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Caritas italiana / Bilancio sociale e primo Report statistico sulle povertà

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Si è svolta martedì 27 giugno presso la sede di Caritas Italiana, la presentazione congiunta del Bilancio Sociale 2022 e del primo Report statistico nazionale sulle povertà dal titolo “La povertà in Italia secondo i dati della rete Caritas”, che ha tenuto conto di tre tematiche principali che definiscono ambiti progettuali, di azione e di cura Caritas, a partire dalle tre vie della carità enunciate da papa Francesco per il 50° di Caritas Italiana: “Partire dagli ultimi, custodire lo stile del Vangelo, sviluppare la creatività”.

Ricordiamo che la Caritas Italiana, come organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana, gestisce operativamente parte dei fondi 8xmille destinati dalla CEI alla carità a livello nazionale, compresi quelli per le emergenze.

Se il Bilancio Sociale vuole essere una finestra a favore di stakeholders, benefattori e di ogni lettore che Caritas Italiana apre sulla sua struttura organizzativa, sugli orizzonti di impegno e sulle attività svolte durante l’anno, il Report Statistico Povertà accende i riflettori sulla povertà e i suoi aspetti multidimensionali, a partire dai dati raccolti nei Centri di ascolto e nei servizi offerti dalle Caritas diocesane. La sua novità risiede, oltre che nei contenuti riportati, anche nella tempestività dell’elaborazione dei dati raccolti: divulgato a soli sei mesi di distanza dalla fine del 2022, il Report offre uno spaccato veridico sulle povertà contemporanee che affliggono il nostro Paese.

L’analisi che ne emerge fornisce quasi in tempo reale la situazione delle 255.957 persone che nel corso del 2022 si sono rivolte ai Centri d’ascolto diocesani e parrocchiali in rete con la raccolta dati. Emerge un aumento del 12,5% delle persone ascoltate rispetto all’anno prima, anche per effetto, ma non solo, dell’accompagnamento dei profughi in fuga dalla guerra in Ucraina.

Un altro aspetto sottolineato è la multidimensionalità della povertà, ossia il fatto che chi si rivolge ai servizi Caritas vive una situazione di povertà a causa di più motivi concomitanti e manifestando due o più ambiti di bisogno. In questo senso prevalgono, come di consueto le difficoltà legate a uno stato di fragilità economica, i bisogni occupazionali e abitativi; seguono i problemi familiari (separazioni, divorzi, conflittualità di coppia), le difficoltà legate allo stato di salute (disagio mentale, problemi oncologici, odontoiatrici) o ai processi migratori. I dati dicono anche di una “cronicizzazione della povertà”, riportandoci ad una situazione pre-pandemia.

Sempre all’interno del Report è riportato l’esito di una articolata analisi statistica multivariata – la prima nel suo genere realizzata su dati di fonte Caritas – che ha consentito di estrapolare cinque profili o cluster di beneficiari (i vulnerabili soli, le famiglie poveri, i giovani stranieri in transito, i genitori fragili e i poveri soli), andando oltre la semplice analisi descrittiva delle tante variabili a disposizione nella banca dati Caritas (complessivamente oltre 300).

Perugia-Città della Pieve / L’8xmille non è semplice solidarietà…

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L’esempio del “Villaggio Carità – Sorella Provvidenza” attivo da quasi dieci anni.

Ogni anno la firma dell’“8xmille” consente anche alla Chiesa diocesana di Perugia-Città della Pieve di portare avanti le sue opere pastorali, socio-caritative, missionarie, culturali, per la tutela e la valorizzazione dei suoi beni storico-artistici; ambiti fruibili e al servizio di tutti senza distinzione di ceto, fede, cultura e nazionalità, che vedono impegnati, oltre a sacerdoti, religiosi, religiose e diaconi, numerosi operatori e volontari laici a livello diocesano e parrocchiale.

