Gli incaricati diocesani del “sovvenire” riceveranno all’inizio di settembre due copie della rivista di Catechisti Parrocchiali (edito dalle Paoline) con il poster dedicato all’Avvento.
La rivista, che già molti di voi conoscono per averla ricevuta lo scorso mese di marzo, può rappresentare una nuova occasione per favorire un incontro con il direttore dell’Ufficio Catechistico della propria diocesi. Riteniamo possa essere uno strumento utile per i catechisti con particolare riferimento ad un nuovo articolo sul sostentamento dei sacerdoti di don Roberto Laurita che si trova alle 40 e 41 dal titolo I preti: come si sostengono? All’interno si comunica anche la Giornata Nazionale fissata per il 19 settembre.
Come era stato già evidenziato, l’incontro con il direttore dell’Ufficio Catechistico è un’attività che si inserisce nell’ottica di una collaborazione che può promuovere (o far proseguire) la “pastorale integrata diocesana” già avviata da molti incaricati del “sovvenire”.
Catechisti Parrocchiali può dunque diventare, in quest’ultimo periodo dell’anno – che sappiamo molto proficuo per parlare delle Offerte per il sostentamento del clero – un ulteriore “punto d’incontro” per promuovere un “itinerario” che continuerà, auspichiamo anche in futuro, tra gli incaricati del “sovvenire” e i responsabili del catechismo diocesano.
Per quanti volessero abbonarsi alla rivista Catechisti Parrocchiali in allegato le modalità.
vai all’articolo Attilio Marazzi ci ha pensato un po’ su prima di accettare, ma alla fine ci ha detto di sì e ne siamo contentissimi. Nella sua esperienza personale, le Offerte deducibili per i sacerdoti sono entrate ben prima che le vicende della sua vita lo conducessero, dal 2006, a servire la comunità di Crema come incaricato diocesano per il “sovvenire”, e poi l’intera Lombardia come referente regionale.
Con generosità Attilio ha accettato di raccontarci le motivazioni che lo hanno spinto alla donazione, e troverete la sua testimonianza, semplice e asciutta, nel nuovo sito e sulle pagine del prossimo numero di Sovvenire.
“Non c’è una molla che scatta – ha detto tra le altre cose Marazzi –, succede come per la fede. Si tratta di un dono che si scopre, e che si può accogliere e conservare oppure perdere. Certamente è fondamentale l’esempio che riceviamo dai sacerdoti che incontriamo. Quando quell’esempio non è buono, e per fortuna accade molto raramente, la molla si inceppa da sola e la spinta a donare si spegne. Io però sono stato fortunato: ne ho visti e ne vedo tanti che si spendono con assoluta dedizione e questo mi dà la forza per tenere questa fiamma che ho nel cuore sempre accesa”.
Non vorremmo che il suo rimanesse un caso isolato: saremo felici di ospitare, in rete e in pagina, anche tutti gli altri racconti di chi, tra voi, vorrà farlo. Non si tratta di prosopopea, fanatismo o esibizionismo. Al contrario, siamo certi che condividere le motivazioni più intime e profonde che ci spingono a donare può essere esso stesso un dono straordinario da scambiarci gli uni gli altri e può scatenare un effetto “domino” di emulazione positiva e di reciproca ispirazione. Ci crediamo e vogliamo scommetterci: aiutateci a vincere la scommessa!
Tutti quelli che lo desiderassero, possono proporre la propria testimonianze scrivendo alla redazione della rivista e del sito: redazione@unitineldono.it. Ci contiamo.
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Partirà il primo settembre un nuovo bando giornalistico fatto in collaborazione con la Federazione Italiana Settimanali Cattolici (Fisc) dedicato alla Offerte per il sostentamento dei sacerdoti. La selezione, che si chiamerà “Pubbliredazionale Offerte”, è aperta a redattori e collaboratori dei settimanali cattolici italiani aderenti alla Fisc, che abbiano compiuto il 18° anno di età.
Ogni testata partecipante dovrà pubblicare (nel periodo 1/9/2021 – 28/02/2022):
2 pagine per la Giornata Nazionale Offerte del 19 settembre
1 pubbliredazionale sulla storia di un sacerdote diocesano entro novembre 2021
1 seconda storia di sacerdote entro febbraio 2022
Sarà un’occasione preziosa per lanciare il nuovo logo e sito www.unitineldono.it e far conoscere il perchè del cambiamento. Inoltre si informeranno i lettori dei nostri settimanali cattolici sugli appuntamenti di settembre (oltre la Giornata Nazionale del 19 settembre anche la maratona su TV2000 del 27 settembre).
