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Leone XIV / Il discorso del Santo Padre al clero della diocesi di Roma

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Ricevendo in udienza il clero della diocesi di Roma, Leone XIV nel suo discorso (che potete leggere anche di seguito) invita a camminare insieme, a ritrovare la fiamma della vocazione in un tempo segnato dalle violenze e, nel territorio di Roma, dalla povertà e dall’emergenza abitativa. “Il presbitero è chiamato ad essere l’uomo della comunione”, testimone “dentro una vita umile” capace di esprimere “la forza rinnovatrice del Vangelo”

Qui una sintesi nell’articolo di Benedetta Capelli per VaticanNews.

DISCORSO DEL SANTO PADRE LEONE XIV
AL CLERO DELLA DIOCESI DI ROMA 

Aula Paolo VI
Giovedì, 12 giugno 2025

Io voglio chiedere un forte applauso per tutti voi che siete qui e per tutti i sacerdoti e i diaconi di Roma!

Carissimi Presbiteri e Diaconi che svolgete il vostro servizio nella Diocesi di Roma, carissimi seminaristi, vi saluto tutti con affetto e amicizia!

Ringrazio Sua Eminenza, il Cardinale Vicario, per le parole di saluto e per la presentazione che ha fatto, raccontando un po’ della vostra presenza in questa città.

Ho desiderato incontrarvi per conoscervi da vicino e per iniziare a camminare insieme a voi. Vi ringrazio per la vostra vita donata a servizio del Regno, per le vostre fatiche quotidiane, per tanta generosità nell’esercizio del ministero, per tutto ciò che vivete nel silenzio e che, a volte, è accompagnato da sofferenza o da incomprensione. Svolgete servizi diversi ma siete tutti preziosi agli occhi di Dio e nella realizzazione del suo progetto.

La Diocesi di Roma presiede nella carità e nella comunione, e può compiere questa missione grazie ad ognuno di voi, nel vincolo di grazia con il Vescovo e nella feconda corresponsabilità con tutto il popolo di Dio. La nostra è una Diocesi davvero particolare, perché tanti sacerdoti arrivano da diverse parti del mondo, specialmente per motivi di studio; e questo implica che anche la vita pastorale – penso soprattutto alle parrocchie – sia segnata da questa universalità e dalla reciproca accoglienza che essa comporta.

Proprio a partire da questo sguardo universale che Roma offre, vorrei condividere cordialmente con voi alcune riflessioni.

La prima nota, che mi sta particolarmente a cuore, è quella dell’unità e della comunione. Nella preghiera detta “sacerdotale”, come sappiamo, Gesù ha chiesto al Padre che i suoi siano una cosa sola (cfr Gv 17,20-23). Il Signore sa bene che solo uniti a Lui e uniti tra di noi possiamo portare frutto e dare al mondo una testimonianza credibile. La comunione presbiterale qui a Roma è favorita dal fatto che per antica tradizione si è soliti vivere insieme, nelle canoniche come nei collegi o in altre residenze. Il presbitero è chiamato ad essere l’uomo della comunione, perché lui per primo la vive e continuamente la alimenta. Sappiamo che questa comunione oggi è ostacolata da un clima culturale che favorisce l’isolamento o l’autoreferenzialità. Nessuno di noi è esente da queste insidie che minacciano la solidità della nostra vita spirituale e la forza del nostro ministero.

Ma dobbiamo vigilare perché, oltre al contesto culturale, la comunione e la fraternità tra di noi incontrano anche alcuni ostacoli per così dire “interni”, che riguardano la vita ecclesiale della Diocesi, le relazioni interpersonali, e anche ciò che abita nel cuore, specialmente quel sentimento di stanchezza che sopraggiunge perché abbiamo vissuto delle fatiche particolari, perché non ci siamo sentiti compresi e ascoltati, o per altri motivi. Io vorrei aiutarvi, camminare con voi, perché ciascuno riacquisti serenità nel proprio ministero; ma proprio per questo vi chiedo uno slancio nella fraternità presbiterale, che affonda le sue radici in una solida vita spirituale, nell’incontro con il Signore e nell’ascolto della sua Parola. Nutriti da questa linfa, riusciamo a vivere relazioni di amicizia, gareggiando nello stimarci a vicenda (cfr Rm 12,10); avvertiamo il bisogno dell’altro per crescere e per alimentare la stessa tensione ecclesiale.

