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L’Eco di Bergamo / 8xmille in aiuto delle comunità

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L’Eco di Bergamo ha dedicato, a firma di Carmelo Epis, 2 pagine per raccontare le cose buone che i fondi dell’8xmille hanno permesso di realizzare sul territorio. Vi proponiamo qui l’intervista al nostro incaricato del “sovvenire” Mons. Sergio Bertocchi.

1° maggio 2021

Con l’avvio delle dichiarazioni dei redditi si apre l’opportunità di mettere una firma all’8xmille alla Chiesa cattolica per favorire la gestione di tanti servizi caritativi e la realizzazione di opere in favore della popolazione. Un’opportunità da valorizzare per i notevoli benefici verso le nostre comunità. E anche un’urgenza per far fronte al periodo di crisi che abbiamo affrontato e che stiamo ancora affrontando.

«Purtroppo, anche a causa della crisi economica aggravata dalla pandemia, il calo dell’8xmille mette seriamente a rischio il sostegno e la realizzazione di migliaia di progetti ecclesiali di forte rilevanza sociale. È quindi necessaria una rinnovata e forte sensibilizzazione nelle parrocchie. In questo impegno i referenti parrocchiali devono essere in prima linea». Monsignor Sergio Bertocchi, incaricato diocesano per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, parla della campagna nazionale di sensibilizzazione e promozione dell’8xmille alla Chiesa, che si terrà il 2 maggio anche nella nostra diocesi.

Il calo del gettito dell’8xmille mette in forse la realizzazione di tanti progetti?
«È un rischio concreto se proseguirà la fase calante. Pensiamo ai progetti di sostegno attivo riguardanti il lavoro, l’aiuto alle famiglie e ai giovani, il soccorso di bisogni antichi ed emergenti, la tutela del patrimonio storico-artistico delle parrocchie e la promozione dello sviluppo nei Paesi più poveri. Grazie all’8xmille lo scorso anno la Chiesa italiana ha potuto destinare 235 milioni di euro per l’emergenza coronavirus».

Come dovrebbero porsi i referenti parrocchiali dell’8xmille?
«Solitamente fanno parte del Consiglio degli affari economici delle parrocchie e conoscono i bisogni locali. Con incontri o iniziative, ogni referente è chiamato a un rinnovato impegno di sensibilizzazione, facendo capire che la firma a favore della Chiesa cattolica è una scelta fondamentale ed è rivolta alla comunità perché comprenda il valore del gesto della firma. È un gesto che non costa nulla al contribuente. Animato da spirito di responsabilità e partecipazione, il referente parrocchiale è la figura importante che affianca il parroco nel sensibilizzare la gente e nell’illustrare le opere e le iniziative che hanno ricevuto il sostegno dell’8xmille».

Anche i vescovi della Lombardia, nella lettera alle parrocchie, rilevano il calo delle firme e i rischi conseguenti.
«I vescovi esprimono innanzitutto un sincero grazie a chi, credente o non credente, firma la destinazione alla Chiesa cattolica. Portando poi esempi concreti di interventi, citano quelli effettuati durante il dramma della pandemia che ha colpito pesantemente la regione, resi possibili dalle risorse dell’8xmille, che hanno consentito di aiutare le famiglie in difficoltà, rifornire le strutture sanitarie di materiale sanitario e aiutare le parrocchie dove erano presenti situazioni di forte fragilità. E con umiltà chiedono il nostro rinnovato aiuto per tante opere, rese possibili dalla firme per l’8xmille».

L’8xmille è una delle espressioni di comunione e condivisione.
«Non è un semplice meccanismo di raccolta e distribuzione di denaro, ma è un modo di concepire la Chiesa ed esprime la corresponsabilità laicale che porta alla comunione, coinvolgendo anche le risorse economiche nel guardare i bisogni. Anche così si allarga lo sguardo oltre la propria comunità, per sentire proprie le esigenze della diocesi e della Chiesa».

