Author: sEEd_aDm_wP

Presentazione

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A tutti ben trovati.

La Giornata Nazionale di sensibilizzazione per le Offerte Sostentamento Clero è ormai alle spalle ma continua il nostro impegno così come quello di molti incaricati diocesani per il “sovvenire” nel far conoscere ai fedeli il valore e l’impegno dei nostri sacerdoti.

Grazie a quanti di voi hanno voluto condividere le attività diocesane che pubblichiamo con piacere su questa edizione di In Cerchio nella sezione dedicata al Territorio: a Bologna troverete il video, l’intervista ed il convegno a cura di Giacomo Varone, a Roma il manifesto e l’articolo su RomaSette.it di Pierluigi Proietti, a Crotone lo spot segnalato da don Elder Yamid Dallos “da grande vorrei essere piccolo”, a Imola il progetto “1 mese + 1 comunità, + 1 prete” di Davide Martini, a Chiavari lo speciale curato da Francesco Baratta sul mensile del Serra Club Tigullio, e anche l’intervista fatta da don Massimo Pavanello a Milano.

Ho provato soddisfazione nel vedere tutte queste attività messe in atto in un periodo così difficile, sono esemplari. E, sono sicuro, tante altre sono state realizzate ma non segnalate. Devo riconoscere che siete una squadra “nazionale” ineguagliabile! Tutti sappiamo che nessuna parola andrà perduta, scritta o proclamata. Nessuna iniziativa risulterà sterile. I frutti ci saranno e speriamo di poterli raccogliere insieme. Nonostante la pandemia renda tutto più complicato. Ma niente deve essere “sciupato”, nessun sacrificio deve risultare inutile, come ha sottolineato più volte papa Francesco.

E insieme continuiamo, anche a dicembre, a promuovere le Offerte. I nostri temi legati al “sovvenire” contribuiscono ad annunciare la salvezza, che passa anche per i sacerdoti grazie ai sacramenti di cui sono i ministri.

La gente li ama quando non sono attaccati ai soldi e quando spendono la propria vita per gli altri, ha spesso ricordato il Papa in più occasioni. Sono certo che tutto quello che facciamo per il loro sostentamento li renderà liberi nel loro apostolato.

Per far passare il messaggio dell’importanza della presenza dei sacerdoti e della necessità di sostenerli attivamente, il vostro apporto in diocesi è fondamentale.

Ciò esprime una lenta ma efficace educazione alla corresponsabilità, un cammino di formazione attento e puntuale rivolto ad una visione di Chiesa capace di operare una vera “fraternità”, di far sviluppare un senso vivo di appartenenza, di costruire relazioni positive, espressione dei valori cristiani, di reciprocità, nonostante queste “mascherine” che prima o poi cadranno per lasciare spazio nuovamente a volti sereni e sorridenti.

Il cammino che personalmente ho appena intrapreso in questa complessa realtà del “sovvenire” è stimolante e mi spingerà, ne sono certo, anche a compiere delle innovazioni, legate all’emergenza attuale, ma non solo. Sarà necessario rivedere alcune impostazioni per permettere a tutti di poter lavorare con delle progettualità efficaci e proficue.

Abbiamo da percorrere un pezzo di strada insieme. Personalmente lo farò con la gioia e la consapevolezza che se noi faremo del nostro meglio, lavorando uniti come una squadra, Dio non mancherà di accompagnarci e sostenerci.

Grazie ancora per quanto fate con impegno e perseveranza.

Un caro saluto

Massimo

“Messaggi in bottiglia”: il report finale del Fondo di San Petronio a Bologna

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A Bologna, alla fine di aprile è stato aperto il Fondo San Petronio come segno di vicinanza concreta della Chiesa alle tante famiglie che a causa della pandemia hanno perso il lavoro o hanno dovuto chiudere la propria attività commerciale (qui su In Cerchio di questo mese). Dopo il lockdown una nuova fascia di persone si è trovata in difficoltà economica ed è stata costretta a dover chiedere aiuto. In pochi giorni sono arrivate più di duemila domande sulla piattaforma on line messa a disposizione dalla Caritas diocesana. Un aiuto economico concreto che ha regalato una boccata di ossigeno a tante persone colpite dalla crisi, reso possibile grazie ai fondi dell’8xmille.

