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Arcidiocesi di Firenze / 8xmille, una firma che serve: incontro a Spazio Reale

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È stata pubblicata sul settimanale diocesano Toscana Oggi la notizia dell’incontro che si svolgerà sabato 18 maggio dalle 10 alle 12 presso Spazio Reale a Campi Bisenzio su «Una firma per unire 2024». Sarà l’occasione per presentare i progetti che l’Arcidiocesi di Firenze ha messo e metterà in campo grazie all’8xmille e di sensibilizzazione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica.

Scrive l’incaricato diocesano del Sovvenire dell’Arcidiocesi Alessandro Cuzzola:

“Il progetto coinvolge 70 parrocchie della nostra arcidiocesi che ci aiuteranno a sensibilizzare i fedeli alla destinazione delle firme dell’8xmille alla Chiesa cattolica. È sorprendente, analizzando i dati, che il 45% dei praticanti non firmi per la Chiesa cattolica, e questo forse perché non riusciamo a veicolare i nostri intenti e forse anche perché abbiano dei concorrenti che bombardano i cittadini sul 5xmille, che spesso è confuso con l‘8xmille. In realtà uno non esclude l’altro. Non tutti sanno che anche chi non è obbligato alla dichiarazione dei redditi, circa 10 milioni di persone in Italia, può comunque firmare per Chiesa cattolica.

Dopo poco più di un anno dall’incarico per il «Sovvenire» datomi dal cardinale Betori – continua Cuzzola – , ho incontrato le comunità parrocchiali dell’arcidiocesi, i fedeli, i parroci, gli animatori degli oratori, i catechisti nonché varie associazioni. Ho potuto verificare e toccare con mano quanto la nostra Arcidiocesi ha fatto e continua a fare per gli ultimi con le poche risorse di cui dispone.

“Ricordo sempre dovunque sono stato invitato, che la firma per la Chiesa cattolica si azzera ogni anno e ogni anno chiediamo una «conferma» della nostra azione pastorale. Ogni anno destiniamo ad associazioni del terzo settore, alla Caritas, al mantenimento delle opere d’arte, alla manutenzione deli nostri luoghi di culto contributi che ci rendiamo conto non essere mai sufficienti ma danno fiato a tante iniziative. Fra queste mi viene in mente l’ultima associazione che ho visitato: il Progetto Villa Lorenzi a Careggi che con la sua opera è vicino ai ragazzi in difficoltà e alle loro famiglie, e li aiuta ad attrezzarsi con competenze e strumenti utili ad affrontare i problemi che inevitabilmente pone la crescita dei figli, con servizi educativi per la prevenzione e riabilitazione del disagio giovanile e delle dipendenze. Senza il contributo dell’8xmille, seppur non esaustivo, sarebbe difficoltoso andare avanti”.

Qui l’articolo completo.

Marche / A Loreto il prossimo incontro regionale del Sovvenire

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Si terrà il 17-18 maggio presso il Centro Christus Vivit – Giovanni Paolo II – Via Montorso, 1 A – 60025 Loreto (AN) il prossimo incontro delle diocesi della regione ecclesiastica Marche.

Come di consueto, anche questo evento prevede la partecipazione di economi, presidenti Istituti diocesani e incaricati del Sovvenire che verranno informati dal Servizio Promozione della CEI sull’andamento del sostegno economico alla Chiesa cattolica, che non si realizza solo attraverso l’incentivazione delle firme per l’8xmille alla Chiesa o della raccolta delle offerte liberali, ma anche attraverso una responsabilità nell’amministrazione dei fondi 8xmille diocesani e la corretta gestione dei beni degli Istituti diocesani.

Al contempo si intende favorire un importante momento di incontro, ascolto e confronto con le strutture di servizio della CEI, anche in relazione al mutato contesto sociale ed economico che richiede un impegno sempre più coeso e competente per sostenere la missione delle chiese locali.

Questi appuntamenti vogliono essere, tra l’altro, una proficua occasione di riflessione e di scambio delle esperienze sulle attività svolte nelle varie diocesi di ogni regione e uno spazio di confronto sui temi di interesse comune.

Diocesi di Roma / A maggio 4 domeniche di sensibilizzazione alla firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica

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Domenica 5 maggio in tutte le parrocchie della Diocesi di Roma inizierà la campagna di promozione a sostegno della firma 8xmille per la Chiesa cattolica e per tutto questo mese i fedeli saranno informati dai referenti parrocchiali del Sovvenire e dai parroci sulla destinazione di queste risorse.

