Category Archives: Insieme ai sacerdoti

Acireale / I sacerdoti donano 50mila euro agli ospedali di Acireale e Giarre

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La notizia è stata pubblicata sul sito della diocesi di Acireale. Il Vescovo Mons. Antonino Raspanti, nel tradizionale scambio di auguri di Pasqua con gli organi di informazione avvenuto mercoledì 31 marzo 2021 in episcopio, ha informato che i sacerdoti della diocesi, personalmente, durante il tempo di emergenza, hanno partecipato alla costituzione del fondo di solidarietà, versando una somma complessiva di 50.000 euro. Con essi sono stati acquistati dei dispositivi destinati agli ospedali di Acireale e Giarre per la lotta al Covid-19.

“Le nostre strutture sanitarie – dichiara il Vescovo A.Raspanti – si sono trovate spiazzate nell’affrontare questa nuova emergenza. La nostra diocesi ha puntato sulla prevenzione attraverso l’adozione di misure di contenimento del contagio. Ringrazio di vero cuore i sacerdoti che hanno promosso l’iniziativa per l’aiuto concreto che hanno offerto alla comunità tutta. Mentre compiamo questi atti solidali per guarire il mondo dalle ferite provocate dalla pandemia dobbiamo tenere lo sguardo rivolto all’esempio di Gesù Cristo, ponendo particolare attenzione nei confronti dei più deboli al fine di lenire le sofferenze. Attraverso quest’iniziativa abbiamo intenzione di creare una rete di solidarietà affinché le persone si sentano confortate in un contesto all’interno del quale creare una spirale di bene. Tutto questo può essere un’opportunità per noi tutti per volgere lo sguardo al futuro con più serenità e speranza. La carità – conclude il vescovo –  non si ferma ma si moltiplica. La nostra società è paralizzata dalla paura ed è per questo che dobbiamo porre la nostra fiducia in Dio perché Lui non permetterà mai di portarci via la luce della speranza”.

Covid-19/ Tra le vittime 269 i sacerdoti

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Sono 269 i sacerdoti morti a causa del Covid-19 in Italia nel primo anno della pandemia. Dall’1 marzo 2020 all’1 marzo 2021, il clero diocesano ha pagato con il sangue la vicinanza al popolo, la presenza negli ambienti più esposti al virus e la fragilità di un’età avanzata. Le Regioni più colpite sono state quelle del Nord (78% del totale): a guidare la classifica è la Lombardia con 88 decessi (33%), Emilia Romagna con 36 (14%), Trentino Alto Adige con 28 (10%), Piemonte con 22 (8%) e Veneto con 17 (6%). A seguire, tra le Regioni del Centro (11%) e del Sud (11%) con il numero più alto di vittime, ci sono le Marche con 15 sacerdoti morti (6%), la Campania con 12 (4%) e l’Umbria con 7 (3%). Le due isole sommano, nel complesso, 14 decessi (10 in Sicilia e 4 in Sardegna).

Il contagio ha quasi azzerato il pur modesto ricambio garantito dalle nuove ordinazioni, che sono state 299 nel 2020. E l’entità della tragedia che si è consumata è misurabile anche in termini percentuali: se nel 2019 i preti morti erano stati 742, nel 2020 il totale è salito a 958 con un incremento del 30%.

Per non parlare dei due momenti in cui la pandemia si è abbattuta con più violenza: nel periodo marzo/aprile 2020 sono morti 248 sacerdoti, ovvero quasi il doppio (+ 92%) di quelli scomparsi nell’analogo arco temporale del 2019 (129). Ancora peggio nel momento culminante della seconda ondata: i 240 morti tra novembre e dicembre del 2020 sono più del doppio (+ 101%) di quelli dell’anno precedente (119).

