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Ferrara-Comacchio / Il “Sovvenire” al ritiro per il clero

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Nella mattinata di giovedì 9 novembre 2023, presso la sala conferenze del Seminario Arcivescovile di Ferrara, a partire dalle ore 9.30 e nel contesto della giornata di ritiro del clero, si terrà una conferenza sul tema del “Sovvenire” circa i fondamenti, la finalità e le modalità del “Sostegno economico alla Chiesa Cattolica”.

Sarà il dott. Paolo Cortellessa, incaricato del servizio studi e ricerche del Servizio CEI per la promozione sostegno economico Chiesa, a tenere la relazione sull’argomento.

L’evento sarà reso visibile sul canale YouTube UCS (Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi).

Vista l’importanza del tema si raccomanda la partecipazione che rimane aperta a tutti, sia in presenza che in collegamento on line.

Corso di formazione sul Sovvenire per nuovi incaricati e collaboratori

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Si è svolto lo scorso 28 ottobre a Roma un incontro di formazione per i nuovi incaricati e collaboratori diocesani del Sovvenire nominati negli ultimi tre anni.
Il corso, che ha offerto una panoramica sui contenuti relativi al sostegno economico alla Chiesa, è stato predisposto anche online per tutti i referenti del territorio interessati.
I partecipanti sono stati 50 in presenza e 50 in collegamento.

Sono stati presentati i seguenti argomenti: La Riforma Concordataria e il Sovvenire, I pilastri del Sovvenire, SPSE e la Rete, Lo scenario in cui operiamo, Le Attività nel Territorio.

Di seguito i relativi video; le presentazioni in power point sono scaricabili cliccando qui.

Buona visione!

La Riforma Concordataria e il Sovvenire – Massimo Monzio Compagnoni

 I pilastri del Sovvenire – Paolo Cortellessa

SPSE e la Rete – Letizia Franchellucci

Lo scenario in cui operiamo – Massimo Monzio Compagnoni

Le Attività nel Territorio – Letizia Franchellucci

Uniti nel dono / Parla l’incaricata della diocesi reggina: «Accanto a chi si dona per realizzare grandi cose»

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«Il contributo alla Chiesa cattolica e il sostentamento del clero rappresentano un unicum necessario per provare a concretizzare un servizio di accompagnamento alle comunità cattoliche da parte della nostra Chiesa, anche a livello locale».

È quanto afferma Giuseppina Tripodi, incaricata diocesana del Servizio per la promozione del sostegno economico della Chiesa cattolica dell’arcidiocesi di Reggio Calabria Bova. Ci spiega come grazie al contributo di tanti sia possibile portare avanti diverse iniziative (su avveniredicalabria.it, articolo di Francesco Chindemi).

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Perché dunque aiutare la Chiesa e i suoi parroci? «Almeno due – aggiunge – sono i motivi che rendono urgente quest’azione». Innanzitutto, perché «spesso la parrocchia diviene presidio di relazione e socialità, nonché faro per le fasce più fragili della popolazione. Basti pensare solo a quanto viene fatto nelle aree periferiche».

«Guardiamo ai nostri contesti territoriali spesso impoveriti dal disagio economico. La figura del sacerdote, quale prezioso punto di riferimento, dovrebbe essere messo nelle condizioni di non doversi occupare di svolgere attività lavorativa per sopperire alle incombenze quotidiane, ma piuttosto perseguire la sua vocazione che culmina nella cura delle anime», spiega ancora l’incaricata diocesana del Servizio per la promozione del sostegno economico della Chiesa.

«Il sacerdote quale guida della comunità dentro la tempesta delle difficoltà che sempre più frequentemente vive l’uomo del nostro tempo – ha motivo di ritenere Tripodi – deve comunque poter contare su una comunità che si fa carico di qualcosa per garantire allo stesso la libertà di agire». Cos’altro c’è da fare? «Nella nostra arcidiocesi ancora la sua testimonianza – molto è stato fatto e molto altro sarà realizzato grazie alla generosità dei tanti benefattori che non fanno mancare il proprio contributo».

