Category Archives: Insieme ai sacerdoti

Padova: don Marco vivrà nell’ospedale Covid, vicino ai contagiati

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La notizia è stata pubblicata anche sul quotidiano Avvenire dello scorso 1 novembre (di Sara Melchiori). Si legge tra l’altro:

In questo tempo di “distanziamento” reso necessario dalla pandemia: «La Chiesa di Padova – spiega il Vescovo Claudio Cipolla – si sente interpellata dall’emergenza che sta avanzando e vuole porre un segno ecclesiale per invitare tutti i cristiani e le comunità a stare vicini a chi si trova coinvolto dalla sofferenza: ammalati, familiari, operatori sanitari».

Da qui la scelta del Vescovo di Padova Claudio Cipolla, annunciata durante l’omelia della Messa al cimitero Maggiore di Padova: «Per indicare che i cristiani sono chiamati a servire la vita in tutti i suoi momenti, anche quelli della malattia, ho incaricato un prete della nostra Diocesi per una missione particolare: stare 24 ore su 24 presso l’ospedale di Schiavonia a disposizione dei malati di Covid, dei loro familiari, degli operatori sanitari: un modo per annunciare il Vangelo della vita, un segno per invitare tutti a servire la vita e a testimoniare che Dio ama la vita, questa nostra vita umana anche nei suoi momenti più estremi».

Don Marco Galante ogni giorno sarà nell’ospedale di Schiavonia, compirà le manovre di vestizione, sarà nei reparti, porterà conforto, celebrerà la Messa che sarà trasmessa nei circuiti interni e la sera si collegherà con le sue parrocchie per recitare insieme la preghiera di compieta.

In evidenza sul prossimo numero di Sovvenire

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Annunciatori di speranza nell’anno della pandemia. Nel periodico in uscita a fine novembre leggeremo l’azione dei sacerdoti che non si è mai fermata, sperimentando strade innovative di annuncio e carità. Come don Giulio Gallerani a Rastignano (Bologna), che ha accolto in parrocchia famiglie senza più un tetto dopo un licenziamento, mettendo a punto con professionisti e fedeli un progetto che le riaccompagna nel mercato del lavoro. O don Vincenzo Basiricò e don Emanuel Mancuso che a Paceco (Trapani) hanno dato man forte a studenti senza connessione web, con spazi wi-fi e formatori, evitando la dispersione scolastica in un anno di lezioni a distanza. O ancora, gli infermieri di comunità, nuovi samaritani nelle periferie, come alla Bovisasca, a Milano, con l’80% di popolazione anziana, per lo più confinata nelle case a causa del coronavirus: siamo andati a vedere come funziona l’idea realizzata da don Ivan Bellini e dai volontari della parrocchia San Filippo Neri.

Daremo quindi spazio al ricordo di un eroe silenzioso della carità, raccontato da chi lo ha conosciuto da vicino: don Roberto Malgesini, ucciso a Como durante la distribuzione delle colazioni ai poveri, lo scorso 15 settembre.

Se durante la pandemia tanti religiosi hanno dato la vita, altri hanno preso il loro posto: raccontiamo i preti ordinati nell’anno del Covid, segno di speranza per tutta la Chiesa, incontrando don Alessandro Valerioti, 31 anni, diventato sacerdote 2 mesi fa e già inviato come viceparroco a Châtillon e in altre 4 parrocchie della sua Valle d’Aosta, dove si accendono continuamente nuove zone rosse.

Le ricerche demografiche 2020 segnalano che da qui alla fine prevista dell’emergenza, nella seconda metà del 2021, migliaia di famiglie potrebbero rinunciare ad avere figli, con oltre 10 mila nati in meno e maggior possibilità di ricorso all’aborto: tra i preti da anni in campo a fianco delle donne e della vita nascente, alcuni come don Antonio Ruccia, parroco in zona Poggiofranco, a Bari, hanno installato una culla termica anti-abbandono in parrocchia. Don Ruccia ripercorre sulle nostre pagine il momento in cui per la prima volta lo scorso luglio è partito l’allerta collegato al suo telefonino e si è trovato di fronte ad un neonato, il piccolo Luigi, abbandonato con un biglietto drammatico e riaffidato in poco tempo a nuovi genitori: “è il momento di aiutare le famiglie e la società intera a diventare comunità dove per i piccoli c’è sempre posto” scandisce don Ruccia.

