Category Archives: 8xmille

Trani / 8xmille: l’8 luglio il convegno su “La cultura del dono”

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Sabato 8 luglio, a Trani, presso la Casa della carità “Don Giuseppe Rossi” in via Malcangi 78, dalle 16.30 alle 19.30, a cura della Caritas diocesana in collaborazione dell’Oasi 2 onlus, si terrà il convegno sul tema “La cultura del dono”. Interverranno, tra gli altri, mons. Leonardo D’Ascenzo, arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, e don Alessandro Mayer, delegato regionale di Caritas Puglia. Le conclusioni e prospettive saranno tracciate dal diacono Ruggiero Serafini, delegato episcopale Caritas diocesana.

Il progetto è finanziato dall’8xmille di promozione Caritas 2023.

(Fonte Sir)

Firmato da Te / Caritas Treviso: con “Casa Jawo” protagonisti i giovani

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La progettualità, avviata nel 2022, è attualmente in prosecuzione. Si tratta di un processo generativo che ha l’obiettivo di coinvolgere i giovani della diocesi nella creazione di uno spazio fisico in cui entrare in relazione con altri giovani per condividere desideri e riflessioni sul ruolo delle giovani generazioni nella società, attraverso l’opportunità dell’incontro con i fratelli più poveri.

In particolare, un gruppo di una decina di giovani si è fatto protagonista della riqualificazione e gestione di alcuni locali presso la sede della Caritas, denominati “Casa Jawo”, in un’avventura che sta trasformando uno spazio vuoto in un luogo pieno, di vita e di storie.

La riqualificazione permetterà al gruppo di giovani di entrare in relazione con gli ospiti senza fissa dimora accolti nella Casa della Carità, adiacente ai locali della casa, e riflettere sulla dimensione di prossimità con i fratelli più poveri attraverso un’esperienza vissuta in prima persona.

Scopri su www.8xmille.it i progetti realizzati anche grazie a chi firma per destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica.

 

8xmille / Pubblicato il rendiconto 2022 nella Bergamasca

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Lo scorso 7 giugno, su iniziativa del Servizio diocesano di Bergamo per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, si è svolto un incontro online tramite la piattaforma Zoom per condividere alcuni aspetti formativi e di rendicontazione inerenti l’8xmille.

Qui il link per rivedere la registrazione del collegamento.

In allegato il Rendiconto della diocesi di Bergamo 2022 e un’intervista all’incaricato diocesano don Marco Milesi, a cura di Sergio Cotti, pubblicata da L’Eco di Bergamo dal titolo «Chiesa, l’Otto per mille aiuta tutto il territorio con migliaia di progetti».

Firmato da Te / Caritas Matera: “Casa Annacarla”, dove le donne si sentono al sicuro

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Casa Annacarla” è una struttura di accoglienza per donne sole o con bambini e per famiglie in situazione di fragilità, situata all’interno del Villaggio del Fancilullo dei Padri Rogazionisti, a Matera.

Con il progetto “Varcare la soglia” si vuole realizzare un processo di accoglienza delle donne e delle famiglie attraverso un sistema integrato di alloggio e servizi di accompagnamento e mediazione sociale affinché si attui il processo di re-inclusione sociale.

Qui la parola “casa” non si ferma alla denotazione fisica di edificio, ma vive nel connotato sentimentale, relazionale e spirituale.

“La realizzazione di un sogno – sostiene la Caritas – è reso possibile grazie ai fondi 8xmille della CEI, che consentono la gestione del progetto”. Qui le donne si sentono al sicuro e ritrovano la speranza di un futuro migliore.

Scopri su https://www.8xmille.it i progetti realizzati anche grazie alla firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica.

Terni–Narni–Amelia / Relazione sui fondi 8xmille distribuiti nel 2022

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Poco più di un mese fa abbiamo presentato, in concomitanza con la Giornata nazionale dell’8xmille, il “Rendiconto 2021 dell’8xmille alle Diocesi dell’Umbria”.

La diocesi di Terni – Narni – Amelia continua il lavoro divulgativo pubblicando sul proprio sito (qui) le somme derivanti dall’8xmille ricevute nell’anno 2022 da parte della Conferenza Episcopale Italiana per “esigenze di culto e pastorale” (€ 568.863,85) e “interventi caritativi” (€ 541.307,32).

Si legge come incipit: “Grazie all’impegno di tante persone, che hanno scelto di destinare l’8xmille dell’Irpef alla Chiesa cattolica, anche quest’anno in diocesi si è potuto fare molto per tanti fratelli. In un momento di particolare difficoltà economica si è cercato con i fondi del 2022 di sostenere le attività istituzionali, proprie della pastorale diocesana e, in particolare, le tante situazioni di bisogno e di povertà”.

