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Nuovi incaricati del “sovvenire” / A marzo incontro di formazione

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Per formare, promuovere, sensibilizzare la propria comunità ai valori/strumenti del “sovvenire”, l’incaricato diocesano ha necessità, a sua volta, di essere correttamente formato.

Da sempre in appositi corsi e negli ultimi anni all’interno del Campus ComuniDare, il Servizio Centrale ha curato la formazione specifica degli incaricati di nuova nomina. Purtroppo però dal 2022, a causa della pandemia, non è stato possibile rispettare tale impegno e quindi, di fatto, gli incaricati nominati negli ultimi due anni non hanno potuto partecipare ai corsi di formazione (anche se, come “coordinamento della Rete Territoriale” si è cercato comunque di sopperire con incontri via web e colloqui telefonici dedicati ai singoli nuovi incaricati diocesani per fornire loro una formazione essenziale e l’assistenza necessaria per svolgere al meglio il proprio mandato).

Riteniamo perciò indispensabile fare un corso di formazione ad hoc a tutti i nuovi incaricati nominati dal 1 gennaio 2020 a oggi, considerato anche la difficoltà oggettiva di dover formare le parrocchie che hanno aderito al progetto unafirmaXunire. L’incontro di formazione si terrà via web e si articolerà in 2 giorni i prossimi 23 e 24 marzo dalle ore 15.00 alle 16.30. Qualche giorno prima verrà inviato via mail il link per accedere all’evento.

Eventuali comunicazioni inviatele a: territorio@sovvenire.it

Per ulteriori informazioni fate riferimento a Stefano M. Gasseri.

Modello CU / Cosa fare per destinare l’8xmille

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Sono un pensionato e non devo presentare la dichiarazione dei redditi: come posso esercitare la scelta per la destinazione dell’8xmille ?
Per rispondere alla domanda è utile in primo luogo ricordare che l’ente che eroga la pensione deve certificare ogni anno l’importo della pensione relativa all’anno precedente (oltre eventuali ritenute fiscali ed altre informazioni).

A tale scopo, predispone un modello denominato “Certificazione Unica” (CU); a tale Certificazione è allegata anche la scheda per la scelta della destinazione dell’8xmille dell’IRPEF; sulla scheda è possibile effettuare anche la scelta del cinque e del due per mille dell’IRPEF.

Il pensionato riceve a casa il modello CU con la scheda per la scelta?
Fino a qualche anno fa la Certificazione veniva inviata dall’ente pensionistico direttamente a casa dell’interessato. In questi ultimi anni, invece, la Certificazione viene messa a disposizione del pensionato sul sito internet dell’ente.

Per stamparlo sono previste da ciascun ente varie modalità “tecnologiche” (ad esempio accedere alla propria area riservata utilizzando delle apposite credenziali). Per avere una copia del modello l’interessato può comunque recarsi presso l’ente o le sue strutture territoriali oppure presso Patronati, CAF e professionisti abilitati.

Ma se il pensionato non ha dimestichezza con la tecnologia e non si può recare presso l’ente o gli altri soggetti? Deve rinunciare alla scelta?
Assolutamente no! Nel caso in cui, per qualsiasi ragione, il pensionato non sia in possesso della Certificazione Unica (CU) e della relativa scheda, per la scelta può utilizzare l’apposita scheda presente all’interno del Modello REDDITI (in allegato).

In tal caso, negli appositi spazi della scheda dovranno essere indicati anche il codice Fiscale e le generalità del contribuente. Per effettuare la scelta:
1) nel riquadro relativo alla scelta per l’8xmille, firmare nella casella “Chiesa cattolica”, facendo attenzione a non invadere le altre caselle per non annullare la scelta;
2) firmare anche nello spazio “Firma” posto in fondo alla scheda nel riquadro “RISERVATO AI CONTRIBUENTI ESONERATI”
3) la scheda con la scelta deve essere inserita in una busta, che poi deve essere chiusa e deve recare cognome, nome, codice fiscale del pensionato e la   dicitura “SCELTA PER LA DESTINAZIONE DELL’OTTO, DEL CINQUE E DEL DUE PER MILLE DELL’IRPEF”. La scheda va integralmente inserita nella busta anche se si è espressa solo una delle scelte consentite.

