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Beni Culturali / Progetto “Nel tuo nome, l’arte parla di comunità”

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Lunedì 1 luglio 2024 il direttore dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI, don Luca Franceschini, il dott. Andrea Nante, curatore scientifico del progetto “Nel tuo nome, l’arte parla di comunità”, e il dott. Massimo Monzio Compagnoni, responsabile per il Servizio per la promozione del sostegno economico alla chiesa cattolica, hanno partecipato al webinar di presentazione delle iniziative collaterali alla Mostra 2025 che le diocesi italiane sono invitate a realizzare.

Sul sito dell’Ufficio Nazionale Beni culturali ecclesiastici e edilizia di culto il link del webinar e gli allegati.

Il “Sovvenire in radio” / Su Radio Kalaritana l’economo don Camboni descrive il vero “valore” dell’8xmille

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Maria Chiara Cugusi conduce insieme a don Alessandro Simula, responsabile del Servizio diocesano del Sovvenire, la nuova puntata del podcast “Sovvenire in radio: la Chiesa in servizio si racconta”, il programma di Radio Kalaritana dedicato ai temi del sostegno economico alla Chiesa cattolica e che comprende i due filoni dell’8xmille e delle offerte per i sacerdoti “Uniti nel dono”.

In questo primo ciclo di puntate si parlerà dell’8xmille.

Ospite del secondo appuntamento don Giuseppe Camboni, l’economo della diocesi di Cagliari, per descrivere come vengono usate queste risorse sul territorio e spiegare come dietro i numeri ci siano tante persone, tanti volontari, sacerdoti, religiosi, tante energie buone che si mobilitano a favore del prossimo.

E accanto alle storie, ai volti e alle speranze di tante persone destinatarie di progetti si ricordano anche i valori che ruotano intorno all’8xmille, come l’idea di Chiesa comunione – che il Concilio Vaticano II ci ha insegnato – corresponsabilità, solidarietà, partecipazione e trasparenza.

Qui la puntata del 7 luglio

“Sacerdoti tra schermo e realtà”: una proposta per tutti

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Il Servizio Promozione Sostegno Economico della CEI insieme all’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali, con la collaborazione della Fondazione Ente dello Spettacolo e dell’Acec, presentano una proposta per tutte le parrocchie: un sussidio per accompagnare le comunità in un percorso cinematografico dedicato ai sacerdoti, quattro pellicole di successo, che possono essere una buona occasione per rilanciare il tema delle firme per l’8xmille e soprattutto delle offerte deducibili per il sostentamento dei sacerdoti.

I titoli scelti – Come un gatto in tangenziale. Ritorno a Coccia di Morto (2021) di Riccardo Milani; Se Dio vuole (2015) di Edoardo Falcone; Io, loro e Lara (2010) di Carlo Verdone; Alla luce del sole (2005) di Roberto Faenza. Quindi anche un focus storico dedicato a Roma città aperta (1945) di Roberto Rossellini e a La messa è finita (1985) di Nanni Moretti – che offrono spaccati di testimonianza e provocano la memoria perché si compia il passaggio dallo schermo alla realtà.

Ci troviamo di fronte a preti nati dalla penna di brillanti sceneggiatori oppure caratterizzati da trascinanti attori, come pure a figure che prendono le mosse da veri testimoni del Vangelo che presidiano le periferie della società. Un modo per richiamare l’attenzione sul valore e sull’impegno costante che i sacerdoti mettono in campo nella vita di tutti i giorni, affrontando numerose sfide per e con la comunità.

L’opuscolo, a cura di Sergio Perugini, Eliana Ariola e Massimo Giraldi, con note introduttive di Massimo Monzio Compagnoni e don Enrico Garbuio, rispettivamente responsabile e collaboratore del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, è arricchito dai contributi di mons. Davide Milani, presidente FEdS, e don Gianluca Bernardini, presidente Acec. Tra le pagine si scorgono sguardi cinematografici che si raccordano così alle tante storie di cui dà sistematicamente conto il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica. In apertura del sussidio, le riflessioni di Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali. Di seguito vi proponiamo quella di Massimo Monzio Compagnoni.