“Nel nostro lavoro sul territorio ci siamo resi conto dell’importanza di informare il più possibile i fedeli sulla realizzazione di opere concrete sostenute nella nostra Diocesi, proprio grazie ai fondi ricevuti ogni anno dall’8xmille”, dichiara Lisa Manfrè, incaricata del Sovvenire per la Diocesi di Roma.

“Quest’anno quindi – prosegue Lisa – attraverso i nostri messaggi tutti potranno toccare con mano quanto prezioso sia il sostegno che ognuno può dare alla Chiesa attraverso una semplice firma gratuita. La Chiesa è parte della nostra vita fin da quando siamo piccoli, ci insegna la fede, i valori dell’accoglienza e della condivisione, ed è naturale allora considerare la firma dell’8xmille non solo come un diritto ma come un dovere di riconoscenza“.

In allegato il comunicato stampa con i messaggi previsti per le 4 domeniche di maggio.

In ogni messaggio un’opera 8xmille presente a Roma e uno sguardo anche ai Paesi più poveri:

  • -il consultorio familiare diocesano, una struttura di eccellenza nel quartiere Quadraro alla quale ogni anno si rivolgono oltre 4000 persone. Il Consultorio ha al suo interno un ambulatorio ostetrico-ginecologico, l’unico in tutto il centro sud d’Italia, attrezzato per accogliere donne con disabilità;
  • Casa Wanda, un centro di sollievo gratuito per i malati di Alzheimer in cui si offre ascolto e supporto psicologico a chi presenta un declino cognitivo, ai loro familiari e ai caregivers;
  • il “Pastificio Futuro” un laboratorio di pasta secca di qualità, in una struttura esterna ma adiacente al carcere minorile di Casal del Marmo. Il progetto coinvolge giovani che scontano la pena in carcere o all’esterno e prevede il loro reinserimento lavorativo.
  • -Per quanto riguarda i Paesi in via di sviluppo, solo nel mese di marzo 2024 sono stati approvati 53 nuovi progetti tra i quali vengono citati 2 nuove scuole in Congo e Madagascar, corsi di alfabetizzazione e librerie di comunità in Egitto.

Diocesi di Milano / Dietro l’8xmille un gesto d’amore, ma non per pochi

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Massimo Pavanello, incaricato per il Sovvenire di Milano, fa il punto della situazione sull’8xmille in Diocesi, con un contributo del responsabile del Servizio CEI Massimo Monzio Compagnoni. L’articolo è pubblicato sul sito della Diocesi di Milano.

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Gli spot pubblicitari stanno all’8xmille come la campanella scolastica sta alle materie di studio. L’alert sonoro invita alla conoscenza, non episodica, di tematiche che passano dall’incontro personale tra studenti e docenti.

Lo stesso approccio caratterizza la campagna 2024 del Sovvenire, on air dal 14 aprile. Racconta, attraverso sette storie di speranza e di coraggio, il valore della gratuità e gli sforzi di una Chiesa che si prende cura dei più deboli. Mette in luce la relazione tra la vita quotidiana di tutti e le opere della Chiesa. Sono i «gesti d’amore» che fanno sentire bene sia chi li riceve, sia chi li compie. Il claim rilancia proprio questo messaggio: «Se fare un gesto d’amore ti fa sentire bene, immagina farne migliaia».

L’8xmille ha destinatari universali. È a beneficio di tutti, non solo dei cattolici. Tanti, ogni giorno, trovano porte aperte e speranza restituita grazie a questo strumento di democrazia fiscale. Annualmente, infatti, la Chiesa si affida alla libertà e alla corresponsabilità dei contribuenti per rinnovare la firma che si trasforma in opere.

Domenica 5 maggio si celebra la Giornata Nazionale dell’8xmille. È una data che stimola a un prolungato impegno e ad una regolare partecipazione, non un confine da non oltrepassare.

Firmare è gratis. Non comporta il pagamento di una tassa in più. Si sceglie dove destinare la quota già pagata da tutti. Anche chi non è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi può firmare.

Crepe da non sottovalutare

La firma dell’8xmille per la Chiesa cattolica è apposta anche da tanti che la Chiesa non frequentano, ma cui riconoscono famigliarità con i più bisognosi e capacità di soluzione dei problemi.

