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Catechisti Parrocchiali / Cosa significa appartenere alla comunità cristiana

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In questo numero di In Cerchio vi proponiamo l’ultimo contributo scritto da don Roberto Laurita su Catechisti Parrocchiali di novembre, in uscita in questi giorni, dal titolo

APPARTENERE ALLA COMUNITÀ CRISTIANA

A Roma, nella parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio, durante l’emergenza per il Covid 19 è stato effettuato un salto di qualità. Assieme a don Fabio sono tanti i parrocchiani che mettono a disposizione il proprio tempo a favore di chi è in difficoltà. Siamo nel quartiere Tuscolano e, intorno al parroco, si è formata una squadra di 40 volontari, dedicata alla distribuzione di pacchi viveri a circa 190 famiglie: una macchina organizzativa che si occupa di ritirare gli alimenti dai supermercati che li mettono a disposizione, del magazzinaggio in un locale parrocchiale, del confezionamento e, infine, delle consegne. Perché tutto questo si possa realizzare è indispensabile il coordinamento del diacono Danilo che, assieme a sua moglie Angela, si è messo a disposizione, anche in pieno lockdown, per consentire l’apertura dei locali parrocchiali.

La parrocchia, tuttavia, non propone solo assistenza, ma anche studio, condivisione e intrattenimento. Crocevia di iniziative, grazie alla disponibilità di alcuni insegnanti, si tengono lezioni di italiano per stranieri, che permettono ai tanti immigrati, residenti nel quartiere, di integrarsi sempre più nella comunità, e corsi di recitazione per i ragazzi, dallo scorso anno aperti agli adulti, ma con il progetto di estenderli anche ai bambini. In prossimità del Natale si è replicata l’iniziativa «Un regalo per i bambini»: una raccolta di doni consegnati dai «Re Magi» ai più piccoli in occasione dell’Epifania.

CHE COSA SIGNIFICA?
Cristiani come questi ci insegnano cosa significa appartenere a una comunità cristiana
. Gesù non ha cercato spettatori che battono le mani, ma non se le sporcano. E neppure clienti, disposti a pagare per i servizi che chiedono. Ha fatto la proposta di diventare suoi discepoli, di vivere con lui l’avventura del Vangelo. Sai qual è il primo nome che si sono dati i seguaci di Gesù? «Coloro che sono lungo la via». In effetti vivere da cristiani significa prendere «la via» per la quale Gesù ci chiama. È un percorso, che avviene in mezzo alle gioie e ai dolori di ogni esistenza umana. Vi sono momenti di sosta e di fatica, ma anche partenze e incoraggiamenti, come in ogni cammino. Tutti coloro che hanno scelto «la Via» formano la Chiesa.

SPIRITO DI CHIESA: FRATELLI E SORELLE
Non si è cristiani da soli.
Ognuno ha bisogno degli altri e gli altri hanno bisogno di lui. Ecco perché un momento fondamentale è l’Eucaristia della domenica in cui tutti ricevono la Parola e il Pane, indispensabili per affrontare la settimana.

I cristiani si considerano fratelli e sorelle: che nome splendido è questo! È un legame interiore il loro, un’unità che si realizza attraverso il cuore e lo spirito! I fratelli e le sorelle sono chiamati a sostenersi a vicenda. Quando uno di essi attraversa un periodo di difficoltà, non lo abbandonano, anche se lasciano a ciascuno una libertà completa.

I fratelli e le sorelle condividono gioie e pene. Si interessano l’uno all’altro e si preoccupano che ognuno abbia il necessario. Tra i fratelli e le sorelle non dovrebbe capitare che qualcuno ha troppo e altri non hanno nulla. La fraternità si verifica attraverso la condivisione!  I cristiani formano una famiglia: è la famiglia di Cristo! Ma non si tratta di un’espressione pia, né di un titolo onorifico. È una realtà da manifestare e una chiamata da vivere!

COLLABORATORI
La comunità è come un cantiere e ognuno è un operaio
. Ognuno si considera a servizio. Il lavoro nel cantiere è enorme. Perché possa progredire è essenziale ripartire i compiti. In questo modo nessun aspetto della costruzione sarà dimenticato e ognuno potrà investire pienamente i suoi talenti. Essa sarà in grado, così, di proseguire la missione che le è stata affidata: portare a compimento l’opera di amore di Gesù.

Una comunità non è una prigione, un posto in cui ci si deve uniformare in tutto e per tutto agli altri. È, invece, lo spazio in cui si mettono in comune i talenti personali, le idee, le ricerche, le attività… e anche quello che si ha. Il cristiano non dona solo il superfluo: egli «si» dona, senza contare né il denaro, né il suo amore, né il suo impegno, né la sua presenza. Dona le sue capacità e il suo tempo.

