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Consiglio Episcopale Permanente / Le indicazioni del nuovo Presidente CEI Card. Zuppi

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Un clima di fraterna condivisione ha caratterizzato la sessione straordinaria del Consiglio Episcopale Permanente (CEP), che si è svolta il 5 luglio, in videoconferenza, sotto la guida del Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI.

Attenzione alla persona, comunione e rinnovamento sono state le tre parole chiave dell’indirizzo di saluto che Mons. Zuppi ha rivolto in apertura della sessione del CEP.

“Credo che le attese, espresse in tanti modi all’inizio della Presidenza, ci coinvolgano tutti”, ha affermato ricordando “con stima e riconoscenza” tutti i predecessori, in particolare “il Card. Poletti, che mi ha visto giovane prete nella sua Chiesa di Roma, il Card. Ruini, il Card. Bagnasco e il Card. Bassetti dal quale ereditiamo uno spirito di serena e appassionata fraternità”.

Nel ricordo di Suor Dell’Orto
Il primo pensiero del Cardinale è andato a “quanti con semplicità, dedizione, silenziosamente offrono la vita per amore del Vangelo, vivendo la vocazione di tutti i cristiani a lasciare tutto e seguirlo ovunque”. Il Presidente ha quindi ricordato “con emozione e senso di riconoscenza e debito” suor Luisa Dell’Orto, Piccola sorella del Vangelo di Charles de Foucauld, uccisa sabato 25 giugno a Port-au-Prince, ad Haiti, che da vent’anni viveva “in una terra segnata dalla povertà e dalla violenza” e “continuava, con tanta tenerezza, a non essere rassegnata o cinica come facilmente avviene confrontandosi con una situazione così disastrata”. “Con lei – ha aggiunto – vorrei ricordare tutti i nostri missionari e missionarie che restano in tanti Paesi spesso teatro della guerra mondiale così poco ricordata. Li portiamo nel cuore e nelle pandemie del COVID e della guerra ci aiutano loro a capire dove sta la Chiesa e ci ricordano l’unico necessario, strappandoci dalla tentazione di chiuderci, accontentarci di laboratori e interpretazioni colte che non si relazionano con la sofferenza e l’urgenza della vita reale”.

Insieme alle donne e agli uomini del nostro tempo

Di fronte a questi “segni dei tempi drammatici”, ha continuato, “sentiamo la necessità di non fare mancare il nostro aiuto alla costruzione di una società più umana e giusta, abitata dalla fraternità. Ma, per questo, non basta solo esortare o deprecare; occorre invece contribuire positivamente con la riflessione, la cultura, la competenza, il coraggio evangelico”. Secondo il Cardinale Presidente, “siamo chiamati a un rinnovamento”. “Ce lo richiedono con urgenza e determinazione – ha spiegato – la sofferenza e la povertà della nostra gente, acuite dall’isolamento e da un tessuto di relazioni così lacerato. Non voglio dimenticare gli anziani, tutti i fragili, come i giovani che non escono di casa e le tante persone con problemi psichiatrici. I poveri sono sempre all’origine della vocazione della Chiesa e la Chiesa è di tutti se è particolarmente dei poveri”.
Richiamando le parole di Papa Francesco al Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze, il Presidente ha incoraggiato a dare vita a una “Chiesa lieta col volto di mamma, che comprende, accompagna, accarezza”. “Non abbiamo – ha sottolineato – una nostra vicenda a parte, nel recinto delle nostre istituzioni, ma c’è una storia in comune con le donne, gli uomini, i poveri, i popoli del nostro tempo. A volte è più faticosa, certamente rischiosa, ma è quella indicata da Gesù che ci manda per strada fino agli estremi confini della terra. Solo così la Chiesa saprà comunicare l’unica Verità che è sempre Gesù, via e vita. Altrimenti parla a se stessa e tradisce il suo mandato”.

