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Come i precedenti, anche questo rappresenterà un importante momento di incontro, ascolto e confronto sui temi del Sovvenire tra le strutture di servizio della CEI e gli economi, presidenti degli Istituti diocesani sostentamento clero e incaricati diocesani del Sovvenire della Campania.
L’obiettivo: informare i partecipanti sull’andamento del sostegno economico alla Chiesa cattolica, che non si realizza solo attraverso l’incentivazione delle firme per l’8xmille alla Chiesa o della raccolta delle offerte liberali, ma anche attraverso una responsabilità nell’amministrazione dei fondi 8xmille diocesani e la corretta gestione dei beni degli Istituti diocesani.
L’evento si svolgerà il 16-17 febbraio presso il Santuario del Getsemani – Via Getsemani, 6 – 84047 Capaccio-Paestum (SA).
vai all’articolo La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha ritenuto opportuno favorire l’organizzazione di una serie di attività di collaborazione sul tema del sostegno economico alla Chiesa cattolica. Il progetto si sviluppa tramite incontri, a livello Regionale, tra gli Economi, i Presidenti degli Istituti per il Sostentamento del Clero e gli Incaricati del Sovvenire al fine di stimolare la collaborazione, per promuovere la sinodalità e la corresponsabilità tra i diversi ruoli. L’intento è quello di informare i partecipanti sull’andamento del sostentamento economico alla Chiesa cattolica, che non si realizza solo attraverso l’incentivazione delle firme per l’8xmille alla Chiesa o della raccolta delle offerte liberali, ma anche attraverso una responsabilità nell’amministrazione dei fondi 8xmille diocesani e la corretta gestione dei beni degli Istituti Diocesani.
Al contempo si intende favorire un importante momento di incontro, ascolto e confronto con le strutture di servizio della CEI anche in relazione al mutato contesto sociale ed economico che richiede un impegno sempre più coeso e competente per sostenere la missione delle nostre chiese locali.
Questi incontri vogliono essere anche una proficua occasione di riflessione e di scambio delle esperienze sulle attività svolte in Diocesi e uno spazio di confronto sui temi di interesse comune.
Finora si sono già svolti, con questo criterio di collaborazione e sinodalità, diversi incontri regionali tra cui Calabria, Piemonte, Lombardia, Sicilia, Triveneto e Lazio. Il prossimo incontro regionale sarà quello della Liguria e si terrà il 18-19 gennaio presso il Seminario Arcivescovile “Benedetto XV” – Salita Emanuele Cavallo, 104 – 16136 Genova.
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Fusilli, casarecce, mezze maniche, rigatoni. Gli scaffali del Pastificio Futuro sono pieni di pacchi di pasta, pronti per essere spediti a quanti li hanno ordinati. Ma si può anche acquistare di persona nel punto vendita del laboratorio, in via Giuseppe Barellai 140, all’interno del complesso del carcere minorile di Casal del Marmo di Roma, ma con entrata autonoma. Nel Pastificio lavorano infatti detenuti ed ex detenuti, che provano così, come dice il nome, a costruire il proprio futuro.
Una superficie di circa 500 metri quadri, una pressa e quattro essiccatori, l’idea del laboratorio è nata dopo la prima visita di Papa Francesco alla struttura detentiva, nel 2013, quando scelse di lavare i piedi, nel Giovedì Santo, ai minori reclusi. «Non lasciatevi rubare la speranza», aveva detto loro. Parole che non sono cadute nel vuoto e che hanno portato alla costruzione del Pastificio nei locali di un edificio da anni in disuso. A realizzarlo la Gustolibero Società Cooperativa Sociale Onlus, con il sostegno della Conferenza episcopale italiana e di Caritas Italiana e in sinergia con la Direzione dell’Istituto Penale Minorile Casal del Marmo, il Centro della Giustizia Minorile Lazio-Abruzzo-Molise, il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, le diocesi di Roma e di Porto – Santa Rufina.
