SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

Sardegna, realizzati 228 progetti su beni ecclesiastici

Posti di lavoro, riqualificazione di zone degradate e aiuto alla collettività. E' il risultato degli interventi avviati nei diversi settori dei Beni Culturali Ecclesiastici e della Nuova Edilizia di Culto, attivati fra il 2018 e il 2020. Ce ne parla Tiziana Campisi in questo articolo per Vaticannews. Sono 3.703 i posti di lavoro, nell’ambito dei […]
21 Febbraio 2021

Posti di lavoro, riqualificazione di zone degradate e aiuto alla collettività. E' il risultato degli interventi avviati nei diversi settori dei Beni Culturali Ecclesiastici e della Nuova Edilizia di Culto, attivati fra il 2018 e il 2020. Ce ne parla Tiziana Campisi in questo articolo per Vaticannews.

Sono 3.703 i posti di lavoro, nell’ambito dei 228 interventi avviati nei diversi settori dei Beni Culturali Ecclesiastici e della Nuova Edilizia di Culto, attivati nel triennio 2018 - 2020 nelle dieci diocesi della Sardegna. Lo rende noto il portale della Conferenza episcopale sarda che riferisce di aver speso un totale di 54.002.866,78 euro, di cui 9.190.094,92 per i Beni Culturali Ecclesiastici e 44.812.771,86 per la Nuova Edilizia di Culto, grazie all’8xmille alla Chiesa cattolica e a contributi di enti pubblici, Diocesi e comunità parrocchiali.

Risollevare le zone urbane degradate
In particolare sono stati investiti ad Ales-Terralba 3.774.795,90 euro; ad Alghero-Bosa 6.471.497,00; a Cagliari 5.981.178,00; a Iglesias 4.386.956,02; a Lanusei 7.465.898,86; a Nuoro 7.279.159,00; a Oristano 4.615.831,00; a Ozieri 3.938.049,00; a Sassari 3.715.286,00; a Tempio-Ampurias 6.374.216,00. Le diocesi hanno potuto realizzare ex novo o rifunzionalizzare diversi complessi parrocchiali, che, oltre a svolgere la loro funzione di luoghi di culto e di incontro dei fedeli, si pongono come punti di riferimento nella riqualificazione di aree urbane degradate, nei settori dell’assistenza ai poveri, di formazione alla socialità per giovani e non e di promozione socio culturale. “Questo concreto impegno della Chiesa sarda - si legge nella pagina web della Conferenza episcopale - è un piccolo segno di quella speranza che fiorisce nel giorno che viviamo e che apre alla speranza più grande dell’essere per sempre gli uni accanto agli altri, una sola famiglia in Cristo”.

Lavoro e qualificazione
I progetti nelle varie diocesi, che si avvalgono di propri Uffici per i Beni Culturali Ecclesiastici e per la Nuova Edilizia di Culto per restauri, funzionalizzazione edilizia, valorizzazione di musei, archivi e biblioteche diocesane, catalogazione di beni culturali, installazione di impianti di sicurezza, sono stati coordinati e valutati dall’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. Un centinaio i cantieri di restauro architettonico aperti. Realizzato anche un programma di catalogazione e studio dei beni storici artistici mobili e immobili. Un lavoro che ha permesso di valorizzare la grande mole dei patrimoni archivistici bibliotecari e museali ecclesiastici a favore delle comunità, degli studiosi e dei visitatori. Queste attività, oltre ad aver sensibilizzato e coinvolto gruppi di volontari associati, hanno permesso di qualificare specifici operatori, mediante periodici corsi di specializzazione.

Sardegna in cento chiese
Tra gli accordi stipulati con la Consulta Regionale per il Patrimonio Ecclesiastico della Sardegna, con l’approvazione e la supervisione della Conferenza Episcopale Sarda anche con la Regione Autonoma della Sardegna, è invece ancora in corso “Sardegna in cento chiese”, un piano di recupero e valorizzazione dello straordinario patrimonio storico-artistico e architettonico di pertinenza ecclesiastica che rientra nel più ampio Piano Operativo Regionale per i fondi strutturali europei.