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“Sovvenire in radio” / A Radio Kakaritana il ricordo di mons. Tarcisio Pili

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La XII puntata del programma “Sovvenire in radio” – in onda su Radio Kalaritana – i conduttori Maria Chiara Cugusi e don Alessandro Simula l’hanno dedicata a mons. Tarcisio Pili, venuto a mancare nel 2018. Originario di Mandas, paese a cui è sempre stato legatissimo, per una ventina di anni è stato parroco della parrocchia San Giuseppe a Pirri.

A ricordare e raccontare mons. Pili in studio Sergio Matta, anche lui originario di Mandas e collaboratore di mons. Tarcisio proprio nella parrocchia San Giuseppe a Pirri.
Oggi Sergio è collaboratore della parrocchia San Gregorio Magno a Pirri.

Ripercorrere la figura e la vita dei sacerdoti che hanno segnato la storia della diocesi di Cagliari, aiuta a riflettere su quanto sia importante sostenere queste figure attraverso le offerte per i sacerdoti, che sono deducibili e possono essere effettuate in qualsiasi momento dell’anno anche attraverso il sito unitineldono.it.

Ascolta la puntata:

Giornate nazionali di formazione e spiritualità / aperte le iscrizioni

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Il Servizio Promozione della CEI propone 3 diverse date e 3 diverse località (Centro, Nord, Sud) per partecipare alle Giornate nazionali di formazione e spiritualità:

  • Assisi (Perugia), 20-23 febbraio
  • Armeno (Novara), 17-20 marzo
  • Santa Cesarea Terme (Otranto), 24-27 aprile

L’esperienza prevede due momenti di meditazione al giorno, uno al mattino e uno al pomeriggio, e offre l’occasione di colloqui personali con il predicatore (p. Franco Annicchiarico SJ).
Per vivere le giornate in un clima di raccoglimento più intenso, il silenzio sarà osservato dalla prima meditazione alla Celebrazione Eucaristica (pranzo compreso).

In allegato:

  • la presentazione dell’incontro ONLINE del 12 dicembre u.s. dove sono state presentate le “novità”;
  • i tre programmi “diversi” e il link per potersi iscrivere ad UNA delle tre Giornate nazionali di spiritualità.

Trattandosi della prima edizione e avendo aperto le iscrizioni anche ai collaboratori diocesani del Sovvenire e ai coniugi e/o accompagnatori, si invitano tutti gli incaricati e collaboratori ad iscriversi il prima possibile oppure comunicare a Letizia Franchellucci l’impossibilità a partecipare.

Importante: una volta scelta la data e il luogo (Assisi, Armeno oppure Santa Cesarea Terme) iscriversi ESCLUSIVAMENTE ad un unico link, quello indicato nel programma destinato alla località e data prescelta e che riportiamo anche in basso. 

Assisi, 20-23 febbraio – Monastero San Giuseppe – LINK per iscriversi https://iniziative.chiesacattolica.it/EventiCEI/page.jsp?action=landing&eventid=CEI-APPUNTAMENTO-23067

Le iscrizioni sono aperte fino al 17 gennaio 2025.

Armeno, 17-20 marzo – Centro di Spiritualità Maria Candida – LINK per iscriversi https://iniziative.chiesacattolica.it/EventiCEI/page.jsp?action=landing&eventid=CEI-APPUNTAMENTO-23165

Le iscrizioni sono aperte fino al 31 gennaio 2025.

Santa Cesarea Terme, 24-27 aprile – Oasi Santi Martiri Idruntini – LINK per iscriversi https://iniziative.chiesacattolica.it/EventiCEI/page.jsp?action=landing&eventid=CEI-APPUNTAMENTO-23166

Le iscrizioni sono aperte fino al 31 gennaio 2025.

Si prega di iscrivere, nel programma della gestione delle iniziative, anche l’accompagnatore. La camera doppia/matrimoniale si può prenotare solo se accompagnati.

COSTI PER LA PARTECIPAZIONE
Le quote non sono frazionabili, né rimborsabili. Per Incaricati/e e Collaboratori/trici Diocesani/e del Sovvenire – 50 €
Per le giornate non è prevista alcuna spesa di vitto e alloggio. Sono a carico del partecipante o della Diocesi la quota di iscrizione di 50 € e le spese di viaggio.

Per il coniuge o l’accompagnatore – 200 €
Le giornate sono a carico del partecipante (viaggio, vitto e alloggio). Il costo di 200 €, da versare SOLO per il coniuge o l’accompagnatore, comprende:
-la quota di iscrizione;
-pernottamento in camera doppia/matrimoniale;
-la pensione completa (dal pranzo del 17 al pranzo del 20 marzo).

