Author: sEEd_aDm_wP

A Seveso l’incontro regionale della Lombardia

vai all’articolo
La Commissione Regionale del Sovvenire della Lombardia ha organizzato un incontro regionale al quale saranno presenti: l’Arcivescovo di Milano Mons. Mario Delpini, il Vescovo delegato per la Lombardia Mons. Giovanni Luca Raimondi, il presidente dell’ICSC (e Vescovo di Aqui Terme) Mons. Luigi Testore, l’economo della CEI don Claudio Francesconi, il responsabile del Servizio Promozione della CEI dott. Massimo Monzio Compagnoni.

L’evento, dal titolo “Corresponsabilità – Partecipazione – Comunione. Il Sovvenire nel cammino sinodale”, si svolgerà presso il Centro Ambrosiano di Seveso il prossimo 21-22 settembre (in allegato la lettera d’invito con programma).

L’appuntamento sarà un importante momento di formazione per chi collabora nelle diocesi grazie alla presenza degli illustri ospiti; inoltre, potrà essere una buona occasione di riflessione sui temi proposti per uno scambio di esperienze delle attività svolte nelle diocesi.

Emilia-Romagna / Mons. Perego: 8xmille, strumento fondamentale per tener vive le comunità

vai all’articolo
Intervista all’Arcivescovo Mons. Gian Carlo Perego, delegato per il Sovvenire della Conferenza Episcopale Emilia-Romagna: argine contro la povertà, risorsa per cultura e parrocchie. I lavori previsti in Diocesi

Pubblicato sulla “Voce” dell’8 settembre 2023

Mons. Perego, l’8xmille è un importante gesto di corresponsabilità. Perché in questo periodo storico è ancora più decisivo per le nostre comunità?

«L’8xmille per le nostre Chiese è stato uno strumento di corresponsabilità di tutti nelle attività pastorali, di religione e di culto e di carità, ma anzitutto un gesto di libertà definitiva della Chiesa dallo Stato, secondo il dettato Costituzionale. In questi anni, poi, attraverso anche la firma dell’8xmille – che ricordo non è una tassa – ogni cittadino credente ha potuto sentirsi protagonista nella vita e nelle attività della Chiesa: nella comunicazione, nel restauro dei beni ecclesiastici, nel dotare di una chiesa un nuovo quartiere, nel favorire progetti di carità per i nostri poveri, ma anche progetti di cooperazione allo sviluppo nei Paesi più poveri. La firma dell’8xmille ha favorito nel concreto la cattolicità, l’universalità delle nostre Chiese, una nota fondamentale della Chiesa. In questo periodo storico, l’8xmille può salvaguardare beni fondamentali del patrimonio storico e religioso a rischio anche di fronte a calamità ambientali che si sono succedute, può sostenere la libertà di informazione, può costituire uno strumento importante di sussidiarietà, a fronte di uno Stato che mentre chiede soldi anche dell’8xmille per realtà già finanziate dalla tassazione comune – per la salute, la scuola – sta tagliando le risorse destinate a queste realtà».

Venendo al nostro territorio diocesano, soffermiamoci innanzitutto nell’ambito della carità: i dati Caritas locali ci dicono di un aumento delle famiglie bisognose, sempre più italiane, e sempre più di giovani che chiedono aiuto…

«Dopo il sostentamento del clero, le risorse dell’8xmille sono destinate soprattutto alla carità in Italia e nei Paesi poveri. Si tratta di milioni di euro che finanziano ogni anno circa 8.000 progetti di carità e sviluppo realizzati nelle 200 diocesi italiane dalle Caritas, dalle Migrantes, da Associazioni e ONG cattoliche, da istituti religiosi. Il volto della carità della Chiesa si indebolirebbe indebolendosi l’8xmille, perché dovrebbe contare su meno risorse, in un momento storico in cui le famiglie sono in difficoltà e che vede anche indebolirsi l’azione sociale dello Stato, che chiede maggiore sussidiarietà la quale, talora – si veda nel mondo dei migranti e dei richiedenti asilo – fatica a garantire l’assistenza. Anche l’indebolimento del reddito di cittadinanza o comunque di un reddito di inclusione sta vedendo la crescita – già alta dopo il Covid – del 305% dei poveri, soprattutto italiani che si avvicinano alle nostre mense della Caritas, alle parrocchie».

