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8xmille / Cerignola, inaugurato l’oratorio nella parrocchia Sant’Antonio da Padova

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Dopo due anni di lavori è stato inaugurato il 4 giugno l’oratorio parrocchiale intitolato a Sant’Antonio da Padova, a Cerignola. Invitato dal Vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, Mons. Fabio Ciollaro, è stato ospite d’eccezione Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della CEI.

Il presule ha celebrato la messa nella omonima parrocchia e poi si è spostato nei nuovi locali parrocchiali che sono stati realizzati grazie a un finanziamento dei fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica. Dopo la benedizione di rito e lo scoprimento di una lapide ricordo è stato il parroco, Mons. Carmine Ladogana, a presentare l’ospite, a ringraziarlo per la sua presenza e a sottolineare che senza il finanziamento della CEI l’opera non sarebbe stata realizzata. Da qui l’invito a “compiere un gesto d’amore, attraverso la propria firma a favore della Chiesa cattolica, perché quella firma oltre che a farti sentire bene consente di fare tanti altri gesti di amore”.

Subito dopo è intervento il sindaco di Cerignola, Francesco Bonito, che ha sottolineato la ricaduta positiva sull’intera città di un’opera sociale ed educativa che un oratorio può svolgere sul territorio. Prendendo la parola, Mons. Baturi ha sottolineato che “l’oratorio non è una forma o una cosa ma è un incontro, perché all’interno di esso ognuno esprime le proprie capacità e la propria creatività a servizio degli altri. Il servizio educativo che un oratorio svolge sul territorio è l’incontro tra generazioni diverse, ma tutte tendenti a sentire l’educazione dei più giovani come qualcosa che parte dal cuore, anche perché in esso non devono esserci schemi confezionati ma ognuno è chiamato ad usare il linguaggio della vita”. Ha concluso la serata Mons. Ciollaro, il quale ha ringraziato Mons. Baturi ed ha sottolineato come “il compimento dell’opera ora ha il suo inizio nelle varie attività e attraverso i ragazzi e i giovani che all’interno della nuova struttura troveranno accoglienza, disponibilità e ascolto”.

(Filippo Passantino, Agenzia Sir)

 

Caritas Italiana / Bilancio sociale 2023: azioni e progetti che fanno crescere le comunità

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Il Bilancio sociale 2023 di Caritas Italiana rende conto – in una logica di trasparenza – dell’utilizzo e della valorizzazione delle risorse a disposizione e dell’impatto pedagogico, sociale e di sostenibilità di quanto operato da Caritas Italiana, in ordine al proprio mandato di promozione dello sviluppo umano integrale.

Non è soltanto un documento di rendicontazione finanziaria e operativa, ma soprattutto uno strumento di animazione di comunità. Riflette un impegno verso una “ecologia integrale”, in cui la solidarietà e la responsabilità collettiva si definiscono come pilastri per costruire un mondo più equo e inclusivo.

L’ultimo anno è stato segnato da una serie di incertezze e sfide che hanno attraversato il mondo, evidenziando quanto sia importante un impegno collettivo e unitario.

Nel Bilancio sociale sono stati messi in evidenza, tra l’altro, gli aspetti qualitativi dell’animazione della carità nelle diocesi e parrocchie italiane durante tutto il 2023. Un impegno economico pari a 58 milioni di euro nel 2023, di cui il 76,6% impiegato in Italia e il 23,4 all’estero. Somme provenienti dall’8xmille, da collette nazionali, grandi e piccoli donatori.

A livello nazionale Caritas Italiana ha operato per fronteggiare le vecchie e nuove forme di povertà, facendo al tempo stesso fronte alle emergenze del contesto italiano. I progetti avviati da Caritas Italiana nel 2023 sono stati 430, in otto differenti aree tematiche, grazie ai fondi 8xmille messi a disposizione dalla Conferenza Episcopale Italiana.

In Italia sono presenti 6.780 servizi Caritas e 3.636 centri d’ascolto. In un anno sono state accompagnate 270.000 persone, con oltre 84mila volontari.

Qui il video della presentazione e in allegato il Bilancio sociale pubblicato sul sito di Caritas Italiana.

8xmille / Dalla parte dei bambini

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Sono 1.218 i progetti a favore dei bambini e dei minori in 80 Paesi di tutti i continenti per un totale di oltre 100 milioni di euro, finanziati dal 1991 attraverso il Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei Popoli, grazie ai fondi dell’8xmille.

Nel mondo – secondo i dati Oil, Save the Children e Unicef – 1,4 miliardi di bambini con meno di 15 anni non godono di alcuna forma di protezione sociale e sono esposti a malattie, malnutrizione e povertà. Di questi 333 milioni vivono in povertà estrema e lottano per sopravvivere con meno di 2,15 dollari al giorno. Quasi un miliardo di bambini convive con la povertà multidimensionale.

“Ascoltiamoli, perché nella loro sofferenza ci parlano della realtà, con gli occhi purificati dalle lacrime e con quel desiderio tenace di bene che nasce nel cuore di chi ha veramente visto quanto è brutto il male”, esorta Papa Francesco nel Messaggio per la prima Giornata Mondiale dei bambini. Il Pontefice invita a non dimenticare “tutti quei bambini a cui ancora oggi con crudeltà viene rubata l’infanzia” e si trovano “a lottare contro malattie e difficoltà, all’ospedale o a casa, chi è vittima della guerra e della violenza, chi soffre la fame e la sete, chi vive in strada, chi è costretto a fare il soldato o a fuggire come profugo, separato dai suoi genitori, chi non può andare a scuola, chi è vittima di bande criminali, della droga o di altre forme di schiavitù, degli abusi”.

