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Dal 6 al 10 febbraio in Vaticano il Convegno sulla formazione permanente dei sacerdoti

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Ravviva il dono di Dio che è in te (2Tm 1,6) è il tema del “Convegno internazionale per la formazione permanente dei sacerdoti“. L’iniziativa è promossa dal Dicastero per il Clero, in collaborazione con il Dicastero per l’Evangelizzazione, Sezione per la prima Evangelizzazione e le nuove Chiese particolari, e con il Dicastero per le Chiese Orientali. L’obiettivo è avviare un processo condiviso con tutte le Chiese locali per rafforzare l’accompagnamento dei sacerdoti.

Dal 6 al 10 febbraio circa 1.000 i partecipanti da 60 Paesi. In programma, momenti di preghiera, relazioni, ma anche l’ascolto reciproco in piccoli gruppi nello stile sinodale.

A Vatican News-Radio Vaticana, il prefetto del Dicastero per il Clero, Cardinale Lazzaro You Heung-sik, parla del Convegno e della necessità di rispondere alle esigenze dei sacerdoti in un contesto socio-culturale e di fede non facile; sottolinea, tra l’altro, la volontà di affrontare le difficoltà concrete della vita sacerdotale e insieme di mostrarne la bellezza, grazie alle tante “testimonianze meravigliose” esistenti.

Qui il servizio di Radio Vaticana di Renato Martinez e Adriana Masotti.

Qui le conclusioni dell’evento.

 

8xmille / Terremoto in Siria e Turchia: un anno dopo

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Un anno fa, il 6 febbraio 2023, alle 4:17 del mattino, un terremoto di magnitudo 7,9 colpiva la zona al confine tra la Turchia e la Siria. Seguivano molteplici scosse di assestamento, tra cui una molto forte (7,7) e una ulteriore di magnitudo 6,4 il 21 febbraio.

In Turchia si piangono 50mila vittime. 9,1 milioni le persone colpite dagli effetti del sisma, 4 milioni gli sfollati, 214mila gli edifici distrutti o inagibili.

In Siria 6mila morti, 8,8 milioni di persone colpite, 350mila sfollati, 28mila edifici distrutti o danneggiati. Il tutto si aggiunge agli effetti di quasi 13 anni di guerra.

L’intervento della Caritas

La rete Caritas in Turchia si è mobilitata immediatamente per portare aiuto alla comunità. Nella primissima fase è stato attivato in Anatolia un numero verde del centro d’ascolto a supporto della comunità, sono state distribuite coperte e forniti pasti caldi per le persone sfollate. Dopo questa prima fase è stato elaborato un piano di risposta rapida all’emergenza seguito da un programma di medio periodo di cui hanno beneficiato circa 38.000 persone.

In Siria la Caritas locale ha subito mobilitato i team degli uffici regionali e nazionale nel soccorso alla popolazione colpita avviando la distribuzione di beni primari, cibo, acqua potabile e generi di prima necessità (coperte, indumenti pesanti, kit igienici…); distribuzione che è avvenuta in 71 centri di accoglienza comunitari presenti nelle aree colpite dal sisma, in particolare in quelli situati nelle zone di Aleppo e di Lattakia. Molti di questi centri sono stati allestiti dalle parrocchie locali, che hanno accolto gli sfollati. Le famiglie aiutate sono state circa 10mila.

Le donazioni, i fondi spesi e i progetti

Caritas Italiana (al 31 dicembre 2023) ha raccolto per Turchia e Siria 13.067.814,08 euro. Questa cifra comprende 1,5 milioni di contributo della CEI (fondi 8xmille) e le donazioni giunte attraverso la colletta nazionale.

Le uscite per Turchia e Siria ammontano a 3.405.017,30 euro (di cui 1.253.514.11 per la Turchia e 2.151.503.19 per la Siria). Questa cifra comprende i fondi spesi, quelli trasferiti in loco e le risorse accantonate per Caritas Italiana (5 per cento delle offerte non CEI).

I restanti 9.662.796,78 euro comprendono fondi già stanziati ma non ancora spesi né trasferiti e fondi che sono destinati a progetti ancora da definire.

