Category Archives: Territorio

Servizio Promozione CEI / Il 24 settembre lancio dei nuovi corsi di formazione su Uniti in Rete

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Si terrà martedì 24 settembre, dalle ore 17 alle ore 18 la presentazione dei nuovi percorsi di formazione del sito Uniti in Rete.

Invitiamo gli incaricati diocesani e i loro collaboratori ad iscriversi a questo link, dove ci sono tutte le informazioni utili per partecipare:

https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_gS-50WlURYiiLW5QdUXfxw

Negli ultimi mesi il Servizio Promozione della CEI ha lavorato ad una piattaforma di formazione utile e semplice da consultare, che diventerà punto di riferimento “asincrono” (quindi consultabile in qualunque momento) per tutti gli operatori del Sovvenire iscritti al Portale.

Dopo un primo periodo di prova, ecco pronti primi due corsi:

  • Il Sovvenire (storia, valori e struttura, 8xmille e Offerte deducibili)
  • Comunicazione (comunicare in modo efficace, materiali di comunicazione, eventi e come misurare gli obiettivi di comunicazione).

Durante il webinar, verranno date tutte le informazioni necessarie per accedere alla piattaforma, si spiegheranno come sono organizzati i due corsi, da quale iniziare e come portarli a termine.

Si daranno risposte anche a eventuali dubbi o domande e si raccoglieranno le prime opinioni.

Grazie in anticipo per la collaborazione! Vi aspettiamo martedì 24 settembre, dalle ore 17 alle ore 18.

Clicca sul link per iscriverti al webinar:

https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_gS-50WlURYiiLW5QdUXfxw

“I numeri del Sovvenire 2023” / Disponibili le Schede diocesane

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All’interno del Portale, nella sezione Dati, sono presenti le Schede diocesane con “I numeri del Sovvenire anno 2023”.

Nei documenti, scaricabili, si potranno consultare:

gli aggiornamenti delle “Schede sul sostegno economico”;

i prospetti con la ripartizione territoriale delle “Offerte deducibili per i sacerdoti”, e il confronto della raccolta per gli anni 2023 e 2022.

Il sostegno economico è un tema sul quale siamo tutti chiamati a confrontarci. È di fondamentale importanza presentare con trasparenza i dati che riguardano la nostra Chiesa cattolica.

Al tempo stesso ricordiamo di non tralasciare i valori su cui si regge il sistema del sostegno economico alla Chiesa e le finalità dell’8xmille: culto e pastorale, carità e sostentamento del clero, che è la ragione originaria per cui è nato il sistema.

I numeri riportati vogliono quindi essere uno strumento utile per una comunicazione formativa/informativa su dépliant, manifesti, nelle riunioni in diocesi, in parrocchia o per la preparazione di comunicati stampa.

8xmille / Tanti benefici per il territorio anche in Toscana

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Vi segnaliamo l’intervista ad Andrea Rosati, incaricato della Conferenza episcopale toscana per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, a cura di Riccardo Bigi e pubblicata su Toscana Oggi.

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Sono tante, anche in Toscana, le opere che vengono sostenute ogni anno grazie alle firme di chi sceglie di destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica. Attività caritative verso i bisognosi, restauro di chiese e opere d’arte, sostentamento dei sacerdoti, realizzazione di strutture che servono per le attività delle parrocchie (oratori, aule per il catechismo, sale per anziani…)

Andrea Rosati, della diocesi di Prato, è l’incaricato della Conferenza episcopale toscana per il sostegno economico alla Chiesa cattolica. Il meccanismo di ripartizione dei fondi, spiega, consente di arrivare in maniera capillare su tutto il territorio.

Come avviene la ripartizione tra le diocesi toscane dei fondi 8xmille destinati alla Chiesa cattolica?
«La ripartizione dei fondi 8xmille alla Chiesa cattolica viene effettuata fra le diocesi di tutta Italia e quindi anche della regione Toscana, principalmente sulla base del numero degli abitanti, dopo che la Conferenza dei vescovi ha deliberato quanto distribuire sulla base dell’attribuzione dei fondi fatta dallo Stato, il quale distribuisce l’8xmille dell’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) alla Chiesa cattolica a seconda del numero dei contribuenti che l’hanno scelta e questo avviene per ogni singolo anno.