MA LA VITA NON È UN FILM

La magia della settima arte conserva un fascino intatto anche nell’epoca dei cellulari e dei tablet. Certo, un bel film si può vedere anche sul telefono o comodamente seduti in casa propria, ma gustarlo insieme, in una sala della comunità o in un’arena all’aperto, è qualcosa di diverso e di più bello. Se poi, dopo il film, si riesce anche a condividere le sensazioni, le suggestioni e le riflessioni che una pellicola trasmette e suscita, allora l’esperienza si fa ancora più arricchente ed è quello che vorremmo si realizzasse grazie al progetto che vi stiamo proponendo.

Il filo rosso che unisce le storie che abbiamo scelto è la figura del sacerdote, calato nella nostra quotidianità. Immagino quanti di noi fantasticheranno, di fronte allo schermo, pensando alla propria parrocchia guidata da un prete come Luca Argentero, Alessandro Gassmann, Carlo Verdone o Luca Zingaretti. Ma sono altrettanto certo che saranno in molti a riconoscere, proprio nei tratti caratteriali abilmente messi in scena da questi straordinari interpreti, delle situazioni già vissute nella propria comunità.

Ritroveranno, ne sono sicuro, nella disponibilità e nella simpatia, nella creatività e nella passione, nei limiti e nelle fragilità di questi personaggi, molte delle peculiarità che hanno imparato a frequentare, conoscere e amare nei parroci delle proprie comunità di origine. Ritroveranno, soprattutto, il fascino che inevitabilmente emana dalla scelta di vita di chi mette tutta la propria esistenza nelle mani di Dio, per il bene di tutti.

Questi film assomigliano decisamente alla nostra vita, ma la vita non è un film.

Ecco, la vita non è un film: per questo abbiamo organizzato in questi quarant’anni abbiamo imparato a conoscere bene nelle sue molteplici sfaccettature. I fondi dell’8xmille, infatti, oltre a contribuire al sostentamento dei sacerdoti, servono per sopperire alle esigenze di culto e pastorale della popolazione (si pensi, tra le altre cose, alla manutenzione delle nostre bellissime chiese) e alle opere di carità a servizio dei più fragili, in Italia e nei Paesi più poveri del mondo. Eppure, pensate che tra quanti frequentano abitualmente la Messa domenicale le statistiche ci dicono che uno su due non firma.

È un dato sconcertante, se ci riflettiamo, e la dice lunga su quanto abbiamo ancora bisogno di prendere consapevolezza di questa necessità. Negli ultimi 20 anni, gradualmente, la percentuale di chi firma per la Chiesa cattolica è passata dal 90 al 70%. Vuol dire che c’è bisogno di un supplemento d’anima e di consapevolezza, anche tra i praticanti: l’8xmille non è una conquista garantita una volta per tutte, ma una libera scelta che va continuamente rinnovata, se ci teniamo alla comunità di cui siamo parte viva. La Chiesa è costantemente impegnata a ricordarlo a tutti i contribuenti italiani, ma la Chiesa siamo tutti noi e non possiamo delegare ad altri la nostra parte.

Massimo Monzio Compagnoni
Responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica

Cesena-Sarsina / Approvato il rendiconto 8xmille 2023: fondi a fin di bene in favore di tutti

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È a firma del direttore del settimanale diocesano Corriere Cesenate, Francesco Zanotti, l’articolo sul rendiconto diocesano 8xmille 2023: per fare capire e per essere trasparenti sull’utilizzo dei fondi 8xmille che vengono distribuiti dalla CEI alla Diocesi. Lo chiede la stessa Conferenza episcopale italiana perché non c’è nulla da nascondere e soprattutto perché c’è tanto di bello e di bene da fare conoscere.

Stiamo parlando di 537.500 euro che vengono utilizzati per la voce “Culto e pastorale” da un lato, e 564.700 euro per la Carità, dall’altro.

