Author: sEEd_aDm_wP

Servizio promozione CEI / A Bellaria per la 43ª Rassegna Nazionale ANSPI “Gioca con il sorriso”

vai all’articolo
Anche quest’anno torna uno degli appuntamenti più attesi del panorama associativo e pastorale nazionale: la 43ª Rassegna Nazionale culturale e sportiva “Gioca con il sorriso”, organizzata da ANSPI Oratori e Circoli. L’evento si terrà dal 3 al 7 settembre 2025 nella vivace cornice di Bellaria Igea Marina (provincia di Rimini), con il patrocinio del Comune e la collaborazione di numerose realtà educative e sociali del territorio. Un’iniziativa che coniuga sport, laboratori, spettacoli, formazione e spiritualità, per promuovere uno stile di vita sano, partecipativo e aperto al dialogo.
(In foto Paolo Cortellessa del Servizio Promozione CEI all’evento ANSPI 2024)

Per cinque giorni, la rassegna offrirà un’ampia gamma di proposte rivolte a ragazzi, educatori, animatori, famiglie e volontari provenienti da oratori e circoli ANSPI di tutta Italia:

  • Tornei sportivi: calcio, basket, atletica, giochi popolari e attività inclusive;
  • Laboratori espressivi e creativi, animazioni, giochi in spiaggia e feste comunitarie;
  • Spettacoli serali, musica e teatro all’aperto, in un clima di gioia e condivisione;
  • Convegni e momenti formativi, dedicati ai temi dell’educazione, della cittadinanza attiva e del protagonismo giovanile.

Tra gli appuntamenti della rassegna, spiccano le due lezioni organizzate dal Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, in programma il 5 e 6 settembre. Le lezioni, intitolate “Shine to Share / Comunicare la Chiesa, oggi…”, saranno rivolte in particolare ai giovani partecipanti della Summer School e del Master di formazione ANSPI, e offriranno uno sguardo attuale e coinvolgente sul modo in cui la Chiesa in Italia si racconta, comunica e si apre al mondo contemporaneo, con strumenti e linguaggi capaci di parlare alle nuove generazioni. Un’opportunità preziosa per riflettere sull’importanza della trasparenza, della testimonianza e della corresponsabilità nel contesto ecclesiale di oggi. Comunicare bene il bene ci aiuta nel promuovere in modo consapevole e credibile il sostegno economico alla Chiesa, attraverso i due strumenti principali del sistema: le offerte deducibili per il sostentamento dei sacerdoti, molti dei quali impegnati proprio negli oratori e nei circoli ANSPI, e le firme dell’8xmille, che permettono alla Chiesa di realizzare progetti pastorali, educativi e sociali su tutto il territorio nazionale.

Bellaria Igea Marina si conferma una città ideale per ospitare questo tipo di manifestazione, grazie alla sua tradizione turistica, alla disponibilità delle strutture sportive e ricettive, e a un clima di calda accoglienza. Le iscrizioni sono aperte a tutti i circoli e oratori ANSPI, con possibilità di partecipazione anche per gruppi familiari e singoli interessati. Per informazioni dettagliate sul programma, i laboratori, la logistica e le modalità di iscrizione, è possibile consultare il sito ufficiale: www.anspi.it.

Uniti in Rete / Formazione online per incaricati e collaboratori diocesani: un’occasione da non perdere!

vai all’articolo
Nei giorni scorsi, tutti gli incaricati e collaboratori diocesani per la promozione del sostegno economico alla Chiesa hanno ricevuto un invito speciale: completare i corsi online Sovvenire e Comunicazione disponibili su unitiinrete.it.

Ad oggi:

  • 219 incaricati e collaboratori hanno già effettuato l’accesso
  • 88 hanno completato il corso sul Sovvenire
  • 63 quello sulla Comunicazione

Complimenti a chi ha già ottenuto l’attestato di merito!

Per tutti gli altri: è il momento giusto per mettersi in gioco! I corsi sono brevi, pratici e si possono affrontare con calma, anche in estate.