La comunione va tradotta anche nell’impegno in questa Diocesi; con carismi diversi, con percorsi di formazione differenti e anche con servizi differenti, ma unico dev’essere lo sforzo per sostenerla. A tutti chiedo di porre attenzione al cammino pastorale di questa Chiesa che è locale ma, a motivo di chi la guida, è anche universale. Camminare insieme è sempre garanzia di fedeltà al Vangelo; insieme e in armonia, cercando di arricchire la Chiesa con il proprio carisma ma avendo a cuore l’essere l’unico corpo di cui Cristo è il Capo.

La seconda nota che desidero consegnarvi è quella dell’esemplarità. In occasione delle ordinazioni sacerdotali dello scorso 31 maggio, nell’omelia ho richiamato l’importanza della trasparenza della vita, sulla base delle parole di San Paolo che agli anziani di Efeso dice: «Voi sapete come mi sono comportato» (At 20,18). Ve lo chiedo con il cuore di padre e di pastore: impegniamoci tutti ad essere sacerdoti credibili ed esemplari! Siamo consapevoli dei limiti della nostra natura e il Signore ci conosce in profondità; ma abbiamo ricevuto una grazia straordinaria, ci è stato affidato un tesoro prezioso di cui siamo ministri, servitori. E al servo è chiesta la fedeltà. Nessuno di noi è esente dalle suggestioni del mondo e la città, con le sue mille proposte, potrebbe anche allontanarci dal desiderio di una vita santa, inducendo un livellamento verso il basso dove si perdono i valori profondi dell’essere presbiteri. Lasciatevi ancora attrarre dalla chiamata del Maestro, per sentire e vivere l’amore della prima ora, quello che vi ha spinto a fare scelte forti e rinunce coraggiose. Se insieme proveremo ad essere esemplari dentro una vita umile, allora potremo esprimere la forza rinnovatrice del Vangelo per ogni uomo e per ogni donna.

Un’ultima nota che desidero consegnarvi è quella dello sguardo alle sfide del nostro tempo in chiave profetica. Siamo preoccupati e addolorati per tutto quello che succede ogni giorno nel mondo: ci feriscono le violenze che generano morte, ci interpellano le disuguaglianze, le povertà, tante forme di emarginazione sociale, la sofferenza diffusa che assume i tratti di un disagio che ormai non risparmia più nessuno. E queste realtà non accadono solo altrove, lontano da noi, ma interessano anche la nostra città di Roma, segnata da molteplici forme di povertà e da gravi emergenze come quella abitativa. Una città in cui, come notava Papa Francesco, alla “grande bellezza” e al fascino dell’arte deve corrispondere anche «il semplice decoro e la normale funzionalità nei luoghi e nelle situazioni della vita ordinaria, feriale. Perché una città più vivibile per i suoi cittadini è anche più accogliente per tutti» (Omelia nei Vespri con Te Deum, 31 dicembre 2023).

Il Signore ha voluto proprio noi in questo tempo pieno di sfide che, a volte, ci appaiono più grandi delle nostre forze. Queste sfide siamo chiamati ad abbracciarle, a interpretarle evangelicamente, a viverle come occasioni di testimonianza. Non scappiamo di fronte ad esse! L’impegno pastorale, come quello dello studio, diventino per tutti una scuola per imparare a costruire il Regno di Dio nell’oggi di una storia complessa e stimolante. In tempi recenti abbiamo avuto l’esempio di santi sacerdoti che hanno saputo coniugare la passione per la storia con l’annuncio del Vangelo, come don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani, profeti di pace e di giustizia. E qui a Roma abbiamo avuto don Luigi Di Liegro che, di fronte a tante povertà, ha dato la vita per cercare vie di giustizia e di promozione umana. Attingiamo alla forza di questi esempi per continuare a gettare semi di santità nella nostra città.