Inaugurato il 10 novembre 2023, nel Pastificio «al momento ci sono una ragazza in articolo 21, quindi che entra ed esce dal carcere, e tre ragazzi in misura penale ma all’esterno del carcere», spiega don Nicolò Ceccolini, cappellano di Casal del Marmo. «Ancora viviamo sull’onda dell’inaugurazione – prosegue –; durante il periodo di Natale abbiamo ricevuto tantissimi ordini, sia da aziende per i regali di Natale ai propri dipendenti, come Caritas italiana o la diocesi di Roma, sia di privati. Si sono affacciati anche singoli, famiglie, associazioni. Abbiamo avuto così tanti ordini che non si riusciva a star dietro a tutti, i ragazzi hanno dovuto fare anche dei turni più lunghi». Se lavorasse a pieno regime «il laboratorio potrebbe produrre 2 tonnellate di pasta al giorno, circa 4.000 pacchetti da 500 grammi ogni giorno», sottolinea Alberto Mochi Onori, responsabile di Gustolibero Società Cooperativa Sociale Onlus.
All’inaugurazione era presente anche monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della Cei: «Crediamo nell’uomo – aveva detto –. L’uomo può cambiare: ci vuole cura, ci vuole l’educazione che, come ricorda il Papa, è la forza più radicale per la trasformazione del mondo. E tanto più il mondo è infiammato tanto più abbiamo bisogno di offrire esempi di educazione perché il diamante che è nel cuore di ciascuno possa risplendere».
Lo sanno bene don Nicolò, che spende quasi ogni giorno accanto ai ragazzi di Casal del Marmo; suor Aurora, salesiana, che presta servizio al Pastificio Futuro; i volontari che danno una mano. «Un ragazzo che arriva in carcere – riflette il cappellano – è come una nave alla deriva, che avanza senza più timoniere, senza più controllo, sballottata di qua e di là dalle onde fino a impattarsi contro la parete rocciosa della scogliera che la distrugge in mille pezzi. E gli operatori del carcere devono rimettere a posto i diversi pezzi. È un lento e paziente lavoro di ri-assemblaggio». Il carcere «è sempre un luogo di sofferenza, di privazione e di solitudine, che rischia di cambiarti in peggio – prosegue –. Sappiamo tutti fin troppo bene quanto sia alto il rischio che gli effetti negativi della detenzione siano maggiori rispetto a quelli positivi. Ma l’impatto con il carcere può anche avere effetti positivi. Il Pastificio Futuro nasce da qui, dal desiderio che abbiamo nel cuore del bene vero e autentico per i nostri ragazzi. Vuole essere un segno concreto di fiducia e di speranza».
Ai ragazzi, conclude, «non basta trovargli un posto dove stare, non basta trovargli un lavoro ma li devi seguire, accompagnare da vicino, perché loro muoiono di solitudine. Ci vogliono delle relazioni altrimenti non se ne viene fuori e questa è la sfida più alta e più difficile. Sono molto fragili. Il nostro è un impegno significativo ed è anche molto bello».
(Su unitineldono.it: di Giulia Rocchi – foto di Cristian Gennari)
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Il 10 dicembre il progetto Uniti Possiamo, dedicato alle Offerte per il sostentamento dei sacerdoti, è stato messo in pratica grazie ad un “Camper” presso la parrocchia di Santa Caterina da Siena a Coverciano in Firenze (parroco don Sergio Merlini, in foto).
L’incaricato diocesano di Firenze, diacono Alessandro Cuzzola, ha dichiarato:
“È stato un successo di partecipazione. Abbiamo anche distribuito i quadernini, le penne e le borse! È stato tutto molto apprezzato, divertente e allegro. In seguito, verificherò con il nostro Istituto diocesano come sono andati gli importi. Rispetto alle attività che ho ‘seminato’ spero che la raccolta sia buona, anche se non sono riuscito a far fronte a tutte le richieste di intervento che ho avuto dai parroci. Non potevo essere in tanti posti nello stesso momento, in quanto mi hanno chiesto sempre di partecipare alle liturgie. Comunque, sto già pensando a nuove iniziate per il prossimo anno per arrivarci preparato.
“Molto aiuto l’ho avuto non solo dai referenti parrocchiali, ma anche dal mio Arcivescovo, il cardinale Giuseppe Betori, che in occasione delle visite pastorali ha sempre parlato dell’importanza del sovvenire e mi ha facilitato il compito.
Ho inviato anche un articolo da pubblicare nel nostro settimanale Toscana Oggi che viene distribuito in tutte le diocesi toscane”.