La prassi conta ormai quattro decenni e rischia che sia considerata un dato acquisito. Si può interpretare così l’affievolimento della coscienza e dell’intraprendenza dei fedeli. Ecco perché è bene rimotivare le scelte, dando visibilità ai frutti. Il canale in oggetto, per quanto riguarda la Chiesa cattolica, da tempo mostra crepe strutturali. Gli appelli alla proattività non hanno sortito l’effetto sperato. Un brusco risveglio attende dietro l’angolo.

«Possiamo infatti prevedere che il 2024 – commenta senza giri di parole Massimo Monzio Compagnoni, responsabile nazionale del Sovvenire – sarà un altro anno in cui sentiremo in modo chiaro e doloroso la competizione con lo Stato. Anche quest’anno soffriremo per un cambio unilaterale delle regole del gioco: infatti, lo Stato, tra le proprie destinazioni, ha aggiunto le opere per il contrasto delle dipendenze patologiche… e stimiamo che per questa ragione potremmo perdere altre 800 mila firme». Senza contare che la lista dei soggetti che ricevono l’8xmille si è ulteriormente allungata.

I numeri di Milano

Nella diocesi di Milano, lo scorso anno, ha firmato solo il 45.6% degli aventi diritto. Di questi, il 69.2% ha opzionato la Chiesa cattolica, segnando un -1.9% sull’anno precedente. Lo Stato, invece, è stato scelto dal 23.35% degli ambrosiani, con una percentuale aumentata del 3.31%.

Sono stati 31.111.500 gli euro tornati sul territorio, il 10% in meno dell’anno prima (-3.458.600 €): al sostentamento del clero sono andati 15.555.100 euro; alla carità 7.102.700; al culto e alla pastorale 7.463.740; all’edilizia di culto 808.245; ai beni culturali 181.784.

Ragusa / Aperto l’anno giudiziario del Tribunale ecclesiastico. Prolusione di Mons. Baturi

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Monsignor Giuseppe La Placa, nella sua veste di Vescovo moderatore, ha dichiarato ufficialmente aperto l’anno giudiziario del Tribunale ecclesiastico diocesano di Ragusa. Lo ha fatto lo scorso 16 febbraio al termine di una cerimonia che si è celebrata per la prima volta nella storia della diocesi di Ragusa.

“A conferire ulteriore prestigio all’apertura dell’anno giudiziario è stata la prolusione di Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della CEI, che si è soffermato sui rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica a 40 anni dalla revisione del Concordato”, precisa un comunicato. Ai lavori, che si sono tenuti a Ragusa nella chiesa della Badia, hanno portato i loro saluti il presidente del Tribunale di Ragusa, Francesco Paolo Pitarresi, ed Emanuela Tumino in rappresentanza dell’Ordine degli avvocati di Ragusa.

“Monsignor Baturi ha ricordato le distinte responsabilità che hanno lo Stato e la Chiesa cattolica, ciascuno con la propria sfera di indipendenza e autonomia, ma anche la necessità avvertita da entrambe le parti di collaborare per garantire i diritti fondamentali e il bene della persona”. Baturi ha anche evidenziato “il ruolo sempre più centrale che ha assunto negli anni la Conferenza Episcopale Italiana divenendo a tutti gli effetti, insieme alla Santa Sede, interlocutore dello Stato. E questo vale anche per quanto riguarda il matrimonio concordatario con la CEI che ha raccolto la sfida del Papa a rendere accessibile a tutti il ricorso alle pratiche giudiziarie per l’annullamento del vincolo matrimoniale e ciò è oggi possibile, caso unico al mondo, proprio grazie alle risorse messe a disposizione dall’8xmille nel capitolo dedicato alla pastorale (8 milioni di euro nel 2023)”.

Il legame tra pastorale e attività del Tribunale è stato evidenziato anche dal vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico diocesano don Maurizio Di Maria che ha sottolineato la “particolare sollecitudine pastorale” di mons. La Placa. Il Vescovo “si è fatto infatti interprete nella Chiesa di Ragusa di quella ‘giustizia di prossimità’ che si deve a chi si rivolge a un’istituzione come il Tribunale avendo alle spalle il fallimento della propria vita matrimoniale”.
(Agenzia Sir – Gianni Borsa)

Incontro del Lazio / Omelia del Cardinale Vicario Angelo De Donatis

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In occasione dell’incontro regionale del Lazio tra incaricati diocesani del “sovvenire”, presidenti d’Istituto diocesano sostentamento clero ed economi avvenuto lo scorso 15 dicembre a Roma, il Cardinale Vicario di Roma Angelo De Donatis ha pronunciato la seguente omelia.

