Author: sEEd_aDm_wP

8xmille / È il momento di agire: informare è fondamentale, scegliere fa la differenza!

vai all’articolo
I dati appena pubblicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, relativi alle scelte dell’8xmille espresse nella dichiarazione dei redditi 2024 (anno d’imposta 2023), ci offrono uno spaccato chiaro e prezioso: ci dicono dove siamo e dove possiamo – dobbiamo – andare.

C’è una buona notizia: si è fermata l’emorragia di firme a favore della Chiesa cattolica.
Negli ultimi anni si perdevano oltre 200.000 firme ogni anno. Stavolta no. Il calo si è ridotto a sole 66.000 firme: un cambiamento netto, un segnale incoraggiante. Un risultato che premia il lavoro di chi, con passione e costanza, ha informato, sensibilizzato e spiegato l’importanza di una firma. Quando si informa, si sceglie. E quando si sceglie consapevolmente, si fa la differenza.

Le firme a favore della Chiesa si attestano oggi al 66,2% del totale, con una flessione contenuta di appena un punto percentuale rispetto al 2023. Ma il dato davvero rilevante è un altro: ben 11,3 milioni di contribuenti hanno scelto la Chiesa cattolica come destinataria dell’8xmille.

Un numero che supera quello dei cattolici praticanti, e che ci dice qualcosa di fondamentale: gli italiani continuano ad avere fiducia nella Chiesa, nel suo impegno sociale, nella sua vicinanza agli ultimi. Una fiducia che va oltre la frequenza alla Messa e che si traduce in una scelta concreta, libera e responsabile.

Ma attenzione: non è il momento di rilassarsi.
Lo Stato ha registrato un incremento netto di oltre 200.000 firme. Una parte firma per lo Stato perché nessuno ha spiegato loro che possono scegliere anche altro. Questo è un terreno di sfida e di opportunità.

Il campo di battaglia principale resta il modello 730, da cui arriva il 75% delle firme alla Chiesa cattolica. Ma è lo stesso canale attraverso cui cresce anche lo Stato.

E poi c’è un territorio tutto da conquistare: i contribuenti con modello CU.
Qui i numeri sono allarmanti: solo 20.000 firme alla Chiesa (lo 0,4% del totale), in calo rispetto all’anno precedente. È un bacino spesso escluso dal sistema dell’8xmille, fatto di pensionati, persone che non sanno di poter scegliere, o non sono coinvolte attivamente nella dichiarazione. È proprio qui che possiamo crescere di più.

Ogni firma lasciata al caso è una firma persa. Ogni cittadino non informato è un’opportunità che svanisce.
È il momento di scendere in campo, con determinazione e coraggio. Parliamone nei luoghi di lavoro, in parrocchia, con gli amici, online. Una firma può cambiare una vita, anzi migliaia di vite. Dietro ogni firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica c’è una storia vera.

Una famiglia che ritrova un tetto. Un giovane che riscopre il senso della vita. Un anziano che non resta solo. Un bambino che riceve cure, cibo, istruzione. Sono oltre 12.000 i progetti che ogni anno prendono vita grazie a questo gesto semplice ma di grande valore. La firma per la Chiesa cattolica è una scelta di solidarietà, speranza e responsabilità. È una scelta che dice chi siamo.

Se non lo fai tu, chi lo farà? Se non adesso, quando? Aiuta anche tu a far conoscere l’8xmille alla Chiesa cattolica. Ogni firma conta. E oggi, più che mai, può fare la differenza.

Primo appuntamento sul libro di Rut / Luigino Bruni e La grammatica del per-sempre

vai all’articolo
Pubblichiamo la registrazione del primo dei 3 appuntamenti di formazione on-line tenutosi lo scorso 23 giugno dal prof. Luigino Bruni, docente di economia presso l’Università Lumsa di Roma e Vicepresidente della Fondazione The Economy of Francesco, su La grammatica del per-sempre.

In questi incontri formativi on-line verrà seguita Rut nello sviluppo della sua storia, una storia di fragilità e di forza insieme, che introduce nel cuore di grandi temi biblici ed economici, ieri e oggi.

