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Papa Francesco / Agli incaricati del “sovvenire”, siate segno di unione e amore

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Si è concluso sabato 18 febbraio il XXXIII Convegno Nazionale degli incaricati diocesani per la promozione del sostegno economico alla Chiesa sul tema “Avevano ogni cosa in comune” (At 2,44).  Il Sovvenire nel Cammino Sinodale. Uno dei momenti più emozionanti è stato l’incontro con il santo Padre avvenuto la mattina del 16 febbraio. Pubblichiamo di seguito il discorso che Papa Francesco ha rivolto agli incaricati del “sovvenire”.

Cari fratelli e sorelle, buongiorno e benvenuti!

Ringrazio il Cardinale Zuppi per le sue cortesi parole e saluto tutti voi, che partecipate al Convegno Nazionale sul tema «Avevano ogni cosa in comune» (At 2,44). Il Sovvenire nel Cammino sinodale.

Giungendo dai diversi territori d’Italia, portate la ricchezza delle vostre Chiese e la responsabilità di un servizio che trova le sue radici nella prima comunità cristiana. Descrivendola, infatti, il libro degli Atti degli Apostoli dice che i credenti avevano «un cuore solo e un’anima sola» (4,32). La fede in Cristo si traduce nella vita e in scelte concrete, come la comunione dei beni, le donazioni dei propri possedimenti e la distribuzione del ricavato da parte degli Apostoli a favore dei più bisognosi (cfr At 4,34-35). La comunità apostolica incomincia a trasformare il mondo a partire dal nuovo stile di vita improntato al Vangelo. Tutti partecipano, in base ai propri talenti e anche con i propri averi, a questa “rivoluzione evangelica”, che rende visibile a tutti l’amore insegnato e donato da Gesù.

Da allora, le condizioni storiche dell’umanità sono molto cambiate, ma questa dinamica, grazie a Dio, è ancora presente, anche incisiva nella vita della Chiesa e, attraverso di essa, nella società. Essa ha ispirato l’attuale sistema di sostegno economico alla Chiesa in Italia, che voi chiamate Sovvenire e che si può riassumere in due parole: corresponsabilità e partecipazione. Anche in questo tratto di storia nazionale, dalla revisione del Concordato fino a oggi, parecchie cose sono mutate. Eppure, queste due parole – corresponsabilità e partecipazione – mantengono tutta la loro forza e la loro attualità, e anzi aiutano a costruire una Chiesa più solidale e più unita. Corresponsabilità e partecipazione.

Essere membra del Corpo di Cristo ci lega indissolubilmente al Signore e, nello stesso tempo, gli uni agli altri. Ecco, allora, la corresponsabilità. Nella Chiesa nessuno dev’essere solo spettatore o, peggio ancora, ai margini; ciascuno deve sentirsi parte attiva di un’unica grande famiglia. La corresponsabilità è il contrario dell’indifferenza, come pure del “si salvi chi può”; è l’antidoto contro ogni forma di discriminazione, contro la tendenza a voler primeggiare a tutti i costi, a guardare solo a sé stessi e non a chi ci sta accanto.

I cristiani si sorreggono a vicenda, chi è più forte sostiene chi è più debole (cfr Rm 15,1) – almeno dovrebbe essere così – : questo significa amare, essere comunità e condividere ciò che si ha, anche i beni materiali e il denaro, perché a nessuno manchi il giusto sostentamento.

Di passaggio ho detto la parola “indifferenza”. Credo che questa è la malattia più brutta che possiamo avere: diventare indifferenti, asettici rispetto ai problemi degli altri, come quei due “ecclesiastici” che sono passati davanti al povero uomo che era stato ferito dai ladri. L’indifferenza: guardare ma non vedere e non voler vedere.

La corresponsabilità implica, dunque, la partecipazione, cioè il coinvolgimento. Come ho detto in altre occasioni, non si può “balconear”, cioè stare alla finestra a vedere la vita che passa. Bisogna prendere l’iniziativa, bisogna rischiare, camminare, incontrare. Solo così possiamo far crescere comunità con il volto di madre e uno stile di fraternità effettiva, dove tutti hanno «un cuore solo e un’anima sola» (At 4,32) e fra loro tutto è comune. Il Sovvenire è un modo concreto di esprimere la partecipazione, di rendere presente quel vincolo di amore che ci lega gli uni agli altri.

