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Le Offerte per i sacerdoti / La chiamata a partecipare

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Non occorre essere tifosi per rendersi conto di quanto siano tristi per noi italiani i mondiali di calcio in Qatar. L’esclusione della nostra Nazionale non ci consente di vivere le emozioni di un evento collettivo, della durata di circa un mese, che porta con sé un’atmosfera di festa e convivialità. Peccato non partecipare. Un motto che vale anche per “il mese della raccolta per il clero”, l’iniziativa lanciata a novembre in ben 3.500 parrocchie per favorire le Offerte, vicino a chi dona. Perché donare per i sacerdoti è vivere un’esperienza concreta di comunità, condividere una prospettiva comune con gli altri donatori, partecipare attivamente alla missione della Chiesa. Che si può fare anche online, grazie alle Offerte deducibili attraverso il sito “Uniti nel dono”.

Segnali di (piccola) ripresa
I dati forniti dall’Istituto Centrale Sostentamento Clero continuano a mostrare un trend in calo, ma meno rispetto ai mesi precedenti. Da gennaio a ottobre di quest’anno, la raccolta complessiva si ferma a 3 milioni e 176 mila nel 2022 contro i 3 milioni 573mila del 2021, in pratica l’11% in meno. Anche il numero delle Offerte si attesta quest’anno a 47.150 contro i 56.585 dell’anno scorso, pari al 16,7% in meno. Solo l’importo dell’Offerta media cresce del 6,7% e tocca quota 67,38 euro nel 2022, mentre era 63,15 euro nel 2021. Ma quali sono le ragioni dietro il calo nella raccolta complessiva e nelle Offerte? Sono da ricercare soprattutto nello scoppio della guerra in Ucraina che, nel solo mese di marzo, ha fatto registrare un crollo di circa il 40%. Passo dopo passo, mese dopo mese, si stanno accorciando le distanze. Inoltre si tratta di dati che potrebbero subire variazioni in aumento, a causa di un ritardo nelle acquisizioni delle offerte tramite canale bancario.

www.unitineldono.it, solo buone notizie
“Tutti sono chiamati a partecipare alla vita della Chiesa e alla sua missione. Se manca una reale partecipazione di tutto il Popolo di Dio, i discorsi sulla comunione rischiano di restare pie intenzioni – ha detto Papa Francesco – Partecipare tutti: è un impegno ecclesiale irrinunciabile! (Momento di Riflessione per l’inizio del Percorso Sinodale, 9 ottobre 2021). Chiunque può partecipare alla vita della Chiesa e sostenere i nostri sacerdoti anche tramite il sito www.unitineldono.it. I dati parlano chiaro: da gennaio a ottobre di quest’anno le Offerte per il sostentamento del clero sono state 1.500 contro le 828 del 2021, con un aumento dell’81,2%. L’importo complessivo raccolto nel 2022 tramite il sito è di oltre i 98mila e 200 euro contro i 59mila dello scorso anno, con una crescita del 66,3%. Solo l’importo dell’Offerta media segna un calo e si attesta a 65,50, contro i 71,34 del 2021. Risultati incoraggianti che indicano come il sito “Uniti nel dono” rappresenti un bel modo per entrare in contatto con le testimonianze di fede e di vita dei sacerdoti, condividere le esperienze con i donatori ed entrare a far parte di una comunità in costante crescita.

Uniti possiamo… vincere
L’iniziativa lanciata dal Servizio Promozione della CEI dal titolo “Uniti possiamo” è una vera e propria chiamata alla partecipazione di tutti, che coinvolge direttamente anche i parroci. Fino al 15 dicembre, infatti, le 3.500 parrocchie coinvolte nell’evento partecipano a una gara di solidarietà per riuscire a raccogliere circa mille euro, ossia l’equivalente di una delle dodici mensilità di un parroco. Come avviene la raccolta? Durante le celebrazioni eucaristiche vengono distribuite buste di carta, in cui inserire le Offerte per il clero. Inoltre direttamente in Chiesa viene collocata una scatola di cartone per la raccolta. C’è tempo fino al 15 dicembre, ma occorre il contributo di tutti: fedeli, parroci e Vescovi. Ma soprattutto dei nostri referenti regionali e incaricati diocesani, che hanno il compito di favorire la partecipazione, anche attraverso l’organizzazione di incontri dedicati all’iniziativa, per promuovere i valori del “sovvenire” e avvicinare sempre più persone a fare offerte per il clero.