Culto e pastorale
Attinenti al primo capitolo di spesa fanno parte alcuni interventi di manutenzione di chiese e canoniche che presentavano lavori urgenti per un importo di 349 mila euro. Tra questi interventi, si è provveduto per 25 mila euro nella chiesa parrocchiale di Sala di Cesenatico e per mettere in sicurezza e ristrutturare il campanile della chiesa di San Mamante, comunità che rientra nell’ambito della parrocchia di San Carlo (20 mila euro). Altri interventi sono stati realizzati nella chiesa di San Romano (Mercato Saraceno) per 20 mila euro, e a Bulgarnò per 10 mila.

Altri lavori hanno riguardato la chiesa Cattedrale, con la sostituzione delle vetrate, il rifacimento della sacrestia e altre manutenzioni ordinarie, come molti hanno potuto vedere anche nel corso delle recenti celebrazioni per il patrono della città, san Giovanni Battista.

Nella stessa voce Culto e pastorale rientrano i fondi (140 mila euro) distribuiti per tutte le iniziative proposte dagli uffici diocesani che, attraverso volontari, operano in tutta la Diocesi, con pellegrinaggi, incontri di formazione e numerose attività, in particolare rivolte ai giovani. Altri importi significativi riguardano l’archivio diocesano (15 mila euro) e il sostegno all’istituto superiore di Scienze religiose Sant’Apollinare (35 mila euro) che ha sede a Forlì a cui contribuiscono tutte le Diocesi della Romagna.

Interventi carità
Per quanto riguarda gli interventi caritativi, il sostegno maggiore è per la Caritas diocesana: 120 mila euro vengono utilizzati per il servizio mensa, il centro di ascolto e ciò che serve per il funzionamento, mentre altri 130 mila euro vengono riservati per pagare rate del mutuo contratto per l’acquisto dei locali situati in via don Minzoni. Un contributo di 20 mila euro è stato erogato all’associazione “Grazia e pace” che sta ampliando la propria sede, dove accoglie giovani madri sole o famiglie con bambini piccoli senza alloggio. L’associazione utilizza una struttura in comodato di proprietà della parrocchia di Diegaro. Anche l’ampliamento manterrà le medesime caratteristiche.

Importi minori sono stati distribuiti tra diverse associazioni che si occupano di persone con diversi disagi o disabilità, tra cui “il Disegno”, il “Centro don Milani”, l’Unitalsi, la San Vincenzo De Paoli e in favore di vittime dell’usura.

Infine, 59 mila euro sono stati impiegati in favore di sacerdoti ammalati o anziani, o sacerdoti studenti fidei donum in servizio nelle parrocchie della nostra Diocesi o in condizioni di straordinaria necessità. Altri 35 mila euro sono stati destinati per opere missionarie caritative. Questi fondi sono stati gestiti direttamente dalla Diocesi. Una cifra (nel 2023 per 140 mila euro) rimane a disposizione del vescovo per la sua carità e l’assistenza a persone bisognose che si rivolgono in maniera diretta a lui.

8xmille / Tanti benefici per il territorio anche in Toscana

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Vi segnaliamo l’intervista ad Andrea Rosati, incaricato della Conferenza episcopale toscana per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, a cura di Riccardo Bigi e pubblicata su Toscana Oggi.

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Sono tante, anche in Toscana, le opere che vengono sostenute ogni anno grazie alle firme di chi sceglie di destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica. Attività caritative verso i bisognosi, restauro di chiese e opere d’arte, sostentamento dei sacerdoti, realizzazione di strutture che servono per le attività delle parrocchie (oratori, aule per il catechismo, sale per anziani…)

Andrea Rosati, della diocesi di Prato, è l’incaricato della Conferenza episcopale toscana per il sostegno economico alla Chiesa cattolica. Il meccanismo di ripartizione dei fondi, spiega, consente di arrivare in maniera capillare su tutto il territorio.

Come avviene la ripartizione tra le diocesi toscane dei fondi 8xmille destinati alla Chiesa cattolica?
«La ripartizione dei fondi 8xmille alla Chiesa cattolica viene effettuata fra le diocesi di tutta Italia e quindi anche della regione Toscana, principalmente sulla base del numero degli abitanti, dopo che la Conferenza dei vescovi ha deliberato quanto distribuire sulla base dell’attribuzione dei fondi fatta dallo Stato, il quale distribuisce l’8xmille dell’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) alla Chiesa cattolica a seconda del numero dei contribuenti che l’hanno scelta e questo avviene per ogni singolo anno.