Ecco come seguirli facilmente:

  • 1 modulo alla volta (10-15 minuti)
  • Scarica i materiali di approfondimento
  • Fai il test di autovalutazione (non obbligatorio)
  • Completa tutti i moduli e affronta il test finale
  • Ottieni l’attestato e… sei pronto per il corso successivo!
  • Cerca di portare a termine un corso entro 2-3 settimane

I corsi offrono strumenti concreti e risorse utili per le attività sul territorio e sono consigliati anche ai referenti parrocchiali.
In particolare, il corso sulla Comunicazione potenzia la capacità di coinvolgere e dialogare in modo efficace in diversi ambiti.

E non finisce qui: da settembre arriveranno nuovi percorsi formativi esclusivi… ma solo per chi avrà completato questi due corsi base!

Vuoi sapere come iniziare? Guarda subito il tutorial

L’estate è il momento perfetto per formarsi con serenità. Approfittane ora!

Questi sono solo alcuni commenti di chi ha terminato il corso relativo al Sovvenire:
Mi è piaciuto molto, un corso ben condotto, facile da capire e che approfondisce tutti i temi trattati. Molto utili anche la documentazione scaricabile. Importanti anche i test da fare alla fine di ogni sezione. Bravo il giornalista che lo conduce, si fa ascoltare e sa creare la giusta attenzione”
“IL corso non è monotono, integrato perfettamente dalle slide e la spiegazione è stata semplice e precisa
“Ottimo corso molto dettagliato e chiaro. Tutto molto bello”
Grazie al corso ho potuto approfondire in modo chiaro e semplice la tematica del Sovvenire alle esigenze della nostra Chiesa Cattolica in Italia”
Utile per una conoscenza personale, in primis, e da divulgare tra i fedeli e la gente
Utile e immediato
“Interessante ed esaustivo”
“L’impostazione è molto buona, chiara ed esaustiva pur nella sua sinteticità. Semplice da seguire”
Esauriente e comprensibile anche per chi era digiuno della materia (almeno in parte)”
“Il corso mi è servito per specificare meglio ed approfondire alcuni concetti. Molto chiare le videolezioni, molto bravo il giornalista che le tiene, molto utili gli approfondimenti e le slide con la trascrizione. Molto bene anche le risorse. Purtroppo, non c’era la possibilità di scaricare le domande con le risposte, forse l’unico limite del corso. Grazie a chi lo ha pensato e realizzato, per me che cono stato appena nominato è stato utilissimo
Il corso è ben fatto, affronta i temi più importanti senza disperdersi nei particolari, ottimo!”
“La semplicità al primo posto”

Questi sono altri commenti rilasciati da coloro che hanno completato il corso sulla Comunicazione:
“Corso molto bello, fatto bene, comprensibile (forse perché alcune cose le conoscevo già) ma difficile nei contenuti e nella realizzazione di quanto imparato. Grazie perché è molto utile e prezioso fare corsi che definirei di livello alto, con il giusto grado di approfondimento. Molto brava la docente, chiara quando parla, semplice e comprensibile. Molto bella anche la grafica. Peccato non poter scaricare i test dei moduli e del certificato con domande e risposte”
Bellissima iniziativa, utile per la formazione e informazione. Il corso sulla Comunicazione è ben strutturato e veloce apprendimento”
“Bellissimo corso, completo e soprattutto chiaro, si fa capire alla grande”
Corso chiaro, con tanti spunti di riflessione, con molto materiale preciso, con una presentazione chiara ed efficace, che stimola a provare quanto ascoltato”
Sintetico e ben strutturato; tanti elementi utili da applicare subito e in ogni contesto”
“Spiegazione molto chiara”
“Eccezionale”
Metodologia efficace di esposizione con test efficaci. Utilissimo
“Mettere ordine in quanto sappiamo già fare, migliorare le nostre attività di comunicazione con obiettivi chiari e misurabili è utile, importante, e ci aiuta ad ottenere e dare collaborazione. Uniti, insieme per il bene dei sacerdoti (e nostro)”
“Molto interessante e utile anche per altre questioni”
“Molto interessante e formativo. Ricco di contenuti e strategie. Grazie!”

Meeting di Rimini 2025/ Il Servizio Promozione CEI sarà presente all’evento agostano

vai all’articolo
Si svolgerà dal 22 al 27 agosto presso la Fiera di Rimini la 46^ edizione del Meeting di Rimini dal titolo Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi. La citazione, tratta dai Cori da ‘La Rocca’ di T.S. Eliot, vuole prima di tutto esprimere la speranza di una novità dentro la drammaticità della storia, il desiderio di costruire insieme luoghi in cui condividere la ricerca e l’esperienza di ciò che è vero, buono e giusto. Il Meeting 2025 invita, dunque, a condividere esperienze e iniziative di costruzione che nascono dalla gratuità e dalla libertà, a scoprire insieme “mattoni nuovi” che rispondano alle aspirazioni più autentiche affinché ognuno possa arricchirsi di tutto il bene che la storia trasmette e che il presente offre.

In questo contesto culturale ed educativo sarà presente anche il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa attraverso uno stand interattivo e diversi interventi / testimonianze inseriti in alcuni panel delle Arene grazie ad una stretta e proficua collaborazione con AVSI e con TRACCE. Parteciperà in un incontro anche l’Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Mons. Ivan Maffeis.

Lo stand promuoverà il sostegno economico alla Chiesa cercando di rispondere a due domande:

1- COME SI SOSTIENE LA CHIESA CATTOLICA? Sai davvero come si sostiene la Chiesa cattolica?

2- COME OPERA LA CHIESA CATTOLICA? Sai davvero come opera la Chiesa cattolica?

L’obiettivo è generare cultura e conoscenza sulla destinazione dei fondi che la Chiesa riceve attraverso l’8xmille e le offerte deducibili. L’impianto narrativo porterà il pubblico del Meeting ad interagire con lo spazio scoprendo storie significative e abbattendo luoghi comuni.

Per quanto riguarda gli incontri, all’interno dei vari panel ci saranno anche dei momenti in cui si parlerà dell’importanza del sostenere la Chiesa cattolica attraverso la firma 8xmille.

In particolare, il 22 agosto alle 13.00 (arena internazionale C3) si parlerà del Myanmar, la bellezza, l’emergenza e la risposta italiana. Il terremoto che ha colpito il sud-est asiatico il 28 marzo di quest’anno ha riportato l’attenzione sulla situazione fragilissima del Myanmar, dove la popolazione, stremata da anni di conflitto civile, si è trovata ad affrontare un’altra catastrofe. Italia, Unione Europea e organizzazioni della società civile si sono subito attivate al fianco del popolo birmano: questo evento intende raccontare cos’è successo in questi mesi, per far sì che i riflettori su questo Paese non si rispengano. Interverranno:

  • Niccolò Tassoni Estense, Ambasciatore d’Italia in Myanmar, fotografo (online) – italiano
  • Ranieri Sabatucci, Capo Delegazione dell’Unione Europea in Myanmar – italiano
  • Nang Swe Swe Aye, Rappresentante Paese di AVSI in Myanmar (video-messaggio, inglese con sottotitoli in italiano)
  • Luciano Gualzetti, Direttore di Caritas Ambrosiana – italiano

Moderatore: Anna Tramonti, Philanthropy and Advocacy Specialist, AVSI – italiano

Quindi, il 23 agosto alle 15.00 (Arena CDO) il tema sarà Kenya: sostenere a distanza, un programma per la vita. Grazie alla testimonianza di operatori dal campo, l’evento introduce alla conoscenza del Sostegno a distanza, un programma che consiste nella presa in carico di un bambino in condizione di vulnerabilità e nell’accompagnamento durante il percorso di formazione fino alla maggiore età. È un programma che contribuisce a generare un cambiamento positivo anche nella famiglia del bambino, nella sua comunità e in chi dona. Interverranno:

  • Antonino Masuri, Referente Sostegno a Distanza, AVSI in Kenya – italiano
  • Padre Giuseppe Caramazza, Missionario comboniano, già Redattore per Nigrizia e co-fondatore di Catholic Information Service for Africa (CISA), Vicerettore del Tangaza University College di Nairobi e Docente di Comunicazioni istituzionali presso l’Institute of Social Ministry – italiano
  • Gian Battista Parigi, Docente presso l’Università degli Studi di Pavia e Membro del Comitato CEI per gli Interventi Caritativi per lo Sviluppo dei Popoli – italiano

Moderatore: Giulia Bossi, Coordinatrice Sostegno a Distanza, AVSI – italiano

Ancora il 23 agosto ma alle 17.00 (Arena Internazionale C3) l’incontro verterà su Sud Sudan: tra conflitti cronici e desiderio di vita. Il Sud Sudan sta affrontando una grave emergenza umanitaria: anni di guerra civile, instabilità politica, conflitti interetnici e gli effetti del cambiamento climatico continuano a minare le basi di una pace duratura. Qui, i progetti di AVSI (https://www.avsi.org/) si concentrano sul sostegno allo sviluppo e all’agricoltura, per dare alla popolazione una fonte di sostentamento, e sull’educazione. Proprio grazie al lavoro comune con la CEI sono stati realizzati progetti molto significativi in ambito educativo, in un Paese dove il 65% dei bambini non va a scuola.

Dopo l’apertura con video sui progetti della Cooperazione italiana e AVSI in Sud Sudan (“A school at the end of the world” di Marco Gualazzini) – inglese sottotitolato in italiano, interverranno:

  • Mons. Christian Carlassare, Vescovo di Bentiu, Sud Sudan – italiano
  • Gino Barsella, già Rappresentante Paese di AVSI in Sud Sudan – italiano
  • Piero Petrucco, Amministratore delegato I.CO.P. SPA, Presidente Consulta Nazionale delle Specializzazioni e Vicepresidente dell’ANCE, Vicepresidente della Federazione Europea delle costruzioni (FIEC) con la delega alla sostenibilità – italiano

Moderatore: Maria Laura Conte, Direttrice Comunicazione e Advocacy di AVSI – italiano

Il 25 agosto alle 11.00 (Arena CDO), il tema sarà Uganda: l’educazione come scoperta del valore di sé, dell’altro e del mondo. L’educazione è un percorso di scoperta di sé e del proprio valore infinito, che non può venir meno, nemmeno nelle situazioni di maggiore vulnerabilità o bisogno. Perciò AVSI si impegna a creare ambienti educativi che favoriscano la crescita integrale, andando oltre il semplice apprendimento nozionistico. A partire dalla testimonianza del direttore della scuola Luigi Giussani in Uganda, l’incontro porterà a scoprire come questa concezione educativa diventa realtà. Relatori:

  • Andrea Nembrini, Direttore scuola Luigi Giussani, Uganda – italiano
  • Gian Battista Parigi, Docente presso l’Università degli Studi di Pavia e membro del Comitato CEI per gli Interventi Caritativi per lo Sviluppo dei Popoli – italiano

Moderatore: Valentina Frigerio, Responsabile clonline.org e attività digitali – italiano

Infine, il 25 agosto alle 17.00 l’incontro con Mons. Ivan Maffeis, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente del Comitato per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, presso l’Arena di Tracce su Tra piazza e parrocchia: dove parla Dio? «Oggi, una delle sfide più importanti è quella di promuovere una comunicazione capace di farci uscire dalla “torre di Babele” in cui talvolta ci troviamo, dalla confusione di linguaggi senza amore, spesso ideologici o faziosi. Perciò, il vostro servizio, con le parole che usate e lo stile che adottate, è importante. La comunicazione, infatti, non è solo trasmissione di informazioni, ma è creazione di una cultura, di ambienti umani e digitali che diventino spazi di dialogo e di confronto», Leone XIV, Discorso agli operatori della comunicazione, 25 maggio 2025.

Il dialogo si svolgerà tra uno dei Vescovi più attenti al modo di comunicare la fede, e Alessandro Sortino, giornalista, conduttore, autore televisivo e scrittore che ha raccontato in un libro la storia dei primi cristiani. Modererà Paola Bergamini, Giornalista di Tracce.