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Carissimi,

questo nostro incontro vuole essere un segno di gratitudine nei vostri confronti, per questo servizio vitale che offrite alla santa Chiesa, ma soprattutto siamo qui per celebrare l’eucarestia, per ringraziare Dio che ci concede di amare e servire la sua chiesa, perché come recita un antico e sapiente adagio: “chi ama la chiesa riceve in dono lo Spirito Santo[1]”.

Chiediamo al Signore di vivere con questo spirito il servizio al quale siamo stati chiamati. La professionalità è importantissima ma non basta. Occorre avere un’anima che serve la Chiesa. Per dedicarsi alla Chiesa bisogna avere gustato la cura di Dio. La suocera di Pietro si mette a servire Gesù ed i suoi discepoli dopo l’incontro vivificante con il maestro che l’ha liberata dalla febbre. Lo fa per gratitudine. Si serve per restituire ciò che abbiamo ricevuto senza alcun merito.

Chiediamo al Signore di attendere con uno spirito realmente rinnovato il Natale di Cristo che è alle porte; la liturgia di  oggi vuole essere un aiuto a rafforzare la nostra vigilanza; la Chiesa sa infatti che il peso delle quotidianità, l’affanno delle responsabilità, l’assedio dei peccati, e il potere dell’ambiente e delle abitudini ci indebolisce, ci sfianca e così veniamo meno nell’attesa di Cristo; per questo iniziando questa Santa Messa abbiamo chiesto al padre di “illuminarci con la sua parola di salvezza”, per andare incontro al suo figlio con le lampade accese.

Per questo motivo la parola di oggi è un grande dono, forse di non immediata comprensione ma di grande efficacia; nel vangelo troviamo descritta la lite tra due gruppi di fanciulli: una banda pretende di dettare le regole del gioco a spese degli altri e si arrabbia perché i compagni non seguono il ritmo dei loro desideri e non si adeguano ai loro umori. Il Signore paragona la generazione che lo attornia a questi “piccoli e capricciosi despoti” che accusano gli altri di esser guastafeste; essi sanno solo comandare e criticare.

Quante volte questa tentazione si affaccia anche nel nostro cuore: criticare la realtà che non si piega ai nostri progetti, criticare la storia che il Signore sta portando avanti, quando essa non collima coi nostri schemi. Questo atteggiamento ci rende insensibili ai messaggeri di Dio, che ci invitano alla conversione, e a scoprire la sapienza di Dio che è dietro che cose che accadono. Nel Natale di Cristo, la sapienza di Dio si è fatta piccola, si è fatta accessibile, si è fatta vicina.

Non siamo condannati a vivere come bimbi capricciosi e mai contenti, ma siamo resi “figli nel Figlio”: nella notte di Natale possiamo gustare con chiarezza la verità scritta in un’altra parabola e rivolta ad un figlio scontento che non poteva unirsi alla festa, perché non riusciva, con la sua ragione limitata, a comprendere l’opera del padre. Sentiamo rivolte a noi queste parole piene di pazienza e amore: “figlio tu sei sempre con me, e ciò che è mio è tuo”. Davvero nel Natale di Cristo il Dio eterno entra nel nostro tempo e può stare sempre con noi, davvero nella notte santa egli ci ha donato tutto, perché ci ha donato il suo figlio; possiamo vivere come figli grati, che finalmente consapevoli di quanto ricevuto, possono fare della loro vita un unico grande dono.

Con questi sentimenti celebriamo questi divini misteri e chiediamo la grazia di servire la chiesa con pazienza e generosità.

Amen.

[1] “Tantum quisque amat Ecclesiam Christi, tantum habet Spiritum Sanctum”, Aug. In Joannem, 32,8.

Piacenza-Bobbio / Su ilnuovogiornale.it l’incontro di formazione svoltosi a Roma

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È stato pubblicato nei giorni scorsi sul settimanale diocesano online di Piacenza-Bobbio ilnuovogiornale.it un articolo sull’incontro di formazione dei nuovi incaricati diocesani e collaboratori del Sovvenire, svoltosi a fine ottobre a Roma, dal titolo Un gruppo di lavoro sull’andamento delle firme dell’8xmille. Ne riportiamo di seguito il testo.

