UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DELLA SALUTE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

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In ascolto della santità

La storia dei santi testimoni della sofferenza e della cura
2 Maggio 2023

Serva di Dio Anna Fulgida Bartolacelli uno scherzo della natura, diventata una perla preziosa.

Anna Fulgida Bartolacelli nasce il 24 febbraio 1928 a Rocca Santa Maria, in Provincia di Modena. Come la sorella Ada, nata tre anni prima, Anna non cresce come le altre bambine a causa di uno squilibrio dovuto alla mancanza di calcio nelle ossa che le procura un indebolimento dell’intera struttura ossea e, di conseguenza, numerose e frequenti fratture.

Alta solo 60 cm e affetta da nanismo e rachitismo, vive i suoi 65 anni in una piccola carrozzella come un lungo calvario, ma sempre in una gioiosa serenità senza mai far trasparire le sue grandi sofferenze. Anche l’armonia e l’affetto sincero dei familiari e degli amici le sono di aiuto. Si sente profondamente amata dal Signore e offre a Lui le sue sofferenze perché servano per la riparazione dei peccati, per la Chiesa, per il Papa, i Vescovi, i sacerdoti e per la salvezza delle anime. Scrive “Solo col dolore posso raccogliere una collana di perle preziose per la gloria di Dio”. Ma sente il bisogno di dare un significato più profondo e vero alla propria vita e a questo fine prega incessantemente.

Nell’estate del 1961 le strade di Anna Fulgida si incrociano con quelle del Beato Luigi Novarese, per la concomitanza di due pellegrinaggi a Lourdes. Monsignor Novarese è sempre desideroso di dare conforto ai bisognosi e non si lascia sfuggire l’occasione per incontrare nuovi gruppi. Don Novello Pederzini di Bologna gli ha già parlato di Anna Fulgida e del suo bisogno di trovare motivazioni forti per una vita così travagliata.
Entrando in contatto con il Centro Volontari della Sofferenza, scopre di avere un posto ed un ruolo precisi sia nella società civile che nella Chiesa. Al ritorno da quel pellegrinaggio, esclama entusiasta: “Ma sa signora che anche noi possiamo fare qualche cosa, non siamo solo degli oggetti da vetrina, facciamo qualche cosa anche a Modena?!”.

Intanto decide di iscriversi ai Volontari della sofferenza e abbonarsi alla rivista “L’Ancora”, organo di collegamento e formazione dei membri dell’associazione che incomincia poi a passare ai suoi conoscenti ammalati.
Si consacra infine nei Silenziosi Operai della Croce. Il pensiero del Beato Novarese aveva dunque fatto vibrare le corde segrete della sua anima alla ricerca di un ideale totalizzante in grado di dare un significato alla sua esistenza piagata.
Quasi sorda, affetta da pericardite, Anna pur soffrendo molto non si perde d’animo e s’impegna nella meditazione, con le costole che ormai trafiggono i polmoni, la Serva di Dio muore il 27 luglio 1993, all’età di 65 anni.