Category Archives: Offerte

Uniti Possiamo / Avviso importante: prorogata la data di consegna delle scatole al 7 gennaio

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È stata prorogata la data di consegna delle scatole con le buste chiuse delle offerte agli Istituti Diocesani Sostentamento Clero (IDSC) dal 15 dicembre al 7 gennaio 2025.

Si invitano, quindi, tutti gli incaricati diocesani e loro collaboratori a contattare i propri IDSC per:

  • verificare l’elenco delle parrocchie iscritte al progetto Uniti Possiamo;
  • organizzare insieme i tempi per la consegna delle scatole e le modalità di apertura delle buste con le offerte;
  • aiutare l’IDSC, solo se richiesto, nella compilazione dei blocchetti con le ricevute.

In una circolare l’Istituto Centrale Sostentamento Clero (ICSC), oltre la proroga al 7 gennaio, indica quanto segue:

  • gli IDSC dovranno aprire le scatole e compilare la procedura Uniti Possiamo entro il 20 gennaio;
  • è previsto l’invio dei blocchetti compilati all’ICSC entro e non oltre la prima settimana di febbraio.

Per tutto quello che riguarda le attività attinenti, gli IDSC dovranno contattare direttamente l’ICSC.

 

Monzio Compagnoni: “Con la nuova campagna di comunicazione vogliamo raccontare i valori della Chiesa cattolica”

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In questo nostro spazio vi proponiamo l’intervista che Massimo Monzio Compagnoni ha rilasciato all’agenzia Sir lo scorso 7 dicembre (a cura di Filippo Passantino).

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Al via la nuova campagna istituzionale curata dal Servizio per la promozione del sostegno economico della Conferenza Episcopale Italiana, che racconta una “Chiesa famiglia” fatta di piccoli gesti, di mani tese, di momenti di conforto che trasformano le difficoltà quotidiane in speranza. La campagna, dal claim incisivo “Chiesa cattolica italiana. Nelle nostre vite, ogni giorno”, si articola attorno ad alcune domandeQuanto è importante per te chi ti sostiene nella fede? Che valore dai a chi aiuta ad imparare un mestiere o porta speranza ai dimenticati?e ricorda l’impegno quotidiano dei sacerdoti e delle comunità loro affidate, attraverso immagini vive e autentiche di bambini, giovani, famiglie e anziani.

La campagna, on air dal 1° dicembre fino a fine gennaio 2025, si snoda tra tv, radio, web, social e stampa. Gli spot, da 15” e da 30”, raccontano attraverso cinque esempi concreti come la Chiesa sia immersa quotidianamente nelle sfide del nostro tempo. Non solo tv, ma anche radio, digital e carta stampata, con uscite pianificate su testate cattoliche e generaliste. Ne parliamo con il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni.

Qual è l’obiettivo di questa campagna?
L’obiettivo è quello di raccontare la Chiesa cattolica tramite le attività che la rendono riconoscibile, mettendo in evidenza quali siano i suoi valori fondamentali. Vuole implicitamente portare il pubblico a chiedersi: “perché dovrei sostenerla e dar fiducia alla Chiesa?”. Perché dove c’è la Chiesa c’è fraternità e attenzione agli ultimi, ma c’è anche cura dell’interiorità di ciascuno e dei bisogni non solo materiali. E poi perché a nessuno viene chiesto il certificato di battesimo perché possa trovare accoglienza e ascolto.

Quali canali e linguaggi avete scelto?
Abbiamo cercato di usare un linguaggio molto semplice perché la campagna è indirizzata a tutti, guardando innanzitutto alle famiglie che si misurano con i problemi di ogni giorno, dalla sanità alle questioni legate ai figli, dai momenti di festa e di gioia a quelli di maggiore sofferenza, con una particolare attenzione a quei segmenti di più grande fragilità della vita umana, subito dopo il suo concepimento e prima della sua fine naturale, che sono sempre stati particolarmente a cuore alla Chiesa.

