Category Archives: In evidenza

CEI / Il Servizio Promozione Nazionale “Sovvenire” a sostegno di Serra International Italia

vai all’articolo
Nella cornice del Savoia Hotel Regency di Bologna, dal 20 al 22 giugno 2025, si è tenuto il XIX Congresso nazionale di Serra International Italia, associazione impegnata nell’accompagnamento delle vocazioni sacerdotali e della cultura cristiana, dal tema: “La speranza cambia la vita: il Serra siempre adelante.

Durante il Congresso, sono stati celebrati i talenti emergenti con la premiazione dei vincitori della quinta edizione del Contest fotografico “#GuardoSenzaFiltri”, un’iniziativa che ha coinvolto persone da tutta la Penisola nella riflessione sui valori della speranza e della vocazione. Tra questi, ben due premi sono stati riconosciuti da “Sovvenire”, il Servizio per la Promozione del Sostegno Economico alla Chiesa cattolica della Conferenza Episcopale Italiana, partecipe all’evento grazie alla presenza del direttore, dott. Massimo Monzio Compagnoni, e dell’incaricato don Enrico Garbuio. La collaborazione tra l’associazione serrana e “Sovvenire” si è intensificata molto in questi ultimi mesi: ne sono testimonianza gli articoli pubblicati, a cadenza fissa, sull’organo di informazione “Il Serrano” e sui mezzi social di Serra Italia.

Al termine delle premiazioni, alla presenza del consulente episcopale, S.E.R. il sig. Card. Beniamino Stella, e del presidente nazionale uscente Giuliano Faralli, il dott. Monzio Compagnoni ha illustrato la delicata condizione in cui versa attualmente l’8xmille alla Chiesa cattolica. Partendo dai princìpi che ne hanno ispirato la fondazione dopo gli Accordi di Villa Madama del 1984, il Direttore riportato le preoccupazioni segnalate nel corso delle ultime settimane negli uffici CEI, dovute sostanzialmente al calo della curva delle offerte percepite.

«Occorre, pertanto, fare rete, per rendere concreto quell’abbraccio che ci fa comunità, che ci rende unica Chiesa, che ci permette di sostenere i nostri sacerdoti e le migliaia di progetti e interventi caritativi posti in essere a beneficio di chi è meno fortunato»: così, Monzio Compagnoni che, in chiosa, ha ricordato il magistero di papa Leone XIV, per essere “in Illo uno unum”.

(a cura del Serra International Italia)

Shine to Share / Quattro giorni a Seveso per i giovani finalisti del progetto social della CEI

vai all’articolo
I 100 giovani selezionati per il progetto social Shine ti Share dal 23 al 26 giugno parteciperanno a un workshop in presenza ricco di tantissime attività formative. Potranno così imparare a realizzare contenuti video per i social network e lanciare un messaggio di speranza e di fede nel mondo digitale. Ricordiamo che l’iniziativa è promossa dalla Chiesa cattolica, attraverso il Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile e il Servizio per la promozione del sostegno economico della CEI, con la direzione didattica dell’Università Cattolica. La prima tappa formativa si era svolta dal 12 maggio al 13 giugno con un corso online di 36 ore organizzato dall’Università Cattolica di Milano con focus sullo storytelling, il marketing digitale, il video editing e l’uso dell’Intelligenza Artificiale.

I prossimi 4 giorni si terranno a Seveso, presso il Centro Ambrosiano di Documentazione e Studi Religiosi. I ragazzi, con un’età media di 25 anni, avranno così la possibilità di continuare ad apprendere regole e strumenti per una comunicazione social in linea con i valori e la missione della Chiesa cattolica.

Il programma (in allegato) prevede momenti formativi, spirituali, laboratori ed esperienze pratiche nelle opere realizzate anche con i fondi dell’8xmille.

Il primo laboratorio sarà tenuto dal dott. Matteo Pasqual, pedagogista di comunità e consulente in equipe formative, su “Non c’è ME senza WE”. La sera è previsto uno spazio “A Tu X Tu” con l’Arcivescovo di Milano S.E.R. Mons. Mario DELPINI, modera il dialogo il dott. Luciano Gualzetti, Direttore Caritas Ambrosiana.

Martedì, a partire dalle ore 9:00, sono previsti laboratori a rotazione:

  • “Annunciare il Vangelo, una questione di dettagli (scomodi)”, padre Roberto Pasolini, Biblista e predicatore della Casa Pontificia;
  • “Ri-suonare (con) la Parola”, don Michele Roselli, catecheta e vicario episcopale per la formazione dell’Arcidiocesi di Torino;
  • “Celebr@re: corpo, rito e media per una fede incarnata”, don Lorenzo Voltolin, esperto in media digitali e neuroscienze e docente di teologia spirituale e pastorale presso la Facoltà Teologica del riveneto di Padova;
  • “Dentro l’avventura umana. Quale immagine di Chiesa”, don Gianluca Zurra, Docente di ecclesiologia presso l’ISSR di Fossano e la Facoltà Teologica Settentrionale di Torino.

