SERVIZIO PER LA PROMOZIONE DEL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA CATTOLICA
della Conferenza Episcopale Italiana

L’Eco di Bergamo / 8xmille in aiuto delle comunità

L’Eco di Bergamo ha dedicato, a firma di Carmelo Epis, 2 pagine per raccontare le cose buone che i fondi dell’8xmille hanno permesso di realizzare sul territorio. Vi proponiamo qui l’intervista al nostro incaricato del “sovvenire” Mons. Sergio Bertocchi. 1° maggio 2021 Con l’avvio delle dichiarazioni dei redditi si apre l’opportunità di mettere una firma […]
25 Maggio 2021

L’Eco di Bergamo ha dedicato, a firma di Carmelo Epis, 2 pagine per raccontare le cose buone che i fondi dell’8xmille hanno permesso di realizzare sul territorio. Vi proponiamo qui l’intervista al nostro incaricato del “sovvenire” Mons. Sergio Bertocchi.

1° maggio 2021

Con l’avvio delle dichiarazioni dei redditi si apre l’opportunità di mettere una firma all’8xmille alla Chiesa cattolica per favorire la gestione di tanti servizi caritativi e la realizzazione di opere in favore della popolazione. Un’opportunità da valorizzare per i notevoli benefici verso le nostre comunità. E anche un’urgenza per far fronte al periodo di crisi che abbiamo affrontato e che stiamo ancora affrontando.

«Purtroppo, anche a causa della crisi economica aggravata dalla pandemia, il calo dell’8xmille mette seriamente a rischio il sostegno e la realizzazione di migliaia di progetti ecclesiali di forte rilevanza sociale. È quindi necessaria una rinnovata e forte sensibilizzazione nelle parrocchie. In questo impegno i referenti parrocchiali devono essere in prima linea». Monsignor Sergio Bertocchi, incaricato diocesano per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, parla della campagna nazionale di sensibilizzazione e promozione dell’8xmille alla Chiesa, che si terrà il 2 maggio anche nella nostra diocesi.

Il calo del gettito dell’8xmille mette in forse la realizzazione di tanti progetti?
«È un rischio concreto se proseguirà la fase calante. Pensiamo ai progetti di sostegno attivo riguardanti il lavoro, l’aiuto alle famiglie e ai giovani, il soccorso di bisogni antichi ed emergenti, la tutela del patrimonio storico-artistico delle parrocchie e la promozione dello sviluppo nei Paesi più poveri. Grazie all’8xmille lo scorso anno la Chiesa italiana ha potuto destinare 235 milioni di euro per l’emergenza coronavirus».

Come dovrebbero porsi i referenti parrocchiali dell’8xmille?
«Solitamente fanno parte del Consiglio degli affari economici delle parrocchie e conoscono i bisogni locali. Con incontri o iniziative, ogni referente è chiamato a un rinnovato impegno di sensibilizzazione, facendo capire che la firma a favore della Chiesa cattolica è una scelta fondamentale ed è rivolta alla comunità perché comprenda il valore del gesto della firma. È un gesto che non costa nulla al contribuente. Animato da spirito di responsabilità e partecipazione, il referente parrocchiale è la figura importante che affianca il parroco nel sensibilizzare la gente e nell’illustrare le opere e le iniziative che hanno ricevuto il sostegno dell’8xmille».

Anche i vescovi della Lombardia, nella lettera alle parrocchie, rilevano il calo delle firme e i rischi conseguenti.
«I vescovi esprimono innanzitutto un sincero grazie a chi, credente o non credente, firma la destinazione alla Chiesa cattolica. Portando poi esempi concreti di interventi, citano quelli effettuati durante il dramma della pandemia che ha colpito pesantemente la regione, resi possibili dalle risorse dell’8xmille, che hanno consentito di aiutare le famiglie in difficoltà, rifornire le strutture sanitarie di materiale sanitario e aiutare le parrocchie dove erano presenti situazioni di forte fragilità. E con umiltà chiedono il nostro rinnovato aiuto per tante opere, rese possibili dalla firme per l’8xmille».

L’8xmille è una delle espressioni di comunione e condivisione.
«Non è un semplice meccanismo di raccolta e distribuzione di denaro, ma è un modo di concepire la Chiesa ed esprime la corresponsabilità laicale che porta alla comunione, coinvolgendo anche le risorse economiche nel guardare i bisogni. Anche così si allarga lo sguardo oltre la propria comunità, per sentire proprie le esigenze della diocesi e della Chiesa».

Purtroppo, periodicamente riemergono luoghi comuni e affermazioni unilaterali sui soldi della Chiesa.
«È una disinformazione alimentata da una parte dei mass media, che spesso hanno una scarsissima o nulla conoscenza della variegata realtà delle parrocchie e della stessa Chiesa. Anche in questo contesto è necessaria una informazione obiettiva. Ed è un compito che spetta a tutti: clero, fedeli e referenti parrocchiali».

Quali sono i criteri di suddivisione degli importi destinati a ogni diocesi ?
«La decisione viene presa da una Commissione della Conferenza Episcopale Italiana, esaminando soprattutto l’ampiezza delle diocesi, il numero di abitanti e valutando i bisogni segnalati. A livello locale, invece, l’ultima decisione spetta al vescovo diocesano, dopo aver ascoltato le necessità di parrocchie, associazioni caritative ed enti culturali».

Quali sono le parrocchie più bisognose dei contributi dell’8xmille?
«Dipende dalle situazioni, dai bisogni e dai progetti in atto. Pensiamo per esempio alle piccole parrocchie di montagna, con scarsa popolazione, ma con una chiesa anche molto antica, bisognosa di interventi o restauri: è impossibile contare sulle risorse locali. Il mantenimento delle strutture, anche per le parrocchie più vaste e popolose, pesa sui loro bilanci. In questi casi l’8xmille è indispensabile».