La campagna viene diffusa quest’anno non solo sul web ma anche in tv…
Esattamente. Abbiamo fatto un piccolo investimento, perché non c’erano grandi disponibilità. Abbiamo aggiunto alcuni passaggi televisivi ma c’è sempre tanto web. Il web continua ad essere una parte importante dei nostri investimenti perché ci permette di intercettare un gran numero di persone. Noi stiamo adeguando il nostro modo di comunicare per aprirci a tutte quelli che ormai non leggono più i giornali e vedono la televisione in modo saltuario, ma certamente abitano la rete e i social.

Qual è l’importanza del dono e della firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica?
Questo è un tema importantissimo perché viviamo in una società che è sempre più indifferente. L’indifferenza può essere superata soltanto educando le persone al dono e a essere attenti verso il prossimo. Anche questa è un’azione pastorale: chiedendo di sostenere la Chiesa con la firma per l’8xmille e di sostenere i sacerdoti con un’offerta deducibile, invitiamo le persone anche a costruire insieme a noi un mondo più fraterno e solidale. Meno indifferente.

Quanto incide il welfare cattolico nella società?
La Chiesa cattolica, anche se spesso ce ne scordiamo, investe ogni anno centinaia di milioni di euro, che le vengono dati grazie a chi decide di sostenerla, per una serie di attività e di progetti a supporto della comunità e di tutte le persone. È un sistema di welfare sussidiario a quello dello Stato, perché sono migliaia di progetti che aiutano le famiglie, le persone indigenti, chi non ha più un lavoro, i migranti. L’impatto sociale di quest’opera è gigantesco e, se d’improvviso venisse meno, le conseguenze sarebbero terribili.

Ogni anno la Chiesa investe 250 milioni di euro solamente nei progetti destinati alla carità, soldi che si moltiplicano grazie al contributo di migliaia di volontari che si mettono in gioco e fanno sì che questi progetti funzionino.
Dalle mense delle Caritas ai dormitori, tutte queste cose funzionano grazie a chi gratuitamente fa sì che le persone in difficoltà ricevano un sostegno. E non dimentichiamoci che la Chiesa cattolica ormai in tante zone contribuisce a sopperire anche alle carenze e ai ritardi del sistema sanitario pubblico. Ci sono medici in pensione che mettono a disposizione volontariamente il proprio lavoro, offrendo visite specialistiche a quelle persone più fragili che non sarebbero in grado di poterne avere una in tempi brevi. Tutto ciò accade, molto spesso, in strutture sostenute dai fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica.

“Sovvenire in radio” / In studio, a Radio Kalaritana, per l’XI puntata don Mameli e Giancarlo Cocco

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Perché è bello, necessario, e anche doveroso, sostenere economicamente i nostri sacerdoti? Per rispondere a questa domanda il programma “Sovvenire in radio”, condotto da Maria Chiara Cugusi e don Alessandro Simula, continua a raccontare l’impegno dei sacerdoti nella diocesi cagliaritana per far capire che sostenere i sacerdoti significa sostenere le opere/azioni concrete che essi portano avanti nei diversi territori, con ricadute significative per le comunità locali.

Ospiti di questa puntata don Emanuele Mameli, parroco della parrocchia Madonna della Strada a Cagliari dal 2020; tra i vari incarichi, anche direttore dell’Ufficio Catechistico dal 2012 e insegnante di religione cattolica presso il Liceo Euclide. Inoltre, Giancarlo Cocco, giovane animatore della parrocchia da circa 8 anni.

Ascolta la puntata:

Uniti nel Dono / A Cisliano (MI), un covo della mafia restituito al bene comune

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“Da questa esperienza ho imparato che il mondo bisogna guardarlo dalla prospettiva delle vittime”. Don Massimo Mapelli, 52 anni, lecchese di Merate, parla così (nell’articolo a firma di Roberto Brambilla su unitineldono.it) di uno degli insegnamenti che ha appreso durante il suo impegno alla Libera Masseria di Cisliano, paese a sud-ovest di Milano, sorta su un bene confiscato alla ‘ndrangheta.