Culto e pastorale: l’aiuto alle parrocchie, sempre più in difficoltà (penso soprattutto a quelle nei piccoli paesi), o ad esempio ai nostri Uffici pastorali, è un aiuto che va ben oltre le necessità della nostra comunità ecclesiale…

«Il sostegno alle attività di culto e di pastorale – che per la nostra Arcidiocesi è di oltre 600.000 euro – è una risorsa importante sia per sostenere le attività di Curia – che oggi ha 12 dipendenti e collaboratori – sia per l’attività degli Uffici pastorali, ma anche per la ristrutturazione degli ambienti parrocchiali. Ad esempio, il prossimo anno inizieranno i lavori di ristrutturazione del Centro giovanile Pio XII di Comacchio e della chiesa di S. Agostino di Ferrara, grazie a un milione di euro dell’8xmille. Ma un altro aspetto importante è che con questa risorsa possiamo sostenere il fondo del clero in difficoltà e le parrocchie più povere. Nella nostra Diocesi iniziamo a sentire il peso, che sarà sempre più significativo nei prossimi anni, di quasi cento parrocchie piccole, che con difficoltà riescono a pagare l’assicurazione e le utenze e che, di fronte a un lavoro su chiesa o opere parrocchiali, sono in difficoltà. Con le sole nostre risorse degli affitti riusciremo appena a pagare i dipendenti, ma a non avere le risorse per le attività. È chiaro che un valore aggiunto importante nel culto e nella pastorale è il lavoro gratuito di volontari ed educatori: nei Consigli, nel tenere in ordine gli ambienti, nelle attività estive, sportive e culturali, nella Liturgia. Ma sappiamo anche come stanno diminuendo queste persone in ogni parrocchia».

A oltre 10 anni dal sisma, vi sono ancora alcune chiese chiuse, nonostante a fine anno riapriranno il Duomo e San Paolo. È importante che ogni comunità ritrovi la propria “casa fra le case”…

«La ferita del terremoto è ancora aperta, anche se sono solo cinque le chiese parrocchiali ancora chiuse, tre delle quali cantierizzate, una da cantierizzare e una ancora in conclusione di progettazione. Speriamo di concludere tutti i lavori nel triennio, come anche di aprire il Palazzo vescovile di Ferrara per il Giubileo. La burocrazia, purtroppo, non solo allunga i tempi, ma rende ancora più costosi gli interventi. Speriamo che di fronte alle nuove emergenze lo Stato, con le Regioni, mantenga fede alle risorse promesse. Un passo importante a settembre è la riapertura del Palazzo vescovile di Comacchio con una Scuola-Museo. In collaborazione con l’Aeca – il circuito delle scuole cattoliche dell’Emilia-Romagna- e la Città del Ragazzo di don Calabria – si aprirà una scuola professionale e in collaborazione con l’Unità pastorale di Comacchio verrà inaugurato un primo nucleo del Museo dell’Antica Diocesi. Passi importanti e risorse importanti per valorizzare il nostro patrimonio culturale, storico e artistico».

I fondi per l’edilizia e i beni culturali vengono utilizzati ad esempio anche per le biblioteche e gli impianti di sicurezza…

«Sì, una piccola risorsa, anche se significativa, riguarda il finanziamento degli impianti di sicurezza delle nostre chiese. L’impossibilità di avere custodi in tutte le chiese, e i numerosi furti avvenuti negli ultimi anni hanno trovato negli impianti di sicurezza una risposta importante per tutelare i nostri beni culturali e le offerte dei fedeli. Anche le risorse per le biblioteche e gli archivi – nel nostro caso soprattutto per la Biblioteca del Seminario – hanno permesso il restauro di alcune delle nostre circa 2.000 cinquecentine e di alcune pergamene antiche. Anche la Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Ferrara – che ha oltre 100.000 libri, tra cui un fondo importante antico e di storia ferrarese – rappresenta un patrimonio fondamentale per la nostra città e la nostra Chiesa. Purtroppo, però, non è sostenuto da fondi pubblici».