Si è svolto a Roma il giorno 28 ottobre un incontro di formazione dei nuovi incaricati e collaboratori diocesani del Sovvenire. All’incontro ha partecipato per la diocesi di Piacenza-Bobbio l’incaricato diocesano per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, il dott. Giovanni Struzzola, che da poco tempo, su nomina del vescovo mons. Adriano Cevolotto ricopre questo ruolo. Nel corso dell’incontro formativo è stata evidenziata la necessità di comunicare meglio ed in modo più efficace l’importanza della firma dell’8xmille alla Chiesa Cattolica e dei versamenti a favore del mantenimento dei sacerdoti.

Il dott. Massimo Monzio Compagnoni, responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, ha illustrato i dati in possesso della CEI a riguardo dell’andamento delle firme 8xmille alla Chiesa cattolica che stanno negli anni subendo forti e preoccupanti flessioni.
Le motivazioni addotte nell’incontro sostanzialmente riguardano la non perfetta conoscenza dell’utilizzo di questi fondi da parte della popolazione contribuente, in quanto molte persone vivono con la convinzione che i presbiteri siano mantenuti dal Vaticano, mentre la realtà è che ogni diocesi deve provvedere al sostentamento dei propri sacerdoti.

Da qui la necessità di attuare campagne di sensibilizzazione nei confronti dei possibili firmatari dell’8xmille alla Chiesa cattolica, comunicare, perciò, in modo un po’ innovativo, cercando di raggiungere tutti quei soggetti che possono contribuire al mantenimento della resa dell’8xmille con la loro firma, ma non solo, sensibilizzare anche altri soggetti con il passa parola.

Quindi l’imperativo che è emerso da questo incontro di formazione per il  delegato diocesano Giovanni Struzzola, è quello di comunicare meglio le finalità dei fondi dell’8xmille che oltre al mantenimento dei presbiteri, viene utilizzato per opere di carità (si pensi a tutto quello che viene attivato in Caritas diocesana) e nella manutenzione degli edifici religiosi che sono in molti casi veri patrimoni artistici di grande valore (vedi la nostra Cattedrale ed altre importanti chiese che sovente necessitano di manutenzioni per poter essere mantenute agibili al culto).

Nel corso dell’incontro, inoltre è stata evidenziata la necessità di costituire una rete di persone che si attivino e collaborino con il delegato diocesano e per questo è indispensabile che in ogni parrocchia o Comunità pastorale, venga individuato un soggetto che possa interloquire con il delegato stesso ed insieme sensibilizzare i fedeli praticanti e non a firmare l’8xmille alla Chiesa cattolica.

Nella nostra diocesi, sottolinea Giovanni Struzzola, sono già stati segnalati dai vari sacerdoti e una trentina di referenti parrocchiali e sarà intenzione a breve di avere un primo contatto con tutti loro per organizzare un momento di informazione sull’andamento delle firme dell’8xmille nella nostra diocesi e di formazione in collaborazione con gli uffici preposti presso la CEI.

Il delegato diocesano, inoltre, ha dato vita ad un gruppo di lavoro per poter individuare nuove iniziative da intraprendere nell’immediato futuro che vede al suo interno oltre al Vescovo Cevolotto, il Vicario Generale don Giuseppe Basini, il dottor Gaetano Rizzuto, il responsabile dell’Ufficio per le comunicazioni sociali don Davide Maloberti, il responsabile del Servizio multimediale per la pastorale don Riccardo Lisoni, l’Economo della diocesi mons. Celso Dosi, il titolare dell’agenzia Blacklemon Nicola Bellotti, il titolare della società Coromarketing Corrado Marchetti, il direttore ufficio per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto arch. Manuel Ferrari, il tesoriere dell’Opera Parrocchiale della Cattedrale rag. Ricardo Bertocchi, tutti uniti al delegato diocesano Giovanni Struzzola.

Il gruppo di lavoro ha già iniziato ad incontrarsi con l’intento di individuare nuove forme di comunicazione e di sensibilizzazione verso la firma dell’8xmille rivolto soprattutto ai giovani che saranno i futuri eventuali firmatari se ben informati su quanto di buono si può fare utilizzando questi fondi che la CEI riserva alla nostra diocesi.

Pubblicato il 7 novembre 2023

 

 

Fossano / Contrasto alla solitudine, parrocchie e sacerdoti a servizio degli “anta”

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Vi segnaliamo una bella storia pubblicata su la Fedeltà, Settimanale del Fossanese.

Fabrizio Bonardo, sul numero del 10 dicembre, descrive esempi virtuosi dello Spirito Santo e del Duomo-San Filippo a Fossano.

Stare insieme come terapia contro la solitudine, per condividere momenti di vita, per sentirsi parte attiva della propria comunità, per confrontarsi con gli altri e intessere rapporti di amicizia. È il senso di ogni esistenza, una condizione che viene da considerare naturale, come l’aria che respiriamo. Ma non è scontata, specialmente nella terza età, quando le opportunità si riducono e si corre il rischio di chiudersi in se stessi. A Fossano – città ancora a misura d’uomo – c’è, per fortuna, una rete di associazioni sociali, culturali e ludico-ricreative che offrono servizi destinati in particolare (anche se non soltanto) alle fasce di età più in là con gli anni, dalla Soms allo Svaf, ai Centri anziani, all’Unitre.

Un ruolo importante, nel silenzio che contraddistingue la loro operosa presenza, lo svolgono anche le parrocchie e i sacerdoti cittadini, punto di riferimento per una parte rilevante della popolazione anziana. Dalla parrocchia dello Spirito Santo e da quelle del Duomo e di San Filippo prendono origine, in particolare, due iniziative simili, rivolte agli “anta”, che rappresentano altrettanti esempi di ascolto e di apertura alla comunità.

L’arca di Noè

Si chiama “L’arca di Noè” ed è il nome che si è dato il gruppo della parrocchia dello Spirito Santo, nato una decina di anni fa per animare le iniziative rivolte agli over 65. I volontari sono dodici, i fruitori ruotano tra le 40 e le 50 persone. Si ritrovano un pomeriggio al mese, il sabato, per svolgere attività comuni nel sottochiesa della parrocchia. “Allo Spirito Santo – racconta la volontaria Lenuccia Roattino – c’erano molte attività per i giovani. E così gli «anta» hanno cominciato a chiederci se si poteva pensare qualcosa anche per loro. Ci abbiamo provato, ed abbiamo ricevuto subito una buona accoglienza. Abbiamo cominciato con i giochi di società, poi – ascoltando le loro richieste – organizzato incontri con fisioterapisti, con le associazioni cittadine, iniziato ad offrire una merenda. Alcuni volontari hanno proposto pomeriggi musicali suonando canzoni della tradizione. Ed è nata l’idea delle gite: il posto più lontano in cui siamo andati è il Santuario di Oropa, ma siamo stati ad Asti, nell’Albese… Insomma, da piccola che era «L’arca di Noè» è diventata man mano più grande”.

Tre i parroci con cui si è sviluppato il progetto: da don Marco Giobergia a don Flavio Luciano, fino a don Denys Revello, ultimo in ordine di tempo. “È stato bello poter raccogliere e portare avanti questa iniziativa – commenta il parroco -. La comunità siamo tutti noi, bambini, giovani, adulti e anziani. Ed è bene prestare attenzione alle aspettative che ogni stagione della vita porta con sé”.

L’esperienza dell’«Arca di Noè» si è interrotta con il Covid, ma è ripartita “a grande richiesta”. Nell’ottobre del 2022 ha dato vita – in collaborazione con il Comitato del Borgo – al “pranzo dei nonni”, offerto a tutti gli anziani. Nel 2023, le iniziative sono andate avanti con la cadenza consueta. Il prossimo calendario invernale è già stato predisposto: propone un pomeriggio con il fisioterapista, la tombolata, la festa di carnevale, la gita… “Abbiamo già fatto alcuni sopralluoghi, per cercare un luogo adatto ai nostri «anta»” conclude Lenuccia.

“Noi ci siamo!”

Più recente è l’iniziativa “Noi ci siamo!”, nata due anni fa da un progetto della Caritas diocesana finanziato dalla Compagnia di San Paolo. Era rivolto agli over 65 delle parrocchie del centro storico (Duomo e San Filippo) dove vivono circa 800 ultra65enni ed è consistito in una serie di attività – incontri con esperti, laboratori, gite (ai “ciciu” del Villar, al museo del vetro ad Altare, al santuario di Nostra Signora del Deserto di Millesimo, alla reggia di Venaria). Il ritrovo è ogni 15 giorni nel saloncino parrocchiale di via Vescovado, sotto la regia di don Andrea Beretta, il sacerdote referente per le due parrocchie, e della volontaria Costanza Portesani, che si sono avvalsi dell’aiuto di due giovani dipendenti Caritas, Giuseppe e Giulia. Il finanziamento si è chiuso nell’ottobre del 2023, ma si è deciso di proseguire ugualmente con il progetto che, nel frattempo, ha piantato radici salde e dato buoni frutti. “Il nostro gruppo WhatsApp – spiega don Andrea – è oggi composto da 90 persone. All’ultimo incontro – quello con don Pino Pellegrino, invitato a parlare di «nonnità» – c’erano 50 persone. Ormai, il nostro appuntamento quindicinale è un momento atteso, perché occasione di ritrovo in amicizia, per stare bene insieme. Non siamo più legati a vincoli spaziali, ma aperti a tutta la città”.

 

Uniti nel Dono / A Borgo Vittoria l’attenzione ai poveri si impara da bambini

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Nella periferia nord di Torino la realtà parrocchiale di don Angelo Zucchi si è perfettamente integrata nel territorio, partendo dalla Caritas e da una scuola parrocchiale unica nel suo genere in città e proseguendo con una comunità ecumenica, un orto solidale e soprattutto col poliedrico “Centro anch’io”, un vero punto di riferimento per gli abitanti del quartiere di edilizia popolare Q16.

“La prima carità è l’educazione. Bisogna iniziare dall’educare le persone al fatto che la vita è un dono”. Così don Angelo Zucchi parroco della comunità di San Giuseppe Cafasso a Torino, spiega quale sia il cardine della sua azione pastorale nella chiesa dedicata a uno dei padri spirituali di San Giovanni Bosco.

Il primo atteggiamento da insegnare – dice il sacerdote originario della provincia di Brescia – è la gratuità, a dire grazie. Noi dobbiamo educare il cuore dell’uomo a quello per cui Dio l’ha fatto”. Questa missione don Angelo la porta avanti a Borgo Vittoria, quartiere della zona nord di Torino. “È un contesto di periferia con tutte le problematiche del caso – spiega il parroco -in questa zona tra la fine degli anni Quaranta e la fine degli anni Cinquanta la popolazione è triplicata per la massiccia emigrazione e l’inclusione vera l’hanno fatta la parrocchia e le Discepole dei Gesù Eucaristico”. Qui don Zucchi è arrivato undici anni fa. “Abbiamo cominciato dalla Caritas e soprattutto dalla scuola parrocchiale, che fino a qualche anno fa era solo dell’infanzia e primaria”. “Siamo l’unico istituto parrocchiale di Torino e forse del Piemonte – spiega Simona Beschin, la direttrice -. Abbiamo poco più di 500 alunni, per la maggior parte di Borgo Vittoria, ma per la nostra posizione i nostri studenti vengono anche da altre zone e dai paesi della cintura torinese”. “La nostra non è la classica scuola paritaria d’élite – specifica la dirigente –; la provenienza degli studenti è varia, da nuclei famigliari benestanti a quelli in difficoltà che possono venire da noi grazie ai contributi per esempio dalla Regione”. Una scuola, anch’essa dedicata a San Giuseppe Cafasso, che ha un rapporto stretto con la comunità, il cui motto è “Il centro della periferia”.

L’articolo completo su unitineldono.it.

Sicilia / A Enna l’incontro regionale sul “Sovvenire nel cammino sinodale”

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Si svolgerà dal 10 all’11 novembre al Federico II Palace Hotel Strada Vicinale Salerno Enna (Libero consorzio comunale di Enna) l’incontro regionale sul tema del sostegno economico alla Chiesa cattolica. Come per gli altri incontri regionali anche questo sarà un’occasione preziosa per radunare non solo gli incaricati diocesani del Sovvenire ma anche gli economi e i presidenti degli Istituti per il sostentamento clero delle diocesi siciliane. L’intento è quello di informare i partecipanti sull’andamento del sostentamento economico alla Chiesa cattolica, che non si realizza solo attraverso l’incentivazione delle firme per l’8xmille alla Chiesa o della raccolta delle offerte liberali, ma anche attraverso una responsabilità nell’amministrazione dei fondi 8xmille diocesani e la corretta gestione dei beni degli Istituti Diocesani.

In allegato il programma.