Purtroppo, gli Italiani che effettuano una scelta, tra quelli che potrebbero farlo, sono meno del 50% e coloro che scelgono di destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica sono in calo, sia per la diminuzione di chi sceglie la Chiesa cattolica, sia per l’affacciarsi alla ripartizione della “torta” di sempre nuove realtà.

I fondi destinati alle varie diocesi danno la possibilità di operare nell’ambito della carità, del culto e della pastorale, oltre a permettere loro di mantenere le strutture che le fanno capo e la costruzione di nuove strutture; ovviamente non ho menzionato i compensi ai sacerdoti che per buona parte vengono attinti dall’8xmille, dato che le offerte a favore dei sacerdoti, altro meccanismo previsto per il sostegno degli oltre 3.400 sacerdoti, coprono in misura minima questa voce di spesa».

Per quali finalità vengono utilizzati?
«Elencare quello che viene fatto grazie anche ai fondi dell’8xmille è opera ardua, si rischierebbe di tralasciare certamente qualche cosa e qualcuno che al contrario meriterebbe di essere menzionato, credo che ogni persona vicina alla Chiesa cattolica abbia sotto gli occhi un esempio di un intervento operato nella propria diocesi e abbia anche ben chiaro come la nascita di un oratorio, di un campo da calcetto, servano ad aggregare giovani, che gravitando intorno a un ambiente sano possano crescere in armonia».

Quali ricadute hanno sul territorio toscano le opere realizzate dalle diocesi con l’8xmille?
«Le opere realizzate con il contributo dell’8xmille possiamo affermare senza ombra di dubbio che abbiano una ricaduta significativa sul tutto il territorio circostante, con benefici non solo per i cattolici ma per tutte quelle persone attratte dalle iniziative molteplici che intorno alla Chiesa cattolica fioriscono».

Per informazioni su alcune delle opere rese possibili grazie al contributo 8xmille e non sono certamente tutte, ma solo quelle che sono documentate, si può accedere ai siti: www.8xmille.it, www.chiesacattolica.it .

Perché è importante firmare per dichiarare la propria scelta? Cosa viene fatto per informare e sensibilizzare le persone?
«La firma per destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica è una scelta importantissima che dimostra a chi ci governa quanti siamo e che cosa abbiamo a cuore, così che quando legiferano possano tenere conto delle nostre idee; la firma non costa niente solo un atto di responsabilità e di buona volontà, e in ogni parrocchia si sta lavorando perché ci sia un incaricato parrocchiale del Sovvenire con il compito, fra le altre cose, di aiutare chi si trovasse in difficoltà a fare la scelta, purtroppo ancora molte parrocchie non hanno designato un incaricato del Sovvenire e alcuni incaricati diocesani, sono stanchi e anziani e fanno fatica a rappresentare alle loro comunità l’importanza di questa formalità dall’enorme importanza.

A livello nazionale si sta cercando oramai da un paio di anni di organizzare meglio la raccolta delle firme stringendo accordi con i Caf e con le Poste per facilitare la presentazione delle buste contenenti le firme, in modo particolare per tutte quelle persone che non hanno obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi.

In Toscana il 3 e 4 ottobre prossimo si terrà un convegno che vedrà partecipare gli incaricati diocesani del Sovvenire, gli economi, i responsabili delle comunicazioni sociali e i responsabili degli Istituti diocesani sostentamento clero al fine di cercare di intrecciare le varie competenze per arrivare a sensibilizzare il maggior numero possibile di persone alla cultura del sovvenire alle esigenze economiche della chiesa cattolica.

Altre iniziative stanno partendo o sono allo studio, in Toscana è partita un’iniziativa che tende a mettere in collaborazione gli incaricati diocesani del Sovvenire con i presidenti delle sottosezioni toscane dell’Unitalsi, come è allo studio un progetto che dovrebbe vedere coinvolti i giovani del dopo cresima e oltre e i “nonni” delle varie parrocchie».