L’elenco è davvero lungo, basti pensare alle tante iniziative di prossimità portate avanti grazie all’intraprendenza dei parroci in unione con le rispettive comunità parrocchiali. Gli esempi non mancano. «Per restare in tema di aiuto alla comunità ad esempio – ricorda l’incaricata Spse della diocesi reggina non si possono non menzionare gli empori solidali nati con il contributo dell’8xmille e con donazioni di privati e le tante opere segno che a livello centrale e periferico sono state attivate. Tra queste – conclude – vorrei ricordare anche il servizio svolto presso il Museo diocesano “Aurelio Sorrentino” che, potendo anche contare sulla dedizione della sua direttrice, promuove la cultura religiosa, valorizzando i nostri tesori con delle pregevoli attività mirate alla crescita emotiva e culturale di bambini, ragazzi e delle loro famiglie».

Qui l’articolo completo del 24 ottobre 2023

 

Nuovi incaricati / Un incontro per conoscere meglio valori e progetti sul “sovvenire”

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Carissimi,

sono lieto di accogliervi, come nuovi incaricati e collaboratori diocesani nominati in questi ultimi tre anni, nella nostra comunità della Rete del Sovvenire. Per questo avrei piacere di incontrarvi  di persona per la prima volta, o di farlo nuovamente per quanti hanno già partecipato al Convegno nazionale di febbraio.

Sarei felice, quindi, se voi poteste partecipare all’incontro di formazione dei nuovi incaricati e collaboratori diocesani del “sovvenire” il prossimo 28 ottobre dalle ore 11:00 alle 17:00 a Roma presso Casa La Salle (Via Aurelia, 472).

Insieme avremo la possibilità di approfondire i vari aspetti del vostro servizio di volontariato: dal ruolo pastorale, formativo ed informativo a quello promozionale.
Inoltre, sarà anche l’occasione per:

  • conoscere il nostro Servizio Promozione CEI e il lavoro d’informazione e assistenza che compie a supporto della vostra attività;
  • raccontare i vari progetti e iniziative promosse nel territorio;
  • presentare le sezioni del nuovo portale “Uniti in Rete”.

Riconosco i tempi stretti, ma spero tanto che questo non sia un ostacolo insuperabile. Conto sulla vostra partecipazione. Per poter predisporre tutto al meglio vi chiedo perciò di confermare la vostra presenza entro lunedì 23 ottobre. Per iscriversi potete cliccare qui.

Ringraziandovi di cuore per quello che già fate e per il servizio che vi appresterete a svolgere come incaricati e collaboratori diocesani del “sovvenire”, vi auguro ogni bene nel Signore.

Massimo

Triveneto / Insieme per il “sovvenire”: incaricati diocesani, economi e Istituti diocesani

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Nei giorni 5 e 6 ottobre scorsi si è tenuto presso la Casa Marina delle Suore Dimesse sul litorale del Cavallino l’incontro regionale del Triveneto degli incaricati diocesani del “sovvenire”. Data l’importanza dei temi trattati, l’evento ha visto coinvolti pure i presidenti degli IDSC (Istituti Diocesani del Sostentamento Clero) e gli economi diocesani. Oltre al dott. Massimo Monzio Compagnoni, responsabile del Servizio Promozione della CEI, sono intervenuti Mons. Luigi Testore, presidente dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero, Mons. Luigi Bressan, Vescovo delegato regionale del “sovvenire” e don Claudio Francesconi, economo generale della CEI.

L’incontro si colloca nell’obiettivo più generale di invertire la costante tendenza al ribasso che ormai da anni caratterizza sia le scelte dell’8xmille a favore della Chiesa cattolica sia le Offerte deducibili per il sostentamento del clero, fonte, quest’ultima, che purtroppo non è mai decollata.

Si è voluto estendere l’invito ad IDSC ed economi al fine di mobilitare tutti i principali organismi che operano nell’ambito economico delle diocesi e così coinvolgerli in un piano nazionale più incisivo, volto a recuperare il terreno perduto.

In particolare, si è voluto interessare il Triveneto in quanto, tra tutte le Regioni ecclesiastiche, è una di quelle che hanno manifestato una certa inerzia nell’attivare le iniziative volte a promuovere il sostegno alla nostra Chiesa. Infatti, nella nostra Regione le Offerte sono in controtendenza rispetto al dato nazionale registrando un calo del 3,0% rispetto una certa stabilità del +0,4%.

