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5 maggio: Giornata Nazionale dell’8xmille alla Chiesa cattolica / Una firma, migliaia di gesti d’amore

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Domenica 5 maggio torna la Giornata Nazionale dell’8xmille alla Chiesa cattolica. Nelle circa 25.500 parrocchie del Paese, infatti, ai fedeli sarà ricordato che il sostegno economico della Chiesa è affidato a loro e che la firma per la destinazione dell’8xmille del gettito Irpef è uno degli strumenti essenziali.
Anche quest’anno la Conferenza Episcopale Italiana ripropone lo slogan lanciato lo scorso anno: “Una firma che fa bene”. Un’affermazione declinata su una serie di piccoli o grandi gesti di altruismo, che non fanno sentire bene solo chi li riceve, ma anche chi li compie.

“Una comunità cresce ed è viva quando può contare sul contributo di ciascuno – osserva Mons. Ivan Maffeis, Presidente del Comitato per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica –: la corresponsabilità passa anche dalla firma sulla dichiarazione dei redditi, che esprime appartenenza, fraternità effettiva e condivisione”.

“Grazie ai fondi 8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica – aggiunge – i territori delle diocesi e delle parrocchie che sono in Italia possono far tesoro di risorse che vanno a beneficio di tutti, indistintamente. Gli interventi spaziano dalle iniziative di accoglienza e solidarietà delle Caritas alle strutture educative, sportive e formative dei nostri Oratori; dagli interventi di restauro e valorizzazione delle nostre chiese al sostegno della missione dei sacerdoti”.

Solamente nell’anno 2023 sono stati assegnati oltre 243 milioni di euro per interventi caritativi (di cui 150 destinati alle diocesi per la carità, 13 ad esigenze di rilievo nazionale di cui circa la metà destinati a Caritas Italiana e 80 ad interventi a favore dei Paesi più poveri). Accanto a queste voci figurano 403 milioni di euro per il sostentamento degli oltre 32 mila sacerdoti che si spendono a favore delle comunità e che sono spesso i primi motori delle opere a sostegno dei più fragili. E oltre 352 milioni di euro per esigenze di culto e pastorale, voce che comprende anche la tutela dei beni culturali ed ecclesiastici anche con interventi di restauro per continuare a tramandare arte e fede alle generazioni future oltreché sostenere l’indotto economico e turistico locale.

La firma non costa nulla al contribuente ed è un diritto di tutti coloro che percepiscono un reddito: chi presenta il 730, chi presenta il modello Redditi, ma anche chi possiede unicamente redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati e non è obbligato a presentare alcuna dichiarazione. Anche questi ultimi, infatti, possono esprimere la propria preferenza per la destinazione dell’8xmille utilizzando il modulo messo a disposizione dall’Agenzia delle entrate e disponibile qui.

A breve, così come ogni anno, verrà pubblicato sui siti www.8xmille.it e https://rendiconto8xmille.chiesacattolica.it/ il rendiconto dettagliato di tutto il denaro utilizzato nell’anno precedente. Firmare è dunque una scelta di responsabilità per ogni credente, ma spesso lo è anche da parte di chi non crede, perché sa che quelle risorse vengono utilizzate per il bene di tutta la comunità, cattolica e non, e poi rendicontate. Solamente nel 2022 (secondo gli ultimi dati disponibili) sono stati oltre 11 milioni e mezzo i cittadini che lo hanno fatto. Potranno essere ancora molti di più, nella misura in cui le comunità cristiane faranno la propria parte attivamente affinché ciascuno eserciti responsabilmente questo diritto di scelta.

Per informazioni sulle modalità di firma: www.8xmille.it/come-firmare/

Diocesi di Roma / A maggio 4 domeniche di sensibilizzazione alla firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica

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Domenica 5 maggio in tutte le parrocchie della Diocesi di Roma inizierà la campagna di promozione a sostegno della firma 8xmille per la Chiesa cattolica e per tutto questo mese i fedeli saranno informati dai referenti parrocchiali del Sovvenire e dai parroci sulla destinazione di queste risorse.