Nella rivelazione di Gesù non esistono cristiani di “serie A” e di “serie B”, tutti siamo figli dell’unico Padre, fratelli e sorelle. Il processo sinodale sta facendo emergere questa presa di coscienza diffusa e, nello stesso tempo, necessaria: cioè l’esigenza, di mettere da parte certi modelli sbagliati che tendono a dividere le nostre comunità. Guardiamo alla Chiesa delle origini: si evangelizza insieme e con gioia! Solo insieme, nell’armonia delle diversità, si può testimoniare la bellezza dell’amore che libera, che si dona, che permette di uscire dalle dinamiche negative dell’egoismo, dei conflitti, delle contrapposizioni.

Per questo, vorrei aggiungere una terza parola: comunione. La corresponsabilità e la partecipazione edificano e sostengono la comunione; a sua volta, questa motiva e spinge a partecipare e ad essere corresponsabili. Lo state sperimentando in questi primi due anni di Cammino sinodale dedicati all’ascolto.

Teniamo sempre presente la parola del Signore: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35): è il tempo della testimonianza, e di far fruttare i doni ricevuti. Fratelli e sorelle, nel vostro servizio quotidiano, potete porvi questo interrogativo: siamo segno concreto di unione e di amore? Se manca la comunione, viene meno la motivazione e si alimenta la burocrazia.

Corresponsabilità, partecipazione e comunione. Sono i vostri pilastri, e richiamano le parole-chiave del Sinodo: comunione, partecipazione, missione. Non è un caso. In più, nel tema sinodale, c’è il termine “missione”, a ricordarci che tutto nella Chiesa è per la missione; anche il vostro servizio, anche il Sovvenire, è per sostenere comunità missionarie. E questo, devo dire, si vede nelle vostre campagne: fate trasparire la realtà di una Chiesa “estroversa”, che cerca di assomigliare al modello evangelico del buon samaritano.

Cari amici, vi ringrazio per il vostro servizio. Vi affido a San Giuseppe, che ha sostenuto con fede e con premura la vita della Santa Famiglia. Buon lavoro per il vostro Convegno. Di cuore benedico voi, benedico i vostri cari, benedico il vostro lavoro. E, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie!

Il messaggio del Papa / A febbraio preghiamo per parrocchie aperte a tutti

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Guarda alle comunità parrocchiali l’intenzione di preghiera di Francesco affidata a tutta la Chiesa per il mese di febbraio. Nel video diffuso dalla Rete mondiale di preghiera del Papa l’invito a ripensare con coraggio lo stile delle parrocchie per farle diventare veri luoghi di comunione tra le persone e di accoglienza, senza esclusioni

Dal servizio di Adriana Masotti per la Radio Vaticana si apprende che la parrocchia non è un “club” riservato a pochi, ma un luogo dove per entrare non sono richiesti particolari requisiti e alla cui porta d’entrata si dovrebbe leggere: “ingresso libero”. È per questa intenzione che Francesco invita a pregare la Chiesa nel Video diffuso dalla Rete mondiale di preghiera del Papa per il mese di febbraio. Un modo per chiedere che le parrocchie siano davvero comunità, centri di ascolto e di accoglienza “con le porte sempre aperte”.

Il messaggio del Papa
“A volte penso che dovremmo affiggere nelle parrocchie, alla porta, un cartello che dica: ‘Ingresso libero’ – afferma Papa Francesco nel Video del Papa -. Le parrocchie devono essere comunità vicine, senza burocrazia, centrate sulle persone e in cui trovare il dono dei sacramenti. Devono tornare ad essere scuole di servizio e generosità, con le porte sempre aperte agli esclusi. E agli inclusi. A tutti”. Il messaggio di Francesco è che “le parrocchie non sono un club per pochi, che garantisce una certa appartenenza sociale”. E prosegue con l’esortazione: “Per favore, siamo audaci! Ripensiamo tutti allo stile delle nostre comunità parrocchiali”. L’intenzione di preghiera del Papa per febbraio è dunque “perché le parrocchie, mettendo la comunione – la comunione delle persone, la comunione ecclesiale – al centro, siano sempre più comunità di fede, di fraternità e di accoglienza verso i più bisognosi”.