Per poter dare nuovo slancio al sistema di sostentamento della Chiesa è di fondamentale importanza il coinvolgimento del maggior numero di attori possibile; è stato rilevato infatti che, senza un’attiva collaborazione da parte di tutto il corpo sacerdotale, qualsiasi progetto, qualsiasi iniziativa sono destinati all’insuccesso.

Lo strumento ideato a questo fine, utile oltretutto per portare avanti in maniera coordinata i progetti, è stato individuato nella rete internet. È stato così avviato il sito unitiinrete.it che verrà messo a disposizione non solo degli incaricati diocesani del “sovvenire” ma pure di parroci, referenti parrocchiali e naturalmente di economi diocesani e IDSC. Pur non essendo ancora completato il suo sviluppo, questo sito costituisce già un ottimo punto di riferimento in quanto, oltre ad offrire un’informazione aggiornata sulle iniziative sia nazionali che sul territorio, è in grado di fornire una copiosa mole di dati e statistiche sull’andamento delle firme e delle Offerte.

Naturalmente, nel suo processo di crescita, questo sito darà la possibilità di interazione tra quanti operano nel settore e di condividere le esperienze in modo da agevolare la diffusione di idee e suggerimenti atti a migliorare l’azione promozionale su tutto il territorio.

Diego Righetti
Referente regionale del Triveneto

Uniti nel Dono / A scuola di accoglienza per uscire dalle dipendenze

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“Chi si trova a frequentare, per qualsiasi ragione, le mura di questa struttura, ne esce assolutamente arricchito, non solo dal calore umano e dall’ospitalità, ma anche dal ritrovarsi in maniera semplice in una famiglia, accarezzato dall’entusiasmo e dalla forza, in primis, di don Mimmo Dicarlo, che da sempre lavora a favore degli ultimi”.

Così il sindaco di Mileto (VV), Salvatore Fortunato Giordano, dipinge il Centro Maranathà, onlus ma anche fondazione, che costituisce in Calabria un esempio di accoglienza delle persone più fragili.

Don Mimmo, 64 anni, è un figlio di questa terra (è nato a Scaliti, frazione di Filandari) e oggi è parroco della basilica cattedrale di Mileto, intitolata a S. Nicola di Bari. È lui il fondatore dell’Associazione Maranathà e presiede il Centro di recupero omonimo, che assiste chi ha problemi di dipendenza da alcool, stupefacenti o psicofarmaci; una realtà che ha alle spalle più di 30 anni di storia.

Vi invitiamo a leggere tutta la storia su unitinldono.it.

Sviluppo dei popoli / Più di 12 milioni di euro 8xmille per sviluppo, formazione e sanità

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Il Comitato per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli, nella riunione del 6 e 7 ottobre, ha approvato 87 nuovi progetti, per i quali saranno stanziati € 12.285.100 così suddivisi: € 7.059.453 per 38 progetti in Africa, € 2.485.580 per 30 progetti in America Latina; € 2.676.991per 18 progetti in Asia; € 63.076 per 1 progetto in Europa.

Tra gli interventi più significativi, quattro sono in Africa: in Benin, le Suore Vincenzine di Maria Immacolata – Albertine amplieranno la Scuola primaria “Frederic Albert” per aumentare il tasso di scolarizzazione dei bambini del quartiere di Okédama (isolato rispetto al centro di Parakou) e contribuire così alla riduzione della povertà, allo sviluppo socioeconomico della zona e al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione. In Etiopia sarà invece il “Gruppo Missioni Africa Onlus” a promuovere un’istruzione di qualità in ambito rurale con la costruzione di un nuovo complesso scolastico nel villaggio di Gununo. In Guinea Conakry, le Suore della Congregation des Filles du Saint Coeur de Marie realizzeranno un reparto di maternità nel villaggio di Segueyah per consentire alle donne di partorire in sicurezza e con un’adeguata assistenza sanitaria. In Burkina Faso, infine, “Acqua nel Sahel Onlus” costruirà dieci pozzi in altrettanti villaggi della periferia della città di Kaya per migliorare la qualità di vita delle famiglie sfollate a causa degli attacchi terroristici.