Quando e dove si deve consegnare la busta con la scelta?
La busta dovrà essere consegnata entro il 30 novembre secondo una delle seguenti modalità:

– presso qualsiasi ufficio postale. Il servizio di ricezione è gratuito. L’ufficio postale rilascia un’apposita ricevuta.
– ad un intermediario fiscale abilitato alla trasmissione telematica (ad esempio commercialisti, CAF). Gli intermediari devono rilasciare, anche se non richiesta, una ricevuta attestante l’impegno a trasmettere la scelta; inoltre hanno facoltà di accettare la scheda e possono chiedere un corrispettivo per il servizio.

Presentazione

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Amici incaricati,

incontravi, anche solo in collegamento, è sempre fonte di gioia e mi dona conforto. Vi devo confessare che prima di venire al Servizio Promozione come responsabile, non credevo ci fossero nelle diocesi dei volontari così pieni di passione e dedizione, che anche nelle critiche dimostrano quanto siano legati a questo servizio e alla Chiesa.

Il vostro è un impegno che si articola su tanti fronti, anche fuori dal contesto pastorale. Ed oggi ancora di più la Chiesa ha bisogno del vostro aiuto e impegno per ridare vita ad una comunità che nel tempo si era un po’ assopita.

I nuovi progetti sono l’occasione per riportare al centro dell’attenzione il ruolo della rete del “sovvenire”. Tutto per raggiungere l’obiettivo di assicurare alla nostra Chiesa le risorse necessarie per la sua missione, che poi è anche la nostra.

Ebbene, ora si tratta ancora una volta di mettercela tutta per il progetto di cui vi ho parlato i primi giorni di febbraio “unafirmaXunire”. Reclutare 5.000 parrocchie mi rendo conto che sarà non “una” sfida, ma “la” sfida principale. Noi ce la metteremo tutta a livello nazionale per dare informazioni, assistenza e materiali utili per la realizzazione di questa attività. L’obiettivo di raccogliere schede CU e compensare la perdita di un milione di firme è ambizioso, ma insieme ce la faremo.

Ricordo che già è attivo un call center con un numero telefonico di supporto alle parrocchie che troverete nell’articolo dedicato a questo progetto.

Per avere più dati possibili relativi alla raccolta dei CU 2022, ma anche per darvi un resoconto del progetto successivo legato alla raccolta delle Offerte deducibili, abbiamo pensato, in accordo con la Segreteria Generale e Mons. Donato Negro, di rimandare il nostro Convegno nazionale di qualche mese. Quindi non si terrà più a ottobre 2022, ma i primi mesi del 2023. Spero che questo non vi dispiaccia, ma così avremo notizie certe e definitive da commentare e sulle quali poter ripartire il prossimo anno.

Avrò comunque il piacere di incontrare tra poche settimane probabilmente via web gli incaricati diocesani nominati dal primo gennaio 2020 per un corso di introduzione a questo incarico. Il mancato appuntamento del Campus Comunidare degli ultimi 2 anni dovuto alla pandemia ha infatti sacrificato, oltre il Convegno nazionale, anche questo evento che coinvolgeva gli incaricati di recente nomina. Il Campus ritornerà a settembre, nel frattempo sono certo sarà utile anticipare un incontro a breve termine con i nostri nuovi amici, arrivati da poco nel mondo del “sovvenire”.

Vi invito a leggere le altre notizie in questa nostra Newsletter. Io vi do appuntamento al prossimo numero.

Buon lavoro e un caro saluto a tutti voi.

Massimo

Il Papa ai sacerdoti / Il prete non è uno “scapolo” ma un buon pastore dal cuore sempre aperto

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Non “discorsi interminabili” e teorie “su ciò che dovrebbe essere” la teologia del sacerdozio, ma quattro “vicinanze”, a Dio, al Vescovo, tra i presbiteri e al popolo, che “possono aiutare in modo pratico, concreto e speranzoso a ravvivare il dono e la fecondità che un giorno ci sono stati promessi” come presbiteri. L’intervento di Papa Francesco che ha aperto il Simposio “Per una teologia fondamentale del sacerdozio”, promosso dalla Congregazione per i Vescovi in Aula Paolo VI (17-19 febbraio 2022), ha avuto lo scopo di “condividere gli atteggiamenti che danno solidità alla persona del sacerdote, le quattro colonne costitutive della nostra vita sacerdotale” e che chiama le “quattro vicinanze”, “perché seguono lo stile di Dio, che fondamentalmente è uno stile di vicinanza”. (Ascolta il servizio con la voce del Papa).