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Si svolgerà il prossimo 14 dicembre nella Sala Poletti del Vicariato di Roma, dalle 11.30 alle 13.00, il primo dei quattro incontri del Corso di Formazione sul Sovvenire promosso dal Servizio diocesano per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica.
“Da dicembre a marzo 2024 – dichiara Lisa Manfrè incaricata diocesana Sovvenire – ripercorreremo le tappe che hanno portato alla nascita del Servizio del Sovvenire, illustrando i valori su cui si fonda il Servizio e gli obiettivi che si propone di raggiungere, anche alla luce dei progetti CEI dedicati all’8xmille e al sostegno dei sacerdoti”.
Una parte importante di ogni incontro sarà dedicata al confronto con gli “addetti ai lavori” ovvero parroci, viceparroci, referenti parrocchiali e volontari, le figure che quotidianamente nelle parrocchie si confrontano con i fedeli spiegando loro a cosa serva firmare per l’8xmille e l’importanza delle Offerte per i sacerdoti. “Siamo convinti – ribadisce Msnfrè – che una formazione e conoscenza più approfondita delle materia possa rassicurare i fedeli e accompagnarli in una scelta convinta a favore della Chiesa cattolica”.
Le date dei successivi Corsi sul Sovvenire saranno:
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“Uniti nel dono” è il messaggio al centro della nuova campagna di comunicazione della Conferenza Episcopale Italiana per le Offerte destinate al sostentamento dei sacerdoti. On air dal 13 novembre, intende sensibilizzare sulla corresponsabilità economica e sul valore della donazionea favore dei tanti preti che ogni giorno offrono il loro tempo, sono accanto ai più fragili, sono in prima linea per dare risposte a chi è in difficoltà, incoraggiano percorsi di ripresa, affidandosi alla generosità dei fedeli per essere liberi di servire tutti.
“Ogni offerta destinata al sostentamento dei sacerdoti – sottolinea il responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – è il segno tangibile della vicinanza dei fedeli, un mezzo per ringraziare tutti i sacerdoti, dal più lontano fino al nostro parroco. Basta una piccola offerta ma donata in tanti”.
Ideata e prodotta da Casta Diva Group, la campagna si snoda tra spot tv, radio, web, social e racconta la “missione” dei sacerdoti, ripresi nella loro quotidianità all’interno delle comunità, nei luoghi in cui tutti possono sentirsi a casa. Protagonisti dei sei spot, on air fino a Natale, tre sacerdoti, testimoni di un impegno che da nord a sud, fa la differenza per tanti. Come don Stefano Cascio, parroco di San Bonaventura da Bagnoregio, nel quartiere periferico di Torre Spaccata a Roma, che guida la comunità dal 2016 ed accoglie tutti con un sorriso: anziani soli, ragazzi di strada, rifugiati in fuga dalla guerra. Nella sua parrocchia c’è sempre posto e ciascuno è il benvenuto. Nel bellunese, don Fabio Fiori, parroco di Danta di Cadore e San Nicolò di Comelico (BL), è l’anima di una cooperativa di comunità che combatte lo spopolamento delle vallate, aiutando le persone a rimanere nel proprio paese e a non abbandonare un angolo di paradiso. A Milano don Domenico Storri, parroco di San Pietro in Sala, da oltre vent’anni coordina una web radio, i SempreVivi, che coinvolge alcuni adolescenti con disagio psichico. Un progetto che dimostra come, grazie a un microfono e a tanta passione, si possa di dare voce a chi abitualmente non ce l’ha.
Oltre agli spot, sul web e sui social, sono previste delle pillole video, brevi interviste ad alcuni parrocchiani che raccontano i “don” dal loro punto di vista.
Accanto al digital, anche la carta stampata. La campagna, pianificata su testate cattoliche e generaliste, ricorda i valori dell’unione e della condivisione con alcuni slogan incisivi: “Ci sono posti che esistono perché sei tu a farli insieme ai sacerdoti” o “Ci sono posti che non appartengono a nessuno perché sono di tutti”.
Nonostante siano state istituite nel 1984, a seguito della revisione concordataria, le offerte deducibili sono ancora poco comprese e utilizzate dai fedeli che ritengono sufficiente l’obolo domenicale; in molte parrocchie, però, questo non basta a garantire al parroco il necessario per il proprio fabbisogno. Da qui l’importanza di un sistema che permette a ogni persona di contribuire, secondo un principio di corresponsabilità, al sostentamento di tutti i sacerdoti diocesani.
“In questo tempo di Cammino sinodale – sottolinea Monzio Compagnoni – l’offerta per il sostentamento del clero diventa un gesto concreto, un dono per ‘camminare insieme’. Una scelta valoriale che si traduce in un sostegno reale alla missione dei nostri preti”.
Diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica, le offerte per i sacerdoti sono espressamente destinate al sostentamento dei preti al servizio delle 226 diocesi italiane; tra questi figurano anche 300 sacerdoti diocesani impegnati in missioni nei Paesi più poveri del mondo e 2.500 sacerdoti ormai anziani o malati dopo una vita spesa al servizio degli altri e del Vangelo. L’importo complessivo delle offerte nel 2022 si è attestato appena sopra gli 8,4 milioni di euro in linea con il 2021. È una cifra ancora lontana dal fabbisogno complessivo annuo, che ammonta a 514,7 milioni di euro lordi, necessario a garantire a tutti i sacerdoti una remunerazione pari a circa mille euro mensili per 12 mesi.
Nel sito www.unitineldono.it è possibile effettuare una donazione ed iscriversi alla newsletter mensile per essere sempre informati sulle numerose storie di sacerdoti e comunità.
Per maggiori informazioni: www.unitineldono.it www.facebook.com/unitineldono twitter.com/Uniti_nel_dono www.instagram.com/unitineldono/ www.youtube.com/unitineldono
In allegato il comunicato stampa con altre informazioni sulla raccolta, il fabbisogno annuale e le modalità per donare.
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Informiamo che riguardo la deducibilità fiscale relativa alle quietanze secondo la Circolare n.15 E /E dell’Agenzia delle Entrate del 19.06.2023, con richiamo alla Risoluzione 19.06.2017 n. 72/E, le erogazioni liberali in favore dell’ICSC possono essere effettuate anche in contanti presso gli Istituti Diocesani Sostentamento Clero con il rilascio della necessaria quietanza predisposta dall’Istituto Centrale Sostentamento del Clero.
In riferimento alle quietanze, la suddetta Circolare definisce che “detti stampati devono contenere il numero progressivo dell’attestazione o certificazione, cognome, nome e comune di residenza del donante, l’importo dell’erogazione liberale e la relativa causale.”
In allegato lo stralcio della Circolare in questione, in cui sono state evidenziate le parti di interesse.
Si ricorda che, riguardo al progetto Uniti Possiamo, il termine ultimo per consegnare le scatole con le Offerte liberali agli Istituti Diocesani Sostentamento Clero scadrà il prossimo 15 dicembre. È importante farlo entro questa data anche per dare la possibilità agli Istituti Diocesani di rilasciare le relative ricevute a coloro che hanno effettuato le Offerte liberali rilasciando le proprie anagrafiche sulle buste inserite nella scatola.
Per questo si chiede la massima collaborazione a tutti gli incaricati diocesani affinchè supportino le parrocchie e i loro collaboratori.
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Si svolgerà presso Casa La Salle in Via Aurelia, 472 l’incontro regionale del Lazio sul tema Corresponsabilità – Partecipazione – Comunione. Il Sovvenire nel Cammino Sinodale. Come per gli altri, anche questo appuntamento sarà un’occasione preziosa per radunare, oltre gli incaricati diocesani del Sovvenire della Regione coinvolta, gli economi e i presidenti degli Istituti per il sostentamento clero delle diocesi laziali. L’obiettivo è quello di informare i partecipanti sull’andamento del sostegno economico alla Chiesa cattolica, che non si realizza solo attraverso l’incentivazione delle firme per l’8xmille alla Chiesa o della raccolta delle offerte liberali, ma pure attraverso una responsabilità nell’amministrazione dei fondi 8xmille diocesani e la corretta gestione dei beni degli Istituti Diocesani.
Il programma (in allegato) vedrà l’accoglienza e il pranzo di benvenuto a partire dalle 12.30. I lavori avranno inizio alle ore 15.00 con l’introduzione del Vescovo Delegato Mons. Luigi VARI e del referente regionale diac. Antonello PALOZZI. Quindi, a seguire, gli interventi del presidente dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero, Mons. Luigi TESTORE, dell’economo della CEI, don Claudio FRANCESCONI e del responsabile del Servizio Promozione CEI, Massimo MONZIO COMPAGNONI.
Dopo il dibattito saranno presentati i progetti sul territorio a cura di Letizia Franchellucci e Paolo Cortellessa.
Il giorno dopo, a partire dalle 9.30, si svolgeranno gli incontri di settore e poi momenti di confronto e condivisione di tutti i partecipanti. Le conclusioni saranno a cura di Mons. Vari e del diac. Palozzi.
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Laboratori ed estate ragazzi, mercatino parrocchiale e attenzione al creato, presepe vivente e corteo storico di Santa Rita… ma il vero cuore della parrocchia di don Silvio Bruno, a Molfetta, è la “Casa della misericordia”, nata 17 anni fa con il precedente parroco. Un punto di riferimento per chi è in difficoltà e un segno di speranza per tutto il territorio.
Questo luogo, pensato soprattutto come una risposta concreta all’esortazione di Papa Francesco, “Misericordia et misera”, è anche una scommessa per tutti, quella di abitare la misericordia, perché sia un esercizio di vita improntato alla cura dell’altro. Una sfida, questa, che don Silvio Bruno ha accolto volentieri quando ha assunto il servizio di parroco in questa comunità, nel 2017. Grazie a questo servizio comunitario si è creata una collaborazione costante tra la parrocchia, i commercianti e altre associazioni di volontariato: la “Casa della Misericordia” oggi non è più solo un bene della parrocchia ma dell’intera comunità, un bene di cui andare fieri. È bello infatti percepire la vicinanza e l’interessamento dei parrocchiani e di coloro che, pur non essendolo, domandano: “Don Silvio c’è bisogno di qualcosa per la mensa?”.
Una settantina i presenti tra Economi, Presidenti degli Istituti Diocesani per il Sostentamento clero e Responsabili diocesani del Sovvenire delle diocesi della Sicilia all’incontro con i vertici dell’Istituto Centrale della CEI che si è svolto nei giorni 10 e 11 novembre ad Enna presso l’Hotel Federico II sul tema “Corresponsabilità, partecipazione, comunione. Il Sovvenire nel Cammino sinodale”.
I lavori, aperti con la preghiera e condotti da Orazio Sciascia in sostituzione del Delegato regionale don Mario Arezzi, impedito per motivi di salute, sono proseguiti con i saluti istituzionali di mons. Alessandro Damiano, vescovo delegato CESi per il Sovvenire e di mons. Antonino Raspanti, Presidente CESi.
Sono seguite le relazioni. In apertura quella di Mons. Luigi Testore, Vescovo di Acqui Terme (AL) e Presidente dell’Istituto Centrale (ICSC) il quale ha tracciato un breve excursus sulla storia del sostentamento dei sacerdoti dalla fine dell’800 fino ai cambiamenti radicali avvenuti con il Concordato del 1929 prima e con la sua riforma del 1983 e la conseguente nascita dell’ICSC. Ha poi fornito qualche dato esemplificativo sul patrimonio degli Istituti diocesani che, a suo parere, sono in numero sovradimensionato (circa 218) e sbilanciato. Infatti, i primi 100 istituti detengono il 92% dell’intero patrimonio in terreni e immobili che apportano un grosso contributo economico per il sostegno dei circa 26mila sacerdoti in Italia, mentre i restanti 118 sono quasi del tutto improduttivi. Sarebbe opportuno – ha detto – un ridimensionamento nei numeri e un accorpamento che favorisca una gestione più razionale del patrimonio.
Da parte sua anche un appello alla corresponsabilità dell’intera comunità ai bisogni della Chiesa.
