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Diocesi di Napoli / Napoli racconta: il primo convegno sul “Sovvenire 2.0”

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Organizzato dall’incaricato Raffaele Iervolino, si terrà il 29 ottobre alle 19.30 il primo convegno sul “Sovvenire 2.0” sull’informazione e la formazione del Sovvenire oggi.

L’evento si svolgerà in una sala del Teatro Paradiso di Cappella Cangiani (Via Mariano Semmola, 15 Napoli) con degli approfondimenti relativi al territorio napoletano.

Si farà, tra l’altro, sensibilizzazione sull’8xmille e le sue potenzialità di realizzare migliaia di progetti, vista la forte rilevanza sociale e la tutela del patrimonio storico culturale che contraddistingue in particolare Napoli. Si parlerà dei valori: comunione, corresponsabilità, partecipazione attiva dei fedeli, trasparenza, perequazione e solidarietà, cardini dell’incontro diviso in quattro momenti:

1) proiezione di un filmato relativo al Sovvenire

2) una fotografia di oggi: il Sovvenire a Napoli

3) proposte e progetti

4) l’arte di comunicare: “la parrocchia si racconta in musica e parole”.

Programma in allegato.

Sviluppo dei popoli / L’8xmille per un’educazione senza confini

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Dal 27 ottobre al 1° novembre si svolge il Giubileo del mondo educativo. Una preziosa occasione di confronto tra quanti animano i luoghi dell’educazione, in particolare insegnanti, educatori e alunni.

La Chiesa italiana, grazie ai fondi dell’8xmille, solo negli ultimi 10 anni ha sostenuto quasi 2400 interventi per oltre 400 milioni di euro, accompagnando milioni di persone, di diverse culture, impegnate a creare fraternità, pace, giustizia attraverso quelle che Papa Leone XIV definisce “comunità educanti, in cui lo sforzo didattico è arricchito dallo sforzo di tutti”.

L’impegno condiviso è quello di educare senza barriere, oltre le aule, attraverso scuole, centri professionali, programmi formali e non formali e iniziative di sviluppo comunitario, per superare discriminazioni, disparità e disabilità, offrendo opportunità concrete a tutti.

È quanto fanno i Fratelli delle Scuole Cristiane, congregazione fondata sul carisma di San Giovanni Battista de La Salle, patrono degli insegnanti e degli educatori. In 80 Paesi, con oltre 1100 centri educativi, a servizio di più di un milione di allievi, cercano di rimuovere gli ostacoli che impediscono a bambini e ragazzi di andare a scuola. Ad esempio a Mannar, nel nord-est dello Sri Lanka, gestiscono scuole frequentate in gran parte da figli di pescatori e agricoltori, in condizioni di fragilità economica. Presso “La Salle English Medium School” ci sono anche insegnanti di sostegno dedicati ai bambini con disabilità. Uno di loro, Roshan, racconta: “Qui i piccoli ricevono supporto individualizzato nel percorso educativo, con strumenti e strategie mirate per favorire l’inclusione e la partecipazione attiva. Come è accaduto a Roy, 10 anni, affetto da sindrome dello spettro autistico. Sebbene il suo percorso presenti sfide continue, sono evidenti i progressi ottenuti grazie a interventi mirati, al sostegno familiare e al contesto inclusivo: è più calmo, reattivo, capace di interagire con l’ambiente circostante e con gli altri bambini”.
Anche la storia di Zahra, rifugiata siriana di 14 anni, è emblema del potere trasformativo dell’educazione. “Quando era ora di andare a letto – ricorda – ci stringevamo l’un l’altra, temendo di non svegliarci il mattino successivo. Tutto ciò che si udiva erano aerei, bombe e razzi”. La paura del futuro la tormentava, fino a quando è arrivata alla “Telyani School” del Jesuit Refugee Service – JRS, a Bar Elias, in Libano. Lì ha iniziato dalla scuola materna, ha ricevuto accompagnamento e sostegno psicologico, e ora sta proseguendo la sua istruzione. La scuola le ha offerto un ambiente protetto in cui apprendere arabo, inglese, matematica e scienze, oltre a partecipare ad attività creative. Ha scoperto il suo talento innato per l’arte, che ha utilizzato come mezzo di evasione e di espressione personale. “Ho iniziato a disegnare per calmare la mia anima. Non ho mai smesso. Ho capito che la speranza non finisce in questa scuola e ho imparato a credere che i miei sogni sono più grandi delle mie ansie: devo impegnarmi e realizzarli. Spero un giorno di poter tornare in Siria e raccontare il mio percorso attraverso una grande mostra”.