Tale dedizione incondizionata è il dono che, in modo particolare, ogni sacerdote fa di se stesso alla propria comunità; il sostegno deve essere, dunque, vicendevole.

STRUMENTI DI FRATERNITÀ
La Chiesa cattolica italiana, grazie alle firme di molti papà e di molte mamme, per destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica, offre aiuto, conforto e sostegno ai più fragili.

MA NON SOLO. Esiste anche «un servizio nazionale», l’Istituto Centrale Sostentamento Clero, dedicato ai sacerdoti. I preti non sono, infatti, superuomini, ma persone in carne e ossa, con le necessità e i bisogni di ognuno di noi. Sono a servizio delle parrocchie e ne costituiscono il cuore pulsante. Coloro che si sentono parte di una comunità, con le proprie offerte, destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero, pensano a loro, si prendono cura della loro esistenza. «Donare ai preti» equivale a «fare attraverso di loro», a compiere per mezzo di loro tutto il bene di cui sono capaci.

PROVA A SCOPRIRE

Attraverso una breve intervista al tuo parroco o alle catechiste

  • Perché in una città è necessaria una parrocchia?
  • Che significa far parte di una parrocchia?
  • Di quale servizio c’è bisogno in questo momento nella tua parrocchia in quanto nessuno lo svolge? Chi potrebbe assicurarlo?
  • Quali doti si richiedono in coloro che vogliono collaborare?

 

Alife-Caiazzo / Il Consiglio Presbiterale unito per il “sovvenire”

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L’8 ottobre scorso, si è riunito il Consiglio Presbiterale della diocesi di Alife-Caiazzo, presieduto dal Vescovo, S.E. Mons. Giacomo Cirulli. Uno dei punti all’ordine del giorno è stata la presentazione dei progetti, promossi dal Servizio Promozione della CEI, in particolare quello riguardante le Offerte per i sacerdoti della campagna “Uniti Possiamo”, lanciato lo scorso 18 settembre.

Per l’occasione è stata invitata a parlarne l’incaricata diocesana, che ha illustrato procedura e tempistica dell’iniziativa e ha distribuito ai sacerdoti presenti il libretto operativo, invitando soprattutto i vicari foranei ad organizzare incontri zonali, con i loro Consigli pastorali, Consigli Affari Economici, gruppi e associazioni.

I sacerdoti hanno dimostrato interesse, soprattutto per la novità introdotta quest’anno: al posto del bollettino postale per le erogazioni liberali, che si limitava al rapporto fedele-Istituto Centrale Sostentamento del Clero, in un modo alquanto distaccato e freddo, ora c’è il coinvolgimento più personalizzato tra fedeli-parroco-Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero-incaricato diocesano–incaricato regionale, come segno di corresponsabilità, di comunione e di condivisione, che rispecchia lo stile sinodale della Chiesa.

Il Vicario generale, anche Presidente dell’IDSC, ha infatti precisato che le ricevute rilasciate dagli Istituti Diocesani saranno valide a tutti gli effetti per la deducibilità dalla dichiarazione dei redditi ai fini del calcolo dell’IRPEF, fino ad un massimo di 1.032,91 euro annui.

A conclusione dell’incontro il Vescovo ha sottolineato sicuramente l’importanza della campagna, ma ha caldamente invitato i suoi sacerdoti a dare per primi l’esempio a donare, per poter essere testimoni concreti ed invitare così i loro fedeli a seguirli nel sovvenire per il bene della Chiesa.

Il cammino è già iniziato, nella prima fase, con 12 parrocchie, quelle previste in percentuale degli abitanti diocesani; e continuerà, coinvolgendo tutte le altre ad iscriversi sulla piattaforma Uniti possiamo per la seconda fase del progetto.

Seguiranno iniziative già prenotate da alcune parrocchie partecipanti, per sensibilizzare al tema le comunità di fedeli, caratterizzando così l’inizio dell’anno pastorale all’insegna del dono.

Annamaria Gregorio
Incaricato diocesano Alife-Caiazzo

Dicono di noi / La campagna informativa 8xmille di ottobre

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Riflessioni e storie da leggere e ascoltare accompagnano anche il mese di ottobre per ricordare il valore della firma.

Una serie di approfondimenti, pubblicati su settimanali e quotidiani a diffusione nazionale, hanno messo in luce alcune delle opere finanziate grazie ai fondi 8xmille alla Chiesa cattolica.