I progetti finanziati rappresentano semi di speranza e quelle generate sono storie di vita ritrovata nonostante le sofferenze.

Come quella di Jean-Claude, ex bambino-soldato nella Repubblica Democratica del Congo. “Il mio nome è Démocratie, anzi, questo è il nome che mi sono scelto poiché, anche se la democrazia non l’ho mai conosciuta, credo sia la cosa più importante. Sono stato rapito all’età di 12 anni dalla milizia ribelle Lord’s Resistance Army di Joseph Kony. Mi hanno torturato e usato come uno schiavo. Ho passato 10 anni nella foresta, dove sono stato addestrato come soldato. Ho ucciso e ho visto uccidere. Era il nostro primo dovere, quello che ognuno di noi doveva fare se non voleva morire. Ho scalato la gerarchia militare fino a diventare capo della guardia personale di Kony. Quella posizione mi ha permesso dopo 10 lunghi anni di scappare. Oggi vivo a Dungu in una capanna con mia sorella e i suoi 8 figli. Cammino chilometri per andare a scuola, chilometri per andare a lavorare, ma sono sicuro che riuscirò a diventare un medico.” Démocratie tutte le mattine si alza alle 5 per andare a scuola, quando esce all’ora di pranzo si reca nella foresta dove, per mantenere la famiglia, fa il taglia-legna. Nonostante tutto, riesce a trovare tempo per frequentare i corsi professionali del Centro Juvenat, dove i missionari agostiniani accolgono e assistono ex bambini-soldato come lui. Lì può dare il suo contributo e aiutare Padre Blaise nel percorso di reinserimento dei nuovi arrivati. A giugno dello scorso anno si è diplomato alla scuola secondaria agostiniana Maman Dorothée e vorrebbe proseguire gli studi per non rinunciare al suo sogno e al suo progetto di vita: quello di essere un medico.

Si stima che siano stati reclutati 30.000 bambini-soldato nella zona di Dungu e Doruma e che molti siano nelle mani di vari gruppi paramilitari. La maggior parte di loro hanno dagli 8 ai 15 anni e il 40% sono ragazze.

“La problematica dei bambini-soldato – sottolinea Maurizio Misitano, direttore esecutivo della Fondazione Agostiniani nel Mondo – è molto complessa. Nella zona dell’Haut-Uélé c’è stato un conflitto devastante e di lungo periodo. I bambini hanno subìto le conseguenze più atroci: hanno perso i genitori, hanno abbandonato i processi educativi e, proprio per questo, la nostra azione vuole offrire riabilitazione psico-fisica ma anche alfabetizzazione e formazione lavorativa, non solamente a coloro che hanno avuto un’esperienza di guerra come soldati, ma a tutti quei bambini che hanno subito le conseguenze anche indirette della guerra e della povertà”.

Spesso poi i bambini pagano il prezzo più alto in situazioni e contesti discriminanti anche per gli adulti. Come avviene in Bangladesh per i Dalit, membri delle “caste basse”, etichettate come “intoccabili”, che sono da sempre oppresse ed emarginate. Sono poveri, con accesso limitato all’istruzione, al lavoro, all’alloggio, alla sanità e ai servizi pubblici. Circa il 96% è analfabeta. I bambini all’interno di questa comunità hanno pochissime opportunità per aspirare a un futuro dignitoso. Champa Das è un’eccezione, è riuscita a completare il ciclo di studi e ha iniziato a offrire a casa sua a tanti bambini un sostegno gratuito per l’apprendimento, sfidando le barriere secolari.

Grazie a questo impegno le è stato affidato il ruolo di insegnante per 83 ragazzi e ragazze della comunità Dalit, dalla classe 1 alla 10, nel Kajra Learning Center, in Bangladesh. È un progetto finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana in collaborazione con chiesa locale, la Fondazione L’Albero della Vita (FADV) e il partner locale Dalit. La prima fase, dal 2021 al 2023, ha aiutato quasi 2000 bambini in 15 villaggi. È stata poi avviata una seconda fase che prevede di raggiungere altri 2500 piccoli in 22 villaggi.

Queste storie mettono in mostra, anche nelle situazioni più complesse e di grande sofferenza, l’importanza di farsi piccoli con i piccoli e imparare evangelicamente a guardare la vita con i loro occhi, con la loro capacità di stupirsi e di avere fiducia, nonostante tutto. E soprattutto la necessità di mettere al centro i bambini (Mt18,1-5, Mc 10,13-16). Testimoniano inoltre il grande potere di trasformazione dell’ascolto, dell’istruzione, dell’accompagnamento, della condivisione e il ruolo che tutto questo può giocare nel superare l’esclusione sociale, la discriminazione, la disperazione, restituendo prospettive di futuro. “Il mondo – sottolinea Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata – si trasforma prima di tutto attraverso le cose piccole, senza vergognarsi di fare solo piccoli passi. Anzi, la nostra piccolezza ci ricorda che siamo fragili e che abbiamo bisogno gli uni degli altri, come membra di un unico corpo (cfr Rm 12,5; 1 Cor 12,26). Da soli non si può neppure essere felici, perché la gioia cresce nella misura in cui la si condivide: nasce con la gratitudine per i doni che abbiamo ricevuto e che a nostra volta partecipiamo agli altri”.

8xmille alla Chiesa cattolica. Monzio Compagnoni: “Un incredibile vortice di solidarietà”

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In occasione della Giornata Nazionale 8xmille, il Sir (Servizio d’informazione religiosa della CEI) ha pubblicato l’intervista al responsabile del Servizio Promozione della CEI, Massimo Monzio Compagnoni.