Infine, ma di certo non meno importante, sostenere i nostri sacerdoti attraverso l’8xmille, significa sostenere un servizio quotidiano a favore di tutti…

«Esatto. Circa la metà dell’8xmille sostiene i nostri circa 150 sacerdoti. Grazie a questa risorsa possono ricevere uno stipendio che varia da 1400 euro per il Vescovo e i sacerdoti quiescenti ai circa 1000 euro del giovane sacerdote. Il sacerdote non è ricco, come si vede. Questa risorsa gli permette di dedicarsi completamente alla sua parrocchia e alle parrocchie a Lui affidate nell’Unità pastorale; permette anche una libertà di azione, perché non dipende da altri nel suo sostentamento. Il Sostentamento del clero ha pensato anche a una risorsa assicurativa per i sacerdoti ricoverati come – sia per il Vescovo che per i sacerdoti anziani e malati o non autosufficienti -, a un contributo aggiuntivo che varia dai 350 agli 800 euro, che si aggiungono a un eventuale accompagnamento da parte dell’INPS. Sappiamo, infatti, quanto costa oggi entrare in una RSA e senza queste risorse – che talora non bastano e per questo abbiamo un Fondo clero – sarebbe difficile affrontare i costi di un ricovero».

Andrea Musacci

Incentivi a parrocchie, diocesi e incaricati diocesani per una Chiesa porto sicuro

vai all’articolo
La buona notizia è che quest’anno quasi 350mila euro sono arrivati alle parrocchie e alle diocesi dal nostro ufficio per aver organizzato e rendicontato corsi di formazione per diffondere la cultura del sostegno economico alla nostra Chiesa. La cattiva notizia è che solo la metà degli incentivi previsti è stata utilizzata, sui 700mila messi a disposizione. Anche perché diverse parrocchie non hanno rendicontato le attività di formazione svolte. Per questo, passo dopo passo, ricordiamo come fare.

INCENTIVI ALLE PARROCCHIE, OCCHIO AI REQUISITI
Sono 387 le parrocchie che hanno organizzato incontri di formazione per incoraggiare la partecipazione attiva dei fedeli, e hanno preso parte ai progetti di raccolta firme 8xmille e offerte. Per questo loro impegno hanno ricevuto complessivamente 110.250 euro. La classifica delle regioni più virtuose, quelle dove si concentra il maggior numero di parrocchie che hanno ricevuto contributi, vede sul podio al primo posto la Puglia, seguita dalla Basilicata e dalla Calabria. Ma si può fare di più, molto di più. Per questo è utile ricordare le regole per beneficiare degli incentivi. Innanzitutto, occorre partecipare al progetto “Uniti Possiamo” e/o “UnafirmaXunire”. Rispondere ad un brevissimo questionario sullo svolgimento delle iniziative. Inoltre, svolgere almeno un incontro di formazione dedicato all’8xmille e/o alle offerte per il clero, che venga rendicontato. Contemporaneamente nominare un referente parrocchiale del Sovvenire. Ultimo, ma non ultimo, raccogliere almeno 250 euro per il sostentamento del clero attraverso la partecipazione al progetto “Uniti Possiamo”. La parrocchia che aderisce a un solo progetto ottiene 250 euro, mentre quella che partecipa ad entrambi riceve 500 euro (vedi regolamento nel portale UNITIINRETE).

INCENTIVI ALLE DIOCESI, UN VOLÀNO PER LA CHIESA
Ben 138 le diocesi, pari al 63% di tutte quelle presenti in Italia, che hanno ricevuto l’incentivo di 1.000 euro per la formazione, per un totale di 138.000 euro. In vetta sono arrivate le diocesi del Nord Ovest che sono risultate più attive nello spronare le parrocchie del proprio territorio a organizzare incontri di formazione per favorire e incoraggiare la partecipazione dei fedeli. A metà strada troviamo le diocesi del Centro Italia. Arrancano, invece, le diocesi del Sud Italia. Gli sforzi fatti dai Vescovi italiani per sensibilizzare, formare e informare al Sovvenire, in primis ai progetti “Uniti Possiamo” e “UnafirmaXunire”, stanno dando risultati concreti.

INCENTIVI AGLI INCARICATI DEL SOVVENIRE, SCUOLA DI COMUNIONE E CONDIVISIONE
A 98 diocesi è stato assegnato un ulteriore contributo di 1.000 euro in virtù della presenza di una rete territoriale e di iniziative svolte dal proprio incaricato diocesano del Sovvenire. Si tratta infatti di un incentivo che viene riconosciuto proprio per il lavoro di promozione e formazione svolto dai nostri incaricati. Per questo, seppure assegnato alla diocesi, non è riservato esclusivamente al Vescovo. L’incentivo, infatti, è per i risultati conseguiti sul territorio, sicuramente frutto dei tanti incontri di formazione organizzati, ma anche della capacità di rendicontarli, requisito indispensabile per accedere ai fondi previsti.

