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8xmille alla Chiesa cattolica / Un gesto d’amore moltiplicato per mille

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Se i mendicanti erano il cuore nascosto del cristianesimo, i cristiani dovevano coltivare la carità come virtù suprema: più grande, diceva Paolo, perfino della fede e della speranza. Quando versavano il dono nella mano tesa e soccorrevano l’umiliato e il perseguitato, il loro era un gesto assoluto: non attendeva di essere contraccambiato, e non desiderava nemmeno la gratitudine.

Inizia così un redazionale pubblicato il 6 giugno su repubblica.it.

Si legge ancora:

Ci sono emergenze, a questo mondo, che non finiscono mai, e delle quali non sentiamo parlare quasi mai in termini d’urgenza, eppure sono lì, incombono sulle vite di persone come noi, che però non hanno avuto la stessa fortuna. Persone che soffrono, che incontriamo per strada e magari non notiamo, e che avrebbero bisogno di una cosa soltanto: un semplice gesto d’amore. Che non è difficile da fare, e non costa un solo centesimo in più delle tasse che già paghiamo: una firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica è un gesto d’amore che possiamo rivolgere a migliaia di esseri umani; è un sostegno che possiamo offrire a tante persone in difficoltà. E, cosa estremamente importante, possiamo prosaicamente sapere e toccare con mano dove va a finire il nostro aiuto.

Seguono le tante storie che appartengono a tutti noi grazie alla campagna di comunicazione della CEI 2023. Come ad esempio Per esempio, a Brindisi, c’è la Mensa Caritas Parrocchie solidali, dove il gesto d’amore della nostra firma significa 70mila pasti caldi serviti in un anno a 190 persone in stato di disagio. Destinata a chi è in povertà estrema, per la maggior parte disoccupati, migranti, senza fissa dimora, in continuo aumento anche a Brindisi, la Mensa Parrocchie solidali è una mano tesa rivolta a quanti sono a rischio di esclusione sociale.

E anche la Casa della Carità, ramo onlus della parrocchia Basilica S. Giuseppe di Seregno (MB), un progetto della Comunità pastorale cittadina San Giovanni Paolo II che, dal 2014, vede riunite le sei parrocchie della città per tutte le attività pastorali. All’interno di due palazzine, in via Alfieri 8, la struttura accoglie persone senza fissa dimora che ricevono ospitalità, conforto e ascolto, con un bacino di utenza di oltre 150mila abitanti. Aperto dalle 18,30 alle 8 del mattino, con una squadra di 40 volontari, il dormitorio è un punto di riferimento per tante persone in difficoltà che qui trovano un letto ed un pasto caldo.

Ecco una delle tante testimonianze.

Sole24 Ore / Guida all’8xmille: come firmare e perché scegliere la Chiesa cattolica

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“Sono 11.795.699 i contribuenti che hanno scelto di destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica (dati Ministero Economia e Finanze relativi alle dichiarazioni 2021 – redditi 2020), una percentuale elevatissima pari al 70,37% sul totale delle scelte. Milioni di firme che si traducono in migliaia di progetti che, ogni anno, diventano realtà secondo tre direttrici fondamentali di spesa: culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e nei Paesi più poveri del mondo“.

Ecco l’estratto di un articolo pubblicato sul Sole24Ore.com del 5 giugno. Altri dati, storie e foto a corredo del redazionale che evidenzia molto bene come un semplice gesto sappia alimentare la speranza di tante persone. È la firma dei contribuenti che decidono di destinare l’ 8xmille alla Chiesa cattolica. Non è una “tassa in più” ma una quota corrispondente all’8xmille del gettito complessivo dell’Irpef (l’imposta sul reddito delle persone fisiche) che consente di realizzare migliaia di progetti caritativi in Italia e nei Paesi in via di sviluppo.