Il servizio di Alessandro di Bussolo per Radio Vaticana.

Amico del Clero / Sul mensile FACI il Campus Comunidare

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Confermando lo spirito di piena collaborazione che contraddistingue ormai da anni il Servizio Promozione della CEI e la FACI, è stata ha rinnovata anche quest’anno la disponibilità della Federazione ad ospitare sul mensile L’Amico del Clero argomenti inerenti il “sovvenire”. A febbraio il primo appuntamento, nel quale è stato affrontato un argomento molto importante: la formazione dei seminaristi. Il contributo porta la firma di un membro del Comitato CEI per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, don Graziano Donà.

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Educare al “sovvenire”: una sfida dei nostri giorni

I Vescovi italiani nel documento Sostenere la Chiesa per servire tutti del 2008, fecero proprio un impegno educativo sui temi e i meccanismi del “sovvenire”. Dopo vent’anni dall’introduzione in Italia del nuovo sistema di sostegno economico alla Chiesa cattolica, il bilancio era stato giudicato infatti molto positivo e alla doverosa gratitudine, i Vescovi avevano inoltre voluto esplicitare la necessità di proseguire il cammino curando soprattutto l’aspetto comunicativo e qualificando sempre più l’aspetto formativo.

Diventava così importante e prioritario sentirsi coinvolti nell’educare al “sovvenire”. Interessante è a tal proposito l’affermazione che ritroviamo al n. 11: Educare al sovvenire è una via assai concreta per accrescere il senso di appartenenza ecclesiale, la partecipazione e la corresponsabilità.

Tra i destinatari della formazione venivano indicati anche i Seminaristi. Nel documento ad essi è rivolta un’esplicita raccomandazione: Negli anni della formazione al ministero ordinato vi saranno presentate le motivazioni teologiche e pastorali che sono alla base del sistema di sostegno economico alla Chiesa in Italia e i concreti meccanismi del suo funzionamento. È importante che li conosciate e li facciate vostri, per essere in grado un giorno di accompagnare con convinzione e con lealtà le comunità che vi saranno affidate. Così facendo, crescerete anche nel senso di solidarietà e nello spirito di condivisione (16).

I Vescovi affidarono al Servizio Promozione della CEI il compito di organizzare un Campus “integrativo” dedicato ai Seminaristi sia a supporto dei piani di studio dei Seminari ma anche per raggiungere una maggiore grado di approfondimento e di uniformità sui temi del “sovvenire”.

Questo Campus si è sempre tenuto in strutture poco distanti da Roma nella prima settimana di settembre. La particolarità è stata la scelta del titolo: “Comunidare”. Ad intuito sembra una banale fusione di più parole, ma in realtà c’è un contenuto che si vuol trasmettere e cioè che non si può comunicare se non quello che si dà e il cuore della Chiesa è la comunione. Il sistema del “sovvenire”, prima di essere la soluzione al problema tecnico del sostentamento del clero e dei bisogni pastorali, è un’idea-forza: condividere il dono che è la Chiesa stessa.

Il Campus Comunidare, dopo un primo periodo di sperimentazione, è proseguito ininterrottamente fino al 2019 e ha sempre visto ogni anno la partecipazione di un centinaio di Seminaristi, prevalentemente dei seminari del sud Italia. Alla guida dei Seminaristi ci sono stati docenti qualificati a cui si è aggiunta la preziosa partecipazione sia del Segretario Generale che di vari responsabili di Uffici della CEI. L’arrivo della pandemia ha costretto alla sospensione ma per il 2022 si preannunciano importanti novità che avremo modo di comunicare molto presto.

Da sottolineare comunque che il tema legato all’educare al “sovvenire” non ha come destinatari solo i Seminaristi ma tutta la comunità ecclesiale. Le proposte rivolte ai sacerdoti, ai consigli pastorali, ad alcune categorie professionali, ai fedeli in termini di modalità sono diversificate. Ad ogni modo per tutti rimane lo stesso obiettivo: educare ed educarsi al “sovvenire” e ai suoi valori evangelici per maturare e possibilmente accrescere il senso di appartenenza ecclesiale, la partecipazione e la corresponsabilità.