Diocesi di Cagliari / Un nuovo programma di Radio Kalaritana racconta il “Sovvenire in radio”

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Al via nella Diocesi di Cagliari il nuovo programma di Radio Kalaritana “Sovvenire in radio: la Chiesa in servizio si racconta” dedicato ai temi del Sovvenire – Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, promosso dall’omonimo Servizio diocesano in sinergia con la stessa Radio.

Il programma tratterà i due filoni del Sovvenire, 8xmille e offerte deducibili per i sacerdoti “Uniti nel dono”: un viaggio tra le opere realizzate grazie all’8xmille e tra le figure di sacerdoti che hanno segnato e che continuano a segnare la vita della Chiesa diocesana.

Si parte con le tredici puntate settimanali dedicate all’8xmille, con gli interventi dell’Arcivescovo Mons. Giuseppe Baturi, dei direttori degli uffici diocesani coinvolti, dei responsabili, volontari e destinatari dei progetti portati avanti in Diocesi grazie a questi fondi. A queste si aggiungono le puntate dedicate alle offerte per il sostentamento dei sacerdoti. Obiettivi: garantire la trasparenza, comunicare i valori del Sovvenire, raccontare ciò che viene realizzato grazie a questi fondi, far conoscere l’impegno dei sacerdoti attraverso le opere da essi realizzati, e le ricadute per l’intera collettività.

Qui la prima puntata.

«Il tema del sostegno economico alla Chiesa cattolica – ricorda l’Arcivescovo Mons. Giuseppe Baturi – è strettamente connesso alla nostra appartenenza alla comunità dei credenti, che trova le sue ragioni nell’essere cristiano: impegnarsi per sostenere la Chiesa perché possa svolgere la sua funzione di culto, santificazione, e vivere la propria comunione e la propria missione di evangelizzazione e testimonianza della carità. La necessità della sinergia è soprattutto per promuovere questi valori, per raccontare il bene che si fa, per invitare a dare ancora fiducia alla Chiesa. E questa sinergia è necessaria perché vogliamo raccontare la Chiesa nella bellezza della sua azione».

«Questo programma risponde all’esigenza di garantire la trasparenza e comunicare le destinazioni di queste risorse – spiega il responsabile del Sovvenire diocesano don Alessandro Simula – riscoprendo e raccontando le comunità, le associazioni, le persone, le storie che trovano possibilità di espressione e sviluppo grazie al semplice gesto di una firma. Il nostro obiettivo è proprio sensibilizzare tutti a questa scelta consapevole, raccontando il bene generato da questo strumento che non costa nulla, e che ha ricadute importanti per l’intera collettività».

«Questo programma – spiega la direttrice di Radio Kalaritana Maria Luisa Secchi – si inserisce nella sinergia comunicativa portata avanti dalla nostra Radio, dall’Ufficio per le comunicazioni sociali, dai nostri media diocesani e dal Servizio Sovvenire. Un lavoro di rete che ci permette di essere Chiesa che comunica nella sua unitarietà, di cui ogni realtà pastorale si sente parte integrante».

Le puntate andranno in onda su Radio Kalaritana, emittente della Diocesi di Cagliari, ogni domenica alle ore 18, e in replica il giovedì alle 8.30.

A Trieste la 50^ edizione della Settimana Sociale / Un viaggio “al cuore della democrazia” reso visibile anche grazie all’8xmille

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Costruire la polis per contribuire al bene comune. A Trieste dal 3 al 7 luglio la 50^ Settimana Sociale dei cattolici sul tema Al cuore della democrazia. Partecipazione tra storia e futuro.

Nel pomeriggio del primo giorno, in piazza Unità d’Italia, sarà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a pronunciare il discorso d’avvio davanti ai 900 delegati provenienti da tutte le Chiese d’Italia, espressione delle diocesi, dei movimenti ecclesiali e delle aggregazioni laicali chiamati a quattro giorni di incontro, confronto e proposte di impegno nelle varie comunità civili ed ecclesiali di appartenenza. Al culmine della Settimana, domenica, sarà Papa Francesco ad arrivare nel capoluogo giuliano per chiudere i lavori al Centro congressi al mattino e poi celebrare alle ore 10.30 la Santa Messa sempre in piazza Unità d’Italia.

