Category Archives: Newsletter In Cerchio

8xmille / La ripartizione 2021

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La 74ª Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana ha preso atto che, come comunicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (1), la somma relativa all’8xmille dell’IRPEF assegnata alla Chiesa cattolica per il 2021 risulta pari ad euro 1.136.166.332,99 determinati da euro 1.070.778.188,96 a titolo di anticipo per l’anno in corso, ed un conguaglio sulle somme riferite all’anno 2018 di euro 65.388.144,03. Considerate le proposte di ripartizione presentate dal Consiglio Permanente, sono state approvate le seguenti assegnazioni in migliaia di euro:

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(1) I dati trasmessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze nell’anno 2021 e relativi alle dichiarazioni dell’anno 2018 (redditi 2017) indicano che la percentuale delle scelte a favore della Chiesa Cattolica è stata pari al 78,50%.

In allegato il comunicato stampa finale della ripartizione, diffuso in conclusione dell’Assemblea Generale CEI che si è svolta dal 24 al 27 maggio.

Rapporto Caritas / Covid-19: a un anno dalla “fase due”, una nuova speranza

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Dopo il lungo lockdown di primavera a cui ci aveva costretto la pandemia da Covid-19, il 18 maggio dello scorso anno il Consiglio dei Ministri approvava il decreto-legge che prevedeva una serie di misure per la ripartenza, la cosiddetta “Fase due”. A distanza di un anno da tale evento, e in considerazione della persistente situazione di emergenza che sta producendo effetti molto pesanti sulla situazione socio-economica dell’Italia e di altri Paesi, Caritas Italiana ha realizzato una quarta rilevazione sui bisogni, le vulnerabilità, ma anche le risposte e le speranze di questo tempo.

La rilevazione, alla quale hanno partecipato 190 Caritas diocesane, pari all’87,1% del totale, ha avuto l’obiettivo di indagare ciò che è avvenuto nei territori diocesani da settembre 2020 a marzo 2021. Sette mesi nel corso dei quali, accanto al perdurare delle situazioni di contagio, sono emersi evidenti segnali di ripresa e l’attivazione di nuove forme di sostegno a favore di persone, famiglie e imprese colpite dagli effetti socio-economici della pandemia. La Conferenza Episcopale Italiana nel 2020 aveva destinato per le emergenze causate dal Covid-19 oltre 226 milioni di euro dei fondi dell’8xmille per l’Italia (e altri 9 a sostegno delle fragili strutture sanitarie dei Paesi più poveri, individuate con progetti mirati).

Nei 211 giorni che vanno dal 1 settembre 2020 al 31 marzo 2021, le Caritas hanno accompagnato 544.775 persone. Le donne sono la maggioranza: 53,7%, così come sono la maggioranza gli italiani (57,8%).

Quasi una persona su quattro (24,4%) è un “nuovo povero”, cioè non si era mai rivolta in precedenza alla rete Caritas. Si tratta di 132.717 persone in totale. In questo caso l’incidenza degli italiani è ancora maggiore: il 60,4% dei nuovi poveri è infatti un nostro connazionale. Uomini e donne sono in eguale numero.

Complessivamente, dal maggio 2020 ad oggi, in oltre un anno di pandemia, si sono rivolti alle Caritas 453.731 nuovi poveri.

Quasi tutte le Caritas diocesane interpellate evidenziano che, accanto a situazioni legate ai bisogni fondamentali della persona (il lavoro, la casa…), compaiono bisogni inerenti alla sfera formativa e al disagio psico-sociale, che colpiscono soprattutto le donne e i giovani:

  1. difficoltà legate al precariato lavorativo/occupazione femminile (93,2% delle Caritas);
  2. difficoltà legate al precariato lavorativo/occupazione giovanile (92,1%);
  3. persone/famiglie con difficoltà abitative (84,2%);
  4. povertà educativa (abbandono, ritardo scolastico, difficoltà a seguire le lezioni, ecc.) (80,5%);
  5. disagio psico-sociale dei giovani (80,5%).

Anche altri fenomeni sono segnalati in aumento: il disagio psico-sociale degli anziani e delle donne (entrambi indicati dal 77,4% delle Caritas), la povertà minorile (66,3%), la rinuncia/rinvio dell’assistenza sanitaria ordinaria, non legata al Covid (66,8%), le violenze domestiche (51,1%). Le persone più frequentemente aiutate dalla Caritas sono state soprattutto: persone con impiego irregolare fermo a causa del Covid19 (61,1%); lavoratori precari/intermittenti che non hanno potuto godere di ammortizzatori sociali (50%); lavoratori autonomi/stagionali, in attesa delle misure di sostegno (40,5%); lavoratori dipendenti in attesa della cassa integrazione ordinaria/cassa integrazione in deroga (35,8%).

Gli ambiti e i settori economici che hanno risentito maggiormente della crisi economica correlata al Covid sono stati soprattutto quelli della ristorazione, segnalati dal 94% delle Caritas diocesane, seguiti dal settore turistico-alberghiero (77,4%). La maggioranza assoluta delle diocesi segnala anche la difficoltà degli esercizi commerciali (64,2%) e delle attività culturali, artistiche e dello spettacolo (53,2%).

Sul fronte delle risposte, accanto ai servizi relativi ad aiuti materiali, vanno segnalate attività di tipo formativo e orientativo:

  •  149 diocesi (78,4%) hanno attivato dei Fondi specifici di sostegno economico alle famiglie in difficoltà;
  •  140 diocesi (73,7%) hanno svolto attività di orientamento e informazione sulle misure assistenziali promosse da amministrazioni centrali/territoriali (reddito di emergenza e di cittadinanza, bonus autonomi, bonus affitti, buoni spesa e bonus alimentari, cassa integrazione, vari benefit regionali, ecc.);
  •  116 diocesi (61,1%) hanno attivato interventi specifici sul fronte del lavoro. Si tratta soprattutto di erogazione di borse lavoro, tirocini di inserimento lavorativo, tirocini formativi, percorsi formativi/di riqualificazione, convenzioni con aziende/ soggetti terzi per inserimenti lavorativi, sportelli lavoro/orientamento lavorativo;
  •  116 diocesi (61,1%) hanno attivato interventi nell’ambito educativo: distribuzione tablet/pc/connessioni/device per famiglie meno abbienti, distribuzione tablet/pc alle scuole; acquisto libri e materiale scolastico; pagamento rette scolastiche/asili; pagamento mensa scolastica; sostegno educativo a distanza; aiuto compiti/aiuto per la didattica a distanza/dopo scuola online; borse di studio per l’iscrizione università o per sostenere la frequenza delle scuole superiori; abbonamenti ai mezzi pubblici per gli studenti; progetti contro l’abbandono scolastico; sportelli di supporto psicologico, ecc.
  •  61 diocesi (32,1%) hanno attivato dei Fondi diocesani di sostegno economico alle piccole imprese.

Va inoltre evidenziata la presenza di progetti e attività innovative che, anche se in numero minore rispetto alle esperienze già descritte in precedenza, hanno saputo definire percorsi alternativi di presa in carico. È il caso del sostegno ai giostrai, ai circensi, ai venditori ambulanti, delle attività di recupero dei beni alimentari, delle nuove modalità di approccio al fenomeno delle persone senza dimora, dell’ascolto a distanza, degli ambulatori e dei servizi di tipo sanitario rivolti a coloro che non si possono permettere i costi della sanità privata.

Da sottolineare ancora una volta il grande contributo offerto complessivamente nel 2020 dagli oltre 93mila volontari operanti nei 6.780 servizi della rete Caritas, che hanno saputo dare un segno tangibile della presenza fraterna della Chiesa, accanto a tante situazioni di disagio e sofferenza. Tra questi, è bello evidenziare anche le attività svolte da 407 giovani del servizio civile, che si sono resi disponibili ad offrire il loro aiuto in diversi servizi e opere ecclesiali. Una delle lezioni apprese in tempo di pandemia si riferisce alla crescente consapevolezza che “nessuno si salva da solo”. La Chiesa si è fatta da subito segno di una comunità presente, con significative e diffuse esperienze di collaborazione operativa sussidiaria con vari enti pubblici o del privato sociale. Non si è trattato di esperienze occasionali, ma in buona parte proseguono in modo stabile.

Nel contempo si è rafforzata ancor di più la collaborazione intra ecclesiale: il 96,8% delle Caritas diocesane ha avuto rapporti stabili con le parrocchie, il 60% con il Volontariato Vincenziano, il 51,1% con gli Scout dell’Agesci, il 42,1% con i Centri di Aiuto alla Vita, il 36,8% con le Acli.

Solo lavorando uniti, “a tutti i livelli della società”, si potrà infatti, come sottolinea Papa Francesco “superare non solo il coronavirus, ma anche tanti altri virus che da tempo infettano l’umanità”, come “il virus dell’indifferenza, che nasce dall’egoismo e genera ingiustizia sociale”.

Certificazione Unica / Dal 1° giugno un Numero Verde

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Sono circa 10 milioni i contribuienti che percepiscono redditi di pensione o di lavoratore dipendente ma non hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi.

Spesso, non ricevendo più il modello CU con al relativa scheda per la scelta 8xmille, essi non sanno di poter firmare e di poter esercitare questo diritto. Il diritto di poter destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica per sostenere oltre 8.000 progetti ogni anno.

Quest’anno il Servizio Promozione ha realizzato tre filmati da 90 secondi che andranno in onda a giugno fino a metà luglio su TV2000 per spiegare questa possibilità e dare indicazioni su come firmare.

Sarà attivo SOLO per questo periodo, dal 1° giugno al 20 luglio, il Numero Verde 800199884.

Infatti se per qualsiasi ragione, non si possiede la scheda allegata al modello CU, sarà possibile utilizzare per la scelta l’apposita scheda presente all’interno del Modello Redditi. La scheda si può scaricare anche dal sito dell’Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it) oppure possiamo inviarla direttamente a casa (qui in allegato).

Una volta ricevuta la scheda, negli appositi spazi, si deve scrivere il codice fiscale, nome e cognome.

Quindi si devono apporre 2 firme: una nel riquadro relativo alla scelta per l’8xmille nella casella “Chiesa cattolica”, facendo attenzione a non invadere le altre caselle per non annullare la scelta. L’altra firma si deve mettere anche nello spazio “Firma”, posto in basso nel riquadro “Riservato ai contribuenti esonerati”.

A questo punto basta inserire la scheda firmata in una normale busta bianca e scriverci sopra il proprio nome, cognome, il codice fiscale e la dicitura: “Scelta per la destinazione dell’otto, del cinque e del 2 per mille dell’Irpef *”.

Consegnare la busta entro il 30 novembre presso qualsiasi ufficio postale. Il servizio di ricezione è gratuito. L’ufficio postale rilascierà un’apposita ricevuta.

La busta si può consegnare anche ad un intermediario fiscale abilitato alla trasmissione telematica (commercialisti e CAF). Gli intermediari hanno la facoltà di accettare la scheda e possono chiedere un corrispettivo per il servizio.

Inoltre è possibile trasmettere la scelta direttamente via internet entro il 30 novembre.

*La dicitura completa è necessaria anche se si sceglie di firmare solo per la destinazione dell’’8xmille.

Scadenze fiscali / Modelli 730, Redditi e CU

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Alcuni aggiornamenti per la presentazione dei modelli 730, Redditi e CU. Qui un video per gli adempimenti dichiarazione precompilata.

  • 1 Il sostituto d’imposta invia all’Agenzia delle Entrate i Modelli CU relativi ai soggetti per i quali l’Agenzia stessa predispone il mod. 730 precompilato oppure il modello Redditi precompilato 31 marzo

Nota: per i redditi non dichiarabili con il 730 (es: lavoro autonomo) il sostituto può inviare i modelli CU  all’Agenzia delle Entrate  anche oltre la suddetta data ed entro il termine della presentazione del modello 770 (attualmente il termine è il 31 ottobre)

  • 2 Il sostituto consegna agli interessati il modello CU (oppure lo mette a disposizione: es: INPS) 31 marzo
  • 3 L’Agenzia delle Entrate rende disponibili agli interessati nella propria area riservata il modello 730 precompilato ed il modello Redditi precompilato 10 maggio
  • 4 Il modello 730 precompilato potrà essere accettato o modificato/integrato e inviato direttamente via web dal contribuente a partire dal 19 maggio (nota 1)
  • 5 Il modello Redditi precompilato potrà essere modificato/integrato ed inviato a partire dal 19 maggio
  • 6 Termine ultimo per la presentazione del modello 730 (o per la consegna della delega per l’accesso) e del modello 730 -1 con la scelta:

– al sostituto d’imposta
– al CAF o professionista abilitato
– direttamente via internet
30 settembre (nota 2)

  • 7 Termine ultimo per la presentazione telematica del modello Redditi e della scheda con la scelta 30 novembre (nota 3)

NOTA 1: chi vuole utilizzare la compilazione assistita per gli oneri detraibili e deducibili da indicare nel quadro E del modello 730 può farlo dal 26 maggio.

NOTA 2: il modello 730 (o la delega per l’accesso) ed il modello 730 -1 possono ovviamente essere presentati anche prima del 30 settembre in modo da anticipare la procedura del rimborso del credito.

NOTA 3: Il modello Redditi “cartaceo” con la scheda per la scelta (predisposto dai soggetti non obbligati all’invio telematico) potrà essere presentato agli uffici postali nel periodo dal 2 maggio al 30 giugno

 

8xmille / Monzio Compagnoni: “Una scelta che può cambiare la vita di moltissime persone”

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“Le opere di carità sono sotto gli occhi di tutti: mense, centri d’ascolto, case d’accoglienza per la cura e la protezione dei minori, delle donne che hanno subito violenza, di chi non saprebbe a chi altro rivolgersi per chiedere aiuto. E poi ci sono i nostri sacerdoti”. Massimo Monzio Compagnoni, responsabile del Servizio promozione sostegno economico alla Chiesa, racconta a Riccardo Benotti dell’agenzia Sir la nuova campagna di comunicazione. E spiega perché è importante firmare per destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica.

“Non è mai solo una firma. È di più, molto di più” è il claim della nuova campagna di comunicazione. Una firma che vale migliaia di opere?
Più di ottomila l’anno, per essere precisi. Ma non è solo questo il senso e il valore che si nascondono in ogni firma. In quel semplice gesto, che lo scorso anno è stato compiuto da più di 13 milioni di italiani, c’è un immenso patrimonio di fiducia nei confronti della Chiesa. Le persone sanno che quella scelta, che non toglie nulla dalle tasche di chi firma, ha il potere di cambiare la vita di moltissime persone, in Italia e nei Paesi più poveri del mondo. Questa moltiplicazione straordinaria di energie e di risorse è resa possibile dalla generosità di migliaia di volontari e dalla fedeltà degli oltre 33.000 sacerdoti che spendono la propria vita per vivere e annunciare il Vangelo.

Quanto è stato importante il contributo dell’8xmille in questo tempo di pandemia?
Il 2020 è stato un anno che nessuno di noi potrà dimenticare facilmente. Per rispondere alla pandemia la CEI ha destinato oltre 226 milioni di euro, 9 dei quali nei Paesi del Sud del mondo.

Questi soldi hanno permesso alle nostre Caritas diocesane di sostenere migliaia di famiglie private, improvvisamente, di una qualsiasi fonte di reddito, molte delle quali per la prima volta e per questo ancor più disorientate.

Gente che non avrebbe saputo come comprare cibo, medicine, prodotti per l’igiene, come pagare le bollette, l’affitto, la rata del mutuo. Piccole imprese, spesso familiari, che altrimenti sarebbero finite nelle mani degli usurai o della malavita.