CHI PUÒ DESTINARE L’8XMILLE
Tutti possono firmare, sia coloro che sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi, sia quelli che sono esonerati. Quest’ultimo è un gruppo che, negli ultimi anni, ha registrato un costante aumento. Su 41 milioni di contribuenti, infatti, sono ben 11 milioni coloro che non sono obbligati a presentare la dichiarazione e che, nella maggior parte dei casi, non esercitano più il diritto di scelta. Una platea numerosa che può destinare l’8xmille tramite l’utilizzo di un’apposita scheda, scaricabile dal sito dell’Agenzia delle Entrate, da consegnare entro il 30 novembre 2023.

PERCHÉ FIRMARE
La destinazione dell’8xmille permette al cittadino di comunicare allo Stato in che maniera vuole che sia impiegata una parte delle risorse derivanti dalle entrate fiscali (l’8xmille del gettito complessivo Irpef). È una quota che viene comunque destinata e ripartita in proporzione alle preferenze di chi ha firmato.

PERCHÉ SCEGLIERE LA CHIESA CATTOLICA
Destinare l’ 8xmille alla Chiesa cattolica significa compiere un gesto d’amore che non fa sentire bene solo chi lo riceve ma anche chi lo compie. È una scelta che si traduce in una miriade di interventi, resi possibili da migliaia di volontari, sacerdoti, religiosi e religiose che quotidianamente condividono i propri sforzi per offrire conforto e sostegno ai più fragili.

COME VIENE IMPIEGATO DALLA CHIESA CATTOLICA
Il dettaglio degli interventi, descritto sul sito 8xmille.it alla voce “rendiconto” , sintetizza l’impegno della Chiesa cattolica che, grazie alle firme, oltre al sostentamento dei sacerdoti e alla salvaguardia del patrimonio architettonico per il culto, garantisce conforto e assistenza a chi ha bisogno.

Storie digitali 8xmille / Sull’Ansa spazio “agli invisibili”

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Vi segnaliamo un articolo pubblicato dall’Ansa (qui) dal titolo “Accogliere gli invisibili”. Ne anticipiamo una parte.

Mense, dormitori, pacchi di prima necessità, aiuti sanitari: è la rete messa in campo dalla Chiesa cattolica, grazie all’8xmille, per ridare dignità ai nuovi poveri.

Perdere il lavoro, fare un acquisto oltre le proprie possibilità, separarsi dall’amore di una vita. Può capitare a tutti e in un soffio la vita gira improvvisamente per un altro verso. È la condizione dei ‘nuovi poveri’, persone con una storia alle spalle normale, come tante altre, ma poi costrette a fare i conti su come arrivare a fine giornata. Guarda anche a loro la Chiesa cattolica che, con l’8xmille, sostiene tanti progetti nel Paese per restituire dignità a chi l’ha persa.

“Prima di arrivare qui facevo proprio la vita da clochard”, racconta Alberto, uno degli ospiti della “Casa della Carità” di Seregno (Monza-Brianza) che accoglie le persone che non hanno più un tetto sulla testa. Il Centro fa anche molto di più: offre ascolto, pasti caldi, vestiti puliti e un aiuto per ricollocarsi nel mondo del lavoro. “Accogliere gli ultimi – spiega Gabriele Moretto, direttore della Casa della Carità – è la nostra missione. L’obiettivo principale della nostra attività consiste nel ridare dignità, fiducia e aiuto a chi, per i più svariati motivi, si trova in una condizione di assoluta precarietà”.

La Casa della Carità di Seregno può dare speranza a chi l’ha persa grazie all’aiuto dei contribuenti che con la firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica di fatto sostengono questa rete di solidarietà. “Se fare un gesto d’amore ti fa sentire bene, immagina farne migliaia”, è lo slogan della nuova campagna della Conferenza Episcopale Italiana, che mette in evidenza il significato profondo di un semplice gesto che permette ogni anno la realizzazione di migliaia di progetti in Italia e nei Paesi in via di sviluppo. Un gesto che non costa nulla perché chi firma la casella dell’8xmille non paga una tassa in più ma semplicemente contribuisce a scegliere a chi destinare quella quota del gettito IRPEF. “Chi firma diventa protagonista di un cambiamento – sottolinea il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – ed è autore di una scelta solidale, frutto di una decisione consapevole, da rinnovare ogni anno. In ogni iniziativa le risorse economiche sono messe a frutto da sacerdoti, suore, operatori e dai tantissimi volontari che, con le nostre firme, sono il vero motore dei progetti realizzati”.