Si muore in 2 diocesi su 5. Ad essere toccate dal contagio, infatti, sono 86 diocesi su 225 (38%). Bergamo è quella che ha pagato il prezzo più caro in termini di lutti con 27 preti deceduti: tra di essi c’è anche don Fausto Resmini, il prete degli ultimi che è stato ricordato dal presidente Mario Draghi in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia. Quindi è la volta di Milano e Brescia (18 morti ciascuna), Trento (17), Bolzano (11), Cremona (9), Parma (8), Como (7), Padova (7), Piacenza (6), Lodi (6), Genova (6), Reggio Emilia (6), Udine (6), Pesaro (5), Fano (4), La Spezia (4), Mondovì (4), Bologna (3), Firenze (3), Novara (3), Perugia (3), Salerno (3), Saluzzo (3), Tortona (3), Vicenza (3), Vittorio Veneto (3), Casale Monferrato (2), Caserta (2), Cesena (2), Ferrara (2), Nuoro (2), Palermo (2), Ragusa (2), Ravenna (2), Rimini (2), Senigallia (2), Terni (2), Torino (2), Treviso (2), Vercelli (2). A seguire, 45 diocesi con 1 sacerdote morto: Acerra, Acireale, Arezzo, Ariano Irpino, Ascoli Piceno, Asti, Aversa, Bari, Belluno, Cagliari, Caltagirone, Camerino, Carpi, Catania, Cerignola, Cerreto, Crema, Cuneo, Faenza, Fidenza, Fiesole, Gubbio, Imola, Ischia, Ivrea, L’Aquila, Lanusei, Lecce, Macerata, Mantova, Mazara del Vallo, Modena, Noto, Pavia, Piazza Armerina, Pordenone, Prato, Roma, Sessa Aurunca, Sorrento, Teggiano, Ugento, Urbino, Venezia, Viterbo.

(Agenzia Sir, Riccardo Benotti)

Il periodico Sovvenire / Nell’ultimo numero in arrivo a maggio

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Sacerdoti vicini alle famiglie per l’emergenza istruzione tra le nuove generazioni. Sovvenire in uscita a fine aprile, già online su sovvenire.it, mette in luce la rete nazionale di interventi educativi, dalle donazioni di computer e connessioni web da parte delle Chiese locali fino a spazi in oratorio per crescere e studiare. La direttrice Caritas di Matera Annamaria Cammisa e don Antonio Polidoro raccontano il Fondo don Milani per oltre 100 famiglie, mentre don Paolo Capra e don Alessandro Mazzoni nel Piacentino spiegano come hanno lavorato nell’ultimo anno con gli educatori perché nei mesi di didattica a distanza gli scolari non si ‘perdessero’, facendo degli oratori punti di riferimento con il progetto E ora studio. Per contrastare le webdipendenze e rimettere le ali ai giovani hanno puntato su recupero scolastico e nuovi ambienti di apprendimento. Tra le storie di ripartenza anche l’esperimento-pilota dei ragazzi di Biumo Inferiore (Varese): tampone per tutti, e poi con il parroco don Gabriele Colombo, sul modello della ‘bolla’ del basket NBA, hanno fatto vita comune in oratorio 3 settimane, autogestendosi dallo studio alla cucina, allo sport: un tempo di felice normalità per vivere “da grandi”.

E ancora, quanto conta la presenza di un sacerdote nelle terapie intensive dove si combatte contro il covid? “Senza il don certi giorni sarebbe dura” indicano i medici dell’ospedale di Schiavonia (Padova), raccontando  don Marco Galante. Le presenze di “preti in camice bianco”, sostenuti dalle nostre Offerte, sono aumentate nell’ultimo anno almeno del 20%, dando man forte ai 1.200 cappellani ospedalieri abitualmente vicino a chi soffre, alle famiglie e al personale ospedaliero.

Nella sezione “Atlante” l’annuncio del Vangelo in Asia raccontato da uno dei vescovi più giovani del mondo, l’italiano Mons. Giorgio Marengo, arrivato 20 anni fa da missionario in Mongolia, dove oggi guida la prefettura apostolica. Nell’editoriale il tenore Andrea Bocelli ha raccontato a Sovvenire la sua fede: “viviamo un tempo di sfide per le persone di buona volontà” ha scritto.

nfine, alla vigilia del mese mariano, nel Dossier riscopriamo la storia del Rosario, vincolo tra cielo e terra, diventato preghiera universale. Buona lettura.

Offerte per i sacerdoti / Segno di comunione materiale e spirituale (in crescita)

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La Chiesa c’è, più presente che mai. Lo confermano le Offerte verso i nostri sacerdoti, che sono in crescita dall’anno scorso e confermano il trend anche nei primi tre mesi di quest’anno. È la migliore dimostrazione di vicinanza e di comunione materiale e spirituale con i nostri sacerdoti.