Paolo Cortellessa

Convegno Nazionale / Importante la partecipazione di tutti gli Incaricati

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Invitiamo tutti gli Incaricati che non lo avessero ancora fatto ad iscriversi al Convegno Nazionale 2023, è indispensabile la partecipazione di tutti.

Ricordiamo che il 16 febbraio ci sarà l’incontro in udienza privata con il Santo Padre.

In allegato le notizie operative con la prima bozza del programma e le quote di partecipazione.

Come già anticipato nell’incontro del 20 ottobre scorso, sarà cura di Creativ, in questi mesi, iniziare un percorso preparatorio insieme ad ognuno di voi.

Per eventuali informazioni contattare Letizia Franchellucci (06/66 398 458).

Uniti Possiamo / Un mese, una comunità, un sacerdote

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Dal 1° novembre al 15 dicembre oltre 3.500 parrocchie diventeranno un centro privilegiato di promozione e raccolta delle Offerte per il sostentamento dei sacerdoti. Le comunità parrocchiali coinvolte, organizzate in modo opportuno, saranno chiamate a raccogliere leBuste delle Offerte” destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero.

Lo slogan riportato anche sul logo è esplicito: in un mese, o poco più, l’intera comunità parrocchiale sarà coinvolta in un progetto che, con l’aiuto del proprio parroco (che si impegnerà in prima persona), ha come obiettivo la raccolta di una mensilità (mediamente mille euro) destinata ai sacerdoti.

Come è noto questo coinvolgimento ha diversi significati educativi:

  • offre l’occasione per poter parlare del “sovvenire” con un messaggio chiaro, semplice e diretto
  • aiuta il parroco a responsabilizzare i fedeli all’impegno di sostenere tutti i sacerdoti e facilita le persone a fare un’Offerta deducibile all’ICSC direttamente in parrocchia senza doversi recare in posta o in banca
  • informa i parrocchiani che la Chiesa “non è ricca come la si dipinge” e che i preti, come talvolta ancora si crede, non sono “dipendenti” del Vaticano. Al contrario, il loro sostentamento dipende dalla corresponsabilità dei fedeli
  • favorire la sinodalità: spirito di comunione, collaborazione, dialogo, coinvolgimento, relazione con e tra le diverse realtà parrocchiali. Il progetto “Uniti Possiamo” invita ad essere in comunione nel camminare insieme, nel radunarsi e nella partecipazione attiva di tutti i fedeli; esso aiuta e fa comprendere come la Chiesa è la casa di tutti e ha bisogno del contributo di tutti.

L’Incaricato diocesano è il referente per il Servizio del “sovvenire” nella propria diocesi. Nominato dal proprio Vescovo, opera in stretta sinergia con lui, con il proprio Referente regionale e con il Servizio Promozione CEI.

Nel progetto “Uniti Possiamo” i circa 224 Incaricati diocesani sono il riferimento per i propri Referenti regionali per monitorare e gestire la Rete nel Territorio. Utilizzando la pagina www.unitipossiamo.it, messa a disposizione dal Servizio Promozione CEI, si occupano di:

  • effettuare un monitoraggio continuo sulle proprie parrocchie e sui propri Referenti parrocchiali del “sovvenire” per costruire la propria Rete del Territorio collaborando, verificando e sollecitando la nomina dei Referenti parrocchiali e del Gruppo di Lavoro da parte dei singoli parroci; formare e informare l’intera rete Diocesana sul Progetto
  • fornire assistenza continuativa alle parrocchie nell’ organizzare e sviluppare le varie fasi del progetto; nel monitorare, stimolare e verificare le attività svolte; nel coordinare le attività sul territorio di formazione e di comunicazione informativa e promozionale
  • rendicontare al Referente regionale lo sviluppo delle varie fasi del progetto. Dal 1° novembre al 15 dicembre si occupano di aggiornare il Referente regionale sullo svolgimento, a livello diocesano, del progetto e dal 15 dicembre al 31 dicembre stimolano e verificano la consegna, da parte di tutte le parrocchie, del questionario finale.