Inoltre gli appuntamenti successivi rappresenteranno un’occasione importante per raccontare delle belle storie sulle nostre comunità parrocchiali e sui nostri sacerdoti.
In allegato il regolamento. Per ulteriori informazioni contattare la segreteria della Fisc scrivendo a fisc@fisc.it.
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Uno dei vincitori di 8xmille senza frontiere 2021 è stato Toscana Oggi, il settimanale delle diocesi della regione.
L’articolo finalista, di don Maurizio Gronchi, racconta di Casa Ilaria, il progetto che si articola in una struttura multifunzionale combinando turismo e ristorazione solidale, agricolturasociale e laboratori creativi, pet-therapy e ippoterapia. Oltre a sostegno psicologico e psicoterapia, attività fisica, percorsi formativi ed esperienze culturali. Avviata nel 2016, l’opera si sta concretizzando grazie all’importante contributo dell’8xmille alla Chiesa cattolica. Oltre al sostegno di tanti donatori e partner. È stato anche realizzato un video da TV2000 che mostra con le immagini le attività dell’antico sito monastico della Badia di Carigi a Montefoscoli dove si coniuga accoglienza, spiritualità ed ospitalità.
Casa Ilaria è un grande sogno collettivo, che diventa realtà». Laura Capantini, presidente della Fondazione che ha promosso la struttura, fa riferimento alle parole di Papa Francesco: «Dobbiamo perseverare sulla strada dei sogni», ha scritto nella Christus vivit, e nella nuova encliclica Fratelli Tutti ribadisce: «i sogni si costruiscono insieme».
Nel cuore delle colline toscane, a Montefoscoli, in provincia di Pisa, in un antico sito monastico – la badia di Carigi – si realizza un progetto speciale di ospitalità e ristorazione, agricoltura sociale, laboratori e attività formative, culturali e spirituali, eventi di socialità e incontro insieme alle persone più fragili.
Il progetto, spiega la presidente Capantini, promosso dalla Fondazione e dalla Cooperativa sociale azienda agricola Casa Ilaria, nasce in ricordo di suor Ilaria Meoli, medico, infettivologo, suora carmelitana, scomparsa prematuramente a soli trentasette anni, il 10 marzo 2007 in Repubblica Centrafricana, mentre si dedicava alla costruzione di un ospedale intitolato a Giovanni Paolo II, specializzato nella cura delle malattie infettive. «Sulla scia della testimonianza della sua vita, spesa accanto e per i più deboli – sottolinea la presidente – un gruppo di amici e volontari, con la consulenza spirituale di don Maurizio Gronchi, ispirandosi ai valori dell’accoglienza e della cura della vulnerabilità, della libertà e della gratuità, ha dato vita questo luogo speciale, in cui la storia millenaria, la bellezza del creato, la generosità e l’impegno infaticabile di tanti volontari convergono a costruire “una casa per tutti” e in particolare per chi si trova in condizione di svantaggio, handicap, povertà ed emarginazione, offrendo opportunità di compagnia e crescita, ma soprattutto inserimento lavorativo e occupazionale».
L’opera, avviata nel 2016, si sta concretizzando grazie ai fondi dell’8xmille destinati alla Chiesa cattolica, e al sostegno di tanti donatori e partner che offrono gratuitamente la loro professionalità, il loro lavoro, i materiali per costruire e lavorare.
Il progetto, racconta ancora Laura Capantini, «mette radici sulla collina di Carigi nel 2017, con il restauro della Cappella dei Santi Ippolito e Cassiano, compiuto grazie al generoso e incoraggiante contributo del cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale emerito del Sinodo dei vescovi». Alla consacrazione della Cappella – memoria storica dell’antica Badia, fondata dai monaci Camaldolesi grazie a una donazione dei fratelli Ubaldo e Farolfo nel 1024 – segue immediatamente la posa della prima pietra per la ricostruzione dell’edificio principale: una cascina leopoldina, che diverrà luogo di ospitalità e ristoro per singoli, gruppi e famiglie, completamente accessibile a ogni tipo di disabilità.