Purtroppo, periodicamente riemergono luoghi comuni e affermazioni unilaterali sui soldi della Chiesa.
«È una disinformazione alimentata da una parte dei mass media, che spesso hanno una scarsissima o nulla conoscenza della variegata realtà delle parrocchie e della stessa Chiesa. Anche in questo contesto è necessaria una informazione obiettiva. Ed è un compito che spetta a tutti: clero, fedeli e referenti parrocchiali».

Quali sono i criteri di suddivisione degli importi destinati a ogni diocesi ?
«La decisione viene presa da una Commissione della Conferenza Episcopale Italiana, esaminando soprattutto l’ampiezza delle diocesi, il numero di abitanti e valutando i bisogni segnalati. A livello locale, invece, l’ultima decisione spetta al vescovo diocesano, dopo aver ascoltato le necessità di parrocchie, associazioni caritative ed enti culturali».

Quali sono le parrocchie più bisognose dei contributi dell’8xmille?
«Dipende dalle situazioni, dai bisogni e dai progetti in atto. Pensiamo per esempio alle piccole parrocchie di montagna, con scarsa popolazione, ma con una chiesa anche molto antica, bisognosa di interventi o restauri: è impossibile contare sulle risorse locali. Il mantenimento delle strutture, anche per le parrocchie più vaste e popolose, pesa sui loro bilanci. In questi casi l’8xmille è indispensabile».

Incontri formativi in presenza / Riapertura dal 1° luglio

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In merito agli incontri formativi con contributo (sia diocesani che parrocchiali) pervengono dal Territorio richieste di chiarimento sulla possibilità di tornare a farli in “presenza”, vista anche la difficoltà del modello via “web”.

Sentito il parere della C.E.I. – Ufficio Nazionale per i problemi giuridici – è bene precisare quanto segue:
Il DPCM 2 marzo 2021, all’art. 13, vieta convegni e congressi e (raccomanda fortemente), che le “riunioni private” siano tenute nella modalità “a distanza”.
Il Decreto Legge 22 aprile 2021 ha poi stabilito che convegni e congressi potranno riprendere dal prossimo 1 luglio.

La circolare del Ministero dell’Interno del 20 ottobre 2020 ha precisato che “la distinzione fra riunioni private ed attività convegnistiche e congressuali, il cui svolgimento in presenza è sospeso, è da ascrivere ad alcuni elementi estrinseci, quali il possibile carattere ufficiale dei congressi e dei convegni, l’eventuale loro apertura alla stampa e al pubblico, il fatto stesso che possano tenersi in locali pubblici o aperti al pubblico. Elementi questi assenti, in tutto o in parte, nelle riunioni private, come, ad esempio, nelle assemblee societarie, nelle assemblee di condominio, ecc.”.

Si deve ovviamente precisare che un incontro in una chiesa non può essere qualificato, per il solo fatto che si svolge in un luogo sacro, come “riunione privata”.
È pertanto possibile organizzare in presenza, pur essendo comunque raccomandata la modalità a distanza, catechesi o incontri per un gruppo preciso di fedeli (ad esempio, Consigli diocesani e parrocchiali, gruppo famiglie, percorso fidanzati, gruppo missionario…).

Dunque non è possibile organizzare in presenza prima del 1° luglio 2021 conferenze o convegni o comunque eventi che per il loro essere aperti al pubblico e pubblicizzati sono ad essi assimilabili (ad esempio, incontro aperto a tutti con un esperto o per una particolare testimonianza).
Incontri e celebrazioni dovranno sempre finire ad un orario tale da consentire ai partecipanti di rientrare presso la propria abitazione entro le ore 23 (dal 7 giugno entro le ore 24, dal 21 giugno non vi sarà più il coprifuoco).

Sarà nostra cura aggiornarvi in merito, per tempo e prima del 1° luglio 2021

Alla vigilia dell’Assemblea Generale della CEI / Mons. Russo: con l’8xmille data speranza e aiuti concreti

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La stagione sinodale, la sfida educativa, la crisi prodotta dal Covid, il Pnrr. Su questi temi Mons. Stefano Russo, Segretario Generale della CEI, alla vigilia dell’Assemblea Generale (24-27 maggio), si è messo in dialogo con i direttori dei media CEI.

