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Edilizia di culto: quando 8xmille fa rima con…rispetto del creato

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La nuova casa canonica della Parrocchia Madonna di Lourdes in Capoterra-Poggio dei Pini (CA), realizzata con i contributi provenienti dal fondo 8xmille per l’edilizia della CEI (175.500 €), dell’Arcidiocesi di Cagliari (55.000 €) e della medesima Parrocchia (70.000 €), risulta essere una costruzione eccellente dal punto di vista dei consumi energetici.

La certificazione energetica dell’unità abitativa, frutto della collaborazione con l’Ufficio per l’Edilizia del Culto e tecnico nell’ambito di un master in Economia Circolare frequentato da un giovane seminarista della diocesi, stabilisce che l’edificio appartiene alla classe energetica A4 (la migliore in assoluto). Inoltre, la nuova canonica risulta essere un edificio nZEB (nearly Zero Energy Building), vale a dire un edificio che presenta fabbisogni energetici quasi nulli: infatti sono richiesti bassi contributi di energia per la climatizzazione e la produzione di acqua calda sanitaria, i quali sono interamente coperti dall’impianto fotovoltaico.

Le elevate prestazioni energetiche sono state ottenute grazie a studiate scelte progettuali sia nei materiali da costruzione sia nelle tecnologie degli impianti termici installati. Le murature perimetrali, insieme alla copertura e al solaio di base, sono state realizzate con ottimi materiali isolanti; gli infissi in PVC con triplo vetrocamera limitano le dispersioni di calore verso l’esterno e le schermature per la radiazione solare bloccano l’apporto termico da radiazione, mantenendo l’ambiente più fresco anche nelle calde estati sarde. L’impianto di climatizzazione (invernale ed estivo) è costituito da un’efficiente pompa di calore multisplit e analoga tecnologia è stata scelta per il bollitore per acqua calda sanitaria; gli impianti termici sono integrati con l’impianto fotovoltaico (da 14 kW) installato sulla falda orientata a sud del tetto dell’abitazione. Di conseguenza, l’edificio non utilizza nessuna fonte fossile e non rinnovabile, poiché le pompe di calore utilizzano esclusivamente l’energia elettrica prodotta dal fotovoltaico. L’edificio così è pienamente corrispondente al paradigma di sostenibilità ambientale, in linea con quanto proposto dall’attuale magistero.

Ma la canonica di Poggio dei Pini non è l’unico intervento ben realizzato con i fondi dell’8xmille: sempre a Capoterra, nella confinante Parrocchia di S. Efisio, nel 2019 è stata terminata la costruzione della nuova chiesa dedicata a San Francesco, con gli annessi locali pastorali e la nuova casa canonica. Grazie a un incessante lavoro, opportunamente coordinato e monitorato, in soli due anni e mezzo la comunità parrocchiale ha potuto vedere le fasi costruttive dalla posa della prima pietra (13/08/2017) alla dedicazione della chiesa e dell’altare (31/03/2019). I lavori, realizzati in virtù all’importante finanziamento della CEI (2.622.000 €), si sono dimostrati ottimi dal punto di vista energetico: la nuova casa canonica ha una certificazione di classe A3, raggiunta mediante la scelta di impianti a pompa di calore integrati con un impianto fotovoltaico (con celle in silicio monocristallino da 15 m2) e un impianto solare termico (con collettori a tubi sottovuoto con assorbitore piano) che garantisce la produzione di acqua calda sanitaria.

I due interventi realizzati a Capoterra dimostrano come la diocesi di Cagliari sia attenta all’utilizzo serio dei fondi 8xmille, promuovendo scelte tecniche di sostenibilità rispettose dell’ambiente e del creato.

Firmo perchè / Le testimonianze di chi firma

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Sul sito 8xmille.it sono presenti alcune testimonianze di persone che decidono di destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica e ci raccontano il perché della loro scelta.