Il dramma della guerra
Nel suo intervento, il Cardinale Zuppi non ha mancato di fare riferimento alla guerra che “riempie il cuore di incertezze per i rischi imprevedibili che porta con sé”. La guerra “è una pandemia terribile, che rivela anche tante complicità, omissioni, rimandi, la inquietante facilità con cui il suo incendio può distruggere la vita normale delle persone. Non basta solo esortare o deprecare, ma occorre contribuire positivamente con la riflessione, la cultura, la competenza, il coraggio evangelico. La guerra, in questo mondo dalle connessioni globali, si contagia anche a Paesi lontani, come vediamo con la preoccupante crisi alimentare, che metterà in gravissima difficoltà tutte le economie, specie quelle del Sud del mondo. Questo comporta anche gravi conseguenze sociali nel nostro Paese che ci responsabilizzano e che richiedono interventi dello Stato e maggiore solidarietà. Dobbiamo attrezzarci a questa situazione di emergenza anche in Italia per i nuovi bisogni e le povertà che si apriranno. E questo richiede un rinnovato e responsabile senso di unità e di ricerca del bonum comune, capace di mettere da parte approcci ideologici sterili e pericolosamente opportunistici, interessi di parte, polarizzazioni controproducenti e di contribuire ciascuno con la propria visione, ma nella consapevolezza di un destino che ci unisce. Le prossime scelte segneranno la vita della nostra gente per molto tempo! Sarà necessario anche rinvigorire e riorientare la nostra azione di solidarietà, come Chiesa in Italia, in tante parti del mondo che saranno toccate drammaticamente dalla crisi economica e alimentare, aggiornando ai bisogni e alle emergenze il nostro modo di aiutare ed essere vicini”.

Migrazioni e cittadinanza
Una delle sfide su cui anche la Chiesa è chiamata a misurarsi è quella del fenomeno migratorio, un tema “sempre seguito con attenzione dalla CEI”. “La migrazione – ha osservato il Cardinale – è stata troppo a lungo affrontata come fenomeno emergenziale o con approccio ideologico, mentre rappresenta un fatto strutturale della società e richiede approccio umanitario, realistico, istituzionale, di sistema e di visione del futuro per difendere e onorare la propria identità”. In questo senso, “concedere la cittadinanza italiana ai bambini che seguono il corso di studi con i nostri ragazzi – il cosiddetto ius scholae o ius culturae – deve suscitare delle idee e non delle ideologie per trovare le risposte adeguate”.
Nel ricordare che su tale istanza la CEI si è espressa da tempo, ha fatto riferimento a quanto pronunciato dal Cardinale Angelo Bagnasco nel 2013 quando affermava che “è in gioco il diritto fondamentale della persona che in quanto tale deve essere salvaguardato”. Senza dimenticare l’appello di Benedetto XVI che, nel Messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato del 2013, invitava “ad evitare il rischio del mero assistenzialismo, per favorire l’autentica integrazione, in una società dove tutti siano membri attivi e responsabili ciascuno del benessere dell’altro, generosi nell’assicurare apporti originali, con pieno diritto di cittadinanza e partecipazione ai medesimi diritti e doveri”.
Secondo il Presidente inoltre è indispensabile “una politica nuova della famiglia e dell’accoglienza, che permetta di uscire dal precariato, dall’incertezza e promuova uno sguardo fiducioso nel futuro”.

La persona al centro
L’attenzione alla persona, sia in termini di solidarietà concreta verso quanti sono in difficoltà sia di richiesta di nuove politiche di accoglienza e cittadinanza, abbraccia poi il tema del fine vita e degli abusi. “Sarà necessario – ha affermato il Presidente della CEI – intervenire con chiarezza su alcune priorità per la difesa della persona, sempre e chiunque, anche con la necessaria interlocuzione con la politica. Tra le priorità desidero menzionare quella degli abusi e la necessità di essere conseguenti agli impegni presi, nella trasparenza delle risposte, assumendoci, come deve essere, la piena responsabilità davanti a Dio e davanti agli uomini, migliorando se necessario gli strumenti già decisi. Ci aiuteranno professionisti che sono e saranno chiamati a verificare il nostro lavoro, sia a livello centrale come diocesano, verso i quali sospetti di compiacenza sono offensivi per la loro professionalità”.

Nelle pieghe della società
“Il nostro – ha rimarcato il Cardinale – è un Paese di donne e uomini generosi. Sappiamo quanto è vasto l’impegno di solidarietà e di amicizia con i più poveri, spesso nascosto nelle pieghe della nostra società. Sono ‘segni’ di questo tempo, che ci invitano a essere più attenti, meno rassegnati. Sono uomini e donne di buona volontà, magari non provenienti dai nostri ambienti, con cui dialogare, stringere legami, parlare: risorse di speranza e di fraternità. La Chiesa, formata dal Cammino sinodale, è chiamata tutta a entrare in dialogo con questi uomini e donne”, ha detto il Presidente della CEI che ha concluso il suo indirizzo di saluto citando padre Pino Puglisi, ucciso nel 1993 a 56 anni, “parroco che a partire dai ragazzi voleva cambiare i cuori e la vita dei giovani e dei suoi fedeli a Palermo” e confidando il desiderio di recarsi, all’inizio del suo mandato, a Brancaccio e sulla tomba di don Primo Mazzolari.