Don Claudio Francesconi, Economo della CEI, ha parlato della corresponsabilità e comunione nella vita delle diocesi, soprattutto tra economi e Istituti (IDSC), unitamente al vescovo. L’economo infatti ha il compito di vigilare sulla correttezza delle assegnazioni dei fondi otto per mille e quindi della loro rendicontazione. Ha poi citato l’esempio virtuoso della regione ecclesiastica Umbra che già da due anni presenta un’unica rendicontazione e assegnazione a livello regionale. Una esperienza che potrebbe essere duplicata anche in Sicilia: per mons. Raspanti “possiamo, dobbiamo e vogliamo comunicare ciò che riceviamo e ciò che possiamo offrire e diamo e quanto potremmo offrire se ci fossero più energie, umane e spirituali, ma anche materiali e economiche che andranno a sostenere tutte le attività pastorali, quindi della vita ecclesiale”. Lo stesso presule, parlando degli Istituti sostentamento del clero ha parlato della possibilità di “una collaborazione sul piano interdiocesano su alcuni campo e su alcune servizi specifici”. Sentiamolo, intervistato da don Giuseppe Rabita, direttore della Segreteria pastorale della CESi.
Il dr. Massimo Monzio Compagnoni, responsabile del Servizio Promozione CEI ha proposto un intervento sulla domanda: “Stiamo camminando insieme?”. Ha presentato i risultati di una ricerca effettuata nel 2023 su cosa pensano gli italiani della Chiesa. Tanti i dati emersi: calo dei praticanti, scesi al 16%, crollo delle confessioni, aumento del numero di coloro che vedono la messa in TV. Anche gli stessi praticanti sono del parere che la Chiesa sia in declino. Pur crescendo il numero di coloro che sentono un grande bisogno di spiritualità, meno sono quelli che si rivolgono alla Chiesa cattolica. I giovani chiedono alla Chiesa di essere accolti e ascoltati e non giudicati. Il 23% dei giovani è indifferente nei confronti della Chiesa. Il 77% degli intervistati crede che la Chiesa non sia in grado di dare risposte adeguate alle sfide della contemporaneità. Dal 2002 al 2006 si è passati dal 62% al 55% circa il giudizio positivo sulla Chiesa. Picchi di disistima coincidono con i vari scandali succedutisi negli anni; quelli che incidono di più sono quelli legati alla pedofilia (78%) e gli scandali economici (48%). Pochi sono quelli che conoscono il sistema delle offerte per il clero, il 35% dei praticanti. Il mantenimento del clero costa circa 500 milioni l’anno. Le offerte deducibili sono passate da 20 milioni a 8 milioni l’anno. La dichiarazione dei redditi on-line, introdotta da poco ha fatto perdere alla Chiesa 743mila firme dell’otto per mille.
Il dr. Compagnoni ha poi presentato nel dettaglio i numeri e le somme offerte in Sicilia e la situazione delle diocesi che sarebbe lungo riportare in questa sede. I dati possono essere consultati sul sito sovvenire.chiesacattolica.it, ma intanto chiarisce l’importanza di quanto deriva dalla firma e dal dono.
Infine, Letizia Franchellucci, addetta allo sviluppo dei progetti nel territorio, ha presentato nel dettaglio la bontà del progetto in corso nelle parrocchie che hanno aderito dal titolo “Uniti possiamo” che consiste nell’invitare i fedeli praticanti a fare delle offerte per il sostegno del proprio parroco motivati dal senso dell’appartenenza alla propria comunità.
La prima giornata si è conclusa con la celebrazione eucaristica presso la chiesa parrocchiale di S. Anna, presieduta da mons. Antonino Raspanti.
La seconda giornata di convegno, aperta da mons. Rosario Gisana, vescovo di Piazza Armerina, è stata caratterizzata dal confronto tra i partecipanti: tre gruppi di lavoro in cui economi, presidenti degli Istituti Diocesani per il Sostentamento del clero e responsabili diocesani del Sovvenire delle diocesi della Sicilia hanno riflettuto su tematiche specifiche, hanno condiviso le loro esperienze e avanzato proposte. Tutto è stato riportato, poi, in assemblea plenaria. Uno degli elementi emersi in questa fase di lavoro ha riguardato la necessità di individuare una progettazione comune a tutte le diocesi che, pur mantenendo le loro peculiarità, possono trarre da questa forma di comunione nuova linfa.
Le conclusioni dei lavori sono state affidate a mons. Alessandro Damiano, arcivescovo di Agrigento e delegato CESi per il Sovvenire. Nel video di seguito una sintesi dell’intervento finale.