È il momento di mettere alla prova l’unità del Paese in una prospettiva di comunione, ha affermato Mons. Russo: “Va reso ancora più chiaro che la Chiesa annuncia prendendosi cura delle persone. Parlare con parresia e ascoltare con umiltà sono le coordinate per evitare il rischio che il Sinodo si trasformi in ‘un bel Parlamento cattolico’”.

Qui l’intervista integrale alla fine della quale il Segretario Generale ha risposto ad un’ultima domanda sull’8xmille:

Durante l’Assemblea si procederà, come di consueto, alla destinazione dell’8xmille tra le finalità previste dalla legge. Lo scorso anno ci sono stati stanziamenti cospicui per far fronte all’emergenza Covid. Ci sarà qualcosa di simile anche quest’anno?

Ne parleremo in Assemblea, che delibererà nel merito. Nel 2020 – va ricordato – sono stati stanziati, dai fondi 8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, 200 milioni di euro (recuperati dalla finalità di edilizia di culto a cui erano destinati) a beneficio delle Chiese locali e di diverse associazioni e organizzazioni, espressione del volontariato e della solidarietà in Italia. Inoltre sono stati stanziati 25 milioni di euro quali sostegno economico alle famiglie in difficoltà attraverso sussidi di studio per studenti iscritti all’anno scolastico 2020/2021 presso una scuola paritaria di I o II grado (cattolica e non cattolica); 9 milioni per i Paesi africani e altri Paesi poveri; 8,800 milioni a favore di strutture sanitarie. In un tempo di prova e difficoltà causate dalla pandemia, la Chiesa che è in Italia, dunque, anche attraverso un supporto economico, è stata vicina alle persone e continua a esserlo con numerose iniziative volte a dare speranza e aiuto concreto.

Oppido-Palmi / Il clero della diocesi in campo per l’8xmille

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Il clero della diocesi di Oppido-Palmi si è riunito il 20 maggio in Cattedrale per il consueto ritiro spirituale ed aggiornamento.

La meditazione, intensa e approfondita è stata guidata da S. E. Mons. Benigno Papa, Arcivescovo emerito di Taranto, già Vescovo della Diocesi, e noto biblista.

Mons. Francesco Milito, Vescovo della diocesi ha quindi introdotto gli interventi di Filippo Andreacchio, direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali, che ha presentato il nuovo sito diocesano completamente rinnovato non solo nell’aspetto grafico, e di Walter Tripodi, incaricato diocesano del “sovvenire” il quale ha informato che, a seguito di una sollecitazione del Servizio CEI del “sovvenire”, è stato organizzato in diocesi un progetto per la promozione della raccolte delle firme di scelta dell’8xmille.

A tutti i sacerdoti presenti, in particolare ai parroci, è stato chiesto di promuovere la raccolta delle firme sulla CU tra i fedeli che frequentano la parrocchia, che si riconoscono in essa, ma che per svariati motivi non hanno firmato per l’8xmille.

Dopo una presentazione della nuova campagna nazionale, l’incaricato si è soffermato sui dati delle firme raccolte negli anni precedenti, in particolare sui dati riguardanti i contribuenti, non obbligati alla dichiarazione, che non appongono alcuna firma di scelta dell’8xmille.

Per le somme assegnate alla Chiesa cattolica sono state indicate le cifre nazionali e diocesane di ripartizione e per i dati diocesani, dallo stesso direttore dell’UCS è stato evidenziato come tutte le cifre, comprese quelle della recente erogazione dei fondi straordinari emergenza Covid.19, siano pubblicate, già da diversi anni, sul sito diocesano.

Molti i parroci si sono dimostrati interessati a realizzare un momento di formazione in parrocchia e per quest’anno l’obiettivo minino che il Servizio si è posto è accompagnare con particolare attenzione 10 parrocchie della diocesi nel momento di formazione e per la raccolta dei CU.