 

Diocesi di Acireale / Inaugurato un magazzino Caritas

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Su La Voce dell’Jonio è stato pubblicato questo interessante articolo, a firma di Maria Catena Sorbello, sull’inaugurazione di un magazzino Caritas ad Aci Sant’Antonio (CT).

La ristrutturazione, resa possibile dai fondi dell’8xmille, è avvenuta nell’ambito del progetto “Ma.Ca.Di.2” voluto dal Vescovo Mons. Antonino Raspanti. “Questo magazzino – ha spiegato il direttore della Caritas don Orazio Tornabene – non  è un semplice luogo di stoccaggio e distribuzione dei beni. E’ soprattutto uno strumento per far vivere l’attività concreta della carità. Permette inoltre di creare legami e sinergie reciproche con i volontari delle comunità parrocchiali“.

 

 

 

Diocesi di Alba / Il grazie per chi contribuisce al bene comune con l’8xmille

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Condividiamo su In Cerchio questo articolo pubblicato su gazzettadalba.it che, facendo una panoramica degli interventi realizzati sul territorio con i fondi dell’8xmille,  ringrazia i contribuenti che lo hanno destinato alla Chiesa cattolica.

Ci sono persone che talvolta si fanno la domanda: la mia firma per l’8xmille alla Chiesa ha un ritorno concreto sul mio territorio? È giusto sapere che ogni anno la nostra diocesi, come tutte le altre diocesi d’Italia, riceve cospicui contributi dell’8xmille, che vanno impiegati tutti nell’anno di attribuzione e rendicontati, senza i quali non riusciremmo a coprire le tante esigenze della nostra comunità diocesana.

Sono tre i capitoli di spesa. Il primo capitolo è la carità: si tratta di circa 500mila euro che ogni anni vengono assegnati e spesi per sostenere tutta l’attività caritatevole che si compie in diocesi attraverso i centri di ascolto diocesano e vicariali, il sostegno ai servizi presenti in via Pola (dormitorio e mensa per i senza fissa dimora, servizi docce, accoglienza e accompagnamento migranti attraverso l’associazione Bakhita), l’emporio solidale Madre Teresa di Calcutta, l’associazione Marta e Maria per donne sole con bambini, la casa Beato Valfrè a Rivalta di La Morra per ospitare quanti assistono i malati a Verduno, e diverse associazioni, per disabili e non, presenti sul nostro territorio.

Il secondo capitolo, 500mila euro, riguarda il culto e la pastorale e sostiene tutta l’attività diocesana in ambito pastorale e parrocchiale.

Il terzo capitolo, 500mila euro, sono contributi mediamente al 50% dell’ammontare del costo per quanto riguarda i lavori di ristrutturazione delle chiese, dei campanili, degli oratori, organi eccetera.

Tutti questi contributi sono il frutto di quella piccola firma che noi mettiamo sulla nostra dichiarazione dei redditi, senza i quali la nostra Chiesa non potrebbe vivere e compiere la sua missione caritatevole e di evangelizzazione.

Grazie alla fiducia che ci viene data con la firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica, ogni anno possiamo sostenere diversi progetti caritativi, di culto e pastorale nelle nostre parrocchie. Per saperne di più basta visitare il sito 8xmille.it in cui, in modo trasparente, si trova come viene impiegato l’8xmille in Italia e nel mondo. L’appello dunque è alla generosità dei contribuenti, che sono invitati a firmare: la vostra firma è un contributo importante alla vostra Chiesa, compresa quella che frequentate normalmente nella vostra città o paese.