Carissimi, vi assicuro la mia vicinanza, il mio affetto e la mia disponibilità a camminare con voi. Affidiamo al Signore la nostra vita sacerdotale e chiediamogli di crescere nell’unità, nell’esemplarità e nell’impegno profetico per servire il nostro tempo. Ci accompagni l’accorato appello di Sant’Agostino che disse: «Amate questa Chiesa, restate in questa Chiesa, siate questa Chiesa. Amate il buon Pastore, lo Sposo bellissimo, che non inganna nessuno e non vuole che alcuno perisca. Pregate anche per le pecore sbandate: che anch’esse vengano, anch’esse riconoscano, anch’esse amino, perché vi sia un solo ovile e un solo pastore» (Discorso 138, 10). Grazie!

Evento online / Il 16 giungo alle 20.30 Luigino Bruni su La grammatica del per-sempre

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Dopo le Giornate di formazione e spiritualità tenutesi nei mesi scorsi ad Assisi, Otranto e Novara e guidate da padre Franco Annicchiarico sj, molti incaricati hanno chiesto di poter continuare a camminare insieme per una formazione basata sulla Parola e per servire sempre meglio le Chiese locali.

Perciò il Servizio Promozione ha pensato ad un percorso di formazione on-line che si svolgerà i lunedì sera del 16 giugno, 8 settembre e 13 ottobre 2025 dalle 20.30 alle 22.00 e che sarà tenuto dal dott. Luigino Bruni, docente di economia presso l’Università Lumsa di Roma e Vicepresidente della Fondazione The Economy of Francesco. Lo farà commentando – in prospettiva biblico-economica – il Libro di Rut.

Questi i temi scelti con le relative date:

  • 16 giugno La grammatica del per-sempre
  • 8 settembre Il dono del grano sospeso
  • 13 ottobre L’altro nome dell’economia

Il piccolo Libro di Rut è tra i libri più belli della Bibbia, se non il più bello dal punto di vista narrativo. Contiene molti messaggi etici, sociali, economici e religiosi, ma prima e soprattutto è una storia meravigliosa, una stupenda novella. È una storia familiare, nuziale, è un brano della storia della salvezza; è una storia di donne, la storia di due donne co-protagoniste, tanto che potremmo anche chiamarlo Libro di Rut e Noemi. Perché se Rut emerge come una donna semplicemente splendida, non meno grande e affascinante è la figura di sua suocera Noemi, e il rapporto tra di loro. La storia di due donne sole, donne migranti, donne straniere, donne in cammino, donne amiche (una etimologia del nome ebraico Rut è ‘la compagna’). Una storia che si svolge lungo la strada, nei campi, nell’aia di casa, quasi interamente all’aria aperta. Non è storia di palazzo né di tempio. Tutto ruota attorno a quel rapporto speciale, tenace e unico con la vita che è tipico delle donne. Un libro che non solo parla di donne, ma è attraversato da uno sguardo tutto femminile. Ci sono espressioni, scene, dettagli grammaticali che sembrano provenire direttamente dal repertorio linguistico e intimo delle donne. Senza conoscere Rut, non capiamo brani decisivi del Nuovo Testamento, a partire dalle prime parole del primo vangelo (la Genealogia di Gesù), passando per le parole del discepolo: “Maestro ti seguirò dovunque tu andrai” (Mt 8,19), finendo con Betlemme, in ebraico “Beit Lechem” letteralmente “Casa del Pane”.

Nei tre incontri formativi on-line verrà seguita Rut nello sviluppo della sua storia, una storia di fragilità e di forza insieme, che introduce nel cuore di grandi temi biblici ed economici, ieri e oggi.

Clicca su Partecipa all’evento

Quindi, salvate le date e mettere in agenda questi tre appuntamenti per poter ancora una volta camminare e servire la Chiesa sullo stile tracciato da Papa Leone XIV “Chiunque nella Chiesa eserciti un ministero di autorità deve sparire perché rimanga Cristo, farsi piccolo perché Lui sia conosciuto e glorificato, spendersi fino in fondo perché a nessuno manchi l’opportunità di conoscerlo e amarlo.”