Pubblichiamo il saluto del Card. Matteo Zuppi, Presidente della CEI, alla cerimonia di apertura della 50^ Settimana Sociale dei cattolici in Italia. 

Trieste diventa così laboratorio di partecipazione, con numerosi incontri per i delegati e iniziative pubbliche all’aperto in tutto il centro: in programma ci sono i Villaggi delle Buone Pratiche con stand e punti informativi, le Piazze della democrazia, le Tavole rotonde e dialoghi. Non mancheranno i momenti conviviali e gli spettacoli di musica e parole anche al teatro Verdi. Una settimana che si inserisce nel solco del cammino sinodale della Chiesa, riprendendo lo spirito originario del beato Giuseppe Toniolo che per primo, più di un secolo fa, a Pistoia nel 1907, ideò questo format che poi è cresciuto e si è sviluppato nei decenni per chiedere gli uomini di buona volontà, che professano la propria fede in Dio, di contribuire con la propria visione di credenti e mettersi in gioco per il buon governo del proprio Paese.

L’evento triestino ospita anche una mostra fotografica realizzata dal Servizio Promozione della CEI dal titolo La forza di una comunità è nei suoi gesti d’amore, un viaggio visivo nelle realtà delle opere finanziate con i fondi dell’8xmille.

I gesti d’amore quotidiani, l’aiuto reciproco, il volontariato e la cura dei più vulnerabili sono fondamentali per costruire una comunità forte e una democrazia partecipativa. Ogni fotografia testimonia come l’altruismo sia il motore di una società più giusta e democratica e come, grazie alla firma per l’8xmille, i valori del Vangelo e della Chiesa prendano vita, contribuendo a promuovere il bene comune.

Le immagini scelte ripercorrono gli stessi ambiti al centro dei lavori della Settimana Sociale:

  • Giovani, educazione e formazione
  • Welfare e inclusione sociale
  • Convivenza, cittadinanza, stili di vita
  • Lavoro, impresa e innovazione
  • Ambiente, agricoltura e territorio
  • Pace, diritti e legalità
  • Cultura e informazione

In particolare, la mostra ripropone scatti originali, realizzati da Francesco Zizola, di opere 8xmille protagoniste delle campagne informative della CEI e rappresentative di migliaia di altri progetti come:

  • la Fondazione La Salle Sri Lanka, dove la Chiesa cattolica sostiene progetti rivolti ai giovani offrendo opportunità di istruzione, formazione professionale e sviluppo personale. Queste iniziative, rese possibili con il contributo dei fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica trasmettono valori di solidarietà, rispetto e partecipazione;
  • le numerose iniziative della Caritas di Cassano all’Ionio, come attività sportive, laboratori e programmi di inclusione sociale, rese possibili dai fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica, che offrono un sostegno concreto a bambini e giovani meno fortunati. Grazie ai progetti educativi e formativi, i ragazzi crescono in un ambiente di supporto e fiducia;
  • i progetti finanziati dalla Caritas di Palermo, che mirano ad offrire supporto costante a persone in condizioni di povertà e marginalità. Le mense Caritas, così come i dormitori, creano spazi di accoglienza e cura, dove chiunque può trovare un pasto caldo e un ambiente di solidarietà e dove tutti possono sentirsi valorizzati e rispettati;
  • i programmi formativi delle suore missionarie della Consolata in Etiopia che, grazie all’8xmille, garantiscono l’accesso all’istruzione e alla conoscenza, trasmettendo i valori del dialogo, del rispetto e della solidarietà. Questa educazione prepara i ragazzi che vivono in contesti svantaggiati all’estero, a diventare cittadini attivi, istruiti su temi come salute, diritti umani e opportunità economiche;
  • le iniziative di inclusione sociale e assistenza sanitaria, che garantiscono a tutti l’accesso a cure essenziali e pari opportunità e che costruiscono una società più democratica, come in Tanzania grazie al Cuamm;
  • le attività della Caritas di Vercelli che, con i fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica, offre sostegno ad anziani, malati e persone fragili, garantendo assistenza sanitaria, supporto psicologico e integrazione sociale per migliorare la qualità di vita e contrastare il senso di abbandono;
  • la creazione di spazi di accoglienza nella diocesi di Forlì per famiglie in difficoltà, che offrono rifugio e supporto soprattutto a mamme e bambini ma anche ai papà separati;
  • la promozione del concetto di lavoro dignitoso, imprenditorialità responsabile e innovazione sociale nella Caritas Nardò Gallipoli, che consente a ogni individuo di realizzarsi e contribuendo alla crescita economica e al benessere collettivo, in un ambiente di rinascita e speranza;
  • le opportunità lavorative concrete della Caritas di Ales Terralba, che offrono occasioni di riabilitazione a ex detenuti, tossicodipendenti, disoccupati e persone ai margini della società che trovano nel lavoro un punto di svolta per ricostruire la propria identità e avviare una nuova vita grazie alle iniziative;
  • i restauri della Chiesa della Madonna del Prato (Gubbio) e della Cattedrale di San Gerlando (Agrigento). Le opere realizzate con i fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica rappresentano un ponte tra passato e futuro, mantenendo vivi i luoghi di culto e di cultura per le generazioni future. Il restauro e la conservazione del patrimonio artistico contribuiscono alla protezione ambientale e all’arricchimento del territorio. Il restauro è solo un esempio di come i fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica contribuiscano a conservare il nostro patrimonio artistico e culturale. Mantenendo vivo il legame tra ambiente e territorio, questi progetti promuovono la qualità della vita, assicurando che i tesori culturali e naturali siano protetti e tramandati alle generazioni future;
  • le diverse altre realtà che offrono riparo e sostegno a chi fugge da guerre, violenza e povertà, come quelle della Caritas di Locri Gerace che promuovono una cultura di accoglienza e solidarietà. Questi progetti includono la gestione di centri di accoglienza, assistenza legale, sanitaria e psicologica, e programmi di integrazione sociale;
  • i dormitori della Caritas di Bergamo, simbolo dell’accoglienza e del sostegno per chi ha perso tutto. Offrire un rifugio sicuro non solo risponde a necessità immediate, ma crea anche un ambiente stabile fondamentale per la dignità umana;
  • i progetti che garantiscono un’istruzione di qualità ai giovani a rischio di abbandono scolastico nella scuola popolare dell’Arcidiocesi di Milano. Queste iniziative creano un ambiente sicuro e stimolante dove i ragazzi possono sviluppare le proprie capacità, contrastando efficacemente questo fenomeno.

Diocesi di Trieste / Una t-shirt per “unire”

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Il tempo che stiamo vivendo è contraddistinto da una forte esaltazione dell’aspetto estetico, non conta ciò che sei, ciò che vivi, ciò che fai, ciò che dici, sembra contare solo ciò che appari. Siamo immersi in una continua ricerca del vestito migliore per poter esprimere la nostra bellezza e per farci sentire così apprezzati. Eppure, la bellezza è altro, diceva Sant’Agostino: “Come l’amore cresce dentro di te, così cresce la bellezza. Perché l’amore è la bellezza dell’anima”.

Qual è dunque la bellezza di noi cattolici? Su cosa si basa il nostro amore?

A Trieste, in occasione della festa campestre della parrocchia di Gesù Divino Operaio (22-23 e 29-30 giugno), abbiamo pensato di combinare la necessità di vestirci con la volontà di comunicare il nostro essere cattolici, attraverso uno dei simboli più antichi dei cristiani: l’alfa e l’omega. Far parte di una comunità cattolica significa prima di tutto riconoscere in Gesù, il nostro inizio e la nostra fine. Questo riconoscimento non è solo dei vescovi e dei sacerdoti, ma è di tutta la comunità, abbiamo dunque la necessità di mostrarlo anche esteticamente indossando tutti la stessa t-shirt.

Il Cardinale Zuppi, nella sua visita a Trieste, il 30 aprile, ha voluto ricordarci l’importanza del cammino sinodale: “…l’ordine sparso non funziona, scegliamo dunque la comunione. L’io non ha senso alcuno senza il noi”. Ecco, dunque, che anche una t-shirt, indossata dai volontari di una parrocchia, in un momento di festa a cui partecipano tante persone e, tra queste, anche i non praticanti, diventa un modo per comunicare la bellezza dell’essere Comunità. Una Comunità che, nel credere in Jesus, Principio e Fine, vuole ricordare a tutti che la bellezza è fare gesti d’amore, a cominciare dal più facile: firmando per l’8xmille alla Chiesa cattolica.