Da tenere sempre conto che gli interventi in caso di catastrofi come un terremoto si svolgono sulla base di una progettazione pluriennale e dunque i fondi raccolti vengono messi a disposizione man mano che le progettualità lo richiedono.

(Fonte Caritas Italiana)

8xmille e Festival della Vita / Vivere è…Comprendere

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Giunge alla XIV edizione la fortunata e seguita rassegna del Festival della Vita, sostenuta anche dall’8xmille.

Il progetto è promosso dal Centro Culturale San Paolo odv quale espressione della famiglia dei Paolini e costituisce un’occasione d’incontro e confronto sul tema dell’edizione: Vivere è…Comprendere: “Non deridere, non compiangere, non disprezzare, ma comprendere le azioni umane”(Baruch Spinoza).

Il ricco programma della manifestazione prende spunto dal Messaggio per la 46^ Giornata nazionale per la Vita della Conferenza Episcopale Italiana: “La forza della vita ci sorprende. Quale vantaggio c’è che l’uomo guadagni il mondo intero e perda la sua vita?” (Mc 8,36) del 26 settembre 2023 e riporta anche il Messaggio di saluto al Festival della Vita dell’ambasciatore della Repubblica di Polonia presso la Santa Sede, il signor ambasciatore dott. Adam Kwiatkowski.

Momento centrale della manifestazione è il week end da venerdì 2 febbraio a domenica 4 febbraio, Giornata nazionale per la vita. In particolare, segnaliamo l’appuntamento di sabato 3 febbraio alle ore 18 presso l’Auditorium provinciale di Caserta dove si terrà la Serata di Gala. Cuore della manifestazione, il dialogo sul tema: “Vivere è… Comprendere” tra il filosofo prof. Massimo Cacciari e don Stefano Stimamiglio, direttore di Famiglia Cristiana.

Durante la cerimonia interverranno tra gli altri: il dott. Massimo Monzio Compagnoni, responsabile nazionale del Servizio per la Promozione del Sostegno economico alla Chiesa della Conferenza Episcopale Italiana, intervistato dal conduttore e direttore artistico della kermesse festivaliera Gaetano Maschio.

Dopo l’inizio nel territorio casertano, il Festival della Vita organizza oltre una settantina di eventi in cinquanta località nel territorio nazionale.

Il allegato il programma della manifestazione, resa possibile grazie alla dedizione di don Ampelio Crema ssp, presidente del Festival, del dott. Raffaele Mazzarella, direttore del CCSP San Paolo e del Festival della Vita e del Maestro Gaetano Maschio, direttore artistico del Festival della Vita.

“Il 2024 è un anno di ripartenza, una rinascita dopo la situazione pandemica che ha segnato la storia dell’umanità negli ultimi tre anni – dichiarano gli organizzatori. – È un ritorno alla normalità, almeno è ciò che tutti noi auspichiamo. Il Festival della Vita, giunto alla quattordicesima edizione, è un appuntamento che celebra la vita in ogni suo aspetto, essendo un luogo di incontro e di dialogo. È un percorso che in ogni edizione si arricchisce sempre più di nuove esperienze, di nuove iniziative, soprattutto di quel valore aggiunto che solo le persone sanno donare: la partecipazione che, in ogni modo e nei diversi contesti, fa accrescere l’entusiasmo delle centinaia di addetti ai lavori e non, che in ogni dove progettano, realizzano le loro idee, credendo fermamente nella condivisione dei valori che rende ognuno di noi autentici nella propria individualità”.

Di seguito un video di presentazione

8xmille / Card. Zuppi: “dal 1990 sostenuti migliaia di sacerdoti e realizzati migliaia di progetti sociali sul territorio e nei Paesi poveri”

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Grazie all’8xmille, dal 1990 a oggi, la Chiesa cattolica non solo ha potuto sostenere migliaia di sacerdoti che certamente svolgono compiti pastorali, ma che sono sempre anche il primo riferimento per chi ha bisogno di aiuto e conforto, indipendentemente dall’orientamento religioso. Educano i ragazzi, offrono assistenza alle famiglie in difficoltà, agli ammalati, agli anziani soli, ai poveri e agli emarginati. Ma l’8xmille è anche molto di più: ha permesso di realizzare migliaia di progetti, diffusi in modo capillare sul territorio, che si contraddistinguono per la forte rilevanza sociale, il sostegno attivo all’occupazione, la tutela del patrimonio storico-culturale e artistico, la promozione dello sviluppo nei Paesi più poveri”. Lo afferma il Card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, in un’intervista sull’ultimo numero de La Civiltà Cattolica in uscita sabato e anticipato al Sir (1 febbraio).

Conversando con il direttore p. Nuno da Silva Goncalves e con Simone Sereni, Zuppi ha precisato: “Aiutiamo davvero, e tanto, a restare, a non partire, cosa possibile solo se crei opportunità di lavoro, di studio. Sul sito www.8xmille.it vi è un rendiconto aggiornatissimo di dove vanno a finire i soldi. Certo, è vero che le somme derivanti dall’8xmille sono in diminuzione, per svariate ragioni, e questo dispiace, soprattutto per il bene che si vorrebbe fare, ma che non si riesce a fare”.

Frutti dell’8xmille sono anche “mense della carità, l’aiuto offerto in situazioni di povertà e di emarginazione, i volti e le storie di persone che potrebbero essere quelli di chiunque, perché la Chiesa non fa distinzione: accoglie tutti coloro che sono nel bisogno, semplicemente perché sono nel bisogno”.

Uniti nel Dono / San Marco Argentano, dove la solidarietà è di casa

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La parrocchia di San Giovanni Battista è il cuore di mille iniziative nella cittadina calabrese, dalla mensa al banco alimentare, dall’emporio solidale fino alla scuola di italiano: attività dirette a coinvolgere tutta la comunità, stranieri inclusi, perché nessuno si senta tagliato fuori.

Situata nel centro, la parrocchia è guidata da don Angelo Longo, un sacerdote nato in provincia di Cosenza, a Praia a Mare, il quale, dopo gli studi a Roma, si è tuffato in mille iniziative in Calabria.

Rettore del seminario minore di San Marco, don Angelo guida ben 5 chiese tutte appartenenti alla medesima parrocchia. Una di queste, “Maria Stella della nuova evangelizzazione”, è stata costruita anche con il contributo dell’8xmille. “A volte non c’è il tempo di mangiare” – ammette con un sorriso don Angelo che, in una comunità di circa 5 mila fedeli, cerca di coinvolgere tutti, dagli anziani ai ragazzi.

Tra le numerose attività, una più delle altre raccoglie volontari di tutte le età: l’attenzione particolare agli ultimi. Il Banco di San Lorenzo, l’emporio dove si distribuiscono gli alimenti intitolato al diacono martire della prima epoca del cristianesimo, è stato aperto quattro anni fa e svolge un servizio puntuale di ascolto e vicinanza a chi vive momenti di difficoltà. I volontari della Caritas parrocchiale hanno creato il “Banco mobiliare”, uno spazio dove si raccolgono mobili usati ma ancora in buone condizioni, utili per le giovani famiglie o per chi non può permettersi di spendere troppo per la casa.

Un altro aspetto importante – prosegue il parroco – è l’integrazione tra le diverse culture presenti nel comune. Il primo passo comincia dal comprendere la lingua italiana. Per questo le volontarie del Cif hanno aperto una scuola di italiano per gli stranieri arrivati nel comune, un servizio per capire e comunicare, a partire dalle frasi più semplici”.

L’articolo integrale di Nicola Nicoletti su unitineldono.it.

(In foto il Vescovo Mons. Stefano Rega in visita alla mensa Caritas).

Campania / Il 16 e 17 febbraio il prossimo incontro regionale

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Come i precedenti, anche questo rappresenterà un importante momento di incontro, ascolto e confronto sui temi del Sovvenire tra le strutture di servizio della CEI e gli economi, presidenti degli Istituti diocesani sostentamento clero e incaricati diocesani del Sovvenire della Campania.

L’obiettivo: informare i partecipanti sull’andamento del sostegno economico alla Chiesa cattolica, che non si realizza solo attraverso l’incentivazione delle firme per l’8xmille alla Chiesa o della raccolta delle offerte liberali, ma anche attraverso una responsabilità nell’amministrazione dei fondi 8xmille diocesani e la corretta gestione dei beni degli Istituti diocesani.