Purtroppo, gli Italiani che effettuano una scelta, tra quelli che potrebbero farlo, sono meno del 50% e coloro che scelgono di destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica sono in calo, sia per la diminuzione di chi sceglie la Chiesa cattolica, sia per l’affacciarsi alla ripartizione della “torta” di sempre nuove realtà.

I fondi destinati alle varie diocesi danno la possibilità di operare nell’ambito della carità, del culto e della pastorale, oltre a permettere loro di mantenere le strutture che le fanno capo e la costruzione di nuove strutture; ovviamente non ho menzionato i compensi ai sacerdoti che per buona parte vengono attinti dall’8xmille, dato che le offerte a favore dei sacerdoti, altro meccanismo previsto per il sostegno degli oltre 3.400 sacerdoti, coprono in misura minima questa voce di spesa».

Per quali finalità vengono utilizzati?
«Elencare quello che viene fatto grazie anche ai fondi dell’8xmille è opera ardua, si rischierebbe di tralasciare certamente qualche cosa e qualcuno che al contrario meriterebbe di essere menzionato, credo che ogni persona vicina alla Chiesa cattolica abbia sotto gli occhi un esempio di un intervento operato nella propria diocesi e abbia anche ben chiaro come la nascita di un oratorio, di un campo da calcetto, servano ad aggregare giovani, che gravitando intorno a un ambiente sano possano crescere in armonia».

Quali ricadute hanno sul territorio toscano le opere realizzate dalle diocesi con l’8xmille?
«Le opere realizzate con il contributo dell’8xmille possiamo affermare senza ombra di dubbio che abbiano una ricaduta significativa sul tutto il territorio circostante, con benefici non solo per i cattolici ma per tutte quelle persone attratte dalle iniziative molteplici che intorno alla Chiesa cattolica fioriscono».

Per informazioni su alcune delle opere rese possibili grazie al contributo 8xmille e non sono certamente tutte, ma solo quelle che sono documentate, si può accedere ai siti: www.8xmille.it, www.chiesacattolica.it .

Perché è importante firmare per dichiarare la propria scelta? Cosa viene fatto per informare e sensibilizzare le persone?
«La firma per destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica è una scelta importantissima che dimostra a chi ci governa quanti siamo e che cosa abbiamo a cuore, così che quando legiferano possano tenere conto delle nostre idee; la firma non costa niente solo un atto di responsabilità e di buona volontà, e in ogni parrocchia si sta lavorando perché ci sia un incaricato parrocchiale del Sovvenire con il compito, fra le altre cose, di aiutare chi si trovasse in difficoltà a fare la scelta, purtroppo ancora molte parrocchie non hanno designato un incaricato del Sovvenire e alcuni incaricati diocesani, sono stanchi e anziani e fanno fatica a rappresentare alle loro comunità l’importanza di questa formalità dall’enorme importanza.

A livello nazionale si sta cercando oramai da un paio di anni di organizzare meglio la raccolta delle firme stringendo accordi con i Caf e con le Poste per facilitare la presentazione delle buste contenenti le firme, in modo particolare per tutte quelle persone che non hanno obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi.

In Toscana il 3 e 4 ottobre prossimo si terrà un convegno che vedrà partecipare gli incaricati diocesani del Sovvenire, gli economi, i responsabili delle comunicazioni sociali e i responsabili degli Istituti diocesani sostentamento clero al fine di cercare di intrecciare le varie competenze per arrivare a sensibilizzare il maggior numero possibile di persone alla cultura del sovvenire alle esigenze economiche della chiesa cattolica.

Altre iniziative stanno partendo o sono allo studio, in Toscana è partita un’iniziativa che tende a mettere in collaborazione gli incaricati diocesani del Sovvenire con i presidenti delle sottosezioni toscane dell’Unitalsi, come è allo studio un progetto che dovrebbe vedere coinvolti i giovani del dopo cresima e oltre e i “nonni” delle varie parrocchie».

Diocesi di Cagliari / Un nuovo programma di Radio Kalaritana racconta il “Sovvenire in radio”

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Al via nella Diocesi di Cagliari il nuovo programma di Radio Kalaritana “Sovvenire in radio: la Chiesa in servizio si racconta” dedicato ai temi del Sovvenire – Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, promosso dall’omonimo Servizio diocesano in sinergia con la stessa Radio.