Spoleto-Norcia / Al via uno sportello socio-sanitario della Caritas “firmato” 8xmille

vai all’articolo
Ha preso avvio il progetto “Medi care” promosso dalla Caritas diocesana di Spoleto-Norcia, in collaborazione con la pastorale della salute, finanziato con i fondi straordinari Cei 8Xmille Italia per l’anno 2025. Il progetto – si legge in una nota dell’arcidiocesi – prevede la realizzazione di uno Sportello sociosanitario e di Advocacy diocesano (sostegno attivo) per l’anno 2025, con sede in Piazzetta della Misericordia n. 3 a Spoleto. L’obiettivo è quello di contribuire, attraverso lo strumento dell’ascolto caritativo, a garantire l’accesso alle cure e all’assistenza in modo consapevole e responsabile, indipendentemente dalla condizione economica o sociale della persona. Tra le principali azioni previste ci sono contributi occasionali (economici, beni o servizi) per persone in grave stato di bisogno, sostenute direttamente dalla Caritas.

L’accesso agli interventi – precisa la Caritas – è previsto, previo colloquio allo Sportello, a fronte di una situazione di bisogno documentata: non è ancora stato fissato un giorno per l’apertura; pertanto, i colloqui potranno effettuarsi solo previo appuntamento telefonico (o preso direttamente dalla singola persona interessata, o preso su indicazione dei referenti Caritas o su indicazione degli assistenti sociali). L’intervento si rivolge a persone che sono residenti in uno dei Comuni dell’arcidiocesi di Spoleto-Norcia che versano in stato di difficoltà economiche. Contatti: caritas.cda@spoletonorcia.it; 0743-220485 oppure 353-4058960.

Questo nuovo servizio della Caritas – afferma il direttore don Edoardo Rossi – è un’ulteriore risposta della Chiesa che si fa incontro all’uomo sulla via della sua sofferenza. Ci ricordava papa Benedetto XVI che il servizio di accompagnamento, di vicinanza e di cura ai fratelli ammalati, soli, provati spesso da ferite non solo fisiche, ma anche spirituali e morali, ci pone in una posizione privilegiata per testimoniare l’azione salvifica di Dio, il suo amore per l’uomo e per il mondo, che abbraccia anche le situazioni più dolorose e terribili”.

Locri-Gerace / Un video per spiegare come una firma può cambiare la vita di molti

vai all’articolo
In questo video, il Vescovo di Locri-Gerace Mons. Francesco Oliva e don Renato Carè, incaricato del Sovvenire della diocesi, ci raccontano l’impatto concreto dell’8xmille sul territorio, tra restauri di chiese storiche, progetti di carità e sostegno ai più bisognosi. Dalla rinascita del Duomo di Stilo alla mensa della Caritas di Locri, ogni contributo fa la differenza. L’appello finale di don Carè è “Unisciti a noi per capire come la tua firma possa diventare un segno tangibile di speranza e solidarietà”.

Scopriamo, dunque, come una semplice firma può trasformare vite e comunità intere.

Diocesi Crema / Dagheti (direttore Caritas), “senza i fondi dell’8xmille non potremmo stare con gli ultimi degli ultimi”

vai all’articolo
Senza i fondi dell’8xmille non potremmo stare con gli ultimi degli ultimi, magari non sostenuti da altri. Inoltre, i fondi fanno da volano per attirare altri fondi”. Lo sottolinea il diacono Claudio Dagheti, direttore della Caritas diocesana di Crema, commentando per il settimanale diocesano “Il nuovo Torrazzo” la ripartizione a livello locali dei fondi dell’8xmille.

“Nel 2024 sono stati 444.000 euro – spiega –, di cui 355.000 sono andati direttamente alla Caritas diocesana, gli altri ad altre realtà che decidiamo di sostenere (Fondo famiglie solidali, Consultorio, Centro di Aiuto alla vita, Villa Laura, Fondazione San Bernardino che sostiene le persone cadute in situazioni di usura)”.

Per quanto riguarda i 355.000 euro alla Caritas, viene precisato sul settimanale diocesano, 65.000 sono stati assegnati al dormitorio Rifugio San Martino; 15.000 alla mensa quotidiana per i senza dimora; 30.000 per sostenere gli appartamenti di seconda e terza accoglienza per persone senza casa che stanno rientrando pian piano in una situazione normale. Inoltre 50.000 euro sono stati destinati alle attività di inserimento lavorativo, 90.000 per sostenere la casa di accoglienza Giovanni Paolo II (25 posti maschili) e gli ultimi 90.000 per sostenere la struttura minima della fondazione e le attività pastorali con le parrocchie.

Posso dire che quanto arriva a Crema dalla CEI – ha concluso Dagheti – viene totalmente dedicato ai servizi o dato a chi non ha altre possibilità. Senza questi fondi gli ultimi non avrebbero possibilità: sono motivazioni importanti per firmare per l’8xmille”.

(Agenzia Sir)

8xmille / Continua l’impegno della Chiesa italiana in Terra Santa

vai all’articolo
La Conferenza Episcopale Italiana resta accanto alle comunità della Terra Santa, provate da anni di violenze e ora da un conflitto che sta seminando morte e distruzione, con pesanti ricadute anche nei territori limitrofi. In questa regione così martoriata, il Servizio nazionale per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli ha finanziato con i fondi dell’8xmille 143 progetti per quasi 43 milioni di euro. Nei mesi scorsi, per l’emergenza a causa della chiusura degli altri ospedali e il grande afflusso dei profughi, è stato necessario finanziare l’ospedale nel Karak, gestito dalle Missionarie Comboniane al confine con la Cisgiordania, e in questi giorni sono stati messi a disposizione ulteriori 300mila euro.

Inoltre, attraverso Caritas Italiana, sono stati sostenuti progetti di Caritas Gerusalemme e di altri partner della società civile palestinese e israeliana. Negli ultimi due anni sono stati destinati 1.645.000 euro per far fronte all’emergenza umanitaria, offrire cure mediche e supporto psicosociale alle famiglie di Gaza, di Gerusalemme Est e della Cisgiordania, avviare percorsi di riabilitazione socioeconomica, tessere un dialogo tra israeliani e palestinesi, non perdendo mai la speranza di una pace duratura.

Siamo prossimi alla comunità della Terra Santa con la preghiera e con l’aiuto concreto: il loro dolore è il nostro dolore, le loro lacrime sono le nostre. Non ci abituiamo al grido che giorno e notte sale a Dio, ma anche alle nostre orecchie. Esserci fa la differenza e promuove davvero la pace, una pace di cui la Terra Santa e il mondo intero hanno bisogno”, afferma il Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI.

Giubileo dei giovani / Cento ragazzi a Roma con “Shine to Share” per raccontare la fede in chiave digitale

vai all’articolo
“Non importa il numero di like, ma far sperimentare l’amore di Dio a chi ne ha più bisogno”. Le parole di Marco, studente di Teologia di Trani, riassumono lo spirito che ha animato i cento ragazzi protagonisti del progetto “Shine to Share”, riuniti a Roma in occasione del Giubileo. L’iniziativa è stata promossa dalla Chiesa cattolica, attraverso il Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile e il Servizio per la promozione del sostegno economico della CEI, con la direzione didattica dell’Università Cattolica. Dopo mesi di formazione e creatività, i ragazzi si sono incontrati nella Capitale per condividere esperienze, riflessioni e il senso di un impegno: essere “missionari digitali”, testimoni credibili del Vangelo nel mondo online.

Il percorso, iniziato con un contest lanciato lo scorso anno, ha portato i partecipanti a sviluppare narrazioni innovative della fede cattolica attraverso i social, i video, i podcast. Ma più che una sfida di contenuti, è stato un cammino spirituale e umano, vissuto insieme, come ricorda Matteo, studente di Giurisprudenza della provincia di Foggia: “Sono arrivato con mille domande e mi sono sentito accolto. Nessuno è stato giudicato, selezionato per titoli: contava la bontà del cuore”.

I giovani hanno vissuto giornate intense di confronto, preghiera e formazione, culminate in un incontro a sorpresa con Leone XIV, che ha voluto salutare i partecipanti come un padre tra i suoi figli. “Anche per il frastuono che abbiamo portato in Basilica!”, sorride Matteo. “Il Papa ci ha accolto con tenerezza, senza rimproveri, spronandoci a essere testimoni di pace in una società distante dai bisogni degli altri”. Un’esperienza che ha suscitato nei giovani “la voglia di rimettermi in ascolto verso l’altro con tanta umiltà, senza giudizio”. “Facendo sentire l’altro parte di una grande famiglia”.

Matteo sa che “nei canali digitali convergono gli sguardi di molti giovani che hanno difficoltà a vivere la fede”. Per questo motivo, crede che abbiano bisogno di “una comunicazione fatta da coetanei che portino una testimonianza”. “Questo lo si può fare attraverso i social media, frequentati dai nostri coetanei. E con contenuti in cui ci si mette alla pari, senza indottrinare. Dobbiamo essere testimoni, in maniera genuina, di luce. Perché l’altro possa sentirsi attratto dalla nostra vita. Senza nulla di preconfezionato, perché questo lo allontanerebbe dal messaggio di Cristo che è accoglienza verso tutti”.

Al centro delle giornate romane anche tre parole chiave donate dal card. José Cobo Cano, arcivescovo di Madrid: pace, accoglienza, Chiesa. Termini che si sono intrecciati con i volti, le storie e le speranze di questi giovani, come quella di Marco, che testimonia il Vangelo nella sua parrocchia, all’università e nei reel che pubblica: “La nostra missione è dare voce a chi non ha voce – dice Marco -. La tecnologia ci aiuta a raggiungere chi è lontano, a far sentire che la Chiesa è viva e che ci sono giovani desiderosi di sperimentarne la bellezza”.

Nelle parole di Massimo Monzio Compagnoni, responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico della CEI, il progetto “Shine to Share” “è solo l’inizio di un percorso, che porti i nostri ragazzi a sviluppare una capacità innovativa di racconto della fede e della Chiesa cattolica”. “L’auspicio è che questi cento ragazzi diventino un polo di attrazione per altri giovani testimoni appassionati della Chiesa”. Una Chiesa che, grazie anche al linguaggio digitale, sa parlare ai cuori, con empatia e autenticità.

(di Filippo Passantino, Sir 30 luglio 2025 – Foto Sir)

Sviluppo dei popoli / L’8xmille per i giovani: in 25 anni 5.000 progetti in oltre 100 Paesi

vai all’articolo
Il Giubileo dei Giovani, che si svolge dal 28 luglio al 3 agosto, è un’occasione per incontrarsi, ascoltarsi reciprocamente, riflettere e condividere percorsi di speranza, con ragazze e ragazzi provenienti da tutto il mondo. In un quadro demografico globale, che vede da un lato la diminuzione dei tassi di natalità e dall’altro l’aumento dell’aspettativa di vita, l’età mediana è oggi di 30 anni, ed entro il 2100, secondo le proiezioni delle Nazioni Unite, supererà i 40. La stragrande maggioranza dei giovani tra i 16 e i 24 anni vive nei Paesi in via di Sviluppo con un’accentuata diversità tra aree rurali e metropoli, e tra contesti tradizionali e globalizzati.

In questi Paesi la Chiesa italiana, tramite il Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli, grazie ai fondi dell’8xmille, continua a sostenere l’istruzione e la formazione dei giovani.

Negli ultimi 25 anni con 525 milioni di euro sono stati finanziati quasi 5.000 progetti specifici, in oltre 100 Paesi. Piccole luci di speranza. Come quelle che si accendono in India, nella Scuola Shenbagam di Pollachi, gestita dai Padri Agostiniani. “Alla Shenbagam School – dice Gamesh – studiamo tutti insieme come una sola famiglia. Non c’è discriminazione basata sulla casta, la religione o l’origine sociale. Studenti provenienti da ogni condizione sociale, ricchi e poveri, di caste e comunità diverse, sono accolti qui a braccia aperte. Un esempio di unità nella diversità che ci dà il coraggio di sognare in grande e la forza di credere in noi stessi”. “Ciò che rende davvero speciale la nostra scuola – aggiunge – è la possibilità di ricevere un’educazione inclusiva e integrale. Non ci vengono solo insegnate le materie scolastiche, ma ogni giorno si rafforzano i nostri valori mettendo in pratica uguaglianza, solidarietà, servizio, onestà e unità”.

Speranze concrete di cambiamento, in situazioni complesse. È ciò che avviene anche nell’est del Ciad dove sono accolti, in oltre 30 campi, tra i 650mila e 800mila profughi sudanesi e sfollati ciadiani fuggiti dalla guerra. Qui la Caritas diocesana di Mongo e la Federazione delle Banche di Cereali del Guerà (FBCG), da decenni, si impegnano in attività di sviluppo e tutela dell’ambiente che coinvolgono i giovani locali. Il degrado ambientale, e in particolare l’erosione dei terreni coltivabili, a causa dei cambiamenti climatici e del sovraffollamento del territorio, si è rivelato molto più rapido degli interventi di rimboschimento e così si è pensato di costruire dighe anti-erosive. “Durante i lavori di costruzione di tre dighe – dice fratel Fabio Mussi del PIME e della Caritas di Mongo – abbiamo dialogato con i venti giovani che hanno seguito la formazione ed eseguito i lavori. Tutti si sentivano orgogliosi di poter fare qualcosa di utile e che sarebbe durato nel tempo”. Come Fatimata, una giovane sudanese rifugiata di 23 anni, che ha perso con la guerra il padre e due suoi fratelli più grandi: “fra qualche anno, quando i miei 3 figli saranno grandi, mostrerò queste dighe e gli dirò che c’ero anch’io a costruirle”. Anche Hamhat, un giovane abitante del villaggio di 25 anni di etnia “massalit”, racconta:” quando il capo villaggio mi ha proposto di venire ad imparare a costruire le dighe in pietra stavo per partire alla ricerca dell’oro nelle miniere più a nord in cerca di un avvenire migliore. Adesso che ho imparato a costruire le dighe con le mie mani e con le nostre pietre ho capito che posso realizzare qui qualcosa di utile e duraturo per me, per la mia famiglia, per la mia comunità”.

Storie di vita in cui le parole di Papa Leone XIV si concretizzano, comprendendo che “unendoci in amicizia, costruendo comunità, anche noi possiamo trovare il vero significato della nostra vita…”. Ritrovandoci “come amici, come fratelli e sorelle, in una comunità, in una parrocchia, in un’esperienza di vita vissuta insieme nella fede, possiamo scoprire che la grazia del Signore, l’amore di Dio, può veramente guarirci, può darci la forza di cui abbiamo bisogno, può essere la fonte di quella speranza di cui tutti abbiamo bisogno nella nostra vita”.

San Benedetto del Tronto / L’invito della Caritas diocesana a vivere una cena per condividere i frutti della solidarietà del progetto 8xmille “La terra agli ortolani”

vai all’articolo
Ci sarà anche il Vescovo Gianpiero Palmieri alla cena che si terrà la sera del 24 luglio, dalle 20.30, presso il cortile della Caritas diocesana di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto. Come viene spiegato in un articolo pubblicato dal settimanale diocesano “L’Ancora” online, l’evento sarà l’occasione per presentare i primi risultati del progetto “La terra agli ortolani”, iniziativa promossa quest’anno dalla Caritas grazie ai fondi dell’8xmille. Nato con l’obiettivo di offrire nuove opportunità a persone in difficoltà, il progetto ha dato vita a un orto solidale dove, attraverso la formazione e il lavoro agricolo, si promuove non solo il sostentamento, ma anche la dignità e la crescita personale.

«Il lavoro non è soltanto un mezzo per vivere, ma un’opportunità per costruire una società più giusta e fraterna», spiegano dalla Caritas, richiamandosi alla Gaudium et Spes (35).

L’intento è ora quello di avviare, già dal mese di agosto, la vendita dei prodotti coltivati, direttamente presso la sede della Caritas diocesana.