La ricchezza della Chiesa sono le persone
L’esterno di una parrocchia bellissima, ma vuota. Poi la stessa parrocchia, piena di persone, che diventa dunque ancora più bella. Il Video del Papa di questo mese si apre così – si legge nel comunicato stampa che lo accompagna – ricordando che la ricchezza della Chiesa non sono gli edifici, ma le persone che li abitano. Le immagini, provenienti da parrocchie di tutto il mondo, descrivono incontri conviviali, conferenze, distribuzione di aiuti ai più bisognosi, visite agli anziani e ai malati, spettacoli. È un video, dunque, pieno di vita, quella vita che scorre nelle parrocchie e le rende ancora punti di riferimento per molti, dove si impara l’arte dell’incontro.

La parrocchia è presenza della Chiesa tra le case
Il comunicato ricorda che già nell’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium, Papa Francesco aveva evidenziato la centralità della parrocchia: “sebbene non sia l’unica istituzione evangelizzatrice”, aveva scritto citando un’espressione di Giovanni Paolo II nella Christifideles laici, la parrocchia ha la particolare caratteristica di essere “la Chiesa stessa che vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie”. Per questo deve stare “in contatto con le famiglie e con la vita del popolo” e non diventare “una struttura prolissa separata dalla gente o un gruppo di eletti che guardano a se stessi”. Ma questo “appello alla revisione e al rinnovamento delle parrocchie”, aggiungeva, “non ha ancora dato sufficienti frutti perché siano ancora più vicine alla gente”. Il Pontefice, dunque, insiste sull’idea che le parrocchie debbano portare avanti questo cammino di trasformazione per essere sempre aperte e a disposizione di tutti senza esclusioni, per questo parla di audacia e di ripensamento dello stile attuale delle comunità.

Le persone al centro della vita parrocchiale
Commentando l’intenzione di preghiera di febbraio, padre Frédéric Fornos S.J., direttore Internazionale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa, ha ricordato che “qualche anno fa, Francesco ha detto alla diocesi di Isernia-Venafro: ‘Ogni comunità parrocchiale è chiamata ad essere luogo privilegiato dell’ascolto e dell’annuncio del Vangelo; casa di preghiera raccolta intorno all’Eucaristia; vera scuola della comunione’. Ascolto, preghiera e comunione – prosegue padre Fornos – sono indicazioni sinodali essenziali per la vita delle parrocchie. Per far questo, però, devono essere davvero comunità, con le persone al centro, perché siamo realmente comunità quando conosciamo l’altro, conosciamo il suo nome, le sue necessità, la sua voce”.

Ripensare allo stile delle nostre comunità
Si tratta di una sfida molto grande, dice ancora il direttore della Rete, infatti “quante volte accade che la parrocchia si trasformi in un raggruppamento di persone più o meno sconosciute che si ritrova per la Messa della domenica ma senza vita comunitaria?” “Essere una comunità cristiana – sottolinea – è una grazia, nasce dalla fede condivisa, dalla fraternità vissuta e dall’accoglienza ai più bisognosi; nasce da un’esperienza spirituale comune, dall’incontro con Cristo Risorto. Come dice Francesco nel Video del Papa – conclude padre Fornos -, dobbiamo essere ‘audaci’ nell’ascolto dello Spirito Santo e ripensare tutti ‘allo stile delle nostre comunità parrocchiali’”.

Il Papa ai sacerdoti / No al carrierismo

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Paolo Ondarza ci racconta, nel suo servizio per vaticannews.va di sabato 28 gennaio (Città del Vaticano), il senso del discorso di Francesco consegnato ai 70 sacerdoti dell’arcidiocesi di Barcellona impegnati nella pastorale giovanile e ricevuti la mattina in Sala Clementina.

È stato un appello a rispondere alla chiamata di Gesù a partire dalla propria povertà e fragilità, rifiutando la doppia vita e le soddisfazioni mondane e testimoniando la misericordia del Signore, senza dare lezioni. Testimoniare l’esperienza della misericordia di Dio senza mettersi in cattedra e cercare la fratellanza in tutti gli ambiti sociali. Secondo Francesco infatti “l’esperienza degli apostoli ha sempre un duplice aspetto”: personale e comunitario.

