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Il Papa ai seminaristi / La vostra sia vita di preghiera che nasce dal ringraziamento

Nel discorso non pronunciato ma consegnato alla comunità del Seminario di Barcellona, il Papa sottolinea che la missione dei presbiteri è quella di rendere Cristo “presente nell’Eucaristia, nei sacramenti, nella parola, affinché nasca nel cuore degli uomini”. Qui il servizio di Amedeo Lomonaco per Radio Vaticana. Nel cammino della formazione, avverte il Pontefice, ci sono […]
19 Dicembre 2022

Nel discorso non pronunciato ma consegnato alla comunità del Seminario di Barcellona, il Papa sottolinea che la missione dei presbiteri è quella di rendere Cristo “presente nell’Eucaristia, nei sacramenti, nella parola, affinché nasca nel cuore degli uomini”.

Qui il servizio di Amedeo Lomonaco per Radio Vaticana.

Nel cammino della formazione, avverte il Pontefice, ci sono due tentazioni. La prima consiste nel “concentrarsi sulle cose brutte, tenendo conto solo delle esperienze negative”. L’altra è “quella di presentare un mondo idilliaco e irreale”.

Ricordate che, quando sarete sacerdoti, il vostro primo obbligo sarà una vita di preghiera che nasca dal ringraziamento per questo amore di predilezione che Dio vi ha dimostrato nel chiamarvi al suo servizio. Questo è il primo mistero gioioso dal quale tutto nasce.

Dallo Spirito Santo, spiega il Pontefice, arriva il dono che accompagna il cammino dopo la vocazione: quello di essere sacerdoti di Cristo.

Non smettete mai di assaporare e rievocare questo amore di predilezione che si riversa e si riverserà abbondantemente nel vostro cuore, nella vostra ordinazione e nel resto dei vostri giorni. Non spegnete mai quel fuoco che vi renderà intrepidi predicatori del Vangelo, dispensatori dei tesori divini. Unite la vostra carne a quella di Gesù, come Maria, per immolarvi con Lui nel sacrificio eucaristico, e anche nella gloria del suo trionfo.

Il Papa esorta infine i seminaristi a prendere il rosario, a chiedere a Maria, Regina e Madre della Misericordia, di aiutarli “a scoprire i misteri del sacerdozio”. E a contemplare i misteri di suo Figlio, “accettando che la gioia della sequela e la perfetta identificazione sulla croce sono l’unico cammino per la gloria”.