La situazione educativa in contesti segnati da guerra e povertà è davvero difficile. In Sud Sudan è una delle peggiori al mondo, con il 70% delle scuole distrutte, il 63% degli insegnanti non adeguatamente preparati. In media un bambino frequenta la scuola per appena 5 anni e solo l’1% delle bambine termina la scuola primaria. Povertà, matrimoni precoci e tradizioni culturali, vedono la donna unicamente dedicata alla famiglia. Lo sa bene Theresa, 23 anni, che sta studiando al “Rumbek Health Institute” per diventare ostetrica. Ma ha rischiato di non riuscirci. “Improvvisamente i miei desideri non contavano più nulla. Qualcun altro voleva scegliere per me”. Tra un anno sarà un’ostetrica professionista, in un paese dove 1.223 donne muoiono ogni 100.000 nati vivi a causa di complicazioni legate alla gravidanza. Ma il suo percorso è stata una corsa a ostacoli. Suo zio si prendeva cura di lei e la sosteneva negli studi. Quando a causa di un incidente muore, la vita di Theresa cambia. È costretta ad abbandonare il suo villaggio e la scuola e i parenti le chiedono di dedicarsi alle faccende domestiche e al bestiame. Nonostante le difficoltà, Theresa è fortunata: sposa un uomo che non conosceva, ma che la incoraggia a riprendere gli studi e oggi è determinata ad ottenere il diploma di ostetricia. “Le ragazze in Sud Sudan sanno che il loro diritto all’istruzione – spiega Magdalen, ostetrica e tutor di Medici con l’Africa-Cuamm a Rumbek – dipende dalla volontà degli uomini e trovare un uomo che riconosca il valore dell’istruzione è come vincere alla lotteria”. Ma anche per i ragazzi non è facile studiare. “Da piccolo sapevo soltanto che avrei dovuto guardare il mio bestiame. Vedevo la scuola come una perdita di tempo. Oggi il mio sogno è di educare altri bambini perché possano uscire dalla miseria: la mancanza di conoscenza è pericolosa e può uccidere”, dice Yol Geec, 24 anni, sesto di dieci fratelli, che a nove anni è diventato uno studente del “Mazzolari Teachers College” di Cueibet, gestito dai padri Gesuiti con il sostegno della Diocesi di Rumbek.
Ogni storia di formazione diventa così storia di speranza, per cercare risposte creative e inoltrarsi in sentieri nuovi e inesplorati.

Uniti Possiamo / Importante coinvolgimento di alcune aggregazioni laicali

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Quest’anno, per la promozione e la raccolta delle Offerte del progetto Uniti Possiamo, il Servizio Promozione della CEI ha ampliato il coinvolgimento associativo con il Serra Club, Rinnovamento nello Spirito Santo e Azione Cattolica.
In particolare:

  • Serra Club: inviato il Kit a 52 club selezionati;
  • Rinnovamento nello Spirito Santo: spedito un Kit per ogni diocesi;
  • Azione Cattolica: scelte e coinvolte 5 parrocchie per ciascuna delle seguenti 10 diocesi:

o       Treviso
o       Verona
o       San Marino
o       Piacenza
o       Genova
o       Aversa
o       Salerno
o       Nola
o       Aosta
o       Cosenza

A tutti questi soggetti è stato chiesto di mettersi in contatto con gli incaricati diocesani del Sovvenire per avviare una collaborazione sul territorio e garantire la migliore gestione locale della promozione.

Uniti Possiamo / Incontro formativo a Montenero di Bisaccia (CB)

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L’incontro per la presentazione del progetto “Uniti possiamo” della Comunità Pastorale “Maria SS.ma di Bisaccia” composta dalle due parrocchie “San Matteo Apostolo” e “San Paolo Apostolo” (provincia di Campobasso) si terrà il prossimo 27 ottobre dallo 20.00 alle 23.00.

Ha come fine quello di contattare tutti coloro che hanno partecipato con le loro offerte alla campagna “Uniti possiamo” negli anni 2023 e 2024 per coinvolgerli anche nel 2025 allargando il numero dei partecipanti. Il parroco moderatore della Comunità Pastorale, don Stefano Rossi, e il referente parrocchiale del progetto, Sig. Benedetto Carmine, illustreranno i benefici della campagna e soprattutto come il saper donare ai sacerdoti aiuta molto la Chiesa Italiana a non gravare sull’8xmille. Saranno utili i video e il materiale presenti nel sito del Sovvenire e quello sull’ABC del sostegno economico alla Chiesa.

8xmille / I restauri alla Chiesa di San Michele e al Complesso conventuale di Carmignano

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Su Il Giornale dell’Arte lo scorso 20 ottobre è stato pubblicato un articolo di Roberto Mercuzio che fa il punto della situazione sull’intervento di restauro e messa in sicurezza della Chiesa di San Michele e del Complesso conventuale di Carmignano (Diocesi di Pistoia, ma Provincia di Prato), progetto di grande rilevanza storica, artistica e spirituale, sorretto da importanti risorse pubbliche e da contributi ecclesiastici. Il dettaglio del progetto e la presentazione ufficiale dell’intervento da parte della Diocesi ha visto nei giorni scorsi l’intervento del vescovo di Pistoia e Pescia Mons. Fausto Tardelli che negli ultimi anni si è speso personalmente per mettere insieme il partenariato che ha poi sostenuto la ricerca dei fondi e il successivo iter progettuale.

