UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DEL TEMPO LIBERO, TURISMO E SPORT
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Simposio Crotone: La responsabilità sociale del testimonial sportivo

Una nuova narrazione per una nuova cultura sportiva: solidale, educativa e responsabile
13 Aprile 2022

Dal 25 al 27 marzo scorso si è tenuto a Crotone il secondo appuntamento dopo quello di Olimpia del novembre scorso, per dare un nuovo slancio a idee, proposte e progettualità per lo sport del futuro provenienti da più protagonisti del mondo dello sport.

Il simposio si è svolto anche questa volta in un luogo iconico come Crotone, che, come Olimpia, è stato culla dello sport dell’antichità tra gioco mito e rito. È la città che nella Magna Grecia ha dato i natali a molti atleti, soprattutto a Milone, vincitore di un interminabile elenco di gare e di ben sette volte le Olimpiadi dell’antichità e circondato da leggende riguardanti il suo estenuante allenamento e la sua forza sovrumana e che Strabone, a conferma del suo mito, chiama nella sua Geografia "il più illustre di tutti gli atleti”.

Le riflessioni del Simposio di Crotone sono state ancora una volta sui concetti di “Epos, Ethos, Paideia, Polis” seguendo una metodologia laboratoriale, nella quale non sono mancati approfondimenti e spunti culturali. Cosa è emerso dalle nostre riflessioni?

Epos: Quale narrazione di sé?

Un’epica nuova, una nuova narrazione dello sport, che non sia solo più un racconto di pochi ma di molti seguendo una convivialità sconosciuta sino ad oggi. Un nuovo coinvolgimento, anche delle politiche sportive, chiamate a recepire i messaggi provenienti dai tanti attori del mondo sportivo ridefinendo nuovi percorsi e una diversa attitudine al dialogo. Nell’Epos restituiamo allo sport la possibilità di trasmettere il potente messaggio valoriale di cui è sempre stato portatore, perché lo sport è una straordinaria opportunità per costruire insieme un nuovo modo di comunicare pur rispettando le proprie specificità.

Ethos: Cosa conta veramente?

L’etica sportiva segue questo senso, sostanziandosi in valori quali solidarietà, lealtà e rispetto della persona e delle regole. Lo Sport è un’attività connotata da solidi principi morali. Oggi viviamo in una società caratterizzata da un esasperato individualismo che si riflette anche nei comportamenti degli sportivi.

Senza ethos l’atleta non può farsi testimone di una condotta sportiva che sia anche etica. La risposta è nel concetto di buon insegnamento, dal rapporto istruttore-allievo che origini non solo buoni risultati sportivi ma soprattutto un allenamento della vita.

I metodi educativi devono essere coerenti e idonei con i valori che si intendono trasmettere; in tal senso un allenamento basato sulla performance e sul successo individuale, in luogo di esercizi basati sulla cooperazione, tradirebbe suddetto proposito.

Paideia: Quale percorso educativo per un atleta?

È dal processo di formazione che scaturisce una nuova cultura sportiva, sulla quale costruire il proprio domani. È un processo bidirezionale, coinvolge non solo chi c’era prima ma anche chi c’è dopo e che ci chiede di percorrere insieme nuovi orizzonti nei quali la contaminazione è l’elemento di crescita vera.

Lo Sport non educa da solo: è importante avere chiaro il concetto di comunità educante: tutte le agenzie educative devono promuovere un progetto educativo a servizio della costruzione dell’atleta di domani.

Polis: La responsabilità sociale del testimonial sportivo

Oggi l’atleta è chiamato ad esprimersi su questioni che lo coinvolgono in una responsabilità sociale diretta, ed è necessario formarlo ed essere in grado di svestirsi di una propria individualità per mettersi a servizio della comunità.

L’atleta può, anzi deve, attraverso azioni “sociali” migliorare la società tutta. È una sua responsabilità che va portata avanti insieme alle società sportive, alle agenzie sul territorio, alle istituzioni. Serve dunque un patto di alleanza tra tutti questi attori che insieme all’atleta possono farsi portatori di un cambiamento sociale e educativo perché non sia solo lo sport per lo sport ma un’occasione per seminare impegno e nuova consapevolezza.

Donatella Minelli, Responsabile sviluppo attività di formazione Scuola dello Sport-CONI