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Uniti Possiamo / Parrocchia di San Tarcisio (RM): condividiamo la fede, sosteniamo la missione

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Si terrà il 9 ottobre dalle 20.45 alle 22.30 nella parrocchia di San Tarcisio a Roma un incontro dal titolo Condividiamo la fede, sosteniamo la missione. Si legge in una nota da parte della parrocchia organizzatrice:

Traendo spunto dal discorso del Santo Padre in occasione dell’apertura del nuovo anno pastorale (in allegato), la nostra parrocchia è chiamata a essere ulteriormente una comunità di comunione e di carità. Non c’è nessuno spettatore: tutti siamo corresponsabili. Il sovvenire alla Chiesa, attraverso la firma dell’8xmille e la raccolta per il sostentamento del clero, non sono questioni puramente economiche: sono scelte di fede e di corresponsabilità. Attraverso di loro, si rende possibile la missione. Vediamo insieme come assolvere a questo mandato nei nostri gruppi stimolando la comunicazione e il dialogo”.

Uniti nel Dono / Don Giorgio nel Ferrarese: 60.000 km l’anno per costruire comunità

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Nel ferrarese, don Giorgio Lazzarato (in foto con don Cristian Vampa) è parroco a Ravalle, Porporana, Salvatonica, San Biagio di Bondeno e Settepolesini, per un totale di 1200 abitanti. Classe 1952, origini venete da parte di padre, è un sacerdote davvero sui generis: senza cellulare per scelta, è però disponibile a tutte le ore per andare incontro alle emergenze del territorio.

Ecco la sua storia.

A volte deve percorrere 25 chilometri solo per comprare i giornali e fare la spesa e il risultato è che il suo eroico furgone, che percorre ogni anno circa 60.000 km, deve fare una revisione ogni sei mesi. Nel ferrarese don Giorgio Lazzarato è parroco a Ravalle, Porporana, Salvatonica, San Biagio di Bondeno e Settepolesini, per un totale di 1200 abitanti. Classe 1952, origini venete da parte di padre, è un sacerdote davvero sui generis: senza cellulare per scelta, è però disponibile a tutte le ore per andare incontro alle emergenze del territorio. Una vita, quella di don Giorgio, spesa fin dal 1986 a servizio della fragilità: persone senza lavoro o che lo hanno perso, immigrati, donne sole o ragazze madri, soggetti con problemi psichiatrici, carcerati. Per questo ha fondato nel 1992 a Salvatonica un’associazione, Accoglienza ODV, che porta incisa già nel nome la propria mission, dal tempo della grande ondata migratoria dall’Albania. Erano sbarcati infatti con oltre 20mila persone nel porto di Bari, con la nave Vlora, undici minori provenienti dall’Albania. «Chiesi al sindaco di Bondeno – racconta don Giorgio – di ospitarne alcuni in una sede a San Biagio. Iniziai quindi a vivere giorno e notte con loro in questa struttura. Poi a Salvatonica organizzai la cucina per loro, e successivamente ho messo a disposizione anche alcune stanze». Uno di questi ragazzi, arrivati trent’anni fa, è Parid Cara, all’epoca quattordicenne: dopo essersi iscritto all’Itis Copernico, iniziò con successo a lavorare e successivamente cercò fortuna anche in politica, candidandosi alle elezioni parlamentari in Albania del 2013. «Da quel momento – prosegue don Giorgio – sempre più persone sono venute a bussare alla mia porta per chiedere aiuto». Già dalla fine degli anni ‘80 il sacerdote organizzava campi per ragazzi da tutta Italia e campi con giovani provenienti da diversi paesi europei.

Un viaggio in sette tappe

Con lui percorriamo nel suo furgone sette tappe di luoghi dell’accoglienza, segnati da storie, ostacoli ma anche di eventi a lieto fine. A Ravalle da poco si è insediato don Christian Vampa, nella chiesa San Filippo e Giacomo riaperta al culto, trasferitosi nella canonica, che darà man forte alle attività di don Giorgio. Sempre a Ravalle, entro fine anno, arriveranno alcune suore del Rwanda per sostenere la pastorale parrocchiale. Tantissima partecipazione a Ravalle poi per un avvenimento che la cittadinanza aspettava da tempo: ha riaperto i battenti la ex casa del popolo di via Martelli, oggi trasformato in circolo Anspi e bar. La riapertura dopo la chiusura covid è stata possibile grazie all’impegno di don Lazzarato e di alcuni residenti che hanno raccolto la volontà espressa dai cittadini di riappropriarsi di un luogo simbolo del forte senso di appartenenza tipico delle frazioni ferraresi. Il nuovo circolo Anspi è dedicato alla memoria di santità di Laura Vincenzi e Carlo Acutis. L’obiettivo è ambizioso ma chiaro: trasformare il bar in un vero centro di aggregazione per Ravalle, un luogo dove promuovere iniziative culturali e sociali come presentazioni di libri, mercatini ed eventi di vario genere. Don Giorgio non nasconde di avere progetti ancora più ampi: l’idea è quella di riaprire anche l’adiacente teatro Venere e gli altri spazi limitrofi al bar, immaginando una vera e propria rinascita dell’intera struttura.

La quarta tappa del nostro tragitto è Porporana, nella chiesa Conversione di S. Paolo, ristrutturata dopo il sisma del 2012, che ospita una struttura d’ispirazione cristiana per tutelare minorenni (dieci i posti disponibili) che non possono né essere rinchiusi in carcere né tornare in famiglia.

E finalmente giungiamo, alla nostra quinta tappa in Salvatonica, nella sede dell’associazione Accoglienza, finanziata col contributo dell’8xmille alla Chiesa cattolica, che ospita una trentina di persone bisognose. Tra i soci ci sono assistenti sociali, avvocati e medici specialisti.

«Ogni ospite in realtà, come membro di questa grande famiglia, si mette a disposizione per aiutare gli altri e spesso si aiutano vicendevolmente come una vera comunità – spiega don Giorgio –. C’è chi gestisce la cucina, turnando fra pranzo e cena, chi distribuisce e organizza la posta, chi accompagna dal medico per le visite; due signore italiane si occupano dell’amministrazione e della segreteria, un’altra delle pulizie. A volte – prosegue il sacerdote – sono loro stessi a venire direttamente da me per chiedermi aiuto, altre volte me li mandano i servizi sociali, non solo di Bondeno ma anche di altri comuni della provincia. Spesso sono stranieri e ci sono, tra gli altri, bulgari, rumeni, afghani, pakistani, africani di diversi Paesi. Molti di loro fanno i rider, altri lavorano in campagna o si arrangiano con altri lavoretti». È molto importante cercare di rendere queste persone in difficoltà il più possibile autonome, in modo che possano rifarsi una vita. Purtroppo, non mancano episodi incresciosi, come l’incendio scoppiato a giugno del 2024 nel dormitorio al primo piano, nel quale erano rimaste ferite due persone e – inseguito – è morta Renata. La donna, di origini ebraiche, era stata salvata nell’immediato da un altro ospite, il detenuto a fine pena Filippo, 28 anni e da Dorel, cinquantottenne rumeno, operatore di Accoglienza, ma alla fine in ospedale non ce l’ha fatta. Un lutto che ha colpito la comunità, un dramma dal quale don Giorgio e i suoi ospiti han cercato fin da subito, pur a fatica, di rialzarsi. «Il piano terra, con la sala da pranzo e la cucina, è stato ripristinato e ora dobbiamo ristrutturare le sei stanze e i due bagni al piano superiore, quello dov’è avvenuto l’incendio, piano che ospitava 9 persone – ci spiega don Lazzarato –. Le persone che alloggiavano in quel piano dell’edificio sono state poi trasferite in altre strutture vicine. Aiuti economici per la ristrutturazione sono arrivati da varie parti d’Italia ma anche da Belgio, Spagna, Germania. La solidarietà ci riempie di orgoglio, fiducia e speranza nell’anno del Giubileo».

Oltre ai corsi di italiano, nella vicina San Biagio, dove c’era la trattoria Dal pret, don Giorgio ha avviato una scuola per pizzaioli pensata per i giovani, sei mesi all’anno, tre in primavera e altrettanti in autunno. Idea che prenderà corpo anche nel circolo ANSPI di Ravalle. San Biagio è la nostra sesta tappa. Qui la canonica accoglie undici afghani, il cui sostentamento è a carico di Migrantes e Caritas diocesana di Ferrara. Settima e ultima tappa: Settepolesini. Qui nella chiesa chiusa post sisma hanno luogo diverse attività per mantenere gli ambienti della canonica: pittura, scuola di ballo, in particolare milonga, con partecipanti che arrivano, per due volte al mese, anche da Mantova, Bologna, Modena. Insomma, in questi luoghi tranquilli e quasi disabitati della campagna ferrarese lungo il Po, dove non si poteva soggiornare, don Giorgio rimettendoli a nuovo ha restituito la vita, sporcandosi le mani innanzitutto come cuoco. E ora spera d’integrare ulteriormente i musulmani se l’amministrazione comunale, sul terreno parrocchiale, darà il via per la costruzione di un cimitero anche per loro.