8xmille / Mons. Delpini inaugura a Lecco la “Casa della Carità”

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Dopo un lavoro di ristrutturazione durato tre anni, Monsignor Mario Delpini, Arcivescovo di Milano, inaugurerà mercoledì 1° febbraio la “Casa della Carità” di Lecco, collocata nel Centro Paolo VI di via San Nicolò (nei pressi della Basilica Prepositurale della città), che per decenni ha ospitato attività pastorali nei settori della carità e della comunicazione. Alla cerimonia di inaugurazione, oltre all’Arcivescovo di Milano, interverranno monsignor Maurizio Rolla (Vicario episcopale della Zona pastorale III), monsignor Davide Milani (Prevosto di Lecco), Luciano Gualzetti (Direttore di Caritas Ambrosiana), Mauro Gattinoni (Sindaco di Lecco) e rappresentanti degli organismi finanziatori del progetto. (Fonte, Chiesa di Milano).

Il rinnovamento cui è stato sottoposto lo stabile (ceduto in diritto di superficie per 30 anni dalla parrocchia di San Nicolò a Caritas Ambrosiana) consentirà di ospitare nella nuova Casa una pluralità di servizi, tra loro connessi e complementari, destinati al contrasto delle povertà presenti nel territorio. Alcuni di questi, da tempo attivi in città, sono stati trasferiti nella nuova sede a partire da fine 2022; altri ne verranno attivati dopo l’inaugurazione.

Il progetto “Casa della Carità” è stato sviluppato e concretizzato da Caritas Ambrosiana, che per l’operatività dei servizi si avvarrà del lavoro di operatori professionali (resi disponibili dalle cooperative sociali L’Arcobaleno e Il Grigio) e del contributo di una grande squadra di circa 200 volontari, reclutati dalla Caritas decanale di Lecco. Fondamentale, per ristrutturare i tre piani dell’edificio e avviare i servizi, è stato il supporto economico di diversi donatori (fondazioni, privati cittadini) e dei fondi dell’8xmille.

unafirmaXunire / Il Vescovo di Caltanissetta convoca i parroci

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L’incaricato diocesano di Caltanissetta, diac. Antonino Folisi, ci informa che lo scorso 16 gennaio è stato ricevuto dal Vescovo, S.E. Mons. Mario Russotto, per individuare e pianificare le strategie diocesane per la raccolta delle firme 8xmille.

Nella stessa sede, mentre sono state individuate le parrocchie (27) che parteciperanno al progetto “unafirmaXunire” 2023, si è convenuto di inviare una lettera, a firma dello stesso Vescovo, per invitarli il 6 febbraio p.v. presso la sala Fiandaca del Museo diocesano del Seminario, a partecipare ad un incontro dove, insieme allo stesso incaricato Folisi, sarà presentato il progetto “unafirmaXunire” e verranno organizzate le strategie per una efficace raccolta di buste con le Certificazioni Uniche.

unafirmaXunire 2023 / Prima del Convegno Nazionale

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Su In Cerchio di dicembre avevamo pubblicato un avviso importante per tutti gli incaricati diocesani del “sovvenire” relativo all’edizione 2023 del Progetto “unafirmaXunire” e lo scorso 18 gennaio è stata inviata anche una mail e un file excel con:

  1. l’elenco totale delle parrocchie della propria diocesi con l’indicazione di quante possono essere coinvolte nel Progetto;
  2. l’elenco delle parrocchie che hanno già partecipato nel 2022 ai progetti sul territorio e che possono essere nuovamente riconfermate.

Questo per poter pianificare, insieme al Vescovo, le strategie diocesane per la raccolta delle firme 8xmille e iniziare così il percorso di coinvolgimento della comunità cristiana, con l’obiettivo principale di compensare la perdita di un milione di firme e assicurare alla nostra Chiesa le risorse necessarie per la sua missione.