 

Rinnovamento nello Spirito Santo / Firmare per l’8xmille alla Chiesa cattolica è scegliere di generare legami buoni di fraternità

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Un piccolo post-it dentro una grande libreria”. Si può sintetizzare così, adoperando le sue stesse parole, il messaggio consegnato nella straordinaria ‘cornice’ dell’Aula Paolo VI, in Vaticano, da don Enrico Garbuio, Assistente pastorale e spirituale del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, intervenuto nel corso della 47^ Convocazione nazionale giubilare, promossa venerdì 6 e sabato 7 giugno dal Rinnovamento nello Spirito Santo in occasione del Giubileo dei Movimenti, delle Associazioni e delle Nuove Comunità in piazza San Pietro (7-8 giugno).

“Il Dio in cui crediamo – ha affermato il sacerdote a nome della Conferenza Episcopale Italiana – è un Dio estremante concreto. Ci accorgiamo che c’è tanta gente che oggi non mangia che non ha un letto dove riposare, che non ha il necessario per affrontare le cure mediche o che non ha un futuro per mancanza di istruzione. Il Dio in cui crediamo, dunque, ci chiede se la sua fame, la stessa di chi è povero, trova coraggiosa risposta presso la nostra mensa”. Allora, prosegue don Garbuio, la domanda “si fa decisiva, inesorabile come nessun’altra: certo, possiamo darla ad intendere con le intenzioni, talvolta con i compromessi politici, ma con le azioni è difficile, oserei dire impossibile. Le azioni o si compiono o non si compiono, e ogni azione può generare legami o abissi divisivi”.

In questo consiste il senso del firmare per l’8xmille alla Chiesa cattolica: “È scegliere di generare legami buoni di fraternità, è scegliere di scrivere attraverso una semplice firma nella dichiarazione dei redditi nuove pagine di Vangelo. Non è una tassa in più, ma la volontà di destinare una piccolissima parte delle tasse che ci sono già state sottratte per permettere alla nostra Chiesa di continuare ad annunciare la bellezza del Vangelo, condividendo esperienze di annuncio belle e intense come quella che state vivendo in queste giornate”. Parole da tradurre in fatti, seguite da un video racconto, trasmesso sempre in Sala Nervi e capace di toccare i cuori dei presenti.

Francesca Cipolloni
Responsabile dell’Ufficio stampa del RnS a Roma

Consiglio Episcopale Permanente / Card. Zuppi, “gratitudine” a chi sceglie l’8xmille

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“Siamo ben consapevoli che la pace non è statica, ma mette in movimento, coinvolge, riguarda tutti. Ecco perché la Chiesa in Italia continuerà a impegnarsi per tessere relazioni, per alimentare il dialogo, per iniziare percorsi di riconciliazione e di sviluppo, anche attraverso le attività e i progetti che i fondi dell’8xmille destinati alla Chiesa cattolica rendono possibili”. Lo ha spiegato il Card. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, introducendo il Consiglio Permanente dei Vescovi italiani.

“Vogliamo contribuire a realizzare un mondo unito e in pace, dove non si senta più il rumore delle armi e dove tutti possono dirsi fratelli”, ha assicurato: “La lotta alla povertà, l’educazione che la stessa presenza della Chiesa anima con le sue diverse realtà, l’impegno per lo sviluppo e gli aiuti al mondo, sono una parte del nostro sforzo”. Di qui la “gratitudine a quanti scelgono di destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica: ciò consente di realizzare migliaia di progetti in Italia e nel mondo”.

A seguire un appello: “Siamo poi fiduciosi che si agisca a correzione, secondo gli impegni assunti, sugli interventi apportati unilateralmente dal Governo, come anche da diversi altri precedenti, sul sistema dell’8xmille, ripristinandolo così come originariamente stabilito, nel rispetto della realtà pattizia dell’Accordo”.