La “cittadella” della carità. Il “Villaggio” è una “cittadella” della carità in cui, oltre ad aver dato un tetto dignitoso, nel solo 2022, a 32 famiglie italiane ed estere, per complessive 91 persone tra adulti e minori, a causa della perdita dell’alloggio, è quotidianamente vissuto da alcune centinaia di persone. Al suo interno si trovano: il Centro di ascolto diocesano, frequentato, nel 2022, da 1.653 utenti-nuclei familiari (+ 12,7% rispetto al 2021); l’Emporio della Solidarietà “Tabgha” (vi accedono con tessera 780 famiglie); la Mensa “Don Gualtiero” (prepara 110 pasti al giorno); la “Farmacia solidale” per farmaci, presidi sanitari e ticket (servizio attivato di recente); la sede dell’Associazione perugina di volontariato (Apv), che conta più di 100 soci impegnati prevalentemente nel mondo carcerario, nell’ambito ospedaliero e nell’assistenza ad anziani e disabili.

Un supporto fondamentale. «L’8xmille alla Chiesa cattolica non è semplice solidarietà, è uno strumento importante per stare vicini alle le persone che sono in difficoltà. Parte di questi fondi viene destinata alla carità e per noi questo supporto è fondamentale per poter continuare ad aiutare i poveri, a costruire con loro un percorso nuovo e di autonomia, con progetti specifici e di prossimità». Lo sottolinea don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana, ricordando uno dei “frutti” tangibili dell’8xmille, il “Villaggio Carità – Sorella Provvidenza” in Perugia, sede della Caritas diocesana; opera che il prossimo anno, il 29 gennaio, compirà dieci anni di attività.

Oltre le opere Caritas. L’8xmille viene impiegato annualmente anche per le attività dei 34 Oratori attivi nell’Archidiocesi che, oltre ad offrire opportunità di formazione ed educazione per fanciulli e adolescenti, sono di sostegno sociale non indifferente a migliaia di famiglie tutto l’anno, con attività di doposcuola, oltre in estate con i “Gr.Est.” (gruppi estivi). Altra “voce” significativa dell’8xmille, oltre le opere Caritas, è quella delle attività svolte per la tutela, conservazione e valorizzazione dei beni storico-artistici e culturali. Nel dettaglio la sua ripartizione in quattro “macro voci” relativa ai fondi del 2021.

L’8xmille alla Chiesa diocesana. Da parte della CEI sono stati assegnati all’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, per l’anno 2021, complessivamente euro 5.326.553,61, così ripartiti: “Sostentamento del Clero” (di 145 sacerdoti e loro attività pastorali dirette, soprattutto di natura socio-caritativa, missionaria e di evangelizzazione), euro 2.187.395,90, pari al 41% del contributo complessivo; “Edilizia e Beni Culturali”, euro 1.738.727,80, pari al 33%; “Culto e Pastorale”, euro 718.509,23, pari al 13%; “Opere di Carità”, euro 683.920,68, pari al 13%.

L’emergenza pandemia. «L’erogazione dei suddetti fondi – spiega l’economo diocesano dott. Bruno Bandoli – ha tenuto conto del periodo emergenziale della pandemia da Covid-19. Nell’ambito di destinazione “Culto e Pastorale” è stato previsto un sostegno per vari uffici pastorali che hanno cercato di mantenere la loro attività nonostante le limitazioni al lavoro in presenza». Mentre, precisa il dott. Bandoli, «nell’ambito degli interventi caritativi sono state sostenute, come di consueto, le numerose attività della Caritas diocesana ed in particolare i servizi di accoglienza e il Centro di Ascolto. L’aiuto è stato fornito anche agli Empori diffusi nel territorio, gestiti anche grazie al generoso apporto di numerosi volontari, diventati punto di riferimento per le persone di difficoltà durante la pandemia». Inoltre, evidenzia sempre l’economo diocesano, «un settore che ha subito più di altri le problematiche portate dal Covid-19 è quello delle residenze per anziani che accolgono alcune centinaia di loro sia autosufficienti che non autosufficienti, e danno lavoro ad altrettante persone con diverse competenze e professionalità socio-sanitarie».

Forme integrative di finanziamento. Commentando questi dati, soprattutto le voci di intervento, il vicario generale don Simone Sorbaioli, a motivo di quanto illustrato dall’economo Bandoli, auspica che «la scelta dell’8xmille alla Chiesa cattolica non venga meno nel tempo, ma è anche necessario, come ha sostenuto recentemente il nostro Arcivescovo Mons. Ivan Maffeis, pensare a forme integrative di finanziamento allo stesso “8xmille” e a nuove campagne di sensibilizzazione e di trasparenza delle opere portate avanti con le offerte che giungono alla Chiesa».

Trani / 8xmille: l’8 luglio il convegno su “La cultura del dono”

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Sabato 8 luglio, a Trani, presso la Casa della carità “Don Giuseppe Rossi” in via Malcangi 78, dalle 16.30 alle 19.30, a cura della Caritas diocesana in collaborazione dell’Oasi 2 onlus, si terrà il convegno sul tema “La cultura del dono”. Interverranno, tra gli altri, mons. Leonardo D’Ascenzo, arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, e don Alessandro Mayer, delegato regionale di Caritas Puglia. Le conclusioni e prospettive saranno tracciate dal diacono Ruggiero Serafini, delegato episcopale Caritas diocesana.

Il progetto è finanziato dall’8xmille di promozione Caritas 2023.

(Fonte Sir)

8xmille / Pubblicato il rendiconto 2022 nella Bergamasca

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Lo scorso 7 giugno, su iniziativa del Servizio diocesano di Bergamo per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, si è svolto un incontro online tramite la piattaforma Zoom per condividere alcuni aspetti formativi e di rendicontazione inerenti l’8xmille.

Qui il link per rivedere la registrazione del collegamento.

In allegato il Rendiconto della diocesi di Bergamo 2022 e un’intervista all’incaricato diocesano don Marco Milesi, a cura di Sergio Cotti, pubblicata da L’Eco di Bergamo dal titolo «Chiesa, l’Otto per mille aiuta tutto il territorio con migliaia di progetti».

Terni–Narni–Amelia / Relazione sui fondi 8xmille distribuiti nel 2022

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Poco più di un mese fa abbiamo presentato, in concomitanza con la Giornata nazionale dell’8xmille, il “Rendiconto 2021 dell’8xmille alle Diocesi dell’Umbria”.

La diocesi di Terni – Narni – Amelia continua il lavoro divulgativo pubblicando sul proprio sito (qui) le somme derivanti dall’8xmille ricevute nell’anno 2022 da parte della Conferenza Episcopale Italiana per “esigenze di culto e pastorale” (€ 568.863,85) e “interventi caritativi” (€ 541.307,32).

Si legge come incipit: “Grazie all’impegno di tante persone, che hanno scelto di destinare l’8xmille dell’Irpef alla Chiesa cattolica, anche quest’anno in diocesi si è potuto fare molto per tanti fratelli. In un momento di particolare difficoltà economica si è cercato con i fondi del 2022 di sostenere le attività istituzionali, proprie della pastorale diocesana e, in particolare, le tante situazioni di bisogno e di povertà”.