Purtroppo a livello nazionale l’anno scorso non siamo riusciti a reclutare le 5.000 parrocchie che ci eravamo dati come obiettivo, quindi riproponiamo lo stesso obiettivo per quest’anno: coinvolgere tutte le 224 diocesi e arrivare a circa 5.000 parrocchie iscritte al Progetto “unafirmaXunire”. Ci auguriamo, dunque, che possiate tutti arrivare al Convegno Nazionale con i parroci già selezionati e che abbiate la conferma da parte tutti.
Ricordiamo cosa fare per organizzare le diverse attività:

entro il 20 gennaio

  • incontrare il Vescovo per selezionare e/o confermare le parrocchie da coinvolgere;
  • spedire una lettera indirizzata al parroco firmata dal Vescovo, per invitarlo ad aderire al Progetto (in allegato).

Entro il 10 febbraio (quindi PRIMA del Convegno Nazionale):

  • insieme al Vescovo organizzare un incontro con i parroci delle singole parrocchie per esporre il progetto “unafirmaXunire”;
  • formalizzare la loro partecipazione.

Dal 18 febbraio al 15 marzo attraverso il Portale del Territorio:

  • mandare l’invito ad iscriversi al Progetto ai parroci selezionati;
  • avviare la procedura di iscrizione al Progetto “unafirmaXunire” mediante il Portale del Territorio che sarà presentato durante il Convegno Nazionale di febbraio.

Ricordiamo quanto sia determinante il rispetto dei tempi indicati per poter garantire la consegna – entro il mese di aprile – dei materiali informativi e promozionali dedicati al Progetto.

Siamo consapevoli quanto sia breve il tempo per sollecitare l’iscrizione delle parrocchie attraverso l’inedito Portale del Territorio. Per questo stiamo predisponendo dei video tutorial per agevolare la procedura di invito e iscrizione attraverso questo strumento innovativo.

Attenzione: la proceduta è totalmente nuova e le pagine web del 2022, che erano state predisposte per i due Progetti del “sovvenire” 8xmille e Offerte, verranno disattivate.

Convegno Nazionale / “Avevano ogni cosa in comune” (At 2,44)

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Si sono chiuse le iscrizioni al Convegno Nazionale degli incaricati del “sovvenire” che si svolgerà a Roma dal 15 al 18 febbraio su “Avevano ogni cosa in comune” (At 2,44).  Il Sovvenire nel Cammino Sinodale. Le diocesi partecipanti sono 194 e prenderanno parte all’evento oltre 300 persone tra incaricati e collaboratori. In allegato il programma definitivo.

È un evento importante per tutti noi che siamo stati chiamati a questo servizio, che è ministero pastorale. Dopo 3 anni di “collegamenti” finalmente potremo ritornare a stringerci la mano e condividere progetti, idee e azioni.

Come si evince dal titolo, il “sovvenire” non poteva non inserirsi nel solco del cammino sinodale, prendendone il metodo: l’ascolto. Saremo lieti di ascoltarvi e di ascoltare anche la Parola nelle varie liturgie. Non mancherà la parte operativa. Marta e Maria, come sappiamo, sono due figure che si completano a vicenda ed esemplari per il nostro cammino che non può fare a meno di “agire” nella storia. Ascoltare la Parola, e servirLa in comunione, con spirito solidale e caritatevole, ci aiuterà a continuare a “raccogliere” quanto serve alla nostra Chiesa per il suo annuncio di salvezza. Ecco allora che Il Sovvenire nel Cammino Sinodale si lega ad un passaggio importante degli Atti degli Apostoli: “Avevano ogni cosa in comune” (At 2,44).

Passando alla parte più operativa, ecco alcune informazioni di servizio:

  • i lavori del Convegno si svolgeranno presso il TH Carpegna Palace Hotel (Via Aurelia, 481). A questa sede si aggiungerà (solo per i pernottamenti) anche Casa La Salle (Via Aurelia, 472);
  • tutti i viaggi sono a carico dei partecipanti;
  • non sono previste le navette da e per la stazione/aeroporto;
  • dalla stazione Termini (presso cui arrivano sia i treni da Fiumicino che i pullman da Ciampino) consigliamo di prendere la linea A della metropolitana (direzione Battistini) e scendere alla fermata Cornelia, 5 minuti a piedi (qui altri suggerimenti);
  • sono previsti in entrambe le strutture i parcheggi per le auto;
  • presso la Segreteria del Servizio Promozione CEI dalle ore 12:00 alle ore 19:00 del 15 febbraio è prevista l’accettazione (sia al TH Carpegna che a Casa la Salle);
  • la consegna dei tablet è prevista solo ed esclusivamente presso il TH Carpegna. Un regalo doppio, perché il tablet contiene anche l’abbonamento digitale al quotidiano Avvenire;
  • non è previsto alcun pranzo il 15 febbraio;
  • le camere saranno consegnate a partire dalle ore 16:00 presso il check delle 2 strutture. Chi arriverà prima potrà comunque fare l’accettazione e depositare i bagagli presso la struttura assegnata.

Per quanto riguarda la mattina del 16 febbraio sono previsti i pullman che partiranno dal TH Carpegna per raggiungere direttamente Città del Vaticano.
Si invitano i sacerdoti a portare camice e stola verde.

Il 17 febbraio tutti i workshop si svolgeranno presso le Sale Riunioni del TH Carpegna Palace Hotel. A tal proposito esortiamo, quanti non l’avessero ancora fatto, ad iscriversi. Infatti, per esigenze logistiche derivanti dalla capienza delle aule e per garantire un livello ottimale di interazione, i laboratori sono a numero a chiuso. È quindi necessario iscriversi, entro fine gennaio, indicando quelli a cui si intende prendere parte.

Inoltre vi segnaliamo lo spazio 18.15/19.30 dove sarà data la parola agli incaricati. A tal proposito pochi giorni fa vi è stata mandata una mail dalla segreteria del Servizio Promozione con la richiesta di indicare idee, progetti, azioni che hanno avuto buoni risultati e che potrebbero aiutare tutti i presenti a svolgere ancora meglio il proprio servizio grazie alla condivisione di alcuni esempi particolarmente originali e utili. Per questo alla mail era allegata una scheda da compilare e rispedire alla segreteria entro fine gennaio. Tutte le proposte, anche quelle non presentate in plenaria, verranno poi rese disponibili tra i materiali dedicati al Convegno all’interno del nuovo Portale del Territorio.

Nella scheda si dovrà scrivere:

  1. Il tema della proposta
  2. La tipologia
  3. Il contenuto
  4. I destinatari
  5. Gli obiettivi
  6. Le azioni principali
  7. I risultati attesi e raggiunti

Per la presentazione in plenaria verranno scelti 6 progetti. I formatori di CREATIV supporteranno i proponenti nell’elaborazione dell’intervento con i materiali utili per l’esposizione.

Infine, la mattina del 18 febbraio sarà molto importante assistere alle istruzioni relative al nuovo Portale del Territorio. Questo spazio sarà interamente dedicato alla descrizione delle varie sezioni e funzionalità. Saranno fornite informazioni indispensabili per poter organizzare i prossimi passi sul territorio.

Convegno Nazionale / I vostri workshop

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Il Convegno Nazionale ormai si avvicina. Abbiamo pensato a tanti momenti diversi che speriamo possano ridare slancio al nostro servizio. All’interno del fitto programma dei 4 giorni di incontri ci sarà anche la possibilità di vivere alcuni momenti formativi chiamati WORKSHOP.

Si svolgeranno nella giornata di venerdì 17 febbraio in tre sessioni

  • dalle 9.30 alle 11:00
  • dalle 11:30 alle 13:00
  • dalle 16:15 alle 17:45

Saranno spazi formativi su aspetti molto specifici e di breve durata, 1 ora e mezza ciascuno. Nel file in allegato è descritto il dettaglio di 8 titoli, e i relativi focus. Ciascun iscritto potrà partecipare a 3 workshop, uno per ciascuna sessione. A tal proposito invitiamo quanti non l’avessero ancora fatto ad iscriversi. Infatti, per esigenze logistiche derivanti dalla capienza delle aule e per garantire un livello ottimale di interazione, i laboratori sono a numero a chiuso. È quindi necessario iscriversi, entro fine gennaio, indicando quelli a cui si intende prendere parte.

Per questo abbiamo pensato di offrire qualche giorno in più a tutti gli incaricati diocesani del “sovvenire” per manifestare la propria scelta utilizzando questo form: Preferenze workshop: 17 FEBBRAIO – Convegno Nazionale.