In quali ambiti si realizzano quegli ottomila progetti che ogni anno vengono finanziati grazie all’8xmille?
I fondi dell’8xmille sono destinati alle finalità stabilite dalle normative vigenti. Tre sono le principali finalità: le opere di carità (in Italia e nel mondo), il servizio pastorale e il sostentamento dei sacerdoti.

Naturalmente nella seconda di queste voci rientra anche la cura dell’immenso patrimonio architettonico e artistico delle nostre chiese, così come l’edificazione dei nuovi edifici di culto in cui le persone si ritrovano. Le opere di carità sono sotto gli occhi di tutti: mense, centri d’ascolto, case d’accoglienza per la cura e la protezione dei minori, delle donne che hanno subito violenza, di chi non saprebbe a chi altro rivolgersi per chiedere aiuto. E poi ci sono i nostri sacerdoti. Circa 30.000 sono quelli effettivamente in attività nelle 25.000 parrocchie delle nostre 226 diocesi. Tremila circa sono anziani o ammalati, ma ce ne sono anche 400 che, come “dono di fede” (fidei donum in latino) sono stati prestati dalle nostre comunità alle terre di missione, in tutto il pianeta.

Cosa rispondere a chi sostiene che i soldi dell’8xmille siano amministrati in modo non trasparente?
Invito ad andare a vedere il rendiconto, annualmente pubblicato su internet nel sito https://rendiconto8xmille.chiesacattolica.it/. Troveranno giustificata ogni spesa. Firmare, in fondo, è un gesto di fiducia che si rinnova di anno in anno e di fronte al quale l’unica risposta possibile è quella della trasparenza.

In allegato gli approfondimenti sulle opere 8xmille viste in tv 2021.

Bergamo / 3.800 richieste al fondo Ricominciamo Insieme

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Vi segnaliamo questo articolo pubblicato su araberara.it di Francesco Ferrari su numeri e storie di nuove povertà.

Ricominciamo Insieme è nato nella primavera dello scorso anno sotto la cabina di regia della Caritas diocesana. E grazie ai cuori e alle mani di un esercito di volontari che hanno unito le forze e si sono dati da fare da giugno del 2020 a marzo del 2021 a sostegno di famiglie e piccole aziende che si trovavano in nuove situazioni di povertà. Il fondo istituito ammonta a ben 10 milioni di euro: 2 milioni sono stati messi da Caritas e Diakonia, 1 milione dai Vescovi italiani della CEI (attingendo ai fondi dell’8xmille), 1 milione dalla Diocesi di Bergamo, 1 milione dai sacerdoti bergamaschi che hanno offerto tre mensilità del proprio stipendio e da altre offerte. Gli altri 5 milioni sono arrivati da una grande erogazione libera di Intesa San Paolo.

Tantissime le richieste arrivate, sia da parte delle famiglie che hanno subito una perdita di reddito, sia da parte delle piccole aziende. Nel primo caso, la condizione richiesta era il limite delle entrate mensili, uguali o inferiori a 400 euro a persona (ad esclusione delle spese per mutuo o affitto della prima casa, comprendendo invece gli altri contributi statali, regionali o comunali per l’emergenza Covid).

Il fondo ha previsto aiuti anche per le piccole aziende (con non più di 5 dipendenti), che avessero subito un calo del proprio reddito o fatturato di almeno il 50%, concedendo un finanziamento agevolato fino a 20 mila euro.

Paesi in via di sviluppo / 87 progetti per scuole, ospedali e agricoltura

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Nella riunione di Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo, tenutasi a fine marzo, sono stati approvati 87 progetti, per i quali saranno stanziati € 12.461.011 così suddivisi: € 6.512.667 per 34 progetti in Africa, € 3.515.017 per 36 progetti in America Latina; € 2.221.664 per 15 progetti in Asia; € 69.250 per un progetto in Medio Oriente e € 142.413 per un progetto nell’Est-Europa.

Tra gli interventi più significativi, tre sono in Africa: nella diocesi di Huambo a Tchipipa, in Angola, le monache del Mosteiro Cisterciense Trapista “Nasoma Y’Ombembwa” potranno installare una centralina di trasmissione elettrica che permetterà la conservazione dei principi attivi, dei reagenti e dei farmaci, oltre che l’irrigazione dei campi coltivati e la fornitura di corrente elettrica a sette villaggi della zona. La Congregazione delle suore di Sant’Agostino invece potrà costruire il reparto di radiologia medicale e acquistare le apparecchiature necessarie per il Centro sanitario “Saint Augustin” di Atrokpocodji, a 10 km da Cotonou, in Benin. Nella Diocesi di Yagoua, in Camerun, i Silenziosi Operai della Croce, attraverso la Fondation Bethlem de Mouda, garantiranno la fornitura di energia elettrica alla zona in cui operano e offriranno formazione professionale a 450 giovani disabili e in situazioni di emarginazione e formazione informatica per il personale della Fondazione.

Nel Continente latino-americano, grazie ai fondi dell’8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa Cattolica, saranno realizzati diversi interventi: nel dipartimento di Casanare, ad est delle Ande, in Colombia, la diocesi di Yopal promuoverà in cinque parrocchie un progetto di rafforzamento del modello agrario per aumentare la produttività dei terreni agricoli e degli orti domestici biologici con l’agricoltura organica. A Chalatenango (El Salvador), la Fondazione “Soleterre – Strategie di Pace Onlus”, sarà impegnata  in un’opera di formazione e di prevenzione della violenza e della migrazione irregolare. A Pichari, in Perù, il Vicariato Apostolico di Puerto Maldonado promuoverà un progetto per favorire uno sviluppo sostenibile e integrato delle comunità locali nel rispetto del patrimonio naturale, in linea con quanto emerso dal Sinodo per l’Amazzonia.

Tra i progetti nel Continente Asiatico figurano quello della diocesi di Hazaribag, in India, che costruirà una scuola per garantire l’istruzione secondaria a 2000 ragazzi poveri, e quello della Ong “Health Welfare Association” che sosterrà l’emancipazione delle donne di cinque villaggi del distretto di Anantapur, nella diocesi di Kurnool, in India, attraverso la promozione dell’allevamento delle capre. In Myanmar, le Figlie di Nostra Signora delle Missioni amplieranno la scuola di Pyay, mentre in Pakistan sarà ricostruita la “Loreto Mission High School” situata nel distretto di Layyah.

In Medio Oriente, infine, i Fratelli delle scuole cristiane (Lasalliani) realizzeranno sei nuove aule nel College des Fréres di Betlemme.

Torna la campagna CEI 8xmille / Sette storie di speranza e coraggio

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Non è mai solo una firma. È di più, molto di più. Con questo claim parte la nuova campagna di comunicazione 8xmille della Conferenza Episcopale Italiana, che mette in evidenza il significato profondo della firma: un semplice gesto che vale migliaia di opere.

La campagna, on air dal prossimo 9 maggio, racconta come la Chiesa cattolica, grazie alle firme dei cittadini riesca ad offrire aiuto, conforto e sostegno ai più fragili con il supporto di centinaia di volontari, sacerdoti, religiosi e religiose. Così un piatto di minestra, una coperta, uno sguardo diventano molto di più e si traducono in ascolto e carezze, in una mano che si tende verso un’altra mano, in una scelta coraggiosa di chi si mette quotidianamente nei panni degli altri.

Ogni frase sottolinea il rilievo della firma: un gesto che si trasforma in progetti che fanno la differenza per tanti. Dalla casa d’accoglienza Gratis Accepistis che, nel centro storico di Aversa, offre ospitalità e conforto ai più fragili, alla Casa di Leo che insieme all’Emporio solidale, a Potenza, sostiene molte famiglie in difficoltà; dalla Comunità e la dimora, rete solidale che, a Pordenone, combatte le gravi marginalità e il disagio abitativo, alla Casa della Carità Santi Martiri di Otranto, di Poggiardo, che propone ascolto e accoglienza nel cuore del Salento, passando per le mense Caritas di Latina e Tivoli, a pieno regime anche durante la pandemia per aiutare i nuovi poveri e gli anziani soli. Farsi prossimo con l’agricoltura solidale è, invece, la scommessa dell’Orto del sorriso di Jesi, che coltiva speranza e inclusione sociale.

“La nuova campagna ruota intorno al ‘valore della firma’ e a quanto conta in termini di progetti realizzati – afferma il responsabile del Servizio Promozione della CEI Massimo Monzio Compagnoni –. Chi firma è protagonista di un cambiamento, offre sostegno a chi è in difficoltà. È autore di una scelta solidale, frutto di una decisione consapevole, da rinnovare ogni anno. Grazie alle firme di tanti cittadini la Chiesa cattolica ha potuto mettere a disposizione del Paese un aiuto declinato in moltissime forme”.

 La campagna sarà pianificata su tv, web, radio, stampa e affissione. Gli spot sono da 40”, 30” e 15”.

Sul web e sui social sono previste due campagne ad hoc: “Stories di casa nostra”, che mette in luce i profili di alcuni volontari; “Se davvero vuoi”, brevi video dei protagonisti della campagna, volutamente senza sonoro, per catturare l’attenzione degli utenti rimandandoli al sito per conoscere le loro storie.

Su www.8xmille.it sono disponibili anche i filmati di approfondimento sulle singole opere mentre un’intera sezione è dedicata al rendiconto storico della ripartizione 8xmille a livello nazionale e diocesano. Nella sezione “Firmo perché” sono raccolte le testimonianze dei contribuenti sul perché di una scelta consapevole. Non manca la Mappa 8xmille, in continuo aggiornamento, che geolocalizza e documenta con trasparenza quasi 20mila interventi già realizzati.

Sono oltre 8.000 i progetti che, ogni anno, si concretizzano in Italia e nei Paesi più poveri del mondo, secondo tre direttrici fondamentali di spesa: culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e nel Terzo mondo. La Chiesa cattolica si affida alla libertà e alla corresponsabilità dei fedeli e dei contribuenti italiani per rinnovare la firma a sostegno della sua missione.

Cecina / Don Marco Fabbri, anche con l’8xmille, in aiuto delle PMI

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Siamo in provincia di Livorno a Cecina. Qui tante persone, in quest’ultimo periodo, si sono rivolte a don Marco Fabbri offrendosi di aiutare il prossimo. E il parroco del Duomo di Cecina ha deciso di mettere i 30mila euro donati alla chiesa (e quelli dell’8xmille) a disposizione delle piccole e medie imprese (PMI) della città. La notizia su il tirreno.it a cura di Claudia Guarino. Si legge nell’articolo:

«Ci siamo sentiti in dovere di dare un seguito alla solidarietà dei cecinesi mettendoci a disposizione delle aziende che stanno vivendo un periodo di crisi profonda», spiega don Marco Fabbri. Il tutto collaborando con le associazioni di categoria: Confcommercio, Confesercenti e Cna. «Ottenuto il parere positivo del vescovo di Volterra Alberto Silvani – aggiunge don Marco Fabbri – con il consiglio parrocchiale per gli affari economici abbiamo deciso di destinare al sostegno di attività commerciali e imprese 30mila euro. I soldi provengono dalle offerte dei parrocchiani e dal fondo straordinario dell’8xmille che la Conferenza episcopale italiana ha destinato alle diocesi e alle parrocchie per l’emergenza sociale legata alla pandemia».

L’idea è quella di suddividere l’intera cifra in pacchetti di contributi da 500 euro l’uno, che poi saranno destinati alle imprese in difficoltà. A fare da tramite ci penseranno le associazioni di categoria. «Mai come in questo momento qualunque aiuto, anche se piccolo, è ben accetto e apprezzato – dice Paolo Garzelli, Cna – Ora l’obiettivo è quello di andare a cogliere le situazioni più difficili e dovremo trovare un criterio per stabilire i destinatari dei finanziamento».