La Stampa illustra la rinascita della chiesa del SS. Sacramento e Rosario a Grottazzolina, in provincia di Fermo, ricostruita e restaurata grazie alle firme e all’impegno della cittadinanza, un segno di rilievo per tutta la comunità. Sullo stesso quotidiano il racconto della Mensa San Carlo di Palermo e il resoconto di un aiuto immediato che si è concretizzato in una donazione di 500mila euro, già disposti dalla CEI, alle Marche in seguito alla tragica alluvione di fine settembre.

La Repubblica si sposta a Bergamo per descrivere la quotidiana azione di accoglienza del Dormitorio Galgario, mentre Il Venerdì esplora le vite delle ospiti della casa d’accoglienza Madre Teresa di Calcutta di Foggia, dedicata a donne vittime di violenza con minori, e illustra il progetto Terra Condivisa nelle colline di Castel Vanierò, a pochi chilometri da Faenza, che offre, attraverso l’impegno in un orto sociale, un mano per superare emarginazione e disoccupazione.

Storie da leggere e anche da ascoltare come i podcast di “Oltre il buio”, disponibili su repubblica.it: a Foggia c’è una casa di accoglienza che dona una nuova vita alle persone segnate da violenza e sfruttamento – “La seconda vita delle donne invisibili” – mentre a Bergamo si racconta la quotidianità di un dormitorio nel periodo più intenso del Covid – “Un motore che non si ferma mai”-, quando nel primo lockdown non tutti avevano una casa in cui isolarsi. Spunti da leggere e ascoltare per apprezzare e sostenere la grande rete di mani tese che ogni giorno valorizza l’8xmille alla Chiesa cattolica, la firma della solidarietà.

In allegato i pdf.

Caritas Cefalù / Donato materiale scolastico a oltre 150 famiglie bisognose

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Anche quest’anno, con l’inizio del nuovo anno scolastico, la Caritas diocesana di Cefalù (Palermo) si è fatta vicina alle famiglie più bisognose. Con “Insieme prepariamo lo zaino”, il progetto per l’acquisto di materiale scolastico rivolto alle famiglie in condizione di disagio economico, grazie ai fondi 8xmille la diocesi di Cefalù ha aiutato circa 230 ragazzi in difficoltà ad affrontare l’anno da poco iniziato nell’acquisto di libri e materiale didattico.
Tante le richieste giunte da 21 parrocchie al Centro diocesano che ha offerto un piccolo aiuto a oltre 150 famiglie con l’acquisto di poco meno di mille libri di testo per gli studenti della scuola secondaria di 1° e 2° grado e di 68 kit di materiale didattico (astuccio, penne, colori, righello, gomma, colla, evidenziatore, quaderni) per i piccoli della scuola primaria per un totale di oltre 26mila euro.
“Un grazie al nostro Vescovo Giuseppe giunge per il tramite della Caritas dalle numerose famiglie – ha spiegato il diacono Gandolfo Sausa, direttore della Caritas diocesana –. Sui banchi della scuola i bambini crescono, diventano cittadini, uomini e donne responsabili della propria storia e operai del bene”.

(Fonte Sir)

Podcast / Storie 8xmille da ascoltare

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Ci sono incontri che cambiano la vita e che vale la pena di raccontare e di ascoltare. Ci sono mani tese che riescono a raggiungere le esistenze in cui tutto sembra perduto.

Da questa consapevolezza nasce il progetto di Podcast “oltre il buio” che ripercore, attraverso interviste e musica, il percorso che tante persone fanno dalle tenebre alla luce grazie all’aiuto di strutture, iniziative, progetti finanziati anche dai fondi 8xmille. Un viaggio in alcuni luoghi d’Italia dove volontari e operatori sociali alimentano storie di riscatto e accendono uno spiraglio di luce nelle situazioni più disperate. Grazie al supporto di una rete che opera nel silenzio.

Il progetto prevede il racconto di 5 storie tratte dalle opere riprese nella Campagna 8xmille 2022.

Al momento potete ascoltare le prime 3 qui

Telepromozioni 8xmille / A settembre e ottobre su TV2000

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Sono in onda su TV2000 dal 12 settembre le telepromozioni per informare i cittadini che ricevono il modello CU sulla possibilità di firmare ancora per l’8xmille anche se non si è obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi.

Nei tre brevi filmati  che verranno trasmessi 3 volte al giorno, da lunedì a venerdì, fino al 28 ottobre, si spiega non solo la modalità e i termini di partecipazione alla firma ma si illustra anche la possibilità  di chiamare il numero verde 800 034 152 per richiedere, qualora la si fosse smarrita, la scheda per apporre la firma .