Uniti Possiamo / Avviso importante: prorogata la data di consegna delle scatole al 7 gennaio

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È stata prorogata la data di consegna delle scatole con le buste chiuse delle offerte agli Istituti Diocesani Sostentamento Clero (IDSC) dal 15 dicembre al 7 gennaio 2025.

Si invitano, quindi, tutti gli incaricati diocesani e loro collaboratori a contattare i propri IDSC per:

  • verificare l’elenco delle parrocchie iscritte al progetto Uniti Possiamo;
  • organizzare insieme i tempi per la consegna delle scatole e le modalità di apertura delle buste con le offerte;
  • aiutare l’IDSC, solo se richiesto, nella compilazione dei blocchetti con le ricevute.

In una circolare l’Istituto Centrale Sostentamento Clero (ICSC), oltre la proroga al 7 gennaio, indica quanto segue:

  • gli IDSC dovranno aprire le scatole e compilare la procedura Uniti Possiamo entro il 20 gennaio;
  • è previsto l’invio dei blocchetti compilati all’ICSC entro e non oltre la prima settimana di febbraio.

Per tutto quello che riguarda le attività attinenti, gli IDSC dovranno contattare direttamente l’ICSC.

 

Uniti nel Dono / Dalla Calabria all’Africa, un ponte d’amore

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Un legame che continua da quarant’anni grazie all’impegno di vescovi, sacerdoti e volontari; un ponte di solidarietà che continua ad unire la diocesi di San Marco Argentano – Scalea e quella di Porto Novo, in Benin. Poche settimane fa l’inaugurazione di un centro per la dialisi (in foto), grazie ai fondi dell’8xmille e alla generosità delle parrocchie calabresi: come quella di Praia a Mare, dove oggi è parroco don Ennio Stamile. Una bella testimonianza raccolta da Stefano Proietti per unitineldono.it.

Ve ne anticipiamo alcuni stralci.

Un fiume in piena, don Ennio Stamile. Da qualche mese è parroco a Praia a Mare (CS) nella parrocchia San Paolo Apostolo in località Laccata. Ma dal 2007 è l’anima dell’associazione San Benedetto Abate, una organizzazione di volontariato attiva in Italia (soprattutto in Calabria) e in Africa (in Benin) per finalità di carattere culturale, sociale, ricreativo, di educazione alla legalità ed alla cittadinanza attiva. Due volte l’anno, in primavera e in autunno, i volontari dell’Associazione si recano in Benin: cinque o sei persone, tra cui spesso medici e tecnici per offrire consulenze e formazione per i progetti che sono stati inaugurati. A novembre di quest’anno ha voluto unirsi ai partenti per il viaggio anche il Vescovo di San Marco Argentano Scalea, Mons. Stefano Rega, realizzando il desiderio che aveva manifestato a don Ennio fin dal suo ingresso in diocesi. In occasione di questo viaggio nella diocesi di Porto Novo, dove sorge l’ospedale realizzato anche grazie alla generosità di questa diocesi calabrese e con il contributo dei fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica, è stato inaugurato un centro per la dialisi, fondamentale per assistere i molti malati di quella zona che non potevano essere curati diversamente.

“La Chiesa, in tutto il mondo, svolge la sua missione annunciando il Vangelo e dando dignità ad ogni persona, garantendo sicurezza, salute e istruzione” – ha detto Mons. Rega commentando il suo viaggio -. “È bello pensare che la nostra diocesi, in questi anni, cerchi di dare salute e sicurezza ai nostri fratelli attraverso questo ospedale”. Le parrocchie della diocesi realizzano ogni anno delle speciali raccolte fondi per il Benin sia in Avvento che in Quaresima e naturalmente quella di Praia a Mare, dove ora è parroco don Ennio, è in prima fila in questa catena di generosità, come ha dimostrato questa estate in occasione della festa patronale del 29 giugno.

Qui l’articolo completo.

Buon Natale a tutti voi da Massimo e dal Servizio Promozione Sostegno Economico

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Ritrovare Gesù nello sguardo dell’altro

Pochi giorni fa, prendendo uno dei tanti aerei che mi portano in giro da una diocesi all’altra, mi sono imbattuto in un’espressione concreta di questa nostra società secolarizzata e individualista, sedotta dalle luci appariscenti del consumismo e dal profitto a tutti i costi. Salendo sulla navetta di collegamento con l’aereo, quasi tutti i passeggeri erano assorti nei loro telefonini e nei loro pensieri e non si erano accorti di un atleta paralimpico (con una disabilità evidente) che, alle porte del pullman, non riusciva a salire. Qualcuno lo aveva visto, ma ugualmente non si spostava, per accogliere una persona in più. Dove ci sta portando questa indifferenza?