Continua qui.

Ancona / Caritas: crescono i poveri, ma anche i volontari

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Vi segnaliamo questo articolo pubblicato su ilrestodelcarlino.it nel quale si evidenzia come ad Ancona cresca il numero dei poveri e pure dei volontari impegnati nel sociale. Nella città della carta solo alla Caritas diocesana di via Fontanelle le persone impegnate negli aiuti sono oltre 30. Molteplici le risposte che arrivano anche grazie all’8xmille.

Alcune cifre: lo scorso anno Caritas ha ascoltato in diocesi le esigenze e le paure di 590 famiglie e ha speso oltre 60mila euro di fondi 8xmille. Qui si avvia un percorso di inserimento anche in collaborazione con i servizi sociali del Comune.

L’Emporio della Carità assiste oltre 500 famiglie distribuendo prodotti alimentari e per l’igiene grazie a un accordo con Agea che fornisce ben il 70% della spesa erogata in un anno. Il resto lo si recupera con collette alimentari e fondi diocesani.

E poi ci sono le borse lavoro, i bandi come “Crea la tua impresa”. Il primo progetto, “Lavoro e Dignità”, grazie ai fondi dell’8xmille, è stato molto apprezzato. Nel 2021 sono arrivati 130 curriculum. Sette persone sono state assunte direttamente dalle aziende dopo il colloquio, 20 tirocini sono stati attivati. Di questi ben 12 sono diventati, dopo i sei mesi previsti dal tirocinio, contratti veri e propri.

Il tutto grazie alla collaborazione di imprenditori e associazioni di categoria. L’anno scorso sono state selezionate altre 7 persone per altrettanti tirocini e due sono diventati assunzioni a tutti gli effetti. E ancora il progetto di Agricoltura sociale tramite una cooperativa per un lavoro all’aria aperta di chi cerca di trovare una strada. Il raccolto è stato venduto nelle parrocchie per un circolo virtuoso a favore dei più bisognosi. Ai giovani è dedicato un progetto a parte che è stato avviato per la ripartenza degli oratori.

Termoli-Larino / La mensa Caritas tra i progetti realizzati con l’8xmille

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“Se fare un gesto d’amore ti fa sentire bene, immagina farne migliaia”. Questo è il messaggio della nuova campagna di comunicazione 8xmille della CEI. Nella diocesi di Termoli-Larino, i fondi dell’8xmille si sono trasformati in numerose opere di carità, aiuto a chi soffre e iniziative solidali. Tra gli interventi si consolida quello della mensa della Caritas aperta a chi è in povertà estrema, per la maggior parte disoccupati, migranti, senza fissa dimora e chiunque sta attraversando un periodo di crisi e difficoltà. Accanto alla chiesa di Sant’Antonio (ingresso di largo Martiri delle Foibe) in un ambiente familiare, i volontari e le suore condividono con gioia alcuni momenti della giornata con gli ospiti: un aiuto gratuito che non si concretizza solo nella preparazione di un pasto caldo, ma anche nel reinserimento della persona nel contesto sociale, con una rinnovata dignità. Il progetto è nato per rispondere ai bisogni primari di molte persone in stato di vulnerabilità presenti nel territorio.

Come firmare? Clicca qui.

 

8xmille alla Chiesa cattolica: una firma che fa bene, anche al piccolo paese di Pratella (CE)

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La diocesi di Alife-Caiazzo attraverso l’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici ed Edilizia di Culto ha inoltrato alla Conferenza Episcopale Italiana il progetto di restauro conservativo e filologico dell’antico organo positivo meccanico della chiesa di San Nicola di Bari in Pratella (CE). Il parere favorevole della CEI ha consentito alla Chiesa dell’alto casertano guidata dal Vescovo Giacomo Cirulli di dare il via ai lavori e ai responsabili dell’Ufficio diocesano, don Emilio Meola e don Antonio Sasso, affiancati da tecnici collaboratori di dare continuità al progetto.

