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Fidei donum / Don Pellegrino: nel Nord Est del Brasile il Vangelo riaccende la speranza

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Nella diocesi di Pinheiro – comune con oltre 80 mila abitanti che si estende per quasi 1500 Km quadrati, grande quasi quanto la nostra Calabria – da 24 anni è fidei donum dell’arcidiocesi di Trani Barletta Bisceglie don Mario Pellegrino, classe 1963, nativo di Lecce ma cresciuto a Bisceglie.

“Raccontare la mia esperienza – esordisce don Mario – è sempre difficile, perché l’America Latina e l’Europa sono molto distanti, e non solo geograficamente. La gente qui vive semplicemente – continua – e spesso è sfruttata dai governi. È recente il servizio di un tg nazionale della rete “Nova Record” sulla triste realtà di oltre 200 persone della nostra diocesi che vivono con le mani nella spazzatura, per strappare tutto ciò che può essere venduto, sfamare le loro famiglie e ripescare tra i rifiuti prodotti da riciclare. In un contesto con forti disuguaglianze economiche e sociali, questo scandalo è un segno drammatico di un modello economico che concentra le ricchezze nelle mani di pochi privilegiati e lascia gli scarti a moltitudini condannate ad essere “scartabili”.

La maggior parte delle famiglie vive in case povere, percorrendo strade non asfaltate e poco illuminate, senza rete idrica e fognaria.

Don Mario Pellegrino racconta la sua esperienza missionaria in una zona immensa e lacerata da contrasti stridenti: per una stragrande maggioranza di poveri, il Vangelo è luce e speranza di riscatto. Leggi la sua storia su www.unitineldono.it.

Uniti nel dono / A Roma “La casa sulla roccia”

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Su unitineldono.it vi segnaliamo la storia di don Stefano Cascio a Roma. Siamo nella “Chiesa di San Bonaventura da Bagnoregio”, quartiere di Torre Spaccata, qui don Stefano non chiude mai i cancelli: tutti possono entrare e trovare una casa: i giovani sono accolti, per loro una scuola di calcio e rugby, le signore giocano a burraco, gli anziani soli sono adottati dalle famiglie, chi scappa dalla guerra viene ospitato.

“La roccia di tutto questo è nella cappellina”, dice don Stefano. Da quella Presenza tutto parte per “prendere il largo”. La comunità parrocchiale vive un’esperienza di apertura e di integrazione nel territorio, dove lavora con associazioni, scuole, il mercato, realizzando una vera e propria “Rete”, capace di incontrare veramente le persone nella loro vita.

Qui il video e la storia completa.

Il ciclo La casa sulla roccia di Tv2000 è realizzato in collaborazione con il Servizio Promozione della CEI.

Periodico Sovvenire / Come ti piace di più? Di carta o… multimediale?

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Mentre le nostre poste stanno facendo arrivare in decine di migliaia di case di donatori la copia cartacea del nuovo numero di Sovvenire (marzo 2023), vogliamo ricordare a tutti che da qualche tempo la nostra rivista è disponibile anche in un innovativo e godibilissimo formato multimediale, a questo link.

Troverete, per diversi articoli, la possibilità dell’ascolto di una lettura (non automatica, ma registrata dai nostri speaker) e per tutti quelli di cui esiste anche una versione video, la possibilità di vederlo direttamente sfogliando la rivista. Anche la pagina con le modalità per fare l’Offerta è collegata direttamente a tutti gli istituti bancari di cui riportiamo l’IBAN e perfino alla pagina (la quarta di copertina) della pubblicità della campagna 2023, c’è la possibilità di rivedere subito lo spot.

In questo numero possiamo conoscere meglio Michele La Ginestra, che abbiamo avuto modo di apprezzare durante il Convegno Nazionale, che ci racconta in che modo, in parrocchia, è iniziata la sua vita artistica e professionale. E soprattutto ci offre una bella testimonianza di fede e di stima per i sacerdoti.

Il nostro consueto giro d’Italia, tra le storie delle comunità, ci porta da Firenze, con don Bledar e la sua avventurosa storia di immigrato accolto (meravigliosa!) fino ad Asti, dove don Mario e don Dino hanno aperto le porte della loro casa per accogliere e hanno coinvolto tutto il quartiere in una dinamica positiva e integrante. La terza storia invece viene da Napoli, dal quartiere San Giovanniello, dove la Casa della Pace sta scaldando i cuori di tutti.

Le pagine di Missio ci fanno fare un viaggio nel Ciad, con don Silvano e le culture che ha incontrato, mentre il dossier di questo numero è dedicato alla preghiera con la Parola di Dio (l’antica pratica della Lectio Divina), che può certamente aiutarci a vivere bene il tempo di Quaresima che abbiamo iniziato in questi giorni. Buon cammino a tutti e… andate subito a vedere quanto è bello il nuovo Sovvenire multimediale!

Uniti nel dono / In scena la redenzione del rione Sanità

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Nostalgia, di Mario Martone con Pierfrancesco Favino, è un’italianissima storia di amicizia, errori e redenzione che ha conquistato quattro Nastri D’Argento e per un soffio ha mancato la nomination all’Oscar 2023 come miglior film straniero. Tre ragioni per guardarlo. Arrivate fino in fondo alla pagina unitineldono.it, perché troverete molte altre splendide storie di sacerdoti (raccontate i questi anni) ambientate nello stesso contesto.

Se ancora non avete visto Nostalgia, il film di Mario Martone presentato a Cannes nel 2022 e unico film italiano candidato agli Oscar 2023, non perdete l’occasione di farlo (al momento è disponibile su una piattaforma di streaming online).

Perché il protagonista, un emigrato napoletano di nome Felice che torna alla sua città e da sua madre dopo 40 anni, è magistralmente interpretato da Pierfrancesco Favino.

Perché il film è un affresco di Napoli che ne esalta la meravigliosa complessità, senza sconti.

Perché, accanto al protagonista che fa finalmente i conti con la propria storia e la propria coscienza, c’è il personaggio chiave di don Luigi, e con lui tutti i giovani del quartiere Sanità che frequentando la sua parrocchia rendono visibile a Felice/Favino la possibilità del cambiamento e della redenzione.

E questa è la storia vera nella storia inventata. Se infatti Nostalgia è tratto dall’omonimo libro di Ermanno Rea, per interpretare la figura di don Luigi, l’attore napoletano Francesco Di Leva si è ispirato al vero don Antonio Loffredo.

“Ma come un prete?”, si era chiesto Di Leva, 44 anni, quando il regista Martone gli aveva proposto il ruolo. Pensava a un anziano sacerdote, una figura di saggio, che sentiva poco vicina alla propria natura. E invece… “Avevamo una figura a cui ispirarci – racconta l’attore in un’intervista – è don Antonio Loffredo, che è stato disponibilissimo, una guida nel mio avvicinamento spirituale. Che poi la Chiesa è fatta di uomini, questo è quello che dovremmo capire, questo è quello che ho trovato alla Sanità, degli uomini che lavorano per il prossimo, qualcosa di molto essenziale, non c’è la pressione di una istituzione lontana da noi, è una Chiesa con la porta sempre aperta h24”.

Ecco qui una clip per vedere il sacerdote creato dalla pellicola che, assieme a Pierfrancesco Favino, cerca di offrire una possibilità a un ragazzo del quartiere

E qui un video che racconta il ruolo che ha giocato il vero don Antonio Loffredo nel Rione Sanità, anche attraverso la voce dei ragazzi a cui ha insegnato che si può credere “nell’inaudito, nell’inaspettato”.

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