Raccogliamo anche il ringraziamento del Vescovo di Alba, Monsignor Marco Brunetti, a quanti con la loro generosità contribuiscono al bene di tutti: «Grazie è la parola che esprime al meglio la gratitudine di tante comunità e associazioni della nostra diocesi nei confronti di quanti ogni anno in sede di dichiarazione dei redditi firmano per l’8xmille a favore della Chiesa cattolica»

Il resoconto di come vengono spesi i fondi ricevuti ad Alba

8XMILLE

Ogni anno la Conferenza episcopale italiana (Cei) affida alle singole diocesi una somma – proveniente dalle firme dei contribuenti relative all’8xmille a favore della Chiesa cattolica – da utilizzare per le necessità locali di culto e pastorale e per le attività caritative. Gli importi messi a disposizione della diocesi albese per l’esercizio 2021 sono stati di euro 535.947,78 per il capitolo “culto e pastorale” e di euro 510.136,50 per il capitolo “interventi caritativi”. Nell’assegnazione di questi provvidenziali contributi e degli interessi maturati si è tenuto conto dei progetti diocesani e di quelli presentati dai vari Uffici pastorali, delle richieste pervenute da parrocchie e da associazioni, delle quote dovute a enti ecclesiastici interdiocesani e regionali, di necessità e urgenze varie.

Nella riunione del primo giugno 2022, il Consiglio diocesano per gli affari economici, presieduto da monsignor Marco Brunetti, ha approvato il rendiconto relativo al 2021, che è possibile consultare integralmente sul sito della diocesi (http://economato.alba.chiesacattolica.it/) e che sarà pubblicato sulla Rivista diocesana.

Fedeli allo spirito di trasparenza e di corresponsabilità, ne forniamo un’ampia sintesi anche sui settimanali locali. Oltre che garanzia di correttezza nell’amministrazione, il rendere conto vuole essere espressione di riconoscenza a quanti con la loro firma in occasione della dichiarazione dei redditi contribuiscono al mantenimento delle strutture e alla realizzazione delle attività di culto e di pastorale e rendono possibile il sostegno a persone e famiglie bisognose che si rivela particolarmente urgente in questo periodo di prolungata crisi.

Strutture, uffici e servizi, eventi di cultura religiosa e sostegno ai missionari

Per quanto riguarda il capitolo “esigenze di culto e pastorale”, questo il resoconto. Per la manutenzione edilizia di culto esistente sono stati erogati 274mila euro: cattedrale di San Lorenzo in Alba, Palazzo vescovile in Alba, Seminario diocesano in Alba, Casa diocesana di esercizi spirituali di Altavilla in Alba, casa opere diocesane Monsignor Re in Alba, chiesa Santi Pietro e Vitale in Cravanzana, chiesa San Siro in Coazzolo, chiesa Trasfigurazione del Signore frazione Mussotto in Alba e chiesa Santa Paola frazione Cinzano in Santa Vittoria d’Alba.

Agli Uffici diocesani della curia, sezione servizi generali e servizi pastorali (segreteria diocesana, catechesi, liturgia, musica sacra, ecumenismo, salute, scuola, beni culturali ed edilizia di culto, sociale e lavoro, amministrativo ed economico, mezzi di comunicazione sociale a finalità pastorale, promozione al sostegno economico alla Chiesa, formazione del clero e dei laici e diaconato permanente) sono stati erogati complessivamente 74.346,29 euro.

Alle attività pastorali parrocchiali (Società di vita apostolica Figlie della Madre di Gesù di Pezzolo Valle Uzzone frazione Todocco, alla parrocchia San Giovanni Battista di Castagnito, alla parrocchia San Bartolomeo in Castagnole delle Lanze, parrocchia San Ponzio in Barolo, parrocchia San Giovanni Battista in Alba, parrocchia Santa Caterina di Baldissero d’Alba) sono stati erogati complessivamente 54.600 euro.

Per i missionari “fidei donum” erogati 14mila euro, per una borsa di studio al Seminario di Iasi in Romania 5mila euro e per la promozione e rinnovamento delle forme di pietà euro 2mila.

Per le iniziative di cultura religiosa (archivio storico diocesano, biblioteca diocesana, Museo diocesano, associazione Il Tavoletto di Sommariva Perno, associazione Intonando di Alba, associazione Padre Girotti di Alba, centro culturale San Paolo di Alba, Forum provinciale associazioni familiari) sono stati assegnati complessivamente euro 42.700.

