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Papa Francesco / Il suo messaggio a Vescovi, rettori, seminaristi e formatori di Calabria

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A Vescovi, seminaristi, rettori, padri spirituali e formatori di quella “gemma incastonata tra il Tirreno e lo Ionio” che è la Calabria, Papa Francesco lo scorso 27 marzo ha ricevuto i Vescovi della Conferenza episcopale calabra insieme a superiori, formatori e seminaristi e ha esortato a “un rinnovato impegno comune per promuovere l’evangelizzazione e la formazione sacerdotale”. E ha chiesto di “orientare tutte le energie umane e spirituali” per l’unità dei Seminari.

A tutti ha posto la stessa domanda: “Che cosa cercate?”. Un quesito non generico né casuale, ma lo spunto per riflettere ognuno sulla propria missione e vocazione dinanzi alle “esigenze della carità” e “alla promozione della cultura della legalità”. Francesco, ha ricordato la storia e la cultura di cui la Calabria è impregnata: “Anche se la vostra terra a volte sale alla ribalta della cronaca portando alla luce vecchie e nuove ferite, mi piace ricordare che siete figli dell’antica civiltà greca e ancora oggi custodite tesori culturali e spirituali che uniscono l’Oriente e l’Occidente”, ha affermato.

La terra calabrese “brilla anche come luogo di spiritualità, che annovera importanti Santuari, figure di santi e di eremiti, nonché la presenza della Comunità greco-bizantina”, ha sottolineato il Pontefice. Tuttavia, questo patrimonio religioso rischierebbe di restare solo un bel passato da ammirare, se non ci fosse ancora oggi, da parte dei presenti, un rinnovato impegno comune per promuovere l’evangelizzazione e la formazione sacerdotale.

In particolare, sulla formazione sacerdotale, il Papa ha esortato a “formare preti che, pur provenendo dai propri contesti di appartenenza, sappiano coltivare una visione comune del territorio e abbiano una formazione umana, spirituale e teologica unitaria”. A tal proposito ha chiesto di “fare una scelta chiara” e quindi di “orientare tutte le energie umane, spirituali e teologiche in un unico Seminario”. “Dico unico, possono essere due, ma sommare: orientare verso l’unità con tutte le variabilità che possono dare ma lì. Questo non vuol dire annientare i seminari, no: vedete come fate questa unità”, ha poi detto a braccio.

Non si tratta di una scelta logistica o meramente numerica, ma finalizzata a maturare insieme una visione ecclesiale e un orizzonte della vita sacerdotale, invece che disperdere le forze moltiplicando i luoghi di formazione e tenendo in piedi piccole realtà con pochi seminaristi.

Qui il servizio di Salvatore Cernuzio per Vatican News.

Mattarella celebra don Diana / Parte dai giovani il no alle mafie

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A Casal di Principe (CE) c’è una «generazione della speranza». Sergio Mattarella arriva in una terra considerata simbolo delle mafie per incontrare i «figli della rinascita», i ragazzi che hanno raccolto il «testimone» di don Peppe Diana, il sacerdote assassinato in chiesa, prima di dir Messa, 29 anni fa. Ad accoglierlo anche il parroco, don Franco Picone, e il Vescovo Spinillo. Ne riporta la notizia unitineldono.it dove viene segnalato anche, dal sito di Avvenire, il racconto della giornata trascorsa dal Presidente della Repubblica a Casal di Principe.

Del parroco che ha raccolto l’eredità di don Peppe Diana, don Franco Picone, vi avevamo raccontato la storia già nel 2016 e qui sotto vi riproponiamo il video realizzato allora, ancora di grande attualità.

Il Papa ai futuri sacerdoti / Siate segno di una Chiesa misericordiosa e in uscita

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L’ascolto, il camminare insieme e la testimonianza, caratteristiche del percorso sinodale che la Chiesa sta compiendo, sono essenziali per la formazione di quanti si preparano al sacerdozio: lo sottolinea il Papa nel suo discorso alla comunità del Seminario diocesano “Saint Mary” di Cleveland, ricevuta in udienza nella Sala Clementina del palazzo apostolicoil 6 marzo. Ai sacerdoti, diaconi, seminaristi, docenti e al personale dell’istituto ecclesiastico – giunti dall’Ohio a Roma per celebrare il 175.mo anniversario di fondazione – Francesco sottolinea l’importanza dell’aiuto che i presbiteri offrono ai membri del popolo di Dio “nel vivere la loro chiamata ad essere discepoli missionari”, in particolare nel contesto del cammino sinodale che tutta la Chiesa ha intrapreso, quindi si rivolge più direttamente a coloro che si preparano all’ordinazione e al servizio pastorale offrendo loro alcune indicazioni. (Ascolta il servizio con la voce del Papa).

(Qui il servizio completo per Vatican News di Tiziana Campisi, Città del Vaticano, 6 marzo 2023)

Uniti nel dono / Pregare con la Parola: per una start up della lectio divina

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Come riscoprire tutta la ricchezza della preghiera e della meditazione fatte con la Parola di Dio? Don Beppe M. Roggia (salesiano, già docente di pedagogia vocazionale) ci guida alla riscoperta di una pratica antica ma sempre attuale: quella della “lectio divina”.

In questa pagina di unitineldono.it scoprirete come imparare a pregare e meditare con la parola di Dio fra le mani, arrivando così ad esercitarsi nella vita spirituale, per potere giungere progressivamente all’unione mistica con Dio.

Remunerazione sacerdoti / Nel 2023 incremento del “punto”

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Nel 2023 il “punto” per calcolare la remunerazione del clero diocesano in Italia ha avuto un incremento da €12,61 a €12,86.

Quindi ci sarà un piccolo incremento mensile per i dei 33mila sacerdoti, di cui 3mila in previdenza perché anziani o malati. In allegato la tabella riassuntiva.

In estrema sintesi a ciascun sacerdote spetta un numero X di punti (da 80 a 138) il cui valore – stabilito dalla CEI- è pari dal 2023 a €12,86. Un sacerdote appena ordinato avrà quindi diritto, pagate le tasse, ad una integrazione netta mensile di €948,85, mentre un Vescovo ai limiti della pensione di €1.566,31.

La perequazione, alla base dell’attuale sistema per il sostentamento dei sacerdoti, assicura a tutti i presbiteri che vivono nelle stesse condizioni gli stessi mezzi economici necessari per una vita dignitosa e per lo svolgimento della propria missione. L’obiettivo non era, e non è, quello di dare uno “stipendio” ad un impiegato in base ad un orario da svolgere, ma una “remunerazione” garantita per un servizio “h 24” al Vangelo, che permetta a tutti i sacerdoti di avere il “tanto quanto” basta per vivere.