Parlano di noi / 8xmille per restauri, cura dei poveri, sviluppo dei popoli

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Anche oggi la missione è legata a testimonianza sociale e caritativa. Missionari e opere missionarie si prodigano, in caso di catastrofi naturali e in situazioni di guerre civili, per la popolazione civile che soffre e cercano di aiutare i più poveri tra i poveri.

(Walter Kasper, Il Vangelo di Gesù Cristo)

“I periodi di crisi, spesso, ci mettono davanti a un bivio: aprirci al mondo, alle persone che soffrono, ovunque si trovino, oppure rinchiuderci nel nostro piccolo spazio, addossando proprio ai poveri e ai sofferenti parte della colpa della crisi che stiamo vivendo. La seconda scelta è -ovviamente- comprensibile: ma è del tutto sbagliata. La qualità delle nostre esistenze non dipende esclusivamente dal nostro tenore di vita, ma anche e soprattutto da quanti e quali gesti d’amore siamo capaci di compiere, senza badare a confini e frontiere. E basta una semplice firma, quella per l’8xmille alla Chiesa cattolica, con la quale ogni anno possiamo sostenere migliaia di progetti caritativi, di culto e pastorali in Italia e nel mondo e contribuire al sostentamento dei sacerdoti impegnati ogni giorno nelle parrocchie o in missione nei Paesi più poveri”.

Inizia così un nuovo articolo sull’8xmille pubblicato da repubblica.it che vi invitiamo a leggere.

Vi segnaliamo anche quello uscito il 19 giugno sul ilsole24ore.it (Grazie alle firme ogni anno vengono restituiti a fedeli e visitatori antichi tesori) e il 13 giugno su ansa.it (Nascere a Tosamaganga. Un ospedale in Tanzania sostenuto dall’8xmille alla Chiesa cattolica).

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8xmille a Cagliari / Dalla Parola…alle opere per i più fragili

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Il Portico, settimanale diocesano di Cagliari, continua nel suo impegno a comunicare l’8xmille in diocesi grazie alla bella penna di Maria Chiara Cugusi.

In questo articolo ci parla di un’intera comunità che si prende in carico i più fragili: succede nella parrocchia Medaglia Miracolosa a Cagliari grazie al Centro caritativo parrocchiale “… e si prese cura di lui” che porta avanti molteplici interventi a favore delle persone più bisognose.

«Come missionari vincenziani siamo presenti in questa parrocchia da 70 anni – spiega il responsabile del Centro Padre Carlo Cogoni -. Il Centro è nato qualche anno fa, in occasione della prima Giornata mondiale dei poveri: la priorità è quella dell’ascolto, dell’accoglienza, del prendersi cura dell’altro».

Qui grazie ai fondi 8xmille (10.000 euro ricevuti dalla Diocesi nel 2022) vengono garantiti diversi servizi: lo Sportello d’ascolto, la distribuzione di beni di prima necessità, prodotti per l’infanzia e indumenti attraverso “l’Armadio solidale”, gli interventi miranti ad affrontare le spese quotidiane, e quelle di sostegno allo studio, come l’acquisto di libri.

Circa 160 gli ascolti effettuati dallo Sportello nell’ultimo anno, una cinquantina le famiglie aiutate dal Centro. All’interno vi collaborano diverse realtà: volontariato vincenziano, Figlie della carità, volontari della parrocchia; si lavora in rete anche con le istituzioni locali.

Grazie allo Sportello d’ascolto «si accoglie la persona – spiega una delle volontarie, Rosita Bassu -, si cerca di capirne i bisogni, si instaura con essa una relazione, in modo che non si senta sola». Tante le situazioni di fragilità, talvolta correlate a dispersione scolastica e povertà relazionale: «Cerchiamo di orientare le persone, di camminare con loro, di incoraggiarle: un ascolto attivo che non giudica, ma che mira ad accompagnarle verso l’autonomia».

Inoltre, grazie a questi fondi vengono portati avanti progetti ad hoc, come il progetto “Strada” per le persone senza dimora che gravitano intorno alla parrocchia; o il progetto “Terra” destinato a un giovane affidato alle misure alternative, che grazie alla concessione, in comodato d’uso gratuito fino al 2025, di un terreno appartenente a uno dei padri vincenziani impegnati nella parrocchia, è riuscito a riscattarsi da un passato segnato da errori e sofferenze. Il tutto grazie anche al coinvolgimento della comunità, che ha contribuito all’acquisto delle attrezzature agricole.