Da 15 mesi con il segno più
L’anno appena concluso ha registrato una raccolta record di 8.718mila euro (+11% rispetto all’anno precedente). Un risultato inaspettato, perché ha coinciso con l’esplosione della pandemia. Ma i dati confermano il trend in crescita anche per i primi tre mesi di quest’anno. Da gennaio a marzo 2021, infatti, ben 880mila euro sono stati raccolti con le donazioni, contro gli 822mila euro dell’anno scorso (+7%). Ma anche il numero di Offerte è in crescita: 18.645 nel 2021 contro le 15.362 del 2020, con un aumento del 21,4%. Risultati analoghi li ritroviamo nel numero dei donatori, che sono in aumento: 18.171 nel 2021 contro i 15mila nel 2020, con una crescita di oltre il 20%. Solo l’offerta media è in calo, strettamente collegato al difficile momento storico che stiamo vivendo.

In comunione materiale
La parrocchia è il primo “ambiente” in cui ognuno di noi fa esperienza concreta di comunione fraterna, di condivisione, di comunità cristiana radunata intorno al proprio Pastore. Ma in questi primi 15 mesi segnati dalla pandemia si sono ridotte le attività parrocchiali e le possibilità di frequentare gli ambienti della Chiesa. I sacerdoti, anziché chiudersi nella “zona confort” dalle proprie parrocchie, sono scesi in strada per andare incontro ai lontani, agli esclusi, ai poveri, agli affamati. Ma hanno scelto, con convinzione, di intraprendere anche un’altra strada: quella di entrare nelle case di riposo e negli ospedali per dare conforto, ascolto e speranza a malati e morenti. Una scelta coraggiosa, ripagata dall’affetto di tutti noi e dalle offerte ai nostri sacerdoti, per ringraziarli.

In comunione spirituale
“I media possono aiutare a farci sentire più prossimi gli uni agli altri; a farci percepire un rinnovato senso di unità della famiglia umana che spinge alla solidarietà e all’impegno serio per una vita più dignitosa” ha detto, in tempi non sospetti, Papa Francesco, il 1° giugno 2014. Da quando è scoppiata la peste nera del secolo, i nostri sacerdoti ci garantiscono video preghiere e rosari quotidiani, prime comunioni e cresime in diretta Facebook o sul canale Youtube delle parrocchie. E, con le messe online, ci fanno il dono più grande, quello di poterci accostare da casa all’eucarestia, che è medicina per la vita. La nostra piccola o grande offerta ai sacerdoti è il segno concreto di questa comunione spirituale, per far sentire loro la nostra vicinanza e il nostro affetto.

Paolo Cortellessa

Albenga-Imperia / Online il rendiconto 8xmille

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Online sul portale della Caritas di Imperia-Albenga il rendiconto diocesano relativo all’impiego dei fondi 8xmille (Notiziario n.27, Febbraio 2021).

Si tratta di un numero speciale del Notiziario ricchissimo di particolari sulle decine di opere sostenute dall’8xmille per le famiglie, i più fragili e i bisognosi. All’insegna della trasparenza si possono trovare tutti i dettagli di spesa per i centri di ascolto, di aiuto, dormitori, banco alimentare, ecc.

Un esempio fra tutti: presso l’Istituto Don Bosco di Alassio, un gruppo di volontari gestisce alcuni servizi per i poveri nei locali messi a disposizione dai salesiani. Tutti i giorni (domenica esclusa) c’è un servizio mensa chiamato “La tavola del Cuore” che ogni giorno serve circa una ventina di pasti. Alcune delle persone co-nosciute alla mensa hanno espresso la necessità di poter usufruire di un servizio doccia; i volontari sono riusciti a garantire ad alcuni di loro questo ser-vizio, su appuntamento, dando anche la possibilità del cambio vestiario, in particolare l’intimo.

 

Un prete in corsia / Don Marco h24 con i malati Covid

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Vicino ai malati fino alla fine e al fianco degli operatori sanitari per sostenerli spiritualmente nel loro difficile lavoro. Questa la delicata “missione” svolta da don Marco Galante, 46 anni, amministratore di quattro parrocchie ai piedi dei Colli Euganei (San Giacomo, Ca’ Oddo, Schiavonia e Marendole) e da sei anni cappellano nel presidio di Monselice dell’Ulss 6 Euganea. Don Marco ha visto con i suoi occhi le conseguenze della pandemia, vivendo nell’ospedale di Schiavonia, primo Covid Hospital del Veneto e d’Italia, in provincia di Padova, dove il 21 febbraio 2020 morì la vittima numero uno del coronavirus.