A conclusione dell’incontro, in segno di buon esempio, è stato chiesto a tutti i sacerdoti presenti, a partire dal Vescovo (in foto), di passare al tavolino predisposto dal Servizio per la racconta delle firme. 35 i sacerdoti che hanno apposto la firma e consegnato i relativi documenti necessari per presentare al CAF la loro scelta, ricordandosi che: “Non è mai solo una firma, anche quando a farla è un sacerdote…è di più molto di più”.

Diac. Vincenzo Caruso
Membro del Servizio diocesano del “sovvenire”

I numeri del Sovvenire 2020 / In arrivo a luglio

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Entro luglio arriverà a tutti gli incaricati diocesani, la cartellina con “I numeri del Sovvenire. Anno 2020”.

La cartellina contiene:

l’aggiornamento delle “schede sul sostegno economico” con i dati relativi al 2020;

i prospetti con la ripartizione territoriale delle “offerte deducibili per i sacerdoti”, con il confronto della raccolta per gli anni 2020 e 2019.

I numeri riportati vogliono essere uno strumento per una comunicazione formativa/informativa su depliant, manifesti, nelle riunioni in diocesi o per la preparazione di comunicati stampa, da offrire agli incaricati diocesani del “sovvenire” che hanno risposto all’emergenza pandemica con responsabilità e dedizione.

“Una tragedia globale come la pandemia ha suscitato la consapevolezza di essere una comunità mondiale che naviga sulla stessa barca, dove il male di uno va a danno di tutti. Nessuno si salva da solo, ci si può salvare unicamente insieme” ha scritto Francesco nell’enciclica Fratelli tutti.

Il Papa ci invita a non perdere la speranza, guardare il mondo con occhi nuovi e tornare a camminare insieme come fratelli.

La “missione” degli incaricati diocesani è di fondamentale importanza per restare uniti nel dono, segno concreto di solidarietà, di fede e di vicinanza ai nostri sacerdoti.

Ma è la trasparenza a conquistare nuovi donatori: per questo è fondamentale presentare senza filtri correttivi i dati che riguardano la nostra Chiesa cattolica. Al tempo stesso ricordiamo di non tralasciare i valori su cui si regge il sistema del sostegno economico alla Chiesa e le finalità dell’8xmille: culto e pastorale, carità e sostentamento del clero, che è la ragione originaria per cui è nato il sistema.

Il Servizio CEI è sempre a disposizione per chiarimenti, aiuti, o precisazioni nell’uso di questo materiale.

Giornata Nazionale 8xmille / A Roma il 30 maggio

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Si svolgerà domenica 30 maggio nella diocesi di Roma la Giornata Nazionale dedicata all’8xmille. Qui la locandina, preparata dal Servizio diocesano “sovvenire” coordinato da Pierluigi Proietti, con l’immagine di un battesimo segno di rinascita.

Su questo appuntamento Giulia Rocchi ha intervistato Pierluigi Proietti per Roma Sette.

Due milioni di euro per la ripartenza di 800 aziende e partite Iva; 330mila euro a 489 famiglie per spese non prorogabili. E ancora pacchi alimentari a 21.160 famiglie che hanno chiesto aiuto; sostegno umano e materiale a 773 anziani soli, a 5 Empori della solidarietà, a 137 centri di distribuzione alimenti. Grazie ai fondi arrivati alla diocesi di Roma con l’8xmille, questo e altro si è potuto fare per aiutare le persone in difficoltà. Per questo è importante firmare l’apposito modulo all’interno della dichiarazione dei redditi, come verrà ricordato nella Giornata diocesana di sensibilizzazione, in programma domenica prossima.

«Gli incaricati parrocchiali del Sovvenire saranno presenti in tutte le Messe domenicali, in più di duecento parrocchie della diocesi, per raccontare quello che si è fatto e si sta facendo a Roma grazie all’8xmille». A spiegarlo è Pierluigi Proietti, incaricato del Servizio diocesano per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica: «Dobbiamo aiutare la Chiesa ad aiutare ancora di più – sottolinea –. Una firma non costa nulla ma produce molto».
Oltre agli interventi dei volontari, nelle parrocchie sarà anche affissa la locandina preparata per la Giornata: in primo piano un bambino durante il suo battesimo; in alto, la parola “Rinascere” scritta in grande, accompagnata da tre verbi in corpo più piccolo, “sperare lavorare vivere”.

