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Patti Lateranensi / 94 anni fa la storica firma

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L’11 febbraio del 1929, al Palazzo del Laterano, venivano siglati gli accordi che regolano ancora oggi i rapporti fra Italia e Santa Sede.

Riprendendo L’Osservatore Romano, la Radio Vaticana ha pubblicato un interessante articolo sull’anniversario della sottoscrizione dei Patti Lateranensi.

La celebrazione dei Patti Lateranensi, nell’anniversario della loro sottoscrizione, non costituisce solamente l’occasione per serbare memoria storica di un avvenimento che ha rappresentato una svolta nelle relazioni tra lo Stato e la Chiesa in Italia. Sollecita anche una riflessione sull’assetto istituzionale delineato dai Patti nel 1929 e sulla evoluzione e attualità di quel modello.

La qualificazione di quell’evento come Conciliazione, termine adottato successivamente per denominare la via che apre senza alcuna barriera la città di Roma verso la basilica di San Pietro e la Città del Vaticano, sottolinea che con il Trattato Lateranense e con il Concordato è stato definitivamente superato e sanato il dissidio tra lo Stato nazionale e la Santa Sede, dando una soluzione concordata alla Questione romana, sorta con l’annessione di Roma al Regno d’Italia.

Ne è derivato un assetto radicato nel diritto internazionale e idoneo a fornire alla Santa Sede le garanzie di “assoluta e visibile indipendenza” necessarie, come enuncia il Trattato, “per l’adempimento della Sua alta missione nel mondo”. Queste finalità sono alla base della costituzione e del riconoscimento dello “Stato della Città del Vaticano sotto la Sovranità del Sommo Pontefice”, unitamente alle altre garanzie e immunità personali e reali che il Trattato lateranense assicura.

“Una minuscola sovranità temporale, quasi più simbolica che effettiva, Ci qualifica (…) liberi e indipendenti”, dirà Paolo VI nella storica visita in Campidoglio del 16 marzo 1966, la prima di un Papa dopo Pio IX. Alla costituzione dello Stato della Città del Vaticano ed alla sovranità territoriale si unisce il riconoscimento, anch’esso dichiarato nel Trattato, della “sovranità della Santa Sede in campo internazionale come attributo inerente alla sua natura, in conformità alla sua tradizione ed alle esigenze della sua missione nel mondo”.

Il servizio continua qui.

Azione Cattolica e “sovvenire” / In Calabria con Antonio Slaviero

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Nell’ambito del Convegno regionale dei Presidenti dell’Azione Cattolica tenutosi nella diocesi di Cosenza-Bisignano, nella chiesa di S. Antonio di Rende, si è parlato di 8xmille e Chiesa Cattolica. Al termine della messa domenicale del 5 febbraio, è intervenuto Antonio Slaviero, incaricato della diocesi Cosenza-Bisignano per relazionare sulle tematiche riguardanti la promozione del sostegno economico della Chiesa Cattolica e in particolare l’esame della situazione attuale e di quella futura.

Slaviero dopo aver brevemente rappresentato la storia del “sovvenire”, del dopo concordato del 1984, ha focalizzato l’intervento sulla situazione dell’8xmille e delle Offerte deducibili per i sacerdoti. I diversi passaggi in ordine alle firme sulle dichiarazioni dei redditi prima per solo 4 destinatari e poi via via incrementatasi fino agli attuali 13, la possibilità di circa dieci milioni di contribuenti (solo pensionati e lavoratori dipendenti monoreddito) esonerati dalla presentazione della dichiarazione che comunque possono presentare il modello per le firme dell’8xmille, l’attuale pandemia che avrà ripercussione sui fondi a favore della Chiesa Cattolica hanno attirato tantissima attenzione dei presenti. È stato trattato anche il tema sulle Offerte liberali per i sacerdoti deducibili dall’imponibile delle tasse.