Come ad esempio Pasquale, 79 anni pensionato di Grosseto, che afferma di firmare perché la parrocchia è l’estensione della sua famiglia.

“Nel mio cammino di vita cristiana, all’interno della mia comunità parrocchiale, ho sentito man mano crescere il senso di appartenenza al punto da considerare la stessa comunità come la mia seconda famiglia. Il senso di appartenenza e il senso di responsabilità, maturati nel proprio cammino di vita, sono il giusto percorso che induce ad apporre il segno sull’8xmille alla Chiesa cattolica, nella dichiarazione dei redditi. Questo rende possibile realizzare opere di aiuti umanitari e vera carità laddove è più necessario e dove neanche la nostra immaginazione è capace di arrivare, per spazio e per conoscenza. La comunità parrocchiale è per me e mia moglie l’estensione della nostra famiglia, il luogo dove sentiamo forte e presente il nostro senso di appartenenza. E questo implica responsabilità e compartecipazione nella crescita spirituale, ma non meno importante, il dovere di contribuire all’amministrazione e al mantenimento delle cose materiali”.

Oppure Daniela Fazzolari, 46 anni , attrice, Piazza Armerina (EN) che firma perché così, scrive, si può fare qualcosa per gli altri, perché gli altri siamo anche noi.

“L’8xmille alla Chiesa cattolica è un dono che fai soprattutto a te stesso, che arricchisce la tua anima, che ti dà la gioia di vivere e di guardare agli altri con occhi di sole, gratitudine e bellezza. Possiamo fare qualcosa per gli altri perché gli altri siamo anche noi. È un gesto semplice, espressione di-retta e concreta di un sostegno che da anni arriva al cuore di chi ha bisogno o di chi improvvisamente si trova ad affrontare un momento particolare della vita. Penso ad esempio, ai terremotati del centro-Italia nel 2009 o agli ultimi dove tante volte lo Stato tante volte non arriva, come ad esempio le vittime dell’usura o della pandemia del Covid che ha fatto regi-strare centinaia di storie di sofferenza e abbandono. Io scelgo l’8×1000 alla Chiesa Cattolica anche perché amo l’Italia ed il suo patrimonio artistico. Ci sono migliaia di Chiese dal valore inestimabile che oggi sono fruibili grazie all’intervento dei fondi Cei che ne hanno permesso i restauri e i recuperi”.

Leggi tutte le altre testimonianze e, se vuoi, scrivi anche tu perchè destini l’8xmille alla Chiesa cattolica. Inoltre iscriviti anche alla newsletter per restare aggiornato sulle iniziative sostenute dall’8xmille alla Chiesa cattolica.

Don Gianni: un pastore vicino al suo gregge (anche grazie all’8xmille)

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A Poggio dei Pini (frazione di Capoterra) una ventina di km da Cagliari, la nuova casa canonica, realizzata grazie ai fondi 8xmille, permetterà alla comunità di avere, dopo 40 anni, la figura di un parroco stabile. I lavori appena conclusi resi possibili soprattutto grazie a un finanziamento della CEI (175.500 euro) hanno visto la realizzazione della struttura che la comunità desiderava da anni. Il frutto di un lavoro sinergico, con il terreno messo a disposizione dalla cooperativa locale, e con la compartecipazione degli stessi parrocchiani (oltre 69mila euro) e della Diocesi (oltre 55mila euro).

Per questi ultimi, un sogno che si realizza: «Erano anni che chiedevamo la presenza costante del parroco – raccontano Pia e suo marito Salvatore – . Da quando è arrivato don Gianni si è impegnato con determinazione, coraggio e pazienza fino a che non è riuscito ad avere i fondi per fare i lavori. Noi parrocchiani stiamo facendo a gara per offrire gli arredi e tutto ciò che serve, perché non vediamo l’ora che prenda possesso della Casa». Finalmente don Gianni Sanna, 80 anni, alla guida della parrocchia Madonna di Lourdes dal 2018, è pronto per il trasferimento. Parroco pendolare per anni, costretto a viaggiare ogni giorno per una trentina di km andata e ritorno, sa bene quanto sia importante una presenza fissa tra la gente.