E proprio in vista dell’apertura di questa struttura, Casa Ilaria avvia «Ristorazioni», un percorso di formazione alla professione di cameriere di sala e aiuto in cucina, che coinvolge sei giovani con autismo: «Beatrice, Diego, Gabriele, Leonardo e Vittoria sono i nostri camerieri speciali, insieme a Jacopo, aspirante pasticciere». Il corso viene ospitato al ristorante «Il Cavatappi» di Calcinaia, dove i ragazzi si misurano con il servizio ai tavoli e i clienti, superando in modo stupefacente i loro limiti e i nostri pregiudizi, in un’esperienza di reale integrazione, grazie alla dedizione di Simone Brogi, il presidente della Cooperativa sociale Casa Ilaria e della sua famiglia, in collaborazione con l’associazione Autismo Pisa (progettoRistorAzioni su Facebook).
Parallelamente, da tre anni è ormai operativa l’agricoltura biologica e sociale, attività in cui sono stati inserite oltre dodici persone in situazione di svantaggio e marginalità: «I dodici ettari di terreno che circondano Casa Ilaria sono coltivati a orto, frutteto e seminativo. I prodotti vengono venduti in loco e attraverso gruppi di acquisto solidale».
Recentemente, nel mese di settembre, si è inaugurato il Centro Polifunzionale intitolato al prof. Mario Guazzelli, concluso grazie all’aiuto della Fondazione Iris, dove sono attivi i servizi di ascolto e consulenza psicologica – già avviati telefonicamente durante il periodo di lockdown – gli incontri a sostegno del lavoro agricolo e i laboratori di canto&danza, yoga, e arteterapia.
L’arte infatti, spiega la presidente Laura Capantini, è un’altra delle grandi risorse di Casa Ilaria: «L’ultima iniziativa – del 26 settembre scorso – è stata l’inaugurazione di una Via Crucis, donataci dal curatore d’arte Filippo Lotti, che ha coinvolto quattordici artisti toscani, a cui è stata affidata la rappresentazione di una stazione da collocare nella Cappella. Un’opera corale, una sfida di armonizzazione delle differenze e di valorizzazione dei diversi talenti, che ben rappresenta Casa Ilaria. Un luogo dove la cura della terra e delle relazioni, nelle loro drammatiche fragilità, il benessere del creato e la dignità umana vengono “coltivate” insieme, attraverso azioni concrete, quotidiane che vincano “la cultura dello scarto”. Dove tutti sono accolti nella condivisione della propria radice di vulnerabilità e nel proprio destino di felice salvezza, e a ciascuno è chiesto non tanto chi è, ma per chi è, a chi dona la sua vita, per che cosa passa su questa terra, come ci insegna Papa Francesco». Uno spazio in cui sperimentare che «in questi momenti, nei quali tutto sembra dissolversi e perdere consistenza, ci fa bene appellarci alla solidità che deriva dal saperci responsabili della fragilità degli altri cercando un destino comune» (Fratelli tutti) e che, come afferma l’assistente spirituale, don Maurizio Gronchi, «l’amore sconfinato è la vera cura della malattia di un mondo chiuso nell’egoismo».
Per saperne di più, www.casailaria.it, progettocasailaria su Facebook.
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Al ritorno dalla pausa estiva ci attendono grandi e belle novità. Col mese di settembre il sito delle Offerte per i sacerdoti (www.insiemeaisacerdoti.it) cambierà volto, logo e nome. Il nuovo sito sarà www.unitineldono.it e fin dal nome si capisce che lo spazio dedicato ai donatori, vero motore di ogni nostra attività, è destinato a crescere.
Le mani colorate con la croce bianca che campeggiavano nel precedente logo, saranno sostituite da una mano aperta che diventa un albero, nel gesto del dono.
Tra le foglioline azzurre del nuovo logo, ne spiccherà una gialla, a ricordarci la centralità del sacerdote nella vita della comunità ma anche l’unicità di ciascun donatore. E proprio alle loro (nostre) storie, alle loro (nostre) testimonianze, il nuovo sito darà uno spazio nuovo.
La stessa piccola rivoluzione copernicana accompagnerà la nuova veste grafica della rivista Sovvenire, a partire dal numero di settembre/ottobre.
Tra le novità che accompagneranno le nuove pagine, alle quali stiamo lavorando da alcuni mesi, una maggiore varietà e vivacità nel racconto delle storie dei nostri sacerdoti e alcune collaborazioni che arricchiranno ogni numero: la fondazione Missio sarà il partner che ci permetterà di spaziare in giro per il mondo sulle tracce dei sacerdoti fidei donum, mentre l’Ufficio studi di Caritas Italiana ci fornirà dati e numeri sull’impatto sociale del lavoro dei nostri preti, materiale prezioso che vi restituiremo in una nuova e più accattivante veste grafica.