Perché è importante la firma per l’8xmille?
Riguardo all’8xmille circolano molti luoghi comuni fuorvianti ed è bene subito fare un po’ di chiarezza. Molti credono che la firma comporti un aggravio a livello fiscale, ma non è affatto così. Lo 0,8% dell’intero gettito Irpef (ovvero l’8xmille, appunto) è stato già versato da tutti i contribuenti, non solo da chi firma. Chi firma però ha la possibilità di contribuire a scegliere in che modo questi soldi verranno spesi, a chi verranno affidati dall’Erario. Per questo rinunciare alla firma vuol dire rinunciare alla possibilità di scegliere, affidare questa decisione ad altri.

E questo discorso vale per chiunque percepisca una qualsiasi forma di reddito, non solo per chi è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi. Anche i pensionati o chi percepisce una minima retribuzione, quindi, hanno diritto a partecipare a questo processo di democrazia fiscale che esiste da quando è entrata in vigore la legge 222 del 1985. La firma di un anziano con la pensione sociale o quella di un imprenditore milionario hanno lo stesso identico valore!

E perché firmare proprio per la Chiesa cattolica?
Perché fa bene. E lo dico con la massima convinzione e nel senso più ampio di questa espressione. Firmare per la Chiesa cattolica significa entrare in un incredibile vortice di solidarietà che ogni anno reca benefici a migliaia e migliaia di persone, in Italia e anche nei paesi più poveri del mondo. La Chiesa da sempre si occupa degli ultimi e di chi è in difficoltà e il modo in cui i fondi dell’8xmille vengono spesi è dettagliatamente rendicontato. Basta fare un giro nel sito www.8xmille.it. La Chiesa “fa bene”, quindi, e firmare contribuisce a rendere possibile quest’opera, ma fa anche bene alla persona che firma. È quello che abbiamo cercato di comunicare attraverso la campagna di questi ultimi due anni: se fare un gesto di solidarietà fa stare bene chi lo compie… immaginiamo partecipare a farne migliaia!

Possiamo spiegarlo un po’ meglio in cosa consiste questo “fare il bene”?
Certo che possiamo, anche perché è esattamente quello che è stato stabilito quando è stato rinnovato il Concordato tra Stato e Chiesa, nel 1984, e che poi è stato fissato nella legge dell’anno seguente, la 222. Questo “bene” si incanala lungo tre diverse strade. La prima è quella delle esigenze pastorali e di culto della popolazione italiana, compresa la buona gestione dell’immenso patrimonio architettonico e artistico che la storia della Chiesa ci ha tramandato qui in Italia. Pensiamo, ad esempio, a quanti campanili fanno parte integrante dei nostri paesi e delle nostre città e a quanto sia importante che questi edifici e i tesori d’arte che essi contengono siano mantenuti bene.

Poi ci sono i progetti di solidarietà in Italia e nel mondo: quasi 250 milioni di euro che ogni anno migliorano la vita di anziani, disabili, famiglie in difficoltà, donne vittime di abusi, persone che non hanno ancora trovato o hanno perduto il lavoro, popolazioni sofferenti nelle periferie del pianeta, sulla cui vita pesano ingiustizie globali e cambiamenti climatici estremi, migranti in cerca di accoglienza e integrazione.

Infine, ed è la terza via, c’è il sostentamento dei circa 32.000 sacerdoti che lavorano nelle nostre diocesi, compresi quelli più anziani e malati e i circa 300 missionari fidei donum. Sono uomini che si spendono a tempo pieno per il bene di tutti, non solo dei cattolici, e ai quali l’8xmille contribuisce a garantire una sussistenza dignitosa, dalle parrocchie alpine fino a quelle nelle isole più sperdute del nostro mare.

Quindi dei fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica non beneficiano solo i cattolici?
Assolutamente no, e tutti possono sperimentarlo. Avete mai visto una mensa della Caritas, o un dormitorio, o una casa di accoglienza, che agli ospiti chieda un certificato di battesimo per accoglierli? No, perché non è quello che il Vangelo ci ha insegnato.

La Chiesa raccoglie un grido di sofferenza che rischierebbe fortemente di rimanere inascoltato se fosse affidato solamente alla burocrazia e alle altre istituzioni.

Provate a immaginare cosa succederebbe se, all’improvviso, scomparissero tutte le opere finanziate dai fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica, e con esse il lavoro delle migliaia di volontari che offrono gratuitamente tempo, passione e competenze per soccorrere i più bisognosi. Ecco perché chiediamo a tutti di mettere la firma, non solo ai cattolici.

Ma per i cattolici questo invito è più forte?
Dovrebbe esserlo. Purtroppo, parte della nostra comunità ha perso la consapevolezza che, come tale, sia chiamata al sostegno della Chiesa. Pensate che ben il 45% dei praticanti non firma! La Chiesa non è ricca! I redditi provenienti dal suo patrimonio coprono solo il 5% del fabbisogno per il mantenimento dei sacerdoti. Il 70% di questo costo è coperto dai fondi 8xmille. Il modello pensato 40 anni fa prevede che sia la comunità a prendersi cura di questa istituzione e farlo con l’8xmille non costa proprio nulla. Come in ogni famiglia ci si sente tutti partecipi della gestione delle spese e dei conti di casa, così dovrebbe essere anche per le nostre comunità. Siamo una grande famiglia in quanto figli di Dio e quindi fratelli. Come tali dobbiamo essere i primi a preoccuparci delle nostre chiese, dei nostri sacerdoti, dei nostri progetti di carità. È fondamentale che non smettiamo di ricordarlo a tutti e oggi è ancora più importante perché negli ultimi anni la percentuale dei firmatari per la Chiesa cattolica è scesa dal 90 al 70%. Questo significa che abbiamo bisogno di una nuova consapevolezza, a cominciare dai territori in cui ogni giorno si svolge la nostra vita di fedeli. Insieme e in comunione ce la possiamo fare e dobbiamo farlo.