Dei 30 interventi finanziati nel Continente latino-americano, grande rilevanza assume quello promosso dall’“Associazione per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo Ets – Coopermondo” che in Colombia formerà 20 dipendenti locali in 7 filiere produttive che, a loro volta, condivideranno le loro conoscenze e competenze con i membri di organizzazioni che si occupano di gestione e amministrazione delle imprese secondo i principi dell’economia sociale e solidale. Il progetto prevede anche l’allestimento di un centro di consultazione, monitoraggio e assistenza tecnica nella città di Mocoa. In Bolivia, l’equipe della Pastorale sociale – Caritas della diocesi di Potosì sosterrà l’acquisto dei materiali e la messa in opera di 140 cucine ecologiche per le famiglie di diverse comunità, mentre in Brasile, nel territorio di Parà, “No one out Ets” supporterà i piccoli produttori incentivando attività di agroecologia e economia solidale, attraverso l’offerta di formazione, la costruzione di vivai e la ristrutturazione del centro di formazione della diocesi. In Guatemala, “Progetto Continenti” promuoverà la sicurezza alimentare di 200 famiglie indigene che abitano nel Dipartimento del Quiché con programmi educativi, realizzazione di orti e di sistemi di filtraggio dell’acqua, acquisto di piante e sementi. In Honduras, la Caritas diocesana insieme alle parrocchie di San Lorenzo Martir, San Antonio de Padua e Inmaculada Concepción costruirà una rete idrica comune per ottimizzare la produzione agricola a beneficio di un centinaio di famiglie.

Nel Continente Asiatico, uno dei progetti vedrà la luce in India, dove la “Fondazione MAGIS – Movimento e Azione dei Gesuiti italiani per lo Sviluppo” attiverà processi di protezione sociale e mitigazione dagli effetti di cambiamento climatico in 8 aree (urbane e rurali). Grazie al progetto, si costituirà una rete dinamica e partecipativa guidata da leaders di comunità (480 persone di cui 50% donne) a beneficio di 14.000 famiglie nello stato di Goa e 12.980 famiglie nello stato di Maharashtra. Nelle Filippine, invece, l’Istituto delle Suore Teresiane doterà il Polo Scolastico “Carmelite Learning Center” dell’isola di Tagbilaran di un impianto fotovoltaico.

Nell’area europea, l’intervento riguarderà l’Albania dove la Caritas di Rreshen sosterrà la ripresa della produzione di frutticoltura e viticoltura, attraverso la fornitura di nuove piante e attrezzature al piccolo villaggio di Bukuire, particolarmente povero e ancora segnato dagli effetti di un incendio del 2022.

I servizi informatici per le diocesi / Uno sguardo d’insieme, le principali evoluzioni

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Dal 27 al 29 novembre si terrà a Roma presso il TH Carpegna Palace (Via Aurelia, 481) il Convegno Nazionale su I servizi informatici per le diocesi – Uno sguardo d’insieme, le principali evoluzioni. Pubblichiamo in questo spazio la lettera d’invito del 18 settembre a firma congiunta di alcuni Uffici CEI, tra cui il Servizio Promozione.

Destinatari della proposta: economi diocesani e collaboratori, incaricati diocesani per i Beni culturali e Edilizia di culto, direttori Uffici comunicazioni diocesani e collaboratori, incaricati diocesani per l’informatica e collaboratori, incaricati diocesani in qualche modo convolti nei servizi trattati.

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Carissimi,

vi proponiamo un Convegno di approfondimento e dibattito sui servizi informatici per le diocesi, con una particolare attenzione alle principali novità e con l’intento di offrire uno sguardo d’insieme, da “Sistema informativo diocesano”.

Attraverso le diocesi, alcuni servizi sono rivolti anche alle parrocchie.

Data la diffusione delle tecnologie digitali in molti ambiti di attività, sia gestionali sia pastorali, il Convegno vede coinvolti molti Uffici della Cei: è proposto da Servizio Informatico, Ufficio Comunicazioni Sociali, Economato, Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici, Servizio Promozione Sostegno Economico alla Chiesa.