Il programma tratterà i due filoni del Sovvenire, 8xmille e offerte deducibili per i sacerdoti “Uniti nel dono”: un viaggio tra le opere realizzate grazie all’8xmille e tra le figure di sacerdoti che hanno segnato e che continuano a segnare la vita della Chiesa diocesana.

Si parte con le tredici puntate settimanali dedicate all’8xmille, con gli interventi dell’Arcivescovo Mons. Giuseppe Baturi, dei direttori degli uffici diocesani coinvolti, dei responsabili, volontari e destinatari dei progetti portati avanti in Diocesi grazie a questi fondi. A queste si aggiungono le puntate dedicate alle offerte per il sostentamento dei sacerdoti. Obiettivi: garantire la trasparenza, comunicare i valori del Sovvenire, raccontare ciò che viene realizzato grazie a questi fondi, far conoscere l’impegno dei sacerdoti attraverso le opere da essi realizzati, e le ricadute per l’intera collettività.

Qui la prima puntata.

«Il tema del sostegno economico alla Chiesa cattolica – ricorda l’Arcivescovo Mons. Giuseppe Baturi – è strettamente connesso alla nostra appartenenza alla comunità dei credenti, che trova le sue ragioni nell’essere cristiano: impegnarsi per sostenere la Chiesa perché possa svolgere la sua funzione di culto, santificazione, e vivere la propria comunione e la propria missione di evangelizzazione e testimonianza della carità. La necessità della sinergia è soprattutto per promuovere questi valori, per raccontare il bene che si fa, per invitare a dare ancora fiducia alla Chiesa. E questa sinergia è necessaria perché vogliamo raccontare la Chiesa nella bellezza della sua azione».

«Questo programma risponde all’esigenza di garantire la trasparenza e comunicare le destinazioni di queste risorse – spiega il responsabile del Sovvenire diocesano don Alessandro Simula – riscoprendo e raccontando le comunità, le associazioni, le persone, le storie che trovano possibilità di espressione e sviluppo grazie al semplice gesto di una firma. Il nostro obiettivo è proprio sensibilizzare tutti a questa scelta consapevole, raccontando il bene generato da questo strumento che non costa nulla, e che ha ricadute importanti per l’intera collettività».

«Questo programma – spiega la direttrice di Radio Kalaritana Maria Luisa Secchi – si inserisce nella sinergia comunicativa portata avanti dalla nostra Radio, dall’Ufficio per le comunicazioni sociali, dai nostri media diocesani e dal Servizio Sovvenire. Un lavoro di rete che ci permette di essere Chiesa che comunica nella sua unitarietà, di cui ogni realtà pastorale si sente parte integrante».

Le puntate andranno in onda su Radio Kalaritana, emittente della Diocesi di Cagliari, ogni domenica alle ore 18, e in replica il giovedì alle 8.30.

Diocesi di Trieste / Una t-shirt per “unire”

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Il tempo che stiamo vivendo è contraddistinto da una forte esaltazione dell’aspetto estetico, non conta ciò che sei, ciò che vivi, ciò che fai, ciò che dici, sembra contare solo ciò che appari. Siamo immersi in una continua ricerca del vestito migliore per poter esprimere la nostra bellezza e per farci sentire così apprezzati. Eppure, la bellezza è altro, diceva Sant’Agostino: “Come l’amore cresce dentro di te, così cresce la bellezza. Perché l’amore è la bellezza dell’anima”.

Qual è dunque la bellezza di noi cattolici? Su cosa si basa il nostro amore?

A Trieste, in occasione della festa campestre della parrocchia di Gesù Divino Operaio (22-23 e 29-30 giugno), abbiamo pensato di combinare la necessità di vestirci con la volontà di comunicare il nostro essere cattolici, attraverso uno dei simboli più antichi dei cristiani: l’alfa e l’omega. Far parte di una comunità cattolica significa prima di tutto riconoscere in Gesù, il nostro inizio e la nostra fine. Questo riconoscimento non è solo dei vescovi e dei sacerdoti, ma è di tutta la comunità, abbiamo dunque la necessità di mostrarlo anche esteticamente indossando tutti la stessa t-shirt.

Il Cardinale Zuppi, nella sua visita a Trieste, il 30 aprile, ha voluto ricordarci l’importanza del cammino sinodale: “…l’ordine sparso non funziona, scegliamo dunque la comunione. L’io non ha senso alcuno senza il noi”. Ecco, dunque, che anche una t-shirt, indossata dai volontari di una parrocchia, in un momento di festa a cui partecipano tante persone e, tra queste, anche i non praticanti, diventa un modo per comunicare la bellezza dell’essere Comunità. Una Comunità che, nel credere in Jesus, Principio e Fine, vuole ricordare a tutti che la bellezza è fare gesti d’amore, a cominciare dal più facile: firmando per l’8xmille alla Chiesa cattolica.

Con questa t-shirt, realizzata con il sostegno del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, abbiamo voluto ricordare a tutti quanto importante sia questa firma, senza troppi giri di parole ed “indossando” tutti lo stesso messaggio, dal vescovo, ai sacerdoti, ai volontari: comunione e corresponsabilità.

Mike Cardinale
Incaricato diocesano di Trieste

Il Card. Zuppi consegna 80 ventilatori alla Casa Circondariale femminile di Rebibbia

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Un piccolo gesto di solidarietà per rinnovare la forte vicinanza della Chiesa in Italia ai detenuti, specialmente quelli più fragili: nel mese di giugno saranno distribuiti 2000 ventilatori a 30 Istituti Penitenziari presenti sul territorio nazionale, nell’ambito del progetto “Semi di tarassaco volano nell’aria”, coordinato dal Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica e dall’Ispettorato Generale dei cappellani delle carceri, con il supporto della Presidenza della CEI.

È stato il Card. Matteo Zuppi a dare il via all’iniziativa il 12 giugno, consegnando 80 ventilatori alla Direzione della Casa Circondariale femminile di Rebibbia a Roma. “È la carezza di una madre che vi sta vicino”, ha affermato rivolgendosi alle detenute. Si tratta, ha aggiunto, di “un piccolo gesto, ma l’amore è nelle cose semplici. Le attenzioni le ritroviamo nelle buone parole, nell’ascolto paziente; altre volte in gesti grandi o piccoli, come questo”. Facendo riferimento al titolo del progetto, ha sottolineato che “come i fiori del tarassaco, i soffioni, volano dappertutto, così l’affetto della Chiesa arriva in carcere, portando un po’ di sollievo. Talvolta, infatti, un semplice e lieve soffio d’aria può aiutare a vivere meglio il periodo di detenzione”.

Un dono simbolico che dice l’attenzione per questa nostra comunità, dove si tocca con mano la povertà”, ha detto Nadia Fontana, Direttrice della Casa Circondariale, che ha espresso “gratitudine alla Conferenza Episcopale Italiana, ai cappellani, ai volontari che sempre, con spirito di carità, ci sostengono, senza pretendere nulla in cambio, facendoci sperimentare un conforto materiale e spirituale costanti”.
Con “Semi di tarassaco volano nell’aria”, la Chiesa in Italia, con i cappellani e gli operatori pastorali che svolgono la loro delicata missione all’interno delle carceri, vuole a sua volta dire “grazie” a chi lavora nel sistema penitenziario e la sua prossimità a tutte le persone che stanno scontando la pena all’interno degli Istituti.

Siracusa / Su “Cammino”: l’8xmille è una firma che fa bene anche al territorio

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È stato pubblicato su camminosiracusa.it dell’Arcidiocesi di Siracusa un articolo che spiega una delle destinazioni dell’8xmille, quella dedicata agli Istituti di Scienze Religiose.

Una firma che fa la differenza, anzi “che fa bene”, per dirla come lo spot in onda da qualche settimana in tv e radio ma visibile anche sulla carta stampata, e che, soprattutto, non costa nulla a chi la mette: è quella che si appone, in sede di presentazione del CU, del modello 730 o del modello Redditi, quando si fa la dichiarazione dei redditi. È già tempo di presentazione, adesso facilitata dal modello precompilato, ed è più importante che mai non dimenticarsi di destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica ed anche invitare parenti, amici e conoscenti a fare altrettanto. Una firma che fa la differenza, dicevamo, perché i fondi rivenienti dall’8xmille destinato alla Chiesa cattolica non sono ‘evanescenti’ ma si toccano con mano, diocesi per diocesi, dunque anche nella nostra. L’8xmille è destinato al sostentamento del clero diocesano, alle opere di carità ed educative, agli interventi di restauro e valorizzazione del patrimonio ecclesiastico.

Tra i beneficiari dell’8xmille nell’Arcidiocesi di Siracusa c’è l’Istituto di Scienze Religiose “San Metodio”, diretto da don Salvatore Spataro, che si trova in via della Conciliazione 6. L’ISSR per statuto “è al servizio della vita ecclesiale, avendo come fine costitutivo ed essenziale la formazione alle Scienze Religiose di operatori qualificati della vita ecclesiale e pastorale, con particolare attenzione al versante dell’evangelizzazione, dell’inculturazione della fede, dell’insegnamento della religione cattolica, dell’animazione cristiana della società, nell’ambito della missione propria della Chiesa” e “persegue i suoi fini attraverso la promozione del livello accademico-scientifico della formazione e della ricerca, svolte nella convinta adesione alla Tradizione e al Magistero della Chiesa” attraverso “accurati corsi, seminari di ricerca, convegni, pubblicazioni, attività volte all’approfondimento dei contenuti della dottrina cattolica, delle discipline filosofico-teologiche e delle conoscenze concernenti l’uomo nella molteplicità dei suoi aspetti”.

Parallelamente all’attività accademica -sottolinea il direttore don Salvatore Spataro- del triennio e biennio in Scienze religiose con indirizzo pedagogico-didattico, grazie ai fondi dell’8xmille l’Istituto organizza annualmente attività convegnistiche, corsi di aggiornamento e formazione permanente dei docenti, corsi di formazione e attività laboratoriali per catechisti, formatori, operatori pastorali e diaconi permanenti”. Per l’anno accademico 2023-24, “Pensare la vita” è stato il filo conduttore delle attività culturali programmate: un percorso iniziato lo scorso ottobre e concluso il 17 maggio con il corso monografico su “Le forme istituenti della vita”. L’offerta dell’I.s.s.r. “San Metodio”, ovviamente è a tutto tondo, con numerose aree tematiche che spaziano da quella biblica a quella filosofica, teologica ai corsi di formazione per i catechisti ed i diaconi permanenti solo per citarne alcuni, con la partecipazione ed il coinvolgimento delle strutture e realtà diocesane. Ecco il valore di una firma che fa la differenza, anzi per riprendere lo spot di quest’anno “che fa bene”!

Fa bene veramente perché con la destinazione volontaria -e soprattutto senza alcun onere- dell’8xmille alla Chiesa cattolica, i fondi che affluiscono in ogni diocesi, anche nella nostra, vengono ad alimentare tanti ruscelli che poi diventano fiumi. Fuor di metafora, ciascun credente, ogni cittadino verrebbe da dire, deve sentirsi impegnato ad apporre e far apporre anche agli altri la firma per la destinazione dell’8xmille alla Chiesa cattolica perché questa opportunità che lo Stato mette a disposizione, ove sprecata, significa in concreto far venire meno, in maniera proporzionale -sicuramente, comunque, tangibile- risorse che alimentano i ruscelli della carità, della sana formazione etico-culturale, della conservazione dei beni ecclesiastici, del sostentamento del clero diocesano. È l’ora della firma: facciamolo, divulghiamolo, mobilitiamoci! Ci compete, non ci costa nulla perché, in ultima analisi, ne ‘beneficiamo’ anche noi.

A Loreto l’incontro regionale degli incaricati diocesani del Sovvenire / L’intervista a Monzio Compagnoni

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Vi segnaliamo l’articolo pubblicato su ancoraonline.it (versione online del settimanale diocesano L’Ancora, della diocesi S. Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto) in merito all’incontro regionale delle Marche, tenutosi a Loreto il 17-18 maggio. Filo conduttore della due giorni è stato Corresponsabilità – Partecipazione – Comunione: Il sostegno economico alla Chiesa cattolica.

Presenti anche gli Economi,  i Presidenti degli Istituti per il Sostentamento del Clero delle varie Diocesi delle Marche e i direttori degli Uffici Comunicazioni Sociali, al fine di stimolare la collaborazione, per promuovere la sinodalità e la corresponsabilità tra i diversi ruoli.

Qui, invece, l’intervista al responsabile del Servizio CEI per la Promozione Massimo Monzio Compagnoni, sempre sulle pagine di ancoraonline.it, che anticipiamo su questa pagina.

Perché è importante la firma per l’8xmille?

Riguardo all’8xmille circolano molti luoghi comuni fuorvianti ed è bene subito fare un po’ di chiarezza. Molti credono che la firma comporti un aggravio a livello fiscale, ma non è affatto così. Lo 0,8% dell’intero gettito Irpef (ovvero l’8xmille, appunto) è stato già versato da tutti i contribuenti, non solo da chi firma. Chi firma però ha la possibilità di contribuire a scegliere in che modo questi soldi verranno spesi, a chi verranno affidati dall’Erario. Per questo rinunciare alla firma vuol dire rinunciare alla possibilità di scegliere, affidare questa decisione ad altri.

E questo discorso vale per chiunque percepisca una qualsiasi forma di reddito, non solo per chi è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi. Anche i pensionati o chi percepisce una minima retribuzione, quindi, hanno diritto a partecipare a questo processo di democrazia fiscale che esiste da quando è entrata in vigore la legge 222 del 1985. La firma di un anziano con la pensione sociale o quella di un imprenditore milionario hanno lo stesso identico valore!

E perché firmare proprio per la Chiesa Cattolica?

Perché fa bene. E lo dico con la massima convinzione e nel senso più ampio di questa espressione. Firmare per la Chiesa Cattolica significa entrare in un incredibile vortice di solidarietà che ogni anno reca benefici a migliaia e migliaia di persone, in Italia e anche nei paesi più poveri del mondo. La Chiesa da sempre si occupa degli ultimi e di chi è in difficoltà e il modo in cui i fondi dell’8xmille vengono spesi è dettagliatamente rendicontato. Basta fare un giro nel sito www.8xmille.it. La Chiesa “fa bene”, quindi, e firmare contribuisce a rendere possibile quest’opera, ma fa anche bene alla persona che firma. È quello che abbiamo cercato di comunicare attraverso la campagna di questi ultimi due anni: se fare un gesto di solidarietà fa stare bene chi lo compie… immaginiamo partecipare a farne migliaia!

Possiamo spiegare un po’ meglio in cosa consiste questo “fare il bene”?

Certo che possiamo, anche perché è esattamente quello che è stato stabilito quando è stato rinnovato il Concordato tra Stato e Chiesa, nel 1984, e che poi è stato fissato nella legge dell’anno seguente, la 222. Questo “bene” si incanala lungo tre diverse strade. La prima è quella delle esigenze pastorali e di culto della popolazione italiana, compresa la buona gestione dell’immenso patrimonio architettonico e artistico che la storia della Chiesa ci ha tramandato qui in Italia. Pensiamo, ad esempio, a quanti campanili fanno parte integrante dei nostri paesi e delle nostre città e a quanto sia importante che questi edifici e i tesori d’arte che essi contengono siano mantenuti bene.

Poi ci sono i progetti di solidarietà in Italia e nel mondo: quasi 250 milioni di euro che ogni anno migliorano la vita di anziani, disabili, famiglie in difficoltà, donne vittime di abusi, persone che non hanno ancora trovato o hanno perduto il lavoro, popolazioni sofferenti nelle periferie del pianeta, sulla cui vita pesano ingiustizie globali e cambiamenti climatici estremi, migranti in cerca di accoglienza e integrazione.

Infine, ed è la terza via, c’è il sostentamento dei circa 32.000 sacerdoti che lavorano nelle nostre Diocesi, compresi quelli più anziani e malati e i circa 300 missionari fidei donum. Sono uomini che si spendono a tempo pieno per il bene di tutti – non solo dei cattolici – e ai quali l’8xmille contribuisce a garantire una sussistenza dignitosa, dalle parrocchie alpine fino a quelle nelle isole più sperdute del nostro mare.

Quindi dei fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica non beneficiano solo i cattolici?

Assolutamente no. E tutti possono sperimentarlo. Avete mai visto una mensa della Caritas o un dormitorio o una casa di accoglienza che agli ospiti chieda un certificato di Battesimo per accoglierli? No, perché non è quello che il Vangelo ci ha insegnato.

La Chiesa raccoglie un grido di sofferenza che rischierebbe fortemente di rimanere inascoltato, se fosse affidato solamente alla burocrazia e alle altre istituzioni.

Provate ad immaginare cosa succederebbe se, all’improvviso, scomparissero tutte le opere finanziate dai fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica, e con esse il lavoro delle migliaia di volontari che offrono gratuitamente tempo, passione e competenze per soccorrere i più bisognosi. Ecco perché chiediamo a tutti di mettere la firma, non solo ai cattolici.

Ma per i cattolici questo invito è più forte?

Dovrebbe esserlo. Purtroppo, parte della nostra comunità ha perso la consapevolezza che, come tale, sia chiamata al sostegno della Chiesa. Pensate che ben il 45% dei praticanti non firma! La Chiesa non è ricca! I redditi provenienti dal suo patrimonio coprono solo il 5% del fabbisogno per il mantenimento dei sacerdoti. Il 70% di questo costo è coperto dai fondi 8xmille. Il modello pensato 40 anni fa prevede che sia la comunità a prendersi cura di questa istituzione e farlo con l’8xmille non costa proprio nulla. Come in ogni famiglia ci si sente tutti partecipi della gestione delle spese e dei conti di casa, così dovrebbe essere anche per le nostre comunità. Siamo una grande famiglia in quanto figli di Dio e quindi fratelli. Come tali dobbiamo essere i primi a preoccuparci delle nostre chiese, dei nostri sacerdoti, dei nostri progetti di carità. È fondamentale che non smettiamo di ricordarlo a tutti e oggi è ancora più importante perché negli ultimi anni la percentuale dei firmatari per la Chiesa cattolica è scesa dal 90 al 70%. Questo significa che abbiamo bisogno di una nuova consapevolezza, a cominciare dai territori in cui ogni giorno si svolge la nostra vita di fedeli. Insieme e in comunione ce la possiamo fare e dobbiamo farlo.

Arcidiocesi di Milano / Al via un concorso “video” sulle opere sostenute dall’8xmille

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Il concorso è rivolto in particolare ai video-maker parrocchiali e finalizzato a promuovere i progetti territoriali realizzati con questi fondi. Iscrizioni aperte fino al 31 luglio, i migliori tre filmati premiati con 1000, 500 e 250 euro. La notizia è firmata da Massimo Pavanello, incaricato diocesano Sovvenire di Milano, e pubblicata sul sito dell’Arcidiocesi.

Parlando dei «moderni», T.S. Eliot li descriveva con questo verso di poesia: «Distratti dalla distrazione per distrazione» (Burnt Norton, 1936). Un rischio che pure oggi può essere corso. I social lo favoriscono. Ma così come può essere corso, può anche essere evitato. Grazie agli stessi social.

Per tale motivo l’Ufficio del Sovvenire dell’Arcidiocesi di Milano indice un concorso – per la promozione dei progetti territoriali sostenuti coi fondi 8xmille – rivolto a chi utilizza le nuove tecniche. La generazione Z, ma non solo, potrà realizzare – con telefonino o Ipad – brevi video che mostrino un’opera – presente nella propria comunità e/o territorio – destinataria di 8xmille.

Da quarant’anni, in Italia, è in vigore tale strumento di scelta fiscale. Migliaia sono i soggetti che ne hanno usufruito. Farne memoria, anche attraverso i nuovi canali comunicativi, non è semplice bilancio economico. È opera di accountability, per usare un termine tecnico. Vale a dire, di capacità di rendere conto, spiegare, rispondere di ciò che si fa. L’8xmille raggiunge in maniera capillare tutti i territori. Il concorso in oggetto aiuterà a narrare un’opera, vicino casa, che resta attiva anche grazie a questo cespite. Il contrario di «distrazione», è «concentrazione», «applicazione».

Buon lavoro ai volenterosi video-maker parrocchiali.

Regolamento in allegato.

Diocesi di Carpi / Presentato il Rapporto Povertà 2023. Tanti progetti anche grazie ai fondi 8xmille

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Il Rapporto dei progetti e delle attività per l’anno 2023, frutto della collaborazione tra Caritas Diocesana, Porta Aperta Carpi, Porta Aperta Mirandola, e Recuperandia è stato presentato il 13 maggio, presso il Palazzo vescovile. Un documento che, come di consueto, offre non solo il rendiconto delle numerose iniziative portate avanti in tutto il territorio diocesano a favore di quanti si trovano nel bisogno, ma che rappresenta uno “spaccato” della realtà carpense quanto mai bisognoso di attenzione, di cura fraterna e di interventi concreti.