«La nostra preoccupazione è quella di sensibilizzare la comunità cristiana – aggiunge Padre Carlo -: i poveri per diritto evangelico appartengono alla Chiesa, quindi tutti dobbiamo metterci in gioco». «Questo progetto – racconta Marco (nome di fantasia) – ha significato un futuro, la possibilità di autonomia. Per la prima volta mi è stata data l’opportunità di condurre una vita diversa, grazie al lavoro. Ho imparato a rispettarmi, penso di essere un bravo agricoltore, ho fatto fruttare il mio terreno e riesco a prendermi cura della mia famiglia; mi piacerebbe ingrandire l’attività».

(Maria Chiara Cugursi)

Parlano di noi / Gesti d’amore che diventano solidarietà e identità

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“L’unico modo per giungere ai poveri è identificarsi con Gesù che dà vita dando sé stesso. Quanto maggiore sarà l’assimilazione a lui, tanto più si sarà vicini ai poveri. Soltanto attraverso Gesù questi trovano la salvezza, perché la povertà è causata dal rifiuto di una generosa dedizione. Non basta dare, è necessario darsi, e solo identificandosi con Gesù si può amare così. (J. Mateos, J. Barreto, Il Vangelo di Giovanni)”. Sono le prime righe che annunciano l’articolo su lastampa.it, che continua con questa citazione: “Sono mille i problemi che ci assillano quotidianamente: il lavoro, le bollette, l’incertezza del futuro, e ancora tanti altri pensieri che ci rendono inquieti e finiscono con l’influire sulle nostre vite. Eppure, pensiamoci un attimo: cos’è che ci fa star bene come il compiere un semplice gesto d’amore? Scriveva Kurt Vonnegut che lui di regola ne conosceva una sola: bisogna essere buoni. E se ci si pensa, alle volte essere buoni, lasciare che un gesto d’amore ci riempia la vita e soprattutto aiuti gli altri, è più facile di quanto pensiamo. Basta una semplice firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica, per sostenere migliaia di progetti caritativi, di culto e pastorali in Italia e nel mondo e contribuire al sostentamento dei sacerdoti impegnati ogni giorno nelle parrocchie o in missione nei Paesi più poveri”.

Altri esempi di “gesti d’amore” oggi su fanpage.it: “Ciascun contribuente deve presentare ogni anno la Dichiarazione dei Redditi per essere in regola. È questa un’occasione preziosa per poter migliorare la nostra e l’altrui vita. Basta una firma per l’8xmille alla Chiesa Cattolica per farci sentire bene e moltiplicare questo benessere nei luoghi vicini e lontani. Da nord a sud, l’Italia è ricca di progetti di solidarietà: da Seregno ad Albano Laziale e a Brindisi, scopriamo cosa possiamo fare con la nostra firma” (qui).

 

Cagliari / “La difesa della vita è la nostra priorità”

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Vi segnaliamo questo bell’articolo di Maria Chiara Cugusi per il Portico (Cagliari) sul progetto «Uno di noi», il Centro di Aiuto alla vita sostenuto con l’8xmille.

***

La tutela della vita a 360 gradi, quella dei bambini, delle donne e delle neo-mamme. Attivo dal 2014, il Centro di Aiuto alla vita-Uno di noi, è impegnato nel territorio cagliaritano a favore delle donne che, superando paure e difficoltà, scelgono di portare avanti la gravidanza nonostante ne avessero programmato l’interruzione. Un impegno reso possibile grazie ai fondi 8xmille (nel 2022, il contributo ricevuto dalla Diocesi è stato di 6500 euro), con cui si garantiscono percorsi ad hoc alle donne incinte e alle neo-mamme.

«Ci interessa la vita a tutti i livelli – spiega Michele Franchini, socio-fondatore del Centro e componente della Consulta diocesana della pastorale della salute – : la vita del nascituro, e quella della donna». Circa 150 le donne aiutate in questi anni, anche grazie alla convenzione con l’ATS Sardegna che permette alle operatrici del Centro di recarsi in Ospedale (SS. Trinità) per svolgere dei colloqui con coloro che hanno preso appuntamento per abortire. «Grazie alla sensibilità del primario – spiega Mariella Serra, operatrice del Centro (in foto) – nel frattempo che loro fanno le analisi per procedere all’interruzione di gravidanza, riusciamo a incontrarle. Ci avviciniamo a loro in punta di piedi, prospettiamo un progetto ad hoc. E anche quando decidono di interrompere la gravidanza garantiamo loro un aiuto psicologico».