Ora è stato pubblicato il report “Messaggi in bottigliaintitolato così perché il Fondo non ha raccolto solo domande e documenti ma anche le storie delle persone. I loro racconti sono, allora, veri e propri messaggi in bottiglia, scritti nella disperazione di un naufragio, nella solitudine di un’isola deserta ed affidati alle onde del mare.

Nel report ci sono i dati completi di questa iniziativa insieme ad alcune testimonianze e riflessioni. Il Report completo si può trovare nel LINK

Le Offerte per i sacerdoti, testimoni della cura per gli ultimi

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Prenditene cura!”. Lo slogan per la campagna 2020 per il sostentamento del clero si gioca tutto intorno alla parola chiave delle Offerte 2020: la cura. Lo sanno bene gli italiani che in questi mesi di pandemia e di crisi hanno continuato a sostenere i sacerdoti, con contributi deducibili. I dati fino a ottobre, infatti, mostrano un trend in crescita, rispetto a quelli dello scorso anno: aumentano, i fondi raccolti, ma anche il numero delle Offerte e di donatori è in crescita. Non dimentichiamo, però, che il 70% della raccolta si gioca in questo ultimo periodo dell’anno. Basta un gesto concreto, anche piccolo, per dire grazie ai sacerdoti che si prendono cura di noi, delle nostre famiglie e delle nostre comunità.

La bilancia della solidarietà ai nostri sacerdoti. La generosità dei fedeli pende a favore delle Offerte per il clero, quelle distribuite equamente che arrivano a tutti i sacerdoti d’Italia. Dopo un 2019 segnato da un valore negativo, le Erogazioni liberali per i sacerdoti, fotografate al 30 ottobre 2020 (ultimo dato disponibile) mostrano un significativo balzo in avanti. Ben 50.124 le Offerte inviate dai fedeli all’Istituto Centrale Sostentamento Clero, contro le 40.927 nello stesso periodo dell’anno scorso: in pratica, oltre 9.000 donazioni in più. Una sorpresa positiva, tenendo conto anche della situazione particolare e difficile che stiamo vivendo, che fa ben sperare per una conclusione vincente nell’anno. Anche la raccolta è in crescita sebbene in maniera più contenuta di quella registrata per le Offerte: 3milione 227mila euro donati nei primi 10 mesi del 2020 contro 2milione 965mila euro del 2019, in altre parole un incremento di quasi il 9%. Solo l’Offerta media risente della forte incertezza economica causata dell’emergenza Coronavirus mostrando una diminuzione di quasi 8 euro per donazione. Quest’anno ogni fedele ha donato, in media, 64,34 euro contro i 72,46 del 2019

L’economia della cura. “I giovani faranno profezie e gli anziani faranno sogni”, scrive il profeta Gioele. Oltre 2000 giovani con meno di 35 anni di tutto il mondo hanno fatto profezie, partecipando ad Assisi dal 19 al 21 novembre al meeting mondiale “Economy of Francesco”, fortemente voluto dal nostro Papa. Per lanciare un modello economico nuovo che superi l’organizzazione del lavoro, basata solo sulla logica della produttività, e rimetta al centro le persone, l’accoglienza, l’inclusione e la cura. Proprio come fanno i nostri sacerdoti, che aiutano i poveri e le famiglie in difficoltà, dedicano tempo e velocità di risposte ai ragazzi e giovani, ma sanno cambiare ritmo e rallentare per ascoltare e confortare gli anziani. L’Offerta per “il parroco, uno di famiglia”, fatta senza muoversi di casa all’Istituto Centrale Sostentamento Clero – tramite posta, banca, carta di credito -, è la grande occasione per dimostrare quanto ci stanno a cuore i nostri sacerdoti, che sono i testimoni della cura per gli ultimi. 