“È stata un’esperienza dura, impegnativa – sottolinea don Marco Galante –. A volte subentra anche un senso di impotenza, come quando un paziente ti chiede un po’ d’aria e non sai come aiutarlo”.

La Chiesa di Padova si è sentita coinvolta dall’emergenza ed ha deciso di lanciare un segnale concreto chiedendo a don Marco di alleviare la solitudine dei malati, impossibilitati a ricevere visite, e di dare sostegno umano e spirituale al personale ospedaliero e medico. E’ stata una decisione presa dal Vescovo Claudio Cipolla e annunciata durante l’omelia  della Santa Messa del 2 novembre 2020, celebrata al cimitero Maggiore di Padova “Per indicare che i cristiani sono chiamati a servire la vita in tutti i suoi momenti, anche quelli della malattia, ho incaricato un prete della nostra Diocesi per una missione particolare: stare 24 ore su 24 presso l’ospedale di Schiavonia a disposizione degli ammalati di Covid, dei loro famigliari, degli operatori sanitari: un modo per annunciare il Vangelo della vita, un segno per invitare tutti a servire la vita e a testimoniare che Dio ama la vita, questa nostra vita umana anche nei suoi momenti più estremi».

Con il nome scritto con il pennarello sulle tute anti Covid, come medici ed operatori sanitari, don Marco ha vissuto, nel novembre 2020, all’interno dell’ospedale seguendo anche un corso di «vestizione» per apprendere il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione in dotazione ai sanitari. Bardato con camice, calzari, cuffietta, visiera, guanti e mascherina ha fatto quotidianamente il giro dei malati colpiti dal virus per portare conforto e fiducia, sostenendo le famiglie di coloro che hanno perso i propri cari.

Don Marco ha raccontato la sua straordinaria esperienza umana a Giovanni Panozzo nel corto dal titolo “Vide e si fermò”, filmato della serie sulle vite e sulla missione dei sacerdoti, disponibile nel canale youtube Insieme ai sacerdoti. Una storia che inviatiamo tutti a condvidere sui social.

“La prima medicina che somministro – spiega don Marco – è quella della speranza. Spesso le persone ricoverate, soprattutto nei primi giorni, sono intimorite dalla malattia che non sanno come evolverà. Io le ascolto e prego con loro. Anche se, secondo i protocolli, la visita deve essere veloce vedo che, di solito, quando si comincia a pregare, le persone si rasserenano. Bisogna far sentire meno soli gli ammalati perché il virus isola molto. C’è proprio il desiderio di una parola di conforto, l’isolamento è un tempo in cui si può diventare tristi, impauriti, e la vicinanza di qualcuno aiuta a superare questi stati d’animo”.

Dalla preghiera in corsia a quella in Chiesa. Nel pomeriggio il cappellano si è dedicato all’aspetto spirituale, celebrando la messa nella cappella del Covid Hospital, dotata di una telecamera che rimanda le immagini in diretta nelle televisioni a circuito chiuso poste ai piedi di ogni letto per consentire ai malati di pregare tutti insieme, senza che nessuno si debba spostare dalla propria stanza.

Due volte alla settimana ha officiato la messa per il personale e la sera, si è sempre collegato online con i fedeli delle sue quattro parrocchie, affidate provvisoriamente ad altri due sacerdoti, per far sentire loro la sua presenza e vicinanza.

Don Galante ed altri 34 mila sacerdoti in tutta Italia hanno bisogno di essere aiutati nel compiere la loro missione attraverso una offerta per il sostentamento dei sacerdoti. Direttamente dal sito www.insiemeaisacerdoti.it

In allegato il Comunicato stampa che è stato ripreso da moltissime agenzie di stampa, testate cartace e online (Rassegna stampa).

Insieme ai sacerdoti / Crescono le Offerte, segno di appartenenza e partecipazione

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Nonostante le difficoltà economiche, nel 2020 la raccolta tocca quota 8 milioni e mezzo, con 106mila Offerte. E sono ben 76mila le persone che scelgono di dare il proprio sostegno economico ai sacerdoti che, insieme a medici e infermieri, sono i veri eroi di questo primo anno di pandemia. Per garantire un futuro economicamente sostenibile per il clero, ora dobbiamo mantenere e rinforzare questi risultati, grazie all’aiuto prezioso degli incaricati diocesani.

