Category Archives: Link

Covid-19 / Per non disperdere memoria e speranza

vai all’articolo
Per non disperdere le tante storie di speranza nate ogni giorno nelle nostre Chiese locali dall’inizio dell’emergenza e contribuire a formare la memoria di come la Chiesa italiana sta vivendo il tempo del Covid-19 è nato il progetto www.memoriadelcovid.it, realizzato da Fisc e Corallo con il coordinamento dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali.
Ricordiamo che nel 2020 la Conferenza Episcopale Italiana ha destinato per l’emergenza Covid 237,9 milioni di euro.

 

8xmille senza frontiere / Ancora un mese per partecipare

vai all’articolo

Come già pubblicato su In Cerchio di luglio 2020, il bando giornalistico nazionale 2020-2021 8xmille senza frontiere, destinato alle testate aderenti alla Federazione Italiana Settimanali Cattolici, è stata un’edizione speciale legata alle opere realizzate per far fronte all’emergenza Covid.

Grazie ai fondi 8xmille messi a disposizione dalla CEI nei mesi della pandemia, infatti, diocesi e parrocchie hanno potuto rendere concreta la vicinanza ed il sostegno a persone e famiglie in situazioni di povertà e di necessità.

L’edizione ancora in corso e che terminerà il prossimo 28 febbraio della Selezione, proprio per la sua straordinarietà, prevede un regolamento – come si può leggere anche nel file allegato – in parte diverso rispetto gli anni scorsi.

Rimane però valido il criterio di scrivere nelle pagine dei giornali non un elenco di progetti, ma raccontare le testimonianze, le storie di coloro che ne hanno potuto usufruire, ritrovando dignità e risposte concrete alle conseguenze economiche, sociali e sanitarie provocate dal Coronavirus.

Ricordiamo che sarà necessario aver pubblicato almeno 7 articoli che coprano il periodo luglio 2020 – febbraio 2021 cui si dovrà accompagnare la testimonianza di un contribuente che illustri le motivazioni sul perché ha destinato l’8xmille alla Chiesa cattolica.

A fronte di questo impegno ulteriore si è stabilito di portare da 6 a 20 le testate selezionate: a ciascuna di esse verranno destinati 2.000 euro (con un ulteriore bonus di 500 euro se la testata avrà anche pubblicato la testimonianza sull’8xmille di un “personaggio” conosciuto).

I giornalisti autori degli articoli selezionati verranno invitati a Roma per una due giorni di conoscenza degli Uffici e delle attività dei Servizi CEI che gestiscono i fondi dell’8xmille ed il prossimo anno potranno partecipare ad un viaggio-reportage offerto dal Servizio Promozione della CEI in una destinazione estera dove si svolge uno dei progetti finanziati dall’8xmille.

Giornata Nazionale 8xmille / In attesa del 2 maggio

vai all’articolo
Il 2 maggio si celebrerà la Giornata Nazionale di sensibilizzazione sull’8xmille.

Una Giornata importante per coinvolgere le comunità parrocchiali nel sostenere la nostra Chiesa. Una semplice firma sulla dichiarazione dei redditi vale moltissimo per sostenere gli oltre 8.000 progetti realizzati in Italia e i Paese in via di sviluppo.

Quest’anno ad ogni parrocchia invieremo una “locandina mappa” che mostra alcuni esempi di progetti realizzati in Italia con l’invito a visitare il sito www.8xmille.it ricco di informazioni su come firmare e con una mappa, in continuo aggiornamento, sulle opere realizzate con L’8xmille. Un ottimo strumento per invitare i fedeli a vedere come L’8xmille possa essere vicino a tutti noi.

Inoltre tra i materiali per le parrocchie ci saranno 10 pieghevoli sui valori della firma e una lettera per il parroco con una traccia che può essere letta in chiesa a fine celebrazione.

Ad ogni incaricato invece invieremo 5 kit con il dispenser con 20 buste CU, 50 leaflet con la Scheda Redditi (che è possibile far utilizzare a coloro che non devono presentare la dichiarazione dei redditi e non hanno ricevuto il modello CU), 50 pieghevoli sui valori dell’8xmille, la “locandina mappa” e la lettera per il parroco.

Qualora fosse necessario per promuovere in diocesi la Giornata Nazionale, è a disposizione degli incaricati il materiale sciolto da richiedere alla segreteria del territorio.

Orvieto-Todi / Custodire i nostri sacerdoti

vai all’articolo
Don Luca Conticelli, incaricato del “sovvenire” della diocesi Orvieto–Todi, ci segnala questa bella iniziativa editoriale sulle Offerte per il sostentamento dei sacerdoti.

Cercando di arrivare in ogni famiglia delle parrocchie più grandi, l’insieme di 5 parrocchie tenute da don Andrea Rossi (anche presidente dell’Istituto diocesano sostentamento clero) hanno realizzato un giornalino sul quale è stato pubblicato questo articolo molto significativo scritto dallo stesso don Andrea. Infatti nel testo si parla apertamente della remunerazione sua e di don Lorenzo, spiegando anche come funziona il sistema.

Ne riportiamo di seguito il testo completo.

La parola chiave di questo numero di «In corso…d’opera» è custodire. Con questa breve nota intendiamo ricordare l’importanza da parte dei credenti di avere cura delle comunità ecclesiali non solo con la disponibilità ai servizi ma anche contribuendo attraverso le varie forme possibili di sostegno economico. Ricordando come le prime comunità cristiane si prendevano cura della Chiesa e delle sue attività anche noi, seppur in forme diverse, siamo chiamati a contribuire alle attuali attività delle parrocchie.

Un particolare sostegno che vi proponiamo con questo articolo, è il contributo volontario per il «sostentamento del clero». Di cosa si tratta? In che senso dobbiamo contribuire al sostentamento dei sacerdoti? Come vivono i sacerdoti? Chi li paga? Con quale soldi vivono? Dove li prendono? Domande legittime che è opportuno approfondire. Provo a rispondere non in astratto, non parlando dei preti in generale, ma a partire dalla concretezza della vita di noi parroci.

Ormai sono alcuni anni che condividiamo questo cammino pastorale, ci conoscete, con i nostri limiti e i nostri pregi, doni e deficienze. In questo testo però non vorrei parlare dell’attività pastorale in senso stretto, ma della concretezza della nostra vita quotidiana, che come ogni famiglia deve «far di conto» tra entrate e uscite. Non fare il passo più lungo della gamba e regolare le proprie uscite a partire dalle entrate. Il nostro compenso, come per tutti i sacerdoti, è dentro una forbice che va da poco sotto ai mille euro a circa milletrecento euro, euro più euro meno, per dodici mensilità.

Il nostro non è uno stipendio, perché il nostro non è un lavoro. Io e don Lorenzo percepiamo più precisamente tra i mille e i mille e sessanta euro. Abbiamo deciso di non prendere nulla delle offerte delle messe dei defunti, che riversiamo totalmente nelle casse parrocchiali. Inoltre il piccolo contributo che ogni parrocchia dovrebbe versare al sacerdote, non viene mai prelevato. Ma non siamo bravi, perché questo stile di vita è condiviso da tanti nostri confratelli della nostra diocesi. Dunque, questi mille euro circa che percepiamo, da dove arrivano?

Ogni mese la struttura dell’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero, invia il compenso a tutti i sacerdoti d’Italia che hanno un incarico nelle proprie diocesi. Questo Istituto da dove prende i soldi da inviare ai sacerdoti? Senza entrare nello specifico dei meccanismi, le somme arrivano oltre l’80% dall’8xmille, circa il 15% dagli utili degli Istituti diocesani per il sostentamento del clero, frutto dell’amministrazione dei beni che erano delle parrocchie, e una piccolissima parte dai contributi volontari dei fedeli. Ma l’8xmille serve anche per tante altre cose, soprattutto per la carità. Quindi se veramente vogliamo sostenere la nostra Chiesa e i sacerdoti è fondamentale aumentare la quota dei contributi volontari da versare all’Istituto Centrale Sostentamento Clero. Più crescono e meno si attinge all’8xmille per il compenso dei sacerdoti e quindi rimangono più soldi a disposizione per la carità. Come fare? In questo numero troverete il bollettino su cui scrivere l’importo, poi andate alla posta ed effettuate il versamento. Mi raccomando, conservate la ricevuta perché è deducibile dalle tasse che pagherete nel 2021 (l’articolo è stato pubblicato a dicembre 2020, ndr). Un caro saluto e se volete bene ai sacerdoti contribuite con il bollettino.


8xmille alla Chiesa cattolica / online il Rendiconto 2019

vai all’articolo
È disponibile online il “Rendiconto 2019 dell’8xmille alla Chiesa cattolica”, per consultare il quadro complessivo delle destinazioni dell’8xmille a favore della Chiesa cattolica.

Anche quest’anno – spiega il Segretario Generale della CEI, Mons. Stefano Russo – la Conferenza Episcopale Italiana rende conto di come siano stati impiegati i fondi che i cittadini italiani hanno voluto devolvere alla Chiesa cattolica con la firma dell’8xmille. Se è vero che questo è un dovere nei confronti dello Stato italiano, ancor più forte è il nostro desiderio di far conoscere a tutti le destinazioni di queste preziose risorse, secondo quanto è consentito dalle normative vigenti”.

Si potranno soprattutto seguire – prosegue Mons. Russo – le tre principali strade percorse dalle risorse: culto e pastorale, carità, sostentamento del clero. Si tratta di interventi che si possono apprezzare nella loro evoluzione storica, attraverso le interviste, i racconti e le illustrazioni: migliaia gli interventi realizzati nel 2019 sul territorio italiano e in quei Paesi che l’OCSE definisce come appartenenti al Terzo mondo”.

È anche grazie all’utilizzo delle risorse dell’8xmille – conclude il Segretario Generale della CEI – che in questo tempo particolare, caratterizzato dalla crisi generata dal COVID-19, si sono moltiplicate in modo esponenziale su tutto il territorio nazionale le azioni di prossimità a beneficio della popolazione, delle famiglie, di enti e associazioni”.

Con l’8xmille segni di speranza nel Centrafrica segnato dalla violenza

vai all’articolo
L’8xmille, che i cittadini destinano ogni anno alla Chiesa cattolica, valica i confini e continua a promuovere lo sviluppo in Centrafrica, un Paese che torna a fare i conti con la violenza e la paura.

Sono diversi i progetti che si stanno realizzando e che rappresentano “un segno di speranza in un contesto difficile e di sofferenza, che in questi giorni vive un rigurgito di violenza del quale a pagare il prezzo più alto è la popolazione”, sottolinea don Leonardo Di Mauro, responsabile del Servizio per gli interventi caritativi a favore dei Paesi del Terzo Mondo. “Attraverso i fondi dell’8xmille, la Chiesa italiana – spiega – riesce ad essere presente e a farsi prossima a tante persone che hanno bisogno d’aiuto e che sono spesso dimenticate”. È quello che accade, ad esempio, alle porte di Bangui dove, grazie all’impegno dei frati carmelitani scalzi, è nata la Scuola Agricola Carmel che a novembre ha aperto le porte a una quarantina di giovani che vogliono diventare piccoli imprenditori agricoli.

L’8xmille si trasforma in solidarietà concreta anche nel Complesso Pediatrico di Bangui, gestito dal 2018 dall’Opera San Francesco Saverio C.U.A.M.M. che lavora per migliorare le competenze del personale medico e sanitario e garantire assistenza e farmaci.

Queste e le altre iniziative avviate in Centrafrica costituiscono delle luci, soprattutto nelle ultime settimane che – in occasione delle elezioni – hanno visto saccheggi, scontri armati e guerriglie.

Emergenza terremoti / Un milione di euro in Croazia e Indonesia

vai all’articolo
Due gravi emergenze umanitarie si sono presentate alla fine di dicembre e all’inizio di gennaio rispettivamente nella vicina Croazia e in Indonesia.

Come prima forma di aiuto alle vittime della Regione istriana il 30 dicembre la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha deciso lo stanziamento di 500mila euro dai fondi 8xmille. La Croazia si trovava già in una problematica situazione a causa della pandemia, che aveva costretto il Paese a un lockdown a partire da fine novembre, con oltre 4.000 nuovi contagi e 90 vittime al giorno su una popolazione di circa 4 milioni di abitanti.

Il 16 gennaio altri 500mila euro 8xmille sono stati destinati per le decine di vittime, centinaia di feriti e migliaia di sfollati a causa del sisma che si è sviluppato in Indonesia. Anche in questo caso la situazione è stata aggravata dal fatto che l’area colpita è ancora considerata “zona rossa” per la pandemia. L’Indonesia è infatti il Paese del Sudest asiatico più colpito dal COVID-19 con quasi 900mila casi e più di 25mila morti.

Gli stanziamenti della Presidenza CEI sono destinati, attraverso Caritas Italiana, a far fronte ai beni di prima necessità come cibo, farmaci, assistenza medica, kit igienico-sanitari, alloggi temporanei.

In allegato i comunicati stampa.

Presentazione

vai all’articolo
Ci avviamo velocemente verso le festività natalizie ed è giunto anche il momento di fare un breve bilancio di quest’anno che va a concludersi. Non commento la pandemia, che ancora non sappiamo con certezza neanche quanto durerà.

A tutti ha portato via qualcosa o qualcuno. Nonostante ciò, come spesso ha ricordato anche il Santo Padre, non dobbiamo “sprecare” questa esperienza, fonte di crescita oltre che di sofferenze. Tutti noi abbiamo ristabilito, via via che passavano i mesi, una scala diversa di priorità e di valori, tra affetti, lavoro, tempo libero, impegni di ogni genere.

Per me, come potete immaginare, si sono sommati tanti sentimenti diversi, emozioni talvolta molto forti, entusiasmi e preoccupazioni. Non nego neanche quelle. Il mio arrivo in CEI a maggio è avvenuto in pieno lockdown. Una nuova attività professionale, in una città diversa dalla mia, con nuove responsabilità e persone che, come voi incaricati, non ho avuto ancora il piacere di incontrare di persona.

Le riunioni in remoto sono state utili, ad esempio con i referenti regionali, ma non potranno mai sostituire il vedersi in presenza. Ma di necessità virtù e quindi a partire da gennaio ho messo in agenda tanti appuntamenti in video conferenza con tutti voi, con l’obiettivo di conoscerci, raccontarvi cosa vorremmo fare e…. ascoltarvi.

Sono certo che troverò la piena collaborazione da parte vostra per ripartire nel 2021 con nuovo entusiasmo nell’impegno di sensibilizzazione delle singole realtà diocesane e parrocchiali al sostegno economico della Chiesa. In questi pochi mesi di lavoro ho compreso, infatti, che nonostante tanti anni siano passati dall’entrata in vigore della riforma concordataria, ancora c’è molto da fare per continuare a dare informazioni sull’attuale sistema che chiamiamo “sovvenire” e soprattutto sui valori e sullo spirito che ne sono alla base. Con questa fiducia e spirito positivo che voglio concludere questo 2020.

A sostenerci nel nostro ministero pastorale (perché di questo si tratta), non sarà “l’ottimismo ingenuo – come hanno sottolineato nell’ultima riunione di dicembre i Membri del Consiglio Permanentema la speranza della fede, fondata nel Dio Salvatore: essa soltanto può mantenere alta la tensione al bene e la passione per la vita.

A voi il mio ringraziamento perché in questi mesi, da quanto sono riuscito a percepire a distanza, ho riscontrato sempre tanta dedizione nell’organizzare attività e progetti, nonostante le contingenti difficoltà. Sono certo che vi siano costati impegno e non pochi sacrifici. La certezza, fondata proprio sulla fede, è che nulla andrà perso.

Nel chiudere questo appuntamento di fine anno, vorrei che pregassimo insieme affidando alla Madre di Dio il nostro lavoro, ciascuno di noi, i nostri cari e le nostre comunità.

A tutti un caro saluto e, da parte mia, di tutto il Servizio CEI e di Sua Eccellenza Mons. Donato Negro l’augurio per un sereno Santo Natale e un nuovo anno migliore.

Massimo

Avvenire digitale gratis per chi sostiene i sacerdoti online

vai all’articolo
È da poco passatala Giornata Nazionale per il sostentamento dei preti diocesani (giunta alla sua XXXII edizione) ma il tempo di Avvento è ancora una opportunità per interrogarci su chi sono per noi i sacerdoti e perché sostenerli economicamente.