Paolo Cortellessa


RomaSette.it: sostenere i sacerdoti per sostenere la Chiesa

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In occasione della Giornata nazionale di sensibilizzazione per il sostentamento del clero ecco l’intervista dell’incaricato diocesano di Roma Pierluigi Proietti a RomaSette.it: «Sostenere i sacerdoti per sostenere la missione della Chiesa».

Saranno soprattutto i canali social a veicolare quest’anno il messaggio di sensibilizzazione per il sostentamento del clero, che «in questa situazione particolare, dovuta all’emergenza sanitaria per il Covid-19, richiede un ulteriore slancio economico». A spiegarlo è Pierluigi Proietti, incaricato diocesano del “sovvenire”, Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, in occasione della Giornata di sensibilizzazione per il sostentamento del clero che viene celebrata domenica 22 novembre in tutte le parrocchie d’Italia. In particolare, sono oltre 200 quelle romane in cui la metà delle offerte raccolte durante la celebrazione saranno destinate all’Istituto centrale per il sostentamento del clero e dove inoltre i volontari laici del Sovvenire sensibilizzeranno i fedeli rispetto all’importanza di questo sostegno alla Chiesa nella figura dei sacerdoti, fornendo materiale informativo. «A campeggiare sarà una locandina che abbiamo voluto realizzare ad hoc – continua il referente -, un collage di tanti volti di sacerdoti che operano nel nostro territorio, spendendosi per le persone pure in momenti di difficoltà come questo, anzi, a maggior ragione adesso, rischiando anche la loro vita». Lo slogan che accompagna le immagini, infatti, recita: “Anche in questa situazione noi ci siamo sempre”.

Quanto raccolto per i sacerdoti «è destinato al sostentamento di tutti i 34 mila preti diocesani italiani – spiega ancora Proietti -. L’espressione ”Offerte per il sostentamento del clero” risale al 1989, quando questa nuova possibilità di condivisione ecclesiale entrò in vigore». Un’azione quindi condivisa «con il popolo dei fedeli, perché lo stipendio dei sacerdoti non è qualcosa di cui si occupa il Vaticano ma la Chiesa come comunità». Ogni fedele che dona ai sacerdoti non contribuisce solo alle necessità quotidiane del proprio parroco ma a quelle di tanti altri preti operanti in comunità più piccole e meno fortunate, lontane geograficamente ma in comunione fraterna le une con le altre.

L’Istituto centrale per il sostentamento del clero infatti ripartisce le offerte raccolte in forma di remunerazione mensile ai 34mila sacerdoti italiani: 32mila sono in attività nelle 25mila parrocchie italiane, circa 2mila sono preti anziani o malati mentre oltre 400 sono i fidei donum, sacerdoti diocesani in missione nei Paesi del Terzo mondo. «La remunerazione mensile – sottolinea Proietti – è pari a circa 900 euro netti per un sacerdote appena ordinato e a poco più di 1.400 euro per un vescovo ai limiti della pensione». L’incaricato spiega poi che «per quel che riguarda la nostra diocesi, le offerte per i sacerdoti coprono soltanto il 3% del fabbisogno per i loro stipendi» e questo fa sì che «per colmare la differenza si debba attingere ai fondi dell’8xmille, decrementando le quote per iniziative di carità, legate alla pastorale o per il mantenimento strutturale delle chiese».

Le offerte per i sacerdoti e l’8xmille sono nati insieme, con gli Accordi di revisione del Concordato nel 1984, ma «se l’8xmille è andato incontro a una rapida diffusione – illustra Proietti -, che oggi lo ha reso un mezzo ben noto per sostenere la Chiesa cattolica, le offerte per il sostentamento del clero sono uno strumento ancora poco usato, forse anche perché richiedono un contributo personale in più». In conclusione, l’incaricato del Sovvenire, rimandando al sito del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica per ulteriori chiarimenti, ricorda che «le offerte sono deducibili, cioè chi le versa può dedurle dalle tasse fino a 1.032,91 euro ogni anno, ed è inoltre possibile contribuire sempre, tutti i giorni dell’anno, anche più volte l’anno, sia con un contributo diretto, sia mediante conto corrente postale o bonifico».