“Nel nostro lavoro sul territorio ci siamo resi conto dell’importanza di informare il più possibile i fedeli sulla realizzazione di opere concrete sostenute nella nostra Diocesi, proprio grazie ai fondi ricevuti ogni anno dall’8xmille”, dichiara Lisa Manfrè, incaricata del Sovvenire per la Diocesi di Roma.

“Quest’anno quindi – prosegue Lisa – attraverso i nostri messaggi tutti potranno toccare con mano quanto prezioso sia il sostegno che ognuno può dare alla Chiesa attraverso una semplice firma gratuita. La Chiesa è parte della nostra vita fin da quando siamo piccoli, ci insegna la fede, i valori dell’accoglienza e della condivisione, ed è naturale allora considerare la firma dell’8xmille non solo come un diritto ma come un dovere di riconoscenza“.

In allegato il comunicato stampa con i messaggi previsti per le 4 domeniche di maggio.

In ogni messaggio un’opera 8xmille presente a Roma e uno sguardo anche ai Paesi più poveri:

  • -il consultorio familiare diocesano, una struttura di eccellenza nel quartiere Quadraro alla quale ogni anno si rivolgono oltre 4000 persone. Il Consultorio ha al suo interno un ambulatorio ostetrico-ginecologico, l’unico in tutto il centro sud d’Italia, attrezzato per accogliere donne con disabilità;
  • Casa Wanda, un centro di sollievo gratuito per i malati di Alzheimer in cui si offre ascolto e supporto psicologico a chi presenta un declino cognitivo, ai loro familiari e ai caregivers;
  • il “Pastificio Futuro” un laboratorio di pasta secca di qualità, in una struttura esterna ma adiacente al carcere minorile di Casal del Marmo. Il progetto coinvolge giovani che scontano la pena in carcere o all’esterno e prevede il loro reinserimento lavorativo.
  • -Per quanto riguarda i Paesi in via di sviluppo, solo nel mese di marzo 2024 sono stati approvati 53 nuovi progetti tra i quali vengono citati 2 nuove scuole in Congo e Madagascar, corsi di alfabetizzazione e librerie di comunità in Egitto.

Diocesi di Crotone-Santa Severina / “Uniti nel Dono”, il Sovvenire di Crotone

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Vi segnaliamo la rivista “Uniti nel dono” con il rendiconto 8xmille della diocesi di Crotone-Santa Severina.

Pubblichiamo qui la lettera dell’Arcivescovo, S.E.R. Mons. Angelo Raffaele Panzetta e di seguito quanto scrive l’incaricato diocesano del Sovvenire don Yamid Dallos.

Provo gratitudine nel presentare questa rivista, attraverso cui possiamo accorgerci del bene realizzato attraverso l’8xmille donato alla Chiesa Cattolica. Scorrendo le pagine di questa rivista vediamo opere ricche di cultura, storia, carità, missionarietà, educazione che rendono più bella la vita di tutti noi e soprattutto di chi è più debole e in difficoltà. Dietro ciascuna di queste opere ci sono volti e storie, desideri e progetti che diventano realtà grazie alla sensibilità di coloro che, attraverso il semplice gesto di una firma, sostengono l’agire della nostra comunità diocesana. Soltanto con una firma possiamo ancora offrire solidarietà a tanti bisognosi, riusciamo a essere presenti anche in territori estremamente marginali, sia in Italia che all’Estero. Grazie alla sensibilità di chi firma per l’8xmille alla Chiesa Cattolica possiamo essere attivi nelle emergenze, sollevare tanti che sono caduti, aiutare a costruire un tessuto sociale più sano, accogliere chi è solo, aprire occasioni di futuro per chi è nella disperazione. Il nostro patrimonio culturale, sempre fruibile a tutti, viene tutelato e valorizzato e nuove strutture di socialità aprono le porte nelle periferie o nei piccoli centri montani. Nella nostra diocesi tante opere sono in cantiere o appena completate: la nostra cattedrale, le chiese di Cutro, Cirò, le strutture di Santa Severina, luoghi di solidarietà come Casa Serena o l’ambulatorio medico per i poveri. I nostri Sacerdoti, infine, che spendono con entusiasmo la propria quotidianità a servizio delle parrocchie, della chiesa diocesana o di territori di missione (circa 32.000 persone) possono contare su un sostegno che rende possibile il loro prezioso ministero. Vi invito a scorrere con altrettanto senso di gratitudine le bellissime pagine di questa rivista, a sentirvi parte attiva in questo progetto di chiesa che cerchiamo di portare avanti attraverso il sostegno di tutti.

