UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DEL TEMPO LIBERO, TURISMO E SPORT
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La Route 2022 dell’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro della CEI

PEZZI DA NOVANTA: in cammino verso Barbiana con la Fratelli tutti
14 Settembre 2022

Circa novanta chilometri separano Marzabotto da Barbiana. Li hanno percorsi a piedi una trentina di giovani partecipanti alla Route estiva promossa dall’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro della CEI. Erano seminaristi, animatori di comunità del Progetto Policoro e suore operaie in formazione che si sono allenati, dal 22 al 27 agosto, a «Voli di fraternità», come suggeriva il tema delle giornate, ripercorrendo passaggi importanti dell’enciclica Fratelli tutti.

Oltre che un cammino, si è trattato di un (per)corso di «esercizi spirituali» nel senso pieno dell’esperienza. Il ritrovo a Bologna non lasciava ancora presagire nulla della ricchezza di incontri che si sarebbero succeduti nella settimana. È bastato poco ai giovani del gruppo per entrare in sintonia e conoscersi. Più di tutto ha fatto il cammino, che ha approfondito la condivisione degli itinerari vocazionali e ha plasmato giorno dopo giorno una vera «comunità». Ci sono stati anche momenti di crisi e di difficoltà, dovuti alle asprezze dei sentieri. I livelli di allenamento erano differenti, per cui non sono mancate le vesciche e qualche acciacco. I passi temprano alla fatica e abbattono barriere nell’animo: nascono amicizie, confronti, condivisioni, confidenze…

Il miracolo è che i partecipanti hanno trovato incastonate nelle pieghe dei giorni alcune perle preziose che vale la pena condividere. La storia dei luoghi attraversati parla da sé e offre ampi spunti di meditazione. Il gruppo si è inerpicato sulla montagna di Montesole, che dopo l’eccidio del 1944 ha conosciuto l’abbandono. La sapiente guida di don Angelo Baldassarri, prete bolognese, custode della testimonianza di don Giovanni Fornasini, ha permesso di comprendere il valore del martirio di un parroco, oggi beato, trucidato a 29 anni per aver deciso di rimanere in mezzo alla sua gente nei giorni bui della violenza e del massacro. Prima perla: la condivisione delle gioie e dei dolori delle persone è termometro di alta spiritualità.

Non meno commovente è stato l’incontro al Poggiolo di Montesole con Ferruccio Laffi, novantaquattrenne sopravvissuto all’eccidio e oggi memoria vivente di quei giorni. Ha narrato lo sterminio della sua famiglia nell’ottobre 1944 (di diciotto sono rimasti in due) e ha mostrato il suo disappunto davanti al rifiuto di un prete di dare sepoltura ai suoi familiari, rifugiandosi dietro a un pilatesco «Lassù tira brutta aria». Il suo racconto vale una biblioteca di libri sulla guerra e un corso di pastorale. Seconda perla: la speranza umana è più forte della volontà di morte e della meschinità dei signori della guerra.

A Madonna dei Fornelli, sugli Appennini bolognesi, è giunto fra’ Paolo Barabino, monaco della Piccola Famiglia dell’Annunziata. La sua parola ha introdotto il gruppo alla figura di don Giuseppe Dossetti, politico, prete e monaco. È stato un grande interprete del suo tempo, sia come protagonista dell’Assemblea Costituente italiana sia come perito al Concilio Vaticano II. Terza perla: la vita di un cristiano non può rispondere solo alle proprie aspirazioni interiori, ma è attenta anche alle chiamate che provengono dalla storia, con i suoi travagli e i suoi cambiamenti.

È toccato a Beniamino Deidda, magistrato in pensione, presentare il pensiero di don Lorenzo Milani sulla guerra e sulla pace. Nel fondovalle di S. Piero a Sieve ci si è confrontati sul concetto di «guerra giusta» e si è appresa la lezione «pacifica» di don Milani, che nelle lettere ai giudici e ai cappellani militari ha interpretato la guerra contemporanea come un non-senso. I conflitti sono sempre più distruttivi nei confronti della popolazione civile e si giocano su forme di obbedienza cieca, in nome della fedeltà al comando dell’autorità di uccidere e distruggere. Quarta perla: formare coscienze di pace porta a considerare l’obbedienza non come una virtù, ma la più subdola delle tentazioni.

Il cammino, infine, ha raggiunto la meta di Barbiana, sperduta sul monte Giovi. La scritta I care posta su una porta della scuola ha richiamato a tutti la passione educativa di un prete che ha fatto della scuola l’esperienza di riscatto umano e sociale. Don Milani si è speso per una quarantina di ragazzi destinati per sempre all’esclusione sociale. Sandra Gesualdi e Agostino Burberi, ex alunno e ora presidente della Fondazione don Lorenzo Milani, hanno raccontato la scuola di Barbiana, dove il gesto più pieno era consegnare la forza della parola ai ragazzi e dove Vangelo e Costituzione andavano a braccetto. Quinta perla: un esilio terreno può trasformarsi in laboratorio di cittadinanza attiva, grazie alla fede ostinata di un uomo.

La Route è stata una meravigliosa avventura, di piedi e di cuore! Il cammino per un buon tratto (da Monzuno a S. Piero a Sieve) ha coinciso con la celebre e molto frequentata «Via degli dèi»: un itinerario spesso all’ombra di faggete e di castagneti, che sanno dare refrigerio ai pellegrini, anche nella torrida estate 2022.

Novanta chilometri hanno rafforzato la convinzione che la vita per crescere ha bisogno di incontrare pezzi da novanta. L’espressione prende origine dalle dimensioni del cannone calibro 90 dell’artiglieria dell’esercito regio, usato anche nella Seconda guerra mondiale. I pezzi da novanta per i giovani possono essere storie di santità e di servizio agli ultimi. E pezzi da novanta diventano pure i giovani quando camminano sulle spalle di giganti della fede. Provare per credere.

don Bruno Bignami, Direttore dell’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro

Per maggiori informazioni sulla route: https://lavoro.chiesacattolica.it/2a-route-estiva-voli-di-fraternita-da-bologna-a-barbiana-in-cammino-con-la-fratelli-tutti/