Una nuova vita, quella del complesso di 10mila metri quadrati sequestrato alla famiglia Valle a seguito dell’operazione “Crimine Infinito”, cominciata quasi dieci anni fa.

“Tutto è iniziato nel 2015 per volontà della società civile – ricorda don Massimo, insignito nel 2024 del titolo di Cavaliere della Repubblica – c’era questo bene abbandonato e noi ci siamo entrati senza aspettare le istituzioni, che poi ci hanno sostenuto, perché era un peccato che venisse rovinato e che non fosse utilizzato. Abbiamo ottenuto prima l’assegnazione provvisoria nel 2015 e poi quella definitiva nel 2021”.

Un luogo in cui si decidevano le strategie criminali del clan e dove si compivano violenze che si è trasformato grazie al lavoro della Caritas, dell’associazione Libera, della onlus Una Casa Anche Per Te e dei volontari, in un bene a disposizione dell’intera comunità. “All’interno della Libera Masseria – spiega don Mapelli, responsabile della Caritas ambrosiana nella zona pastorale VI – ospitiamo in collaborazione con i servizi sociali alcune persone, famiglie o singoli in condizioni di necessità, siamo sede di eventi sul tema delle mafie e della legalità, organizziamo campi di lavoro, oltre ad accogliere scuole, gruppi, oratori che vogliono conoscere la storia di questa struttura e che vogliono lavorare su alcune tematiche”. Una struttura, la Libera Masseria, dove si accoglie e si educa, soprattutto i giovani.

Leggi tutto l’articolo su unitineldono.it

Radio Kalaritana / “Sovvenire in radio”, nella IX puntata, “racconta” la parrocchia di Nostra Signora delle Grazie a Decimoputzu

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Cambiano i protagonisti e le testimonianze ma non l’obiettivo principale del programma “Sovvenire in radio”. Infatti, anche in questa IX puntata i conduttori, Maria Chiara Cugusi e don Alessandro Simula, auspicano di far comprendere agli ascoltatori quanto sia importante sostenere i nostri sacerdoti grazie alle Offerte per il loro sostentamento, perché sostenerli significa, alla fine, sostenere le opere concrete che essi portano avanti nei territori, con ricadute significative per tutta la comunità.

Ospiti di questo appuntamento sono don Gianmarco Casti, parroco della parrocchia Nostra Signora delle Grazie a Decimoputzu dal 2012, Teresa Piras, della fraternità francescana e collaboratrice della Caritas parrocchiale, e Harouna Konate, mediatore culturale impegnato nella cooperativa Casa di Nazareth (struttura di accoglienza per richiedenti asilo).

Le attività portate avanti dalla parrocchia a beneficio di tutti sono veramente moltissime, e don Casti insieme ai suoi collaboratori ce le raccontano in questo podcast.

Ascolta la puntata:

“Sovvenire in radio” / Su Radio Kalaritana nell’VIII puntata il ricordo di mons. Virgilio Angioni

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Anche con questa nuova puntata del programma “Sovvenire in radio”, i conduttori Maria Chiara Cugusi e don Alessandro Simula, continuano a raccontare le figure dei sacerdoti che hanno segnato la vita della Diocesi.

L’obiettivo è quello di far capire quanto sia importante sostenere i nostri sacerdoti grazie alle offerte per i sacerdoti (secondo filone del Sovvenire, insieme all’8xmille), perché sostenere loro significa sostenere le opere concrete che essi portano avanti nei territori, con ricadute significative per le nostre comunità.

L’VIII puntata del 17 novembre è stata dedicata al ricordo di mons. Virgilio Angioni, fondatore, tra le altre opere, della Congregazione delle Suore del Buon Pastore, proclamato dalla Chiesa cattolica VENERABILE nel 2004 (nel 1991 iniziata causa di beatificazione). Fu molto attivo in campo sociale ed educativo: avviò una scuola serale per contrastare l’analfabetismo, animò diversi circoli per giovani e lavoratori per formarne il senso critico e indirizzarli all’azione sociale.