Vent’anni di Settimana e Festival della Comunicazione: un intreccio tra fede, media e cultura

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La Settimana della Comunicazione (dal 25 maggio al 1° giugno 2025) e il Festival della Comunicazione (dal 30 maggio all’8 giugno) celebrano vent’anni di impegno nella promozione di una cultura della comunicazione ispirata ai valori del Vangelo. Queste due iniziative, nate nel 2006 dall’intuizione della Società San Paolo e delle Figlie di San Paolo, sono diventate nel tempo due eventi di riferimento per chi opera nel mondo della comunicazione, facendo da cassa di risonanza del messaggio che ogni anno il Papa scrive in occasione della Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali.

Il Servizio Promozione Sostegno Economico alla Chiesa è tra i sostenitori dell’evento che si svolgerà nei prossimi giorni.

Comunicazione. La parola evoca il mettere in comune, rendere partecipe altri, condivisione di qualcosa di importante che si intende trasmettere rendendo anche chi ascolta protagonista del processo comunicativo. Ancora una volta, la dimensione comunitaria è la chiave di interpretazione di questo evento che, come cristiani, mettiamo a disposizione della comunità diocesana”. Così Mons. Rocco Pennacchio, Arcivescovo di Fermo, scrive in occasione di questo appuntamento che sarà ospitato nella sua diocesi.

E nella conferenza stampa del 5 giugno saranno l’Arcrivescovo Mons. Pennacchio e l’incaricato diocesano per il Sovvenire don Michele Rogante ad interventire sul tema Le vostre firme per noi. Utilizzo dei fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica in diocesi.

In questi anni la Settimana della Comunicazione, con eventi organizzati in tutto il territorio nazionale, ha toccato temi fondamentali che vanno dalla ricerca della verità in un contesto segnato dalle fake news, all’etica giornalistica, all’uso responsabile dei social, all’importanza di una narrazione empatica, fino a giungere alla necessità di una comunicazione pienamente umana nell’era attuale dell’intelligenza artificiale.

In un mondo sempre più dominato dall’informazione digitale e dal rapido progresso tecnologico, questa iniziativa ha saputo mantenere il suo carattere profetico, proponendo una comunicazione ispirata ai valori della fraternità, della giustizia e della dignità umana, mettendo in evidenza l’importanza del ruolo dei comunicatori nel trasmettere speranza e costruire un linguaggio che non sia divisivo ma generativo.

Il cuore della Settimana della Comunicazione è il Festival della Comunicazione, un evento itinerante che ogni anno fa tappa in una diversa diocesi italiana: una manifestazione dinamica e festosa, animata da iniziative culturali, artistiche e spirituali. Il Festival è un’occasione preziosa per creare sinergie tra le diverse realtà presenti nel territorio della diocesi, rafforzando la collaborazione e il senso di comunità.

L’edizione del 2025, si preannuncia particolarmente ricca, con un programma che si pone l’obiettivo di analizzare le sfide etiche e professionali della comunicazione attuale nel solco del messaggio di Papa Francesco per la 59ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, dal titolo “Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori (cfr 1Pt 3,15-16)”.

In allegato il programma e il comunicato stampa

Convegno di studi su La Chiesa al servizio della società / Genesi, sviluppo e attualità della L. 222/85 a quarant’anni dalla firma

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Si terrà a Piacenza, venerdì 9 maggio presso il Campus dell’Università Cattolica e sabato 10 maggio presso il Palazzo vescovile, un convegno di studi su La Chiesa al servizio della società. Genesi, sviluppo e attualità della legge n. 222 del 1985 a quarant’anni dalla firma (programma in allegato).

In collaborazione con:

  • FACOLTÀ DI ECONOMIA E GIURISPRUDENZA
  • LAUREA IN GIURISPRUDENZA DOPPIA LAUREA DIRITTO E ECONOMIA
  • DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Il 9 maggio si terranno tre sessioni.

La prima sessione verterà su L’inattesa rapida applicazione dell’art. 7 dell’Accordo di Villa Madama. Antonella Sciarrone Alibrandi introdurrà:

Gennaro Acquaviva (L’art.7 dell’Accordo di Villa Madama e la creazione della Commissione paritetica)

Francesco Margiotta Broglio (La Commissione paritetica e la genesi della legge n. 222 del 1985)

S.Em. il Cardinale, Giovanni Lajolo (Il contributo della Santa Sede)

Giorgio Feliciani (Il ruolo della Conferenza Episcopale Italiana)

Cesare Mirabelli (Verso un nuovo assetto delle fonti?).