8xmille: un breve viaggio nelle 7 opere scelte per la campagna 2024

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Con il lavoro straordinario svolto dalla macchina del volontariato, attraverso l’impegno quotidiano dei nostri sacerdoti, dei religiosi e religiose, dei laici impegnati nelle aggregazioni laicali e anche grazie alle risorse dell’8xmille, la Chiesa cattolica continua il suo annuncio di salvezza senza lasciare indietro nessuno: poveri, immigrati, disoccupati, anziani, giovani, donne sole e famiglie vulnerabili. Come è ormai noto, questo lavoro incessante è al centro della campagna 8xmille 2024 che racconta, attraverso sette storie di speranza e di coraggio, il valore della gratuità e gli sforzi di una Chiesa in uscita, che si prende costantemente cura dei più deboli. Migliaia di gesti d’amore che si possono realizzare anche grazie alla firma per destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica.

Tutto ciò è ben sintetizzato in questo breve “viaggio” di un minuto nelle 7 opere 8xmille protagoniste dell’attuale campagna di comunicazione. Un video utile per animare gli incontri dedicati alla sensibilizzazione delle nostre comunità alla firma.

Ricordiamo le opere:

a Salerno troviamo il Dormitorio Don Tonino Bello che offre risposte concrete e percorsi di reinserimento lavorativo a persone in condizione di povertà estrema;

a San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria, la mensa diocesana della Caritas che rappresenta una mano tesa rivolta a quanti sono a rischio di esclusione sociale;

a Verona è stata visitata Casa Santa Elisabetta, condominio solidale per donne sole con minori, dove in molte hanno trovato un’occasione di riscatto,

a Santhià, nel vercellese, c’è il Poliambulatorio medico che svolge attività di assistenza e servizio medico in modo gratuito, con la finalità di contrastare i lunghi tempi di attesa del Servizio Sanitario Nazionale;

a Cassano All’Ionio ecco il doposcuola L’appetito vien studiando, dove i ragazzi mangiano, studiano e si formano attraverso attività laboratoriali, in un luogo sicuro, che offre così opportunità di crescita, studio e gioco.

Ci spostiamo poi a Gubbio per visitare la chiesa della Madonna del Prato, gioiello barocco, sottoposta ad un intervento di restauro conservativo.

Infine anche quest’anno la campagna ha voluto rappresentare i tanti progetti realizzati all’estero prendendo come esempio un’opera in Sri Lanka, a Mannar, dove, grazie alle firme dei contribuenti, è stato possibile costruire un nuovo ostello per gli studenti della scuola St Xavier’s e che ha consentito di aprire le porte dell’istituto anche a gruppi etnici minoritari.

 

8xmille: dal 14 aprile la nuova campagna della CEI

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Condomini solidali, doposcuola, poliambulatori, case di accoglienza, dormitori, mense, restauri di beni culturali e artistici, stanziamenti per calamità naturali o emergenze umanitarie nel mondo: sono solo alcuni esempi dell’articolata rete di aiuto messa in campo ogni anno dalla Chiesa cattolica per rispondere alle nuove povertà e a fasce di popolazione con bisogni diversi e sempre più complessi. Ad agire sono le mani e i cuori di professionisti e volontari grazie al supporto dell’8xmille alla Chiesa cattolica che dal 1990 realizza ogni anno migliaia di progetti, secondo tre direttrici fondamentali di spesa: culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e nei Paesi in via di sviluppo.

Nel 2023 sono stati assegnati oltre 243 milioni di euro per interventi caritativi (di cui 150 destinati alle diocesi per la carità, 13 ad esigenze di rilievo nazionale di cui circa la metà destinati a Caritas Italiana e 80 ad interventi a favore dei Paesi più poveri). Accanto a queste voci figurano 403 milioni di euro per il sostentamento degli oltre 32 mila sacerdoti che si spendono a favore delle comunità e che sono spesso i primi motori delle opere a sostegno dei più fragili. E oltre 352 milioni di euro per esigenze di culto e pastorale, voce che comprende anche gli interventi a tutela dei beni culturali ed ecclesiastici anche con interventi di restauro per continuare a tramandare arte e fede alle generazioni future oltreché sostenere l’indotto economico e turistico locale.

L’8xmille è quindi un vero e proprio moltiplicatore di risorse e servizi che ritornano sul territorio a beneficio di tutti. Un sostegno concreto per i più fragili che fugge le logiche del mero assistenzialismo ma anzi diventa un volano di percorsi di promozione umana. Basta guardare, nell’ambito della carità locale, alle opportunità derivanti dai tanti progetti promossi dalle diocesi nel solo 2023 dove troviamo, ad esempio, progetti a favore di famiglie disagiate e persone economicamente fragili, precari e disoccupati (53 milioni di euro), di anziani (oltre 4 milioni di euro), di persone senza fissa dimora (13 milioni di euro), di persone portatrici di handicap (quasi 3 milioni di euro), di formazione e prevenzione per bambini e ragazzi a rischio devianza (oltre 2 milioni di euro), di sostegno e liberazione per chi è vittima di tratta, usura o dipendenze patologiche (circa 3 milioni e mezzo di euro) e molto altro. Oppure volgendo lo sguardo all’estero e alle tragedie umanitarie nel mondo come non ricordare lo stanziamento per le popolazioni turche e siriane colpite dal terremoto o per l’emergenza ucraina (in totale 1 milione di euro), per l’emergenza alluvione in Emilia Romagna (1 milione di euro) o l’emergenza in Marocco (300 mila euro).

