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Il Convegno Nazionale ormai si avvicina. Abbiamo pensato a tanti momenti diversi che speriamo possano ridare slancio al nostro servizio. All’interno del fitto programma dei 4 giorni di incontri ci sarà anche la possibilità di vivere alcuni momenti formativi chiamati WORKSHOP.
Si svolgeranno nella giornata di venerdì 17 febbraio in tre sessioni
dalle 9.30 alle 11:00
dalle 11:30 alle 13:00
dalle 16:15 alle 17:45
Saranno spazi formativi su aspetti molto specifici e di breve durata, 1 ora e mezza ciascuno. Nel file in allegato è descritto il dettaglio di 8 titoli, e i relativi focus. Ciascun iscritto potrà partecipare a 3 workshop, uno per ciascuna sessione.
I workshop verranno attivati con un numero minimo di 15 preferenze. Al termine della raccolta delle preferenze, l’equipe di Formazione Sovvenire comunicherà il programma definitivo della giornata comprensivo di orari e sale nelle quali si svolgeranno i workshop.
Invitiamo ogni incaricato diocesano del “sovvenire” a farci sapere al più presto le proprie scelte in modo da poter costruire al meglio questa bella giornata insieme di lavoro e formazione.
Per qualsiasi ulteriore informazione o chiarimento sulle attività di formazione si può contattare la Segreteria Formazione Sovvenire:
vai all’articolo Molto più di un presepe vivente, quello allestito al Villaggio Prenestino da don Dario insieme a un piccolo esercito di volontari. È una potente catechesi sull’accogliere Cristo al centro della vita, e contribuirà, con i fondi raccolti, a ridare spazi (un campo di pallone) e speranza ai ragazzi del quartiere.
Servizio di Giulia Rocchi, foto e video di Cristian Gennari
Il censore dà il benvenuto ai visitatori nella “Piccola Betlemme”. Si entra così nell’antica città, con le botteghe del ramaio e della tessitrice, e il mulino ad acqua funzionante. C’è anche un piccolo lago, i pastori con le pecore, il fabbro… Al centro, la capanna, con Maria, Giuseppe e Gesù Bambino. A riscaldarli, il fiato del bue e dell’asinello. Si torna indietro nel tempo, grazie al presepe vivente allestito dalla parrocchia di Sant’Eligio, che anche nella sua disposizione vuole mandare un messaggio importante: «Al centro delle nostre vite deve esserci Gesù Cristo».
Lo ripete con forza don Dario Frattini, parroco della comunità del Villaggio Prenestino, estrema periferia Est di Roma.
L’idea di allestire un presepe vivente è stata sua, arrivato a guidare la comunità da poco più di due anni. «Il cammino sinodale che sta portando avanti la Chiesa italiana è fondato sull’ascolto e, come ha più volte sottolineato il nostro cardinale vicario Angelo De Donatis, non si tratta di un qualcosa da fare “in più”, quanto piuttosto di avere uno stile diverso – spiega –. Lo stile deve essere quello di rimettere al centro Gesù Cristo, in tutto quello che facciamo. Questa è la prima azione da compiere. Nell’ascolto, nella relazione con l’altro, le cose funzionano se c’è Gesù al centro. Se ti ascolto nel nome di Gesù, lo farò con carità, sarò disposto magari a chiudere un occhio o mezzo occhio. In questo modo tutto prende una sfumatura diversa. Il “fare” è frutto di uno stile di vita». Così anche realizzare un presepe vivente diventa un segno, un modo per evangelizzare. Lo sa bene don Dario, che porta avanti questa proposta da quando era parroco a San Giulio, a Monteverde; grazie all’allestimento della natività e alle offerte raccolte era stato possibile risistemare il tetto della chiesa.
Il sogno, per la comunità di Sant’Eligio, è invece quello di realizzare un campo di pallone per i ragazzi del quartiere.
«Qui abbiamo tantissimo spazio, ma va sistemato», dice il sacerdote. La parrocchia sorge in via Fosso dell’Osa, dove la città lascia spazio alla campagna, tra i prati e le case basse, venute su senza progettualità. Mancano i servizi e i luoghi di aggregazione. Uno spazio per i ragazzi sarebbe, per tanti di loro, la salvezza. «In periferia le difficoltà non mancano – riflette il parroco –. Qui i problemi ci sono, per i giovani. C’è il rischio delle dipendenze… tanto che organizziamo anche incontri e attività in collaborazione con la Comunità Nuovi Orizzonti. Proponiamo cene, appuntamenti, ma la cosa più importante, e su questo insisto, è sempre mettere al centro Cristo.