In chiusura della rivista, e ovviamente online nel sito, anche un piccolo regalo della Provvidenza: una riflessione sul valore e il significato della preghiera, regalataci dal Vicario di Papa Francesco per la diocesi di Roma: il Card. Angelo De Donatis.
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A luglio il Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo tenutasi ha approvato 101 progetti, per i quali saranno stanziati € 11.968.148 così suddivisi: € 7.253.193 per 60 progetti in Africa, € 1.780.693 per 23 progetti in America Latina; € 2.723.418 per 16 progetti in Asia; € 59.940 per 1 progetto in Medio Oriente; € 150.904 per 1 progetto in Europa; € 59.940
Tra gli interventi più significativi, sette sono in Africa: in Angola, nella Diocesi di Cabinda, verrà ampliato il centro multifunzionale e saranno acquistate le attrezzature necessarie per la realizzazione di una radio che supporterà la comunità locale con corsi di formazione e informazione; sempre in Angola, si procederà all’allestimento del Centro di accoglienza per bambini a Dori Lombe, nell’Arcidiocesi di Malanje. In Burkina Faso, invece, la Caritas sosterrà – con la costruzione di un pozzo e di un magazzino, ma anche con l’acquisto di sementi e veicoli – un gruppo di 37 piccoli imprenditori che, nella zona di Piiteng-Kuiti, hanno avviato un’attività agricola. In Camerun, le Suore di San Giuseppe di Cluny costruiranno un centro sanitario nel quartiere di Nassarao, a Garoua, per offrire assistenza medica di base alla popolazione che vive nella baraccopoli della zona. In Guinea Conakry, l’Organisation Catholique pour la Promotion Humaine – Caritas Diocesi di N’Zerekoré potenzierà i servizi offerti dal Centro Medico chirurgico di Gouecké, dotandolo di un’area Radiologia, di attrezzature per la rianimazione, di un gruppo elettrogeno e di pannelli solari. Nella Repubblica Democratica del Congo, si realizzeranno il nuovo Centro di formazione “Sainte Zita” che offrirà corsi di alfabetizzazione, taglio e cucito, informatica, economia domestica alle donne e alle giovani madri in difficoltà e un edificio con aule e laboratori per gli studenti dell’Institut Technique Médical di Kisanji.
Tra i progetti latino-americani, figura quello promosso dai Padri Rogazionisti del Cuore di Gesù che aumenteranno la capacità di accoglienza della scuola primaria San Agustin di Tucuman, in Argentina, per consentire ai minori più vulnerabili di accedere alle attività formative. In Perù, la Prelatura di Sicuani contribuirà al potenziamento dei sistemi di irrigazione e canalizzazione di alta quota a beneficio di 75 famiglie della comunità indigena di Yanaoca.
Nel Continente asiatico: in Bangladesh, le Suore Salesiane Missionarie di Maria costruiranno il nuovo edificio per la scuola per infermieri che accoglie studenti della comunità aborigena degli Adivasi che non possono permettersi di pagare le rette delle due scuole private presenti sul territorio. In India, la Diocesi di Kanjirapally doterà l’Ospedale di Mundakayam (che serve un’utenza di 1,8 milioni di persone) di un reparto di emergenza con letti di terapia intensiva e sette sale operatorie.
In Europa, infine, la Diocesi di Zrenjanin (Serbia) amplierà la Casa di riposo Misericordia che arriverà ad ospitare fino a 70 persone.
Storie, racconti, testimonianze di persone aiutate che grazie ai fondi dell’8xmille sono riuscite a ritrovare una speranza per un futuro migliore. Spesso anche il solo sentirsi accolti e ascoltati è stato un grande sollievo. Con la pandemia le persone si sono sentite sole e fragili, ma la Chiesa è sempre stata presente anche con la testimonianza di centinaia di volontari e sacerdoti sparsi sul territorio e vicini a chi era in difficoltà.
Tutto questo è stato possibile grazie al sostegno dei contribuenti che con una semplice firma per la Chiesa cattolica sostengono gli oltre 8 mila progetti ogni anno.
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Un grazie per il dono dei sacerdoti in mezzo a noi, questo il significato profondo delle offerte deducibili. Torna domenica 19 settembre la Giornata Nazionale delle Offerte per il sostentamento del clero diocesano, giunta quest’anno alla XXXIII edizione e celebrata in tutte le 26 mila parrocchie italiane.