Salvate le prossime date!

  • 8 settembre Il dono del grano sospeso
  • 13 ottobre L’altro nome dell’economia

Qui un articolo di Bruni pubblicato da Avvenire sul piccolo Libro di Rut, da lui definito tra i libri più belli della Bibbia. Contiene molti messaggi etici, sociali, economici e religiosi, ma prima e soprattutto è una storia meravigliosa, una stupenda novella. È una storia familiare, nuziale, è un brano della storia della salvezza; è una storia di donne, la storia di due donne co-protagoniste, tanto che potremmo anche chiamarlo Libro di Rut e Noemi. Perché se Rut emerge come una donna semplicemente splendida, non meno grande e affascinante è la figura di sua suocera Noemi, e il rapporto tra di loro. La storia di due donne sole, donne migranti, donne straniere, donne in cammino, donne amiche (una etimologia del nome ebraico Rut è ‘la compagna’). Una storia che si svolge lungo la strada, nei campi, nell’aia di casa, quasi interamente all’aria aperta. Non è storia di palazzo né di tempio. Tutto ruota attorno a quel rapporto speciale, tenace e unico con la vita che è tipico delle donne. Un libro che non solo parla di donne, ma è attraversato da uno sguardo tutto femminile. Senza conoscere Rut, non capiamo brani decisivi del Nuovo Testamento, a partire dalle prime parole del primo vangelo (la Genealogia di Gesù), passando per le parole del discepolo: “Maestro ti seguirò dovunque tu andrai” (Mt 8,19), finendo con Betlemme, in ebraico “Beit Lechem” letteralmente “Casa del Pane”.

 

Abruzzo-Molise / L’incontro regionale il 24-25 luglio a Castelpetroso

vai all’articolo
L’accoglienza è prevista il 24 luglio a partire dalle 12.30 presso il Complesso della Basilica Minore dell’Addolorata in Via Santuario, 24 (Castelpetroso).

Apriranno i lavori il Vescovo di Isernia – Venafro e di Trivento Mons. Camillo Cibotti (Delegato del Sovvenire) e don Girolamo Dello Iacono, Referente regionale del Sovvenire. A seguire gli interventi di: Mons. Luigi Testore, Vescovo di Acqui – Presidente ICSC, don Claudio Francesconi, Economo CEI e di Massimo Monzio Compagnoni, Responsabile del Servizio Promozione CEI. Dopo il dibattito seguirà la presentazione dei progetti del territorio a cura di Letizia Franchellucci, incaricata del coordinamento della rete territoriale.

L’incontro, il cui obiettivo è quello di informare i partecipanti sull’andamento del sostegno economico alla Chiesa cattolica, che ricordiamo si realizza attraverso la promozione dell’8xmille alla Chiesa e la raccolta delle offerte liberali, ma anche tramite una responsabilità nell’amministrazione dei fondi 8xmille diocesani e la corretta gestione dei beni degli Istituti Diocesani, terminerà con il pranzo del 25 luglio.

In allegato il programma.

Uniti nel Dono / Tra i monti dell’Abruzzo, due preti speciali

vai all’articolo
Una comunità che pedala, quella di Popoli (PE), grazie alla vivacità e al sorriso di don Giberto, di origine colombiana ma ormai adottato dalla diocesi di Sulmona, e all’intraprendente determinazione di don Francesco, la cui storia vocazionale ha dell’incredibile. Ma il vero tesoro è la stima reciproca di questi due sacerdoti e la loro concordia.

Vai su unitineldono.it per questa e altre storie di testimonianza, partecipazione e corresponsabilità alla vita della Chiesa.

Diocesi di Nuoro / Su “L’Ortobene” focus dedicato all’8xmille

vai all’articolo
Il settimanale diocesano “L’Ortobene” ha pubblicato sul foglio centrale del numero 25 del 6 luglio il rendiconto delle opere realizzate in Diocesi grazie ai fondi dell’8xmille: oltre ai numeri la descrizione degli interventi già conclusi e di quelli in programma, i professionisti e le imprese mobilitati oltre a una riflessione dell’economo diocesano.