Scrive suor Maria Bottura, direttrice della Caritas di Carpi, nell’introduzione del Rapporto (in allegato):

L’anno 2023 è stato caratterizzato da una generale sensazione di crisi: gli effetti della pandemia ancora presenti, le emergenze legate a calamità naturali, le guerre e i conflitti finiscono per colpire un po’ tutti. Dobbiamo purtroppo rilevare l’aumento del numero di persone che arrivano ai CdA parrocchiali, ma soprattutto l’aggravamento delle situazioni: accanto ad alcune famiglie o persone che si sono rivolte alla Caritas per la prima volta, ci sono infatti molte situazioni seguite da diversi anni in modo continuativo o intermittente, con storie di fragilità complesse alle spalle, in cui si mescolano diverse forme di vulnerabilità sociale, relazionale, lavorativa. La richiesta di sostegno economico appare in qualche modo la sintesi di tutti i bisogni, la parte emersa che mette in evidenza la fragilità che ha però una parte sommersa nella quale si intrecciano tra loro molti temi.

Per questo stiamo cercando di rafforzare i rapporti con i CdA parrocchiali, per mettere al centro non tanto i budget destinati ad una specifica voce di spesa, quanto piuttosto una progettualità capace di far emergere le diverse vulnerabilità e attivare azioni di aiuto differenziate e condivise. I principali temi con i quali ci confrontiamo quotidianamente continuano lavoro, della casa e del sostegno alimentare. La fragilità lavorativa è un aspetto fondamentale, soprattutto perché facciamo i conti oggi con il fenomeno dei “working poor”, i lavoratori poveri: persone a cui non manca il lavoro, ma è un lavoro precario, pagato poco, insufficiente al mantenimento della famiglia o sempre a rischio di un mancato rinnovo del contratto. Occorre quindi dedicare risorse ed energie per creare le condizioni per una maggiore stabilità e qualità del lavoro.

La mancanza di casa, lo sfratto e il sovraffollamento sono invece le problematiche legate al tema abitativo. Per sostenere i nuclei che si rivolgono ai centri di ascolto, accanto ad un accompagnamento per la ricerca della casa Caritas interviene anche erogando contributi per le utenze, che gravano sempre di più sulle spese correlate all’abitazione, e al pagamento del canone di locazione, che rappresenta una voce di spesa sempre più significativa. In alcuni casi il percorso è più complesso e riguarda la necessità di offrire alloggio e ospitalità temporanei.

L’Emporio Cinquepani continua ad essere per noi la risposta privilegiata per il tema del sostegno alimentare, assieme a tutto il lavoro dei CdA parrocchiali che continuano a distribuire pacchi viveri. La sinergia tra queste diverse modalità di sostegno ci consente di accompagnare più da vicino le famiglie e di offrire risposte che tutelino la dignità delle persone. Come sempre il nostro grazie più grande va a tutti i volontari che operano nelle diverse realtà: il loro lavoro non può essere quantificato, ma sappiamo che è la prima e più preziosa risorsa alla quale la comunità può attingere per camminare insieme ai poveri”.

Crescente, dunque, l’impegno economico della Diocesi di Carpi che, per alleviare queste necessità, ha potuto contare in parte anche sulle risorse provenienti dai fondi dell’8xmille della Caritas Italiana, in parte da quelli della Caritas diocesana.

Alla presentazione sono intervenuti suor Maria Bottura, direttrice della Caritas Diocesana, Stefano Battaglia, presidente della Fondazione Caritas Odoardo e Maria Focherini, che gestisce l’Emporio partecipativo Cinquepani, Maria Cristina Mantovani per la Caritas della parrocchia della Cattedrale, Arianna Agnoletto e Alessandro Gibertoni, rispettivamente presidente e coordinatore del centro di ascolto di Porta Aperta Carpi, Loretta Tromba, coordinatrice di Porta Aperta Mirandola, Manuela Manzotti, coordinatrice di Cibùm La Bottega Solidale, Massimo Melegari, coordinatore di Recuperandia, e Roberta Della Sala, per il consiglio di amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi.

A concludere la presentazione, monsignor Gildo Manicardi, vicario generale della Diocesi.