Il contributo 8xmille erogato dalla CEI, suddiviso in più tranche, è stato di 557.720,59 euro.

Qui l’articolo completo.

8xmille / Tricase: al chiostro dei frati con…l’I.P.A.D.

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La I.P.A.D. Mediterranean è una cooperativa sociale fondata nell’ottobre 2019 da un gruppo di soci italiani e immigrati, con sede a Tricase (Le). L’acronimo I.P.A.D. sta per Integrazione, Pace e Sviluppo, e il suo scopo principale è promuovere l’integrazione sociale attraverso il lavoro, creando opportunità per persone vulnerabili e favorendo la valorizzazione delle risorse locali.

La cooperativa ha avviato diversi progetti, a partire dall’agricoltura sociale, in particolare con la coltivazione della Pestanaca di Sant’Ippazio, un ortaggio tipico del territorio. I prodotti sono coltivati senza l’uso di chimici, adottando pratiche biologiche, e vengono destinati sia al consumo fresco che alla produzione di trasformati. La cooperativa offre anche opportunità lavorative per persone con disabilità.

Nel corso degli anni, I.P.A.D. ha gestito strutture ricettive, come l’oratorio Sant’Ippazio a Tiggiano, e ha partecipato a numerosi progetti con Caritas Diocesana e altre organizzazioni, affrontando temi come l’integrazione dei migranti, l’inserimento lavorativo e il supporto a persone con problemi legali. Ha anche lavorato con il Tribunale di Lecce e ha partecipato al progetto “Includiamoci” per supportare persone con problemi con la giustizia.

Nel 2024, la cooperativa ha lanciato il progetto “Cose buone dal mondo”, un catering multietnico che celebra la cucina di diverse nazionalità e favorisce l’inclusione sociale. Inoltre, ha collaborato alla creazione del Consorzio Food4Health Community Laboratory, promuovendo la sostenibilità attraverso la valorizzazione dei prodotti locali e il dialogo interculturale.

La cooperativa è anche attivamente coinvolta in tirocini formativi per rifugiati e persone vulnerabili, collaborando con diverse istituzioni locali e organizzazioni come ConfCooperative e Communitas. Grazie alla sua rete di collaborazioni e progetti, I.P.A.D. Mediterranean continua a promuovere la convivialità delle differenze e l’inclusione sociale attraverso il lavoro, l’agricoltura, e le attività culturali e formative.

Risultati
700 persone accolte nell’ostello
100 ragazzi ucraini accolti nei gruppi estivi
4 persone in difficoltà accolte
100 pellegrini ospitati
25 eventi organizzati
500 persone ascoltate
12 tirocini attivati

(scopri di più su www.8xmille.it)

Luigino Bruni / È online il terzo appuntamento su L’altro nome dell’economia

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Pubblichiamo la registrazione del terzo e ultimo dei 3 appuntamenti di formazione online tenutosi lo scorso 13 ottobre dal prof. Luigino Bruni, docente di economia presso l’Università Lumsa di Roma e Vicepresidente della Fondazione The Economy of Francesco, su L’altro nome dell’economia

 

Qui è possibile vedere la registrazione del primo incontro su La grammatica del per-sempre e qui quella del secondoappuntamento su Il dono del grano sospeso.

Ricordiamo che in questi incontri Bruni ha affrontato lo sviluppo della storia di Rut, una serie di vicende che esprimono occasioni di fragilità e di forza insieme, che introducono nel cuore di grandi temi biblici ed economici, ieri e oggi.

I commenti sono tratti dal libro La fedeltà e il riscatto, ed. Qiqajon, 2023. Si legge nel comunicato stampa di presentazione (in allegato):

Il breve libro di Rut si trova al centro della Bibbia e contiene molteplici messaggi:
etici, sociali, economici e religiosi.
“Una storia che si svolge lungo la strada, nei campi, nell’aia di casa, quasi
interamente all’aria aperta. Non è storia di palazzo né di tempio.
Tutto ruota attorno a quel rapporto speciale, tenace e unico con la vita
che è tipico delle donne. Un libro che non solo parla di donne, ma che è
attraversato da uno sguardo tutto femminile”.

La sua economia è quella di chi vede prima di tutto le donne e gli uomini, e in essi
la prima ricchezza, considerando i beni una benedizione solo nella relazione.
Come sarebbero state le leggi, l’economia, la scienza del management se le
avessero scritte le donne, se fossero state le Rut a pensarle e a insegnarle?
Certamente diverse, forse molto diverse.