Così, grazie ai fondi 8xmille della Chiesa cattolica, l’antico organo a canne del 1786 è in fase di restauro.

Qui l’articolo completo pubblicato su clarusonline.it e segnalatoci dalla nostra incaricata diocesana per la promozione Annamaria Gregorio.

Paesi in via di sviluppo / Approvati 62 nuovi progetti per l’educazione, la promozione umana e la sanità

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Il Comitato per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli, nella riunione del 26 e 27 maggio, ha approvato 62 nuovi progetti, per i quali saranno stanziati € 10.812.243 così suddivisi: € 5.766.812 per 27 progetti in Africa, € 2.224.561 per 15 progetti in America Latina; € 2.161.563 per 17 progetti in Asia; € 570.608 per 2 progetti in Medio Oriente; € 88.699 per 1 progetto nell’Est Europa.

Tra gli interventi più significativi, quattro sono in Africa: in Cameroun, l’arcidiocesi di Garoua, in collaborazione con l’associazione Oj-Terdel, provvederà alla riforestazione locale e alla protezione dei pozzi d’acqua nella zona nord del Paese, per contrastare i fenomeni della desertificazione e dell’insicurezza alimentare. In Kenya le Nazareth Sisters of the Annunciation amplieranno il Centro “Jesus, Mary and Joseph” per la riabilitazione dei bambini affetti da patologie mentali, sindromi e disabilità fisiche, migliorando notevolmente un servizio finora offerto solo a domicilio e riuscendo così a supportare 300 ragazzi con disabilità di età compresa tra i 3 e i 16 anni, 16 ragazze madri con disabilità e 200 nuclei familiari. Nella Repubblica Democratica del Congo, la Fondazione Sofia Onlus – Salvatorian Office for International Aid (Salvatoriani) realizzerà la sezione tecnica della scuola secondaria “Wokovu” consentendo a altri 120 studenti di frequentare l’istituto. In Sud Sudan, verrà restaurato l’edificio donato dalla diocesi di Yambio all’Università Cattolica in modo da dotare il “Campus St. John” di una biblioteca, nuove aule, una sala polivalente e vari uffici.

Dei 15 interventi finanziati nel Continente latino-americano, grande rilevanza assume quello promosso da ProgettoMondo Mlal Onlus – Movimento Laici America Latina che in Bolivia avvierà attività produttive e imprese solidali a conduzione familiare per migliorare la produzione alimentare e, di conseguenza, la qualità della vita delle popolazioni amazzoniche; il progetto prevede anche la formazione di 36 giovani, che diventeranno coach e tutor esperti. In Argentina, le Figlie della Misericordia del Terzo Ordine Regolare di San Francesco costruiranno nuove aule nella scuola “Madre della Divina Grazia”, che nel quartiere Jose Melchor Romero della diocesi di La Plata accoglie circa 1400 studenti: nei nuovi locali si terranno laboratori artistici e musicali, workshop di orientamento professionale, lezioni di inglese. In Brasile, i Poveri Servi della Provvidenza (Opera Don Calabria) ristruttureranno il laboratorio di meccanica e quello per elettricisti dell’istituto “Padre Luigi Cecchin” per offrire corsi professionali gratuiti. In Colombia, la diocesi di Tumaco avvierà un progetto di formazione e promozione umana e sociale delle comunità indigene Awa.

Nel Continente Asiatico, uno dei progetti vedrà la luce in Pakistan dove Caritas Pakistan Multan raggiungerà ben 6.075 beneficiari con attività di formazione, sensibilizzazione, inserimento lavorativo e creazione di start up con il coinvolgimento dei giovani.  A Timor Est, la Congregazione das Irmas Reparadoras de Nossa Senhora de Fatima costruirà un Centro Sociale per attività di doposcuola e ricreative a favore di 300 bambini.