L’8xmille fornisce, dunque, carburante ad una macchina della carità immensa a beneficio di tutti, non solo dei cattolici, e dove tanti, ogni giorno, trovano porte aperte e speranza restituita grazie a questo strumento di democrazia fiscale davvero straordinario. Ogni anno infatti la Chiesa si affida alla libertà e alla corresponsabilità dei contribuenti per rinnovare la firma che si trasforma in mezzi per la realizzazione di opere.

“Il welfare cattolico – afferma il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – si è evoluto nel corso degli ultimi decenni e ormai, oltre alla presenza fondamentale dei volontari, coinvolge anche diverse figure professionali per rispondere alla complessità delle esigenze e per spingersi oltre le forme assistenziali. Le nostre parrocchie ed i nostri servizi aprono le porte per accogliere le molteplici sfide della povertà, senza dimenticare l’importanza di operare in rete con le altre risorse presenti sul territorio.”

Tutto questo è reso possibile da una semplice firma, quella per l’8xmille, grazie alla quale la Chiesa non lascia indietro nessuno: poveri, immigrati, disoccupati, anziani, giovani, donne sole e famiglie vulnerabili. “Se non ci fosse la Chiesa e il lavoro straordinario svolto dalla macchina del volontariato – aggiunge Monzio Compagnoni – ci sarebbe un vuoto enorme”.

E questo lavoro incessante è al centro della campagna 2024 che racconta, attraverso sette storie di speranza e di coraggio, il valore della gratuità e gli sforzi di una Chiesa in uscita, che si prende costantemente cura dei più deboli. La campagna, on air dal 14 aprile, mette in luce la relazione tra la vita quotidiana di tutti noi e le opere della Chiesa, attraverso la metafora dei “gesti d’amore”: piccoli o grandi gesti di altruismo che capita di compiere nella vita e che non fanno sentire bene solo chi li riceve, ma anche chi li compie.

“L’obiettivo è far comprendere il valore di un gesto molto semplice come una firma –, conclude il responsabile – abbinandolo a momenti della vita di tutti i giorni. Siamo partiti da questo concetto per mettere a punto una campagna valoriale che sottolinea il rilievo di una scelta, espressione del desiderio di diventare protagonisti di un cambiamento, offrendo sostegno a chi è in difficoltà”.

Come accade a Salerno dove il Dormitorio Don Tonino Bello offre risposte concrete e percorsi di reinserimento lavorativo a persone in condizione di povertà estrema o a San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria, dove la mensa diocesana della Caritas, rappresenta una mano tesa rivolta a quanti sono a rischio di esclusione sociale. L’azione costante della Chiesa consente a molti di cambiare il proprio futuro come accade a Verona a Casa Santa Elisabetta, condominio solidale per donne sole con minori, dove in molte hanno trovato un’occasione di riscatto, oppure a Santhià, nel vercellese, dove un Poliambulatorio medico svolge attività di assistenza e servizio medico in modo gratuito, con la finalità di contrastare i lunghi tempi di attesa del Servizio Sanitario Nazionale. Tante anche le iniziative per offrire un futuro sereno a bambini e giovani, provenienti da famiglie vulnerabili, come il doposcuola L’appetito vien studiando, di Cassano all’Ionio, dove i ragazzi mangiano, studiano e si formano attraverso attività laboratoriali, in un luogo sicuro, che offre così opportunità di crescita, studio e gioco.

Con il fondamentale sostegno delle firme, ogni anno, vengono restituiti a fedeli e visitatori molti tesori dimenticati. Come a Gubbio dove la chiesa della Madonna del Prato, gioiello barocco, è stata sottoposta ad un intervento di restauro conservativo. Anche quest’anno la campagna ha voluto rappresentare anche i tanti progetti realizzati all’estero prendendo come esempio un’opera in Sri Lanka, a Mannar, dove, grazie alle firme dei contribuenti, è stato possibile costruire un nuovo ostello per gli studenti della scuola St Xavier’s e che ha consentito di aprire le porte dell’istituto anche a gruppi etnici minoritari.

La campagna 8xmille CEI è ideata dall’agenzia VML: la creatività è di Pierfranco Fedele e Anna Mochi Onori sotto la direzione creativa di Massimiliano Traschitti e Antonio Codina, la regia è di Edoardo Lugari. Le foto sono di Francesco Zizola. La casa di produzione è Casta Diva/Masi Film. Pianificata su tv e web con sette soggetti nei formati 20”, 15” e 6”, a seconda del canale e dei diversi target, la campagna si svilupperà anche su stampa, affissione e radio.
Nel sito www.8xmille.it sono disponibili i filmati di approfondimento sulle singole opere, al centro della campagna, mentre un’intera sezione è dedicata al rendiconto storico della ripartizione 8xmille, a livello nazionale e diocesano, nel segno della trasparenza.

I social 8xmille

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8xmille / Haiti: in un Dossier l’impegno della Chiesa italiana

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Una vicinanza che si è articolata negli anni, nella convinzione che, se la sofferenza non ha confini, anche la solidarietà non deve avere confini. La Chiesa in Italia continua a stare accanto alla popolazione di Haiti, come racconta il Dossier curato dal Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli, in collaborazione con l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali (in allegato). Dal 2010, anno in cui il Paese è stato colpito da un violentissimo terremoto, sono stati destinati circa 40 milioni di euro – tra fondi dell’8xmille e offerte raccolte con la Colletta straordinaria promossa dalla CEI nel 2010 – per interventi emergenziali, progetti di sviluppo socio-economico in vari ambiti, accompagnamento alle Diocesi locali.

