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A cura di DANIELA DE VECCHIS (Bologna), STEFANO NASSISI (Pescara), TERESA CHIARI (Cagliari), MANUELA BORRACCINO (Novara)
foto AGENZIA ROMANO SICILIANI / EMANUELE GIOVANNI SANDON (Novara)/ MAURIZIO COGLIANDRO/CREATIVE COMMONS
Piccoli imprenditori. Artigiani. Famiglie monoreddito. Precari. Lavoratori non in regola. Prima dell’emergenza Covid molti riuscivano, seppur a fatica, a sbarcare il lunario. Ora però rischiano di sprofondare. Sono almeno 500 le nuove famiglie seguite dalla Caritas nel territorio di Pescara-Penne, il 30% in più. Per loro il “Salvadanaio della solidarietà”, un fondo d’emergenza costituito da offerte di fedeli. “L’aiuto fraterno non si è fatto attendere: siamo già a oltre 60 donazioni” racconta Corrado De Dominicis, direttore Caritas, che ha ereditato il progetto avviato da don Marco Pagniello, chiamato a Roma al coordinamento delle politiche sociali e welfare della Caritas nazionale. “L’emergenza non è finita, ora bisogna ripartire con gli strumenti giusti. In questa prima fase provvediamo alle esigenze più immediate, come affitti e utenze. Poi proveremo a riavviare alcune attività con un aiuto economico e sosterremo il rientro nel mondo del lavoro con tirocinii formativi. Per dirla con Madre Teresa, questa è la nostra goccia nell’oceano. Una goccia che guarda oltre, che si propone di salvare il connubio indissolubile tra persone e lavoro e di custodire così la famiglia”. Una goccia che presto sarà pioggia. S.N.