Ci sono stati poi i contributi attribuiti agli organismi interdiocesani e regionali che vengono sostenuti in modo proporzionale da tutte le diocesi. Tra essi figurano: la Conferenza episcopale piemontese, la facoltà teologica, il Seminario interdiocesano, l’Istituto superiore di scienze religiose, lo studentato teologico interdiocesano e il Tribunale ecclesiastico interdiocesano, per un ammontare complessivo di 67.500 euro.

L’attenzione ai più deboli da Caritas, centri di ascolto e prima accoglienza

Le somme di questo capitolo, dedicato agli interventi caritativi, sono state spese nel modo seguente: euro 20mila per la Carità del vescovo, euro 40mila sono stati erogati alla Caritas diocesana; alla Migrantes per sostenere il centro Bakhita e la pastorale dei nomadi è stato erogato l’importo di euro 55mila e per l’associazione Centro di prima accoglienza Onlus euro 100mila.

Un contributo pari a euro 25mila è stato accantonato per la fondazione dei Santi Lorenzo e Teobaldo che gestisce la casa di riposo La residenza di Rodello, dove sono ospiti alcuni sacerdoti. Alle otto vicarie sono stati erogati complessivamente 176mila euro per i centri di ascolto e le Caritas. Completano il quadro i contributi alle seguenti associazioni, fondazioni e realtà varie per un totale di euro 93mila: Marta e Maria, San Martino, Sant’Arsenio, Arcobaleno, associazione sportiva dilettantistica Li.Sport, casa famiglia Papa Giovanni XXIII di Alba, La Carovana, L’accoglienza.

Diocesi di Alba

Orvieto / Monzio Compagnoni su 8xmille e unafirmaXunire

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Un incontro sul “sovvenire” si è tenuto lo scorso 23 giugno ad Orvieto al quale ha partecipato anche il responsabile del Servizio Promozione della CEI Massimo Monzio Compagnoni. L’occasione è stata offerta dalla presentazione dei lavori di sanificazione della sacrestia della parrocchia S. Andrea, realizzata anche con il sostegno dell’8xmille.

“Abbiamo invitato Massimo – dichiara l’incaricato diocesano don Luca Conticelli – per chiarirci l’importanza di aderire alla firma dell’8xmille e per presentare il progetto unafirmaXunire a cui partecipano anche le nostre parrocchie”.

All’evento sono intervenuti il Vescovo Mons. Gualtiero Sigismondi e il presidente dell’IDSC don Andrea Rossi. Erano presenti anche 4 sindaci di Orvieto e di paesi limitrofi e circa un centinaio di persone che sono rimasti piacevolmente sorpresi dell’apertura della Chiesa su questi temi.

Sul sito della diocesi i rendiconti 8xmille degli ultimi anni.

Gli italiani nel mondo / A Radio Mater don Massimo Pavanello

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L’incaricato diocesano di Milano, don Massimo Pavanello, tiene una rubrica radiofonica mensile a Radio Mater sugli italiani nel mondo. In questo contesto ha colto l’occasione di parlare anche dell’8xmille ed in particolare dei progetti sostenuti all’estero.

Dopo una introduzione generale, ha quindi presentato un progetto particolare che l’8xmille ha sostenuto in Lussemburgo: un docufilm sulla storia dell’immigrazione, degli ultimi cento anni, nel Granducato (dal minuto 31.08 al minuto 43.19).

(Intervista a Maria Grazia Galati, cofondatrice del Magazine PassaParola).

Alife Caiazzo / La parrocchia di San Michele si mobilita per la raccolta dei CU

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L’esperienza vissuta dalla parrocchia di San Michele Arcangelo ha coinvolto, grazie all’incaricata diocesana Annamaria Gregorio, sia gli operatori pastorali che si sono messi a disposizione per la raccolta delle firme sui modelli CU sia i fedeli presenti alle Celebrazioni interessati al tema e disposti a sostenerne le finalità. Qui l’articolo di Enza Ceniccola, referente parrocchiale del “sovvenire”, pubblicato su clarusonline.it nel quale si legge:

La parrocchia di San Michele Arcangelo in Alife, guidata dal parroco don Eusebio Swiderek, dà il proprio concreto contributo a “unafirmaXunire“, campagna nazionale che vede la partecipazione di 5mila parrocchie italiane tra cui 12 della Diocesi di Alife-Caiazzo per la raccolta di firme da destinare all’8xmille della Chiesa Cattolica coordinati dall’Ufficio della Diocesi di Alife-Caiazzo che si occupa del servizio “sovvenire”.

Dopo un primo appuntamento parrocchiale dedicato alla formazione del Consiglio pastorale e del Consiglio Affari economici della Parrocchia sulle iniziative del “sovvenire” della Chiesa Cattolica (così come avvenuto con altre parrocchie della Diocesi di Alife-Caiazzo CLICCA), il 3 luglio Annamaria Gregorio incaricata diocesana, partecipando alle Messe domenicali della parrocchia alifana, con la collaborazione di alcuni referenti parrocchiali ha parlato di 8xmille alla comunità presente: una data scelta per la maggior partecipazione di fedeli in occasione del sacramento di due battesimi e quindi di nuove famiglie della comunità a cui rivolgere questo messaggio.

Di circa 1.400 abitanti, la comunità di San Michele, composta da gruppi di famiglie che hanno come punto di riferimento la parrocchia e il parroco, non si è smentita neppure questa volta, dimostrandosi capace di lavorare in sinergia e per il bene della comunità. Dopo aver fornito ai fedeli presenti le informazioni tecniche sulla modalità da seguire per apporre la firma, Annamaria Gregorio ha incentrato il suo discorso sul Vangelo di questa domenica, sulla chiamata dei 72 discepoli per evangelizzare i popoli, arrivando a sottolineare il significato della firma, ovverosia una “scelta di responsabilità per ogni credente”.

Il fondamento teologico del gesto del “sovvenire” si rispecchia nell’impegno dei discepoli, i quali dovranno portare avanti la loro missione evangelizzatrice di villaggio in villaggio senza “né sacco, né bisaccia, né sandali”, come dice il Signore, ma solo riponendo assoluta fiducia nell’ospitalità delle famiglie e sempre pronti a partecipare alla vita e a collaborare alle attività della gente del posto. Il sostegno e la cura dei bisognosi e il lavoro sinergico finalizzato alla costruzione del bene collettivo sono alla base del progetto di “sovvenire”, richiamandosi appunto allo stile delle primitive comunità cristiane, le quali rendevano ogni cosa come dono da condividere insieme.

Arcidiocesi Siracusa / L’8xmille documentato da video, servizi e tanto altro

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Collegandosi a questo link si apre una panoramica a 360 gradi di quanto vale ogni firma sul territorio siracusano. Diversi i video sulle opere realizzate sia di carità che di culto e, non ultimo, il Rendiconto dei fondi 2021.

Condiviadiamo volentieri anche su In Cerchio queste belle testimonianze a partire dalla mensa del Pantheon

Molto più di una firma. Una scelta.

Firmare per l’8xmille alla Chiesa cattolica è una scelta di solidarietà grazie alla quale possiamo sostenere più di 8.000 progetti l’anno, in Italia e nel mondo, a favore dei più deboli.

Grazie all’8xmille, dal 1990 ad oggi la Chiesa cattolica ha potuto realizzare migliaia di progetti, diffusi in modo capillare sul territorio, che si contraddistinguono per la forte rilevanza sociale, il sostegno attivo all’occupazione, la tutela del patrimonio storico-culturale e artistico, la promozione dello sviluppo nei Paesi più poveri.

Non è una tassa in più, ma semplicemente una tua libera scelta di destinare una percentuale della quota totale Irpef allo Stato per scopi umanitari e sociali, o a confessioni religiose per scopi religiosi e caritativi. Non ti costa niente, ma è un piccolo gesto che può fare la differenza.

 

Bella Italia / 8xmille tra i beni culturali a Savona, Assisi e Altamura

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Nella puntata del 3 luglio di Bella Italia in viaggio Fabio Troiano ha fatto tappa in Liguria dove ha visitato il Complesso museale del Palazzo Vescovile di Savona.
Anche qui sono arrivati i fondi dell’8xmille, per contribuire a conservare e tramandare alle nostre generazioni una grande bellezza.

La visita di Bella Italia ha offerto una suggestione capace di unificare la spiritualità con l’impatto emozionale del patrimonio artistico e culturale conservato, scoprendo un legame con la storia avvincente della città di Savona con i papi savonesi Sisto IV e Giulio II e anche papa Pio VII, prigioniero di Napoleone e accolto per alcuni anni nel Palazzo Vescovile.