«La prima causa di aborto  – aggiunge Franchini – è la solitudine. Cerchiamo di far capire loro che non sono sole. In alcuni casi attiviamo un programma di protezione, nei casi più comuni offriamo loro un sostegno economico, grazie a cui aiutiamo la mamma e il figlio fino al compimento del terzo anno d’età. Inoltre a fine percorso, cerchiamo di aiutarle a inserirsi nel mondo del lavoro. Il tutto grazie alle donazioni che ci arrivano durante l’anno (per es. tramite la “Giornata per la vita” organizzata nelle parrocchie a febbraio) ma soprattutto grazie all’8xmille».

Tra le donne aiutate, anche Miriam che 8 mesi fa ha visto nascere suo figlio Lorenzo. Ventitre anni, già mamma di tre bambini piccoli, quando è rimasta incinta per la quarta volta aveva deciso di abortire. «Potevamo contare sul solo stipendio di mio marito e avevamo paura di non farcela. Inoltre, dopo tre parti cesarei temevo per la salute. Avevo fissato l’appuntamento per l’aborto in ospedale, ma poco prima mio marito mi ha chiamato e mi ha incoraggiato: Non lo fare, ce la faremo». L’incontro con le volontarie del Centro è avvenuto pochi giorni dopo: «Ho ricevuto la loro chiamata, mi hanno chiesto se avevo bisogno di aiuto. Hanno creato un progetto per me: mi hanno sostenuto non solo dal punto di vista economico, ma anche con una presenza costante. Per me sono diventate un punto di riferimento, una famiglia; senza di loro non so come avrei fatto. Sono felice della mia scelta, i figli sono un dono di Dio. A fine progetto mi daranno un aiuto per seguire un corso professionale che sogno da anni di fare».

8xmille alla Chiesa cattolica / Un gesto d’amore moltiplicato per mille

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Se i mendicanti erano il cuore nascosto del cristianesimo, i cristiani dovevano coltivare la carità come virtù suprema: più grande, diceva Paolo, perfino della fede e della speranza. Quando versavano il dono nella mano tesa e soccorrevano l’umiliato e il perseguitato, il loro era un gesto assoluto: non attendeva di essere contraccambiato, e non desiderava nemmeno la gratitudine.

Inizia così un redazionale pubblicato il 6 giugno su repubblica.it.

Si legge ancora:

Ci sono emergenze, a questo mondo, che non finiscono mai, e delle quali non sentiamo parlare quasi mai in termini d’urgenza, eppure sono lì, incombono sulle vite di persone come noi, che però non hanno avuto la stessa fortuna. Persone che soffrono, che incontriamo per strada e magari non notiamo, e che avrebbero bisogno di una cosa soltanto: un semplice gesto d’amore. Che non è difficile da fare, e non costa un solo centesimo in più delle tasse che già paghiamo: una firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica è un gesto d’amore che possiamo rivolgere a migliaia di esseri umani; è un sostegno che possiamo offrire a tante persone in difficoltà. E, cosa estremamente importante, possiamo prosaicamente sapere e toccare con mano dove va a finire il nostro aiuto.

Seguono le tante storie che appartengono a tutti noi grazie alla campagna di comunicazione della CEI 2023. Come ad esempio Per esempio, a Brindisi, c’è la Mensa Caritas Parrocchie solidali, dove il gesto d’amore della nostra firma significa 70mila pasti caldi serviti in un anno a 190 persone in stato di disagio. Destinata a chi è in povertà estrema, per la maggior parte disoccupati, migranti, senza fissa dimora, in continuo aumento anche a Brindisi, la Mensa Parrocchie solidali è una mano tesa rivolta a quanti sono a rischio di esclusione sociale.

E anche la Casa della Carità, ramo onlus della parrocchia Basilica S. Giuseppe di Seregno (MB), un progetto della Comunità pastorale cittadina San Giovanni Paolo II che, dal 2014, vede riunite le sei parrocchie della città per tutte le attività pastorali. All’interno di due palazzine, in via Alfieri 8, la struttura accoglie persone senza fissa dimora che ricevono ospitalità, conforto e ascolto, con un bacino di utenza di oltre 150mila abitanti. Aperto dalle 18,30 alle 8 del mattino, con una squadra di 40 volontari, il dormitorio è un punto di riferimento per tante persone in difficoltà che qui trovano un letto ed un pasto caldo.

Ecco una delle tante testimonianze.