La foto del bimbo in primo piano è stata scattata un paio di settimane fa, nella parrocchia di San Bernardo di Chiaravalle. «Questa locandina è stata progettata e realizzata proprio per rispondere alla situazione che stiamo vivendo oggi – illustra Proietti –. C’è un grande desiderio di rinascita, di ricominciare a vivere, a lavorare, a sperare. Per dare concretezza a questo proposito, abbiamo indicato, sempre nella locandina, alcuni interventi realizzati nella diocesi di Roma utilizzando i fondi dell’8xmille».

Sono, appunto, i soldi spesi a supporto di piccole aziende in difficoltà o di famiglie che, con la crisi economica seguita alla  pandemia, si sono rivolte per la prima volta ai Centri di ascolto della Caritas. «La Chiesa è stata molto vicina alla sofferenza delle famiglie», osserva ancora l’incaricato diocesano.

Dalla Conferenza episcopale italiana fanno sapere che nel 2020 un conferimento straordinario di oltre 226 milioni di euro è stato messo a disposizione del Paese nella lotta al Covid-19; altri 9 milioni sono andati a sostegno delle fragili strutture sanitarie dei Paesi più poveri, individuate con progetti mirati. Ogni anno, sono oltre 8mila i progetti che si concretizzano in Italia e nei Paesi più poveri del mondo, secondo tre direttrici fondamentali di spesa: culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e nel Sud del mondo. Ricordiamo che firmare per la destinazione dell’8xmille alla Chiesa cattolica non costa nulla al contribuente; può firmare sia chi compila il modello 730 sia chi il modello CU, cioè chi è esonerato dalla dichiarazione dei redditi. Su www.8xmille.it sono disponibili ulteriori informazioni.

Raccolta CU / Progetto speciale “Una firmaXunire”

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Il progetto speciale “Una firmaXunire” è un TEST che verrà fatto su 17 parrocchie e si svolgerà nel periodo compreso fra il dal 2 maggio al 30 giugno.

Obiettivo: testare modalità efficaci di RACCOLTA DELLE SCHEDE FIRMATE E ALLEGATE AI MODELLI CU per l’attribuzione dell’8xmille alla Chiesa cattolica.

Il progetto consiste nel promuovere e realizzare la raccolta delle Buste contenenti le schede con la scelta avendo come tramite la parrocchia, cercando di coinvolgere soprattutto i pensionati, spiegando l’importanza della loro firma (che non costa nulla).

In allegato i .pdf (in formato stampabile) del seguente materiale: locandina 40×56, libretto divulgativo e presentazione del progetto speciale a cura di Massimo Monzio Compagnoni.

Rapporto Caritas / Covid-19: a un anno dalla “fase due”, una nuova speranza

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Dopo il lungo lockdown di primavera a cui ci aveva costretto la pandemia da Covid-19, il 18 maggio dello scorso anno il Consiglio dei Ministri approvava il decreto-legge che prevedeva una serie di misure per la ripartenza, la cosiddetta “Fase due”. A distanza di un anno da tale evento, e in considerazione della persistente situazione di emergenza che sta producendo effetti molto pesanti sulla situazione socio-economica dell’Italia e di altri Paesi, Caritas Italiana ha realizzato una quarta rilevazione sui bisogni, le vulnerabilità, ma anche le risposte e le speranze di questo tempo.

La rilevazione, alla quale hanno partecipato 190 Caritas diocesane, pari all’87,1% del totale, ha avuto l’obiettivo di indagare ciò che è avvenuto nei territori diocesani da settembre 2020 a marzo 2021. Sette mesi nel corso dei quali, accanto al perdurare delle situazioni di contagio, sono emersi evidenti segnali di ripresa e l’attivazione di nuove forme di sostegno a favore di persone, famiglie e imprese colpite dagli effetti socio-economici della pandemia. La Conferenza Episcopale Italiana nel 2020 aveva destinato per le emergenze causate dal Covid-19 oltre 226 milioni di euro dei fondi dell’8xmille per l’Italia (e altri 9 a sostegno delle fragili strutture sanitarie dei Paesi più poveri, individuate con progetti mirati).