Mi è tornato in mente un quadro custodito a New York, in Riverside Church, una tela di fine Ottocento opera di Heinrich Hofmann, che raffigura l’incontro di Gesù con il giovane ricco. Lo sguardo del Signore è incredibilmente intenso, in stridente contrasto con quello del ragazzo, triste e rivolto a terra. Il Vangelo di Marco ci aiuta a capire meglio questa scena drammatica, là dove dice: “Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò” (cfr. Mc 10, 21).

Penso che Gesù stia guardando così anche ciascuno di noi, anche oggi. Con la stessa identica passione. Il Natale che stiamo per vivere è un’occasione per ricordarcelo: abbiamo la possibilità di non essere come il giovane ricco, che se ne andò triste e non riuscì a lasciare le cose che considerava più importanti. Possiamo incrociare quegli occhi e lasciarci guardare e amare.

Oggi il nostro mondo ha bisogno di sguardi penetranti, innamorati, sinceri. Ne abbiamo bisogno per le strade, sui mezzi pubblici, nei nostri uffici, nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità cristiane.

Dovremmo ritrovare il coraggio di guardarci negli occhi senza filtri e scoprire che Gesù, che sta nascendo ancora una volta, è già presente nello sguardo del nostro prossimo.

Questo vi auguriamo per Natale, io e chi lavora con me. Senza dimenticare un pensiero di gratitudine per i nostri sacerdoti, che di quello sguardo di un Dio innamorato cercano di essere, ogni giorno, lo specchio.

Massimo Monzio Compagnoni, Paolo Cortellessa, Maria Grazia Bambino, Letizia Franchellucci,
don Enrico Garbuio, Maria Chiara Giuli, Adele Marzetta, Stefano Proietti, Valentina Sara Sinibaldi

Monzio Compagnoni: “Con la nuova campagna di comunicazione vogliamo raccontare i valori della Chiesa cattolica”

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In questo nostro spazio vi proponiamo l’intervista che Massimo Monzio Compagnoni ha rilasciato all’agenzia Sir lo scorso 7 dicembre (a cura di Filippo Passantino).

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Al via la nuova campagna istituzionale curata dal Servizio per la promozione del sostegno economico della Conferenza Episcopale Italiana, che racconta una “Chiesa famiglia” fatta di piccoli gesti, di mani tese, di momenti di conforto che trasformano le difficoltà quotidiane in speranza. La campagna, dal claim incisivo “Chiesa cattolica italiana. Nelle nostre vite, ogni giorno”, si articola attorno ad alcune domandeQuanto è importante per te chi ti sostiene nella fede? Che valore dai a chi aiuta ad imparare un mestiere o porta speranza ai dimenticati?e ricorda l’impegno quotidiano dei sacerdoti e delle comunità loro affidate, attraverso immagini vive e autentiche di bambini, giovani, famiglie e anziani.

La campagna, on air dal 1° dicembre fino a fine gennaio 2025, si snoda tra tv, radio, web, social e stampa. Gli spot, da 15” e da 30”, raccontano attraverso cinque esempi concreti come la Chiesa sia immersa quotidianamente nelle sfide del nostro tempo. Non solo tv, ma anche radio, digital e carta stampata, con uscite pianificate su testate cattoliche e generaliste. Ne parliamo con il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni.

Qual è l’obiettivo di questa campagna?
L’obiettivo è quello di raccontare la Chiesa cattolica tramite le attività che la rendono riconoscibile, mettendo in evidenza quali siano i suoi valori fondamentali. Vuole implicitamente portare il pubblico a chiedersi: “perché dovrei sostenerla e dar fiducia alla Chiesa?”. Perché dove c’è la Chiesa c’è fraternità e attenzione agli ultimi, ma c’è anche cura dell’interiorità di ciascuno e dei bisogni non solo materiali. E poi perché a nessuno viene chiesto il certificato di battesimo perché possa trovare accoglienza e ascolto.

Quali canali e linguaggi avete scelto?
Abbiamo cercato di usare un linguaggio molto semplice perché la campagna è indirizzata a tutti, guardando innanzitutto alle famiglie che si misurano con i problemi di ogni giorno, dalla sanità alle questioni legate ai figli, dai momenti di festa e di gioia a quelli di maggiore sofferenza, con una particolare attenzione a quei segmenti di più grande fragilità della vita umana, subito dopo il suo concepimento e prima della sua fine naturale, che sono sempre stati particolarmente a cuore alla Chiesa.

