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Tre giorni per ritrovarsi tutti insieme, per un appuntamento nazionale che era previsto quasi due anni e mezzo fa e che la pandemia ha costretto a rinviare a questo mese di febbraio, dal 16 al 18, al TH Carpegna Palace Hotel di Roma. Proprio questa lunga attesa ha reso l’incontro degli incaricati diocesani, dei loro collaboratori e dei referenti regionali del “sovvenire” (circa 350 persone) ancora più intenso e caldo. “Avevano ogni cosa in comune” è stato il tema scelto dal Servizio per la promozione del sostegno economico della CEI, con l’intento di guardare ai tempi nuovi e alle sfide attuali con lo stesso cuore della prima comunità dei credenti. Per loro lo spezzare il pane insieme diventava anche condivisione dei beni, così che nessuno fosse nel bisogno.
Oggi le sfide sono quelle di un calo delle firme per l’8xmille alla Chiesa cattolica e di una cultura delle offerte deducibili per i sacerdoti che ancora stenta a prendere piede nelle comunità e la soluzione non può che essere nel fare rete in modo sempre più coinvolgente, a partire proprio dalle realtà parrocchiali e diocesane. Per questo Massimo Monzio Compagnoni, responsabile del Servizio CEI al suo primo Convegno Nazionale, ha scommesso sulla creazione di un nuovo portale dedicato proprio agli incaricati del “sovvenire”, per aiutarli a fare rete e ad organizzare meglio anche le iniziative locali: www.unitiinrete.it. Ad ogni incaricato diocesano è stato consegnato, a questo scopo, anche un tablet, per agevolare e accompagnare, con un’adeguata assistenza, questo impegno rinnovato. Nel pomeriggio del 15 febbraio (altra novità rispetto al passato), si sono trovati insieme, nello stesso luogo del Convegno, anche i Vescovi delegati delle 16 Conferenze Episcopali Regionali, insieme al Presidente del Comitato per la promozione Mons. Donato Negro e al Segretario Generale della CEI, Mons. Giuseppe Baturi.
I lavori del Convegno sono stati inaugurati dall’incontro dei partecipanti con Papa Francesco, preceduto da una solenne celebrazione di fronte alla Cattedra di Pietro, nella Basilica Vaticana, presieduta dal Card. Matteo Maria Zuppi, Presidente della CEI. Il Cardinale ha ricordato a tutti che la Chiesa non deve vergognarsi a chiedere, perché è povera e deve poter continuare a servire i poveri, con libertà.
Papa Francesco, ha riservato agli incaricati un’accoglienza davvero paterna, salutandoli uno ad uno, e invitandoli a non perdere di vista le tre colonne del loro impegno: la corresponsabilità, la partecipazione e la comunione. Li ha invitati a non rimanere come spettatori della vita che passa (a non “balconear“, come dice lui) e a non lasciarsi imprigionare dalla burocrazia.
La riflessione è continuata nel pomeriggio di giovedì, arricchita dai contributi del Vescovo Mons. Negro, e di Mons. Baturi. Il Segretario Generale della CEI ha ripercorso la storia del nuovo sostegno economico alla Chiesa, figlio della revisione del Concordato del 1984 e quindi della legge 222 del 1985. Ne ha evidenziato la radice profondamente evangelica e la carica innovativa rispetto al precedente sistema beneficiale. Poi l’attenzione si è spostata sul mondo della comunicazione e sulle sue sfide, con una tavola rotonda cui hanno partecipato Vincenzo Corrado, Vincenzo Morgante e Mauro Ungaro, rispettivamente direttori dell’Ufficio comunicazione della CEI, di Tv2000 e Inblu2000 e presidente dei settimanali cattolici. Ciascuno dal proprio punto di osservazione ha invitato gli incaricati a coinvolgere sempre più le realtà del territorio nel prendersi a cuore la promozione dell’8xmille e delle offerte, a cominciare dalle testate diocesane e cercando, insieme alle giovani risorse che vivono nei nostri territori, quei nuovi linguaggi che possono intercettare anche i meno vicini. La serata la riflessione sui tempi che viviamo è continuata con lo stile scanzonato ma molto efficace dell’autore e attore teatrale Michele La Ginestra, volto familiare agli spettatori di Tv2000 e non solo, che ha presentato una versione ad hoc del suo spettacolo “È cosa buona e giusta”.
Tutta la giornata di venerdì è stata dedicata ai workshop, appositamente pensati per spingere gli incaricati ad un confronto schietto e soprattutto a mettersi in gioco in prima persona, senza paura. Sono stati presentati anche i risultati dei progetti “Uniti Possiamo” e “unafirmaXunire”, sostenuti in più di 1000 parrocchie per far crescere firme e offerte e che nel nuovo anno saranno rilanciati con l’obiettivo, ambizioso, di arrivare a 5000 realtà parrocchiali da coinvolgere, in tutta Italia. La mattinata di sabato, infine, è stata interamente dedicata alla presentazione del nuovo portale Uniti in Rete che permetterà agli incaricati, tra le altre cose, di monitorare localmente l’andamento delle firme e delle offerte e metterà a loro disposizione nuovi strumenti per organizzare attività formative e di sensibilizzazione.
La questione del sostegno economico della comunità dei credenti non può essere derubricata come “problema solo amministrativo” o di marketing. Il rapporto con i beni materiali, come la prima comunità cristiana ci insegna, è innanzitutto una questione di scelte evangeliche e pastorali. Tutto il resto viene di conseguenza.
Stefano Proietti