Dopo un apericena, organizzato da “San Luigi” cooperativa sociale di promozione umana e riduzione del disagio, si terrà il laboratorio di teatro counseling “Semi di Speranza” a cura della cooperativa sociale “San Luigi”.

Mercoledì è il giorno della tavola rotonda con i Direttori Ufficio Comunicazioni Sociali, TV2000, Avvenire su “X una Comunicazione efficace”. Nel pomeriggio è prevista la visita alle opere 8xmille sul territorio e infine ritrovo presso il Duomo di Milano per una visita guidata alla scoperta delle sue spettacolari guglie.

Giovedì i laboratori saranno tenuti dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

I giovani sono invitati a partecipare in seguito al Giubileo dei giovani dal 27 al 30 luglio a Roma

Caritas Italiana / Report statistico nazionale 2025 sulla povertà in Italia e il Bilancio sociale 2024.

vai all’articolo
Sono stati presentati il 16 giugno, presso la sede di via Aurelia a Roma, il Report statistico nazionale 2025 sulla povertà in Italia e il Bilancio sociale 2024.

Il Report è un lavoro di raccolta e di analisi dei dati provenienti da 3.341 Centri di ascolto e servizi delle Caritas diocesane, dislocati in 204 diocesi delle 16 regioni ecclesiastiche italiane. Ne emerge una fotografia drammatica, se si pensa che i numeri pubblicati appartengono solo ai servizi informatizzati che rappresentano circa la metà delle strutture promosse e/o gestite dalle Caritas diocesane e parrocchiali. In un contesto segnato da crisi geopolitiche, tensioni commerciali e inflazione persistente, la povertà costituisce ancora una ferita aperta per l’Europa e per l’Italia. Secondo gli ultimi dati Istat, nel nostro Paese quasi un residente su dieci vive in condizione di povertà assoluta: si tratta di 5 milioni e 694 mila persone, appartenenti a 2 milioni e 217 mila famiglie che non riescono a soddisfare i bisogni essenziali di una vita dignitosa.

In questo scenario la rete Caritas continua a rappresentare un presidio fondamentale di solidarietà.

L’aiuto ha raggiunto un gran numero di famiglie e, nel complesso, circa il 12% delle famiglie in povertà assoluta. Nel 2024, i Centri di Ascolto e servizi Caritas – la cifra si riferisce solo ai servizi in rete con la raccolta dati – hanno accolto 277.775 persone, corrispondenti ad altrettanti nuclei familiari. Un numero in crescita del 3% rispetto al 2023 e del 62,6% rispetto a dieci anni fa (2014).

Cala l’incidenza dei “nuovi ascolti” (37,7%, contro il 41% del 2023), mentre crescono le situazioni di povertà intermittente o di lunga durata. Allarmante è l’aumento dei casi di cronicità: oltre un assistito su quattro (26,7%) vive in una condizione di disagio stabile e prolungato.

La povertà diventa anche più intensa: il numero medio di incontri annui per persona è quasi raddoppiato rispetto al 2012 (da 4 a 8). Analizzando il profilo delle persone accolte e sostenute, l’età media è oggi di 47,8 anni. Cresce la presenza degli anziani: se nel 2015 gli over 65 erano solo il 7,7%, oggi rappresentano il 14,3% (il 24,3% tra gli italiani). Restano strutturali le difficoltà delle famiglie con figli, che costituiscono il 63,4% degli assistiti. Prevale la fragilità occupazionale: il 47,9% è disoccupato, mentre il 23,5% ha un lavoro che non costituisce un fattore protettivo rispetto all’indigenza. Tra i 35-54enni la percentuale dei working poor supera addirittura il 30%.

Non è solo la povertà economica che spinge a chiedere aiuto: il 56,4% delle persone seguite vive almeno due forme di fragilità, il 30% ne sperimenta tre o più.

All’interno del report sono presenti due focus tematici. Il primo riguarda il disagio abitativo, oggi una delle dimensioni più critiche della povertà. Nel 2024 – secondo l’Istat – il 5,6% degli italiani vive in grave deprivazione abitativa e il 5,1% è in sovraccarico dei costi, non riuscendo a gestire le spese ordinarie di affitto e mantenimento. Tra le persone seguite dal circuito Caritas la situazione appare molto più grave: di fatto una su tre (il 33%) manifesta almeno una forma di disagio legata all’abitare. In particolare: il 22,7% vive una grave esclusione abitativa (persone senza casa, senza tetta, ospiti nei dormitori, in condizioni abitative insicure o inadeguate), il 10,3% presenta difficoltà legate alla gestione o al mantenimento di un alloggio (per lo più rispetto al pagamento di bollette o affitti). Il tasso di sovraccarico dei costi tra le persone seguite è, dunque, più che doppio rispetto alla media nazionale.