In Medio Oriente, uno degli interventi riguarderà la Siria, dove è attivo l’Ospedale “St. Louis”, una delle strutture del progetto “Ospedali Aperti”. Con i suoi 77 posti letto, cinque sale operatorie, terapia intensiva, pronto soccorso, offre servizi in molte specialità mediche e chirurgiche, grazie ai 47 medici in servizio. I fondi dell’8xmille consentiranno di sostituire il macchinario per la TAC non più funzionante.

Dalla Campania un fantastico lavoro di squadra per il “sovvenire”

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Don Enrico, Massimo e Annamaria: un sacerdote, un diacono permanente e una laica insieme per i progetti del “sovvenire”. Sono gli incaricati diocesani rispettivamente di Sessa Aurunca, Teano-Calvi ed Alife-Caiazzo, diocesi della Campania nell’Alto Casertano, che sono ora sotto la guida dello stesso Vescovo S.E. Mons. Giacomo Cirulli.

Dopo aver partecipato al Convegno Nazionale dello scorso febbraio a Roma, hanno cominciato a lavorare insieme per il bene della loro nuova realtà interdiocesana, incontrandosi periodicamente di pomeriggio e confrontandosi spesso online e via telefono. Ciascuno di loro ha già le competenze collegate al proprio ruolo e hanno intenzione di metterle in campo per sensibilizzare e promuovere al meglio il sostegno economico alla Chiesa Cattolica.

Don Enrico Passaro, presbitero diocesano, conosce e vive di persona le esigenze dei confratelli parroci; Massimo Sorvillo, lavorando per l’Istituto sostentamento del clero diocesano, può far frutto anche di una lunga esperienza in questo campo; Annamaria Gregorio, incaricata diocesana laica da otto anni, porta l’esperienza vissuta, interagendo sia in ambito ecclesiale che con le realtà laicali. Al lavoro per il bene delle loro diocesi, che stanno imparando a camminare unitamente, anche negli altri ambiti pastorali.

L’uso del tablet, ricevuto in sede del convegno, risulta essere molto utile, per poter effettuare tutte le operazioni e le attività sul portale Unitiinrete.it, richieste dal progetto 2023 “UnafirmaXunire”.
L’impresa sarà ardua, ma lavorare insieme darà una maggiore forza e coraggio a ciascuno, per affrontare le piccole e grandi difficoltà che potranno esserci, nelle varie realtà parrocchiali da sensibilizzare.

Con un territorio complessivo di 1.581 kmq, che va dalle montagne del Matese al mar Tirreno, con circa 227.000 abitanti e 158 parrocchie, l’accorpamento delle tre diocesi è un primo esempio in Campania di “lavoro di squadra a tre”: volontà e determinazione, con l’aiuto dello Spirito Santo, daranno buoni frutti, all’insegna del cammino sinodale “ut unum sint”!

Don Enrico Passaro
diac. Massimo Sorvillo
Annamaria Gregorio

Il primo Bilancio di missione della Diocesi di Milano

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Lo scorso 31 maggio, nella Sala conferenze della Curia, alla presenza dell’Arcivescovo Mons. Mario Delpini, è stata presentata la prima edizione del Bilancio di missione dell’Arcidiocesi di Milano.

Quasi 52 milioni di euro destinati alla “cura” pastorale e amministrativa e al sostegno di attività e progetti sul territorio (qui l’articolo completo).

Pur consapevole delle specificità delle istituzioni ecclesiali – soggetti per molti aspetti radicalmente differenti da imprese, enti della pubblica amministrazione, istituzioni culturali o associazioni non profit -, l’Arcidiocesi ambrosiana ha deciso per la prima volta di dotarsi di questo strumento in un’ottica di trasparenza e verifica, anche interna, del livello di coerenza rispetto alla propria missione.

Come ha spiegato nel suo intervento introduttivo Monsignor Bruno Marinoni, Vicario episcopale per gli Affari generali e Moderator Curiae, il Bilancio di missione è «una modalità che abbiamo ritenuto molto utile per confrontare in modo strutturato strumenti e risorse: la sua predisposizione è così andata di pari passo con una riorganizzazione funzionale e una semplificazione». Una seconda caratteristica convincente, ha proseguito, è lo stile narrativo: «Lo sforzo fatto in questo documento è quello di rendere trasparenti e comprensibili a tutti le dinamiche attraverso cui la Diocesi assolve ai propri compiti: anzitutto ai cristiani che vivono sul territorio e a coloro che operano negli enti descritti, ma più ampiamente all’insieme dell’opinione pubblica».