Antonio Slaviero, dopo aver rappresentato quanto realizzato finora con i fondi 8xmille, ha illustrato le proposte dell’anno 2022 e confermate per il 2023 sui due progetti: Una firma per unire, dedicato alla promozione e alla raccolta delle firme per l’8xmille; Uniti Possiamo, dedicato alla raccolta delle Offerte deducibili. Ha fatto presente come il coinvolgimento dei parroci, dei consigli affari economici, dei consigli pastorali e le associazioni tutte, in particolar modo l’Azione Cattolica, possono e debbano andare in questa direzione.

“La firma, che non costa nulla oltre al contributo per i sacerdoti non sono semplicemente una firma o un’Offerta, sono molto di più: sono il segno tangibile di comunione responsabile e di una sfida che viene lanciata e vinta, ha concluso Slaviero, solo con l’aiuto di tutti. Si tratta di una forma di partecipazione alla vita della Chiesa e alle sue necessità.

Bergamo / Il “sovvenire” e l’8xmille. Intervista a don Marco Milesi

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Che cos’è il “sovvenire”? “L’attenzione alla presenza che la Chiesa ha dentro il mondo e le situazioni della vita quotidiana e ordinaria” spiega don Marco Milesi, incaricato per la diocesi di Bergamo del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa.

Intervistato da don Mattia Magoni, direttore dell’ufficio diocesano per le Comunicazioni Sociali, don Marco Milesi presenta gli aspetti più significativi di un servizio che costituisce le fondamenta della vita delle comunità cristiane.

L’intervista diviene un’occasione per ripercorrere la storia di alcuni strumenti oggi usati per il sostegno economico alla Chiesa: “Il mondo del “sovvenire” – sottolinea don Marco – chiede di essere conosciuto meglio, è come un contenitore che al suo interno contiene molti soggetti”.

Qui l’intervista.

Remunerazione sacerdoti / Nel 2023 incremento del “punto”

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Nel 2023 il “punto” per calcolare la remunerazione del clero diocesano in Italia ha avuto un incremento da €12,61 a €12,86.

Quindi ci sarà un piccolo incremento mensile per i dei 33mila sacerdoti, di cui 3mila in previdenza perché anziani o malati. In allegato la tabella riassuntiva.

In estrema sintesi a ciascun sacerdote spetta un numero X di punti (da 80 a 138) il cui valore – stabilito dalla CEI- è pari dal 2023 a €12,86. Un sacerdote appena ordinato avrà quindi diritto, pagate le tasse, ad una integrazione netta mensile di €948,85, mentre un Vescovo ai limiti della pensione di €1.566,31.

La perequazione, alla base dell’attuale sistema per il sostentamento dei sacerdoti, assicura a tutti i presbiteri che vivono nelle stesse condizioni gli stessi mezzi economici necessari per una vita dignitosa e per lo svolgimento della propria missione. L’obiettivo non era, e non è, quello di dare uno “stipendio” ad un impiegato in base ad un orario da svolgere, ma una “remunerazione” garantita per un servizio “h 24” al Vangelo, che permetta a tutti i sacerdoti di avere il “tanto quanto” basta per vivere.

Firmato da te / A Cassano allo Ionio il progetto “L’appetito vien studiando”

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Salvare i bambini e gli adolescenti con famiglie difficili e in stato di fragilità economica e sociale. Fornire loro gli strumenti per pensare al domani lontano da ignoranza e illegalità. Si chiama “L’appetito vien studiando” il progetto finanziato con i fondi dell’8xmille voluto dalla diocesi di Cassano allo Ionio, in Calabria e che, grazie a un team di esperte, riesce non solo a fornire un pasto completo ma anche servizi di doposcuola per i ragazzi dai sei ai 14 anni, che abitano nel centro storico della città. Un quartiere centrale ma periferico in cui mancano negozi e luoghi di aggregazione. Nel palazzone di proprietà diocesana, i ragazzi possono coltivare i loro talenti con corsi di pittura, fotografia e sport.

Scopri su https://www.8xmille.it i progetti realizzati anche grazie alla firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica.

Terzo Mondo/ Scuola, lavoro e sanità: 81 nuovi progetti

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Il Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo, nella riunione del 27 e 28 gennaio, ha approvato 81 nuovi progetti, per i quali saranno stanziati € 11.590.647 così suddivisi: € 7.429.249 per 42 progetti in Africa, € 1.734.877 per 19 progetti in America Latina; € 1.950.552 per 18 progetti in Asia; € 475.969 per 2 progetti in Medio Oriente.