Per qualsiasi ulteriore informazione o chiarimento sulle attività di formazione si può contattare la Segreteria Formazione Sovvenire:

MAIL: formazione.territorio@sovvenire.it

PIATTAFORMA FORMATIVA: formazionesovvenire.it

Certificazione Unica / Pubblicato il modello 2023

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È stata pubblicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate la Certificazione Unica 2023 con la relativa scheda per la scelta dell’8, 5 e 2 per mille.

Non ci sono variazioni nelle modalità di consegna della scheda (che alleghiamo insieme al modello) tranne una nuova scelta per l’8xmille per l’Associazione “Chiesa d’Inghilterra” (per fini di culto, istruzione, assistenza e beneficienza, per il mantenimento dei ministri di culto per la realizzazione e manutenzione degli edifici di culto e di monasteri, per scopi filantropici, assistenziali e culturali da realizzarsi anche in paesi esteri).

Per comunicare la scelta, la scheda va presentata, in busta chiusa, entro lo stesso termine di scadenza previsto per la presentazione della dichiarazione dei redditi modello REDDITI Persone Fisiche 2023 con le seguenti modalità:

  • allo sportello di un ufficio postale che provvederà a trasmetterla all’Amministrazione finanziaria. Il servizio di ricezione della scheda da parte degli uffici postali è gratuito;
  • ad un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (professionista, CAF, ecc.). Quest’ultimo deve rilasciare, anche se non richiesta, una ricevuta attestante l’impegno a trasmettere le scelte. Gli intermediari hanno facoltà di accettare la scheda e possono chiedere un corrispettivo per l’effettuazione del servizio prestato.

La busta da utilizzare per la presentazione della scheda deve recare l’indicazione “SCELTA PER LA DESTINAZIONE DELL’OTTO, DEL CINQUE E DEL DUE PER MILLE DELL’IRPEF”, il codice fiscale, il cognome e nome del contribuente.

La scheda deve essere integralmente presentata anche nel caso in cui il contribuente abbia espresso soltanto una delle scelte consentite (otto o cinque o due per mille dell’IRPEF). Inoltre, la scheda per la destinazione dell’otto, del cinque e del due per mille dell’IRPEF può essere presentata direttamente dal contribuente avvalendosi del servizio telematico.

Firmato da Te / Tornano su Tv2000 nuove storie 8xmille

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La prima puntata dei nuovi video Firmato da Te è andata in onda il 18 gennaio su Tv2000, durante il programma “Di buon mattino”.

“Essere a casa” è il progetto promosso dalla Caritas diocesana di Frosinone-Veroli-Ferentino, realizzato grazie ai fondi dell’8xmille, per offrire un tetto ai senza fissa dimora. Nell’ultimo anno sono state più di trenta le persone accolte. Non solo un letto per la notte o un pasto caldo, fra gli obiettivi del progetto vi è anche un accompagnamento a trecentosessanta gradi: dalle cure mediche, agli spostamenti per raggiungere i luoghi di lavoro o di studio. Lo scopo è quello di avviare gli ospiti a soluzioni di semi-autonomia e in seguito a vivere autonomamente con soluzioni di co-housing affinché possano tornare a guardare al futuro con speranza e con la consapevolezza di essere in grado di farcela da soli.

Firmato da Te è un progetto televisivo sostenuto dal Servizio Promozione Sostegno Economico della CEI in collaborazione con Corallo e Tv2000 nato per raccontare, in pochi minuti e attraverso la voce dei protagonisti, cosa si fa concretamente con l’8xmille destinato alla Chiesa cattolica.

Il programma mette in luce il valore della gratuità, tocca la carne viva di ferite che spesso non si vogliono vedere, comprende gli sforzi di una chiesa in uscita, “ospedale da campo” che, anche nell’emergenza, non ha mai smesso di prendersi cura dei più deboli.

Chi firma offre un pasto caldo e una doccia a chi è nel bisogno, un calcio ad un pallone in oratorio, la rata del mutuo ad una famiglia vittima dell’usura, il restauro ad un bene culturale patrimonio di tutti, un mattone per una chiesa di periferia. Sono tanti i progetti 8xmille documentati in onda su TV2000.