Il Dossier, attraverso dati e testimonianze, ripercorre il cammino compiuto ed evidenzia le criticità tuttora esistenti nel Paese che, con circa 10 milioni di abitanti, è il più povero dell’America Latina e Caraibi, il meno sviluppato di tutto l’emisfero settentrionale, con un tasso di povertà pari all’80%. Attualmente alle prese con una spaventosa crisi umanitaria che si innesta su un’emergenza permanente, Haiti rischia di scivolare verso una guerra civile.

Il tipo di assistenza urgente di cui abbiamo bisogno – spiega il Card. Chibly Langlois, Vescovo di Les Cayes, in un’intervista contenuta nel Dossier – è di ricevere il supporto e i mezzi adeguati a ripristinare la sicurezza, assicurare stabilità, proteggere vite umane e proprietà. Il Paese ha bisogno di ristabilire l’autorità statale attraverso il rafforzamento delle istituzioni democratiche. Occorrerà anche contribuire a creare occupazione e lavoro, affinché gli haitiani possano vivere con dignità grazie ai frutti del loro lavoro. Bisogna considerare che Haiti non si è ancora ripresa dai terremoti del 2010 nell’ovest e del 2021 nel sud del Paese. Adesso arrivano i disastri delle bande armate. Dobbiamo rialzarci e prendere in mano la situazione”. Tra le varie emergenze, una è proprio quella delle gang armate, in cui spesso vengono coinvolti i giovani.

“La Chiesa – viene sottolineato nel Dossier – sta dalla parte del Vangelo e ha il compito di farsi compagna di strada, ponendosi accanto all’ umanità ferita, accompagnando e coniugando processi di cura, animazione, promozione e riconciliazione, valorizzando i percorsi già in essere e aprendone di nuovi che la ‘fantasia della carità’ saprà ispirare e mettere a frutto”.

8xmille / Guida alla firma 2024

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Scheda allegata alla Certificazione Unica (CU)

Chi può firmare?
Coloro che possiedono solo redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati, attestati dal modello CU e sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi.

Come scegliere?
Utilizzare l’apposita scheda allegata al modello CU e:

  1. nel riquadro relativo alla scelta per l’Otto per mille, firmare nella casella “Chiesa cattolica”, facendo attenzione a non invadere le altre caselle per non annullare la scelta;
  2. firmare anche nello spazio “Firma” posto in basso nella scheda.

Se, per qualsiasi ragione, non si disponesse della scheda allegata al modello CU, per la scelta sarà possibile utilizzare quella presente all’interno del Modello REDDITI.
In tal caso, negli appositi spazi della scheda dovranno essere indicati anche il Codice Fiscale e le generalità del contribuente. Per effettuare la scelta:

  1. nel riquadro relativo alla scelta per l’Otto per mille, firmare nella casella “Chiesa cattolica”, facendo attenzione a non invadere le altre caselle per non annullare la scelta;
  2. firmare anche nello spazio “Firma” posto in fondo alla scheda nel riquadro “RISERVATO AI CONTRIBUENTI ESONERATI”

La scheda è liberamente scaricabile dal sito internet dell’Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it – sezione: cittadini – dichiarazioni).

I tempi e modalità di consegna sono gli stessi di quelli previsti per la scheda allegata al Modello CU.

Quando e dove consegnare?
1. Consegnare entro il 15 ottobre solo la scheda con la scelta, in una busta chiusa, che deve recare cognome, nome, codice fiscale del contribuente e la dicitura “SCELTA PER LA DESTINAZIONE DELL’OTTO, DEL CINQUE E DEL DUE PER MILLE DELL’IRPEF”(*) secondo una delle seguenti modalità:

  • presso qualsiasi ufficio postale. Il servizio di ricezione è gratuito. L’ufficio postale rilascia un’apposita ricevuta;
  • ad un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (professionista, CAF). Gli intermediari devono rilasciare, anche se non richiesta, una ricevuta attestante l’impegno a trasmettere la scelta; inoltre hanno facoltà di accettare la scheda e possono chiedere un corrispettivo per il servizio.
  1. Inoltre è possibile trasmettere la scelta direttamente via internet entro il 15 ottobre.

I termini che scadono di sabato o in un giorno festivo sono prorogati al primo giorno feriale successivo.

(*)La dicitura completa è necessaria anche se si sceglie di firmare solo per la destinazione dell’Otto per mille.

Modello 730 precompilato e ordinario

Premessa
Il modello 730 precompilato
viene messo a disposizione del contribuente, a partire dal 30 aprile, in un’apposita sezione riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate (www.agenziaentrate.gov.it – area riservata).

Si può accedere a questa sezione utilizzando:

  • un’identità SPID – Sistema pubblico d’identità digitale;
  • CIE – Carta di identità elettronica;
  • una Carta Nazionale dei Servizi.

Il contribuente può accedere alla propria dichiarazione precompilata anche tramite il proprio sostituto che presta assistenza fiscale oppure tramite un intermediario (Caf o un professionista abilitato). In questo caso deve consegnare al sostituto o all’intermediario un’apposita delega per l’accesso al 730 precompilato.