È auspicabile la presenza di incaricati non solo delle diocesi che già utilizzano i prodotti o servizi proposti dagli Uffici della Cei, ma anche di coloro che sono interessati a conoscerli. Il confronto e lo scambio sono un arricchimento e per tutti.

Il programma dell’incontro è modulare, per ambiti applicativi o tematici: amministrativo/gestionale, beni culturali, comunicazione digitale.

È possibile partecipare a tutto il Convegno o, in alternativa, anche solo a una sua parte nella quale vengano trattati i temi più vicini alla propria competenza o al proprio incarico in diocesi.

Pur nella specializzazione delle tre giornate, abbiamo previsto dei momenti con temi interdisciplinari, perché molti servizi è bene che siano conosciuti da tutti in diocesi: chi si occupa di beni culturali, di amministrazione, di comunicazione e pastorale. Lo sforzo e l’invito a lavorare insieme, in un sistema informativo diocesano che vede tutti coinvolti, sono uno degli obiettivi del Convegno.

Potrebbe esserci la possibilità di seguire i lavori del Convegno anche a distanza previa registrazione, per consentire la più ampia partecipazione, ma riterremmo importante la presenza di almeno un incaricato per ciascuna diocesi. La presenza fisica consente tra l’altro di affrontare meglio temi e problematiche specifiche di ciascuna diocesi.

Per ogni giornata del Convegno si prevedono:

– l’esposizione di alcuni temi e l’illustrazione dei servizi informatici proposti;

– la proposta di alcune attività concrete di immediata utilità e fattibilità;

– il dibattito con domande/risposte e proposte di miglioramento ed evoluzione.

Per tutta la durata del Convegno, saranno presenti tavoli permanenti informativi per ogni servizio proposto, con referenti ed esperti per poter rispondere ad ogni domanda o esigenza e raccogliere segnalazioni e suggerimenti.

Con l’occasione del Convegno e della proposta di tanti e importanti servizi, si ribadisce la necessità che per ogni diocesi ci sia un “incaricato per l’informatica” che, in contato con il Sicei, favorisca uno sguardo d’insieme al Sistema informatico diocesano, in particolare curando le problematiche di base e trasversali a tutti gli ambiti applicativi. Non necessariamente deve essere una figura dedicata. In sua assenza, può essere certamente una persona che abbia al contempo altri incarichi: l’economo, il direttore UCS, il cancelliere, il moderatore della curia o altra figura che possa rappresentare la propria diocesi.

In allegato si riporta il programma provvisorio. La versione definitiva verrà inviata in seguito.

Ci auguriamo che possiate partecipare, prenotando attraverso la procedura online: https://iniziative.chiesacatolica.it/serviziinformaticiperdiocesi2023

Ribadiamo che sarebbe importante la partecipazione in presenza di almeno un incaricato per ciascuna diocesi. Per il momento vi preghiamo di iscrivervi per la partecipazione in presenza, possibilmente entro il 16 ottobre per consentirci di provvedere al meglio agli aspetti logistici. Vi preghiamo di segnalarci eventuali ulteriori temi che riterreste utile affrontare o citare al Convegno. Cercheremo di affrontarli nei limiti della disponibilità di tempo. Per tutte le comunicazioni e domande relative al Convegno, vi preghiamo di scrivere a: sicei@chiesacatolica.it.

Grazie come sempre per la disponibilità e collaborazione, con i saluti più cordiali

don Claudio Francesconi – Economo, don Luca Franceschini – Direttore BCE, Vincenzo Corrado – Direttore UCS, Massimo Monzio – Responsabile SPSE, Giovanni Silvestri – Responsabile SICEI

Uniti nel Dono / Simone Cristicchi: “Siamo mendicanti di luce”

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Cantautore raffinato e artista poliedrico, il 46enne romano ci racconta su unitineldono.it la sua amicizia con don Luigi Verdi e il suo legame con la pieve di Romena, ma pure il suo amore per San Francesco e il Paradiso di Dante. Nella sua ricerca appassionata e sincera si sente “a metà tra la tempesta e l’approdo”. Il dubbio e l’umiltà, il silenzio e la responsabilità segnano l’orizzonte dei suoi valori. L’intervista a cura di Stefano Proietti, foto di Gianluca Gasbarri.