Ringrazio di cuore il Servizio diocesano per il Sovvenire che ha curato questo prezioso strumento.

+ Angelo Raffaele Panzetta, Arcivescovo

 

La Diocesi è casa tua! Nessun ospite, solo corresponsabili

Siamo onorati di offrirti il primo numero della rivista “Uniti nel dono – il sovvenire di Crotone” che giunge nella tua parrocchia per consegnarti, una vera e propria guida sul come “il firmare” si trasforma in segno tangibile di una presenza che opera con gioia e amore nella vita di fede di tutti. Questo numero è mirato a farti scoprire la diocesi che nessuno ti aveva mai mostrato prima. Opere, servizi e testimonianze; parroci dediti ai bisogni di tutti. Ti abbiamo portato tra le realtà nascoste nel mistero di una comunità cristiana che, “uniti nel dono” al fianco dei sacerdoti, contribuisce a costruire una vita, sempre e comunque bella, anche nella fatica quotidiana. Un’arcidiocesi che diviene faro, attraverso i l racconto di una semplice donazione impregnata di corresponsabilità. Una scommessa di fede che si gioca sul campo delle fragilità umane ma che con un abile tocco di fiducioso abbandono alla Provvidenza segna il punto della vittoria più bella e difficile della storia: divenire una sola famiglia unita in Cristo.

Si può vivere tutta la vita pensando solo a se stessi, senza accorgersi degli altri, l’umanità che vuole bastare a se stessa cerca sempre di proteggersi col principio dell’«avere». Tutto si riduce all’esperienza del qui ed ora. In Gesù Cristo invece, impariamo a proteggerci col «donare». Il cristiano, più che rifugiarsi nella sicurezza dell’«avere», sceglie la tortuosa strada del donare anche quando l’atto del dono, non è riconosciuto, retribuito, o, in qualche modo, valorizzato dagli altri. Donare ti cambia la vita, e oggi hai tra le mani il dono, di tutta la bellezza e la forza della preghiera operosa che ti circonda. Nella consapevolezza che senza Chiesa non c’è futuro…circa 32 mila sacerdoti in Italia, quotidianamente, offrono il loro tempo, dividono un pezzo di strada e ascoltano le difficoltà di tutti. Questo è l’augurio che veicola attraverso questa rivista: la comunione e la corresponsabilità, nella ferma convinzione che non si può essere cristiani per se stessi, bisogna rispondere insieme alla missionaria e coraggiosa esigenza di guardare ogni cosa con un orizzonte più vasto della propria visione personale.

DON YAMID DALLOS
Incaricato diocesano dell’Ufficio per la Promozione del Sostegno Economico alla Chiesa Cattolica

Diocesi di Roma / Ordinati 11 preti: linfa nuova per la Chiesa

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L’ordinazione è avvenuta lo scorso 20 aprile nella Basilica di San Pietro. Ne dà notizia Radio Vaticana con un servizio di Marina Tomarro.

Per noi è una grandissima gioia“, ha spiegato Monsignor Michele Di Tolve, ausiliare di Roma e rettore del Seminario Maggiore, nonché coordinatore delle attività del Pontificio Seminario Maggiore, l’Almo Collegio Capranica e il Seminario Redemptoris Mater. “Il Signore continua a parlare al cuore dei suoi discepoli. Queste ordinazioni – ha osservato il presule – sono anche il frutto della preghiera della Chiesa di Roma che chiede pastori per il suo popolo. Questi ragazzi, ognuno nella propria personale storia, hanno avuto la grazia di incontrare la parola del Signore e la vita della Chiesa in un cammino che loro già vivevano e di avere quella particolare chiamata, che ebbero a loro volta gli apostoli a Cafarnao mentre gettavano le reti della pesca, e decidere quindi di avere cura degli altri fratelli e sorelle, perché il sacerdozio ministeriale è a servizio del sacerdozio dei battezzati e siamo chiamati tutti a fare della nostra vita un’offerta. Questo è il miracolo e la gioia più grande. È la certezza che il Signore non abbandona mai il suo popolo”.

Qui l’intervista a don Nicola Pigna, uno dei nuovi sacerdoti

Diocesi di Milano / Dietro l’8xmille un gesto d’amore, ma non per pochi

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Massimo Pavanello, incaricato per il Sovvenire di Milano, fa il punto della situazione sull’8xmille in Diocesi, con un contributo del responsabile del Servizio CEI Massimo Monzio Compagnoni. L’articolo è pubblicato sul sito della Diocesi di Milano.

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Gli spot pubblicitari stanno all’8xmille come la campanella scolastica sta alle materie di studio. L’alert sonoro invita alla conoscenza, non episodica, di tematiche che passano dall’incontro personale tra studenti e docenti.

Lo stesso approccio caratterizza la campagna 2024 del Sovvenire, on air dal 14 aprile. Racconta, attraverso sette storie di speranza e di coraggio, il valore della gratuità e gli sforzi di una Chiesa che si prende cura dei più deboli. Mette in luce la relazione tra la vita quotidiana di tutti e le opere della Chiesa. Sono i «gesti d’amore» che fanno sentire bene sia chi li riceve, sia chi li compie. Il claim rilancia proprio questo messaggio: «Se fare un gesto d’amore ti fa sentire bene, immagina farne migliaia».

L’8xmille ha destinatari universali. È a beneficio di tutti, non solo dei cattolici. Tanti, ogni giorno, trovano porte aperte e speranza restituita grazie a questo strumento di democrazia fiscale. Annualmente, infatti, la Chiesa si affida alla libertà e alla corresponsabilità dei contribuenti per rinnovare la firma che si trasforma in opere.

Domenica 5 maggio si celebra la Giornata Nazionale dell’8xmille. È una data che stimola a un prolungato impegno e ad una regolare partecipazione, non un confine da non oltrepassare.

Firmare è gratis. Non comporta il pagamento di una tassa in più. Si sceglie dove destinare la quota già pagata da tutti. Anche chi non è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi può firmare.

Crepe da non sottovalutare

La firma dell’8xmille per la Chiesa cattolica è apposta anche da tanti che la Chiesa non frequentano, ma cui riconoscono famigliarità con i più bisognosi e capacità di soluzione dei problemi.

La prassi conta ormai quattro decenni e rischia che sia considerata un dato acquisito. Si può interpretare così l’affievolimento della coscienza e dell’intraprendenza dei fedeli. Ecco perché è bene rimotivare le scelte, dando visibilità ai frutti. Il canale in oggetto, per quanto riguarda la Chiesa cattolica, da tempo mostra crepe strutturali. Gli appelli alla proattività non hanno sortito l’effetto sperato. Un brusco risveglio attende dietro l’angolo.

«Possiamo infatti prevedere che il 2024 – commenta senza giri di parole Massimo Monzio Compagnoni, responsabile nazionale del Sovvenire – sarà un altro anno in cui sentiremo in modo chiaro e doloroso la competizione con lo Stato. Anche quest’anno soffriremo per un cambio unilaterale delle regole del gioco: infatti, lo Stato, tra le proprie destinazioni, ha aggiunto le opere per il contrasto delle dipendenze patologiche… e stimiamo che per questa ragione potremmo perdere altre 800 mila firme». Senza contare che la lista dei soggetti che ricevono l’8xmille si è ulteriormente allungata.

I numeri di Milano

Nella diocesi di Milano, lo scorso anno, ha firmato solo il 45.6% degli aventi diritto. Di questi, il 69.2% ha opzionato la Chiesa cattolica, segnando un -1.9% sull’anno precedente. Lo Stato, invece, è stato scelto dal 23.35% degli ambrosiani, con una percentuale aumentata del 3.31%.

Sono stati 31.111.500 gli euro tornati sul territorio, il 10% in meno dell’anno prima (-3.458.600 €): al sostentamento del clero sono andati 15.555.100 euro; alla carità 7.102.700; al culto e alla pastorale 7.463.740; all’edilizia di culto 808.245; ai beni culturali 181.784.

8xmille: un breve viaggio nelle 7 opere scelte per la campagna 2024

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Con il lavoro straordinario svolto dalla macchina del volontariato, attraverso l’impegno quotidiano dei nostri sacerdoti, dei religiosi e religiose, dei laici impegnati nelle aggregazioni laicali e anche grazie alle risorse dell’8xmille, la Chiesa cattolica continua il suo annuncio di salvezza senza lasciare indietro nessuno: poveri, immigrati, disoccupati, anziani, giovani, donne sole e famiglie vulnerabili. Come è ormai noto, questo lavoro incessante è al centro della campagna 8xmille 2024 che racconta, attraverso sette storie di speranza e di coraggio, il valore della gratuità e gli sforzi di una Chiesa in uscita, che si prende costantemente cura dei più deboli. Migliaia di gesti d’amore che si possono realizzare anche grazie alla firma per destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica.

Tutto ciò è ben sintetizzato in questo breve “viaggio” di un minuto nelle 7 opere 8xmille protagoniste dell’attuale campagna di comunicazione. Un video utile per animare gli incontri dedicati alla sensibilizzazione delle nostre comunità alla firma.

Ricordiamo le opere:

a Salerno troviamo il Dormitorio Don Tonino Bello che offre risposte concrete e percorsi di reinserimento lavorativo a persone in condizione di povertà estrema;

a San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria, la mensa diocesana della Caritas che rappresenta una mano tesa rivolta a quanti sono a rischio di esclusione sociale;

a Verona è stata visitata Casa Santa Elisabetta, condominio solidale per donne sole con minori, dove in molte hanno trovato un’occasione di riscatto,

a Santhià, nel vercellese, c’è il Poliambulatorio medico che svolge attività di assistenza e servizio medico in modo gratuito, con la finalità di contrastare i lunghi tempi di attesa del Servizio Sanitario Nazionale;

a Cassano All’Ionio ecco il doposcuola L’appetito vien studiando, dove i ragazzi mangiano, studiano e si formano attraverso attività laboratoriali, in un luogo sicuro, che offre così opportunità di crescita, studio e gioco.

Ci spostiamo poi a Gubbio per visitare la chiesa della Madonna del Prato, gioiello barocco, sottoposta ad un intervento di restauro conservativo.

Infine anche quest’anno la campagna ha voluto rappresentare i tanti progetti realizzati all’estero prendendo come esempio un’opera in Sri Lanka, a Mannar, dove, grazie alle firme dei contribuenti, è stato possibile costruire un nuovo ostello per gli studenti della scuola St Xavier’s e che ha consentito di aprire le porte dell’istituto anche a gruppi etnici minoritari.

 

Sovvenire alle necessità della Chiesa: storia, valori e strumenti raccontati in 5 minuti

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Perché parlare di sostegno economico alla Chiesa? A quali valori si ispira il sistema scaturito dalla revisione concordataria del 1984? Quali sono gli strumenti a disposizione delle nostre comunità e come funzionano? A queste domande si è cercato di rispondere in poco più di 5 minuti con il video che segue L’ABC del Sostegno Economico alla Chiesa. Il suo obiettivo non è certamente quello di approfondire, con dati o dovizia di particolari, questi aspetti importanti del Sovvenire, piuttosto di essere utilizzato, ad esempio, per animare l’apertura di un incontro in diocesi o in parrocchia stimolando la curiosità di chi, con l’intervento di esperti e altri materiali formativi, potrà conoscere più a fondo la materia.