Tra gli interventi più significativi, sette sono in Africa: in Benin, l’Arcidiocesi di Parakou realizzerà e attrezzerà una scuola per i 240 bambini del villaggio di Korobororu, mentre in Kenya le Figlie di Sant’Anna costruiranno un complesso con materna ed elementare per i piccoli del distretto di Mashuru. In Cameroun, i Chierici Regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie sosterranno l’inserimento scolastico di circa 230 minori, provenienti da contesti di crisi, attraverso la costruzione di nuovi dormitori. In Burkina Faso, le Suore dell’Immacolata Concezione ristruttureranno alcuni reparti del Centro medico “Jean Louis Goarnisson” di Ouagadougou e acquisteranno nuove strumentazioni. In Guinea Conakry, le Soeurs Servantes de Marie Vierge Mere (che operano in un territorio della diocesi di N’Zerekoré dove oltre il 50% dei giovani non frequenta la scuola per mancanza di mezzi) avvieranno un’azienda agro-pastorale che permetterà di introdurre nuove colture a beneficio dell’intera comunità e, in particolare, degli orfani e delle ragazze madri. In Malawi, la “Fondazione Marista per la Solidarietà Internazionale Onlus” costruirà a Salima una sala polifunzionale e un ostello che nel lungo periodo ospiterà ben 200 studenti e studentesse all’anno. In Mozambico, la Comunità Obra de Maria realizzerà, presso la Missione di São José de Lhanguene, il Convitto femminile “Santa Bakhita” per accogliere 80 giovani donne della zona rurale di Maputo e proporre loro corsi di informatica, oltre che lezioni di danza e teatro.

Tra i progetti approvati in America Latina, uno sarà promosso a Santa Rita, in Brasile, dai Missionari Comboniani che doteranno di nuovi macchinari la cooperativa “Marcos Moura” che si occupa di raccolta e riciclaggio di materiali; in Paraguay la “De La Salle Solidarietà Internazionale Onlus” garantirà l’approvvigionamento idrico e la depurazione dell’acqua alla scuola “San Isidro Labrador” del Vicariato di Pilcomayo e alle 200 famiglie che abitano nelle vicinanze; in Colombia, il Vicariato Apostólico di Puerto Gaitán formerà 300 persone su temi dell’ambiente e dell’ecologia integrale.

Nel Continente Asiatico, un intervento particolarmente rilevante riguarda l’India dove la “Marthandam Integrated Development Society” (MIDS) della diocesi Siro-Malankarese di Marthandam coinvolgerà circa 200 donne nell’attività di apicoltura.

In Medio Oriente, uno dei progetti verrà sviluppato in Libano grazie alla “Congregation of the Lebanese Maronite Missionaries” che realizzerà un Centro Socio Culturale a Mayrouba per consentire a 60 giovani, ogni anno, di ricevere formazione professionale nei settori dell’agricoltura, del marketing, dell’informatica e dell’amministrazione.

Modelli fiscali 2023 / Definitivo il 730 e 730-1

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Con apposito Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate è stato approvato definitivamente il modello 730 con relativa scheda con la scelta modello 730 – 1 (in allegato).

Come evidenziato nelle istruzioni, a partire dal 30 aprile l’Agenzia delle entrate metterà a disposizione dei lavoratori dipendenti e dei pensionati il modello 730 precompilato nell’area dedicata del sito internet dell’Agenzia delle entrate www.agenziaentrate.gov.it.

Il termine per la presentazione del Modello 730 e della scheda con la scelta è sempre il 30 settembre ma visto che cade di sabato il termine si sposta al 2 ottobre.

Ai fini della consegna del modello 730 – 1 al sostituto d’imposta va osservato che le istruzioni approvate:

– non prevedono più espressamente la consegna del Modello 730 -1 in busta chiusa al sostituto;

– è invece scritto che il sostituto “acquisisce anche la scheda contenente la scelta per destinare l’8, il 5 e il 2 per mille dell’Irpef secondo le disposizioni indicate dallo specifico provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate in materia di dematerializzazione delle schede relative alle scelte” (il provvedimento non risulta ancora pubblicato).

