UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DEL TEMPO LIBERO, TURISMO E SPORT
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Sardegna: Il Cammino Minerario di Santa Barbara – CMSB

Tra archeologia mineraria, architettura industriale, ambiente e fede.
14 Febbraio 2022

di Alessandra Valente

Il cammino di Santa Barbara, lungo i suoi 500 chilometri, attraverso 24 comuni, oltre a farci scoprire la storia di questi territori, ci incanta anche con le sue bellezze paesaggistiche. Tappa dopo tappa, passo dopo passo, si rimane sempre più sbalorditi dallo spettacolo della natura, tra villaggi fantasma, dune, antiche miniere dismesse, antiche ferrovie che si perdono nei boschi e scogliere a picco sul mare. Fil rouge devozionale è il culto di santa Barbara, patrona dei minatori, le cui chiese punteggiano questo splendido itinerario storico e naturalistico.

Di questo ne parliamo con Giampiero Pinna, Presidente della Fondazione Cammino Minerario Santa Barbara, geologo, ideatore del Cammino e autore, in occasione dell’uscita della seconda edizione aggiornata della guida "Il Cammino minerario di Santa Barbara".

 Che cosa è il Cammino Minerario di Santa Barbara?

“E’ un itinerario storico, culturale, ambientale e religioso che si sviluppa nella Sardegna sud-occidentale lungo gli antichi cammini minerari del Sulcis Iglesiente Arburese Guspinese su un percorso ad anello di 500 chilometri da percorrere in 30 tappe. Si tratta di itinerario di recente organizzazione che tuttavia, consente di cammina su strade preistoriche con lastricature ciclopiche, carrarecce con rocce incise dalle ruote dei carri, basolati e ponti romani, mulattiere e sentieri aperti fin dal medioevo da carbonai e minatori, fino ai tracciati ferroviari più recenti scolpiti nella roccia dall'avvento della civiltà industriale fino ai giorni nostri. Un antico cammino dunque, realizzato dai nostri antenati negli ultimi 8.000 anni nel quale si trovano le tracce indelebili della loro storia caratterizzata dalla millenaria epopea mineraria della Sardegna che si è potuta sviluppare grazie a un favorevole contesto geologico nel quale si sono formati ricchi giacimenti metalliferi e carboniferi.

Allora perché è stato dedicato a Santa Barbara?

Perché la grande varietà e ricchezza del patrimonio di archeologia antica e della recente epoca industriale, che si possono osservare lungo il CMSB, trovano sintesi unitaria nella costante presenza degli edifici di culto e delle chiese dedicate a Santa Barbara presso le vecchie miniere dismesse, gli antichi villaggi minerari abbandonati, i paesi e le città costruite a supporto dell’attività mineraria. Proprio per questa ragione è stato dedicato alla Santa Patrona dei minatori il nome del Cammino con l’obiettivo di conservare e tramandare il valore spirituale, di unità e di coesione che nei secoli passati ha caratterizzato il culto per Santa Barbara che è tuttora fortemente sentito e praticato con celebrazioni e processioni che si svolgono proprio lungo tratti rilevanti del Cammino. Con la costruzione del Cammino si vogliono far conoscere e valorizzare i luoghi di culto dedicati alla santa patrona dei minatori per conservare la memoria di una grande tradizione civile e religiosa che ha caratterizzato nei secoli l’aggregazione sociale dei minatori e delle loro famiglie fino a diventare un simbolo dell’identità della “gente di miniera” che ha vissuto nei villaggi minerari regionali, nazionali ed europei. Santa Barbara, infatti, è un riferimento della cultura europea in quanto, in tutti i bacini minerari europei il culto per la comune patrona dei minatori, iniziato a partire dai primi anni del secondo millennio, è sempre vivo e praticato.

Perché viene considerato uno dei più bei cammini Italiani?

L’aspetto più significativo ed esaltante che colpisce i pellegrini che percorrono il CMSB è la scoperta del grande patrimonio naturalistico e ambientale di cui dispone il territorio dai monti fino al mare. Questo territorio, infatti, se pure trasfigurato dalla cessata attività estrattiva che ha generato singolari paesaggi culturali, si presenta in prevalenza selvaggio e incontaminato e con una grande varietà di contesti paesaggistici di enorme bellezza tanto da suscitare gioia e stupore nelle stesse popolazioni locali alle quali il lungo lavoro nel buio del sottosuolo aveva fatto perdere la percezione di questa immensa ricchezza. Camminando a passo lento in questi straordinari paesaggi che richiamano ed esaltano la grandezza e la bellezza del creato, è possibile scoprire anche le testimonianze della grande opera realizzata dall’uomo negli ultimi 8.000 anni di storia in un territorio ricco di minerali e di metalli che, dopo la fine della millenaria epopea mineraria, si trova ad affrontare una nuova transizione fondata sulla sostenibilità economica ed energetica che trova nella luce e nello splendore del paesaggio il nuovo paradigma per una nuova trasfigurazione.

Nella Guida del Cammino di Santa Barbara (Terre di Mezzo Editore, pagg. 232). sono presenti tutte le informazioni indispensabili per mettersi in cammino alla scoperta della Sardegna. Un percorso ad anello che da Iglesias si snoda lungo le piste e i sentieri battuti dai minatori dal Neolitico al Novecento. Inoltre si possono trovare tante informazioni utili per mettersi in cammino: cartine dettagliate, altimetrie, dislivelli, descrizione del percorso, dove dormire, i luoghi da visitare, quando partire, cosa portare.

https://issuu.com/terredimezzo/docs/estratto_il_cammmino_di_santa_barbara_2ed/10

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