Don Graziano Donà
Membro del Comitato CEI per la Promozione del Sostegno Economico alla Chiesa

Rendiconti 8xmille regionali / Uno sforzo che vale la pena di fare

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Nei recenti incontri interregionali svoltisi in collegamento all’inizio di febbraio, è stata ribadita l’importanza e la necessità che ogni Regione provveda a pubblicare i bilanci sull’uso dei fondi 8xmille delle proprie diocesi, soprattutto facendo riferimento alle opere realizzate con i suddetti fondi.

Oltre ad essere un concreto segno di trasparenza è anche il modo migliore di comunicare/promuovere il lavoro svolto alle proprie comunità. Una buona visibilità della grande attività che la Chiesa fa con i fondi 8xmille derivanti dalle firme dei contribuenti, passa anche per questa rendicontazione.

Circa un anno fa, in base ad un sondaggio fatto tra i referenti regionali, è scaturito un dato abbastanza allarmante e per certi versi deludente.

Infatti alla domanda su quante Regioni avessero stimolato ed ottenuto la realizzazione di un libro “bianco” sulle opere realizzate dalle proprie diocesi con i fondi 8xmille e le relative rendicontazioni, i risultati sono stati i seguenti:

tranne un breve periodo (fino al 2018), che ha visto la partecipazione di 2 Regioni su 16, da 4 anni ad oggi una sola regione (l’Umbria) ha realizzato in modo sistematico e continuativo un libretto con le opere.

Il modello è risultato più adatto e più attento al rispetto dei costi/benefici (il resoconto nella sezione 8xmille in questo numero di In Cerchio). Si tratta di un libretto cartaceo agile, non di grosse dimensioni, aggiornabile in tempi brevi. La comunicazione è stata ottima, specie nell’utilizzo dei mass media locali/regionali.
Sarebbe un esempio da seguire, considerando che al momento non ci sono Regioni che realizzano nulla del genere (o qualcosa del genere).

Donare vale quanto fare / La comunità cristiana e i suoi preti

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Uscirà nel numero di marzo di Catechisti Parrocchiali questo articolo di don Roberto Laurita dedicato ai sacerdoti e al loro sostentamento.

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Dopo un rapido viaggio, nell’inverno dell’anno 49-50, Paolo e i suoi compagni raggiungono la città di Filippi, nella regione della Macedonia. Si tratta di una colonia romana, luogo di residenza di ex-legionari. Gli ebrei sono poco numerosi e non hanno neppure una sinagoga. Per pregare si radunano fuori delle mura della città. La loro situazione è delicata. Qualche mese prima l’imperatore Claudio ha cacciato gli ebrei da Roma. Ogni propaganda ebraica è proibita. Ecco dunque Paolo, cittadino romano, che entra in una città romana. È la prima città dell’attuale Europa in cui viene predicato il Vangelo.

L’OSPITALITÀ DI LIDIA
Lidia, commerciante di porpora, originaria della città pagana di Tiatira, risiede a Filippi. Colpita dalle parole di Paolo, si fa battezzare e spinge i missionari a andare ad abitare nella sua casa. Il racconto di Luca, negli Atti degli Apostoli, è semplice e bello: «C’era ad ascoltare anche una donna di nome Lidia… e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo. Dopo essere stata battezzata assieme alla sua famiglia, ci invitò: “Se avete giudicato che io sia fedele al Signore, venite ad abitare nella mia casa. E ci costrinse ad accettare”» (At 16,14-15).

A Filippi Paolo e Sila sono ingiustamente accusati di fare propaganda ebraica. Vengono battuti, imprigionati e poi liberati. Ma devono abbandonare la città. Paolo vi ritornerà ancora due volte in occasione del suo terzo viaggio: all’andata, nell’autunno del 57, e al ritorno, a Pasqua del 58. Nel frattempo scrive ai filippesi una lettera in cui esprime la relazione privilegiata che egli ha conservato con questa prima comunità della Macedonia.