Se io mi accosto agli altri mostrando le mie piaghe, in quelle si insinua il maligno. Invece quando entriamo in contatto con gli altri dobbiamo donare il meglio, il bene, la grazia che abbiamo ricevuto nella nostra vita».
Tra le grazie ricevute da don Dario, c’è l’incontro con Madre Teresa di Calcutta. «Ho vissuto con lei per tre anni in India e lì ho imparato tantissimo», racconta. L’amore per gli altri, il donarsi senza risparmiarsi. La passione per il presepe vivente è nata invece a Piubega, in provincia di Mantova, dove ha passato i primi anni da sacerdote. «Qui a Sant’Eligio c’è un bel gruppo di persone che ha preso a cuore questa iniziativa e ci sta lavorando con grande impegno – sottolinea il parroco –; hanno realizzato tante cose nuove, lavorando soprattutto il sabato e la domenica».
Coordina il gruppo degli ottanta volontari impegnati nell’allestimento Pietro Fiore: «Abbiamo iniziato a lavorare al presepe da settembre – spiega –. L’area interessata è la stessa dell’anno scorso, cioè più di 1.800 metri quadri, all’interno della quale ci saranno oltre trenta scene diverse, dal mercato al palco di Erode». La novità di quest’anno è un grande mulino ad acqua, perfettamente funzionante, costruito dai volontari di Sant’Eligio per l’occasione, dove il grano verrà realmente macinato. Solo la ruota è alta più di due metri. In tutto saranno coinvolti fino a 140 figuranti, tutti parrocchiani e abitanti della zona. Il presepe vivente “La piccola Betlemme” è realizzato con il patrocinio di Roma Capitale ed è a ingresso libero; sarà inaugurato giovedì 8 dicembre alle 16 e verrà replicato la domenica seguente, sempre dalle 16 alle 19. Dall’11 al 18 dicembre sarà aperto la mattina per le visite delle scuole romane. Poi di nuovo nei pomeriggi del 25 e 26 dicembre, domenica primo gennaio e venerdì 6 gennaio. «Per l’Epifania – annuncia Fiore – arriveranno i Re Magi a cavallo».
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Siamo arrivati alla fine di un anno molto complesso, sfidante e difficile e, come sempre accade, è il momento di fare un bilancio.
Un bilancio, però, non è un mero elenco di cose positive e di cose negative, ma è una seria riflessione su cosa è stato e quali sono le azioni da mettere in campo per migliorare.
Il 2022 ci ha messo di fronte a delle sfide importanti, tra queste una guerra quasi sulla porta di casa, quella in Ucraina, che ha svegliato paure che mai avremmo pensato di provare. Le sue conseguenze si sono presto fatte sentire e, dopo poche settimane dallo scoppio, gli effetti bussavano alla nostra porta; primo fra tutti l’aumento del costo dell’energia che ha portato le nostre bollette alle stelle. E se già prima c’era chi arrivava a fine mese con difficoltà adesso queste persone sono molte di più.
In tutto questo il bisogno dei nostri instancabili sacerdoti non è diminuito; il nostro lavoro, per coinvolgere quanti più sostenitori possibile, non si è mai fermato e non ci siamo scoraggiati.
Però, come abbiamo potuto vedere in questi mesi, anche le Offerte in favore dei sacerdoti hanno dovuto fare i conti con un calo.
Da gennaio a novembre del 2022 la raccolta complessiva è pari a 4 milioni e 70 mila euro contro i 4 milioni e 636 mila euro del 2021, quindi con un -12%. Anche il numero delle Offerte è in calo con 57.722 nel 2022 contro 70.382 nel 2021 (-17%). L’importo dell’Offerta media, invece, mantiene un trend positivo e dai 65 euro del 2021 sale a 70 euro nel 2022.
Le cause di questa flessione, come riportato poco sopra, sono da ascriversi principalmente alle conseguenze della guerra in Ucraina, che ha costretto i donatori e potenziali donatori a fare dei tagli alle loro spese e quindi a un atteggiamento di estrema cautela verso il futuro.
Di sicuro, quando a inizio del 2023, faremo una chiusura e potremo contare anche i risultati delle campagne natalizie ci sarà un aumento sia nel numero delle Offerte che nell’importo della raccolta. Sulla base di questi risultati verranno sviluppati interventi atti a migliorare i risultati.