Nella seconda sessione Michele Madonna sul tema L’attuazione della legge n. 222 del 1985 tra criticità e innovazione introdurrà:

Paolo Cavano (La disciplina degli enti e la lettura della dottrina ecclesiasticistica)

Manlio Miele (La disciplina degli enti e la lettura della dottrina canonistica)

Pietro Lo lacono (La disciplina degli enti e la giurisprudenza tra conflitti e innovazione)

Antonino Mantineo (L’impatto sulla politica ecclesiastica italiana).

La terza sessione sarà introdotta da Daniela Milani sul tema Dall’ente ecclesiastico all’ente religioso: gli sviluppi di un progetto e vedrà tra i relatori:

Carmela Ventrella (Le forme di riconoscimento degli enti ecclesiastici/religiosi: la difficile tenuta di un sistema)

Marco Allena (Enti ecclesiastici, enti religiosi e sistema tributario)

Antonio Fuccillo (Finalità ed attività di religione e di culto: l’art. 16 della legge n. 222 dall’innovazione alla possibile revisione)

Marco Parisi (Il Codice del Terzo Settore e la legge n. 222 del 1985: aspetti ecclesiasticistici)

Mario Ferrante (Il Codice del Terzo Settore e la legge n. 222 del 1985: aspetti canonistici).

Il 10 maggio si terrà la quarta sessione su Il finanziamento delle confessioni religiose, dalla legge 222 del 1985 al sistema delle Intese, introdurrà Geraldina Boni:

Carmela Elefante (La legge 222 del 1985 e il progetto di finanziamento per le confessioni religiose)

Luigi Lacroce (Il finanziamento per la Chiesa cattolica: utilizzo rendicontazione e criticità)

Massimo Monzio Compagnoni (I dati del finanziamento)

Anna Gianfreda (Il finanziamento delle confessioni con Intesa: utilizzo, rendicontazione e criticità)

Jlia Pasquali Cetrioli (L’OttoXMille: criticità e auspici su una disciplina semi-scientifica).

Trasmesso in streaming, QRCode nella locandina in allegato.

Uniti in Rete / Il tutorial per accedere ai corsi di formazione sul Sovvenire e la Comunicazione

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Nel video tutorial che segue sono illustrati tutti i passi per accedere al Portale Uniti in Rete e collegarsi alla sezione “Corsi”, dove sono stati pubblicati due titoli: Il Sovvenire e Comunicazione.

Ecco in sintesi pochi suggerimenti per conseguire le certificazioni finali:

  • affrontare un modulo alla volta (10-15 minuti per modulo);
  • scaricare i file di approfondimento e le risorse aggiuntive del modulo;
  • provare a fare il test di autovalutazione del modulo (non è vincolante per proseguire);
  • poi passare al modulo successivo, fino ai contenuti aggiuntivi di fine corso;
  • una volta completato un corso al 100%, affrontare il test finale per ottenere la certificazione;
  • cercare di portare a termine un corso entro 2-3 settimane… e poi passare al successivo.

Bastano veramente pochi minuti per familiarizzare con l’area corsi del Portale. Il suggerimento, anche per i più veterani, è quello di iniziare dal corso sul Sovvenire, in modo da poter comunque scaricare i materiali utili per organizzare incontri diocesani o parrocchiali.
Per coloro che avranno ottenuto entrambe le certificazioni dei corsi sul Sovvenire e la Comunicazione ci saranno nuove sorprese e nuove opportunità di formazione!

L’invito è dunque quello di iniziare e completare il percorso formativo. Chi lo ha già fatto ha lasciato questi commenti:

Bellissima iniziativa utile per la formazione e informazione. Corso ben strutturato e veloce apprendimento.

Ottimo corso sul Sovvenire, molto dettagliato e chiaro. Tutto molto bello.