Nei 211 giorni che vanno dal 1 settembre 2020 al 31 marzo 2021, le Caritas hanno accompagnato 544.775 persone. Le donne sono la maggioranza: 53,7%, così come sono la maggioranza gli italiani (57,8%).

Quasi una persona su quattro (24,4%) è un “nuovo povero”, cioè non si era mai rivolta in precedenza alla rete Caritas. Si tratta di 132.717 persone in totale. In questo caso l’incidenza degli italiani è ancora maggiore: il 60,4% dei nuovi poveri è infatti un nostro connazionale. Uomini e donne sono in eguale numero.

Complessivamente, dal maggio 2020 ad oggi, in oltre un anno di pandemia, si sono rivolti alle Caritas 453.731 nuovi poveri.

Quasi tutte le Caritas diocesane interpellate evidenziano che, accanto a situazioni legate ai bisogni fondamentali della persona (il lavoro, la casa…), compaiono bisogni inerenti alla sfera formativa e al disagio psico-sociale, che colpiscono soprattutto le donne e i giovani:

  1. difficoltà legate al precariato lavorativo/occupazione femminile (93,2% delle Caritas);
  2. difficoltà legate al precariato lavorativo/occupazione giovanile (92,1%);
  3. persone/famiglie con difficoltà abitative (84,2%);
  4. povertà educativa (abbandono, ritardo scolastico, difficoltà a seguire le lezioni, ecc.) (80,5%);
  5. disagio psico-sociale dei giovani (80,5%).

Anche altri fenomeni sono segnalati in aumento: il disagio psico-sociale degli anziani e delle donne (entrambi indicati dal 77,4% delle Caritas), la povertà minorile (66,3%), la rinuncia/rinvio dell’assistenza sanitaria ordinaria, non legata al Covid (66,8%), le violenze domestiche (51,1%). Le persone più frequentemente aiutate dalla Caritas sono state soprattutto: persone con impiego irregolare fermo a causa del Covid19 (61,1%); lavoratori precari/intermittenti che non hanno potuto godere di ammortizzatori sociali (50%); lavoratori autonomi/stagionali, in attesa delle misure di sostegno (40,5%); lavoratori dipendenti in attesa della cassa integrazione ordinaria/cassa integrazione in deroga (35,8%).

Gli ambiti e i settori economici che hanno risentito maggiormente della crisi economica correlata al Covid sono stati soprattutto quelli della ristorazione, segnalati dal 94% delle Caritas diocesane, seguiti dal settore turistico-alberghiero (77,4%). La maggioranza assoluta delle diocesi segnala anche la difficoltà degli esercizi commerciali (64,2%) e delle attività culturali, artistiche e dello spettacolo (53,2%).

Sul fronte delle risposte, accanto ai servizi relativi ad aiuti materiali, vanno segnalate attività di tipo formativo e orientativo:

  •  149 diocesi (78,4%) hanno attivato dei Fondi specifici di sostegno economico alle famiglie in difficoltà;
  •  140 diocesi (73,7%) hanno svolto attività di orientamento e informazione sulle misure assistenziali promosse da amministrazioni centrali/territoriali (reddito di emergenza e di cittadinanza, bonus autonomi, bonus affitti, buoni spesa e bonus alimentari, cassa integrazione, vari benefit regionali, ecc.);
  •  116 diocesi (61,1%) hanno attivato interventi specifici sul fronte del lavoro. Si tratta soprattutto di erogazione di borse lavoro, tirocini di inserimento lavorativo, tirocini formativi, percorsi formativi/di riqualificazione, convenzioni con aziende/ soggetti terzi per inserimenti lavorativi, sportelli lavoro/orientamento lavorativo;
  •  116 diocesi (61,1%) hanno attivato interventi nell’ambito educativo: distribuzione tablet/pc/connessioni/device per famiglie meno abbienti, distribuzione tablet/pc alle scuole; acquisto libri e materiale scolastico; pagamento rette scolastiche/asili; pagamento mensa scolastica; sostegno educativo a distanza; aiuto compiti/aiuto per la didattica a distanza/dopo scuola online; borse di studio per l’iscrizione università o per sostenere la frequenza delle scuole superiori; abbonamenti ai mezzi pubblici per gli studenti; progetti contro l’abbandono scolastico; sportelli di supporto psicologico, ecc.
  •  61 diocesi (32,1%) hanno attivato dei Fondi diocesani di sostegno economico alle piccole imprese.