La Giornata Nazionale delle Offerte è una domenica di sensibilizzazione che richiama l’attenzione sulla missione dei sacerdoti, sulla loro opera e sulle Offerte che sono dedicate al loro sostentamento.
“La Giornata Nazionale non è solo una domenica di gratitudine nei confronti dei sacerdoti ma è un’occasione per far comprendere ai fedeli quanto conta il loro contributo. Il sacerdote è un riferimento al nostro fianco che per svolgere il proprio compito ha bisogno di sostegno e supporto per vivere una vita decorosa. – sottolinea il responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – Le offerte rappresentano il segno concreto dell’appartenenza ad una stessa comunità di fedeli e costituiscono un mezzo per sostenere concretamente tutti i sacerdoti, dal più lontano al nostro.Tanto più in questo anno e mezzo segnato dal Covid, in cui da mesi i preti diocesani continuano a tenere unite le comunità provate dalla pandemia,promuovono progetti anti-crisi per famiglie, anziani e giovani in cerca di occupazione, incoraggiano i più soli e non smettono di servire il numero crescente di nuovi poveri”.
Nonostante siano state istituite nel 1984, a seguito della revisione concordataria, le Offerte deducibili sono ancora poco comprese ed utilizzate dai fedeli che ritengono sufficiente l’obolo domenicale; in molte parrocchie, però, questo non basta a garantire al parroco il necessario per il proprio fabbisogno. Da qui l’importanza di uno strumento che permette a ogni persona di contribuire, secondo un principio di corresponsabilità, al sostentamento di tutti i sacerdoti diocesani e che rappresenta un segno di appartenenza e comunione.
L’importanza di questa unione è sottolineata anche dal nuovo nome attribuito alle Offerte che da Insieme ai sacerdoti diventa Uniti nel dono per mettere, ancor più, in evidenza il principio di reciprocità e condivisione che rende forti le comunità parrocchiali e il valore della comunità stretta intorno al proprio parroco.
“I nostri sacerdoti hanno bisogno della vicinanza e dell’affetto delle comunità. – aggiunge Monzio Compagnoni – Oggi più che mai ci spingono a vivere il Vangelo affrontando le difficoltà con fede e generosità, rispondendo all’emergenza con la dedizione”.
In quest’ottica comunitaria la Giornata Nazionale sarà organizzata in collaborazione conAzione Cattolica e Avvenire, uniti nella promozione di valori comuni alla base del sostentamento dei sacerdoti. Domenica 19 infatti in tutte le edicole sarà possibile trovare, allegato al quotidiano, uno speciale interamente dedicato alla Giornata e diffuso sul territorio grazie alla partecipazione attiva dei gruppi di Azione Cattolica. Ma non solo. La Giornata aprirà un periodo dedicato al sostentamento del clero supportato anche dalla programmazione di TV2000 che, tra le varie iniziative, ospiterà anche una “maratona” in tv durante la giornata del 27 settembre: presenti ospiti istituzionali, testimonial e storie dalle nostre comunità parrocchiali.
In occasione della Giornata del 19 settembre in ogni parrocchia i fedeli troveranno locandine e materiale informativo per le donazioni (in allegato. Il sito unitineldono.it pubblicato sui materiali sarà attivo a partire dal mese di settembre).
Destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero, le Offerte permettono, dunque, di garantire, in modo omogeneo in tutto il territorio italiano, il sostegno dell’attività pastorale dei circa 33.000 sacerdoti diocesani. Infatti da oltre 30 anni questi non ricevono più uno stipendio dallo Stato, ed è responsabilità di ogni fedele partecipare al loro sostentamento.
Le Offerte raggiungono circa 33.000sacerdoti al servizio delle 227 diocesi italiane e, tra questi, anche 300 sacerdoti diocesani impegnati in missioni nei Paesi del Terzo Mondo e 3.000 sacerdoti, ormai anziani o malati, dopo una vita spesa al servizio agli altri e del Vangelo.
L’importo complessivo delle Offerte nel 2020 si è attestato sopra gli 8,7 milioni di euro rispetto ai 7,8 milioni del 2019. È una cifra ancora lontana dal fabbisogno complessivo annuo che, nel 2020, è ammontato a 529,9 milioni di euro lordi, ma testimonia il desiderio di ripartire e di partecipare attivamente alla vita della Chiesa.