(Michela Altoviti)


Crotone: “da grande vorrei essere piccolo”

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Il Servizio diocesano per la promozione del “sovvenire” di Crotone ha realizzato un breve spot per far giungere a tutti un messaggio importante, così descritto dagli autori del video i ragazzi di Monnalisa Group: “Cosa vogliamo per le nuove generazioni? E soprattutto, cosa si aspetta da noi la società che nasce e cresce in cosi tante difficoltà? Il consumismo ci fa perdere il senso di quello che realmente ci manca: i buoni e giusti esempi da seguire. Gli umili. I piccoli ma grandi uomini di Dio”.

Un invito a sostenere i sacerdoti non può non coincidere con il voler promuovere un buon esempio per i più piccoli. Lo spot mostra i due sguardi, la stima reciproca dei due protagonisti, che diventa quasi un tutt’uno per un obiettivo comune: “il regno dei cieli”.

Fornire una motivazione per sostenere il sacerdote. Raccontare l’importanza che il sacerdote assume nella vita della società da educare e da crescere. Disegnare l’umiltà del sacerdote mostrando il suo ideale, il suo spirito: restare piccolo, tanto piccolo da aver bisogno di te per essere sostenuto, da aver bisogno del nostro aiuto per aiutare: “da grande vorrei essere piccolo”.

Don Elder Yamid Dallos
Incaricato diocesano Crotone

Uno “Speciale Avvenire” per i sacerdoti

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Quest’anno per la prima volta il quotidiano Avvenire ha dedicato un dorso speciale di 16 pagine alle Offerte per i sacerdoti, in edicola domenica 22 novembre, in coincidenza con la Giornata Nazionale. Un’iniziativa importante e il primo passo verso una nuova stagione di collaborazione con il media di punta della CEI. Obiettivo comune: far crescere la consapevolezza pubblica verso l’azione dei preti diocesani oggi nel nostro Paese e il valore ecclesiale di sostenerne la missione. Volentieri condividiamo il pdf, dove troverete storie e testimonianze da tutta Italia. E’ uno strumento prezioso di sensibilizzazione, che può essere richiesto anche in più copie alla redazione di Milano.

Inoltre sabato 21 novembre è uscito anche un articolo sulla Giornata Nazionale a cura del Servizio Promozione che potete leggere qui.


Chiavari: prendersi cura dei sacerdoti, missione anche dei “Serrani”

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Il Serratigullio è il periodico del Serra Club Tigullio che riporta nel numero di dicembre, (in uscita il 9 novembre), un servizio dal titolo: “Cura dei nostri sacerdoti” contenente un editoriale del nostro incaricato di Chiavari Francesco Baratta e, a seguire, la lettera del Responsabile Servizio Promozione Sostegno Economico alla Chiesa cattolica della CEI, Massimo Monzio Compagnoni.

Il giornale, strumento per tutti quei parroci della diocesi di Chiavari che potevano leggerne gli spunti di riflessione nella Giornata Nazionale, è stato inviato ai “Serrani” di tutta Italia e ai laici amici e conoscenti.

A pag. 6 sono stati dati alcuni suggerimenti per la Giornata del 22 novembre. Infine, a pag. 7, anche uno spunto sul “perché sono importanti le Offerte per il sostentamento dei sacerdoti”.

Come ricorda Francesco Baratta all’inizio del suo articolo, tra gli scopi e finalità del Serra Club vi è al primo punto quello “di sostenere le vocazioni al sacerdozio ministeriale nella Chiesa cattolica, come una particolare vocazione al servizio e sostenere i sacerdoti nel loro sacro ministero”.

Il giornale, visibile sul web www.serratigullio.it, sarà inviato anche ai simpatizzanti della Chiesa cattolica.

Bologna: la pandemia non ferma la promozione del “sovvenire”

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A causa della pandemia anche le nostre Chiese, inserite nel tessuto sociale dei territori, fanno i conti con questa difficile realtà. Nonostante ciò non si è fermato il lavoro paziente e operoso degli incaricati diocesani per la promozione del sostegno economico alla Chiesa.