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A don Gigi Verdi e alla fraternità di Romena ti lega una lunga amicizia, che negli scorsi anni ha prodotto anche un programma televisivo per Tv2000 e una pubblicazione dal titolo “Le poche cose che contano”. Come è nato questo rapporto speciale e quale ricchezza hai ricevuto dall’incontro con don Gigi?
Ho incontrato prima di tutto un poeta, un uomo di parola, di concetto, un filosofo che ha condiviso con me la sua visione del cristianesimo: un cristianesimo che ritorna alla sua unicità, ai suoi esordi. Ecco perché, quando si va a Romena, ci si sente accolti prima di tutto dalla bellezza del luogo e dalla spiritualità che lì si respira. Qualcosa che arriva anche ai non credenti. Una fede proiettata verso il futuro ma dal sapore antico, come direbbe Carlo Levi. Io ho frequentato anche altri luoghi di spiritualità (induista, buddista e del cristianesimo ortodosso) ma devo dire che a Romena ho lasciato un pezzo di cuore. E anche loro mi vogliono molto bene: le mie canzoni sono diventate quasi la colonna sonora della comunità.

Come ha influito questa amicizia sul rapporto hai con la fede?
Sia io che Gigi siamo, come ama dire lui, due “mendicanti di luce” e giriamo in cerca di sorgenti di spiritualità, che possano nutrire questo vuoto che abbiamo. Anche i sacerdoti a volte possono avvertire dei momenti di buio interiore e quel che mi accomuna a don Gigi è che ognuno di noi, ciascuno col proprio strumento, cerca di condividere con gli altri la luce che abbiamo trovato sul nostro cammino.

Il tuo impegno di artista è sempre stato caratterizzato dall’attenzione alla fragilità. Dalla malattia mentale raccontata in “Ti regalerò una rosa”, che vinse il festival di Sanremo nel 2007, fino ad “Abbi cura di me”, con cui nel 2019 a Sanremo hai vinto il premio Endrigo e il premio Bigazzi.
Da una parte, in “Ti regalerò una rosa”, c’era la ricerca di una memoria storica, quella del manicomio, entrando in empatia con chi aveva vissuto e sofferto quei veri e propri lager, raccogliendo le loro testimonianze. Dall’altra, con “Abbi cura di me”, c’è una attenzione verso il mondo interiore, in un percorso legato a doppio filo con quello della memoria ma che va oltre il tempo e lo spazio: qualcuno l’ha definita una preghiera d’amore universale, e credo sia uno dei pochi casi in cui a una canzone succede qualcosa del genere.

Stai andando in scena con “Franciscus – Il folle che parlava agli uccelli”: chi è per te San Francesco?
La caratteristica peculiare di Francesco è che ognuno di noi ne ha una propria immagine, e può essere raffigurato come tutto e il contrario di tutto: gli sono state affibbiate definizioni di ogni genere. La cosa importante, a mio avviso, è concentrarci su ciò che da 800 anni questa persona straordinaria ci provoca. Studiando le fonti emerge il profilo di un uomo molto determinato e che non faceva sconti a nessuno, molto diverso da quello un po’ oleografico dell’amante della natura, remissivo e che parlava agli uccelli e agli animali.

A quest’ultimo riguardo, pensando al tuo brano Lo chiederemo agli alberi: come si fa nella nostra quotidianità così frenetica, a sentirci davvero parte di un disegno più grande?
È fondamentale ritagliarci, dovunque noi siamo, uno spazio di silenzio per la meditazione, la preghiera, il raccoglimento o anche solo per la contemplazione della natura. È chiaro che chi vive in una palazzina di periferia può avere una maggiore difficoltà, ma in fondo resta una questione di volontà. Deve scegliere di farlo, con disciplina, anche chi ha la fortuna di vivere immerso nel verde, come me, che abito in un casolare tra le colline. La natura è un grandissimo libro di sapienza che aspetta di essere decifrato e interpretato correttamente.