Parlano di noi / Gesti d’amore che diventano solidarietà e identità

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“L’unico modo per giungere ai poveri è identificarsi con Gesù che dà vita dando sé stesso. Quanto maggiore sarà l’assimilazione a lui, tanto più si sarà vicini ai poveri. Soltanto attraverso Gesù questi trovano la salvezza, perché la povertà è causata dal rifiuto di una generosa dedizione. Non basta dare, è necessario darsi, e solo identificandosi con Gesù si può amare così. (J. Mateos, J. Barreto, Il Vangelo di Giovanni)”. Sono le prime righe che annunciano l’articolo su lastampa.it, che continua con questa citazione: “Sono mille i problemi che ci assillano quotidianamente: il lavoro, le bollette, l’incertezza del futuro, e ancora tanti altri pensieri che ci rendono inquieti e finiscono con l’influire sulle nostre vite. Eppure, pensiamoci un attimo: cos’è che ci fa star bene come il compiere un semplice gesto d’amore? Scriveva Kurt Vonnegut che lui di regola ne conosceva una sola: bisogna essere buoni. E se ci si pensa, alle volte essere buoni, lasciare che un gesto d’amore ci riempia la vita e soprattutto aiuti gli altri, è più facile di quanto pensiamo. Basta una semplice firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica, per sostenere migliaia di progetti caritativi, di culto e pastorali in Italia e nel mondo e contribuire al sostentamento dei sacerdoti impegnati ogni giorno nelle parrocchie o in missione nei Paesi più poveri”.

Altri esempi di “gesti d’amore” oggi su fanpage.it: “Ciascun contribuente deve presentare ogni anno la Dichiarazione dei Redditi per essere in regola. È questa un’occasione preziosa per poter migliorare la nostra e l’altrui vita. Basta una firma per l’8xmille alla Chiesa Cattolica per farci sentire bene e moltiplicare questo benessere nei luoghi vicini e lontani. Da nord a sud, l’Italia è ricca di progetti di solidarietà: da Seregno ad Albano Laziale e a Brindisi, scopriamo cosa possiamo fare con la nostra firma” (qui).

 

8xmille alla Chiesa cattolica / Un gesto d’amore moltiplicato per mille

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Se i mendicanti erano il cuore nascosto del cristianesimo, i cristiani dovevano coltivare la carità come virtù suprema: più grande, diceva Paolo, perfino della fede e della speranza. Quando versavano il dono nella mano tesa e soccorrevano l’umiliato e il perseguitato, il loro era un gesto assoluto: non attendeva di essere contraccambiato, e non desiderava nemmeno la gratitudine.

Inizia così un redazionale pubblicato il 6 giugno su repubblica.it.

Si legge ancora:

Ci sono emergenze, a questo mondo, che non finiscono mai, e delle quali non sentiamo parlare quasi mai in termini d’urgenza, eppure sono lì, incombono sulle vite di persone come noi, che però non hanno avuto la stessa fortuna. Persone che soffrono, che incontriamo per strada e magari non notiamo, e che avrebbero bisogno di una cosa soltanto: un semplice gesto d’amore. Che non è difficile da fare, e non costa un solo centesimo in più delle tasse che già paghiamo: una firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica è un gesto d’amore che possiamo rivolgere a migliaia di esseri umani; è un sostegno che possiamo offrire a tante persone in difficoltà. E, cosa estremamente importante, possiamo prosaicamente sapere e toccare con mano dove va a finire il nostro aiuto.

Seguono le tante storie che appartengono a tutti noi grazie alla campagna di comunicazione della CEI 2023. Come ad esempio Per esempio, a Brindisi, c’è la Mensa Caritas Parrocchie solidali, dove il gesto d’amore della nostra firma significa 70mila pasti caldi serviti in un anno a 190 persone in stato di disagio. Destinata a chi è in povertà estrema, per la maggior parte disoccupati, migranti, senza fissa dimora, in continuo aumento anche a Brindisi, la Mensa Parrocchie solidali è una mano tesa rivolta a quanti sono a rischio di esclusione sociale.

E anche la Casa della Carità, ramo onlus della parrocchia Basilica S. Giuseppe di Seregno (MB), un progetto della Comunità pastorale cittadina San Giovanni Paolo II che, dal 2014, vede riunite le sei parrocchie della città per tutte le attività pastorali. All’interno di due palazzine, in via Alfieri 8, la struttura accoglie persone senza fissa dimora che ricevono ospitalità, conforto e ascolto, con un bacino di utenza di oltre 150mila abitanti. Aperto dalle 18,30 alle 8 del mattino, con una squadra di 40 volontari, il dormitorio è un punto di riferimento per tante persone in difficoltà che qui trovano un letto ed un pasto caldo.

Ecco una delle tante testimonianze.

Sole24 Ore / Guida all’8xmille: come firmare e perché scegliere la Chiesa cattolica

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“Sono 11.795.699 i contribuenti che hanno scelto di destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica (dati Ministero Economia e Finanze relativi alle dichiarazioni 2021 – redditi 2020), una percentuale elevatissima pari al 70,37% sul totale delle scelte. Milioni di firme che si traducono in migliaia di progetti che, ogni anno, diventano realtà secondo tre direttrici fondamentali di spesa: culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e nei Paesi più poveri del mondo“.

Ecco l’estratto di un articolo pubblicato sul Sole24Ore.com del 5 giugno. Altri dati, storie e foto a corredo del redazionale che evidenzia molto bene come un semplice gesto sappia alimentare la speranza di tante persone. È la firma dei contribuenti che decidono di destinare l’ 8xmille alla Chiesa cattolica. Non è una “tassa in più” ma una quota corrispondente all’8xmille del gettito complessivo dell’Irpef (l’imposta sul reddito delle persone fisiche) che consente di realizzare migliaia di progetti caritativi in Italia e nei Paesi in via di sviluppo.

CHI PUÒ DESTINARE L’8XMILLE
Tutti possono firmare, sia coloro che sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi, sia quelli che sono esonerati. Quest’ultimo è un gruppo che, negli ultimi anni, ha registrato un costante aumento. Su 41 milioni di contribuenti, infatti, sono ben 11 milioni coloro che non sono obbligati a presentare la dichiarazione e che, nella maggior parte dei casi, non esercitano più il diritto di scelta. Una platea numerosa che può destinare l’8xmille tramite l’utilizzo di un’apposita scheda, scaricabile dal sito dell’Agenzia delle Entrate, da consegnare entro il 30 novembre 2023.

PERCHÉ FIRMARE
La destinazione dell’8xmille permette al cittadino di comunicare allo Stato in che maniera vuole che sia impiegata una parte delle risorse derivanti dalle entrate fiscali (l’8xmille del gettito complessivo Irpef). È una quota che viene comunque destinata e ripartita in proporzione alle preferenze di chi ha firmato.

PERCHÉ SCEGLIERE LA CHIESA CATTOLICA
Destinare l’ 8xmille alla Chiesa cattolica significa compiere un gesto d’amore che non fa sentire bene solo chi lo riceve ma anche chi lo compie. È una scelta che si traduce in una miriade di interventi, resi possibili da migliaia di volontari, sacerdoti, religiosi e religiose che quotidianamente condividono i propri sforzi per offrire conforto e sostegno ai più fragili.

COME VIENE IMPIEGATO DALLA CHIESA CATTOLICA
Il dettaglio degli interventi, descritto sul sito 8xmille.it alla voce “rendiconto” , sintetizza l’impegno della Chiesa cattolica che, grazie alle firme, oltre al sostentamento dei sacerdoti e alla salvaguardia del patrimonio architettonico per il culto, garantisce conforto e assistenza a chi ha bisogno.

Storie digitali 8xmille / Sull’Ansa spazio “agli invisibili”

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Vi segnaliamo un articolo pubblicato dall’Ansa (qui) dal titolo “Accogliere gli invisibili”. Ne anticipiamo una parte.

Mense, dormitori, pacchi di prima necessità, aiuti sanitari: è la rete messa in campo dalla Chiesa cattolica, grazie all’8xmille, per ridare dignità ai nuovi poveri.

Perdere il lavoro, fare un acquisto oltre le proprie possibilità, separarsi dall’amore di una vita. Può capitare a tutti e in un soffio la vita gira improvvisamente per un altro verso. È la condizione dei ‘nuovi poveri’, persone con una storia alle spalle normale, come tante altre, ma poi costrette a fare i conti su come arrivare a fine giornata. Guarda anche a loro la Chiesa cattolica che, con l’8xmille, sostiene tanti progetti nel Paese per restituire dignità a chi l’ha persa.

“Prima di arrivare qui facevo proprio la vita da clochard”, racconta Alberto, uno degli ospiti della “Casa della Carità” di Seregno (Monza-Brianza) che accoglie le persone che non hanno più un tetto sulla testa. Il Centro fa anche molto di più: offre ascolto, pasti caldi, vestiti puliti e un aiuto per ricollocarsi nel mondo del lavoro. “Accogliere gli ultimi – spiega Gabriele Moretto, direttore della Casa della Carità – è la nostra missione. L’obiettivo principale della nostra attività consiste nel ridare dignità, fiducia e aiuto a chi, per i più svariati motivi, si trova in una condizione di assoluta precarietà”.

La Casa della Carità di Seregno può dare speranza a chi l’ha persa grazie all’aiuto dei contribuenti che con la firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica di fatto sostengono questa rete di solidarietà. “Se fare un gesto d’amore ti fa sentire bene, immagina farne migliaia”, è lo slogan della nuova campagna della Conferenza Episcopale Italiana, che mette in evidenza il significato profondo di un semplice gesto che permette ogni anno la realizzazione di migliaia di progetti in Italia e nei Paesi in via di sviluppo. Un gesto che non costa nulla perché chi firma la casella dell’8xmille non paga una tassa in più ma semplicemente contribuisce a scegliere a chi destinare quella quota del gettito IRPEF. “Chi firma diventa protagonista di un cambiamento – sottolinea il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – ed è autore di una scelta solidale, frutto di una decisione consapevole, da rinnovare ogni anno. In ogni iniziativa le risorse economiche sono messe a frutto da sacerdoti, suore, operatori e dai tantissimi volontari che, con le nostre firme, sono il vero motore dei progetti realizzati”.

Continua qui.

Ancona / Caritas: crescono i poveri, ma anche i volontari

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Vi segnaliamo questo articolo pubblicato su ilrestodelcarlino.it nel quale si evidenzia come ad Ancona cresca il numero dei poveri e pure dei volontari impegnati nel sociale. Nella città della carta solo alla Caritas diocesana di via Fontanelle le persone impegnate negli aiuti sono oltre 30. Molteplici le risposte che arrivano anche grazie all’8xmille.

Alcune cifre: lo scorso anno Caritas ha ascoltato in diocesi le esigenze e le paure di 590 famiglie e ha speso oltre 60mila euro di fondi 8xmille. Qui si avvia un percorso di inserimento anche in collaborazione con i servizi sociali del Comune.

L’Emporio della Carità assiste oltre 500 famiglie distribuendo prodotti alimentari e per l’igiene grazie a un accordo con Agea che fornisce ben il 70% della spesa erogata in un anno. Il resto lo si recupera con collette alimentari e fondi diocesani.

E poi ci sono le borse lavoro, i bandi come “Crea la tua impresa”. Il primo progetto, “Lavoro e Dignità”, grazie ai fondi dell’8xmille, è stato molto apprezzato. Nel 2021 sono arrivati 130 curriculum. Sette persone sono state assunte direttamente dalle aziende dopo il colloquio, 20 tirocini sono stati attivati. Di questi ben 12 sono diventati, dopo i sei mesi previsti dal tirocinio, contratti veri e propri.

Il tutto grazie alla collaborazione di imprenditori e associazioni di categoria. L’anno scorso sono state selezionate altre 7 persone per altrettanti tirocini e due sono diventati assunzioni a tutti gli effetti. E ancora il progetto di Agricoltura sociale tramite una cooperativa per un lavoro all’aria aperta di chi cerca di trovare una strada. Il raccolto è stato venduto nelle parrocchie per un circolo virtuoso a favore dei più bisognosi. Ai giovani è dedicato un progetto a parte che è stato avviato per la ripartenza degli oratori.