L’evento si svolgerà il 16-17 febbraio presso il Santuario del Getsemani – Via Getsemani, 6 – 84047 Capaccio-Paestum (SA).

In allegato programma.

Mons. Ivan Maffeis è il nuovo Presidente del Comitato promozione sostegno economico alla Chiesa

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Nella sessione invernale del Consiglio Episcopale Permanente (22-24 gennaio) è stato nominato il nuovo Presidente del Comitato per la Promozione del Sostegno Economico alla Chiesa S. Ecc. Mons. Ivan Maffeis, Arcivescovo di Perugia – Città della Pieve.

Il Servizio Promozione della CEI, accogliendo con gioia la notizia, dà un caloroso benvenuto al nuovo Presidente, Mons. Maffeis, e saluta con tanto affetto e riconoscenza il Presidente uscente Mons. Donato Negro per aver accompagnato in tutti questi anni il Servizio CEI e gli incaricati diocesani del Sovvenire con grande sensibilità d’animo e con la tenerezza del “buon pastore”.

E al nuovo Presidente Mons. Maffeis gli auguri più cari di buon lavoro!

(Mons. Maffeis, nato a Tione di Trento (TN) il 18 novembre 1963, è stato ordinato presbitero il 26 giugno 1988. Eletto alla sede arcivescovile di Perugia – Città della Pieve il 16 luglio 2022, l’11 settembre è stato ordinato Vescovo. È Vicepresidente della Conferenza Episcopale Umbra, membro del Dicastero per la Comunicazione e Vescovo delegato per il Sovvenire dell’Umbria).

Un po’ di storia…
Un primo “Comitato per il sostentamento del clero” fu costituito dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), Card. Anastasio Alberto Ballestrero, con decreto del 22 febbraio 1985. Due anni dopo, il Consiglio Episcopale Permanente (CEP) del 12-15 gennaio 1987 approvò la costituzione di un altro organismo, il “Comitato per i problemi degli enti e dei beni ecclesiastici”, avente particolare riguardo ai problemi del sostentamento del clero italiano. Con il CEP del 19-22 settembre 1994, il Comitato divenne un organismo articolato in due sezioni: una per gli enti e i beni ecclesiastici e l’altra per la promozione del sostegno economico alla Chiesa. L’esperienza di nove anni di attività sulle tematiche delle due sezioni, portò il CEP del 20-22 gennaio 2003 a deliberare la costituzione di due Comitati distinti, uno dei quali l’attuale “Comitato per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica”. Dal 2003 si sono succeduti come Presidenti i Vescovi Germano Zaccheo (2003-2008), Pietro Farina (2008-2013) e Donato Negro (2013-2023).

8xmille / Allarme casa: un alloggio per tornare a sperare

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Continua ad aumentare in Italia il numero di persone fragili a rischio di grave emarginazione sociale che non riescono a far fronte alla spesa della casa o ad avere accesso ad un alloggio. Questa crisi abitativa colpisce soprattutto i nuclei familiari: secondo gli ultimi dati Istat, sono 2.18 milioni le famiglie in povertà assoluta. Di queste, quasi la metà vive in affitto (oltre 983mila) e si stimano circa 100.000 persone costrette a vivere in strada.

È questo il tema evidenziato nella recente Newsletter 8xmille, ricevuta da tutti coloro che si sono iscritti sul sito 8xmille.it.

Si tratta di una situazione drammatica in cui le risorse sono così limitate che diventa impossibile coprire i bisogni essenziali e si deve scegliere se pagare l’affitto, le bollette, acquistare cibo sufficiente o vestiti per i bambini.

Le famiglie con figli piccoli sono quelle più esposte al rischio di trovarsi in una situazione di indigenza e al crescere del numero dei figli, cresce anche il dato sulla povertà assoluta: il disagio più marcato si osserva per le famiglie con tre o più figli minori dove l’incidenza raggiunge il 22,3%. Si stima che 1 milione 269mila bambini e adolescenti nel nostro Paese vivano in povertà assoluta.

Tra le diverse opere 8xmille che danno risposte concrete a questo estremo disagio abitativo c’è Casa Santa Elisabetta, il condominio solidale per mamme e bimbi a Verona. Questa casa accoglienza ha 8 piccoli appartamenti dove le donne sole con i propri bambini possono ritrovare la serenità e tornare ad essere totalmente autonome, nel lavoro e nella vita di tutti i giorni. Operatori e volontari organizzano attività educative e formative ed aiutano le giovani mamme a sviluppare relazioni sociali sane.

La Chiesa cattolica offre un aiuto concreto quotidiano a chi è nel bisogno, cambiando la vita di molte persone. Le case di accoglienza, i progetti di housing sociale, gli alloggi temporanei e i centri di accoglienza notturni forniscono rifugio e speranza a coloro che affrontano emergenze abitative.

L’importanza di una casa supera il semplice avere un tetto sopra la testa: la casa rappresenta un luogo dove le persone possono sentirsi al sicuro, ritrovare se stesse, stabilire legami familiari e sociali e sentirsi parte integrante di una comunità.

La Chiesa cattolica, attraverso un impegno a lungo termine, assiste le persone nel superare il ciclo di povertà abitativa. Ciò avviene mediante la fornitura di sussidi economici, servizi di consulenza legale, supporto psicologico e sociale, mirati ad aiutare le persone a riconquistare la propria autonomia e riprendere in mano la propria vita.

Un altro esempio la Casa della Carità a Seregno, in Brianza, dove c’è un centro polifunzionale che ascolta e risponde ai bisogni delle persone sole e delle famiglie. È un punto di riferimento per la comunità brianzola con il Centro di ascolto Caritas, la mensa con distribuzione pacchi, la scuola di italiano per stranieri, un ambulatorio medico, servizio docce, abiti, un dormitorio per donne e uomini senza fissa dimora, un emporio e un laboratorio di artigianato.

Firmando per l’8xmille alla Chiesa cattolica si può garantire un futuro migliore a chi si trova in situazioni di disagio abitativo, ma soprattutto un alloggio dignitoso e sicuro. Sono da ringraziare di vero cuore tutti coloro che scelgono di sostenere questa missione di solidarietà facendo la differenza nella vita di numerose persone. E scegliere di destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica può fare veramente la differenza!

 

Liguria / Il 18 e 19 gennaio l’incontro Regionale a Genova

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La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha ritenuto opportuno favorire l’organizzazione di una serie di attività di collaborazione sul tema del sostegno economico alla Chiesa cattolica. Il progetto si sviluppa tramite incontri, a livello Regionale, tra gli Economi, i Presidenti degli Istituti per il Sostentamento del Clero e gli Incaricati del Sovvenire al fine di stimolare la collaborazione, per promuovere la sinodalità e la corresponsabilità tra i diversi ruoli. L’intento è quello di informare i partecipanti sull’andamento del sostentamento economico alla Chiesa cattolica, che non si realizza solo attraverso l’incentivazione delle firme per l’8xmille alla Chiesa o della raccolta delle offerte liberali, ma anche attraverso una responsabilità nell’amministrazione dei fondi 8xmille diocesani e la corretta gestione dei beni degli Istituti Diocesani.

Al contempo si intende favorire un importante momento di incontro, ascolto e confronto con le strutture di servizio della CEI anche in relazione al mutato contesto sociale ed economico che richiede un impegno sempre più coeso e competente per sostenere la missione delle nostre chiese locali.

Questi incontri vogliono essere anche una proficua occasione di riflessione e di scambio delle esperienze sulle attività svolte in Diocesi e uno spazio di confronto sui temi di interesse comune.

Finora si sono già svolti, con questo criterio di collaborazione e sinodalità, diversi incontri regionali tra cui Calabria, Piemonte, Lombardia, Sicilia, Triveneto e Lazio.  Il prossimo incontro regionale sarà quello della Liguria e si terrà il 18-19 gennaio presso il Seminario Arcivescovile “Benedetto XV” – Salita Emanuele Cavallo, 104 – 16136 Genova.

Programma in allegato.

Uniti nel Dono / Un futuro buono, come la pasta di questi ragazzi

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Fusilli, casarecce, mezze maniche, rigatoni. Gli scaffali del Pastificio Futuro sono pieni di pacchi di pasta, pronti per essere spediti a quanti li hanno ordinati. Ma si può anche acquistare di persona nel punto vendita del laboratorio, in via Giuseppe Barellai 140, all’interno del complesso del carcere minorile di Casal del Marmo di Roma, ma con entrata autonoma. Nel Pastificio lavorano infatti detenuti ed ex detenuti, che provano così, come dice il nome, a costruire il proprio futuro.

Una superficie di circa 500 metri quadri, una pressa e quattro essiccatori, l’idea del laboratorio è nata dopo la prima visita di Papa Francesco alla struttura detentiva, nel 2013, quando scelse di lavare i piedi, nel Giovedì Santo, ai minori reclusi. «Non lasciatevi rubare la speranza», aveva detto loro. Parole che non sono cadute nel vuoto e che hanno portato alla costruzione del Pastificio nei locali di un edificio da anni in disuso. A realizzarlo la Gustolibero Società Cooperativa Sociale Onlus, con il sostegno della Conferenza episcopale italiana e di Caritas Italiana e in sinergia con la Direzione dell’Istituto Penale Minorile Casal del Marmo, il Centro della Giustizia Minorile Lazio-Abruzzo-Molise, il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, le diocesi di Roma e di Porto – Santa Rufina.

Inaugurato il 10 novembre 2023, nel Pastificio «al momento ci sono una ragazza in articolo 21, quindi che entra ed esce dal carcere, e tre ragazzi in misura penale ma all’esterno del carcere», spiega don Nicolò Ceccolini, cappellano di Casal del Marmo. «Ancora viviamo sull’onda dell’inaugurazione – prosegue –; durante il periodo di Natale abbiamo ricevuto tantissimi ordini, sia da aziende per i regali di Natale ai propri dipendenti, come Caritas italiana o la diocesi di Roma, sia di privati. Si sono affacciati anche singoli, famiglie, associazioni. Abbiamo avuto così tanti ordini che non si riusciva a star dietro a tutti, i ragazzi hanno dovuto fare anche dei turni più lunghi». Se lavorasse a pieno regime «il laboratorio potrebbe produrre 2 tonnellate di pasta al giorno, circa 4.000 pacchetti da 500 grammi ogni giorno», sottolinea Alberto Mochi Onori, responsabile di Gustolibero Società Cooperativa Sociale Onlus.

All’inaugurazione era presente anche monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della Cei: «Crediamo nell’uomo – aveva detto –. L’uomo può cambiare: ci vuole cura, ci vuole l’educazione che, come ricorda il Papa, è la forza più radicale per la trasformazione del mondo. E tanto più il mondo è infiammato tanto più abbiamo bisogno di offrire esempi di educazione perché il diamante che è nel cuore di ciascuno possa risplendere».

Lo sanno bene don Nicolò, che spende quasi ogni giorno accanto ai ragazzi di Casal del Marmo; suor Aurora, salesiana, che presta servizio al Pastificio Futuro; i volontari che danno una mano. «Un ragazzo che arriva in carcere – riflette il cappellano – è come una nave alla deriva, che avanza senza più timoniere, senza più controllo, sballottata di qua e di là dalle onde fino a impattarsi contro la parete rocciosa della scogliera che la distrugge in mille pezzi. E gli operatori del carcere devono rimettere a posto i diversi pezzi. È un lento e paziente lavoro di ri-assemblaggio». Il carcere «è sempre un luogo di sofferenza, di privazione e di solitudine, che rischia di cambiarti in peggio – prosegue –. Sappiamo tutti fin troppo bene quanto sia alto il rischio che gli effetti negativi della detenzione siano maggiori rispetto a quelli positivi. Ma l’impatto con il carcere può anche avere effetti positivi. Il Pastificio Futuro nasce da qui, dal desiderio che abbiamo nel cuore del bene vero e autentico per i nostri ragazzi. Vuole essere un segno concreto di fiducia e di speranza».

Ai ragazzi, conclude, «non basta trovargli un posto dove stare, non basta trovargli un lavoro ma li devi seguire, accompagnare da vicino, perché loro muoiono di solitudine. Ci vogliono delle relazioni altrimenti non se ne viene fuori e questa è la sfida più alta e più difficile. Sono molto fragili. Il nostro è un impegno significativo ed è anche molto bello».

(Su unitineldono.it: di Giulia Rocchi – foto di Cristian Gennari)