La campagna viene diffusa quest’anno non solo sul web ma anche in tv…
Esattamente. Abbiamo fatto un piccolo investimento, perché non c’erano grandi disponibilità. Abbiamo aggiunto alcuni passaggi televisivi ma c’è sempre tanto web. Il web continua ad essere una parte importante dei nostri investimenti perché ci permette di intercettare un gran numero di persone. Noi stiamo adeguando il nostro modo di comunicare per aprirci a tutte quelli che ormai non leggono più i giornali e vedono la televisione in modo saltuario, ma certamente abitano la rete e i social.

Qual è l’importanza del dono e della firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica?
Questo è un tema importantissimo perché viviamo in una società che è sempre più indifferente. L’indifferenza può essere superata soltanto educando le persone al dono e a essere attenti verso il prossimo. Anche questa è un’azione pastorale: chiedendo di sostenere la Chiesa con la firma per l’8xmille e di sostenere i sacerdoti con un’offerta deducibile, invitiamo le persone anche a costruire insieme a noi un mondo più fraterno e solidale. Meno indifferente.

Quanto incide il welfare cattolico nella società?
La Chiesa cattolica, anche se spesso ce ne scordiamo, investe ogni anno centinaia di milioni di euro, che le vengono dati grazie a chi decide di sostenerla, per una serie di attività e di progetti a supporto della comunità e di tutte le persone. È un sistema di welfare sussidiario a quello dello Stato, perché sono migliaia di progetti che aiutano le famiglie, le persone indigenti, chi non ha più un lavoro, i migranti. L’impatto sociale di quest’opera è gigantesco e, se d’improvviso venisse meno, le conseguenze sarebbero terribili.

Ogni anno la Chiesa investe 250 milioni di euro solamente nei progetti destinati alla carità, soldi che si moltiplicano grazie al contributo di migliaia di volontari che si mettono in gioco e fanno sì che questi progetti funzionino.
Dalle mense delle Caritas ai dormitori, tutte queste cose funzionano grazie a chi gratuitamente fa sì che le persone in difficoltà ricevano un sostegno. E non dimentichiamoci che la Chiesa cattolica ormai in tante zone contribuisce a sopperire anche alle carenze e ai ritardi del sistema sanitario pubblico. Ci sono medici in pensione che mettono a disposizione volontariamente il proprio lavoro, offrendo visite specialistiche a quelle persone più fragili che non sarebbero in grado di poterne avere una in tempi brevi. Tutto ciò accade, molto spesso, in strutture sostenute dai fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica.

8xmille / Educazione, volano di sviluppo

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Promuovere l’educazione per migliorare la qualità della vita e contrastare le disuguaglianze. È quello che fa la Chiesa italiana grazie ai fondi dell’8xmille, in tutto il mondo. Nella sua ultima riunione (28 e 29 novembre), il Comitato per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli ha approvato 69 nuovi progetti, per i quali è stato deciso lo stanziamento di € 11.126.483: 38 iniziative saranno realizzate in Africa (€ 6.608.882), 10 in America Latina (€ 1.129.405), 16 in Asia (€ 2.439.447) e 3 in Medio Oriente (€ 948.749).

Tra gli interventi, sono numerosi quelli che riguardano la costruzione di scuole, l’avvio di corsi di alfabetizzazione e professionali, la promozione di attività sociali e educative.

Ad esempio, a Buia Atumba, in Angola, per volontà della Diocesi di Caxito, nascerà una scuola secondaria professionale dove sarà possibile frequentare corsi tecnici professionali di informatica, sanità, meccanica, elettromeccanica, taglio e cucito, mentre nella Diocesi di Mannar, in Sri Lanka, i Fratelli delle Scuole Cristiane allestiranno un’aula informatica presso il St. Xavier’s Boys College che attualmente accoglie 1800 alunni.

Nella Diocesi di Cebu, nelle Filippine, le Pie Convittrici della Carità-Istituto Suore Teresiane costruiranno una scuola primaria con convitto per combattere l’abbandono scolastico nei villaggi rurali di Consolación.

Anche in India, le Suore di Sant’Anna ristruttureranno il complesso scolastico e gli alloggi annessi per renderli più funzionali.

A Bambadinca, in Guinea Bissau, la Casa do Menor São Miguel Arcanjo contribuirà a combattere la povertà educativa con un centro che offrirà attività sportive, ludiche, culturali e formative in una zona in cui solo il 22% dei bambini conclude il percorso scolastico.

In Bolivia, la Congregazione dello Spirito Santo contrasterà l’abbandono scolastico e il disagio giovanile attraverso le iniziative del Centro Sociale Sereboqui a Buena Vista (Diocesi di Santa Cruz de la Sierra), mentre in Guatemala l’associazione “Sulla Strada” ODV avvierà dei laboratori professionali e costruirà degli alloggi per i ragazzi che intendono frequentarli.

In Libano, la Fondazione Punto Missione Onlus offrirà a 100 donne vulnerabili corsi di cucito e ricamo, lingua, informatica, finanza e social media per accrescere le loro competenze e favorirne l’inserimento lavorativo.

In Zimbabwe, infine, verrà promossa l’inclusione sociale dei bambini con disabilità, attraverso il sostegno alle loro famiglie e programmi di sensibilizzazione contro la discriminazione e lo stigma.

Uniti in Rete / Video tutorial per accedere ai corsi di formazione sul Sovvenire e la Comunicazione

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Nel video tutorial che segue sono illustrati tutti i passi per accedere al Portale Uniti in Rete e collegarsi alla sezione “Corsi”, dove sono stati pubblicati due titoli: Il Sovvenire e Comunicazione.

Chi ha partecipato ai webinar organizzati dal Servizio Promozione CEI nei mesi scorsi, dedicati a questo argomento, sa già come fare e in molti hanno già concluso il percorso formativo.

Per tutti gli altri operatori del sovvenire (che sono già in possesso delle credenziali per entrare nel Portale) l’invito è quello di guardare il seguente tutorial, iniziare e completare i suddetti corsi.

Buona visione!

 

“Sovvenire in radio” / In studio, a Radio Kalaritana, per l’XI puntata don Mameli e Giancarlo Cocco

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Perché è bello, necessario, e anche doveroso, sostenere economicamente i nostri sacerdoti? Per rispondere a questa domanda il programma “Sovvenire in radio”, condotto da Maria Chiara Cugusi e don Alessandro Simula, continua a raccontare l’impegno dei sacerdoti nella diocesi cagliaritana per far capire che sostenere i sacerdoti significa sostenere le opere/azioni concrete che essi portano avanti nei diversi territori, con ricadute significative per le comunità locali.

Ospiti di questa puntata don Emanuele Mameli, parroco della parrocchia Madonna della Strada a Cagliari dal 2020; tra i vari incarichi, anche direttore dell’Ufficio Catechistico dal 2012 e insegnante di religione cattolica presso il Liceo Euclide. Inoltre, Giancarlo Cocco, giovane animatore della parrocchia da circa 8 anni.

Ascolta la puntata:

“Sovvenire in radio” / Su Radio Kalaritana la X puntata in ricordo di don Alberto Pistolesi

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La puntata del 1° dicembre di “Sovvenire in Radio” è stata dedicata al ricordo di un sacerdote molto amato nella diocesi di Cagliari, don Alberto Pistolesi, venuto a mancare a soli 43 anni tre anni fa, vittima di un terribile incidente stradale.

Era parroco della chiesa di S. Barbara Vergine di Sinnai. Fino al 2017 aveva diretto l’ufficio diocesano per la pastorale giovanile, conquistando l’affetto di molti ragazzi.

La notizia della sua morte ha sconvolto il paese, i centri vicini e l’intera diocesi, anche se tuttora è rimasto ancora vivo nel cuore di molte persone, tra cui tantissimi giovani.

L’Arcivescovo Mons. Giuseppe Baturi, durante l’omelia per le esequie del sacerdote scomparso, ha ricordato “la grande umanità di don Alberto, per la quale rendiamo grazie a Dio: la sua familiarità di amico, la gioia fresca e trasparente, la forza e l’audacia delle sue iniziative. Tutto questo era espressione del suo profondo amore alla vita, generato dall’amore alla presenza viva del Signore e dalla speranza della risurrezione. (…) La sua è stata una sovrabbondante passione educativa: non si accontentava di amare la vita, voleva introdurre gli altri, e soprattutto i giovani, al suo segreto. All’educatore non basta amare, vuole introdurre gli altri all’amore. E lo faceva con decisione e rispetto, facendo sentire importanti coloro che incontrava, sapendoli guardare con simpatia e affetto. (…)”

Per ricordare don Alberto, con i conduttori e autori del programma Maria Chiara Cugusi e don Alessandro Simula, in studio Alessandro Orsini, collaboratore della parrocchia del SS. Crocifisso a Genneruxi (dove don Alberto è stato viceparroco vari anni) e Barbara Morittu, collaboratrice della pastorale giovanile diocesana; anche Barbara è stata impegnata tanti anni insieme a don Alberto accanto ai giovani.

Ascolta la puntata: