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VI puntata “Sovvenire in radio” / Su Radio Kalaritana si racconta l’Associazione AIBI – Amici dei Bambini

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Ospiti della VI puntata della trasmissione “Sovvenire in radio: la Chiesa in servizio si racconta”, Alessandro Cuboni, responsabile dell’associazione AIBI – Amici dei Bambini e Santiago, che fa parte del progetto AIBI Giovani.

L’esperienza di questa realtà, Amici dei Bambini, nasce nel 1983 dall’iniziativa di un gruppo di genitori adottivi; l’associazione, di ispirazione cattolica, viene costituita formalmente 3 anni dopo.

La missione è quella di dare ad ogni bambino abbandonato una famiglia, per garantire il suo diritto a essere figlio.

In Sardegna l’Associazione è operativa dal 2009, ospitata in locali messi a disposizione dalla Diocesi, porta avanti tante iniziative, tra cui la formazione delle aspiranti coppie adottive, e l’accompagnamento delle famiglie adottive e il progetto “AIBI giovani”, sostenuto dal contributo dell’8xmille diocesano del 2023, di 4.000 euro.

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8xmille / Monzio Compagnoni ospite a TelenovaMSP

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Cos’è l’8xmille, di cui si sente tanto parlare anche in Tv e, soprattutto, nel periodo annuale dedicato alla dichiarazione dei redditi? Perché serve firmare affinché questa quota dell’IRPEF possa essere erogata a favore della Chiesa cattolica impegnata in opere di bene? “Chi firma decide dove andranno i soldi” è la frase che riassume nel modo più semplice l’importanza di una scelta libera lasciata dallo Stato ad ogni cittadino contribuente: l’ha pronunciata Massimo Monzio Compagnoni, attuale responsabile del “Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica”, durante l’intervista che lo vede protagonista nella puntata del 29 luglio su TelenovaMSP, condotta da don Roberto Ponti.

Letteralmente “chiamato” a ricoprire questo ruolo di responsabilità a livello di Servizio CEI (Sovvenire), Massimo Monzio ha risposto con grande entusiasmo e diligenza attingendo anche dalle sue competenze manageriali maturate in ambito editoriale e, nonostante diversi anni di esperienza alla guida del Servizio, ancor oggi non nasconde una certa emozione nel raccontare come questo incarico gli abbia cambiato l’interpretazione del termine “carità cristiana”.

L’aiuto economico, che la Chiesa può ricevere dall’8xmille ad essa destinato, si traduce in progetti concreti di bene e sviluppo, che spaziano dalla pastorale al culto, dalla manutenzione delle strutture caritative al sostentamento di chi vi lavora e, non da ultimo, dei sacerdoti che tramite il loro operato le fanno vivere e fiorire. Compagnoni parla di carità promozionale e di welfare sussidiario a quello statale, in cui la Chiesa continua a fare da traino, con migliaia di progetti realizzati ogni anno in Italia e nel mondo.

Davvero una firma, che non costa nulla, si può trasformare in migliaia di gesti d’amore? Lo cita lo slogan di quest’anno, ma le realtà delle parrocchie, delle diocesi, delle missioni, lo raccontano in modo davvero eloquente e Massimo Monzio ne è testimone, dati alla mano.

8xmille / Repubblica Democratica del Congo: in un Dossier l’impegno della Chiesa italiana

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Di fronte alle sofferenze che continuano ad affliggere la popolazione della Repubblica Democratica del Congo, la Chiesa in Italia cerca in tutti i modi di far sentire la sua vicinanza alle comunità locali.

Lo racconta, attraverso schede e testimonianze, il terzo Dossier curato dal Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli, in collaborazione con l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali.

Dal 1991, grazie ai fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica, la CEI ha sostenuto 1.236 interventi per 136 milioni di euro.

Si tratta di progetti in risposta a emergenze e di sviluppo socioeconomico in vari settori: sanità, agricoltura, educazione, formazione. Particolare attenzione è stata data a interventi con taglio promozionale, pedagogico, di animazione, rivolti alle comunità e con approcci comunitari basati su tutela dei diritti, advocacy, lavoro in rete, nella prospettiva di offrire opportunità anche alle categorie più vulnerabili e discriminate, come donne, anziani e bambini, e di trasmettere conoscenze e strumenti che rendano lo sviluppo autonomo e sostenibile.

Pur essendo un Paese immenso, il più esteso del Continente dopo l’Algeria, con un’enorme ricchezza naturale nel sottosuolo, ha infatti un’economia fragile ed è costantemente afflitto da violenze, povertà e sconvolgimenti. “Negli ultimi vent’anni – si legge nel Dossierl’appetito, mai saziato, di accaparramento di risorse naturali da parte dei tanti soggetti in competizione è stato alla radice dei ripetuti conflitti civili che hanno provocato oltre 6 milioni di vittime, milioni di feriti, mutilati e orfani oltre che un impressionante numero di sfollati e profughi verso i Paesi circostanti”.

Tuttavia, quella della Repubblica Democratica del Congo “è sempre stata una Chiesa profetica: questa dimensione dona speranza alla popolazione. Una popolazione che ha tutti i motivi per essere davvero sconfortata, ma che, con l’aiuto della Chiesa, riesce a mantenere accesa la flebile fiamma della speranza per un futuro migliore. Questa voce profetica è osteggiata dal potere politico, ma noi Pastori non abbiamo paura di svolgere il nostro compito a servizio della popolazione”, sottolinea il Card. Fridolin Ambongo Besungu, Arcivescovo di Kinshasa e Presidente del Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar (Secam). Nell’intervista riportata nel Dossier, il Cardinale esprime “gratitudine e riconoscenza alla Chiesa italiana non solo a nome della Chiesa congolese ma della Chiesa dell’Africa in generale” per la vicinanza e il sostegno concreto.

Servizio interventi caritativi sviluppo dei popoli / Anziani, una risorsa da valorizzare

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In una società che invecchia rapidamente, è fondamentale favorire l’inclusione sociale, la cura e l’accompagnamento degli anziani attraverso strutture e servizi su misura. È quanto fa la Chiesa in Italia, tramite il Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli e grazie ai fondi dell’8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica.

Dal 1991 sono stati finanziati 131 progetti rivolti agli anziani di 39 Paesi del mondo, per un totale di oltre 17 milioni di euro.

La necessità di far nascere ed animare luoghi e contesti comunitari in cui gli anziani vengano valorizzati e nei quali, al contempo, venga fornito supporto fisico e psicologico, è al centro della IV Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, che si celebrerà domenica 28 luglio. Il Messaggio di Papa Francesco per l’occasione ha come titolo “Nella vecchiaia non abbandonarmi” (cfr. Sal 71,9): è un invito a costruire legami intergenerazionali, capaci di arricchire l’intera comunità. Uno scambio di valori, vita vissuta e saggezza che alimenta lo sviluppo individuale e collettivo contrastando l’isolamento.

Un recente report delle Nazioni Unite (“World Social Report 2023”) stima che entro il 2050 il numero di persone di 65 anni o più in tutto il mondo sarà più che raddoppiato, passando da 761 milioni nel 2021 a 1,6 miliardi e almeno 400 milioni di persone avranno superato la soglia degli 80 anni. Si prevede che solo nell’Unione Europea il numero di ultraottantenni aumenterà dell’88% e la spesa pubblica non riuscirà a tenere il passo. L’invecchiamento progressivo impone una rinnovata attenzione alle esigenze e i bisogni degli anziani, per i quali accanto a piani di assistenza, servono progetti di esistenza, cioè progetti per una vita in pienezza. Occorre fare in modo che ognuno sia attivo nel suo contesto di vita e che si consideri parte di una comunità che sa prendersi cura di chi è nel bisogno.

Anche nei Paesi più poveri del mondo, dove la marginalizzazione dell’anziano è una piaga ricorrente e dove si riscontrano maggiormente disuguaglianze in relazione a genere, salario, educazione, etnia e contesto di residenza.

La Chiesa in Italia continua a farsi prossima ai nonni e agli anziani, ad ogni latitudine. In Brasile, Colombia e Cuba, ad esempio, i fondi dell’8xmille hanno supportato la nascita di oltre 40 realtà progettuali.

Significativo anche il contributo della Chiesa cattolica in Medio Oriente, dove sono stati sostenuti progetti per più di 2 milioni e mezzo di euro. Sono state rinnovate strutture fatiscenti, offerte cure e assistenza ai malati, avviate attività di animazione e promozione, grazie anche all’aiuto di volontari. Progetti che vanno proprio nella direzione del messaggio del Papa, favorendo la rinascita di un senso di comunità, appartenenza e solidarietà tra generazioni.

Come avviene anche in India, dove sono stati sostenuti 34 progetti rivolti alle persone anziane, spesso abbandonate dalle proprie famiglie e in situazione di povertà estrema indigenza o vittime di violenze fisiche e psicologiche. A Thodupuzha, nel Kerala, ad esempio, dove la popolazione è prevalentemente rurale, è stato avviato un ampio progetto di durata triennale, che ha coinvolto oltre 4 mila persone. “Qui sto bene, sono assistita e curata, ma soprattutto mi sento parte di una grande famiglia, dove ognuno fa quello che può e c’è condivisione, anche nei piccoli gesti, che ci rendono ogni giorno più uniti”, racconta Swati, aprendosi in un sorriso che trasmette tutta la gioia di sentirsi inserita in una comunità viva. “Il mese scorso – aggiunge – abbiamo festeggiato il mio ottantesimo compleanno tutti insieme. È stato davvero un bel momento di convivialità”. Proprio questo è uno degli scopi del progetto: proporre attività ricreative e di formazione, per ridurre la sensazione di solitudine e far sentire le persone ancora attive. Si cerca inoltre di coinvolgere le famiglie e l’intera comunità, attraverso iniziative comuni e programmi di sensibilizzazione e advocacy.

Così, come chiede il Papa, “all’atteggiamento egoistico che porta allo scarto e alla solitudine contrapponiamo il cuore aperto e il volto lieto di chi ha il coraggio di dire “non ti abbandonerò!”.

Il “Sovvenire in radio” / Su Radio Kalaritana l’architetto Puddu, dell’Ufficio tecnico per l’edilizia di culto e beni culturali

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Ospite della IV puntata della trasmissione “Sovvenire in radio: la Chiesa in servizio si racconta”, l’architetto Terenzio Puddu, dell’Ufficio tecnico per l’edilizia di culto e per i beni culturali della diocesi di Cagliari.

Nell’intervista, a cura di Maria Chiara Cugusi e don Alessandro Simula, si parla dei progetti portati avanti nella diocesi e finanziati, grazie all’8xmille, direttamente dalla Conferenza episcopale italiana nell’ambito dei beni culturali e dell’edilizia di culto. Progetti che hanno ricadute importanti e significative per il territorio, sia culturali che socio-economiche: in termini di valorizzazione e tutela del patrimonio artistico, culturale, architettonico e in termini di promozione e salvaguardia del lavoro.

Ascolta la puntata

Cesena-Sarsina / Approvato il rendiconto 8xmille 2023: fondi a fin di bene in favore di tutti

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È a firma del direttore del settimanale diocesano Corriere Cesenate, Francesco Zanotti, l’articolo sul rendiconto diocesano 8xmille 2023: per fare capire e per essere trasparenti sull’utilizzo dei fondi 8xmille che vengono distribuiti dalla CEI alla Diocesi. Lo chiede la stessa Conferenza episcopale italiana perché non c’è nulla da nascondere e soprattutto perché c’è tanto di bello e di bene da fare conoscere.

Stiamo parlando di 537.500 euro che vengono utilizzati per la voce “Culto e pastorale” da un lato, e 564.700 euro per la Carità, dall’altro.

Culto e pastorale
Attinenti al primo capitolo di spesa fanno parte alcuni interventi di manutenzione di chiese e canoniche che presentavano lavori urgenti per un importo di 349 mila euro. Tra questi interventi, si è provveduto per 25 mila euro nella chiesa parrocchiale di Sala di Cesenatico e per mettere in sicurezza e ristrutturare il campanile della chiesa di San Mamante, comunità che rientra nell’ambito della parrocchia di San Carlo (20 mila euro). Altri interventi sono stati realizzati nella chiesa di San Romano (Mercato Saraceno) per 20 mila euro, e a Bulgarnò per 10 mila.

Altri lavori hanno riguardato la chiesa Cattedrale, con la sostituzione delle vetrate, il rifacimento della sacrestia e altre manutenzioni ordinarie, come molti hanno potuto vedere anche nel corso delle recenti celebrazioni per il patrono della città, san Giovanni Battista.

Nella stessa voce Culto e pastorale rientrano i fondi (140 mila euro) distribuiti per tutte le iniziative proposte dagli uffici diocesani che, attraverso volontari, operano in tutta la Diocesi, con pellegrinaggi, incontri di formazione e numerose attività, in particolare rivolte ai giovani. Altri importi significativi riguardano l’archivio diocesano (15 mila euro) e il sostegno all’istituto superiore di Scienze religiose Sant’Apollinare (35 mila euro) che ha sede a Forlì a cui contribuiscono tutte le Diocesi della Romagna.

Interventi carità
Per quanto riguarda gli interventi caritativi, il sostegno maggiore è per la Caritas diocesana: 120 mila euro vengono utilizzati per il servizio mensa, il centro di ascolto e ciò che serve per il funzionamento, mentre altri 130 mila euro vengono riservati per pagare rate del mutuo contratto per l’acquisto dei locali situati in via don Minzoni. Un contributo di 20 mila euro è stato erogato all’associazione “Grazia e pace” che sta ampliando la propria sede, dove accoglie giovani madri sole o famiglie con bambini piccoli senza alloggio. L’associazione utilizza una struttura in comodato di proprietà della parrocchia di Diegaro. Anche l’ampliamento manterrà le medesime caratteristiche.

Importi minori sono stati distribuiti tra diverse associazioni che si occupano di persone con diversi disagi o disabilità, tra cui “il Disegno”, il “Centro don Milani”, l’Unitalsi, la San Vincenzo De Paoli e in favore di vittime dell’usura.

Infine, 59 mila euro sono stati impiegati in favore di sacerdoti ammalati o anziani, o sacerdoti studenti fidei donum in servizio nelle parrocchie della nostra Diocesi o in condizioni di straordinaria necessità. Altri 35 mila euro sono stati destinati per opere missionarie caritative. Questi fondi sono stati gestiti direttamente dalla Diocesi. Una cifra (nel 2023 per 140 mila euro) rimane a disposizione del vescovo per la sua carità e l’assistenza a persone bisognose che si rivolgono in maniera diretta a lui.

A Trieste la 50^ edizione della Settimana Sociale / Un viaggio “al cuore della democrazia” reso visibile anche grazie all’8xmille

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Costruire la polis per contribuire al bene comune. A Trieste dal 3 al 7 luglio la 50^ Settimana Sociale dei cattolici sul tema Al cuore della democrazia. Partecipazione tra storia e futuro.

Nel pomeriggio del primo giorno, in piazza Unità d’Italia, sarà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a pronunciare il discorso d’avvio davanti ai 900 delegati provenienti da tutte le Chiese d’Italia, espressione delle diocesi, dei movimenti ecclesiali e delle aggregazioni laicali chiamati a quattro giorni di incontro, confronto e proposte di impegno nelle varie comunità civili ed ecclesiali di appartenenza. Al culmine della Settimana, domenica, sarà Papa Francesco ad arrivare nel capoluogo giuliano per chiudere i lavori al Centro congressi al mattino e poi celebrare alle ore 10.30 la Santa Messa sempre in piazza Unità d’Italia.

Pubblichiamo il saluto del Card. Matteo Zuppi, Presidente della CEI, alla cerimonia di apertura della 50^ Settimana Sociale dei cattolici in Italia. 

Trieste diventa così laboratorio di partecipazione, con numerosi incontri per i delegati e iniziative pubbliche all’aperto in tutto il centro: in programma ci sono i Villaggi delle Buone Pratiche con stand e punti informativi, le Piazze della democrazia, le Tavole rotonde e dialoghi. Non mancheranno i momenti conviviali e gli spettacoli di musica e parole anche al teatro Verdi. Una settimana che si inserisce nel solco del cammino sinodale della Chiesa, riprendendo lo spirito originario del beato Giuseppe Toniolo che per primo, più di un secolo fa, a Pistoia nel 1907, ideò questo format che poi è cresciuto e si è sviluppato nei decenni per chiedere gli uomini di buona volontà, che professano la propria fede in Dio, di contribuire con la propria visione di credenti e mettersi in gioco per il buon governo del proprio Paese.

L’evento triestino ospita anche una mostra fotografica realizzata dal Servizio Promozione della CEI dal titolo La forza di una comunità è nei suoi gesti d’amore, un viaggio visivo nelle realtà delle opere finanziate con i fondi dell’8xmille.

I gesti d’amore quotidiani, l’aiuto reciproco, il volontariato e la cura dei più vulnerabili sono fondamentali per costruire una comunità forte e una democrazia partecipativa. Ogni fotografia testimonia come l’altruismo sia il motore di una società più giusta e democratica e come, grazie alla firma per l’8xmille, i valori del Vangelo e della Chiesa prendano vita, contribuendo a promuovere il bene comune.

Le immagini scelte ripercorrono gli stessi ambiti al centro dei lavori della Settimana Sociale:

  • Giovani, educazione e formazione
  • Welfare e inclusione sociale
  • Convivenza, cittadinanza, stili di vita
  • Lavoro, impresa e innovazione
  • Ambiente, agricoltura e territorio
  • Pace, diritti e legalità
  • Cultura e informazione

In particolare, la mostra ripropone scatti originali, realizzati da Francesco Zizola, di opere 8xmille protagoniste delle campagne informative della CEI e rappresentative di migliaia di altri progetti come:

  • la Fondazione La Salle Sri Lanka, dove la Chiesa cattolica sostiene progetti rivolti ai giovani offrendo opportunità di istruzione, formazione professionale e sviluppo personale. Queste iniziative, rese possibili con il contributo dei fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica trasmettono valori di solidarietà, rispetto e partecipazione;
  • le numerose iniziative della Caritas di Cassano all’Ionio, come attività sportive, laboratori e programmi di inclusione sociale, rese possibili dai fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica, che offrono un sostegno concreto a bambini e giovani meno fortunati. Grazie ai progetti educativi e formativi, i ragazzi crescono in un ambiente di supporto e fiducia;
  • i progetti finanziati dalla Caritas di Palermo, che mirano ad offrire supporto costante a persone in condizioni di povertà e marginalità. Le mense Caritas, così come i dormitori, creano spazi di accoglienza e cura, dove chiunque può trovare un pasto caldo e un ambiente di solidarietà e dove tutti possono sentirsi valorizzati e rispettati;
  • i programmi formativi delle suore missionarie della Consolata in Etiopia che, grazie all’8xmille, garantiscono l’accesso all’istruzione e alla conoscenza, trasmettendo i valori del dialogo, del rispetto e della solidarietà. Questa educazione prepara i ragazzi che vivono in contesti svantaggiati all’estero, a diventare cittadini attivi, istruiti su temi come salute, diritti umani e opportunità economiche;
  • le iniziative di inclusione sociale e assistenza sanitaria, che garantiscono a tutti l’accesso a cure essenziali e pari opportunità e che costruiscono una società più democratica, come in Tanzania grazie al Cuamm;
  • le attività della Caritas di Vercelli che, con i fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica, offre sostegno ad anziani, malati e persone fragili, garantendo assistenza sanitaria, supporto psicologico e integrazione sociale per migliorare la qualità di vita e contrastare il senso di abbandono;
  • la creazione di spazi di accoglienza nella diocesi di Forlì per famiglie in difficoltà, che offrono rifugio e supporto soprattutto a mamme e bambini ma anche ai papà separati;
  • la promozione del concetto di lavoro dignitoso, imprenditorialità responsabile e innovazione sociale nella Caritas Nardò Gallipoli, che consente a ogni individuo di realizzarsi e contribuendo alla crescita economica e al benessere collettivo, in un ambiente di rinascita e speranza;
  • le opportunità lavorative concrete della Caritas di Ales Terralba, che offrono occasioni di riabilitazione a ex detenuti, tossicodipendenti, disoccupati e persone ai margini della società che trovano nel lavoro un punto di svolta per ricostruire la propria identità e avviare una nuova vita grazie alle iniziative;
  • i restauri della Chiesa della Madonna del Prato (Gubbio) e della Cattedrale di San Gerlando (Agrigento). Le opere realizzate con i fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica rappresentano un ponte tra passato e futuro, mantenendo vivi i luoghi di culto e di cultura per le generazioni future. Il restauro e la conservazione del patrimonio artistico contribuiscono alla protezione ambientale e all’arricchimento del territorio. Il restauro è solo un esempio di come i fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica contribuiscano a conservare il nostro patrimonio artistico e culturale. Mantenendo vivo il legame tra ambiente e territorio, questi progetti promuovono la qualità della vita, assicurando che i tesori culturali e naturali siano protetti e tramandati alle generazioni future;
  • le diverse altre realtà che offrono riparo e sostegno a chi fugge da guerre, violenza e povertà, come quelle della Caritas di Locri Gerace che promuovono una cultura di accoglienza e solidarietà. Questi progetti includono la gestione di centri di accoglienza, assistenza legale, sanitaria e psicologica, e programmi di integrazione sociale;
  • i dormitori della Caritas di Bergamo, simbolo dell’accoglienza e del sostegno per chi ha perso tutto. Offrire un rifugio sicuro non solo risponde a necessità immediate, ma crea anche un ambiente stabile fondamentale per la dignità umana;
  • i progetti che garantiscono un’istruzione di qualità ai giovani a rischio di abbandono scolastico nella scuola popolare dell’Arcidiocesi di Milano. Queste iniziative creano un ambiente sicuro e stimolante dove i ragazzi possono sviluppare le proprie capacità, contrastando efficacemente questo fenomeno.

Crema / Caritas diocesana: le attività caritative sostenute dai fondi 8xmille

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Direttore della Caritas della diocesi di Crema è il diacono Claudio Dagheti. A lui Il Nuovo Torrazzo (aderente alla Federazione Italiana Settimanali Cattolici) ha chiesto come vengono impiegati i fondi dell’8xmille nel settore della carità.

“Sono fondamentali – ci dice –. Senza di essi non potremmo svolgere tante delle nostre attività verso chi è nel bisogno.”
Quali attività? “Ogni anno – racconta – ci incontriamo il Vescovo e io, come prevedono le indicazioni della CEI, e stabiliamo come distribuire i fondi: due terzi dell’8xmille riservati alla carità vengono usati per le opere caritative della diocesi, un terzo va a sostenere iniziative caritative di altre realtà di ispirazione cristiana, non legate direttamente alla Caritas. Ad esempio, il Centro Aiuto alla Vita.”

Alcune attività finanziate
I due terzi che la Caritas gestisce sostengono quelle attività che non possono essere finanziate da fondi pubblici. Tra di esse il rifugio San Martino, dormitorio per i senzatetto (solo durante l’inverno), la mensa dei senza dimora (per l’intero anno). “Senza l’8xmille – continua Claudio – non saremmo in grado di accogliere le 18 persone che ogni notte dormono da noi.”

“Un’altra parte dei fondi ci permette di gestire gli appartamenti della Casa della Carità, per famiglie che hanno avuto uno sfratto, o per seconda accoglienza per persone che non hanno lavoro o hanno un lavoro precario e quindi non possono sostenere un affitto. Si tratta di famiglie o di persone che ci contattano direttamente o ci vengono indicate dai servizi sociali.”

Sostegno all’inserimento lavorativo di persone con disabilità o problemi
“Un’altra quota la usiamo per un’altra attività importante: il sostegno all’inserimento lavorativo di persone con disabilità o problemi vari di inserimento sociale (il post-carcere, lavori socialmente utili, ecc.). I fondi ci permettono di sostenere l’educatore e di coprire le spese assicurative. Si tratta di 40 persone che cerchiamo, ogni anno, di riqualificare e inserire nel mondo del lavoro. L’8xmille è fondamentale, ci permettere di essere molto liberi, non dipendenti dagli enti pubblici e servire gli scartati”.

Caritas Italiana /Report statistico nazionale 2024 sulla povertà in Italia

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È stato presentato lo scorso 19 giugno a Roma il Report statistico nazionale 2024 sulla povertà in Italia.

Quelli presentati da Caritas Italiana non sono solo “numeri”, sono soprattutto 269.689 “volti” di poveri, che a loro volta rappresentano altrettante famiglie, dato che la presa in carico risponde sempre alle esigenze dell’interno il nucleo familiare.

Il Report statistico nazionale 2024 di Caritas Italiana sulla povertà in Italia valorizza le informazioni provenienti da 3.124 Centri di ascolto e servizi delle Caritas diocesane, dislocati in 206 diocesi in tutte le regioni italiane. Si tratta peraltro solo di quelli già in rete con la raccolta dati, dal momento che i servizi e le opere sui territori sono in realtà molti di più. Ne emerge una fotografia drammatica che chiama all’impegno di tutti.

In sede di ripartizione dei fondi 8xmille nel 2024, sono stati assegnati dall’Assemblea dei Vescovi alle diocesi per la carità 150 milioni di euro anche a supporto delle Caritas diocesane.

«Questo secondo Report statistico si colloca in un tempo particolare, segnato da vicende che toccano le nostre comunità. Da un lato le crisi internazionali che condizionano pesantemente i rapporti tra i Paesi e lo sviluppo di percorsi di pace, dall’altro l’incessante aumento della povertà e la forte incidenza di situazioni di rischio e vulnerabilità. Di fronte a questi scenari la Chiesa continua a sognare e ad affermare un umanesimo autentico, secondo cui ogni essere umano possa realizzarsi pienamente, vivendo in un mondo più giusto e dignitoso», sottolinea il direttore di Caritas Italiana, don Marco Pagniello.

Dal Report risulta che nel 2023 cala la quota dei nuovi poveri ascoltati, che passa dal 45,3% al 41,0%. Crescono invece le persone con povertà “intermittenti” e croniche, riguardanti in particolare quei nuclei che oscillano tra il “dentro-fuori” la condizione di bisogno o che permangono da lungo tempo in condizione di vulnerabilità: una persona su quattro è infatti accompagnata da una Caritas diocesana da 5 anni e più. Sembra quindi mantenersi uno zoccolo duro di povertà che si trascina di anno in anno senza particolari scossoni e che è dovuto a più fattori; il 55,4% dei beneficiari nel 2023 ha manifestato contemporaneamente due o più ambiti di bisogno.

Chi si rivolge alla Caritas? Si tratta di donne (51,5%) e uomini (48,5%), con un’età media che si attesta sui 47,2 anni (46 nel 2022). Cala l’incidenza delle persone straniere che si attesta sul 57,0% (dal 59,6%). Alta invece l’incidenza delle persone con figli: due persone su tre (66,2%) dichiarano di essere genitori. Oltre i due terzi delle persone in povertà, secondo i dati dei Centri di ascolto Caritas consultati, hanno livelli di istruzione bassi o molto bassi (67,3%), condizione che si unisce a una cronica fragilità occupazionale, in termini di disoccupazione (48,1%) e di “lavoro povero” (23%). Non è dunque solo la mancanza di un lavoro che spinge a chiedere aiuto: di fatto quasi un beneficiario su quattro è un lavoratore povero. Inoltre, la percentuale dei percettori del Reddito di Cittadinanza, la misura di contrasto alla povertà sostituita oggi dall’Assegno di Inclusione, si attesta al 15,9%, dato in calo rispetto al 2022 e soprattutto al 2021: allora i beneficiari corrispondevano rispettivamente al 19,0% e al 22,3%.

In termini di risposte, le azioni della rete Caritas sono state numerose e diversificate. Complessivamente sono stati erogati oltre 3,5 milioni di interventi, una media di 13 interventi per ciascuna persona assistita (considerate anche le prestazioni di ascolto). In particolare: il 73,7% ha riguardato l’erogazione di beni e servizi materiali (distribuzione di viveri, accesso alle mense/empori, docce, ecc.); l’8,9% gli interventi di accoglienza, a lungo o breve termine; il 7,3% le attività di ascolto, semplice o con discernimento; il 5,2% il sostegno socio-assistenziale; l’1,7% interventi sanitari.

Il Report contiene anche tre focus tematici che analizzano nello specifico la povertà delle famiglie con bambini, indagine condotta in collaborazione con Save the Children, la condizione delle persone senza dimora e di quelle in solitudine, in particolare gli anziani. «È compito statutario di Caritas Italiana – ricorda il presidente di Caritas Italiana, mons. Carlo Roberto Maria Redaelli – realizzare studi e ricerche sui bisogni delle persone, per aiutare a scoprirne le cause, per preparare piani di intervento, soprattutto in un’ottica di prevenzione. Questo è l’intento del Report che presentiamo. Una raccolta di dati che è stata realizzata grazie all’impegno degli operatori e dei volontari dei nostri Centri di ascolto e con la collaborazione delle persone in stato di bisogno che ci hanno consegnato la loro situazione. Studi e ricerche sono da condurre in collaborazione con altri e nel quadro di una programmazione pastorale unitaria, per animare le nostre comunità e per stimolare l’azione delle istituzioni civili a un’adeguata legislazione. La Caritas tiene molto, accanto ai bisogni, a evidenziare le risorse. Questo Report va letto insieme alle nostre ultime pubblicazioni che raccontano la ricchezza del volontariato, in particolare, quello dei giovani».

Il Report statistico nazionale 2024 di Caritas Italiana è disponibile su www.caritas.it

8xmille / Pubblicato il podcast “Oltre il Buio”

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È disponibile il primo episodio della miniserie podcast “Oltre il Buio”, dedicato alle opere 8xmille e disponibile su Spotify, Amazon Music e Apple Podcast

La prima puntata parla del restauro a Gubbio, “La Madonna del Prato di Gubbio: rinascere dopo il terremoto”. Di seguito i link alle varie piattaforme:

OnePodcast (solo da app)

OnePodcast – canale YouTube

Spotify

Amazon Music

Apple Podcast