Il libro di Rut ci dispiega l’“economia della spiga sospesa”, provando a far
emergere dal capitalismo di oggi pratiche che ricordano la spigolatura:
La spigolatura è una istituzione di giustizia economica, non di filantropia.
Quelle spighe lasciate libere sui bordi dei campi e quelle che i mietitori e le
donne fanno cadere a terra, non sono proprietà privata di cui i possidenti
si privano per i poveri; no: quelle spighe non raccolte sono la parte del
bene comune che spetta di diritto ai poveri”.

8xmille / Presentato il restauro della Chiesa di Santa Maria in Pantano a Massa Martana

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Su Il Giornale dell’Arte lo scorso 17 ottobre è stato pubblicato un articolo di Roberto Mercuzio che presenta i lavori di restauro all’abside di uno degli edifici di culto più antichi della Diocesi di Orvieto-Todi e del territorio umbro fondata tra l’VIII e il IX secolo: la Chiesa di Santa Maria in Pantano a Massa Martana.

Gli interventi, condotti sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e il supporto dell’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali e l’Edilizia di culto, sono stati eseguiti per ristabilire la piena fruibilità della chiesa, parzialmente danneggiata dal terremoto del 2016, e finanziati anche con fondi 8xmille alla Chiesa cattolica.

Qui l’articolo completo.

I Quaderni del Sovvenire / Dono e Condivisione e la gioia del dare

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Dono e Condivisione esamina i capitoli 8 e 9 della seconda lettera di San Paolo ai Corinzi sulla colletta per i “santi” di Gerusalemme che, iniziata in Macedonia, si dovrebbe concludere a Corinto. Le tre parti del Quaderno affrontano il testo da diversi punti di vista: teologico, biblico, cristologico ed ecclesiologico. Commentando il ricco scritto paolino, in modo chiaro ed essenziale, l’autore Mons. Donato Negro (Vescovo emerito di Otranto e già presidente del Comitato per la promozione del sostengo economico alla Chiesa) porta alla luce quei valori che sono alla base anche del “sovvenire” come la comunione, la corresponsabilità, la solidarietà. Valori tutt’’altro che economici da promuovere innanzitutto con la testimonianza personale e che richiamano, inoltre, le comunità ecclesiali a sentirsi corresponsabilmente in comunione con tutta la Chiesa nella sua essenza ontologica e nella missione di annuncio di salvezza.
Ma in che modo si può realizzare tutto questo? La risposta è nelle pagine in allegato, che spiegano in modo efficace ed inequivocabile il profondo significato teologico del gesto del “donare”.
L’’ Apostolo, citando il Vecchio Testamento, ricorda ai Corinzi che Dio ama chi dona con gioia. Non con tristezza né per forza, ma con gioia. Perché? Perché è l’unico modo in cui Dio fa dei regali: non per essere ripagato, né per dovere, ma solo per amore. Ecco allora che donare con gioia, a maggior ragione se ciò implica sacrificio, già restituisce gioia e instaura allo stesso tempo un prezioso rapporto con l’’altro.
Tra paradossi, che dimostrano che nulla è impossibile a Dio, e citazioni bibliche sottolinea un altro aspetto importante: ogni gesto di generosità, di sostegno verso il prossimo rappresenta un evento di grazia. Così nella vita di tutti i giorni, attraverso azioni solidali, vivendo in fraternità, mostrando la responsabilità “verso” l’’altro e la condivisione “con” l’’altro, non si fa altro che rendere grazie al Signore. L’’ascolto amorevole, un pasto caldo, il sostegno spirituale o anche l’’offerta in denaro sono gesti concreti graditi al Signore se riescono ad esprimere la tenerezza della Chiesa verso quel “prossimo” che bisogna amare come Gesù ci ha amati: donando e donandosi gratuitamente. Nessuna ricompensa verrà chiesta perché la gioia del dare già è una ricompensa. Ogni battezzato, se animato dallo Spirito, sia esso padre o madre di famiglia, giovane o anziano, sacerdote, volontario, religiosa o religioso è ben consapevole che qualunque atto di solidarietà offra sarà gradito a Dio, se ne renderà visibile il Suo amore.
Non ci si salva da soli. Ecco allora che venire in aiuto dei nostri fratelli, sovvenire alle loro necessità anche attraverso degli strumenti concreti come l’’8xmille o l’’offerta per il sostentamento dei sacerdoti, non deriva da un dovere, ma rappresenta una missione che scaturisce dal nostro battesimo. È la Grazia che chiede ad ogni cristiano di vivere nella condivisione, corresponsabilità e solidarietà.
Maria Grazia Bambino
Comunicazione formativa del Servizio Promozione CEI