Raccolta in crescita, mese dopo mese
8 milioni e mezzo è la cifra versata all’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero. Un risultato notevole rispetto al 2019, in cui la raccolta aveva toccato il minimo storico di 7,8 milioni. Ma c’è un altro dato che fa riflettere. Ad eccezione di marzo 2020, in cui la gente era chiusa in casa per il lockdown, in tutti gli altri mesi le Offerte sono superiori al 2019. In un momento così difficile per tutti, i fedeli vogliono far sentire la propria vicinanza al clero giorno per giorno, mese dopo mese.

Donatori e Offerte, con il segno più
Sale del 15% il numero di coloro che si sentono responsabili nel sostenere i sacerdoti: 76mila nel 2020 contro 66mila nel 2019. Ma il dato più interessante è che oltre 20mila sono nuovi donatori che per la prima volta hanno fatto un’Offerta per sostenere il clero. Cresce di ben il 23,7% il numero delle Offerte: 106mila nel 2020 contro le 86.000 del 2019. Cifre così alte non si vedevano da alcuni anni. L’unico dato in controtendenza, complice la crisi, è il calo dell’importo medio donato: nel 2020, infatti, l’Offerta media è di 79 euro, contro i 91 euro nel 2020.

Dove cresce la generosità
Se confrontiamo il numero delle Offerte con gli abitanti di quel territorio, scopriamo che la Lombardia e le Marche sono le regioni più virtuose. Ma se andiamo ad analizzare dove è maggiormente cresciuta la generosità verso il nostro clero troviamo al primo posto la Basilicata, al secondo la Calabria e al terzo la Campania. Regioni del Sud che storicamente offrono di meno, ma in questo anno difficile più di altre regioni hanno voluto mostrare la propria vicinanza ai sacerdoti.

I percorsi della donazione
Come si dona? Il bollettino postale si conferma il canale privilegiato. Ben l’81% delle Offerte viene infatti versato tramite la posta. In continua crescita il canale bancario: se nel 2016 le Offerte inviate tramite banca erano circa 7.300, nel 2020 sono quasi raddoppiate, raggiungendo quota 12.700. In calo, invece, il numero di coloro che si rivolgono direttamente al proprio Istituto diocesano: a oggi le Offerte sono pari a 5.600, contro le 8.700 del 2019, ma il dato potrebbe ancora crescere leggermente.

I nostri eroi, in camice e tonaca
Quelli che indossano il càmice curano, da sempre, le ferite del corpo e da un anno fronteggiano la pandemia in prima fila, anche a costo della vita. Quelli con la tonaca (anche se non la indossano) curano le ferite dell’anima: soccorrono chi è in difficoltà, danno speranza e arrivano dritti al cuore delle persone, grazie alla loro testimonianza, piena di passione per la predicazione del Vangelo. Sono il più bell’esempio di un’Italia generosa, altruista e solidale, che sa darsi senza risparmiarsi.

La comunità dei fedeli, la vera forza
Quest’anno diventa ancora più strategico il ruolo degli incaricati diocesani, che conoscono il proprio territorio e, con tenacia, sanno quali leve azionare per mantenere e rinforzare la crescita della raccolta e stimolare i donatori. La loro opera è fondamentale per aiutare a far comprendere che le Offerte per i nostri sacerdoti rappresentano la ragione profonda e ultima di tutto il nostro lavoro ed esprimono concretamente il senso di appartenenza e di partecipazione alla comunità dei fedeli.

Paolo Cortellessa

Sacerdoti / Le storie in rete

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Tra gennaio e febbraio sono stati pubblicati, su carta e anche online, diversi articoli su don Giuseppe Facchineri e don Gianni Di Luca, testimoni di un Vangelo vissuto con l’apostolato e le opere. Qui alcuni link

CHIESA DI MILANO

Offerte deducibili: un impegno da rinnovare

INTERRIS

La cappella dei Mosaici: la comunità di Don Giuseppe

MILANO ALL NEWS

La comunità di Don Giuseppe

L’AVVENIRE DI CALABRIA

8xMille, don Gianni Di Luca lotta contro l’usura in Calabria

COSENZA CHANNEL

Castrovillari: la Cei richiama l’attenzione sulle offerte deducibili

IL CENTRO TIRRENO

Offerte deducibili: un impegno da rinnovare. I sacerdoti sono affidati alla generosità dei fedeli per compiere con serenità il proprio compito