Una comunità quella di Poggio dei Pini, di circa 2400 abitanti, per la maggior parte anziani, ma anche famiglie, giovani che frequentano l’oratorio. Lo spirito comunitario – nonostante i 45 km di strade interne e la distanza l’uno dall’altro – e il forte legame con il territorio caratterizza da sempre questa realtà, immersa nella natura, fondata da un gruppo di soci che alcuni decenni fa hanno creato la già citata cooperativa. Ciò ha permesso da subito un rapporto molto stretto tra comunità ecclesiale e civile.

«La comunità aveva bisogno di un punto di riferimento stabile – spiega don Gianni -: ciò permette di svolgere il proprio impegno con maggiore serenità, a contatto con i parrocchiani: il parroco deve vivere tra la gente».

Nonostante il pendolarismo quotidiano in questi anni don Gianni è riuscito a creare una grande famiglia, che si è stretta a lui anche qualche giorno fa in occasione del suo 53mo anniversario di ordinazione parrocchiale. «Appena mi trasferisco andrò sistematicamente tra la gente a iniziare da coloro che hanno più bisogno di vicinanza, i tanti anziani che non riescono a venire in parrocchia».

«Con questa casa – spiegano Andreina e suo marito Marcello, impegnati nella pastorale familiare – il parroco è davvero parte integrante della comunità, non solo una guida all’occorrenza. Ci aspettiamo che questa possa diventare un luogo di ospitalità, magari per giovani seminaristi o altri giovani in discernimento, affinché possano conoscere la nostra realtà. Ora davvero possiamo ripartire con uno slancio nuovo».

(Maria Chiara Cugusi)

 

8xmille per lo sviluppo dei popoli / Oltre 13 milioni di euro per scuola, sanità e promozione sociale

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Il Comitato per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli, nella riunione del 7 e 8 luglio, ha approvato 72 nuovi progetti, per i quali saranno stanziati € 13.564.698 dei fondi 8xmille così suddivisi: € 5.273.407 per 27 progetti in Africa, € 5.429.915 per 30 progetti in America Latina; € 2.810.454 per 14 progetti in Asia; € 50.922 per 1 progetto nell’Est Europa.

Dei 27 interventi che saranno realizzati nel Continente africano, assume particolare rilevanza quello promosso dai Missionari Oblati di Maria Immacolata che a Belmonte, in Angola, costruiranno nuove aule per l’Istituto scolastico “Padre Mathuni”: questo permetterà di ampliare l’offerta formativa, aggiungendo alle sezioni di primaria e secondaria anche quelle tecnico-professionali di sartoria e informatica, e di organizzare corsi pomeridiani di alfabetizzazione per le donne del quartiere. Sempre sul versante della formazione, in Kenya, le Piccole Ancelle del Sacro Cuore ingrandiranno la struttura che ospita la scuola primaria “Sacred Heart” a Banana Hill dando la possibilità ad altri 400 bambini appartenenti a famiglie povere di frequentare le lezioni. In Costa d’Avorio, invece, l’arcidiocesi di Gagnoa amplierà il Centro Emaús per garantire corsi gratuiti e attività socioculturali e sportive a circa 700 persone di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Nella Repubblica Democratica del Congo, le suore della Divina Provvidenza potenzieranno e attrezzeranno il Centro di riabilitazione “Guy Homery”, nella città di Kahemba a Sukisa, che offre assistenza a giovani disabili, in particolare quelli affetti da Konzo, una grave malattia che provoca paralisi; attualmente il Centro ne ha in carico più di 160, di età compresa tra 1 e 25 anni.

Tra gli interventi più significativi, cinque sono nel Continente latino-americano: ad Ampére, in Brasile, gli Agostiniani Scalzi, attraverso l’Associaçâo Social Agostiniana, realizzeranno una fattoria agricola dove coltivare foraggio e insegnare a produrre latte a basso costo alle famiglie più bisognose del territorio. In Messico, la diocesi di Tarahumara, mediante l’Associazione “Todos hermanos”, allestirà un laboratorio di cucito per le donne indigene, e in Venezuela la Fondazione Sofia Onlus (Salvatorian Office for International Aid) doterà di nuove attrezzature il Centro “Padre Jordan” che, ogni mese, offre assistenza sanitaria a 900 persone. In Costa Rica, l’Universidad Católica ristrutturerà alcuni spazi della sede di San Carlos, colpiti dal sisma, costruendone di nuovi, mentre ad Haiti la diocesi di Les Gonaives ricostruirà un collegio scolastico nel comune di Petit Riviere, fortemente lesionato dai terremoti.

Nel Continente Asiatico, due dei progetti vedranno la luce in India: la Hyderabad Archidiocese Social Service Society promuoverà un programma di agricoltura sostenibile, fornendo sementi, materiali e corsi di formazione e rendendo gli abitanti della zona protagonisti del loro sviluppo. A Koduppunna, le Suore Piccole Operaie dei Sacri Cuori ristruttureranno e amplieranno la “Vijamata Public School”, una scuola ancora segnata dall’alluvione del 2018, facilitando così l’inserimento scolastico di 180 bambini, tra cui piccoli con disabilità motoria o ritardo cognitivo, emarginati e poveri.

Nell’Europa dell’Est, la diocesi di Rrëshen in Albania acquisterà computer e materiale informatico per la scuola “San Giuseppe Operaio”, che offre corsi professionalizzanti ai giovani della regione.

Cagliari / L’8xmille per disabili e uomini in difficoltà

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Su il Portico (Cagliari) un nuovo appuntamento “8xmille” firmato da Maria Chiara Cugusi che ci racconta delle case della Comunità Papa Giovanni XXIII a Cagliari, situate in una struttura messa a disposizione dalle suore di San Francesco d’Assisi, dove gli ospiti vivono come in famiglia.

La prima, «Madonna della Tenerezza», è una realtà di accoglienza a conduzione familiare, dove i responsabili, Roberto Vargiu e sua moglie Barbara Aresu, insieme ai loro tre figli naturali, ora tutti maggiorenni, da 27 anni accolgono bambini orfani, fragili o con grave disabilità.

«Pensiamo – spiegano – che tutti abbiano bisogno di sentire che c’è qualcuno disposto a dedicarsi a loro, a tempo pieno».

I progetti, portati avanti grazie ai fondi 8xmille (10.000 euro ricevuti dalla Diocesi nel 2022 per tutti gli interventi della Comunità) «variano a seconda della condizione e della possibilità di un eventuale rientro nella famiglia di origine. I minori con disabilità grave possono restare con noi in modo definitivo».

R., 10 anni, è arrivata circa un anno fa da Kabul, dopo che, con la presa del potere da parte dei talebani, la struttura in cui era accolta è stata chiusa e le suore che la gestivano hanno dovuto lasciare il Paese, portando con sé le piccole ospiti.

Qui ha trovato una nuova famiglia, e a settembre inizierà la seconda elementare. Anche se non vede, non cammina e non parla, attraverso lo sguardo ringrazia per l’amore ricevuto.

«Abbiamo imparato a riconoscere il loro linguaggio – spiegano Roberto e Barbara – attraverso i loro occhi. La nostra è una scelta di fede: quella di entrare a far parte di un progetto di Dio, sviluppando il nostro essere cristiani nella veste di genitori allargati».

R. è stata accolta 16 anni e mezzo fa, con una grave disabilità; prima di allora viveva con sua madre, nigeriana, vittima di tratta.

Da poco 18enne, ha terminato la scuola e ora si pensa per lei a qualche altra attività.

G., 10 anni, anche lei con una disabilità grave, è arrivata dalla Puglia 4 anni fa, grazie alla rete tra le varie strutture della Comunità.

A., 14 anni, è stato accolto quando aveva appena sei mesi con la formula dell’adozione speciale, che gli permette di mantenere i rapporti con i genitori naturali.

Nella stessa struttura vengono ospitate anche alcune ragazze vittime di tratta intercettate grazie al servizio anti-tratta.

«Una volta a settimana – spiega la referente Aresu – usciamo con l’Unità di strada insieme ai giovani volontari; chiediamo alle ragazze di pregare con noi e proponiamo loro un’alternativa alla strada: se lo vogliono, possono venire da subito a casa nostra per poi essere spostate altrove, per garantire loro la massima tutela».

E poi c’è la Casa di accoglienza San Giuseppe, dove trovano ospitalità persone adulte con disagio sociale, disabilità, o dipendenze. «Essa – spiega Vargiu – è nata per rispondere alla necessità di strutture che accolgano uomini adulti in difficoltà. Facciamo in modo che svolgano anche qualche attività occupazionale, e favoriamo la loro partecipazione ad attività sociali esterne».

Bergamo / A Borgo Santa Caterina, l’Oratorio rimesso a nuovo con l’8xmille

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Ne da’ notizia il settimanale della diocesi di Bergamo santalessandro.org che racconta come la storia dell’Oratorio di Borgo Santa Caterina, situato nella città di Bergamo, ebbe inizio nella metà degli anni ’50, quando venne posata la prima pietra. Dall’inaugurazione avvenuta nel 1957, questa struttura divenne un punto di riferimento essenziale per la comunità cattolica del quartiere e per tutti i residenti della zona.

Dopo oltre sessant’anni di servizio, i suoi spazi si sono rivelati insufficienti e necessitavano di una profonda ristrutturazione, che finalmente è stata realizzata a partire dal 2020.

Grazie alle risorse dell’8xmille, la ristrutturazione dell’Oratorio di Borgo Santa Caterina è diventata una realtà. Con un valore complessivo di 400mila euro, di cui 160mila euro provenienti appunto dall’8xmille, i lavori hanno restituito la struttura ai ragazzi e agli adulti che la frequentavano.

Una ristrutturazione a servizio del bene comune.

Monsignor Pasquale Pezzoli, parroco di Santa Caterina, sottolinea l’importanza dell’Oratorio per la comunità del quartiere, affermando che dopo l’interruzione causata dai lavori e dal periodo del Covid, l’Oratorio ha ripreso il suo percorso e ha ricominciato ad essere frequentato come prima.

Non solo i giovani sono coinvolti, ma anche molti adulti mostrano interesse a offrirsi come volontari nei vari servizi offerti, che spaziano in ambiti diversi, dall’accoglienza, allo sport, dalla cultura e al catechismo.
L’Oratorio di Borgo Santa Caterina è davvero nel cuore delle persone, come afferma monsignor Pezzoli. Molti hanno compreso l’importanza di questa ristrutturazione e si sono dedicati con attenzione e interesse al progetto. La testimonianza di questa partecipazione evidenzia come l’8xmille sia un mezzo fondamentale per sostenere e realizzare opere di formazione e carità.

8xmille / Missione Costa Rica e Honduras: 16 progetti, tante storie e numerosi incontri

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È stata una visita densa e significativa quella compiuta in Costa Rica e Honduras dal 9 al 19 giugno da una delegazione CEI guidata da don Leonardo Di Mauro, responsabile del Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli.

Le diverse tappe in Centro America hanno infatti permesso, da un lato, di verificare le attività finanziate negli anni con i fondi dell’8xmille e, dall’altro, di rinsaldare i rapporti di collaborazione con i rappresentanti delle Chiese e delle istituzioni che coordinano gli interventi a livello locale.

In Costa Rica, la delegazione si è recata nella diocesi di Ciudad Quesada dove, nel cantone di San Carlos, è stata realizzata una delle quattro sedi dell’Università Cattolica: l’infrastruttura moderna e funzionale sarà completata con altri edifici ancora in costruzione. A più di quattro ore di distanza, si trova il “Centro di Atencion integral”, gestito dalle Missionarie Clarisse del Santissimo Sacramento, che ospita più di 70 bambini – da 0 a 5 anni – dalle ore 7 alle ore 17: si tratta di un’opera sociale fondamentale, punto di riferimento per le famiglie del territorio. Il viaggio è proseguito nella provincia di Guanacaste, dove è stato ampliato il Centro educativo “San Daniele Comboni”, che oltre all’istruzione primaria e secondaria (anche per gli adulti) offre servizi di orientamento psicopedagogico e terapia del linguaggio.

Tra i progetti visitati anche quelli sostenuti dall’arcidiocesi di San José, su indicazione della Fondazione Populorum Progressio, che permettono a piccole cooperative locali familiari di sostentarsi e di contribuire allo sviluppo della zona: i fondi dell’8xmille si sono trasformati in strumenti per l’attività imprenditoriale dei diversi gruppi, tra cui quello di “Manos Unidas al Agro” che lavora in un apiario di 80 alveari. Sempre nell’arcidiocesi di San José, è stato possibile attrezzare e mettere a norma la biblioteca, le aule e diversi ambienti di servizio della sede principale dell’Università Cattolica, definita un vero e proprio “eco-campus universitario”.

In Honduras, una delle tappe è stata Comayaguela, dove ha sede l’associazione benefica “Casa Asti”, impegnata dal 2000 nella difesa dei diritti umani con particolare attenzione a bambini, giovani e adulti senza dimora. Voluta dall’italiana Susanna Arrighi, la missione – pur dovendo fare i conti con il calo dei volontari – continua a promuovere programmi educativi per bambini, giovani e ragazze madri. Con le risorse dell’8xmille, sono stati realizzati una sala multiuso e un impianto idrico oltre a diversi corsi e iniziative formative. Nel corso del viaggio, la delegazione è stata accolta prima dai Padri Carmelitani Scalzi a Lepaterique, a 45 km dalla capitale Tegucigalpa, nella residenza dove trovano ospitalità circa 40 giovani indigene che frequentano la scuola secondaria; successivamente ha avuto modo di conoscere attività commerciali e progetti di microcredito promossi dalla Conferenza Episcopale dell’Honduras con il supporto delle suore Scalabriniane che hanno restituito dignità e speranza a molte persone: ad esempio, a Jaira, emigrata espulsa dal Messico, che ha aperto un salone di parrucchiera, a Marcia, ragazza madre, che ha avviato la sua rivendita di vestiti usati dagli USA, a Rosa, giovane mamma, che gestisce un negozietto di quartiere mentre continua i suoi studi da educatrice.

Ultima tappa il distretto “El Paraiso”, nella diocesi di Danli, a ridosso del confine con il Nicaragua, dove sono pienamente funzionanti alcune realtà socioassistenziali: l’ospedale e la farmacia costruiti dalla “Fundaciòn Alivio del Sufrimiento” accanto ad un centro di accoglienza per rifugiati, il “Centro de Caridad Madre Teresa di Calcutta” e la “Casa del gran arbol” per bambini e adolescenti, il centro di riabilitazione “Juan Pablo II” per giovani dipendenti da droghe e alcol, l’“Hogar don Dante Casorelli” per gli anziani bisognosi che necessitano di assistenza speciale.

28 Giugno 2023

Firmato da Te / Caritas Treviso: con “Casa Jawo” protagonisti i giovani

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La progettualità, avviata nel 2022, è attualmente in prosecuzione. Si tratta di un processo generativo che ha l’obiettivo di coinvolgere i giovani della diocesi nella creazione di uno spazio fisico in cui entrare in relazione con altri giovani per condividere desideri e riflessioni sul ruolo delle giovani generazioni nella società, attraverso l’opportunità dell’incontro con i fratelli più poveri.

In particolare, un gruppo di una decina di giovani si è fatto protagonista della riqualificazione e gestione di alcuni locali presso la sede della Caritas, denominati “Casa Jawo”, in un’avventura che sta trasformando uno spazio vuoto in un luogo pieno, di vita e di storie.

La riqualificazione permetterà al gruppo di giovani di entrare in relazione con gli ospiti senza fissa dimora accolti nella Casa della Carità, adiacente ai locali della casa, e riflettere sulla dimensione di prossimità con i fratelli più poveri attraverso un’esperienza vissuta in prima persona.

Scopri su www.8xmille.it i progetti realizzati anche grazie a chi firma per destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica.

 

Firmato da Te / Caritas Matera: “Casa Annacarla”, dove le donne si sentono al sicuro

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Casa Annacarla” è una struttura di accoglienza per donne sole o con bambini e per famiglie in situazione di fragilità, situata all’interno del Villaggio del Fancilullo dei Padri Rogazionisti, a Matera.

Con il progetto “Varcare la soglia” si vuole realizzare un processo di accoglienza delle donne e delle famiglie attraverso un sistema integrato di alloggio e servizi di accompagnamento e mediazione sociale affinché si attui il processo di re-inclusione sociale.

Qui la parola “casa” non si ferma alla denotazione fisica di edificio, ma vive nel connotato sentimentale, relazionale e spirituale.

“La realizzazione di un sogno – sostiene la Caritas – è reso possibile grazie ai fondi 8xmille della CEI, che consentono la gestione del progetto”. Qui le donne si sentono al sicuro e ritrovano la speranza di un futuro migliore.

Scopri su https://www.8xmille.it i progetti realizzati anche grazie alla firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica.

Parlano di noi / 8xmille per restauri, cura dei poveri, sviluppo dei popoli

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Anche oggi la missione è legata a testimonianza sociale e caritativa. Missionari e opere missionarie si prodigano, in caso di catastrofi naturali e in situazioni di guerre civili, per la popolazione civile che soffre e cercano di aiutare i più poveri tra i poveri.

(Walter Kasper, Il Vangelo di Gesù Cristo)

“I periodi di crisi, spesso, ci mettono davanti a un bivio: aprirci al mondo, alle persone che soffrono, ovunque si trovino, oppure rinchiuderci nel nostro piccolo spazio, addossando proprio ai poveri e ai sofferenti parte della colpa della crisi che stiamo vivendo. La seconda scelta è -ovviamente- comprensibile: ma è del tutto sbagliata. La qualità delle nostre esistenze non dipende esclusivamente dal nostro tenore di vita, ma anche e soprattutto da quanti e quali gesti d’amore siamo capaci di compiere, senza badare a confini e frontiere. E basta una semplice firma, quella per l’8xmille alla Chiesa cattolica, con la quale ogni anno possiamo sostenere migliaia di progetti caritativi, di culto e pastorali in Italia e nel mondo e contribuire al sostentamento dei sacerdoti impegnati ogni giorno nelle parrocchie o in missione nei Paesi più poveri”.

Inizia così un nuovo articolo sull’8xmille pubblicato da repubblica.it che vi invitiamo a leggere.

Vi segnaliamo anche quello uscito il 19 giugno sul ilsole24ore.it (Grazie alle firme ogni anno vengono restituiti a fedeli e visitatori antichi tesori) e il 13 giugno su ansa.it (Nascere a Tosamaganga. Un ospedale in Tanzania sostenuto dall’8xmille alla Chiesa cattolica).

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