UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DEL TEMPO LIBERO, TURISMO E SPORT
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Assisi: Simposio nazionale dei Cammini di Fede

Una vetrina esperienze, competenze, tradizioni e entusiasmanti prospettive
15 Marzo 2022

Aver partecipato alle due giornate di Assisi è stata un’esperienza molto intensa e ricca di importanti indicazioni ed insegnamenti, oltre che costellata di testimonianze ed incontri significativi. Davvero una bella vetrina di esperienze, competenze, tradizioni e entusiasmanti prospettive.

Era la prima volta che partecipavo ad un incontro organizzato per coloro che sono i referenti dei Cammini, per coloro che si prendono cura di svilupparli e migliorarli, per i referenti di Associazioni che operano sui Cammini e per i responsabili degli Uffici diocesani dei Pellegrinaggi, del Turismo o dei Beni patrimoniali Ecclesiali.

Don Gionatan De Marco, Direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale del Tempo Libero, Turismo e Sport della CEI, ha ripreso e sottolineato quanto emerso nei 2 precedenti Simposi del 2019, in cui si è arrivati a presentare il “Turismo Conviviale” che è un approccio innovativo nel proporre il turismo e di concepire l’accoglienza. Prioritario ed importante è l’incontro con coloro che viaggiano e la conoscenza tra chi è ospitato e chi accoglie è considerata un’occasione di crescita e di arricchimento reciproco.

In questo Simposio invece, don Gionatan, ha voluto proporre a tutti i partecipanti una ulteriore sfida: costituire una Rete di Cammini che possano distinguersi per la loro valenza spirituale, naturale, culturale e sociale. Si desidera proporre un ‘modello italiano di Cammini’, che abbia alcune significative caratteristiche quali la ‘lentezza’ intesa come l’occasione per il pellegrino di incontrare quanto di caratteristico offre un territorio e creare relazioni nelle Comunità che vivono lungo il tragitto. Il Cammino deve creare ‘benessere’, favorire lo stare bene delle persone nell’essere accolte. Infine il Cammino deve invogliare alla ‘festa’, fare emergere il racconto e le esperienze importanti della nostra storia, radicate nei territori, che non si dimenticano ma che vanno celebrate e vissute.

Quale occasione più significativa del Giubileo del 2025 per invitare i Cammini italiani ad effettuare questa trasformazione e a prepararsi per compiere esperienze giubilari, così da diventare luoghi in cui possano accadere cose straordinarie, cambiamenti e conversioni?

I Cammini devono arrivare ad avere una propria anima, una identità non solo turistica ma anche formativa ed educativa. Questi devono sostenere e favorire i pellegrini non solo al raggiungimento della meta ma anche trovare il senso ed il perché del loro mettersi in viaggio, nel riappropriarsi di sé stessi. E’ un’occasione per fare esperienze autentiche, incontrare Comunità che hanno avviato un percorso innovativo ed imparato ad accogliere i pellegrini con le loro esigenze, a creare con loro relazioni vere e a trasmettere loro la Memoria dei luoghi che ciascuna Comunità è chiamata a rielaborare, incarnare nell’oggi e saper valorizzare.

Il lavoro svolto nei tre gruppi ha fatto emergere altri argomenti che necessitano ulteriori approfondimenti: quali soggetti sono coinvolti in questa innovativa modalità di organizzare i Cammini, che ruolo possono svolgere in questo percorso, che metodo di lavoro adottare, quali figure attivare e che tipo di animazione proporre, quale modello dell’accoglienza realizzare, ed altre ancora!

In questi due giorni di Assisi si è dato l’avvio ad un nuovo progetto per valorizzare e vivere i Cammini in Italia. La proposta è molto interessante ed entusiasmante. A noi operatori del settore il compito di riuscire a concretizzarla.

Ferruccio Maruca, Segretario del Tavolo Istituzionale della Via Francisca del Lucomagno