A tal proposito vi informiamo che sul sito www.insiemeaisacerdoti.it è possibile fare la propria Offerta direttamente online con carta di credito, sempre ricordando che si tratta di somme deducibili. E in questa occasione abbiamo pensato di fare anche noi un regalo ai nostri donatori.

Infatti chiunque farà una donazione online riceverà in omaggio un abbonamento digitale gratuito al quotidiano Avvenire.

Un motivo in più per sollecitare amici e conoscenti a visitare il sito www.insiemeaisacerdoti.it e a fare una donazione online

L’Offerta destinata al fondo per sostenerli è un segno di gratitudine per dodici mesi vissuti insieme e al tempo stesso è l’impegno di metterci anche in futuro al fianco di tutti i preti italiani, in modo concreto ed efficace. La donazione può essere quindi fatta anche, e a maggior ragione, nel periodo di Natale. I tempi non sono facili, ma chi può è chiamato a offrire il suo dono ‒ piccolo o grande ‒ a chi sta dando la vita per noi.


Milano: il Servizio del “sovvenire” offre trecento «spese solidali»

vai all’articolo
La verità, in una battuta. Questo è il ruolo del comico. E l’americano George Carlin lo conferma. Famosa la sua frase relativa al marketing: «Il bruco fa tutto il lavoro, ma è la farfalla che si prende tutta la pubblicità».

Bene. Rientrati nei ranghi, con la premessa, facciamo qui una fototessera al lepidottero sviluppato, senza dimenticare la fatica della larva.

Il tempo complicato che stiamo vivendo, ha rimescolato anche le priorità economiche.

La Conferenza Episcopale Italiana, ad esempio, ha stanziato – solo per la causale Coronavirus – un terzo del totale del proprio 8xmille annuo. Da questa somma, alla diocesi di Milano, sono giunti 9 milioni di euro; che si aggiungono agli oltre 7 milioni ordinariamente riservati per il “culto e la pastorale”. Tre sono stati i capitoli di spesa: parrocchie, aiuto alle famiglie per sostenere le rette scolastiche nelle scuole dell’infanzia, Enti (culturali e caritativi).

Il Servizio diocesano del “sovvenire” – e qui trova giustificazione la battuta di apertura – si è simbolicamente associato a questo sforzo straordinario, girando il budget annuale, riservato per le attività di promozione, agli empori della Caritas. Il denaro si è così trasformato in 300 piccole «spese solidali» (10 € ognuna, contenenti: un litro d’olio, due pacchi di pasta, un pacco di riso, una passata di pomodoro, un litro di latte). Trenta borse , per ciascuno dei dieci siti sparsi in diocesi.

Gli Empori ambrosiani, aperti dal 2015, sostengono famiglie vulnerabili attraverso aiuti alimentari e accompagnamento sociale. Fare la spesa, come si fosse in un qualsiasi supermercato, salvaguarda la dignità e favorisce la responsabilità delle persone.

L’opzione si affianca al sistema tradizionale di distribuzione degli aiuti, quello dei pacchi viveri preparati dalle parrocchie. Si è rivelata essenziale anche di questi tempi. In soli due mesi (dall’inizio della seconda ondata pandemica) ben 3.160 ambrosiani, impoveriti da Covid, hanno dovuto affidarsi a questa rete. Portando gli utenti del servizio a superare quota 10 mila.

Gli Empori della Solidarietà sono presenti a Milano (Niguarda; Lambrate, Barona), Varese, Saronno, Molteno, Cesano Boscone, Garbagnate Milanese, San Giuliano Milanese. L’ultimo aperto, si trova a Rho. Inaugurandolo, l’Arcivescovo – mons. Mario Delpini – ha detto: «I poveri vanno aiutati non a restare poveri, ma a non esserlo più. La vera solidarietà non crea dipendenza, ma permette agli uomini e alle donne di recuperare la propria dignità. L’Emporio non è una forma di assistenzialismo, ma stimola le persone, attraverso un aiuto nel momento del bisogno, a essere cittadini attivi».

A questo processo, si è affiancato il Servizio per la promozione del sostegno alla Chiesa cattolica di Milano. Con la consapevolezza della farfalla e l’ammirazione per il bruco.

Chi volesse imitare il dono, trova qui lo strumento per farlo https://empori.caritasambrosiana.it/

Massimo Pavanello
Incaricato diocesano “sovvenire”
Milano