Va inoltre evidenziata la presenza di progetti e attività innovative che, anche se in numero minore rispetto alle esperienze già descritte in precedenza, hanno saputo definire percorsi alternativi di presa in carico. È il caso del sostegno ai giostrai, ai circensi, ai venditori ambulanti, delle attività di recupero dei beni alimentari, delle nuove modalità di approccio al fenomeno delle persone senza dimora, dell’ascolto a distanza, degli ambulatori e dei servizi di tipo sanitario rivolti a coloro che non si possono permettere i costi della sanità privata.

Da sottolineare ancora una volta il grande contributo offerto complessivamente nel 2020 dagli oltre 93mila volontari operanti nei 6.780 servizi della rete Caritas, che hanno saputo dare un segno tangibile della presenza fraterna della Chiesa, accanto a tante situazioni di disagio e sofferenza. Tra questi, è bello evidenziare anche le attività svolte da 407 giovani del servizio civile, che si sono resi disponibili ad offrire il loro aiuto in diversi servizi e opere ecclesiali. Una delle lezioni apprese in tempo di pandemia si riferisce alla crescente consapevolezza che “nessuno si salva da solo”. La Chiesa si è fatta da subito segno di una comunità presente, con significative e diffuse esperienze di collaborazione operativa sussidiaria con vari enti pubblici o del privato sociale. Non si è trattato di esperienze occasionali, ma in buona parte proseguono in modo stabile.

Nel contempo si è rafforzata ancor di più la collaborazione intra ecclesiale: il 96,8% delle Caritas diocesane ha avuto rapporti stabili con le parrocchie, il 60% con il Volontariato Vincenziano, il 51,1% con gli Scout dell’Agesci, il 42,1% con i Centri di Aiuto alla Vita, il 36,8% con le Acli.

Solo lavorando uniti, “a tutti i livelli della società”, si potrà infatti, come sottolinea Papa Francesco “superare non solo il coronavirus, ma anche tanti altri virus che da tempo infettano l’umanità”, come “il virus dell’indifferenza, che nasce dall’egoismo e genera ingiustizia sociale”.

Alife-Caiazzo e Teano-Calvi / Un nuovo cammino che sa di comunione.

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Dal 14 marzo Alife-Caiazzo e Teano-Calvi sono state unite, per volontà di Papà Francesco, in persona episcopi, sotto la guida di S.E. Mons. Giacomo Cirulli, già vescovo di Teano-Calvi. E l’intento comune è quello di camminare e lavorare insieme.

E il “sovvenire” fa da apripista, con un incontro realizzato online, per tutti i referenti parrocchiali di Alife-Caiazzo, presieduto dal nuovo Vescovo, invitando anche l’incaricato diocesano della diocesi di Teano-Calvi don Davide Volo.

Dopo un periodo di rallentamento di alcune attività, a causa della pandemia, è stato necessario incoraggiare il lavoro dei referenti nelle loro parrocchie, ideando questo appuntamento che ha visto la partecipazione del dottor Stefano Maria Gasseri, coordinatore della rete territoriale del Servizio CEI del “sovvenire”.

Dopo un breve momento di saluto e di ringraziamento per il lavoro svolto di S.E. Mons. Cirulli a tutti i partecipanti, collegati on-line, l’attenzione è stata rivolta alla relazione di Stefano Gasseri su Il senso del “sovvenire”.