Per chi è messo a disposizione il modello 730 precompilato?
Il 730 precompilato è messo a disposizione dei contribuenti che – oltre ai redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati – possiedono altri redditi da dichiarare con questo modello e/o hanno oneri deducibili/detraibili, non hanno la partita IVA e possono avvalersi dell’assistenza fiscale del proprio sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico) oppure di un CAF o di un professionista abilitato.

Da quest’anno, nell’area web dedicata, oltre alla modalità di compilazione ordinaria, è resa disponibile al contribuente, in via sperimentale, una modalità di presentazione semplificata e guidata della dichiarazione 730 precompilata. Con la nuova modalità di compilazione, le informazioni a disposizione dell’Agenzia delle entrate sono proposte con un linguaggio semplificato al contribuente, che può direttamente confermarle o modificarle attraverso un percorso guidato. I dati così confermati, modificati o integrati sono riportati in maniera automatica nei campi corrispondenti del modello 730

Modalità di presentazione

Presentazione diretta all’Agenzia delle Entrate
Se il contribuente intende presentare il 730 precompilato direttamente tramite il sito internet dell’Agenzia delle entrate deve anche compilare il modello 730 – 1 con la scelta per la destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille dell’Irpef (anche se non esprime alcuna scelta).

Presentazione al sostituto d’imposta
Chi presenta la dichiarazione al proprio sostituto d’imposta che presta l’assistenza fiscale deve consegnare, oltre alla delega per l’accesso al modello 730 precompilato, il modello 730-1 con la scelta, in busta chiusa.

Può anche essere utilizzata una normale busta di corrispondenza recante la dicitura “Scelta per la destinazione dell’otto, del cinque e del due per mille dell’Irpef”, il cognome, il nome e il codice fiscale del dichiarante. Il contribuente deve consegnare la scheda anche se non esprime alcuna scelta, indicando il codice fiscale ed i dati anagrafici.

In caso di dichiarazione in forma congiunta i rispettivi modelli 730 -1 sono inseriti dai coniugi in due distinte buste. Su ciascuna busta vanno riportati i dati del coniuge che esprime la scelta.

Presentazione al Caf o al professionista abilitato
Chi si rivolge a un Caf o a un professionista abilitato deve consegnare, oltre alla delega per l’accesso al modello 730 precompilato, il modello 730-1 con la scelta, in busta chiusa.

Il contribuente deve consegnare la scheda anche se non esprime alcuna scelta, indicando il codice fiscale ed i dati anagrafici.

Termine di presentazione
Il Modello 730 precompilato ed il modello 730-1 devono essere presentati al CAF o al professionista o al sostituto d’imposta entro il 30 settembre
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Inoltre, il contribuente può presentare all’Agenzia delle Entrate il modello 730 precompilato e il 730-1 direttamente via internet entro il 30 settembre.

I termini che scadono di sabato o in un giorno festivo sono prorogati al primo giorno feriale successivo.

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Modello 730 ordinario (non precompilato)

Il contribuente non è obbligato ad utilizzare il modello 730 precompilato messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Può infatti presentare la dichiarazione dei redditi con le modalità ordinarie (utilizzando il modello 730 o il modello REDDITI).

Il contribuente per cui l’Agenzia delle entrate ha predisposto il modello 730 precompilato, ma ha percepito altri redditi che non possono essere dichiarati con il modello 730 (ad esempio redditi d’impresa), non può utilizzare il modello 730 precompilato, ma deve presentare la dichiarazione utilizzando il modello REDDITI ordinario o modificando il modello REDDITI precompilato.

Il contribuente per cui l’Agenzia delle Entrate non ha predisposto il modello 730 precompilato (ad esempio perché non è in possesso di alcun dato da riportare nella dichiarazione dei redditi) deve presentare la dichiarazione dei redditi con le modalità ordinarie utilizzando il modello 730, ove possibile, oppure il modello REDDITI.

A chi e quando si presenta
Il modello 730 ordinario, insieme al modello 730 1 – con la scelta, può essere presentato al sostituto d’imposta che presta l’assistenza fiscale, al Caf o al professionista abilitato entro il 30 settembre.

Modello REDDITI

La scelta viene effettuata utilizzando l’apposita scheda, presente all’interno del modello REDDITI, che è usata sia in caso di obbligo di presentazione della dichiarazione sia in caso di esonero. Negli appositi spazi della scheda dovranno essere indicati anche il Codice Fiscale e le generalità del contribuente.

Chi può firmare?
I contribuenti che non scelgono di utilizzare il modello 730 per la dichiarazione dei redditi oppure i contribuenti che sono obbligati per legge a compilare il modello REDDITI

Come scegliere?
Firmare nella casella “Chiesa cattolica” facendo attenzione a non invadere le altre caselle per non annullare la scelta, nell’apposito riquadro denominato “Scelta per la destinazione dell’Otto per mille dell’Irpef” posto nella scheda.

  1. Quando e dove consegnare?
    Il modello REDDITI e la scheda possono essere predisposti da qualsiasi intermediario abilitato alla trasmissione telematica
    (CAF, professionista), che provvederà anche all’invio della dichiarazione entro il 15 ottobre. È importante comunque ricordare all’intermediario fiscale la propria scelta per la destinazione dell’Otto per mille.
  2. Chi invece predispone da solo il modello REDDITI e la scheda con la scelta, deve effettuare la consegna via internet entro il 15 ottobre, oppure, se non è obbligato all’invio telematico, presso qualsiasi ufficio postale dal 2 maggio al 30 giugno.