È da ritenere che ciò sia conseguenza del fatto che dal 2023 i sostituti dovranno inviare direttamente all’Agenzia i modelli 730 -1 mentre prima li inviavano a Poste Italiane (che provvedeva poi alla trasmissione all’Agenzia).

Catechisti Parrocchiali / Il “sovvenire” nel cammino sinodale

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Vi proponiamo l’ultimo contributo scritto da don Roberto Laurita su Catechisti Parrocchiali di febbraio 2023 dal titolo

IL SOVVENIRE NEL CAMMINO SINODALE

Dice un proverbio africano: «Se vuoi camminare più veloce, cammina da solo. Ma se vuoi andare più lontano, cammina insieme». Ecco perché la Chiesa italiana si sta impegnando in un percorso di «sinodalità». La parola, che viene dal greco, evoca l’esperienza del «camminare insieme». Lo abbiamo provato tutti. Quando si percorre un sentiero da soli ci si sente liberi di ritmare come si vuole il passo. E ci si sente eroi, che affrontano da soli la montagna. Ma basta un banale incidente, una svista, uno sbaglio, per trovarsi in seria difficoltà. Andare insieme impone tanti limiti: aspettare chi procede più lento, occuparsi di chi ha qualche male… Ma, qualsiasi cosa capiti, si sa che, in qualche modo, si arriverà. Ed è per questo che vale la pena procedere insieme.

Gesù non faceva tutto da solo. Aveva una famiglia di amici, a Betania, su cui poteva contare: Marta, Maria e Lazzaro. Ma c’era anche un gruppo di donne che lo seguiva e provvedeva a lui, agli apostoli, e alle loro necessità. Luca ci ricorda il loro nome: Maria, chiamata Maddalena, Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode, Susanna e molte altre (8,13). 

DUE ORGANISMI CHIAMATI A COLLABORARE
Cosa fare per assicurare che in una comunità si «cammini insieme»?

Nelle parrocchie ci sono due strumenti importanti a questo proposito: il Consiglio pastorale parrocchiale (CPP) e il Consiglio per gli affari economici della parrocchia (CPAE).

Il CPP è un punto di riferimento essenziale perché offre gli orientamenti e delinea le scelte importanti per la vita di una comunità. Il CPAE individua gli strumenti e le risorse di cui la parrocchia ha bisogno, tenendo presenti gli orientamenti del CPP.

Se il CPP ritiene prioritario per la parrocchia l’impegno per la catechesi, deve essere naturale che il CPAE impieghi le poche o tante risorse disponibili per questo scopo. Per esempio: sistemando adeguatamente le aule per gli incontri di gruppo, acquistando il materiale didattico, ecc.

«CONSIGLIARE» PER FACILITARE «LA COMUNIONE»
La comunità parrocchiale deve essere amata e sostenuta da coloro che la compongono. Un aiuto prezioso lo offrono coloro che fanno parte dei due Consigli indicati. Ma questi hanno bisogno dell’apporto di tutte le persone in grado di dare suggerimenti, di offrire collaborazione.

Così il gruppo dei catechisti non esenta la famiglia dall’impegno di trasmettere la fede, il coro non può fare a meno dell’apporto di tutta l’assemblea, il gruppo Caritas ha bisogno dell’aiuto di tutti con denaro, vestiario, cibo; allo stesso modo i consigli parrocchiali stimolano la corresponsabilità di tutti. Senza trascurare quell’aspetto della responsabilità verso la propria parrocchia che consiste nel non farle mancare le risorse indispensabili, tenendo conto dei costi necessari per realizzare qualsiasi iniziativa.

Nel vecchio catechismo c’era una norma, fra i cosiddetti precetti della Chiesa, che potrebbe essere così riespressa: «Non far mancare alla tua parrocchia, secondo le tue possibilità, il tuo contributo perché essa possa far fronte alle necessità delle sue strutture e dei suoi servizi».