Corso chiaro, con tanti spunti di riflessione, con molto materiale preciso, con una presentazione chiara ed efficace, che stimola a provare quanto ascoltato.

Il corso sul Sovvenire ottimo ed esauriente.

Bellissimo corso, completo e soprattutto chiaro, si fa capire alla grande!

Il corso sulla Comunicazione ha delle spiegazioni chiare e semplici da seguire.

L’impostazione è molto buona, chiara ed esaustiva pur nella sua sinteticità.

Corso sul Sovvenire esauriente e comprensibile anche per chi era digiuno della materia almeno in parte.

Il corso sulla Comunicazione è stato molto interessante e utile anche per altre questioni.

Il corso sulla Comunicazione molto interessante e formativo. Ricco di contenuti e strategie. Grazie!

Entrambi i corsi mi sono serviti per specificare meglio ed approfondire alcuni concetti. Molto chiare le videolezioni, molto bravo il giornalista che le tiene, molto utili gli approfondimenti e le slide con la trascrizione. Molto bene anche le Risorse. Purtroppo, non c’era la possibilità di scaricare le domande con le risposte, forse l’unico limite del corso. Grazie a chi lo ha pensato e realizzato, per me che cono stato appena nominato è stato utilissimo.

 

“Volti dei Vangeli”, il Papa racconta il pubblicano Zaccheo

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Il secondo episodio dei 18 che compongono “Volti dei Vangeli”, riproposti da Vatican News in questo tempo pasquale, è incentrato sulla figura di Zaccheo, capo dei pubblicani, corrotto e arricchito sulle spalle degli altri ma che ha l’audacia di salire su un albero per vedere Gesù. Lo sguardo del Maestro lo inonda di gioia e gli fa cambiare vita per sempre.

Sappiamo che Zaccheo promette di dare la metà di quello che possiede ai poveri e a chi ha rubato, restituirà quattro volte tanto.

Papa Francesco cita a tal proposito una regola d’oro che è questa: “quando la conversione arriva alle tasche, è sicura”.

Il programma, andato in onda in prima serata la domenica di Pasqua del 2022 su Rai Uno, è stato curato dal Dicastero per la Comunicazione in collaborazione con la Biblioteca Apostolica Vaticana, i Musei Vaticani e Rai Cultura. Nella serie Papa Francesco racconta alcuni degli incontri di Gesù. Gli autori del programma sono Andrea Tornielli e Lucio Brunelli, la regia e la fotografia sono state curate da Renato Cerisola, le musiche originali di Michelangelo Palmacci.

Movimento Rinascita Cristiana / Anche l’8xmille alla Chiesa cattolica realizza la speranza

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Il Movimento Rinascita Cristiana si ritrova a Gorizia per riflettere sulla “Speranza” in un luogo emblematico in cui il confine, in passato solo lacerazione, oggi può essere rinascita.

Per questo 2025 il Movimento Rinascita Cristiana ha proposto ai propri aderenti un’occasione rara di riflessione, nata dalla volontà di mettere insieme il tema giubilare della “Speranza” e l’evento unico ed emblematico di designazione a Capitale Europea della cultura di Nova Gorica–Gorizia.

Una sfida di rinascita, così viene letta questa designazione, e l’ascolto come strategia di convivenza e di superamento di un periodo buio di diritti del confinante sistematicamente negati, di risanamento di un confine con migliaia di giovani morti e di tragedie umane ancora vivide nella memoria personale, familiare e collettiva, le cui conseguenti tensioni, dolori, rabbia e risentimento sono rimasti per troppo tempo inascoltati.

Al convegno di tre giorni, dal 4 al 6 aprile 2025, dal titolo “Sul confine la Speranza” che si è tenuto presso il Seminario Arcivescovile di Gorizia sono giunti partecipanti pressoché da ogni regione d’Italia. Tanti i temi e le riflessioni proposte.