Ogni anno la diocesi di Nuoro con i fondi dell’8xmille distribuiti dalla CEI riesce a mettere in movimento un motore che solamente nel 2024 ha fatto funzionare con 518.720 euro liturgia, centri pastorali, oratori, beni culturali, curia diocesana e manutenzione edilizia di culto; e con 492.100 euro il complesso delle opere caritative che rendono la vita meno gravosa a centinaia di poveri ed emarginati.

È un 8xmille che – a volte in sinergia finanziaria con Comuni, diocesi, parrocchie e in un caso anche con la Regione – tra l’anno scorso e il 2025 ha aperto 10 cantieri, soprattutto edili. La diocesi ha sostenuto direttamente tre progetti per una spesa di 215.000 euro.

Uniti nel Dono / Anche a Milano, il respiro nascosto di Dio

vai all’articolo
Don Paolo Alliata è vicario nella parrocchia dell’Incoronata, centro storico di Milano, dove da dieci anni propone, il giovedì sera, l’ascolto di pagine scelte di letteratura non religiosa, affiancandoci però qualche “affondo” di natura spirituale.

E poi, oltre all’incarico diocesano per l’apostolato biblico, è anche rettore del Liceo Montini. Uniti nel Dono è andato a conoscerlo meglio e a passare un po’ di tempo con lui…

Scopri la sua storia

Caritas di Mondovì / Progetti 8xmille che aiutano a trovare casa e lavoro, per ridare dignità alle persone “fragili”

vai all’articolo
Sul settimanale diocesano del Fossanese, lafedeltà.it, il racconto di due progetti della Caritas diocesana di Mondovì per il 2025, finanziati in buona parte dai fondi 8xmille “Cei-Caritas Italiana”, che cercano rispettivamente di ovviare al disagio abitativo e di promuovere l’inserimento o il reinserimento nel lavoro come veicolo di dignità per le persone “fragili”.

Si legge, tra l’altro, come l’offerta abitativa sia insufficiente: si assiste alla penuria di alloggi pubblici disponibili ed emerge una scarsa propensione dei privati ad affittare a chi non fornisce le garanzie auspicabili (reddito, contratto di lavoro, affidabilità …).

Il termometro di tale povertà lo danno la quantità di alloggi sfitti (nella sola Mondovì il Comune li quantifica in 3.200) e l’impennata degli sfratti nel “privato”. Gli effetti emergono al Centro di ascolto diocesano Caritas: nel 2024 delle 734 persone/famiglie incontrate circa il 30% avevano un’emergenza abitativa:

  • perché, pur avendo lavoro, magari a tempo indeterminato, non trovano una locazione, soprattutto se si è giovani o stranieri, se si hanno figli;
  • perché, a causa della discontinuità nell’impiego, hanno necessità di aiuto per affitti, spese condominiali e utenze;
  • per uno sfratto già esecutivo o in itinere;
  • perché occupano case malsane o senza servizi (quali luce, riscaldamento, acqua potabile).

Dalle parrocchie arrivano segnalazioni analoghe.

Queste ragioni hanno motivato il progetto “Obiettivo Casa” della Caritas diocesana in collaborazione con la Città di Mondovì e il Consorzio per i Servizi Sociali, sostenuto da fondi CEI 8xmille 2025: mira ad aiutare chi soffre per il disagio abitativo a trovar casa.

I servizi offerti comprendono l’accoglienza abitativa per situazioni di emergenza, l’orientamento alle risorse del territorio, la consulenza sui contratti di locazione e di mutuo, la mediazione con le agenzie immobiliari e con i proprietari di case.

Il progetto, inoltre, aspira a tentare vie percorribili per fornire garanzie di affidabilità ai locatari in difficoltà, tali da indurre i proprietari a superare la diffidenza e ad affittare.

“Lavori in corso – Un ponte verso l’autonomia”

Prosegue inoltre l’impegno della Caritas diocesana – con l’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro, grazie a fondi CEI 8xmille, a risorse diocesane e a contributi del Comune di Mondovì e del Consorzio per i Servizi Socio-Assistenziali del Monregalese – nel supportare l’inserimento lavorativo di persone “fragili”, maggiormente esposte all’impoverimento per la difficoltà ad ottenere e a mantenere un’occupazione.

8xmille / Accoglienza migranti nel Salento: un progetto che unisce istituzioni e volontariato

vai all’articolo
Nel cuore del Capo di Leuca, estremo lembo del Basso Salento, la Fondazione Parco Culturale Ecclesiale De Finibus Terrae rappresenta da anni un baluardo di umanità e accoglienza per i migranti in transito. Grazie alla sinergia con la Caritas diocesana di Ugento-Santa Maria di Leuca e all’impiego dei fondi 8xmille per la carità della Chiesa cattolica, ha preso forma un presidio che coniuga solidarietà e progettualità.

Fiore all’occhiello del progetto è lo sportello. Nessuno è straniero, attivo dal 2019, con la collaborazione dell’associazione Form.ami. Nato con l’obiettivo di fornire supporto concreto ai migranti, è oggi una realtà capace di offrire ascolto, orientamento e integrazione sul territorio, anche nei momenti più critici degli sbarchi, come quelli avvenuti negli anni scorsi nel porto di Santa Maria di Leuca.

Il principio ispiratore è semplice, ma rivoluzionario: la terra appartiene a tutti. È da questa convinzione che nasce un modello di inclusione replicabile e sostenibile.

Uno dei progetti più significativi portati avanti è Cose buone dal mondo, un’iniziativa di catering multietnico che fonde sapori, tradizioni e storie, con l’obiettivo di creare ponti tra migranti e comunità locali. Un modo originale e concreto per fare dell’integrazione una pratica quotidiana, capace di coinvolgere anche l’economia locale. A questa azione si affianca il lavoro formativo per la creazione di figure di interpreti madrelingua (bengalese, arabo, fula, cinese), indispensabili per garantire una comunicazione efficace e rispettosa delle culture di origine. L’intero impianto è alimentato dall’insegnamento del venerabile don Tonino Bello, promotore della “convivialità delle differenze”, e trova pieno sostegno nel pensiero del Vescovo Vito Angiuli, che vede nella vocazione mediterranea del territorio un ponte naturale verso la pace e l’accoglienza.

L’articolo completo di Luana Prontera su gente.it del 9 luglio.

Uniti nel dono / Alla scoperta di Papa Leone, figlio di Agostino

vai all’articolo
Una autorevole voce agostiniana, il padre Provinciale per l’Italia Gabriele Pedicino, ci accompagna alla scoperta di questo carisma della Chiesa e delle peculiarità che possono segnare anche il pontificato di Leone XIV, primo papa agostiniano della storia. Vita interiore e vita fraterna, alcuni ricordi dei dodici anni vissuti da Prevost come Priore Generale dell’Ordine e poi i santi agostiniani ai quali anche Papa Leone è più legato. L’intervista di Stefano Proietti su unitineldono.it.

Le riprese e il montaggio sono di Cristian Gennari.

8xmille sviluppo dei popoli / Foyer Universitaire Saint Paul: COE ETS investe nell’educazione in Congo

vai all’articolo
Un piccolo centro formativo a Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo, si sta rivelando una vera e propria fucina di futuro. È il Foyer Universitaire Saint Paul, un progetto nato nel 2009 grazie all’Associazione Centro Orientamento Educativo ETS (COE ETS), che da oltre sessant’anni promuove cultura, dialogo e solidarietà tra Nord e Sud del mondo. In Congo, l’associazione è attiva da tempo, ma è con questo progetto che ha voluto lasciare un’impronta duratura e trasformativa.

A rendere possibile il progetto è un finanziamento quinquennale (2022-2026) della Conferenza Episcopale Italiana, pari a 578.597 euro, attraverso il fondo dell’8xmille. Fondamentali anche i contributi di Credito Artigiano, Fondazione Banca del Monte di Lombardia, Fondazione Cariplo e della realtà partner locale CENASC.

Un’opportunità concreta per cambiare il destino dei giovani congolesi. L’articolo completo di Prashanth Cattaneo su gente.it pubblicato lo scorso 8 luglio.