PARLARE DI SOLDI
Parlare di soldi non è facile. Gli appelli per questa o quella iniziativa importante della comunità cristiana producono una reazione negativa, spesso tanto immediata quanto immotivata («Chiede sempre soldi!»). Come affrontare questo argomento spinoso nel modo migliore?

La strada maestra consiste nel saper fare un uso buono, corretto, trasparente e solidale delle risorse, cioè dei soldi che le sono affidati. Solo quando questo avviene qualsiasi richiesta di soldi può partire col piede giusto.

Rendere conto dell’amministrazione della parrocchia, quindi, diventa un’operazione non solo obbligatoria, ma anche utile per instaurare un rapporto corretto con i fedeli. Naturalmente questo significa fornire i bilanci annuali dettagliati, che rendano ragione delle entrate (offerte) e delle uscite (spese). In ogni caso i consigli devono porsi alcune domande: Attraverso quali iniziative è possibile far conoscere i nostri lavori all’intera comunità parrocchiale? In quale modo sollecitare tutti i fedeli a esprimere le loro aspettative e i loro bisogni? Quali persone potrebbero farsi carico della raccolta dei soldi destinati alle iniziative?

In fondo uno degli obiettivi dei «Cantieri di Betania» (seconda tappa del percorso sinodale), quello «della strada e del villaggio», non consiste proprio nell’intercettare bisogni e attese del territorio?

«SOVVENIRE» E «UNITI NEL DONO»
Non sono solo due slogan efficaci. Il card. Matteo Zuppi li ha riassunti in due frasi: «La Chiesa è casa tua» e «Dare una mano ai sacerdoti è bello». Se il primo si realizza attraverso l’8xmille alla Chiesa cattolica (al momento della dichiarazione dei redditi), il secondo ricorre alle offerte che i singoli possono fare all’Istituto di Sostentamento del Clero e dedurre dalle loro tasse.

Se la Chiesa è casa mia, posso tirarmi indietro quando ci sono importanti progetti da realizzare? Chi trova, per esempio, alloggi per i papà separati dalle loro famiglie, per anziani che non riescono a pagare l’affitto, per chi è stato licenziato dopo tanti anni di lavoro, per giovani con impiego precario, per famiglie in povertà? L’8xmille ha consentito di realizzare progetti a loro favore.

Se dare una mano ai sacerdoti è bello, perché privarsi della gioia di aiutare un prete ad affrontare i disagi della sua parrocchia, a creare spazi per l’incontro, a prendersi cura dei più fragili?

Anche questo è un modo concreto per camminare insieme.

Monzio Compagnoni all’Amico del Clero / “Cambiare la testa”

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La Quaresima è il tempo giusto per cambiare sguardo sulle cose. Lo è per ciascuno di noi e per le nostre comunità, nelle piccole cose di ogni giorno come sulle questioni importanti. “Convertitevi”, vi ho sentito spiegare più volte in qualche omelia, nel greco dei vangeli si dice “meta-noèite”, cioè, letteralmente: “cambiate mente”, trasformate il vostro modo di pensare.

È proprio in questa direzione che già da qualche tempo stanno andando i nostri sforzi di fronte alle principali sfide che il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa si trova ad affrontare. Non è questo il luogo giusto per perdermi in disamine articolate o in lunghe ricognizioni tematiche. A mo’ di esempio voglio soffermarmi, visto che proprio in questi giorni state ricevendo il primo numero del 2023 della rivista “Sovvenire”, proprio su quelle pagine e sul sito Unitineldono.it.

Queste espressioni della nostra comunicazione cercano di tradurre lo sforzo che stiamo facendo, in questi ultimi tempi, per modificare il nostro modo di pensare le offerte per i sacerdoti e la loro urgenza. Tanto il sito quanto la rivista, fino a qualche tempo fa, erano decisamente centrati sulla figura del sacerdote e sul tentativo di esaltarne i meriti, per chiedere ai laici di fare offerte. Tutto giusto e tutto, naturalmente, lecito. Ora però vorremmo puntare maggiormente l’attenzione sul coinvolgimento della comunità nel far fronte alla gestione delle spese, comprese quelle per il sostentamento dei sacerdoti, uomini che a tempo pieno si dedicano ad essa. Le offerte per il clero, per la loro natura e finalità, sono un termometro che misura quanto le comunità ecclesiali stiano oggi crescendo nel loro sentirsi Chiesa-comunione. E promuovere le offerte significa anche promuovere la diffusione di una cultura della comunione ecclesiale, come il Concilio Vaticano Il ci ha indicato.