Esemplare quello svolto, ad esempio, nell’arcidiocesi di Bologna dall’incaricato del “sovvenire” Giacomo Varone il quale, alla vigilia della Giornata Nazionale di sensibilizzazione delle Offerte per il sostentamento dei sacerdoti del 22 novembre, oltre a diversi contributi fatti pubblicare su Bologna 7, ha promosso il significato e l’importanza ecclesiale dell’appuntamento anche con questo video.

Inoltre, dal momento che è importante parlare sempre di sostegno economico alla Chiesa anche dopo una Giornata Nazionale il 24 novembre si è svolto un altro appuntamento al quale è stato possibile partecipare online in streaming. Un convegno dal titolo Il prete nella città degli uomini (anche nella pandemia) organizzato dal Servizio Promozione dell’Arcidiocesi di Bologna con la partecipazione del prof. Ivano Dionigi, Presidente della Pontificia Accademia di Latinità, già Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bologna, del prof. Stefano Zamagni, Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali – Professore Ordinario dell’Università degli Studi di Bologna e di Sua Em.za Card. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna. Il dibattito è stato moderato dal giornalista Michele Brambilla – Direttore QN – Il Resto del Carlino, introdotto e coordinato dall’incaricato del Servizio diocesano promozione sostegno economico Giacomo Varone.

Imola e l’iniziativa numero 1 per le Offerte: 1 mese + 1 comunità + 1 prete

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Vi segnaliamo questa iniziativa della diocesi di Imola spiegata in questo video dallincaricato, Davide Martini, insime al direttore dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero, don Fabio Gennai. In basso anche le pagine pubblicate sul settimanale diocesano Il Nuovo Diario Messaggero.

Dal 7 novembre 2020 ritorna perciò la proposta di sensibilizzazione diocesana di Imola. Vediamo di che si tratta.

Essa vuole sollecitare e promuovere, nel mese di novembre 2020, il “farsi carico” da parte di 1 comunità parrocchiale del proprio parroco, attraverso il tentativo di raccolta di Offerte per i sacerdoti per un ammontare complessivo corrispondente a quanto necessario per 1 prete in 1 mese.

Scrive Davide Martini:

Da oramai trent’anni il sostegno economico dei sacerdoti in Italia, il loro sostentamento mensile quindi, è garantito dai redditi prodotti dall’Istituto Diocesano Sostentamento Clero (6,5%), dalle remunerazioni e pensioni personali (16,7%), dalle Offerte per i sacerdoti (1,7%) ma, soprattutto, dall’utilizzo dei fondi 8xmille. 

530 milioni di euro è il fabbisogno annuale per i 34.000 sacerdoti in Italia, somma coperta per ben il 67,6% da quote dell’otto per mille che, con un prelievo di 384 milioni di euro, fanno del “Sostentamento del Clero” la destinazione predominante sulle altre finalità previste, “Esigenze di Culto della Popolazione” e “Carità in Italia e nel Terzo Mondo”.

Le Offerte per i sacerdoti, espressione della corresponsabilità e della solidarietà dei fedeli introdotte nel 1989 con grandi aspettative di successo, non raggiungono neppure il 2% del necessario. E con importi e numero di donatori, costantemente in calo.

Eppure si tratta di una magnifica invenzione (tra l’altro deducibile dalle tasse), un’Offerta che è diretta ai sacerdoti e che contemporaneamente libera eguali risorse per le altre finalità della Chiesa.

Una magnifica invenzione che soffre però della indirettività del gesto, essendo espletabile per lo più, attraverso un versamento con bollettino postale, bonifico bancario, carta di credito.

La nostra iniziativa diocesana, nasce proprio con l’intento di rimuovere questo ostacolo, attraverso una raccolta delle offerte per i sacerdoti nel loro luogo più naturale: la parrocchia.

Riuscirà la tua comunità parrocchiale a raccogliere in un mese il necessario per il sostentamento del proprio parroco? 

Primo: aiutare il gesto 

Anche quest’anno vogliamo tentare di dare una risposta a questa domanda, coinvolgendo nuovamente tutte le parrocchie della nostra diocesi.