I termini che scadono di sabato o in un giorno festivo sono prorogati al primo giorno feriale successivo

Modello Redditi Persone Fisiche precompilato

Da quest’anno, in via sperimentale, l’Agenzia delle entrate – utilizzando le informazioni disponibili in Anagrafe tributaria, i dati delle Certificazioni Uniche di lavoro autonomo e i dati trasmessi da parte di soggetti terzi – rende disponibile al contribuente entro il 30 aprile, in un’apposita sezione riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate www.agenziaentrate.gov.it, la dichiarazione precompilata relativa ai redditi prodotti nell’anno precedente anche alle persone fisiche titolari di redditi differenti da quelli di lavoro dipendente e assimilati.

Il contribuente potrà accedere alla dichiarazione precompilata direttamente, mediante i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate o, conferendo apposita delega, tramite un intermediario abilitato (CAF, professionista)

E IL CINQUE E DUE PER MILLE?

In tutti e tre i modelli troverete anche lo spazio per destinare il cinque e il due per mille. È una possibilità in più che non esclude o modifica la firma dell’Otto per mille. L’invito è a firmare l’Otto per mille come sempre e, per chi vuole, aggiungere anche la scelta del cinque e due per mille.

In allegato la scheda allegata alla Certificazione Unica per la scelta dell’8xmille.

 

8xmille sviluppo dei popoli / Oltre 12 milioni di euro per formazione, inclusione e sanità

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Grazie ai fondi dell’8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica saranno realizzati 73 nuovi progetti in Africa, America Latina, Asia e Medio Oriente.

Infatti il Comitato per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli, nella riunione del 9 e 10 febbraio, ha approvato 73 nuovi progetti, per i quali saranno stanziati € 12.295.703 così suddivisi:

€ 6.855.679 per 36 progetti in Africa, € 3.324.648 per 18 progetti in America Latina; € 1.978.675 per 18 progetti in Asia; € 136.701 per 1 progetto in Medio Oriente.

Tra gli interventi che saranno realizzati nel Continente africano, grande attenzione sarà data alla formazione: a Nsimalen, in Cameroun, l’Associazione Volontari per lo Sviluppo dei Popoli Onlus (Avaz) realizzerà un Centro di formazione professionale d’arte e dei mestieri; in Madagascar, le suore di Cristo (Unione Mysterium Christi) allestiranno un laboratorio informatico ed uno audiovisivo nella scuola “Sainte Therese” di Ampasimbe Manantsatrana, mentre in Ciad la Fondazione ACRA promuoverà una vasta opera educativa, con un focus sulle pari opportunità e l’uguaglianza di genere, a favore della popolazione di tre diocesi e specialmente delle donne (la cui alfabetizzazione, nell’area del progetto, è pari al 14%). Nella Repubblica Democratica del Congo, la Congregazione dei Servi del Sacro Cuore dell’arcidiocesi di Mbandaka-Bikoro costruirà e allestirà un Centro di recupero scolastico per bambini di etnia pigmea e giovani emarginati. In Tanzania, la diocesi di Singida realizzerà un Centro sociale a Makiungu per favorire l’empowerment socio-economico, lo sviluppo delle competenze e la formazione socio culturale così da combattere l’analfabetismo, la povertà, le malattie e la disoccupazione. Sul piano sanitario, in Burkina Faso, le suore missionarie di Nostra Signora degli Apostoli costruiranno ed equipaggeranno il reparto di radiologia del “Centre Medical Bethanie”, un ospedale con chirurgia, pediatria, ostetricia a servizio della popolazione della regione est del Paese. Particolare rilevanza assume l’intervento promosso dalla diocesi di Dassa-Zoume che, in Benin, costruirà un pozzo con relativa cisterna e rete idrica per assicurare acqua potabile ad almeno 3000 abitanti del villaggio di Okonta-Ossè, dove l’approvvigionamento idrico è attualmente molto difficile.

Tra i progetti più significativi, cinque sono nel Continente latino-americano: in Bolivia, gli Scalabriniani contribuiranno all’integrazione socioeconomica e culturale dei migranti e rifugiati, mentre in Cile verrà favorita, nella regione dell’Araucania, l’inclusione dell’etnia Mapuche che costituisce il 26% della popolazione, attraverso iniziative di conoscenza e dialogo. In Brasile, la diocesi di Juina aumenterà la capacità dell’impianto attuale di riciclaggio dei rifiuti (da 300 a 600 tonnellate all’anno) e, di conseguenza, il numero dei lavoratori coinvolti, oltre a creare nuove strutture e infrastrutture a favore della popolazione locale. Ad Haiti la Congregazione di Santa Croce istituirà un laboratorio medico e una farmacia nel quartiere Bizoton 53. In Venezuela, infine, il Vicariato Apostolico di Caroní ristrutturerà ed amplierà il Centro Sociale Femminile “Santa Teresita del Niño Jesús2 per la promozione delle donne.

Nel Continente Asiatico: in India, verrà ristrutturata la Scuola Superiore “Bala Jyoti Remedial” che offre istruzione e alloggio a titolo gratuito a studenti di famiglie povere, mentre, in Myanmar, il Myanmar Jesuit Region potenzierà la struttura di coordinamento e assistenza dei college presenti sul territorio. La rete è fondamentale soprattutto dopo la chiusura dell’università e l’interruzione dell’insegnamento secondario.

In Medio Oriente, in Libano, l’AVSI sosterrà le scuole locali nel fornire un’istruzione di qualità per tutti, concentrandosi sullo sviluppo delle competenze degli insegnanti e sull’inclusione sociale degli studenti con difficoltà di apprendimento e disabilità. L’intervento riguarderà quattro scuole private che ospitano diverse comunità religiose e accolgono alunni provenienti anche dagli insediamenti di rifugiati siriani del distretto di Marjayoun.

14 febbraio 2024