Ispirandoti a Dante, anche tu proponi in “Paradiso – Dalle tenebre alla luce” un viaggio dell’anima, dall’oscurità angosciosa del non senso alla luce della pace interiore: quali sono gli strumenti di cui è necessario armarsi?
Io ritengo fondamentali due elementi. Il primo è l’umiltà, che nella sua radice ha la parola terra (humus, in latino): dobbiamo essere, come un campo, aperti ad accogliere i semi che tutti ci possono donare. E poi ci vuole un sano dubbio, che mi caratterizza in modo particolare: il dubbio ti mette in discussione e ti apre nuove prospettive, anche se porta con sé la tempesta. Avere fede è un punto d’arrivo, un dono che arriva dall’alto e ti pone in uno stato di tranquillità. Io mi sento a metà tra la tempesta e l’approdo.

La tua vena artistica ha fatto un gran bene al cuore di tante persone che ascoltano la tua musica o vedono i tuoi spettacoli. Vivi questa dimensione come una vocazione?
Più che come una vocazione io vivo questa dimensione come una responsabilità. La responsabilità di condividere quello che sentiamo e produciamo; non per il successo ma perché è il compito dell’artista, all’interno della comunità. Abbiamo dei fari luminosi che ce lo hanno mostrato: da De André a Fossati, da De Gregori a Battiato. Artisti che con la loro musica non solo sono compagni di cammino, ma hanno la forza di aiutarti a cambiare prospettiva. È quello che anch’io vorrei fare.

Ravenna / Un fiore in mosaico per segnalare le opere realizzate grazie all’8xmille

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Un fiore in mosaico per dire dove “è fiorita” la solidarietà dell’8xmille a Ravenna. È una delle novità che verranno presentate sabato 14 ottobre in occasione del convegno “Il ruolo della Comunità: sostenere la Chiesa e i suoi sacerdoti”, organizzato dal Servizio di Promozione e sostegno economico della Chiesa cattolica a livello diocesano con il Sovvenire CEI. Si tratta di una targa in mosaico denominata “Gerico, che io riabbia la vista”, che ha il compito di segnalare in Diocesi i beni finanziati con i fondi 8xmille.

«La pietra ha tre finalità: attirare l’attenzione, rendere visibile il bene compiuto – spiega Paola Zepparoni, referente diocesana del Sovveniree ringraziare chi ha firmato per l’8xmille. Lo scopo di questa pietra d’inciampo è rendere visibile l’amore di Dio espresso in ogni atto di solidarietà», con un gesto semplice come una firma. Accanto ai fiori che parlano dell’impegno di tutta la comunità contro la violenza sulle donne, ci sarà quello che dice dell’impegno di chi firma per l’8xmille per la sua comunità.

Qualche esempio? Quest’anno i fiori saranno collocati all’emporio don Angelo Lolli, alla casa Famiglia per disabili di Argenta, nella parrocchia di Portomaggiore per la ristrutturazione dei locali, alla casa di riposo di Castiglione e alla casa-famiglia della Papa Giovanni XXIII di Gambellara. Ma il sostegno dell’8xmille in Diocesi assume tantissime forme.

Se ne parlerà appunto al convegno del 14 ottobre in Seminario, occasione nella quale verrà anche presentato il bilancio dell’Arcidiocesi e la rendicontazione dell’8xmille 2022. Per i saluti interverranno Paola Zepparoni, referente diocesano del Servizio promozione sostegno economico della Chiesa Cattolica, e don Dario Kesicki, presidente dell’Istituto diocesano Sostentamento Clero. Dopo l’introduzione dell’Arcivescovo di Ravenna-Cervia, Monsignor Lorenzo Ghizzoni, i relatori dell’inconto saranno Paolo Cortellessa, incaricato del servizio studi e ricerche per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica della CEI “Sovvenire”, don Graziano Donà, membro Comitato nazionale “Sovvenire” e Davide Martini, referente regionale “Sovvenire” che presenterà il progetto “Uniti Possiamo”. La tavola rotonda sarà moderata da Enrico Maria Saviotti, direttore dell’Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi.

(risveglio2000.it)