È proprio al Bambino Gesù, che resta la grande speranza dell’umanità anche in tempi angosciosi, è dedicato il dossier, firmato dal biblista padre Fernando Armellini, a partire dalla promessa di Dio al profeta Isaia: “il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce”.

Come può un parroco non vedente conoscere e stare con i propri parrocchiani?

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La risposta di don Matteo, non vedente dalla nascita, è: «ne sento l’odore!».

Questo e molto più nel nuovo video, del regista Giovanni Panozzo, dedicato a don Matteo Buggea (su insiemeaisacerdoti.it). La parrocchia del Sacro Cuore a Pachino lo ha visto crescere e l’ha accolto nei suoi primi passi da seminarista e prete poi.

Qui, grazie all’impegno di Giuseppe Vassalli che è anche diacono permanente della comunità, è sorto un progetto “dopo di noi” che si prende cura, attraverso l’ospitalità in una casa sorta nei locali limitrofi alla chiesa, di alcuni adulti con disabilità rimasti privi dei genitori. Queste persone sono al centro della vita della parrocchia. Necessitano di preghiera, di essere accompagnati o più semplicemente, come dice don Matteo, di essere visti. «E poi – aggiunge – di essere visitati, anche perché lì ci abita il Signore».

La periferia, luogo dove sorge la parrocchia, è sempre stata preferita da don Matteo perché lì ti senti più libero, c’è più spazio e poi… «si pascola meglio!».


Offerte sostentamento clero: 22 novembre Giornata Nazionale di sensibilizzazione

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“I sacerdoti, donando se stessi, ci insegnano che Dio è la realtà più bella dell’esistenza umana”. Sono circa 34 mila in Italia i sacerdoti che – come evidenziato da Papa Francesco – si dedicano agli altri. Non solo ai più abbandonati ma ad ognuno di noi. Quotidianamente ci fanno spazio, ci offrono il loro tempo, dividono volentieri un pezzo di strada con noi senza chiederci chi siamo. Preti necessari a tutti, perché siamo tutti poveri e bisognosi di un incontro che rinnovi la nostra vita.

La Giornata nazionale delle Offerte è una domenica di vicinanza tra preti e fedeli, affidati gli uni agli altri. È la festa del sovvenire, cioè del provvedere alle necessità della Chiesa con una scelta di condivisione: quella di accompagnare e sostenere la missione dei sacerdoti. Non solo domenica 22, ma in tutto il periodo di Natale, per poi ripetere l’Offerta nel corso dei mesi successivi. Basta anche una piccola somma ma donata in tanti.

Ogni Offerta è il segno concreto di questa vicinanza. Raggiunge tutti i sacerdoti, dal più lontano al nostro – spiega il responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – Tanto più nell’anno difficile del Covid, in cui da mesi i preti diocesani continuano a tenere unite le comunità disperse, incoraggiano i più soli e non smettono di servire il numero crescente di nuovi poveri. Oggi più che mai i nostri sacerdoti sono annunciatori di speranza, ci incoraggiano a vivere affrontando le difficoltà con fede e generosità, rispondendo all’emergenza con la dedizione”.

Le Offerte per i sacerdoti si aggiungono all’obolo domenicale. È possibile donarle attraverso conto corrente postale, bonifico bancario, carta di credito o donazione diretta. Destinate all’Istituto centrale sostentamento clero, che poi le redistribuisce equamente tra tutti i sacerdoti, sono uno strumento che ha origine dalla revisione concordataria del 1984. Da oltre un trentennio infatti il clero italiano non riceve più la congrua, ma è affidato alle comunità tramite questo meccanismo.

Oggi le Offerte raggiungono circa 34 mila sacerdoti, tra cui 400 missionari inviati nei Paesi in via di sviluppo e 3 mila preti anziani o malati, dopo una vita di servizio ai fratelli. Nel 2019 sono state raccolte oltre 84 mila Offerte. Una cifra ancora lontana dalle esigenze di un sostegno decoroso. Per questo è necessario l’aiuto di tutti.

Per maggiori informazioni e approfondimenti consultare il sito www.insiemeaisacerdoti.it

In allegato il comunicato stampa completo di allegati con le raccolte degli anni precedenti, fabbisogno e modalità per donare, pieghevole, foglio informativo e locandina della Giornata Nazionale.

Qui i dettagli della collaborazione prevista con l’Azione Cattolica per promuovere questo importante evento ecclesiale.


Nel segno della fratellanza, aumenta la generosità verso il clero

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La pandemia sta cambiando molti aspetti della nostra vita, ma non l’aiuto verso i sacerdoti. Sale nel 2020 la percentuale di chi ha fatto una donazione per sostenere i preti italiani, come pure cresce la raccolta, seppure in misura minore. Solo l’offerta media risente dei tre mesi di lockdown in primavera e dell’estate in emergenza Coronavirus. Nello scenario complessivo di grande incertezza e paura per il futuro, di questo cupo autunno, possiamo fare splendere raggi di luce con offerte, libere e deducibili, per sostenere i nostri sacerdoti.

In aumento le Offerte. La percentuale delle donazioni nei primi nove mesi di quest’anno è in crescita del 22,9% rispetto al 2019. Ben 44.996 sono le offerte (attraverso il canale bancario e postale) inviate dai fedeli all’Istituto Centrale Sostentamento Clero contro i 36.606 raccolti nello stesso periodo lo scorso anno. Un incremento importante rispetto al passato, che dimostra come gli italiani, nonostante l’emergenza virus, sono disponibili a sostenere una buona causa, quale quella del clero.

Anche la raccolta complessiva aumenta. Il 2020 segna un incremento di ben 12,3 punti percentuali. 2milioni 882mila euro sono donati nei primi 9 mesi del 2020 contro 2milione 556mila euro del 2019. Merito senz’altro dei nostri sacerdoti che proprio durante questi mesi segnati dal Coronavirus sono stati in prima linea accanto alle persone in difficoltà e non hanno mai mancato di fare sentire l’aiuto concreto e il sostegno spirituale della Chiesa, famiglia di Dio.

L’offerta media diminuisce, seppur di poco. Quest’anno ogni fedele ha donato, in media, 64 euro contro i 70 euro del 2019. Era inevitabile: la preoccupazione per il domani, le difficoltà economiche e la mancanza di lavoro costringono molte famiglie a “tirare la cinghia”. Ma, ciò nonostante, piccole offerte crescono. E questi ultimi mesi dell’anno rappresentano la grande occasione per sostenere i nostri fratelli sacerdoti, come gesto concreto di gratitudine.

La fratellanza è l’unica via. Il 22 novembre 2020, solennità di Cristo Re, si celebra la Giornata Nazionale per la promozione delle Offerte per il clero. Una data importante per abbandonare paure, chiusure ed egoismi ed essere generosi. Una tragedia globale come la pandemia ha suscitato la consapevolezza di essere una comunità mondiale che naviga sulla stessa barca, dove il male di uno va a danno di tutti. Nessuno si salva da solo, ci si può salvare unicamente insieme, scrive Papa Francesco nell’enciclica “Fratelli tutti”. Fare un’Offerta per il clero significa far sentire un profondo senso di fratellanza e amicizia sociale ai nostri sacerdoti, e testimoniare la nostra partecipazione a una Chiesa in uscita, luogo di accoglienza, di condivisione e di solidarietà.

Paolo Cortellessa