CONTATTI E SERVIZIO DI ASSISTENZA
Per tutta la Rete nel Territorio è attivo un “Help Desk” per fornire un supporto adeguato a tutte le vostre richieste di assistenza.
Tel. 06/97 85 84 14
e-mail: assistenza@sovvenire.it
dal lunedì al venerdì dalle 9:00/13:00 e dalle 15:00/19:00

In allegato l’opuscolo informativo del progetto Uniti Possiamo.

Roma / Nelle parrocchie romane ritornano i Referenti parrocchiali

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La diocesi di Roma attraverso il Sovvenire diocesano, prosegue il suo cammino di fratellanza per la promozione del “Sostegno alla Chiesa Cattolica” e lo fa puntando sulla figura del Referente parrocchiale. “Nella nostra diocesi negli anni passati c’erano già i Referenti parrocchiali in molte parrocchie (prima erano chiamati Incaricati), ma la pandemia ha creato un vuoto ed il risultato è stato che siamo dovuti ripartire praticamente da zero. Questo non ci ha scoraggiati – prosegue Lisa Manfrè, Incaricata del Sovvenire Diocesi di Roma – anzi ci ha permesso di ‘bussare’ alle porte delle parrocchie con una nuova missione: stare vicini ai parroci in questo momento storico complesso e dare il via insieme a loro a nuova rete territoriale più motivata e più presente.

Il risultato è stato che, a pochi mesi dall’inizio del nostro mandato, sono ora ben 34 i Referenti già nominati dai parroci e a questi – ne siamo certi – se ne aggiungeranno presto altri.

“Ricordo ancora lo stupore di un signore della mia parrocchia – sottolinea Leonardo Ricciardi, Referente nella parrocchia di Santa Maria a Setteville – quando durante una giornata dell’8xmille mi disse un po’ sarcasticamente: ‘Chissà che fine fanno questi soldi!’ In modo molto pacato tirai fuori dalla mia cartellina un foglio con appunti che riportava gli stanziamenti CEI degli ultimi tempi, a favore di alcune chiese, e tra questi progetti casualmente c’era anche la ricostruzione e messa in sicurezza del campanile della parrocchia di origine di quel mio parrocchiano. La gioia e lo stupore riempirono quel momento e lì capii quanto il mio servizio poteva essere importante”.

“Fino a quando il mio parroco don Alessandro non mi ha chiesto di diventare Referente parrocchiale, non sapevo neanche l’esistenza di questo ruolo. Sono cresciuto nella parrocchia – continua Antonio Serrone, Referente della parrocchia Santi Protomartiri Romani – … avevo sei anni … ora ne ho 61 e ho sempre fatto l’animatore prima e il catechista poi. Per me essere Referente parrocchiale significa pormi umilmente al servizio dell’edificazione della comunità parrocchiale, mettendo a disposizione le mie capacità ed esperienze”.

A tutti i parroci della diocesi sono stati inviati i moduli per la nomina dei Referenti parrocchiali, ma se per qualche motivo qualcuno non lo avesse ricevuto può inviare un’ e-mail direttamente all’Incaricata diocesana: lisa.manfre@sovvenirediocesidiroma.it.

Presentazione

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Ormai ci siamo: dal primo novembre oltre 3.500 parrocchie diventeranno un centro privilegiato di promozione e raccolta per tutti i fedeli delle Offerte per il sostentamento dei sacerdoti. Spetterà a queste comunità, organizzate in modo opportuno, raccogliere le “Buste delle Offerte” destinate alle erogazioni liberali. Un’esperienza che, per essere misurata in modo oggettivo, durerà il mese di novembre, ma mi auguro che questa rappresenti un’occasione preziosa per “iniziare” la buona pratica di raccolta annuale di queste importanti Offerte.

Come accennavo lo scorso mese, l’effetto crisi si è fatto sentire anche sul versante delle nostre Offerte per il clero e la raccolta complessiva è in affanno. Tutto è in aumento (gas ed energia, a ricaduta i beni di prima necessità hanno subito grandi rincari). Tutto si è riflesso bruscamente sulle donazioni per i sacerdoti.

Sono consapevole che le stesse parrocchie subiscono tutto questo e ho letto di alcune che hanno iniziato a spegnere le luci…e forse dovranno chiudere per problemi economici. Sappiamo però che lo Spirito non abbandona mai la sua Chiesa, non solo la sostiene ma la vivifica. E sappiamo anche che, nonostante tutto, dobbiamo credere ancora nella generosità dei fedeli.

D’altra parte, se non ci fossero delle sfide da affrontare, come potremmo mettere alla prova il nostro coraggio, la nostra perseveranza, pazienza e speranza?

Per questo c’è bisogno dell’aiuto prezioso degli Incaricati diocesani del “sovvenire”, per coinvolgere altre comunità. L’obiettivo di coinvolgere 5.000 parrocchie nella raccolta rimane valido, per fare in modo che le Offerte per il clero diventino il segno tangibile delle comunità cristiane che scelgono di “camminare insieme” al proprio sacerdote.

In un momento difficile bisogna sostenere chi non ce la fa. Non abbandoniamo, dunque, l’obiettivo di incontrare e coinvolgere altri parroci per raggiungere le 5.000 parrocchie. Sono consapevole che loro possono essere punto di forza (se collaborativi) o di debolezza (se reticenti) del vostro servizio sul territorio. Non scoraggiatevi. Un solo sì da parte di un parroco “resistente” rappresenta un passo in avanti enorme. Il suo coinvolgimento è sinonimo del coinvolgimento di una comunità intera.

A noi è stato affidato questo compito: far crescere le Offerte per il sostentamento dei sacerdoti. Portiamolo avanti. Insieme avremo successo. Anche se ci vorrà ancora del tempo.

Un caro saluto a tutti e buon lavoro

Massimo

Campagna Offerte Sacerdoti 2022 / In “onda” dal 3 novembre

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Nel numero di settembre di “In Cerchio” vi avevamo dato alcune anticipazioni sull’imminente campagna per le Offerte ai Sacerdoti, sperando di aver suscitato un po’ di curiosità, eccoci con i dettagli più importanti: siamo arrivati al suo lancio ufficiale. Infatti a partire dal 3 novembre e fino al 17 dicembre la campagna sarà visibile su diversi mezzi di comunicazione.

Una novità rispetto allo scorso anno sarà la televisione che ospiterà, su differenti emittenti quali la Rai e Sky, per citarne alcune, lo spot realizzato in collaborazione con l’agenzia Casta Diva Group.

Ma non ci fermiamo qui, perché la campagna avrà il suo spazio anche sulla carta stampata e, volgendo un occhio alla contemporaneità, verranno presidiati anche canali digitali, attraverso i siti di importanti testate giornalistiche e non solo, i social network, per arrivare fino a whatsapp, altra grande novità.

Come anticipato, la campagna 2022 trova il suo punto di partenza in quella del 2021, e da qui si evolve per dare un messaggio più ampio e coinvolgente. I nostri sacerdoti restano protagonisti nella comunicazione di campagna, ma vengono affiancati dalle loro comunità. Comunità in cui ci sono persone che hanno bisogno del supporto fondamentale dei sacerdoti, attraverso un aiuto materiale ma anche spirituale. Parlando di comunità la campagna vuole mettere in risalto con le immagini e le testimonianze di chi i preti li sostiene in svariati modi, quanto sia imprescindibile e complesso il compito che svolgono. Senza di loro non ci sarebbe nemmeno una comunità.

Questa campagna è stata pensata non solo per essere bella, ma per raggiungere degli obiettivi precisi:

  • stimolare sempre nuove Offerte, perché i sacerdoti possano svolgere il loro lavoro con serenità e aiutare quanti più bisognosi possibile
  • dare maggiore consapevolezza sulle Offerte deducibili e sull’importanza della figura del sacerdote all’interno delle nostre comunità
  • avvicinare un pubblico più giovane, che condivide i valori della Chiesa e della religione, che magari sono anche attivi all’interno della parrocchia o in attività di volontariato. La campagna è un modo per metterli a conoscenza di un ulteriore modalità di sostegno dei sacerdoti.

Ora facciamoci noi stessi promotori di questa campagna e divulghiamo il messaggio.

Altre info su www.unitineldono.it

Sovvenire di dicembre / Il sorriso di Lorena Bianchetti nelle case dei donatori

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Il nuovo numero della nostra rivista, che sta arrivando nelle case dei donatori in vista delle festività natalizie, è già disponibile online su www.unitineldono.it (nella sezione “La rivista”).

Il nuovo PDF multimediale permette di ascoltare molti dei servizi e di fruire anche dei video di diverse storie, a cominciare proprio dall’intervista di copertina con Lorena Bianchetti, conduttrice di “A Sua immagine”.

Tra le altre storie di speranza che vengono narrate nelle pagine del trimestrale, quelle di don Michele e della comunità friulana che ha aperto le porte di casa agli ucraini in fuga dalla guerra, quella di don Marco e delle cooperative che in Sardegna promuovono i prodotti locali e l’occupazione, quella di don Nicola missionario in Etiopia.

Nel dossier di questo numero, infine, una bella riflessione di Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI, sulla dimensione “famigliare” del Cammino sinodale delle Chiese in Italia.

Uniti nel dono / Sulcis, in parrocchia la voce della rinascita

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Michela, Antonio, Mirta: sono solo alcune delle persone che hanno conquistato l’autonomia economica grazie al lavoro di squadra di don Giorgio Fois e delle volontarie della parrocchia S. Pio X nel rione più popoloso del capoluogo del Sulcis, Iglesias.

«L’aiuto più importante che ho ricevuto dalla parrocchia? Non è stato solo quello materiale, quando mio marito ed io ci siamo trovati disoccupati e con due bambini da sfamare, quanto il sostegno morale a realizzare il mio sogno: aprire un negozio di abbigliamento da donna. Don Giorgio e le Vincenziane mi hanno accompagnato nelle pratiche burocratiche, ma soprattutto mi hanno sempre incoraggiato e spronato ad andare avanti, senza arrendermi mai» racconta decisa Michela Pinna, 36 anni, giovane commerciante di Iglesias.

Quella di Michela era stata in passato tra le 160 famiglie che vengono aiutate annualmente dalla parrocchia di San Pio X nel sostegno al vitto attraverso l’Emporio della solidarietà della Caritas, ma dal 2019 con l’apertura del suo negozio cammina sulle sue gambe. Come Tonio e Svetlana, che grazie all’aiuto economico delle Vincenziane sono riusciti a far laureare la figlia 26enne, che oggi lavora come psicologa.

Sono solo due delle storie di successo del lavoro portato avanti dal 2009 dal parroco don Giorgio Fois con il gruppo delle volontarie della San Vincenzo de’ Paoli, da sempre attivissime nel rione di edilizia popolare costruito negli anni ’60. Serra Perdosa è ancora oggi il più popoloso della città con 7mila abitanti su 28mila complessivi, e quello con il maggior numero di famiglie giovani: da alcune settimane grazie ai fondi dell’Otto per mille bambini e adulti hanno anche a disposizione il bellissimo oratorio polivalente intitolato a Papa Francesco.

Offerte per il clero / Quella spinta gentile che fa crescere la fiducia

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3.500 parrocchie in campo per il “mese della raccolta per il clero”. Dal 1° novembre scatta l’iniziativa “Uniti Possiamo” una vera e propria campagna di sensibilizzazione, che coinvolge direttamente anche i parroci, per facilitare le persone a fare un’Offerta, senza doversi recare in banca o in posta, e avvicinare le comunità parrocchiali alla corresponsabilità nel sostentamento dei sacerdoti. Perché è urgente frenare il calo nelle Offerte e nei donatori. Da gennaio a settembre di quest’anno, infatti, si registra un crollo nel loro del 17,9%, rispetto al 2021, e una diminuzione nell’importo raccolto del 14,3% rispetto all’anno scorso. Solo l’Offerta media aumenta del 4,3%. Occorre dunque la collaborazione di tutti – referenti regionali, incaricati diocesani e fedeli – per invertire la tendenza e dare quella “spinta gentile” per fare risalire le offerte per il clero.

Donazioni e donatori in calo
Lo dicono i dati forniti dall’Istituto Centrale sostentamento clero. Dal 1° gennaio al 30 settembre di quest’anno il numero delle Offerte scende quest’anno a 41.833, contro i 50.942 nel 2021. Anche i donatori sono 25.993, il 19.6% in meno rispetto ai 32.355 nei primi nove mesi del 2021. Tutto questo incide sulla raccolta complessiva che mostra un calo a 2 milioni e 699743mila nel 2022 a fronte dei 3 milioni 151836mila dello scorso anno. Unica nota positiva l’aumento della donazione media, che si attesta a quota 61,87 euro, mentre nel 2021 era a 64,54 euro. La guerra in Ucraina, l’aumento delle bollette del gas e della luce e la paura di una recessione mondiale mettono a dura prova il sistema del sostegno economico ai sacerdoti. Per questo c’è bisogno di aumentare la quantità di donazioni e trovare nuovi donatori per il clero, grazie all’aiuto di campagne di sensibilizzazioni mirate che facciano crescere la cultura del dono.

Unitipossiamo, occhio alle date
La prima da cerchiare sul calendario è quella del 1° novembre. Inizia infatti il “mese della raccolta per il clero” che coinvolge direttamente 3.500 parrocchie in tutta Italia. L’iniziativa, dal titolo  “Uniti Possiamo”, mira a raccogliere in ogni comunità parrocchiale circa mille euro, ossia l’equivalente di una delle dodici mensilità di un parroco, grazie a buste delle Offerte, distribuite durante le celebrazioni eucaristiche, e una scatola per la raccolta collocata direttamente in Chiesa. Il progetto, partito in fase sperimentale lo scorso anno in 94 realtà parrocchiali, coinvolge quest’anno ben 5.000 parrocchie sparse in tutta Italia e riguarda tutti: referenti regionali, incaricati diocesani, parroci e donatori. Ma c’è un’altra data da cerchiare in rosso sul calendario, quella del 15 dicembre, in cui termina l’iniziativa di successo, perché solo uniti possiamo sostenere insieme i sacerdoti,

Gli incaricati diocesani, i nostri architetti
Fondamentale in questo mese il lavoro e la missione degli incaricati diocesani del “sovvenire”, che sono i veri architetti del progetto Uniti Possiamo. Spetta a loro, infatti, organizzare gli spazi dove collocare le locandine, le urne per la raccolta e i materiali da distribuire, in modo tale da favorire il gesto concreto del donare. Ma soprattutto organizzare incontri per illustrare il progetto, con il coinvolgimento di tutti i responsabili della parrocchia, per promuovere i valori del “sovvenire” e realizzare iniziative dedicate per avvicinare sempre più persone alle offerte per il clero. Grazie a questa “spinta gentile” non crescono solo le Offerte, ma anche la fiducia verso i nostri sacerdoti.

Paolo Cortellessa

Rapporto Caritas Italiana 2022 / L’anello debole

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In occasione della Giornata internazionale di lotta alla povertà, Caritas Italiana ha presentato, lunedì 17 ottobre a Roma il suo 21° Rapporto su povertà ed esclusione sociale dal titolo “L’anello debole”.

Dal Rapporto emerge che non esiste una sola povertà: ce ne sono tante, acuite dai disastrosi effetti della pandemia, ancora in corso, e dalle ripercussioni della vicina guerra in Ucraina. Nel 2021 i poveri assoluti nel nostro Paese sono stati circa 5,6 milioni, di cui 1,4 milioni di bambini.

Tra gli “anelli deboli”, i giovani, colpiti da molte forme di povertà: dalla povertà ereditaria, che si trasmette “di padre in figlio” per cui occorrono almeno cinque generazioni a una persona che nasce in una famiglia povera per raggiungere un livello medio di reddito; alla povertà educativa, tanto che solo l’8% dei giovani con genitori senza titolo superiore riesce a ottenere un diploma universitario.

Solo nel 2021 quasi 2.800 Centri di Ascolto Caritas hanno effettuato oltre 1,5 milioni di interventi, per poco meno di 15 milioni di euro, con un aumento del 7,7% delle persone che hanno chiesto aiuto rispetto all’anno precedente. Anche nel 2022 i dati raccolti fino a oggi confermano questa tendenza.

Non si tratta sempre di nuovi poveri ma anche di persone che oscillano tra il dentro e fuori dallo stato di bisogno. Il 23,6% di quanti si rivolgono ai Centri di Ascolto sono lavoratori poveri. Tale condizione tocca il suo massimo tra gli assistiti stranieri: il 29,4% di loro è un lavoratore povero.

Il Rapporto si conclude con una valutazione delle politiche di contrasto alla povertà, con particolare attenzione alle prospettive di riforma e investimento derivanti dal PNRR e dal programma europeo Next generation EU.

Qui il Rapporto completo e la sintesi.