Con l’iniziativa diocesana 1 mese, 1 comunità, 1 prete, vogliamo proporre  l’esperienza diretta del sostentamento del parroco attraverso la raccolta in parrocchia delle Offerte per i Sacerdoti tenuto conto che, se 1 comunità parrocchiale dovesse assumersi per 1 mese il sostegno economico del proprio parroco (1 prete), dovrebbe recuperare una somma variabile dai 900 ai 1.100 euro a seconda dell’anzianità e degli incarichi ricoperti.

Secondo: parliamoci chiaro

Parliamoci chiaro: senza l’8xmille la Chiesa non riuscirebbe a coprire il necessario neppure per quattro delle dodici mensilità previste per l’onesto sostentamento dei suoi ministri.

Il promuovere questa iniziativa attraverso il coinvolgimento della tua comunità parrocchiale nella raccolta del necessario per un mese per il proprio parroco, ha un duplice significato educativo:

  • cominciando dal proprio, responsabilizzare i fedeli alla necessità del sostentamento di tutti i sacerdoti;
  • attraverso la raccolta delle Offerte, portare a conoscenza del fatto che la Chiesa “non è ricca come la si dipinge” e che, al contrario, dipende dalla corresponsabilità dei suoi fedeli: il disinteresse, è causa di cospicui prelievi di fondi dell’otto per mille che potrebbero venire utilizzati

Terzo: nel 2019 caliamo…si può, si deve fare di più

 Nel 2019 il nostro impegno unito a quello dei parroci coinvolti nell’iniziativa hanno contribuito a liberare 36mila euro di fondi 8xmille altrimenti destinati al clero. Si tratta di 412 offerte raccolte. Nel 2018, seppur l’iniziativa di raccolta interessò solamente 25 parrocchie, si riuscirono a raccogliere 530 offerte per 46mila euro.
Occorre fare di più, molto di più.

8xmille senza frontiere: “Le nostre opere devono tornare a parlare”

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Fino al 31 dicembre le testate della FISC possono partecipare al bando 2020 8xmile senza frontiere “Speciale Covid” scrivendo articoli legati alle iniziative realizzate dalle e nelle Chiese locali con i fondi 8xmille proprio come risposta concreta all’emergenza che la pandemia ha portato con sé.

In attesa di questi articoli vi proponiamo uno dei vincitori del 2019. Si tratta in realtà di uno “Speciale 8xmille” che Il Nuovo Giornale della diocesi di Piacenza-Bobbio pubblicò il 26 settembre 2019 (Firmo dunque Dono pag. 17 e seguenti). Tante pagine tutte dedicate alle opere 8xmille, completo di interviste e testimonianze per spiegare il valore sociale ed ecclesiale di una firma.

Qui vi proponiamo il contributo sul Viaggio tra le opere di solidarietà coordinate dalla Caritas. “Siamo compagni di viaggio della gente”: la testimonianza del direttore Mario Idda e del responsabile dell’area promozione Massimo Magnaschi.

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Il settore della solidarietà occupa un posto di rilievo nella destinazione dei fondi 8xmille da parte della Conferenza episcopale italiana e delle diocesi. A Piacenza nel 2018 per questo settore sono giunti oltre 683mila euro. Quasi un terzo di questa somma è stata impiegata a sostegno delle opere messe in atto dalla Caritas in collaborazione con il territorio. La restante parte è stata destinata per progetti messi in atto da altre realtà ecclesiali.

L’opera della Caritas
Destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica è un gesto concreto di solidarietà, si tratta di una firma che sostiene progetti concreti come quelli delle Caritas diocesane fra cui quella di Piacenza-Bobbio. Ne parliamo con il direttore Mario Idda e il responsabile della promozione Caritas, Massimo Magnaschi.