L’obiettivo, insomma, è chiaro. Sul metodo associazioni e parrocchia stanno ancora lavorando. «Insieme cercheremo di decidere i criteri di assegnazione in base alle necessità – sottolinea Catia Giannoni, Confcommercio – Intanto voglio dire grazie a don Marco e alla parrocchia per la sensibilità che stanno dimostrando nei confronti del settore che sta pagando il prezzo più alto della pandemia. Cinquecento euro non possono risolvere una situazione gravissima, ma questa iniziativa è un segno di solidarietà e speranza». D’accordo è anche Massimo Marini , Confesercenti. «L’impegno della parrocchia – dice – è encomiabile e, al di là del dato quantitativo, è un elemento simbolico importante che sottintende vicinanza nei confronti delle imprese». Don Marco dice che questa iniziativa si va ad aggiungere a quanto è già nei programmi di amministrazioni ed enti locali «nella consapevolezza che, purtroppo, la crisi avrà presumibilmente un’onda lunga nei prossimi mesi».

Fabriano-Matelica / La Caritas contro le truffe agli anziani e per il lavoro

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Su Interris.it segnaliamo l’articolo di Paola Anderlucci sul progetto della Caritas di Fabriano-Matelica in aiuto degli anziani contro le truffe.

L’iniziativa “occhio alla truffa “si inserisce nella missione pedagogica della Caritas. Con questo progetto la Caritas diocesana di Fabriano-Matelica, presieduta all’Arcivescovo Francesco Massara, intende dimostrare ulteriormente “la sua vicinanza al territorio”, spiega a Interris.it il direttore don Marco Strona.

Dalla parte degli anziani
In collaborazione con le forze dell’ordine locali (Polizia di Stato-Commissariato di P.S. di Fabriano; Carabinieri – Comando Compagnia di Fabriano; Guardia di Finanza- Tenenza di Fabriano) “abbiamo realizzato una brochure per la prevenzione delle truffe, dell’usura e del racket”, aggiunge don Strona. “Una collaborazione stretta tra la Caritas e le istituzioni per cercare di dare una risposta concreta a un problema (quello delle truffe) che genera nuovi tipi di povertà- sottolinea a Interris.it il direttore della Caritas diocesana di Fabriano-Matelica-. Le brochure saranno distribuite a tutta la popolazione attraverso le parrocchie, le associazioni e i movimenti. E saranno anche organizzati incontri specifici sui singoli temi”.

Per il lavoro
Un’altra importante iniziativa della Caritas di Fabriano-Matelica riguarda il lavoro ed è già in pieno svolgimento. Venti tirocini retribuiti in azienda per 14 giovani e sei adulti in cerca di occupazione. Questo il senso del progetto “Lavoro e dignità” organizzato dalla Caritas diocesana su impulso dell’Arcivescovo, Monsignor Francesco Massara, e del direttore Caritas, don Marco Strona. Il progetto è rivolto alle persone disoccupate e inoccupate, residenti nel territorio diocesano. Le candidature possono essere avanzate fino al 28 febbraio inviando una mail all’indirizzo: caritas@fabriano-matelica.it. L’iniziativa è finanziata con fondi 8xmille e vede la partecipazione anche dell’Ufficio Pastorale sociale e del Lavoro e il Progetto Policoro.

Segno importante
Questo progetto -spiega a Interris.it l’Arcivescovo Massara- è un segno di speranza. Anche noi, nel nostro piccolo, possiamo dare dignità. Speriamo che dopo i 6 mesi arrivino le assunzioni”. Il Vescovo diocesano ha lanciato anche un appello a tutti i fedeli e non solo. “La gente ha bisogno di ottimismo. Con ‘Lavoro e dignità’ non risolveremo tutti i problemi, ma sarà un segno importante, una presenza, un seminare sempre. Dobbiamo sfuggire il pessimismo. C’è dappertutto un grande aumento nell’uso di anti-depressivi. Queste piccole luci testimoniano che siamo qui, per i nostri fratelli in difficoltà“.