Il secondo focus, dedicato alle vulnerabilità sanitarie, sottolinea in primo luogo il tema della rinuncia sanitaria: in Italia – secondo l’Istat – circa 6 milioni di italiani (il 9,9% della popolazione) hanno rinunciato a prestazioni sanitarie essenziali per costi o attese eccessive. Tra le persone accompagnate dalla Caritas la situazione appare più complessa: almeno il 15,7% manifesta vulnerabilità sanitarie, spesso legate a patologie gravi e alla mancanza di risposte da parte del sistema pubblico. Molti di loro fanno esplicita richiesta di farmaci, visite mediche o sussidi per prestazioni sanitarie; altri invece non formulano richieste specifiche, lasciando presumere che il fenomeno delle rinunce sia ampiamente sottostimato, soprattutto tra i più marginalizzati che spesso sfuggono ai circuiti statistici e sanitari formali. La povertà sanitaria si intreccia quasi sempre con altre forme di bisogno (nel 58,5% se ne cumulano 3 o più) in un circolo vizioso: casa, reddito, salute, istruzione e relazioni si condizionano a vicenda, rendendo difficile ogni percorso di uscita.

Il profilo di chi ha bisogno si è dunque profondamente trasformato, riflettendo una povertà sempre più trasversale, complessa e spesso non intercettata o adeguatamente supportata dal welfare. “Il Report statistico”, sottolinea il direttore di Caritas Italiana, don Marco Pagniello, “ci consegna le storie di persone che ogni giorno incrociamo nei nostri servizi. Non si tratta solo di numeri, ma di donne e uomini che appartengono alle nostre comunità. I dati ci aiutano a capire, ma non bastano da soli. Ci chiedono di andare oltre una lettura superficiale, oltre l’analisi sociologica. In gioco c’è la vita di chi resta ai margini ed è spesso invisibile. Tra le pieghe di una realtà segnata da contraddizioni e fragilità, si fa spazio un appello alla comunità tutta, interpellata in profondità nella sua vocazione alla corresponsabilità. Scegliamo di stare sulle soglie, di abitarle, di prenderci cura, di favorire processi che non si fermino all’emergenza, ma aprano strade di cambiamento possibile. È questa la nostra responsabilità, ma anche la nostra speranza”.

Leone XIV / Il discorso del Santo Padre al clero della diocesi di Roma

vai all’articolo
Ricevendo in udienza il clero della diocesi di Roma, Leone XIV nel suo discorso (che potete leggere anche di seguito) invita a camminare insieme, a ritrovare la fiamma della vocazione in un tempo segnato dalle violenze e, nel territorio di Roma, dalla povertà e dall’emergenza abitativa. “Il presbitero è chiamato ad essere l’uomo della comunione”, testimone “dentro una vita umile” capace di esprimere “la forza rinnovatrice del Vangelo”

Qui una sintesi nell’articolo di Benedetta Capelli per VaticanNews.

DISCORSO DEL SANTO PADRE LEONE XIV
AL CLERO DELLA DIOCESI DI ROMA 

Aula Paolo VI
Giovedì, 12 giugno 2025

Io voglio chiedere un forte applauso per tutti voi che siete qui e per tutti i sacerdoti e i diaconi di Roma!

Carissimi Presbiteri e Diaconi che svolgete il vostro servizio nella Diocesi di Roma, carissimi seminaristi, vi saluto tutti con affetto e amicizia!

Ringrazio Sua Eminenza, il Cardinale Vicario, per le parole di saluto e per la presentazione che ha fatto, raccontando un po’ della vostra presenza in questa città.

Ho desiderato incontrarvi per conoscervi da vicino e per iniziare a camminare insieme a voi. Vi ringrazio per la vostra vita donata a servizio del Regno, per le vostre fatiche quotidiane, per tanta generosità nell’esercizio del ministero, per tutto ciò che vivete nel silenzio e che, a volte, è accompagnato da sofferenza o da incomprensione. Svolgete servizi diversi ma siete tutti preziosi agli occhi di Dio e nella realizzazione del suo progetto.

La Diocesi di Roma presiede nella carità e nella comunione, e può compiere questa missione grazie ad ognuno di voi, nel vincolo di grazia con il Vescovo e nella feconda corresponsabilità con tutto il popolo di Dio. La nostra è una Diocesi davvero particolare, perché tanti sacerdoti arrivano da diverse parti del mondo, specialmente per motivi di studio; e questo implica che anche la vita pastorale – penso soprattutto alle parrocchie – sia segnata da questa universalità e dalla reciproca accoglienza che essa comporta.

Proprio a partire da questo sguardo universale che Roma offre, vorrei condividere cordialmente con voi alcune riflessioni.

La prima nota, che mi sta particolarmente a cuore, è quella dell’unità e della comunione. Nella preghiera detta “sacerdotale”, come sappiamo, Gesù ha chiesto al Padre che i suoi siano una cosa sola (cfr Gv 17,20-23). Il Signore sa bene che solo uniti a Lui e uniti tra di noi possiamo portare frutto e dare al mondo una testimonianza credibile. La comunione presbiterale qui a Roma è favorita dal fatto che per antica tradizione si è soliti vivere insieme, nelle canoniche come nei collegi o in altre residenze. Il presbitero è chiamato ad essere l’uomo della comunione, perché lui per primo la vive e continuamente la alimenta. Sappiamo che questa comunione oggi è ostacolata da un clima culturale che favorisce l’isolamento o l’autoreferenzialità. Nessuno di noi è esente da queste insidie che minacciano la solidità della nostra vita spirituale e la forza del nostro ministero.

Ma dobbiamo vigilare perché, oltre al contesto culturale, la comunione e la fraternità tra di noi incontrano anche alcuni ostacoli per così dire “interni”, che riguardano la vita ecclesiale della Diocesi, le relazioni interpersonali, e anche ciò che abita nel cuore, specialmente quel sentimento di stanchezza che sopraggiunge perché abbiamo vissuto delle fatiche particolari, perché non ci siamo sentiti compresi e ascoltati, o per altri motivi. Io vorrei aiutarvi, camminare con voi, perché ciascuno riacquisti serenità nel proprio ministero; ma proprio per questo vi chiedo uno slancio nella fraternità presbiterale, che affonda le sue radici in una solida vita spirituale, nell’incontro con il Signore e nell’ascolto della sua Parola. Nutriti da questa linfa, riusciamo a vivere relazioni di amicizia, gareggiando nello stimarci a vicenda (cfr Rm 12,10); avvertiamo il bisogno dell’altro per crescere e per alimentare la stessa tensione ecclesiale.

La comunione va tradotta anche nell’impegno in questa Diocesi; con carismi diversi, con percorsi di formazione differenti e anche con servizi differenti, ma unico dev’essere lo sforzo per sostenerla. A tutti chiedo di porre attenzione al cammino pastorale di questa Chiesa che è locale ma, a motivo di chi la guida, è anche universale. Camminare insieme è sempre garanzia di fedeltà al Vangelo; insieme e in armonia, cercando di arricchire la Chiesa con il proprio carisma ma avendo a cuore l’essere l’unico corpo di cui Cristo è il Capo.

La seconda nota che desidero consegnarvi è quella dell’esemplarità. In occasione delle ordinazioni sacerdotali dello scorso 31 maggio, nell’omelia ho richiamato l’importanza della trasparenza della vita, sulla base delle parole di San Paolo che agli anziani di Efeso dice: «Voi sapete come mi sono comportato» (At 20,18). Ve lo chiedo con il cuore di padre e di pastore: impegniamoci tutti ad essere sacerdoti credibili ed esemplari! Siamo consapevoli dei limiti della nostra natura e il Signore ci conosce in profondità; ma abbiamo ricevuto una grazia straordinaria, ci è stato affidato un tesoro prezioso di cui siamo ministri, servitori. E al servo è chiesta la fedeltà. Nessuno di noi è esente dalle suggestioni del mondo e la città, con le sue mille proposte, potrebbe anche allontanarci dal desiderio di una vita santa, inducendo un livellamento verso il basso dove si perdono i valori profondi dell’essere presbiteri. Lasciatevi ancora attrarre dalla chiamata del Maestro, per sentire e vivere l’amore della prima ora, quello che vi ha spinto a fare scelte forti e rinunce coraggiose. Se insieme proveremo ad essere esemplari dentro una vita umile, allora potremo esprimere la forza rinnovatrice del Vangelo per ogni uomo e per ogni donna.

Un’ultima nota che desidero consegnarvi è quella dello sguardo alle sfide del nostro tempo in chiave profetica. Siamo preoccupati e addolorati per tutto quello che succede ogni giorno nel mondo: ci feriscono le violenze che generano morte, ci interpellano le disuguaglianze, le povertà, tante forme di emarginazione sociale, la sofferenza diffusa che assume i tratti di un disagio che ormai non risparmia più nessuno. E queste realtà non accadono solo altrove, lontano da noi, ma interessano anche la nostra città di Roma, segnata da molteplici forme di povertà e da gravi emergenze come quella abitativa. Una città in cui, come notava Papa Francesco, alla “grande bellezza” e al fascino dell’arte deve corrispondere anche «il semplice decoro e la normale funzionalità nei luoghi e nelle situazioni della vita ordinaria, feriale. Perché una città più vivibile per i suoi cittadini è anche più accogliente per tutti» (Omelia nei Vespri con Te Deum, 31 dicembre 2023).

Il Signore ha voluto proprio noi in questo tempo pieno di sfide che, a volte, ci appaiono più grandi delle nostre forze. Queste sfide siamo chiamati ad abbracciarle, a interpretarle evangelicamente, a viverle come occasioni di testimonianza. Non scappiamo di fronte ad esse! L’impegno pastorale, come quello dello studio, diventino per tutti una scuola per imparare a costruire il Regno di Dio nell’oggi di una storia complessa e stimolante. In tempi recenti abbiamo avuto l’esempio di santi sacerdoti che hanno saputo coniugare la passione per la storia con l’annuncio del Vangelo, come don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani, profeti di pace e di giustizia. E qui a Roma abbiamo avuto don Luigi Di Liegro che, di fronte a tante povertà, ha dato la vita per cercare vie di giustizia e di promozione umana. Attingiamo alla forza di questi esempi per continuare a gettare semi di santità nella nostra città.

Carissimi, vi assicuro la mia vicinanza, il mio affetto e la mia disponibilità a camminare con voi. Affidiamo al Signore la nostra vita sacerdotale e chiediamogli di crescere nell’unità, nell’esemplarità e nell’impegno profetico per servire il nostro tempo. Ci accompagni l’accorato appello di Sant’Agostino che disse: «Amate questa Chiesa, restate in questa Chiesa, siate questa Chiesa. Amate il buon Pastore, lo Sposo bellissimo, che non inganna nessuno e non vuole che alcuno perisca. Pregate anche per le pecore sbandate: che anch’esse vengano, anch’esse riconoscano, anch’esse amino, perché vi sia un solo ovile e un solo pastore» (Discorso 138, 10). Grazie!

Evento online / Il 16 giungo alle 20.30 Luigino Bruni su La grammatica del per-sempre

vai all’articolo
Dopo le Giornate di formazione e spiritualità tenutesi nei mesi scorsi ad Assisi, Otranto e Novara e guidate da padre Franco Annicchiarico sj, molti incaricati hanno chiesto di poter continuare a camminare insieme per una formazione basata sulla Parola e per servire sempre meglio le Chiese locali.

Perciò il Servizio Promozione ha pensato ad un percorso di formazione on-line che si svolgerà i lunedì sera del 16 giugno, 8 settembre e 13 ottobre 2025 dalle 20.30 alle 22.00 e che sarà tenuto dal dott. Luigino Bruni, docente di economia presso l’Università Lumsa di Roma e Vicepresidente della Fondazione The Economy of Francesco. Lo farà commentando – in prospettiva biblico-economica – il Libro di Rut.

Questi i temi scelti con le relative date:

  • 16 giugno La grammatica del per-sempre
  • 8 settembre Il dono del grano sospeso
  • 13 ottobre L’altro nome dell’economia

Il piccolo Libro di Rut è tra i libri più belli della Bibbia, se non il più bello dal punto di vista narrativo. Contiene molti messaggi etici, sociali, economici e religiosi, ma prima e soprattutto è una storia meravigliosa, una stupenda novella. È una storia familiare, nuziale, è un brano della storia della salvezza; è una storia di donne, la storia di due donne co-protagoniste, tanto che potremmo anche chiamarlo Libro di Rut e Noemi. Perché se Rut emerge come una donna semplicemente splendida, non meno grande e affascinante è la figura di sua suocera Noemi, e il rapporto tra di loro. La storia di due donne sole, donne migranti, donne straniere, donne in cammino, donne amiche (una etimologia del nome ebraico Rut è ‘la compagna’). Una storia che si svolge lungo la strada, nei campi, nell’aia di casa, quasi interamente all’aria aperta. Non è storia di palazzo né di tempio. Tutto ruota attorno a quel rapporto speciale, tenace e unico con la vita che è tipico delle donne. Un libro che non solo parla di donne, ma è attraversato da uno sguardo tutto femminile. Ci sono espressioni, scene, dettagli grammaticali che sembrano provenire direttamente dal repertorio linguistico e intimo delle donne. Senza conoscere Rut, non capiamo brani decisivi del Nuovo Testamento, a partire dalle prime parole del primo vangelo (la Genealogia di Gesù), passando per le parole del discepolo: “Maestro ti seguirò dovunque tu andrai” (Mt 8,19), finendo con Betlemme, in ebraico “Beit Lechem” letteralmente “Casa del Pane”.

Nei tre incontri formativi on-line verrà seguita Rut nello sviluppo della sua storia, una storia di fragilità e di forza insieme, che introduce nel cuore di grandi temi biblici ed economici, ieri e oggi.

Clicca su Partecipa all’evento

Quindi, salvate le date e mettere in agenda questi tre appuntamenti per poter ancora una volta camminare e servire la Chiesa sullo stile tracciato da Papa Leone XIV “Chiunque nella Chiesa eserciti un ministero di autorità deve sparire perché rimanga Cristo, farsi piccolo perché Lui sia conosciuto e glorificato, spendersi fino in fondo perché a nessuno manchi l’opportunità di conoscerlo e amarlo.”

 

Rinnovamento nello Spirito Santo / Firmare per l’8xmille alla Chiesa cattolica è scegliere di generare legami buoni di fraternità

vai all’articolo
Un piccolo post-it dentro una grande libreria”. Si può sintetizzare così, adoperando le sue stesse parole, il messaggio consegnato nella straordinaria ‘cornice’ dell’Aula Paolo VI, in Vaticano, da don Enrico Garbuio, Assistente pastorale e spirituale del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, intervenuto nel corso della 47^ Convocazione nazionale giubilare, promossa venerdì 6 e sabato 7 giugno dal Rinnovamento nello Spirito Santo in occasione del Giubileo dei Movimenti, delle Associazioni e delle Nuove Comunità in piazza San Pietro (7-8 giugno).

“Il Dio in cui crediamo – ha affermato il sacerdote a nome della Conferenza Episcopale Italiana – è un Dio estremante concreto. Ci accorgiamo che c’è tanta gente che oggi non mangia che non ha un letto dove riposare, che non ha il necessario per affrontare le cure mediche o che non ha un futuro per mancanza di istruzione. Il Dio in cui crediamo, dunque, ci chiede se la sua fame, la stessa di chi è povero, trova coraggiosa risposta presso la nostra mensa”. Allora, prosegue don Garbuio, la domanda “si fa decisiva, inesorabile come nessun’altra: certo, possiamo darla ad intendere con le intenzioni, talvolta con i compromessi politici, ma con le azioni è difficile, oserei dire impossibile. Le azioni o si compiono o non si compiono, e ogni azione può generare legami o abissi divisivi”.

In questo consiste il senso del firmare per l’8xmille alla Chiesa cattolica: “È scegliere di generare legami buoni di fraternità, è scegliere di scrivere attraverso una semplice firma nella dichiarazione dei redditi nuove pagine di Vangelo. Non è una tassa in più, ma la volontà di destinare una piccolissima parte delle tasse che ci sono già state sottratte per permettere alla nostra Chiesa di continuare ad annunciare la bellezza del Vangelo, condividendo esperienze di annuncio belle e intense come quella che state vivendo in queste giornate”. Parole da tradurre in fatti, seguite da un video racconto, trasmesso sempre in Sala Nervi e capace di toccare i cuori dei presenti.

Francesca Cipolloni
Responsabile dell’Ufficio stampa del RnS a Roma

Consiglio Episcopale Permanente / Card. Zuppi, “gratitudine” a chi sceglie l’8xmille

vai all’articolo
“Siamo ben consapevoli che la pace non è statica, ma mette in movimento, coinvolge, riguarda tutti. Ecco perché la Chiesa in Italia continuerà a impegnarsi per tessere relazioni, per alimentare il dialogo, per iniziare percorsi di riconciliazione e di sviluppo, anche attraverso le attività e i progetti che i fondi dell’8xmille destinati alla Chiesa cattolica rendono possibili”. Lo ha spiegato il Card. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, introducendo il Consiglio Permanente dei Vescovi italiani.

“Vogliamo contribuire a realizzare un mondo unito e in pace, dove non si senta più il rumore delle armi e dove tutti possono dirsi fratelli”, ha assicurato: “La lotta alla povertà, l’educazione che la stessa presenza della Chiesa anima con le sue diverse realtà, l’impegno per lo sviluppo e gli aiuti al mondo, sono una parte del nostro sforzo”. Di qui la “gratitudine a quanti scelgono di destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica: ciò consente di realizzare migliaia di progetti in Italia e nel mondo”.

A seguire un appello: “Siamo poi fiduciosi che si agisca a correzione, secondo gli impegni assunti, sugli interventi apportati unilateralmente dal Governo, come anche da diversi altri precedenti, sul sistema dell’8xmille, ripristinandolo così come originariamente stabilito, nel rispetto della realtà pattizia dell’Accordo”.

Convegno di studi su La Chiesa al servizio della società / Genesi, sviluppo e attualità della L. 222/85 a quarant’anni dalla firma

vai all’articolo
Si terrà a Piacenza, venerdì 9 maggio presso il Campus dell’Università Cattolica e sabato 10 maggio presso il Palazzo vescovile, un convegno di studi su La Chiesa al servizio della società. Genesi, sviluppo e attualità della legge n. 222 del 1985 a quarant’anni dalla firma (programma in allegato).

In collaborazione con:

  • FACOLTÀ DI ECONOMIA E GIURISPRUDENZA
  • LAUREA IN GIURISPRUDENZA DOPPIA LAUREA DIRITTO E ECONOMIA
  • DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Il 9 maggio si terranno tre sessioni.

La prima sessione verterà su L’inattesa rapida applicazione dell’art. 7 dell’Accordo di Villa Madama. Antonella Sciarrone Alibrandi introdurrà:

Gennaro Acquaviva (L’art.7 dell’Accordo di Villa Madama e la creazione della Commissione paritetica)

Francesco Margiotta Broglio (La Commissione paritetica e la genesi della legge n. 222 del 1985)

S.Em. il Cardinale, Giovanni Lajolo (Il contributo della Santa Sede)

Giorgio Feliciani (Il ruolo della Conferenza Episcopale Italiana)

Cesare Mirabelli (Verso un nuovo assetto delle fonti?).

Nella seconda sessione Michele Madonna sul tema L’attuazione della legge n. 222 del 1985 tra criticità e innovazione introdurrà:

Paolo Cavano (La disciplina degli enti e la lettura della dottrina ecclesiasticistica)

Manlio Miele (La disciplina degli enti e la lettura della dottrina canonistica)

Pietro Lo lacono (La disciplina degli enti e la giurisprudenza tra conflitti e innovazione)

Antonino Mantineo (L’impatto sulla politica ecclesiastica italiana).

La terza sessione sarà introdotta da Daniela Milani sul tema Dall’ente ecclesiastico all’ente religioso: gli sviluppi di un progetto e vedrà tra i relatori:

Carmela Ventrella (Le forme di riconoscimento degli enti ecclesiastici/religiosi: la difficile tenuta di un sistema)

Marco Allena (Enti ecclesiastici, enti religiosi e sistema tributario)

Antonio Fuccillo (Finalità ed attività di religione e di culto: l’art. 16 della legge n. 222 dall’innovazione alla possibile revisione)

Marco Parisi (Il Codice del Terzo Settore e la legge n. 222 del 1985: aspetti ecclesiasticistici)

Mario Ferrante (Il Codice del Terzo Settore e la legge n. 222 del 1985: aspetti canonistici).

Il 10 maggio si terrà la quarta sessione su Il finanziamento delle confessioni religiose, dalla legge 222 del 1985 al sistema delle Intese, introdurrà Geraldina Boni:

Carmela Elefante (La legge 222 del 1985 e il progetto di finanziamento per le confessioni religiose)

Luigi Lacroce (Il finanziamento per la Chiesa cattolica: utilizzo rendicontazione e criticità)

Massimo Monzio Compagnoni (I dati del finanziamento)

Anna Gianfreda (Il finanziamento delle confessioni con Intesa: utilizzo, rendicontazione e criticità)

Jlia Pasquali Cetrioli (L’OttoXMille: criticità e auspici su una disciplina semi-scientifica).

Trasmesso in streaming, QRCode nella locandina in allegato.

Uniti in Rete / Il tutorial per accedere ai corsi di formazione sul Sovvenire e la Comunicazione

vai all’articolo
Nel video tutorial che segue sono illustrati tutti i passi per accedere al Portale Uniti in Rete e collegarsi alla sezione “Corsi”, dove sono stati pubblicati due titoli: Il Sovvenire e Comunicazione.

Ecco in sintesi pochi suggerimenti per conseguire le certificazioni finali:

  • affrontare un modulo alla volta (10-15 minuti per modulo);
  • scaricare i file di approfondimento e le risorse aggiuntive del modulo;
  • provare a fare il test di autovalutazione del modulo (non è vincolante per proseguire);
  • poi passare al modulo successivo, fino ai contenuti aggiuntivi di fine corso;
  • una volta completato un corso al 100%, affrontare il test finale per ottenere la certificazione;
  • cercare di portare a termine un corso entro 2-3 settimane… e poi passare al successivo.

Bastano veramente pochi minuti per familiarizzare con l’area corsi del Portale. Il suggerimento, anche per i più veterani, è quello di iniziare dal corso sul Sovvenire, in modo da poter comunque scaricare i materiali utili per organizzare incontri diocesani o parrocchiali.
Per coloro che avranno ottenuto entrambe le certificazioni dei corsi sul Sovvenire e la Comunicazione ci saranno nuove sorprese e nuove opportunità di formazione!

L’invito è dunque quello di iniziare e completare il percorso formativo. Chi lo ha già fatto ha lasciato questi commenti:

Bellissima iniziativa utile per la formazione e informazione. Corso ben strutturato e veloce apprendimento.

Ottimo corso sul Sovvenire, molto dettagliato e chiaro. Tutto molto bello.

Corso chiaro, con tanti spunti di riflessione, con molto materiale preciso, con una presentazione chiara ed efficace, che stimola a provare quanto ascoltato.

Il corso sul Sovvenire ottimo ed esauriente.

Bellissimo corso, completo e soprattutto chiaro, si fa capire alla grande!