Con questa t-shirt, realizzata con il sostegno del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, abbiamo voluto ricordare a tutti quanto importante sia questa firma, senza troppi giri di parole ed “indossando” tutti lo stesso messaggio, dal vescovo, ai sacerdoti, ai volontari: comunione e corresponsabilità.

Mike Cardinale
Incaricato diocesano di Trieste

Crema / Caritas diocesana: le attività caritative sostenute dai fondi 8xmille

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Direttore della Caritas della diocesi di Crema è il diacono Claudio Dagheti. A lui Il Nuovo Torrazzo (aderente alla Federazione Italiana Settimanali Cattolici) ha chiesto come vengono impiegati i fondi dell’8xmille nel settore della carità.

“Sono fondamentali – ci dice –. Senza di essi non potremmo svolgere tante delle nostre attività verso chi è nel bisogno.”
Quali attività? “Ogni anno – racconta – ci incontriamo il Vescovo e io, come prevedono le indicazioni della CEI, e stabiliamo come distribuire i fondi: due terzi dell’8xmille riservati alla carità vengono usati per le opere caritative della diocesi, un terzo va a sostenere iniziative caritative di altre realtà di ispirazione cristiana, non legate direttamente alla Caritas. Ad esempio, il Centro Aiuto alla Vita.”

Alcune attività finanziate
I due terzi che la Caritas gestisce sostengono quelle attività che non possono essere finanziate da fondi pubblici. Tra di esse il rifugio San Martino, dormitorio per i senzatetto (solo durante l’inverno), la mensa dei senza dimora (per l’intero anno). “Senza l’8xmille – continua Claudio – non saremmo in grado di accogliere le 18 persone che ogni notte dormono da noi.”

“Un’altra parte dei fondi ci permette di gestire gli appartamenti della Casa della Carità, per famiglie che hanno avuto uno sfratto, o per seconda accoglienza per persone che non hanno lavoro o hanno un lavoro precario e quindi non possono sostenere un affitto. Si tratta di famiglie o di persone che ci contattano direttamente o ci vengono indicate dai servizi sociali.”

Sostegno all’inserimento lavorativo di persone con disabilità o problemi
“Un’altra quota la usiamo per un’altra attività importante: il sostegno all’inserimento lavorativo di persone con disabilità o problemi vari di inserimento sociale (il post-carcere, lavori socialmente utili, ecc.). I fondi ci permettono di sostenere l’educatore e di coprire le spese assicurative. Si tratta di 40 persone che cerchiamo, ogni anno, di riqualificare e inserire nel mondo del lavoro. L’8xmille è fondamentale, ci permettere di essere molto liberi, non dipendenti dagli enti pubblici e servire gli scartati”.

Uniti nel Dono / Simona, capolavoro sorridente di un Dio pittore

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Nata senza le braccia, Simona Atzori ha iniziato, fin dalla più tenera età, a fare tutto con i piedi. Perfino a guidare, avendo ottenuto l’omologazione per un prototipo fatto apposta per le sue capacità. Oggi è una ballerina affermata, una pittrice conosciuta e una scrittrice apprezzata. Da poco ha compiuto cinquant’anni, ma lo spirito è lo stesso che la sua stupenda famiglia l’ha aiutata a plasmare. Da qualche anno ha perduto la mamma, da pochi mesi anche il papà: non ha perduto, però, un sorriso che incanta e il legame con la sorella Gioia, che per prima le ha trasmesso la passione per l’arte.

Di fronte ad una tazzina di caffè, che sorseggia tranquillamente afferrandola col piede, una dopo l’altra risponde alle domande poste da Stefano Proietti per Uniti nel Dono, per raccontarsi di fronte alla videocamera di Cristian Gennari nella sua casa di Gerenzano, poco più a nord di Milano e già in provincia di Varese.

L’intervista completa e il video, che anticipiamo di seguito, su unitineldono.it