Potete vederle qui

 

Presentazione

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(Mc 6,30-34): In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Cari incaricati,

in questi giorni ci siamo visti via web con molti di voi e, anche se molti non hanno potuto partecipare, questi incontri con il territorio rappresentano sempre un evento molto importante per me. Sono un momento in cui la mia esperienza con voi si arricchisce dei vostri suggerimenti, delle vostre critiche e, soprattutto, del vostro sostegno. Anche noi dell’ufficio, come voi del territorio, ne abbiamo bisogno!
È un periodo molto intenso stiamo chiudendo il progetto di raccolta delle firme con la compilazione dei questionari e già siamo proiettati “a tutto vapore” verso il progetto di raccolta delle donazioni con il progetto “Uniti Possiamo” che vede coinvolte, al momento, le 3.500 parrocchie che avevano già aderito al progetto “unafirmaXunire”. A queste ora se ne dovranno aggregare altre, perché l’obiettivo di raggiungere 5.000 parrocchie rimane valido. Ma soprattutto l’obiettivo fondamentale è quello di dimostrare come il vostro ruolo sia centrale per il sostegno economico della chiesa e per lo stimolo della comunità ad assumere un ruolo attivo.

Immagino che qualcuno si senta stanco come gli apostoli nel vangelo di Marco e sia tentato di pensare: “ma chi me lo fa fare”…. È legittimo ma Gesù rimettendosi a “insegnare loro molte cose” ci mostra come il suo amore vada oltre la stanchezza e ci insegna che il vero riposo nasce dall’amore. Un riposo che rigenera, che fa guardare agli altri e gioire con loro.

La situazione sanitaria ancora incerta, la crisi economica e sociale sono eventi ancora in atto e le previsioni degli esperti, purtroppo, non sono ottimistiche. Covid, guerra in Ucraina, caro energia, rincari anche dei beni primari continuano ad essere, in misura diversa, causa di fragilità e povertà diffuse; e in ultimo hanno inevitabilmente un effetto negativo sulle nostre raccolte. Ciò nonostante le nostre parrocchie e i nostri sacerdoti si renderanno disponibili, come meglio potranno, per offrire risposte concrete e conforto spirituale a coloro che avranno bisogno. E noi saremo al loro fianco facendo tutto il possibile per sostenerli.

Queste nostre attività promozionali, che possono sembrare secondarie o appartenere solo al mondo del “sovvenire”, sono invece in grado, a mio avviso, di contribuire a dare strumenti alle nostre diocesi e comunità parrocchiali per combattere tanta sofferenza. Non sottovalutiamo il valore che produce il parlare dei nostri temi. Essi non sono marginali. Il bene che moltiplica l’8xmille sul territorio e il sostegno ai sacerdoti nel loro servizio pastorale dimostrato dalle offerte deducibili, rappresentano una vera ricchezza. E vale la pena farla emergere.

È importante crederci. Per questa ragione torno a sottolineare quanto sia importante che le 3.500 parrocchie arrivino a 5.000 con il prossimo progetto “Uniti Possiamo” e che anche le 40 diocesi che mancano all’appello accettino questa sfida.

Vi invito a leggere gli articoli su questo numero di In Cerchio che parlano del progetto “Uniti Possiamo”, collegatevi al sito www.unitipossiamo.it per avere altre informazioni e i video informativi sulle procedure.

In chiusura una notizia che ci riguarda: il Servizio Promozione CEI, dal primo settembre, si avvale di una nuova risorsa. Diamo il benvenuto ad Adele Marzetta, che si occuperà della promozione delle Offerte deducibili e che arricchirà con la sua presenza e le sue competenze la nostra “famiglia” del sovvenire qui in CEI.

Buon lavoro a tutti voi

Massimo

Uniti nel dono / Le “buone” storie da condividere

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Vi segnaliamo due belle storie pubblicate su www.unitineldono.it che vi invitiamo a vedere, leggere e condividere con i vostri amici e parenti.

A Gonars, piccolo paese in provincia di Udine, la generosità del parroco don Michele Zanon, che ha aperto le porte della propria casa ai rifugiati ucraini in fuga dalle bombe, ha innescato una meravigliosa catena di solidarietà che ha coinvolto anche le comunità vicine. Nel solco di una accoglienza che ha radici lontane, che hanno solo ritrovato linfa e vitalità.

(“Segni di speranza e di vita”, di Giovanni Panozzo)

A Iglesias troviamo la casa dove si impara ad accogliersi gli uni gli altri. Centinaia di persone sono state ospitate in più di un quarto di secolo nella Casa di accoglienza Santo Stefano, fondata e diretta da don Roberto Sciolla grazie all’aiuto di decine di volontari, operatori del Servizio civile e obiettori di coscienza e grazie ai fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica.

  (Interviste e produzione del video di Manuela Borraccino – Riprese e montaggio di Davide Toro)