“Innanzitutto la Caritas – afferma Idda, da pochi mesi alla guida dell’ente di via Giordani a Piacenza – è l’organismo istituito dal Vescovo al fine di promuovere, anche in collaborazione con le altre istituzioni, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale diocesana e di quelle parrocchiali, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica. La vicinanza agli ultimi si esprime attraverso l’incontro, l’ascolto e l’accompagnamento”. “Nelle tappe del percorso di aiuto – aggiunge il direttore – si rendono necessarie opere che sostengano le persone nei momenti difficili (mensa, accoglienza notturna, appartamenti sociali, etc.). L’agire della Caritas è nel territorio e con il territorio ed in questa prospettiva la comunità è un elemento centrale”.

Legami di comunità
La Caritas, ed in particolare l’area promozione – sottolinea Massimo Magnaschi – accompagna e segue lo sviluppo dei gruppi Caritas parrocchiali, circa 50 presenti in diocesi, che sono espressione di un’esperienza innervata nel territorio e di una comunità attenta agli ultimi là dove essi vivono. “Siamo impegnati in un percorso di formazione e di condivisione – aggiunge Magnaschi – per aiutarci reciprocamente. L’esperienza di questi anni ci ha insegnato che la risposta ad un bisogno deve avere come primo requisito l’attivazione di legami di comunità. Solo attraverso una corresponsabilità ed una condivisione all’interno della comunità si può andare oltre la semplice assistenza e creare percorsi di uscita dalle situazioni di povertà. Paradossalmente se una Caritas fosse così ricca da poter offrire beni materiali come un dispenser «a domanda risposta», sarebbe lontanissima da quello che ha voluto Paolo VI quando l’ha istituita. Quello che ci prefiggiamo è far vivere ad ogni persona che appartiene ad una comunità un’esperienza di carità che si esprima prevalentemente attraverso relazioni buone e fraterne, cosa molto diversa da un puro assistenzialismo”.

Ascoltare, osservare e discernere
Tre sono i verbi-cardine dell’attività della Caritas – aggiunge Magnaschi: non si può essere vicino alle persone senza l’ascolto, l’incontro, senza capirne i bisogni e senza diventarne compagni di viaggio. L’osservazione è cercare di riflettere e sistematizzare le cose che si vedono, è una prospettiva, un impegno per scoprire le cause che stanno dietro alle problematiche, per costruire dei percorsi.

Il discernimento, a fronte dell’incontro con le persone ed all’individuazione del problema, consiste nella responsabilità di fare delle scelte che cerchino di dare risposte concrete a quei bisogni.

La Caritas inserita nella pastorale diocesana
Parola, eucaristia e carità, sono i fondamenti dell’attività pastorale della Chiesa – afferma il direttore Idda -. La Caritas non è un ente autonomo, è sempre legato alla vita pastorale della Chiesa locale. Non a caso il nostro prossimo Convegno annuale sabato 9 novembre sarà dedicato proprio al tema «L’animazione comunitaria della carità, vivere la quotidianità nelle comunità pastorali». Stiamo camminando insieme alla diocesi nel progetto delle nuove Comunità pastorali. Siamo nella Chiesa per far crescere e sviluppare la testimonianza della carità”. La Caritas è in rete con i gruppi parrocchiali, ha in programma tappe di formazione per l’animazione di comunità, con un’agenda di incontri per andare localmente ad ascoltare esperienze, difficoltà ed esigenze.

Spiritualità e valori del Vangelo
Il direttore Idda mette in evidenza come gli operatori Caritas nella sede di via Giordani iniziano ogni mattina la giornata con la preghiera delle Lodi, in una stanza della sede trasformata in una piccola cappella. “Preghiamo poi andiamo ad incontrare le persone”. Questo radicamento nella fede è un aspetto molto sentito nella Caritas dove si cerca di agire nel nome del Vangelo, con lo stile del Buon Samaritano. L’ispirarsi alla Parola è caratterizzato dalla fiducia in Dio. “È come se Cristo ci affidasse delle persone in difficoltà – aggiunge Magnaschi – e ci dicesse di curarle senza preoccupazione di sorta perché Lui non ci farà mancare nulla. Siamo anche noi persone immerse nella fragilità, ci riteniamo però – aggiunge Mario -, come diceva di sé Santa Teresa di Calcutta, «una matita nelle mani di Dio» a servizio di coloro che incontriamo nel nostro percorso”.