Il percorso di conoscenza ha avuto inizio grazie alla tavola rotonda coordinata dalla giornalista Selina Trevisan, settimanale diocesano la Voce Isontina, alla quale hanno dato un ricco contributo lo storico Alessandro Cattunar e il teologo, nonché direttore della Fondazione Basilica di Aquileia, Andrea Bellavite. È stata fondamentale una lunga e dettagliata ricostruzione della storia degli ultimi cento anni di questa terra, della cultura poliglotta e poli culturale preesistente alla Prima guerra mondiale, del concetto di “gorizianità” che in passato veniva prima dell’essere italiani o sloveni, perché tutti consapevoli dell’unicum che questa identità portava in sé. Poi la fine della prima guerra, il fascismo, gli aspri eventi della fine del secondo conflitto mondiale, il comunismo sul fronte opposto. Nel 1947 viene eretto quel muro che farà da modello a quello berlinese, che dividerà il centro storico dalla propria stazione e spaccherà in due la città e le sue relazioni.

Dal 2004 la Slovenia entra nell’Unione europea e poi nel 2007 aderisce all’area Schengen, il valico finalmente resta senza controlli. Il lavoro non è concluso, la cultura è e deve essere il fondamento della ricostruzione, come è emerso dalla tavola rotonda con Renata Kodilja (Università di Udine), Pavla Jark (Kulturni Dom Nova Gorica), Igor Komel (Kulturni Dom Gorizia) e Neva Makuc (ZRC SAZU Ist. Storico). Anche alla stampa è affidato questo compito e ne sono consapevoli i giornalisti Guido Baggi, Mauro Ungaro, Mirko Marinčič e Ivo Jevnikar, che rappresentano la stampa diocesana, la Rai in lingua slovena, il quotidiano della minoranza slovena.

Tutti gli interventi in certo modo riaffermano che la designazione a capitale europea della cultura è una occasione, una spinta alla rinascita del dialogo (oggi complicato da una conoscenza delle lingue non più condivisa) e della collaborazione. La Speranza, dunque, deve essere sostenuta e concretizzata con impegno.

Il convegno si è poi spostato sul territorio, con la visita della Basilica di Aquileia, del San Michele, di Nova Gorica ed infine della piazza Transalpina, per vedere la centralità di quel muro che per decenni ha spaccato la comunità.

La conclusione della tre giorni è stata affidata a Don Santi Grasso, che ci ha presentato il suo nuovo libro “Confini, patirli o scavalcarli?”, uscito proprio in occasione della designazione di Gorizia, e da biblista ci ricorda che con l’incarnazione Dio rompe il confine, non è più totalmente altro dall’uomo, perché l’universalità non è solo andare verso l’altro portando idee e convinzioni, ma avere il coraggio dello scambio: sul confine si vive davvero la fraternità.

Ha inoltre partecipato Don Enrico Garbuio con un intervento “Una Chiesa povera per i poveri”, affrontando il tema della generosità e della conversione personale, per promuovere una cultura di responsabilità anche economica in seno alla Chiesa cattolica (8xmille), poiché è anche grazie a questo contributo che occasioni come questo convegno sono realizzabili.

Maria Serena Asso
Movimento Rinascita Cristina

“Shine to Share” / Prorogate le date per partecipare all’iniziativa social destinata ai giovani messaggeri di speranza

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Sono state prorogate le date del progetto “Shine to Share”.

I video potranno essere inviati entro il 20 aprile e la loro valutazione avverrà entro il 5 maggio. Il 6 maggio verranno annunciati i 100 giovani selezionati.

Ricordiamo che l’iniziativa è rivolta a coloro che hanno tra i 18 e i 35 anni e frequentano la parrocchia, l’oratorio o fanno parte di un’associazione o movimento cattolico.

Per partecipare basta creare un video reel verticale (1 minuto al massimo) per raccontare la propria esperienza di fede, un momento di preghiera che ha toccato nel profondo, un gesto di solidarietà vissuto all’interno della comunità o qualsiasi altra esperienza concreta che abbia acceso una luce dentro.

Il progetto offre la possibilità di formazione gratuito per diventare Content Creator organizzato dalla Chiesa cattolica in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

In allegato il pieghevole con tutte le informazioni sull’iniziativa e il volantino.