UNA COMUNITÀ CHE SOSTIENE L’APOSTOLO
I cristiani di Filippi si sono dimostrati sempre generosi e attenti alle necessità di Paolo. Ed è solo da loro che egli accetta denaro per vivere. L’apostolo lo ricorda con gratitudine: «Voi di Filippi, lo sapete bene: quando lasciai la Macedonia e cominciai a diffondere altrove il messaggio del Vangelo, soltanto voi, e nessun’altra comunità, avete voluto prendervi cura di me. E anche a Tessalonica mi avete mandato, più di una volta, il necessario di cui avevo bisogno» (Fil 4,15-16). Al momento in cui scrive Paolo è in prigione, a Efeso, a causa del Vangelo e lì lo raggiunge Epafrodito, inviato dai Filippesi per portare gli aiuti. L’apostolo non può fare a meno di dire la sua riconoscenza: «Ancora una volta mi avete aiutato concretamente. Me ne sono molto rallegrato, come di un dono che viene dal Signore. È vero che vi siete sempre occupàti di me … Ora che Epafrodito mi ha portato quel che voi mi avete mandato, non ho più bisogno di nulla. Anzi, ho più del necessario. Il vostro dono è un’offerta gradita, è come il profumo di un sacrificio che Dio accoglie volentieri» (4,10.18).

E OGGI? LE COMUNITÀ CRISTIANE E I LORO PRETI
L’esempio dei cristiani di Filippi, i primi discepoli di Gesù in Europa, non è andato perduto. Lungo i secoli e anche oggi, nelle comunità i fedeli prendono a cuore la vita dei loro preti. Qualche volta lo fanno direttamente: un biglietto di auguri, un piccolo dono, una bottiglia di vino, accompagnata da un dolce, una visita sono un segno di vicinanza, di stima, di incoraggiamento di amicizia. Ma c’è un modo «organizzato» per sostenere tutti i preti, anche quelli che non conosciamo e che, forse, hanno maggiormente bisogno di aiuto. A questo proposito uno strumento prezioso è l’Istituto Centrale di Sostentamento del Clero, che raccoglie le offerte dall’Italia e, attraverso di esse, assicura a tutti i preti che operano nel nostro Paese, e anche a quelli che svolgono un servizio all’estero, la possibilità di affrontare serenamente le spese necessarie per vivere decorosamente.

DONI IN DENARO
Una comunità cristiana non può sviluppare le sue attività senza ricorrere al denaro. Alcuni pensano, talvolta in modo piuttosto idealizzato e irreale, che una comunità cristiana non ha bisogno né di denaro, né di beni materiali. La fede in Dio e la buona volontà dovrebbero essere sufficienti…

Ma è possibile curare l’edificio della chiesa, formare responsabili competenti, organizzare incontri, aiutare i bisognosi, annunciare la Buona Novella per mezzo di libri, film, giornali…, senza disporre di denaro?

È importante che i cristiani partecipino allo sviluppo delle loro comunità attraverso doni in denaro e questo per renderla maggiormente capace e dotata delle risorse necessarie per annunciare il Vangelo nel mondo d’oggi.

DIFFIDENZA
Coloro che sognano una Chiesa «senza denaro» hanno, in un certo senso, ragione. Sanno bene che il denaro non è cattivo, ma che tutto dipende dall’uso che se ne fa. Hanno semplicemente paura del potere che il denaro esercita anche sui cuori più puri. Temono che riesca a sporcare anche le migliori intenzioni… Francesco d’Assisi diceva: «Il denaro è un buon servitore, ma può diventare un padrone tirannico». Ecco perché tocca a tutti, e soprattutto ai responsabili, vegliare con saggezza evangelica perché nella Chiesa i doni in denaro servano unicamente all’annuncio del Vangelo e alla condivisione con i più poveri.

Proprio per questo è nato «il servizio nazionale», l’Istituto Centrale di Sostentamento del Clero, perché chi vuole donare possa essere sicuro di offrire un sostegno a tutti i preti, in qualunque zona si trovino a operare. I preti non sono superuomini, ma persone in carne e ossa, con le necessità e i bisogni di ognuno di noi. Sono a servizio delle parrocchie e ne costituiscono il cuore pulsante. Prendersi cura della loro esistenza significa consentire loro di agire a favore degli altri senza troppi ostacoli ed eccessive difficoltà. «Donare a loro» equivale a fare attraverso di loro, a compiere per mezzo loro tutto il bene di cui sono capaci. Uniamoci dunque nel dono con i nostri sacerdoti.