Il dato 2020 è di oltre 109 mila offerte: un riconoscimento da parte dei fedeli al grande impegno profuso dai sacerdoti nel difficile anno della pandemia.
In allegato il comunicato stampa con la raccolta delle Offerte dal 1989 al 2020, il fabbisogno 2020 e le modalità per donare.
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È online la nuova mappa delle opere dell’8xmilleche racconta come i fondi che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica vengono investiti sul territorio nazionale e nei Paesi poveri. Frutto della collaborazione tra Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto, Servizio per gli interventi caritativi a favore dei Paesi del Terzo Mondo e Caritas Italiana, lo strumento interattivo permette di visualizzare quanti e quali progetti vengono realizzati grazie alle risorse dell’8xmille, secondo due ambiti di destinazione: culto e pastorale e carità.
Attraverso la mappa, in continuo aggiornamento, infatti è possibile avere informazioni sugli interventi, individuabili per area geografica, nazione, settore e descritti nel dettaglio mediante una scheda corredata da foto.
“Dare visibilità a quanto si realizza – afferma Mons. Stefano Russo, Segretario Generale della CEI – è un modo per garantire la trasparenza oltre che una forma di rispetto e gratitudine per i tantissimi cittadini che scelgono di destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica. Insieme al rendiconto, la mappa è un altro segno concreto della vicinanza ai bisogni della gente e della volontà di camminare sempre più insieme, in stile sinodale”.
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In questa settimana di fine giugno, a Fiumicino, sono arrivati 45 profughi dal Niger, famiglie che hanno vissuto l’inferno della Libia e che finalmente riusciranno a trovare qui in Italia, in varie Diocesi, un luogo sicuro dove poter ricostruire le loro vite. Ricordiamo come nel 2021 nel Mediterraneo siano scomparse già più di 800 persone, e più di 13.000 sono state quelle intercettate e riportate nella sola Libia. Si tratta di un nuovo corridoio umanitario, organizzato da Caritas Italiana, su mandato della Conferenza Episcopale Italiana, e dall’UNHCR.
I corridoi umanitari sono una modalità sicura e legale di trasferimento di persone bisognose di protezione internazionale da un Paese terzo in Italia. Rappresentano un unicum nel panorama internazionale e in Italia sono promossi, tra gli altri, anche dalla Conferenza Episcopale Italiana, che grazie a protocolli con il Governo e ai fondi dell’8xmille ha organizzato negli ultimi anni – in particolare tramite la Caritas Italiana e col sostegno delle comunità locali – corridoi umanitari, reinsediamenti ed evacuazioni umanitarie da Medio Oriente e Africa.
«Apriamo il nostro cuore ai rifugiati, facciamo nostre le loro tristezze, le loro gioie, impariamo dalla loro coraggiosa resilienza. Così tutti insieme faremo crescere una comunità più umana, una sola grande famiglia», avevasottolineato Papa Francesco domenica 20 giugno all’Angelus. E il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato «esperienze innovative quali i corridoi umanitari, significativo esempio in materia di accoglienza a livello europeo» e ha invitato alla solidarietà.
Caritas Italiana ha sviluppato, a partire dal 2014, un modello comunitario per promuovere l’accoglienza di rifugiati con il sostegno di famiglie tutor e la partecipazione di altri attori quali parrocchie, associazioni, scuole, fondamentali nel processo di inclusione sociale. Il territorio nazionale è dunque coinvolto attraverso la diffusione in piccoli gruppi nelle comunità cristiane, impegnate localmente nella presa in carico, evitando così grandi concentrazioni e rendendo l’accoglienza maggiormente sostenibile e di successo. Oltre mille persone in questi ultimi anni hanno potuto beneficiare di questa opportunità, entrando nei circuiti di accoglienza delle Caritas diocesane.
«È tempo – sottolinea don Francesco Soddu, direttore della Caritas Italiana – di un autentico cambio di strategia e di cultura. Il tema dei flussi migratori non può essere più affrontato in un’ottica emergenziale o limitata all’Europa e al Mediterraneo, ma va inserito in un quadro più ampio. È indispensabile che l’Europa promuova una gestione e una regolazione dei canali d’ingresso che tenga conto di un approccio integrato, con al centro la pace e la protezione delle persone nella grande regione che comprende Mediterraneo e Sahel, assieme alla lotta, alla povertà e alle enormi disuguaglianze».