8xmille alla Chiesa cattolica: un importante coinvolgimento di Azione Cattolica e Rinnovamento nello Spirito

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È iniziato il periodo più importante dell’anno per la sensibilizzazione alle firme 8xmille. Nonostante il grande successo a partire dal 1990 dell’8xmille, segno di fiducia e stima nei confronti della Chiesa, negli ultimi anni è stata registrata una flessione. Perciò, è ancora fondamentale sensibilizzare le nostre comunità e tutti i cattolici aderenti alle varie aggregazioni laicali a sentire sempre più come “cosa propria” la questione economica della Chiesa, anche attraverso la promozione della firma.

È bene ricordare a tutti che firmare per l’8xmille non costa nulla, non è una tassa in più, ma è l’opportunità di sostenere la missione della nostra Chiesa.

Perciò tutti i membri delle aggregazioni laicali, come pure gli aderenti ad Azione Cattolica e Rinnovamento nello Spirito, sono chiamati a vivere il gusto, la gioia e la responsabilità di fare la propria parte anche su questo tema così delicato: la sensibilizzazione alla firma dell’8xmille.

Anche per questo il Servizio Promozione sarà presente, con vari materiali promozionali e uno stand, ai due eventi nazionali che si svolgeranno proprio in questi giorni.

In particolare, per potenziare la bella alleanza ecclesiale tra il Servizio Promozione CEI e l’Azione Cattolica, il Servizio Promozione sarà presente alla 18^ Assemblea Nazionale  che avrà luogo a Roma (presso la Fraterna Domus – Via Sacrofanese, 25) dal 25 al 28 aprile, sul tema “Testimoni di tutte le cose da lui compiute”. Oltre ad uno stand con del materiale specifico destinato alle presidenze diocesane, ci sarà un breve intervento in plenaria il pomeriggio del 26 aprile e la proiezione di spot e testimonianze 8xmille.

Per iniziare, invece, una prima collaborazione con il Rinnovamento nello Spirito, il Servizio Promozione CEI parteciperà alla 46^ Convocazione nazionale dei cenacoli, gruppi e comunità di questa aggregazione laicale, che si svolgerà dal 26 al 28 aprile presso la Fiera di Rimini su “Quando pregate, dite: Padre!”, con uno stand e la distribuzione di vario materiale promozionale.

Siamo tutti chiamati a rispondere a questo tempo difficile sognando insieme la Chiesa di domani e a concretizzare questo sogno anche attraverso la partecipazione corresponsabile ai progetti del Sovvenire, in particolare a “unafirmaXunire”. Se è vero che ogni gesto d’amore fa del bene sia a chi lo compie che a chi lo riceve, destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica può moltiplicare tale beneficio a dismisura.

Sarà dunque importante continuare a coinvolgere, educare e formare anche le diverse realtà associative ecclesiali presenti sul nostro territorio (associazioni, gruppi e movimenti) per contribuire a coltivare insieme e corresponsabilmente la sensibilità al sostegno economico alla nostra Chiesa.

Dall’acqua e dalla terra vita e sviluppo grazie all’8xmille

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Solo nello scorso anno i progetti di accesso all’acqua e di sviluppo sostenibile per favorire l’agricoltura biologica e migliorare la sicurezza alimentare e nutrizionale che la CEI ha finanziato grazie ai fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica sono stati 51 in 22 Paesi per 4,8 milioni di euro. Complessivamente dal 1996 ad oggi in tutto il mondo sono stati sostenuti 651 progetti in ambito agricolo per 47 milioni di euro.

Le testimonianze

“Prima avevamo un negozio nel villaggio di Pan Koy e l’attività agricola era scarsa. Dopo aver frequentato il corso di agricoltura ho iniziato io stesso a coltivare colture a lungo termine come il tè, le prugne damson, la mela selvatica, il caffè, le noci di macadamia e l’avocado. Ora ho piantato 5.000 piante di tè, 2.000 piante di caffè, 30 piante di prugne damson, numerose piante di noci di macadamia e avocado. Finalmente ho un reddito annuo”. Quasi si commuove U Ar Do, 56 anni, che vive con la moglie e i suoi quattro figli nel villaggio di Pan Koy, nella zona di Kyaing Tong in Myanmar. In quell’area è particolarmente forte la piaga della deforestazione. Nei villaggi rurali il legno è infatti utilizzato come combustibile per cucinare e per il riscaldamento; anche in città più grandi come Kyaing Tong il 90% delle famiglie ancora usa il legno per cucinare o per attività produttive come l’essiccazione del thè. A questo si aggiunge il traffico di thek, legno pregiato che cresce proprio in queste foreste. Non esiste alcun piano per la gestione delle foreste che regoli il disboscamento. Se da un lato è difficile agire a livello globale, è però indispensabile ridurre l’impatto della deforestazione attraverso semplici azioni all’interno dei villaggi. Proprio questo è lo scopo del progetto avviato nel 2014 in Myanmar da New Humanity International, fondata dal Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime). Un intervento sostenuto anche dalla Chiesa italiana per offrire alla popolazione locale colture alternative efficaci e salvaguardare così il patrimonio forestale.

Sono stati avviati training agricoli – come quello frequentato da U Ar Do – per promuovere queste colture, oltre che buone prassi agricole, tecniche per la prevenzione dell’erosione del suolo, allevamento sostenibile.

I training sul possesso delle terre sono una componente fondamentale per permettere ai contadini di diventare i legali proprietari delle terre che coltivano e contrastare così anche il fenomeno del “land grabbing”. Parallelamente, il progetto prevede la gestione di vivai per la distribuzione di piante per la riforestazione, il rimboschimento di aree specifiche (precedentemente disboscate per la coltivazione e poi abbandonate) e la costituzione di gruppi di “Preservazione forestale” nei villaggi. Finora hanno beneficiato del progetto 42 villaggi, 386 agricoltori, sono state distribuite 151 mila piantine, 65.500 talee e sono stati piantati 7.860 alberi da frutto.

I dati globali, tuttavia, registrano un aumento dello sfruttamento delle materie prime e delle risorse a danno dei diritti umani e dell’ambiente. Secondo il VI Rapporto “I padroni della terra” curato dalla Focsiv, nel 2022 sono stati 26,1 milioni di ettari le terre accaparrate, pari a oltre 260 mila chilometri quadri. Quattrocentouno persone che lottavano in difesa delle comunità, dei popoli indigeni e della natura sono state uccise in 26 Paesi e altre 1.500 minacciate, violentate o detenute. È aumentato il tasso di deforestazione, il numero di incendi e la percentuale di terre destinate all’agribusiness e all’allevamento. Ciononostante, esistono, anche se fanno meno rumore, molte iniziative concrete in risposta al “grido della terra” – come quella realizzata in Myanmar – con cui si afferma la capacità di cambiare insieme, come comunità. Sono molteplici e spesso arrivano proprio dalle zone più povere. Da quello che Papa Francesco nel II Incontro mondiale dei movimenti popolari (2015) ha definito “popolo in movimento”, che ha saputo convertire la passione in azione comunitaria: “quel torrente di energia morale che nasce dal coinvolgimento degli esclusi nella costruzione del destino comune” (Fratelli tutti, 169).

Anche Jeanne – come U Ar Do – grida il suo “Finalmente!”. “Finalmente abbiamo acqua pulita!” Traspare soddisfazione dalle sue parole in occasione della consegna ufficiale della rete idrica realizzata in Burundi grazie al progetto “Acqua fonte di vita e sviluppo” portato avanti da Amu (Azione per un Mondo Unito) e Casobu (Cadre Associatif des Solidaires du Burundi), con il sostegno della CEI. Tra danze, canti e i discorsi di inaugurazione, è stata una giornata che ha segnato un punto di svolta per lo sviluppo delle comunità di Butezi e Ruyigi.

“Da quando abbiamo l’acqua potabile nel villaggio – prosegue – sono più serena. I miei figli non devono più svegliarsi presto al mattino per andare a prendere l’acqua al fiume, sia per la scuola che per casa e seguono le lezioni con più attenzione. E anche io non sono più costretta a trasportare grandi quantità di acqua sulle spalle. Senza acqua, inoltre, per fare il bucato dovevo portare gli abiti alla sorgente, lavarli e poi tornare a casa. Ci voleva molto tempo. Adesso, invece, anche cucinare e lavare i piatti è diventato più facile, mi basta fare un salto alla fontana, che è proprio vicina a casa mia”.  Con orgoglio aggiunge: “Grazie anche ai comitati di gestione siamo consapevoli che noi, donne e uomini della collina di Ruyigi, siamo ora i custodi di questo bene comune. L’acqua potabile ci appartiene e per questo dobbiamo proteggere questo patrimonio ricevuto”. Sta proprio qui il valore aggiunto del progetto: partecipazione, solidarietà e corresponsabilità, perché nessuno resti indietro. Un progetto che nel complesso riguarda l’ampliamento della rete idrica per raggiungere tutte le comunità della zona e nelle colline di Nombe, Nyarunazi e Kigamba/Rubaragaza, la ristrutturazione della rete di approvvigionamento di acqua potabile a Karaba-Misugi-Kigamba, la realizzazione di servizi igienici ecologici presso la scuola elementare di Nombe.

Il Burundi è uno dei Paesi più poveri al mondo, con quasi il 65% della popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà. L’accesso all’assistenza sanitaria è negato alla maggior parte della popolazione e solo l’1% può permettersi un’assicurazione privata. In questo quadro l’acqua potabile diventa fondamentale, così come l’utilizzo di servizi igienici. I punti di forza di questa azione sono il coinvolgimento della popolazione nei lavori e la formazione di comitati locali per la cura e conservazione delle sorgenti e per la manutenzione delle infrastrutture realizzate. Sono previste inoltre attività per sensibilizzare e aiutare i beneficiari a strutturarsi in una mutua sanitaria di comunità o unirsi a mutue sanitarie di comunità esistenti. Con questo progetto, quasi 8 mila persone sono state raggiunte dall’acqua potabile a Ruyigi e di queste oltre 3 mila sono studenti. Ad esempio, nella scuola di Nombe, grazie alla costruzione di un acquedotto di 25 km, sono state realizzate delle fontanelle. Ma l’esperienza davvero innovativa è stata l’attivazione di servizi igienici ecologici che, con adeguati trattamenti e la formazione di allievi e insegnanti sulla corretta gestione, consentono il riutilizzo del materiale organico in agricoltura. Un altro piccolo ma significativo contributo alla sostenibilità ambientale nella prospettiva di un’ecologia integrale. Perché, come ricorda Papa Francesco nella Laudate Deum, “le istanze che emergono dal basso in tutto il mondo, dove persone impegnate dei Paesi più diversi si aiutano e si accompagnano a vicenda, possono riuscire a fare pressione sui fattori di potere”. E aggiunge che occorre una visione più ampia, in un’ottica maggiormente inclusiva delle forze della società civile, “un multilateralismo dal basso e non semplicemente deciso dalle élite del potere” per reagire con meccanismi globali alle sfide “ambientali, sanitarie, culturali e sociali, soprattutto per consolidare il rispetto dei diritti umani più elementari, dei diritti sociali e della cura della casa comune”.

Perù / Una delegazione CEI in visita alle opere 8xmille

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Un aiuto concreto che ha generato e continua a generare speranza in popolazioni fragili, in luoghi periferici e poveri. Con i fondi dell’8xmille, la Conferenza Episcopale Italiana ha potuto sostenere, negli anni, le comunità delle Diocesi di Tacna y Moquegua e di Arequipa, nell’estremo sud del Perù, avviando progetti a favore di bambini disabili e delle loro famiglie, di detenute, di giovani e donne. Dal 27 febbraio al 4 marzo, una delegazione del Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli della CEI, guidata dal direttore, don Gabriele Pipinato, ha visitato le realtà nate e cresciute con il supporto dell’8xmille alla Chiesa cattolica.

Qui il resoconto della visita.