Non solo un trend in calo… Quest’anno non ci sono state solo difficoltà e numeri in calo, ma possiamo dirci soddisfatti per i risultati che stiamo ottenendo con le attività digital.
Il numero delle Offerte online continua a crescere, all’ultimo aggiornamento dati il numero delle Offerte è pari a 1.903 contro le 1.020 de 2021, con un aumento dell’86%. Anche l’importo raccolto cresce e ci attestiamo sui 132.579 euro contro i 78.362 euro allo stesso periodo del 2021, quindi una crescita del 69%. Solo nella donazione media si mantiene una flessione al ribasso nel 2022, infatti siamo a 69 euro contro i 76 euro del 2021.
Tutto questo ci dà una carica positiva a continuare su questa strada, che è ancora lunga e in salita, ma ha grandi margini di evoluzione e certamente la comunità digital di Uniti nel Dono è destinata ad ingrandirsi. E allora “#UNITIPOSSIAMO” non rimanga solo un “hashtag” ma si trasformi in azioni concrete.
vai all’articolo «Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!…» (1Giov 3, 1) L’Eterno Padre ci ha donato Gesù affinché per mezzo della Sua umanità noi potessimo partecipare del suo Amore come figli.
Dal Servizio Promozione della CEI e a nome dell’Arcivescovo Presidente del Comitato per la Promozione, S. Ecc. Mons. Donato Negro, vi giungano i nostri più cari auguri per un Santo Natale, ricco di pace e serenità.
Massimo, Adele, Valentina Sara, Stefano Maria Gasseri, Maria Chiara, Letizia, Paolo, Stefano Proietti e Maria Grazia.
(Pala dell’Adorazione dei Magi, Gentile da Fabriano, 1443, tempera e oro su tavola. Gallerie degli Uffizi, Firenze, Italia)
Vi ricordiamo che la Segreteria Generale della CEI è chiusa per le festività natalizie dal 23 dicembre 2022 al 2 gennaio 2023
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È stato inaugurato sabato 10 dicembre il nuovo Centro pastorale “Mater Ecclesiae” a Garaguso Scalo, realizzato con il contributo di tutti coloro che firmano per l’8xmille alla Chiesa cattolica.
C’è un filo rosso che unisce i cittadini, l’intera comunità lucana e diverse associazioni presenti sul territorio, dall’Azione Cattolica all’Unitalsi. È quello della speranza, per costruire insieme il futuro. “Questa inaugurazione che ci dà speranza perché segna il cammino del futuro, che dobbiamo accogliere e costruire insieme; finora c’è stata la costruzione di pietra, adesso bisogna mettere le pietre per la costruzione ecclesiale, spirituale, pastorale” ha detto Sua Eccellenza Monsignor Giovanni Intini, Vescovo di Tricarico, intervenuto per la benedizione del nuovo centro pastorale e il taglio del nastro.
Un gesto simbolico e concreto allo stesso tempo per l’intera comunità che ha partecipato con grande interesse e coinvolgimento. Molto emozionante per tutti. L’inaugurazione del centro, infatti, coincide con l’annuncio dato dal Vescovo in persona che Papa Francesco lo ha appena nominato Arcivescovo della diocesi di Brindisi-Ostuni a partire da febbraio 2023. Fino ad allora, ha subito precisato don Nicola Urgo, parroco della Madonna di Pompei a Garaguso, “monsignor Intini ha accettato la nomina di amministratore apostolico della diocesi di Tricarico perché in questo momento è importante accompagnare la comunità”.
Francesco Auletta ha presenziato all’evento “non solo come sindaco di Garaguso Scalo, ma a nome di tutti i sindaci della diocesi di Tricarico che sono sempre a disposizione per il bene comune.” La collaborazione leale e costruttiva tra Chiesa e istituzioni è la cifra caratteristica del centro pastorale. Ma ciò nonostante c’è voluto tanto tempo e tante risorse per completarlo. L’ingegner Nicola Ferri ha ripercorso la genesi e l’iter storico dell’opera, “col convincente disegno originario di monsignor Raffaele Delle Nocche, con l’impegno intelligente e intraprendente di monsignor Vincenzo Carmine Orofino e la realizzazione e conclusione attenta curata da monsignor Giovanni Intini”.