Poi il 10 luglio il viaggio è continuato, nella seconda parte del programma, in Umbria dove il conduttore ha esplorato lo splendido Museo diocesano San Rufino di Assisi.

E un’altra bella puntata il 17 luglio ci ha condotto in Puglia, ad Altamura, per visitare la cattedrale di Santa Maria Assunta e il museo diocesano.

Qui tutte le altre puntate complete.

Progetto “unafirmaXunire” / Iscrizioni parrocchie sempre aperte

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Torniamo a ribadire che le iscrizioni sono sempre aperte e diverse parrocchie si stanno iscrivendo “in corsa”. Si conferma l’obiettivo di arrivare al coinvolgimento di 5.000 parrocchie.

A livello operativo ricordiamo ad ogni incaricato diocesano del “sovvenire” di verificare gli accessi alla pagina web www.unafirmaXunire.it dei propri parroci. Ad oggi sono più di 1.000 quelli che non si sono ancora accreditati inserendo la loro password personale.

Inoltre vi consigliamo, per la formazione in parrocchia, di utilizzare anche i corsi che si trovano nella pagina web www.unafirmaXunire.it. Gli accessi sono monitorati e ci consentiranno di verificare l’avvenuta formazione.

Per concludere inseriamo in allegato le ultime domande di carattere fiscale.

Offerte sacerdoti / Estate in salita. Itinerari alla portata di tutti

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Il tasso di diminuzione delle donazioni continua a viaggiare a doppia cifra. La perdita più forte si registra nel numero di Offerte con un calo del 24,2%, mentre la raccolta ha un decremento del 16%. Solo l’importo medio è in aumento con quasi 6 euro in più per ogni donazione. Questo, in sintesi, il quadro delle Offerte per il clero. Oggi più che mai è fondamentale l’aiuto di voi incaricati: occorre ora individuare percorsi alla portata di tutti, per far comprendere ai fedeli la necessità di sostenere i nostri sacerdoti perché solo “uniti nel dono” possiamo affrontare insieme questa estate in… salita.

Ecco, in pillole, gli ultimi dati
Le donazioni continuano a mostrare chiari segnali di fatica e confermano un trend in forte calo. Nel dettaglio, nel periodo gennaio-maggio di quest’anno il numero di offerte per il clero inviate all’Istituto centrale sostentamento clero (ICSC) è di 25mila 597 contro i 33mila 762 dell’anno scorso, ossia quasi 8200 in meno. Anche la raccolta si riduce notevolmente ed è pari a 1 milione e 647mila euro, con oltre 315mila euro in meno rispetto agli stessi mesi del 2021. Solo l’importo medio è in aumento: 64,33 euro nel 2022, ossia quasi 6 euro in più per ogni offerta rispetto all’anno precedente. Chiaro segno che i donatori più fedeli continuano a sostenere i nostri sacerdoti, nonostante le difficoltà economiche del periodo, e lo fanno con sempre maggiore generosità.

Le nostre guide
La preparazione è fondamentale. Non bastano, infatti, le buone intenzioni, ma è importante avere accanto guide esperte, capaci di formare e informare circa il valore e l’importanza di donare per i sacerdoti che sono stati affidati a noi, alle nostre comunità e ai nostri territori. È sempre più centrale, dunque, il ruolo degli incaricati diocesani del Sovvenire, che sono capaci di stimolare l’impegno personale e il senso di responsabilità di ciascun credente. Per questo speriamo di arrivare ad avere un referente parrocchiale del Sovvenire in ogni parrocchia, per ridurre le difficoltà economiche che i sacerdoti incontrano lungo il cammino e facilitare le donazioni in tutta Italia.

I nostri percorsi, per tutti
C’è chi dona per senso di gratitudine nei confronti dei sacerdoti, chi perché sa quanto conta il loro contributo, chi perché sente di far parte di una comunità e chi lo fa come segno di appartenenza. Sono tanti i motivi che portano le persone a offrire per il clero. Ma di certo la sensibilità a donare per i sacerdoti comincia nelle case, nei gruppi parrocchiali, nei nostri territori. Per questo, se vogliamo che sempre più persone sostengano i sacerdoti con le offerte deducibili, dobbiamo partire proprio dalle comunità, che sono capaci di costruire reti territoriali, luoghi dove condividere le esperienze e camminare insieme. E trovare insieme itinerari che siano davvero alla portata di tutti.

Paolo Cortellessa