Il disagio sociale portato dalla guerra, lo spinse a impegnarsi in prima linea accanto ai più fragili, con la creazione dell’opera «Buon pastore» sorta per sua iniziativa nel 1923 a Cagliari, un’opera di carità ed educazione rivolta all’infanzia abbandonata – in particolare alle bambine di strada – alla quale il sacerdote si dedicò totalmente, opera che poi porterà alla creazione della Congregazione delle suore Figlie di Maria Santissima Madre della Divina Provvidenza e del Buon Pastore.

A ricordare e raccontare questa figura è stata chiamata in studio suor Maria Teresina Carta, superiora generale della Congregazione Suore del Buon Pastore e suor Maria Luisa Cau della Congregazione delle Suore del Buon Pastore.

Ascolta la puntata:

Uniti nel Dono / Ogni comunità una storia da raccontare

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Da Nord a Sud le nostre comunità parrocchiali, accompagnate da sacerdoti esemplari e nutrite dai valori del Vangelo, offrono migliaia di testimonianze che ridonano luce e speranza a tutta la società. Una lettura ricca di esperienze “straordinarie” nell’ordinarietà della vita, la dimostrazione come la solidarietà, l’altruismo e l’amore verso il prossimo fanno bene non solo a chi riceve ma soprattutto a chi dona.

Per scoprire tutto questo, l’invito è quello di collegarsi al sito e di iscriversi alla newsletter unitineldono.it.

Ecco solo alcune delle ultime storie pubblicate.

Bari e la sua storia: custodire e tramandare una passione

ArtEcclesiae Bari-Bitonto è il progetto di fruizione del museo e dell’intero complesso monumentale della cattedrale di Bari e della concattedrale e del museo di arte sacra di Bitonto, realizzato in collaborazione con ArtWork, impresa sociale. Don Michele Bellino è l’anima di questa iniziativa e ci aiuta a scoprirla, insieme ai suoi giovani collaboratori.

Carpi ricostruisce anche le macerie del cuore

Il sisma del 2012 (come tutti i terremoti devastanti) ha lasciato ferite profonde nel cuore delle persone, oltre che negli edifici della comunità. A dodici anni di distanza, Sabina Leonetti ha raccolto le testimonianze di don Antonio Dotti (per anni alloggiato in un container, pur di rimanere accanto alla sua gente) e di molti suoi generosi collaboratori.

A Senigallia, ritrovare dignità lavorando il legno

Il dramma della disoccupazione è innanzitutto smarrimento della dignità umana, il non senso della propria esistenza. Per questo don Giancarlo Giuliani, direttore della Caritas di Senigallia, ha messo a punto una metodologia di aiuto e assistenza che passa proprio attraverso il lavoro. Trattare il legno richiede obbedienza, ascolto e impegno e può scandire le tappe di un percorso di rinascita.

Catania: nel quartiere più degradato, la comunità c’è

Don Piero Natale Belluso, 39 anni, dal 2022 è parroco al Santissimo Crocifisso della buona morte e a S. Maria degli ammalati e porta avanti moltissime iniziative sociali, coinvolgendo anche le associazioni laicali, gli ortodossi e i musulmani. Ma da oltre cinquant’anni, anche prima di lui, la parrocchia è sempre stata un punto di riferimento essenziale.

Un nuovo oratorio per i ragazzi di Barletta

Nel popolare quartiere Barberini del capoluogo pugliese, nel nome di don Bosco è stato inaugurato uno spazio tutto per i giovani, costruito con i fondi della diocesi, con il contributo dei fedeli e grazie ai fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica. Sabina Leonetti, dopo la cerimonia di inaugurazione, è andata a raccogliere le voci dei ragazzi e del “regista” di questa bella storia, don Leonardo Sgarr

Nella “tenda”, dove la persona non è il reato che ha commesso

Don Francesco Palumbo, 58 anni, da tredici cappellano del carcere di Opera, nella Comunità pastorale Vistitazione della Beata Vergine Maria di Gratosoglio, periferia sud di Milano, ha voluto “La tenda di Mamre”, una struttura destinata ai detenuti e alle loro famiglie. Non solo un luogo che rende possibili, per chi è in permesso, gli incontri con i congiunti, ma un’opportunità per cominciare di nuovo a sperare nel domani.

“Sovvenire in radio” / Su Radio Kalaritana nella VII puntata mons. Franco Puddu dal ’98 parroco a Sestu

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Anche in questa nuova puntata di Sovvenire in radio i conduttori Maria Chiara Cugusi e don Alessandro Simula continuano a parlare dei sacerdoti impegnati nella diocesi di Cagliari. Un modo Questo racconto per sensibilizzare sulle Offerte per i sacerdoti che costituiscono il secondo filone del Sovvenire, ovvero delle attività del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica

L’obiettivo principale di queste puntate è far capire che sostenere i sacerdoti significa sostenere le opere concrete che essi portano avanti nei territori, con ricadute tangibili per le nostre comunità

In studio nella VII puntata mons. Franco Puddu, da ben 26 anni (dal 1998) parroco della parrocchia Nostra Signora delle Grazie a Sestu, e la signora Stefania, catechista della stessa parrocchia, che illustrano ciò che si fa a Sestu grazie all’impegno della parrocchia Nostra Signora delle Grazie, quali sono le azioni portate avanti e quali ricadute concrete per la comunità.

Ascolta la puntata:

Uniti Possiamo / Un mese, una comunità, un sacerdote

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Dal 1° novembre al 15 dicembre le parrocchie che si sono iscritte al progetto Uniti Possiamo diventeranno un centro privilegiato di promozione e raccolta delle Offerte per il sostentamento dei sacerdoti. Le comunità parrocchiali coinvolte, organizzate in modo opportuno, saranno chiamate a raccogliere le “Buste delle Offerte” destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero (ICSC).

Lo slogan riportato anche quest’anno sul logo è esplicito: in un mese, o poco più, l’intera comunità parrocchiale sarà coinvolta in un progetto che, con l’aiuto del proprio parroco (che si impegnerà in prima persona), ha come obiettivo la raccolta di una mensilità (mediamente mille euro) destinata ai sacerdoti. Come è noto questo coinvolgimento ha diversi significati educativi:

  • offre l’occasione per poter parlare del “sovvenire” con un messaggio chiaro, semplice e diretto;
  • aiuta il parroco a responsabilizzare i fedeli all’impegno di sostenere i sacerdoti e facilita le persone a fare un’Offerta deducibile all’ICSC direttamente in parrocchia senza doversi recare in posta o in banca;
  • informa i parrocchiani che la Chiesa “non è ricca come la si dipinge” e che i preti, come talvolta ancora si crede, non sono “dipendenti” del Vaticano. Al contrario, il loro sostentamento dipende dalla corresponsabilità dei fedeli.

COSA FARE IN CONCRETO

A OTTOBRE: INFORMARE E FORMARE LA COMUNITÀ

  • 1) Divulgare e promuovere l’iniziativa Uniti Possiamo per la raccolta delle Offerte per i sacerdoti attraverso i mezzi di comunicazione locali (sito web parrocchiale, social, foglio parrocchiale e/o di collegamento, etc.), utilizzando i materiali presenti nel kit e nel portale Uniti in Rete (riservato esclusivamente agli iscritti con credenziali), nella sezione Iniziative.
  • 2) Organizzare un incontro di formazione, aperto a tutta la comunità, sui valori del sostegno economico alla Chiesa cattolica.

Per questo si può consultare e proiettare durante l’incontro di formazione il video L’ABC del Sovvenire in 5 minuti presente nel portale, nella sezione Iniziative e anche qui.

Inoltre, nel kit e nella sezione Iniziative del portale Uniti in Rete si trova anche il sussidio pastorale Sacerdoti tra schermo e realtà, preparato dalla Commissione Film della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) insieme al Servizio Promozione Sostegno Economico (SPSE) della CEI. L’iniziativa presenta le schede di quattro film (Come un gatto in tangenziale – Se Dio vuole – Io, loro e Lara – Alla luce del sole) da poter proiettare durante l’incontro di formazione. Con questa iniziativa si intende sostenere l’itinerario interiore dei fedeli in un viaggio guidato dallo schermo alla realtà, con l’obiettivo di narrare l’impegno pastorale dei sacerdoti sul territorio, nella dimensione comunitaria. Un racconto da una prospettiva di osservazione originale, di respiro culturale e formativo, mediante lo sguardo del cinema.

  • 3) Una volta pianificato l’incontro di formazione è necessario inserirlo nel portale, gestirlo e successivamente rendicontarlo. In che modo? Accedendo al portale Uniti in Rete, nella sezione Iniziative, cliccare sopra il box del progetto Uniti Possiamo 2024. Cliccare il bottone Monitoraggio e Gestione e poi il bottone Crea Incontro di  Formazione. Qui sarà possibile, attraverso una procedura guidata, inserire l’incontro di formazione e successivamente rendicontarlo. In questo modo la parrocchia potrà accedere, fino ad esaurimento dei fondi, ai contributi per la formazione (vedi regolamento nella sezione Contributi).

A NOVEMBRE: DISTRIBUIRE E RACCOGLIERE LE BUSTE

  • Distribuire ai fedeli della parrocchia le buste per la raccolta delle Offerte;
  • raccogliere successivamente le buste chiuse contenenti la Scheda con i dati personali del donante per poter ricevere a casa la ricevuta dell’IDSC, necessaria per la deducibilità fiscale, e gratuitamente la rivista Sovvenire. Le buste chiuse verranno inserite nell’apposita scatola presente nel kit.

ENTRO IL 15 DICEMBRE: CONSEGNARE LA SCATOLA CON LE BUSTE RACCOLTE ALL’IDSC

Va concordato in anticipo la consegna della scatola con l’IDSC per consentire e incentivare una proficua collaborazione al momento dell’apertura della stessa, nonché nella conta delle buste, del denaro contante e nella corretta trasmissione dei dati all’ICSC. È bene non aprire le buste con le Offerte prima della consegna all’IDSC.

IMPORTANTE: le OFFERTE per il sostentamento del clero POSSONO ESSERE DEDOTTE anche SE EFFETTUATE in CONTANTI e CERTIFICATE dalle QUIETANZE rilasciate dagli Istituti Diocesani Sostentamento Clero.

QUI la relativa normativa.

Offerte per il sostentamento del clero / La deduzione spetta anche se le erogazioni sono effettuate in contanti

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Il Referente Regionale della Toscana, Andrea Luca Rosati, ha condiviso il seguente messaggio che pubblichiamo volentieri e che riguarda il rifiuto, immotivato, di alcuni commercialisti di accettare le quietanze rilasciate dagli Istituti Diocesani Sostentamento Clero.

Rosati mette a disposizione la documentazione (in allegato) a sostegno del fatto che tutte le Offerte in contanti fatte atteraverso gli Istituti Diocesani e certificate dalle quietanze sono deducibili.

Nell’ottica della collaborazione fra tutti gli incaricati diocesani, che è stato uno dei principi scaturiti dal convegno, ho pensato di condividere con tutti voi l’esperienza di Prato. Risulta, infatti, che alcuni commercialisti fanno difficoltà ad accettare le ricevute rilasciate dagli Istituti Sostentamento Clero adducendo che il denaro è consegnato dai donanti in contanti e quindi non è tracciato.

A questo proposito, al fine di saper rispondere correttamente a queste eventuali eccezioni, vi allego la normativa al riguardo che toglie ogni dubbio.

Ringrazio Stefano Gelsumini, incaricato diocesano di Prato, che ha curato la ricerca.

Ogni esperienza che vorrete condividere faciliterà il compito di tutti e lo renderà più efficace. Io posso, se credete, fare da collettore delle idee e delle esperienze che credete opportuno condividere.

Buon lavoro

Andrea Luca Rosati
Referente Regionale Toscana