Un appello

Il nostro viaggio si conclude con una proposta di don Giorgio, un appello allo Stato o alle autorità competenti per sgravare l’affollamento nelle carceri: «dare la possibilità a tanti detenuti o fine pena o agli arresti domiciliari di essere accolti in tante associazioni. No a costruire altre carceri, sì all’accoglienza – dichiara don Giorgio a gran voce –. Qui a Salvatonica, avvolti nel silenzio dei campi, appena interrotto dal migrare degli uccelli o dai mezzi agricoli, vogliamo continuare ad accogliere altri detenuti. Per quello che una persona costa allo Stato, ossia fino a 700 euro al giorno, basterebbe che lo stato contribuisse al mese per un solo giorno di carcere e potremmo coprire la spesa viva di un ospite in comunità, che ricambierebbe con un lavoro utile alla società».

(Uniti nel DonoTesto e foto di Sabina Leonetti)

Fabriano-Matelica / Le comunità raccontano i campanili. Un incontro su 8xmille, arte e comunità

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Prendendo spunto da un importante progetto diocesano promosso a livello nazionale dalla CEI, che ha visto selezionata la Diocesi di Fabriano-Matelica per il recupero di beni ecclesiastici danneggiati dal sisma del 2016, l’incontro del 3 ottobre presso il Museo Diocesano di Fabriano (Provincia di Ancona), tende a spiegare i fondamenti del Sostegno economico alla Chiesa cattolica, esporre i dati quantitativi dei contributi che giungono in diocesi e presentare esempi virtuosi nei quali le comunità racconteranno come è avvenuta la raccolta fondi ed il loro successivo impiego. Con il contributo dell’Ufficio Beni Culturali ed Edilizia di Culto e la partecipazione dell’Economo diocesano.

Sostentamento clero / Il prete è uomo del Mistero, non del rendimento

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Sull’agenzia di stampa Sir della CEI in occasione della Giornata Nazionale per il sostentamento del clero è stata pubblicata una riflessione di Cristiana Dobner, teologa carmelitana scalza.

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Sostentamento?

Certamente tutti dobbiamo sostenerci altrimenti ci riduciamo ad una larva che soltanto vegeta ma non vive.

Tuttavia, per chi crede, il significato procede ben più in là del cosiddetto “tozzo di pane”, posto poi che davvero il tozzo bastasse.

Ci si apre uno scenario che non è quello del Centro Commerciale, degli uffici per gli affari economici o lo squallore di una vecchiaia in casa di riposo per poveretti, se prima non si sono prese alcune misure precauzionali.

È preoccupante notare come proliferano corsi, incontri, seminari che si occupano di economia, di investimenti che vengono proposti a parrocchie, gruppi, associazioni.

Niente di male, anzi molto bene, mi si dirà.

Da parte mia, vivissima è la preoccupazione: il sacerdote, colui che è stato unto e agisce e vive perché investito dallo Spirito della missione dell’annuncio della Parola fattasi carne, Gesù Cristo, non conosce e fa conoscere quanto realmente nell’esistenza di ogni persona creata è il fondamento del suo respiro?

Intendo: viviamo sempre sotto lo sguardo del Padre che è provvido, che ci guida nel cammino e pone dinnanzi a noi tutto quanto di cui abbisogniamo per rendere realmente concreta la missione che, nella storia, ci è affidata?

Il prete è questo sguardo comunicato, che cammina al tuo fianco, che ti esorta e soccorre ma non ti conduce al corso sul bitcoin per investire al meglio.

Il prete che, avvolto nel mistero cui risponde con fede fondata sulla Roccia, ci dona un pane che diviene Pane, un vino che diviene Sangue di Colui che è morto per noi e che da Risorto ci investe con la luce dell’Amore trinitario, non deve spendersi nel far sì che chi lo incontra venga magnetizzato da questo mistero e lo renda ragione di vita?

Portarsi dinnanzi ad un prete per rendersi trasparenti dinnanzi all’Amore che ci ha creati e che ci fa vivere in ogni secondo della nostra esistenza, per chiedere il soccorso e non cadere più nei nostri egoismi ma scoprirsi depositari di un dono inarrivabile e gratuito di perdono, non pone il prete nella sua realtà di canale di grazia, di colui che, in tutti i frangenti, così dolorosamente intrecciati dei rapporti umani, nazionali e mondiali, dilata ad una dimensione che non desidera altro che emergere e cambiarci i…connotati? Non in dispute, non in alterchi verbali o aggressioni fisiche ma lasciando trasparire il Soffio, quello Spirito che in noi dimora ma che rischiamo di zittire, sotto il cumulo delle nostre iniziative, che crea e per noi sempre intercede con quei gemiti sempre accolti e di cui ci indica l’unica soluzione possibile.

Da soli, i credenti, non possono camminare con il passo della fede, della speranza, della carità, hanno bisogno di un padre che ne abbia ricevuto, sperimentato il dono e sappia, da fratello, condividerlo, parteciparlo. Il Pane dell’Eucaristia il prete lo porta sempre in sé e sempre può spezzarlo a tutti, perché egli, per primo, si lascia spezzare.

La veste che il prete indossa annuncia il significato di veste di lode all’Altissimo, di chi, tenta – come ben sottolineava Adrienne von Speyr – di vivere la Presenza che avvolge non solo il nostro pianeta ma tutto l’universo.

Mi si potrebbe obiettare: la concretezza di ogni giorno è ben diversa, alle prese con mille tentacoli che vogliono e possono agganciarti, appunto proprio per questo il prete deve essere libero, capace di porgere la mano, non perché egli sia o si ritenga vincitore ma perché anch’egli tenta di lasciar trasparire il mistero che lo abita e lo ha consacrato.

21 settembre Giornata Nazionale sostentamento clero / Un’Offerta deducibile per i sacerdoti per custodire il cuore delle nostre comunità

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Un gesto di riconoscenza verso i sacerdoti che ogni giorno si prendono cura delle nostre comunità. È questo l’invito che la Chiesa italiana rivolge ai fedeli in occasione della XXXVII Giornata Nazionale di sensibilizzazione per il sostentamento del clero, in programma domenica 21 settembre 2025.

I sacerdoti, oggi più che mai, rappresentano una risorsa fondamentale. Sono annunciatori del Vangelo nella concretezza della vita quotidiana, artigiani di relazioni autentiche, punti di riferimento per famiglie in difficoltà, anziani soli, giovani disorientati o in cerca di lavoro. Con discrezione e tenacia, offrono tempo, energie e ascolto costruendo reti di solidarietà e accompagnando percorsi di fede e rinascita.

“La Giornata Nazionale spiega il responsabile del Servizio Promozione per il Sostegno Economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni richiama l’attenzione sull’importanza della missione dei sacerdoti, sulla bellezza del loro servizio e sulla corresponsabilità richiesta alla comunità cattolica. È un’opportunità per esprimere gratitudine verso uomini di fede, speranza e prossimità, che ogni giorno offrono la loro vita per il bene delle comunità. Sostenerli non è solo un atto economico, ma un segno concreto di appartenenza e partecipazione ecclesiale”.

Spesso si crede, erroneamente, che l’obolo domenicale sia sufficiente a garantire il sostentamento del clero. Ma in molte realtà, queste risorse non coprono il necessario. “Fa riflettere il fatto che oggi le Offerte deducibili a favore dell’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero (ICSC) – aggiunge Monzio Compagnoni – coprono meno del 2% del fabbisogno annuale complessivo. Dietro ogni sacerdote c’è una vita interamente dedicata agli altri. E ogni Offerta, anche la più piccola, è un modo per dire ‘grazie’ e sostenere concretamente i nostri preti, permettendo loro di continuare ad essere presenza operosa nelle parrocchie”.

Le Offerte deducibili, istituite con la revisione del Concordato, oltre quarant’anni fa, rimangono ancora oggi uno strumento poco conosciuto e sottoutilizzato. Nel 2024, secondo i dati diramati dal Servizio promozione sostegno economico CEI, le Offerte raccolte, pari a 7,9 milioni di euro, hanno contribuito al sostentamento di circa 31.000 sacerdoti attivi nelle 226 diocesi italiane, inclusi 250 fidei donum – missionari nei Paesi in via di sviluppo – e 2.517 sacerdoti anziani o malati che, pur avendo concluso il loro ministero, restano testimoni di una vita spesa per il Vangelo. L’ammontare raccolto, pur significativo, resta però lontano dai 522 milioni di euro necessari a garantire una remunerazione dignitosa – attorno ai 1.000 euro mensili per 12 mesi – a ciascun presbitero.

Attraverso il sito www.unitineldono.it, è possibile effettuare una donazione in modo sicuro e semplice. Chi lo desidera, può anche iscriversi alla newsletter mensile per ricevere aggiornamenti e scoprire storie vere di sacerdoti e comunità che, da nord a sud del Paese, rendono visibile il volto della Chiesa che ama, accoglie e accompagna.

In allegato il comunicato stampa completo degli allegati relativi alla raccolta storica delle Offerte deducibili per i sacerdoti destinate all’ICSC e a tutte le modalità di versamento, e la locandina Giornata Nazionale.

Qui un articolo pubblicaro sull’agenzia Sir.

Per maggiori informazioni:

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Sovvenire / L’incontro regionale del Lazio il 27 settembre

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Si terrà presso il Seminario Vescovile di Albano, Piazza S. Paolo, il prossimo 27 settembre l’incontro degli incaricati diocesani del Lazio sul sostegno economico alla Chiesa.

Avrà inizio alle ore 10.00 con la preghiera e il saluto di Mons. Vincenzo Viva, Vescovo della diocesi di Albano.

L’introduzione ai lavori sarà a cura di Mons Orazio Francesco Piazza, Vescovo della diocesi di Viterbo e delegato regionale del Sovvenire.

Quindi seguirà un intervento di Letizia Franchellucci, incaricata del coordinamento della rete territoriale della CEI sul progetto Uniti Possiamo: La forza del “noi”, il successo della raccolta.

Interverrà quindi il Referente regionale diacono Antonello Palozzi.

Dopo il pranzo è prevista una visita del Borgo Laudato Sì e dei giardini delle Ville Pontificie.

Il rientro è previsto per le 16.30.

Offerte sostentamento clero / Giornata Nazionale e Uniti Possiamo: le date da salvare

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È ormai alle porte il tempo delle Offerte deducibili, un momento importante per sensibilizzare i fedeli sull’importanza del sostegno economico al clero.

In vista della Giornata Nazionale di sensibilizzazione per il sostentamento del clero, in programma per il prossimo 21 settembre, sono già state inviate circa 20.000 buste alle parrocchie italiane con il materiale utile per promuovere e animare l’iniziativa. All’interno della busta, ogni parrocchia ha ricevuto:

  • un pieghevole informativo rivolto al parroco
  • la locandina ufficiale della Giornata Nazionale
  • il modulo per la nomina del Referente Parrocchiale del Sovvenire

Tuttavia, è ormai chiaro a tutti gli incaricati e i collaboratori diocesani e ai referenti parrocchiali del Sovvenire che un solo giorno non basta per raccontare il valore di un gesto che sostiene l’intera comunità ecclesiale. Per questo, è già possibile per le parrocchie aderire al progetto “Uniti Possiamo 2025”, un’iniziativa che amplia il tempo dedicato alla promozione delle Offerte deducibili.

Le parrocchie che si iscriveranno potranno vivere un percorso prolungato e strutturato, con materiali dedicati, che arriveranno direttamente in parrocchia nel mese di settembre, per facilitare la raccolta delle Offerte destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero. Sarà un’occasione concreta per rafforzare il senso di appartenenza e corresponsabilità dei fedeli nei confronti della missione della Chiesa.

Proprio in questi primi giorni d’agosto la Segreteria del Territorio sta telefonando a tutti gli incaricati e/o collaboratori per verificare e confermare l’iscrizione delle parrocchie al progetto.

A tal proposito si evidenzia che lo scorso anno su 4.996 parrocchie iscritte, hanno partecipato effettivamente al progetto Uniti Possiamo 1.624 parrocchie. Al fine di evitare gli sprechi e ridurre i costi di produzione dei kit si informa che le stesse parrocchie che si iscriveranno nuovamente al progetto Uniti Possiamo 2025, se non lo hanno ancora utilizzato, potranno impiegare il kit del progetto 2024 senza richiederlo nuovamente.

Per ulteriori dettagli e approfondimenti sulle scadenze delle diverse attività consultate il pieghevole “Indicazioni per realizzare il progetto Uniti Possiamo” (in allegato).

Di seguito il riepilogo delle scadenze più importanti:

  • 1° novembre/15 dicembre – raccogliere le Offerte con il progetto Uniti Possiamo;
  • 15 dicembre – consegnare all’Istituto Diocesano Sostentamento Clero la scatola con le buste CHIUSE delle Offerte deducibili;
  • entro il 31 dicembre – svolgere un incontro di formazione in parrocchia;
  • entro il 31 marzo 2026 – rendicontare l’incontro già svolto nel 2025.

È importante ricordare che, per chi non lo avesse ancora fatto, fino a dicembre, è possibile programmare e svolgere un incontro di formazione parrocchiale sul Sovvenire da inserire all’interno del portale www.unitiinrete.it. Si potrà accedere, così, ai contributi messi a disposizione per le parrocchie.

Per eventuali informazioni si può contattare l’assistenza allo 06/97 85 84 14 – e-mail: assistenza@sovvenire.it, dal lunedì al venerdì dalle 9.00/13.00 e dalle 15.00/19.00

“Bell’Italia” in viaggio / Prima tappa in Molise con l’incaricato di Isernia-Venafro don Girolamo dello Iacono

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Anche quest’anno la rubrica trasmessa da La7 attraverserà l’Italia da Nord a Sud per raccontare borghi, città d’arte e paesaggi mozzafiato, dando voce a storie, memorie e bellezze spesso poco conosciute.

Un itinerario di 10 tappe condotto da Fabio Troiano alla scoperta delle bellezze paesaggistiche e artistiche del nostro Paese tutelate anche grazie ai fondi dell’8xmille destinati alla Chiesa cattolica.

Nella puntata del 29 giugno Troiano ha iniziato il suo viaggio in Molise, terra discreta e sorprendente, con due tappe di grande fascino: Termoli, incantevole borgo affacciato sull’Adriatico, con il suo centro storico raccolto intorno alla Cattedrale romanica, e Venafro, dove il Castello Pandone custodisce cicli pittorici rinascimentali di rara eleganza e la Concattedrale di Santa Maria Assunta rivela una stratificazione secolare di stili architettonici. E qui che ha incontrato il nostro incaricato diocesano di Isernia-Venafro don Girolamo dello Iacono, in questo caso in veste di incaricato per l’edilizia di culto.

Ravenna-Cervia / Anche all’oratorio di San Biagio la targa delle opere finanziate con l’8xmille

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Su risveglioduemila.it (versione online del settimanale diocesano di Ravenna-Cervia) il racconto della recente cerimonia per la consegna ufficiale della pietra mosaicata (“Il Gerico”) dell’8xmille all’oratorio della parrocchia di San Biagio. Un gesto simbolico svoltosi al termine della Messa conclusiva del Grest parrocchiale, che riconosce e rende visibile l’opera, progettata dall’ingegnere Riccardo Baruzzi e dall’architetto Donatella Eusebi, secondo criteri innovativi ad alta efficienza energetica e realizzata grazie al contributo dell’8xmille alla Chiesa Cattolica, che nel 2010 l’ha finanziata per una quota del 60 per cento su un investimento complessivo di 810.000 euro.

L’oratorio, costruito grazie al finanziamento CEI, è oggi uno spazio rinnovato e vitale, punto di riferimento per le attività educative e aggregative della parrocchia.

In particolare, il Grest che si è appena concluso ha visto una grande partecipazione di ragazzi e famiglie, rendendo ancora più significativo il momento della consegna. “Questa pietra resterà qui come memoria viva del bene che si può fare insieme. L’8xmille è un gesto piccolo – ha affermato don Dario Szymanowski, parroco di San Biagio  – che moltiplica frutti grandi, come il nostro oratorio, che oggi è casa per tanti giovani. Ringraziamo chi ha contribuito allora e chi continuerà a farlo con la propria firma”. La pietra mosaicata sarà affissa in modo visibile all’ingresso dell’oratorio, affinché ogni persona che vi entrerà possa riconoscere che la bellezza e la cura di quel luogo nascono anche da una scelta di corresponsabilità e solidarietà.