Ecco, quindi, come è nata l’idea del nuovo nome “uniti del dono”, ed ecco lo sforzo che stiamo facendo per cambiare la prospettiva delle storie che raccontiamo. Non vogliamo più narrare l’epopea del prete-eroe, che da solo salva il mondo e merita di essere sostenuto. Vorremmo invece raccontare la vita delle nostre comunità, di cui voi sacerdoti siete parte, dando voce a tutti. Naturalmente queste comunità si reggono sul servizio pastorale che voi sacerdoti offrite, ma il cambio di prospettiva è significativo.

Ultimamente lo sforzo di apertura sta assumendo una ulteriore nuova connotazione. Con quel che raccontiamo, specialmente sul web, vorremmo andare incontro anche a chi ha minore famigliarità con i nostri ambienti ma magari ha un’apertura di cuore verso il bene comune e un’apertura di mente che gli permette di riconoscere che dove c’è una comunità cristiana, e quindi dove c’è un sacerdote che può essere sostenuto, lì c’è una visione della vita e del mondo positiva, inclusiva e solidale. Cercheremo, quindi, di evitare un linguaggio per addetti ai lavori, spesso comprensibile solamente a chi è già dentro.

Il Papa stesso nel suo Messaggio per la prossima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali ci esorta a “parlare con il cuore”. “È il cuore – scrive Francesco – che ci ha mosso ad andare, vedere e ascoltare ed è il cuore che ci muove a una comunicazione aperta e accogliente”. Non vogliamo chiuderci nelle nostre chiese ma uscire e coinvolgere la comunità. Che ne pensate?

Massimo Monzio Compagnoni

Terremoto in Turchia e Siria / La CEI stanzia 500mila euro

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La Conferenza Episcopale Italiana lo scorso 6 febbraio ha deciso lo stanziamento di 500mila euro dai fondi 8xmille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, come prima forma di aiuto alle vittime del violento terremoto che ha devastato la Turchia e la Siria.

Tale somma sarà erogata tramite Caritas Italiana, già attiva per alleviare i disagi causati dal sisma e a cui è affidato il coordinamento degli interventi locali. Ormai sono decine di migliaia le vittime accertate. Drammatica anche la condizione dei sopravvissuti, che hanno bisogno di tutto, stretti tra le difficoltà del reperimento di cibo e acqua e le rigide condizioni climatiche.

Consapevole della gravità della situazione, la Presidenza della CEI ha deciso di indire anche una colletta nazionale, da tenersi in tutte le chiese italiane domenica 26 marzo 2023 (V di Quaresima): sarà un segno concreto di solidarietà e partecipazione di tutti i credenti ai bisogni, materiali e spirituali, delle popolazioni terremotate. Sarà anche un’occasione importante per esprimere nella preghiera unitaria la nostra vicinanza alle persone colpite. Le offerte dovranno essere integralmente inviate a Caritas Italiana entro il 30 aprile 2023.

Sin d’ora è, comunque, possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana per questa emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on line tramite il sito www.caritas.it o bonifico bancario specificando nella causale “Terremoto Turchia-Siria 2023” tramite:

  • Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
  • Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474
  • Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
  • UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119

“A nome della Chiesa che è in Italia esprimo profondo cordoglio e vicinanza alla popolazione provata da questo tragico evento, assicurando preghiere per le vittime, i loro familiari e i feriti. Mentre ci stringiamo a quanti sono stati colpiti da questa calamità, auspichiamo che la macchina della solidarietà internazionale si metta subito in moto per garantire una rapida ricostruzione”, ha affermato il giorno dopo la tragedia il Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI.