UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DEL TEMPO LIBERO, TURISMO E SPORT
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

“Le dee di Olimpia” di Francesco Gallo

Cent’anni di traguardi raccontati attraverso i Giochi
12 Giugno 2023

 

Da quando è uscito ha conquistato una serie di premi internazionali, l’ultimo dei quali quello di “Miglior film sportivo” al Cannes World Film Festival.

Il documentario tutto italiano “Le Dee di Olimpia” del registra cosentino Francesco Gallo, con la consulenza storica di Antonella Stelitano, esperta di sport e diritti umani, accende un faro sulla storia dello sport femminile conducendo lo spettatore lungo oltre un secolo di storia fatta di immagini, parole, filmati di repertorio.

“Le Dee di Olimpica” non è un inventario delle grandi atlete che hanno punteggiato la storia delle Olimpiadi, ma si propone come finestra dalla quale scorrere, evento dopo evento, la genesi e lo sviluppo di un fenomeno storico e di grande peso sociale, che è andato al di là del semplice evento o risultato sportivo. 

Il registra ha scelto il palcoscenico dei Giochi Olimpici, che può per varie ragioni considerarsi il più grande evento mondiale, il più seguito, il più internazionale visto il numero di paesi che vi prende parte, superiore anche a quello dei paesi membri delle Nazioni Unite. L’evento olimpico trascende i confini dello sport e è il contesto perfetto dal quale lanciare uno sguardo sul nostro tempo.

“I Giochi Olimpici – ha raccontato il regista Francesco Gallo - per oltre un secolo, hanno fornito a migliaia di atlete un palcoscenico internazionale dal quale demolire gli stereotipi di genere. Campionesse di tutto il mondo, a colpi di record, medaglie e prestazioni esaltanti,sono diventate padrone del proprio destino. E hanno svolto un ruolo fondamentale nella storia dell’emancipazione femminile. Anche recentemente, come si è visto ai Giochi di Tokyo 2020/21, il loro immenso coraggio ha riacceso il dibattito internazionale su alcune tematiche molto dibattute, come quella relativa all’abbigliamento sportivo. In Giappone le ginnaste tedesche si sono presentate in tuta per protestare contro la sessualizzazione delle atlete. È una contestazione che mira ad eliminare i bikini nel beach volley e i pantaloncini striminziti nella ginnastica e nel tennis. Nell’edizione rinviata per la pandemia da coronavirus, inoltre, altre proteste hanno trovato spazio sulla ribalta olimpica. Dalle dimostrazioni in omaggio al movimento del Black Lives Matter fino a quelle relative alla salute fisica e mentale delle atlete, troppo spesso vittime di abusi sessuali ed enormi pressioni psicologiche”.

Il documentario conduce lo spettatore alla scoperta di storie che non sono solo sportive, sono il dipanarsi di una trama che, anno dopo anno, quadriennio dopo quadriennio, hanno consegnato un’immagine sempre diversa e nuova delle donne. Donne che facendo sport hanno dimostrato di cosa erano capaci, hanno messo in evidenza la loro forza, la loro autonomia. Donne che con la loro passione erano destinate a cambiare il mondo.