PROVA A SCOPRIRE…

attraverso una breve intervista al tuo parroco:

  • i tanti impegni che riesce a realizzare, dal mattino alla sera, di un giorno qualsiasi;
  • le diverse persone che incontra e perché;
  • i problemi piccoli e grandi che deve affrontare…

C’è qualcuno che lo aiuta? Chi sono i suoi collaboratori?

E c’è chi si prende cura di lui?

Le storie di tanti sacerdoti possono essere viste su www.unitineldono.it dove è possibile anche donare per loro.

unafirmaXunire / Reclutamento parrocchie

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Siamo entrati nel vivo del progetto “unafirmaXunire”; questa è la fase più importante, perché il reclutamento di parrocchie idonee a impegnarcisi è la condizione senza la quale nessun progetto potrà mai realizzarsi.

Anche se l’attuale contesto ecclesiale che caratterizza il territorio rende difficoltoso il coinvolgimento delle parrocchie, una volta avviata, la struttura creata consentirà nel tempo di ottimizzare al massimo la capacità delle realtà locali di contribuire in modo significativo alla promozione delle forme di sostentamento della Chiesa (oggi le firme, domani la raccolta Offerte).

Il sostegno economico di cui parliamo è per la Chiesa in tutte le sue forme, strutture e persone (parrocchie e sacerdoti inclusi).

Per rispondere ad alcune “domande comuni” che hanno caratterizzato la gran parte delle vostre segnalazioni, alleghiamo un estratto della presentazione fatta nei recenti incontri via web divisi per zone: Nord, Centro, Sud, con evidenziati i prossimi passi da seguire.

Ricordiamo che è della massima importanza l’utilizzo esclusivo dell’help desk per qualsiasi necessità: file non arrivati, dubbi sulle scadenze, maggiori dettagli sul da farsi.

L’assistenza è globale ed immediata. Verrà fatto un puntuale tracciamento delle segnalazioni che consentirà di risolvere in tempi brevi problematiche “comuni e condivise”.

HELP DESK (già attivo): Tel: 0697858414

Mail: assistenza@sovvenire.it

Dal LUNEDI al VENERDI – orario: 9.00/13.00 – 15.00/19.00

Vi ringraziamo per la vostra disponibilità e per il servizio che offrite alla Chiesa.

Quaresima / Su unitineldono.it tornano i video ispirati alla Parola della domenica

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Come abbiamo già fatto in occasione dell’Avvento, anche in Quaresima torna la proposta spirituale di un percorso in sei tappe, una per ogni domenica fino a quella delle Palme.

Ci lasceremo interpellare, ogni settimana, da un versetto della Parola tratto dalla liturgia domenicale. Quel testo illuminerà una serie di esperienze di vita: storie provenienti dalle nostre comunità, legate a doppio filo alla testimonianza di alcuni sacerdoti o ai frutti del loro lavoro apostolico.

Ecco i temi che verranno proposti, dal 6 marzo al 10 aprile:

  • Il digiuno nell’esperienza di fede (I domenica)
  • Quando la preghiera cambia la vita (II domenica)
  • La fede e il dolore inspiegabile (III domenica)
  • Rinascere, per un nuovo inizio (IV domenica)
  • La riconciliazione guarisce il cuore (V domenica)
  • Accogliere la croce per risorgere (domenica delle Palme)

I video saranno pubblicati nel sito www.unitineldono.it e su YouTube e saranno rilanciati anche sulla pagina Facebook delle offerte per i sacerdoti.

Sovvenire di marzo / La rivista è disponibile online

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Il numero di marzo della rivista Sovvenire (che è in consegna in questi giorni, nella sua versione cartacea, nelle case dei donatori che lo hanno richiesto) è disponibile online sia nel sito Sovvenire.it che su Unitineldono.it, solo in formato pdf.

Il numero di questo trimestre è dedicato in modo particolare alla Quaresima, con storie e contributi che ne approfondiscono i tre pilastri fondamentali: preghiera, digiuno, carità.

Tra i contributi spiccano quello del Card. Angelo De Donatis (terza tappa del suo “viaggio nella preghiera”) e quello di don Fabio Rosini (dossier sul senso cristiano del digiuno).