PAESE 24

Castrovillari: emergenza Covid. Sacerdote e volontari per un supporto psicologico

DIGITA

Castrovillari: emergenza covid. Sacerdote e volontari per un supporto psicologico

 

Un anno di “Riflessioni” / Le 11 parole per i nostri offerenti

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Chi dona per i nostri sacerdoti li accompagna con affetto per sempre, perché la vocazione è un cammino che dura tutta la vita.

Ai nostri erogatori, che offrono all’ICSC un’offerta per tutti i sacerdoti, quest’anno il Servizio Promozione CEI invierà ogni mese una scheda con una parola per “accompagnare” i nostri donatori con una riflessione.

L’idea è nata in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per le vocazioni che aveva già indicato, per il 2021, 7 parole: sogno, legame, dono, realtà, custodia, Chiesa, coraggio. A queste 7 parole si aggiungeranno altre 4 parole: fraternità, vocazione, passione, fecondità.

Quindi i donatori riceveranno ogni mese, tranne agosto, una scheda che conterrà una parola, un riferimento alle Scritture e un breve commento. Tutti gli offerenti nel mese di gennaio hanno ricevuto anche un raccoglitore “Riflessioni per un anno” per poter conservare le 11 schede.

Questo itinerario attraverso le 11 parole/schede contribuirà a dare consistenza alle scelte che, se coltivate, potranno favorire, aiutare, a riconoscere la “vocazione” di ognuno alla propria vita. La prima parola è stata ‘Chiesa’ e in questo mese di febbraio è ‘Sogno’.

Sovvenire / Il numero di febbraio è online

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In un anno in cui i sacerdoti moltiplicano le energie nel servizio al Paese, Sovvenire consolida la sua mission tra i donatori che li sostengono, con 5 uscite previste nel 2021, invece delle consuete 4. È la prima volta nella storia della rivista.

Al centro di questo numero d’inverno un’istantanea dedicata ai giovani: nell’ultimo anno molti under 30 hanno reagito alla pandemia con scelte solidali, pur essendo tra le componenti sociali più colpite dal covid sotto il profilo scolastico e occupazionale. “Nonostante le difficoltà che vivono, si sono messi in gioco per gli altri” segnalano i sacerdoti che grazie ai nuovi volontari hanno tenuto aperte mense e iniziative solidali, rendendoli ‘giovani maestri’ di coesione sociale (reportages da Verona, Napoli e dalla provincia di Roma).

In evidenza in pagina anche il tempo ritrovato per la spiritualità: “se il coronavirus ha frammentato le comunità, il Signore ha aperto tante chiese domestiche” indica il giovane teologo padovano don Vincenzo Cretella, segnalando la riscoperta dell’angolo sacro della nostra casa, dove più che in passato ci raccogliamo oggi in preghiera.

E ancora: tra i fronti meno noti dell’attività caritativa dei sacerdoti in questi mesi c’è il sostegno ai piccoli negozi e alle imprese familiari. Don Marco Statzu ad Ales (Oristano) e don Emanuele Morelli a Pisa spiegano la sfida di attivare velocemente, in una corsa contro il tempo, speciali fondi diocesani per le attività a rischio chiusura, con risultati inattesi.

Nella sezione “Atlante”, in coincidenza con lo storico viaggio apostolico di Papa Francesco in Iraq, dov’è atteso la prima settimana di marzo, trova spazio la storia di un giovane parroco della Piana di Ninive, padre Ragheed Ganni, ucciso dall’Isis, per cui è aperta la causa di canonizzazione.

Tutta da leggere inoltre, nell’editoriale, l’intensa testimonianza di fede del pluricampione del mondo di apnea Umberto Pelizzari.

Infine il dossier, dedicato allo speciale Anno di San Giuseppe indetto da Papa Francesco. Il profilo del custode del Dio-con-noi a fianco di Maria, in un anno di separazione, ci aiuta a contemplare la vicinanza dell’Incarnazione. E’ un viaggio al cuore della spiritualità della Sacra Famiglia di Nazareth e della vita nascosta di Gesù.