Paolo Cortellessa, del Servizio Sovvenire della CEI, ha ricordato che il nome della struttura “Mater Ecclesiae” è strettamente legato con il Concilio Vaticano II, che “ha avuto marcata natura pastorale come apertura e rinnovamento al mondo, ma ha anche profondamente riformato l’aspetto economico, scegliendo di affidare il sostentamento economico della Chiesa, alla stima e alla fiducia che la Chiesa raccoglie, anno dopo anno, tra i propri fedeli e nella società più generale”. Per questo è prezioso il lavoro dell’incaricato diocesano del Sovvenire, don Giuseppe Abbate, che sensibilizza a firmare per l’8xmille e a donare per i sacerdoti. Perché il nuovo centro pastorale è la più bella dimostrazione di quanto si riesce “costruire insieme” grazie alle firme 8xmille alla nostra Chiesa.
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Torniamo a sollecitare l’iscrizione da parte di tutte le diocesi.
Infatti, come segnalato in diversi incontri e comunicazioni, per la consegna dei Tablet con il software destinato al Territorio del “sovvenire”, è indispensabile la presenza di tutti gli incaricati diocesani.
Ad oggi le diocesi che si sono iscritte sono 133 per un totale provvisorio di 206 partecipanti. Le camere presso la struttura principale sono terminate, ma ne sono state prenotate altre presso Casa La Salle (Via Aurelia, 472/476 – 00165 Roma). La quota di partecipazione è la medesina: € 350,00 in doppia uso singola e € 550,00 nella matrimoniale. Tutti i pasti, invece, sono previsti sempre presso la struttura principale.
Invitiamo pertanto le altre diocesi mancanti, circa 85, ad iscriversi il prima possibile contattando Letizia Franchellucci al numero 06/66.398.458.
Per quanto concerne il programma definitivo, in fase di definizione, verrà allegato nel prossimo numero di In Cerchio.
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Ancora un ultimo sforzo da fare tutti insieme per la fase finale del progetto “Uniti Possiamo”, consapevoli che ognuno di voi farà la differenza sul risultato finale della raccolta delle Offerte deducibili 2022.
Nel mese di dicembre ai parroci e/o ai referenti parrocchiali del “sovvenire” aderenti al progetto viene chiesto di svolgere le seguenti attività:
fino al 15 dicembre – Raccolta delle Offerte
Sono gli ultimi 15 giorni dedicati alla sensibilizzazione e alla raccolta delle Offerte deducibili in parrocchia utilizzando i materiali dedicati al progetto. L’obiettivo: sostenere una mensilità (mediamente mille euro) destinata ai sacerdoti;
il 15 dicembre – Consegna della Scatola all’IDSC
È a cura del parroco la consegna all’IDSC della “Scatola” contenente le “Buste delle Offerte”. Per consentire agli IDSC di identificare correttamente le Offerte raccolte da ogni singola parrocchia, è importante indicare il nome e l’indirizzo della parrocchia sulla scatola scrivendolo, nell’apposito spazio dedicato, in stampatello e in modo leggibile;
dal 15 al 31 dicembre – Rendicontazione dell’incontro di formazione dedicato al Progetto e compilazione del breve Questionario
Entrando nella pagina web www.unitipossiamo.it nella sezione “Rendicontazione” è possibile documentare l’incontro di formazione svolto in precedenza presso la parrocchia.
La sezione consente di allegare:
il programma e/o una breve relazione dell’incontro
indicare il numero dei partecipanti
per gli incontri in presenza – foto esplicative dell’incontro di formazione e, a testimonianza della partecipazione dei fedeli per gli incontri online, il link dell’incontro svolto online.
In più attraverso la compilazione del Questionariofinale chiediamo di rispondere a due semplici domande di valutazione complessiva dell’intero progetto.
Inoltre, ai parroci che non l’abbiano ancora fatto, ricordiamo l’importanza di nominare i referenti parrocchiali del “sovvenire”. Invitandoli ad entrare su www.unitipossiamo.it nella sezione “Materiali” – al punto “2. Moduli” – è sempre disponibile il modulo della nomina (a cura del parroco) e della privacy (a cura del referente parrocchiale del “sovvenire”). Si possono stampare, far compilare e dopo averli scannerizzati tornare ad allegarli nella sezione dedicata al “Gruppo di Lavoro” (vedi allegato).
Si sottolinea che la pagina www.unitipossiamo.it consente a tutti i Referenti sul Territorio di monitorare e verificare le diverse attività di ogni singola parrocchia consultando le seguenti colonne:
Email verificata: per l’accesso o meno da parte del Parroco nella pagina web dedicata la progetto;
Rendicontazione – per riscontrare se è stata allegata o meno la documentazione di rendicontazione dell’incontro di formazione;
Bottone “Mostra GDL” – per verificare se il Parroco ha nominato o meno il Responsabile Parrocchiale del Sovvenire.
Infine ricordiamo che, per tutta la Rete nel Territorio, è attivo un “Help Desk” per fornire un supporto adeguato a tutte le vostre richieste di assistenza:
CONTATTI E SERVIZIO DI ASSISTENZA
Tel. 06/97 85 84 14
e-mail: assistenza@sovvenire.it
dal lunedì al venerdì dalle 9:00/13:00 e dalle 15:00/19:00
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La Giornata mondiale del Dono, quest’anno il 29 novembre, nasce in America con l’obiettivo di dedicare un giorno alla generosità. Dopo dieci anni dalla sua nascita, ha assunto i caratteri di un vero e proprio movimento globale, che ispira milioni di persone impegnate nella costruzione di un mondo più attento e solidale nei confronti dell’altro.
Una giornata durante la quale ogni individuo è chiamato a donare e a prestare attenzione al mondo che lo circonda, con un occhio più attento ai bisogni dell’altro. Un movimento ed un momento di aggregazione, che si pone quale fine quello di diffondere la cultura del dono, del donare all’altro, del dare. Una giornata in cui tutti sono chiamati ad una partecipazione in prima persona per dare luogo ad una società più generosa, nella quale vivere e gioire di gesti semplici.
In tale contesto si inserisce anche il “sovvenire“, che da sempre è impegnato a rispondere ai bisogni dell’altro. Ecco, dunque, che la Giornata mondiale del Dono rappresenta un appuntamento per festeggiare un valore universale come la generosità. Un momento importante di condivisione per valorizzare il dono e per riconoscere il valore di tutti coloro che rispondono con un proprio personale sostegno.
Partecipazione, solidarietà e testimonianza: sono questi i valori che il “sovvenire” porta avanti da sempre, per supportare con gesti semplici le nostre comunità. Siamo tutti chiamati ad una dedizione costante per i luoghi in cui viviamo, le comunità e le diocesi, in quanto testimoni del Vangelo: ascoltare, aiutare, donare e gioire insieme. Sono quei posti dove ci sentiamo parte di un progetto comune, dove tutto diventa possibile se uniti nel dono.
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In queste settimane siamo entrati nel vivo della campagna Offerte, in TV passa il nostro spot, la stampa ci ha dedicato spazi rilevanti e, per questo, siamo fiduciosi che il nostro messaggio riuscirà a raggiungere in modo efficace il pubblico e sensibilizzare su quanto sia vitale dare un sostegno concreto ai nostri sacerdoti e alle comunità, che sono la loro famiglia.
Chiedendoci cos’altro si potesse fare per portare il messaggio ancora più lontano, ci siamo subito resi conto che avevamo, proprio sotto gli occhi, quanto di più prezioso si possa immaginare: il Territorio e i suoi incaricati e che unendo le forze avremmo potuto fare ancora tanto.
Chi meglio del Territorio e di chi lo vive quotidianamente può farsi portavoce in modo concreto di quanto l’aiuto ai sacerdoti sia importante? Nessuno!
Ma quali erano gli strumenti da dare ai nostri incaricati diocesani e farli diventare “portavoce”? Ed ecco che guardando i materiali prodotti per la campagna, abbiamo capito come fare.
Abbiamo creato uno spazio dove riunire questo materiale:
le foto di campagna,
il video girato,
brevi video “Io dono perché” in cui i donatori intervistati spiegano il perché sostengono i sacerdoti,
delle simpatiche e accattivanti gif da far girare su WhatsApp
E adesso la missione è far circolare il materiale il più possibile. Ma come?
Coloro che sono più pratici con i mezzi digital e i social network, possono postare i video “Io dono perché”, il video dello spot, oppure far circolare i nostri banner, disponibili a questo link: https://www.unitineldono.it/banner/.
Questo materiale può essere postato, per esempio, sulla pagina web della parrocchia oppure si può mettere a disposizione il video sul sito web, sempre della parrocchia.
Perché non provare a coinvolgere anche la stampa locale?
La cosa più “pop” che troverete, però, sono le gif da far girare su Whatsapp. Ogni giorno ci scambiamo messaggi e gif sulle chat con gli amici, la famiglia, il gruppo parrocchiale…quindi perché non fare qualcosa di davvero utile divulgando un messaggio così significativo su uno strumento così alla portata di tutti?
Condividerle è molto semplice, bastano pochi minuti per iniziare il passaparola digitale (procedura in allegato).
Più divulghiamo il messaggio, più persone coinvolgeremo e il sostegno ai sacerdoti si espanderà sempre di più.
La raccomandazione è di NON dimenticate di riportare il link qui sopra riportato.
Potete sbizzarrirvi e lasciarvi guidare dall’entusiasmo. Se però servissero consigli o ci fossero dubbi, noi del Servizio Promozione saremo ben lieti di darvi una mano.
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Mi fa piacere iniziare questo spazio con una novità o meglio due: dal 7 novembre il Servizio Promozione della CEI (SPSE) si avvale di una nuova risorsa, Valentina Sara Sinibaldi che si occuperà di un nuovo settore dedicato esclusivamente ad implementare le strategie digitali. A lei il nostro benvenuto e l’augurio di un buon lavoro.
Dicevo due novità. Infatti Valentina si occuperà di un aspetto finora considerato marginale nelle numerose iniziative poste in essere sia sul fronte 8xmille che Offerte per i sacerdoti: quello digitale. Ora, grazie a questa nuova risorsa, il SPSE potrà favorire una progressiva digitalizzazione delle proprie attività di comunicazione e raccolta fondi, con l’obiettivo di coinvolgere maggiormente anche le persone più giovani.
E con Valentina il “Servizio” è tornato a poter contare su un organico numericamente adeguato ai compiti che gli sono stati affidati: Maria Chiara Giuli seguirà l’8xmille, Adele Marzetta la cura dei donatori, Valentina Sara Sinibaldi le strategie digitali, Stefano Proietti la redazione di Sovvenire – Uniti nel dono, Paolo Cortellessa il settore studi e ricerche, Stefano Gasseri la Rete del Territorio supportato sui progetti speciali (unafirmaXunire e Uniti Possiamo) da Letizia Franchellucci a cui è affidata anche l’amministrazione e la convegnistica. Infine le attività inerenti la formazione saranno curate da Maria Grazia Bambino.
Un capitolo che mi sta molto a cuore è il Convegno nazionale, il primo per me ma anche per molti di voi. Infatti negli ultimi 3 anni si sono avvicendati decine di nuovi incaricati diocesani. In questi giorni stiamo mettendo a punto gli ultimi dettagli, ma vi anticipo che l’appuntamento di febbraio sarà solo il primo in presenza. Continueremo a rispondere alle vostre esigenze, soprattutto formative, anche nei mesi successivi negli incontri regionali. Come avrete già avuto modo di appurare, per offrirvi maggiore ascolto e attenzione, abbiamo voluto coinvolgere Creativ, una realtà che da più di trent’anni di occupa di formazione, specialmente per il mondo cattolico, che collaborerà con il SPSE per costruire un percorso che possa nascere dai vostri stessi bisogni.
Vorrei ora esprimere la mia gioia per l’accoglienza ricevuta all’assemblea regionale di Azione Cattolica svoltasi a Caravaggio (BG) il 12-13 novembre. Ho avuto occasione di parlare ad una bella realtà associativa dei valori e degli strumenti del “sovvenire” e ho potuto riscontrare tra i partecipanti molto interesse sui nostri temi, ma anche una forte richiesta di conoscere meglio soprattutto gli strumenti legati al “sovvenire”. Non potrò partecipare a tutti gli incontri che si svolgeranno tra dicembre 2022 e 2023. Perciò chiedo ai nostri referenti regionali di accettare l’invito che giungerà dal delegato regionale di Azione Cattolica. Ringrazio per questo don Girolamo dello Iacono (Abruzzo-Molise) e don Gianfranco Pala (Sardegna) che hanno già aderito a questi inviti. Vi ricordo come collaborare con tutte le Associazioni, i Gruppi e i Movimenti presenti nelle vostre diocesi, sia una attività strategica per il nostro Servizio e per la Chiesa in generale.
In ultimo, ma non meno importante, faccio appello al vostro indispensabile impegno locale per favorire la raccolta delle Offerte deducibili sia nelle parrocchie che aderiscono al progetto Uniti Possiamo (sono 3.500 ma ricordo che dobbiamo attivarne almeno 5.000) sia in tutte le altre.
Vi saluto consapevole che vi sto chiedendo un impegno molto forte, ma so anche che siamo una squadra speciale, motivata dalla missione che ci unisce.