Ha ricordato che comunione, corresponsabilità, partecipazione dei fedeli, perequazione, solidarietà, trasparenza e libertà sono valori che rendono più ricca spiritualmente l’intera comunità e rappresentano i pilastri su cui si fonda il sostegno economico alla Chiesa, scaturito dalla revisione concordataria del 1984.

Il “sovvenire” è un mezzo, non un fine, per il bene comune; infatti esso va aggiunto e non sostituito al fatto che la comunità dei fedeli deve comunque provvedere al sostentamento del suo clero.

“La Chiesa è casa e scuola di comunione – ha sottolineato Gasseri – È casa se c’è un popolo che la costituisce; è comunione se ci si prende cura gli uni degli altri. La comunione si concretizza in una duplice direzione: verticale con Dio, prendendo forza dei sacramenti, orizzontale con gli uomini attraverso il servizio. L’amore così si trasferisce come logica di dono. Il gesto di un singolo, la firma, fa la differenza, senza alcun costo. È un dono che non richiede nulla in cambio”.

Ha poi continuato illustrando una breve storia del “sovvenire”, le modalità di attuazione dell’8xmille per le tre finalità: esigenze di culto e pastorale della popolazione italiana; interventi caritativi in Italia e nel Terzo mondo; sostentamento dei sacerdoti.

In questa parte dell’Alto Casertano le due diocesi viciniore hanno allargato i loro confini: in un territorio di circa 1200 km², con un totale di 116 Parrocchie e 46 Comuni, si inizierà a collaborare, unendo forze e risorse, per far crescere la coscienza e la partecipazione dei fedeli e di tutti i cittadini alla missione spirituale e caritativa della Chiesa cattolica.

Annamaria Gregorio
Incaricato diocesano di Alife-Caiazzo

Azione Cattolica / Il saluto di Monzio Compagnoni alla XVII Assemblea Nazionale

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In occasione della XVII Assemblea Nazionale dell’Azione Cattolica (25 aprile-2maggio) Massimo Monzio Compagnoni, responsabile del Servizio Promozione CEI del sostegno economico alla Chiesa, ha inviato un suo saluto a tutti i partecipanti esprimendo un sentimento di gratitudine per essere sempre al fianco del “sovvenire”.

Nell’esprimere gratitudine ha quindi sottolineato come l’Azione Cattolica ha a cuore gli stessi obiettivi e gli stessi valori che sono alla base del suo lavoro quotidiano al Sovvenire.

“È una vera e propria scuola di COMUNIONE e DI CORRESPONSABILITÀ. E il senso del Sovvenire è proprio questo: la consapevolezza di appartenere ad una famiglia che si sostiene a vicenda nella realizzazione di iniziative finalizzate a tenere viva e forte la Chiesa, che è anch’essa innanzitutto comunità.

Proprio per questo sono fortemente convinto che Azione Cattolica e Sovvenire debbano continuare nella collaborazione che ci ha legato negli anni, anzi, vorrei che questa diventasse ancora più forte”.

Ha quindi ricordato come con la revisione del Concordato la Chiesa abbia fatto una scelta di POVERTÀ, decidendo di dipendere totalmente dalle offerte dei propri fedeli e introducendo i due strumenti concreti: le offerte deducibili per i sacerdoti e la firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica.

“Ma il Sovvenire è di più, molto di più di un sistema di sostegno economico: è COMUNIONE di fratelli e figli di Dio; è CORRESPONSABILITÀ come in una famiglia; è PARTECIPAZIONE di tutta la comunità alla vita della Chiesa”, ha aggiunto Monzio Compagnoni.

“Purtroppo, sono convinto che ancora molti fedeli non sappiano cosa significhi Sovvenire, quali siano i valori che la Chiesa attribuisce a questo sistema, e proprio per questo credo che la formazione sia un elemento fondamentale della nostra attività, e grazie alla vostra capacità di parlare al territorio credo potremo costruire molto insieme”.