Monsignor Marinoni ha poi illustrato la struttura del documento e i criteri con cui sono stati organizzati i contenuti. Dopo una descrizione generale di come si articola una Diocesi, sono state individuate tre dimensioni che caratterizzano in modo rilevante, sebbene non esclusivo, il servizio di un Vescovo e dei suoi collaboratori alla Chiesa, in particolare nei confronti delle realtà locali che operano sul territorio (le parrocchie, ma non solo): ovvero la “cura pastorale” (indirizzo, coordinamento, formazione), la “cura amministrativa” (vigilanza canonica, consulenza amministrativa, servizi), il sostegno di attività e progetti sul territorio (la gestione diretta di opere e l’erogazione di contributi per finalità specifiche, fondi diocesani e 8xmille).

I dati contenuti nel Bilancio di missione sono dunque riferiti a questo “perimetro”, che di fatto corrisponde alla Curia arcivescovile, organizzata in una serie di uffici e servizi raggruppati in diversi vicariati, ai cosiddetti Enti centrali e alle società diocesane di servizi, tutte realtà descritte nel documento. Un insieme che occupa 226 lavoratori dipendenti laici (a cui si aggiungono naturalmente diversi sacerdoti e alcuni religiosi/e), come descritto nel dettaglio in uno dei grafici.

L’obiettivo prioritario del documento è stato dunque quello di rappresentare la complessa e multiforme realtà di una delle diocesi più grandi del mondo, riconducendo le dimensioni descritte (organizzazione, attività, enti, risorse economiche, ecc.) alla propria missione peculiare, l’annuncio del Vangelo agli uomini e alle donne di oggi.

In questa prima edizione (i cui dati sono riferiti perlopiù all’anno pastorale 2021-2022) si è cercato di descrivere l’identità distintiva della Chiesa ambrosiana, i suoi valori fondanti, la struttura e la modalità organizzativa, così come si è cercato di misurare (attraverso alcuni primi indicatori che saranno sviluppati nelle prossime edizioni) le attività svolte e il loro impatto pastorale e sociale, le risorse economiche impiegate e i contributi erogati, in ultima analisi i benefici prodotti per la comunità.

Qui le interviste dell’Arcivescovo di Milano, Mons. Mario Delpini e della prof.sa Elena Beccalli, preside della Facoltà di Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

8xmille: una firma che fa bene, anche al piccolo paese di Pratella (CE)

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Vi segnaliamo questo articolo pubblicato su clarusonline.it dove si legge come, grazie ai fondi 8xmille della Chiesa cattolica, l’antico organo a canne del 1786 della chiesa di San Nicola di Bari è in fase di restauro.

Molti sono progetti di carità e solidarietà per aiutare poveri, senzatetto, immigrati; altri progetti hanno finalità pastorali permettendo la realizzazione di attività e strutture per la formazione o l’accompagnamento spirituale; altri ancora sono destinati al recupero del patrimonio storico artistico della Chiesa che in Italia oltre ad essere simbolo identitario di cultura e fede è anche uno dei punti di attrazione turistica che fa bene all’intero Paese. Ed è proprio quest’ultima finalità, quella del recupero di beni culturali, a coinvolgere attualmente la Diocesi di Alife-Caiazzo che attraverso l’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici ed Edilizia di Culto ha inoltrato alla Conferenza Episcopale Italiana il progetto di restauro conservativo e filologico dell’antico organo positivo meccanico della chiesa di San Nicola di Bari in Pratella (CE). Il parere favorevole della CEI ha consentito alla Chiesa dell’alto casertano guidata dal Vescovo Giacomo Cirulli di dare il via ai lavori e ai responsabili dell’Ufficio diocesano don Emilio Meola e don Antonio Sasso affiancati da tecnici collaboratori di dare continuità al progetto.