Il corso sulla Comunicazione ha delle spiegazioni chiare e semplici da seguire.

L’impostazione è molto buona, chiara ed esaustiva pur nella sua sinteticità.

Corso sul Sovvenire esauriente e comprensibile anche per chi era digiuno della materia almeno in parte.

Il corso sulla Comunicazione è stato molto interessante e utile anche per altre questioni.

Il corso sulla Comunicazione molto interessante e formativo. Ricco di contenuti e strategie. Grazie!

Entrambi i corsi mi sono serviti per specificare meglio ed approfondire alcuni concetti. Molto chiare le videolezioni, molto bravo il giornalista che le tiene, molto utili gli approfondimenti e le slide con la trascrizione. Molto bene anche le Risorse. Purtroppo, non c’era la possibilità di scaricare le domande con le risposte, forse l’unico limite del corso. Grazie a chi lo ha pensato e realizzato, per me che cono stato appena nominato è stato utilissimo.

 

Modena / Tutti sono chiamati ad essere protagonisti sul sostegno economico alla Chiesa

vai all’articolo
Il sostegno economico della Chiesa cattolica non può essere solo una questione da addetti ai lavori ma sempre più deve coinvolgere tutte le comunità, diocesane e parrocchiali. Ecco perché è stato organizzato l’incontro formativo che si è tenuto sabato 15 marzo a Modena, nella Sala multimediale della Città dei ragazzi.

Sono stati invitati a partecipare sacerdoti e referenti impegnati nelle proprie comunità parrocchiali proprio nella promozione del “Sovvenire” (il verbo che ormai da quarant’anni identifica l’impegno per promuovere il sostegno economico alla Chiesa).

I lavori sono stati introdotti dal vicario generale, Giuliano Gazzetti, che ha poi ceduto la parola a Letizia Franchellucci, addetta al coordinamento e allo sviluppo dei progetti nel territorio del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica.

La Franchellucci ha ripercorso insieme ai presenti la storia di questi ultimi quarant’anni di vita ecclesiale, da quando cioè, in seguito alla firma della revisione del Concordato tra Stato e Chiesa (18 febbraio 1984), il sostegno economico della Chiesa è stato interamente affidato alla comunità, attraverso le firme per l’8xmille alla Chiesa cattolica e le offerte deducibili per i sacerdoti. Lo Stato, dunque, cessando di erogare la cosiddetta “congrua” ai sacerdoti diocesani, garantiva però che lo 0,8% del gettito Irpef fosse diviso tra tutte le confessioni religiose che avessero sottoscritto un accordo con lui, sulla base della percentuale di firme raccolte in sede di dichiarazione dei redditi.

Le offerte donate dai contribuenti per il sostentamento del clero, inoltre, potevano essere dedotte dal proprio reddito fino ad un massimo dei vecchi due milioni di lire (1.032,91 euro). Nel corso di questi quarant’anni, ha spiegato la Franchellucci, la percentuale dei firmatari per la Chiesa cattolica è scesa dal 90 a sotto la soglia del 70%, segno della necessità urgente che tutta la comunità cristiana prenda coscienza della propria corresponsabilità. Anche la quantità di offerte raccolte copre solo una minima parte (meno del 2%) del fabbisogno per il mantenimento degli oltre 32.000 sacerdoti delle nostre diocesi, mentre i proventi dell’8xmille garantiscono la fetta più grande.

Perciò il Servizio della CEI sta accompagnando parrocchie e diocesi in questo percorso di crescita nella partecipazione e nella corresponsabilità. Due sono i progetti concreti introdotti in migliaia di parrocchie, dalle Alpi alle Isole: “Uniti Possiamo”, per sensibilizzare alle offerte deducibili, e “unafirmaXunire”, per promuovere e raccogliere le firme per l’8xmille. Può sembrare strano ma in realtà sono moltissimi i cattolici che non si preoccupano di firmare per l’8xmille e quelli che pensano che lo “stipendio” dei sacerdoti arrivi direttamente dal Vaticano.

Ecco perché – ha sollecitato Letizia Franchellucci – il potenziale di crescita della promozione delle firme e delle offerte è così ampio e l’orizzonte di impegno di chi si prende a cuore il sostegno economico della Chiesa è immenso. Gli spunti conclusivi dell’incontro tenuto a Modena sono stati affidati a Silvio Pasquinelli, direttore dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, e a Bruno Chiarabaglio, diacono e incaricato diocesano del Sovvenire. Nello stile sinodale che tutta la Chiesa sta riscoprendo e valorizzando, è importantissimo che si cresca nella collaborazione tra ambiti e settori diversi, compreso quello della comunicazione. Anche per il sostegno economico, infatti, non ci sono alternative a questo percorso obbligato: tutti devono vivere una vera corresponsabilità e una partecipazione condivisa alle comuni esigenze.