L’IMPORTANTE È RENDICONTARE LE ATTIVITÀ
Innanzitutto, bisogna accedere con le proprie credenziali, all’interno del portale UNITIINRETE (www.unitiinrete.it). Primo passo da seguire è inserire il programma e la relazione dell’incontro con una breve descrizione di come si è svolto. Secondo passo, indispensabile per ottenere gli incentivi, è indicare il numero dei partecipanti all’incontro. Terzo passo da seguire è quello di testimoniare la partecipazione alla formazione inviando foto e/o video dell’incontro. Se la parrocchia è presente sui social, occorre riportare il link alla pagina YouTube dove è caricato il video. Ultimo passo da svolgere, è quello di allegare locandine, materiali realizzati esposti o utilizzati per l’iniziativa, come pure rassegne stampe e comunicazioni dell’evento (articoli su riviste, quotidiani, blog, social).

FILIERE DI VALORI E RETI DI SOLIDARIETÀ
È proprio l’intreccio tra la corresponsabilità e la partecipazione a dare vita al tessuto del sostegno economico alla nostra Chiesa. Solo facendo riscoprire i valori che sono alla base del Sovvenire, infatti, possiamo creare quelle reti concrete di solidarietà e aiuto per tutti coloro, e sono sempre di più, che si rivolgono alle nostre parrocchie e alle nostre diocesi in cerca di speranza, di sostegno e di vita.  Lo ha detto bene Papa Francesco, il 2 agosto di quest’anno, a Lisbona, all’incontro con i Vescovi, i sacerdoti, i religiosi e i laici impegnati nella pastorale. Riprendendo le parole dello scrittore portoghese Pessoa, “per arrivare all’infinito, e credo che ci si possa arrivare, abbiamo bisogno di un porto, di uno soltanto, sicuro, e da lì partire verso l’Indefinito” ha aggiunto “Sogniamo la Chiesa come un porto sicuro per chiunque affronta le traversate, i naufragi e le tempeste della vita!

Palermo: un nuovo campetto a Sferracavallo come “opera-segno” 8xmille contro la povertà educativa

vai all’articolo
Su ilMediterraneo24.it è stato pubblicato un bell’esempio di opera segno 8xmille.

Un nuovo campetto come luogo di aggregazione dei bambini della borgata marinara di Sferracavallo (quartiere di Palermo) che possa, attraverso i valori universali dello sport, arginare il fenomeno della povertà educativa. Così, la comunità parrocchiale di Santi Cosma e Damiano ha inaugurato lo spazio con la presenza di don Sergio Ciresi, vicedirettore della Caritas diocesana di Palermo e di alcuni componenti dello staff.

Don Massimo Pernice, attuale parroco della chiesa Santi Cosma e Damiano che a breve prenderà l’incarico presso una parrocchia di Lercara Friddi, esprime tutta la sua emozione e gioia nel vedere la realizzazione di questa opera, frutto di un percorso a medio-lungo termine dove l’attore principale è stata la comunità parrocchiale del territorio.

“Questo campetto nasce come prosecuzione di un progetto che nacque 5 anni fa, con l’oratorio che vede altri spazi destinati a tutte le fasce d’età della comunità – dichiara Don Massimo – , questo era un terreno incolto e in poco tempo è stato trasformato in un nuovo campo sportivo per i bambini che potrà essere utilizzato dai più piccoli come uno spazio di allenamento in vista dei tornei interparrocchiali o di altre realtà calcistiche – conclude Don Massimo”.

“Gli spazi aggregativi o ludico ricreativi sono fondamentali per la crescita umana e spirituale all’interno delle comunità parrocchiali, nello specifico della Comunità di Santi Cosma e Damiano – dichiara Don Sergio Ciresi, Vicedirettore Caritas Palermo – , l’opera segno per noi Caritas diocesana di Palermo è fondamentale perché dà un identità della carità all’interno delle comunità parrocchiali,. La comunità tutta inizia a costruire, costruisce giorno per giorno un opera, come nel caso del campo del calcetto che diventa un segno e lascia un segno”.

“Il Campetto è stato realizzato grazie ai fondi dell’8xmille, con una particolarità, ovvero vi è stata una compartecipazione tra queste risorse e quelle della parrocchia. Anche qui si crea comunione e senso collegiale delle azioni concrete all’interno delle comunità parrocchiali”, termina Ciresi.

Qui l’articolo completo e il servizio Tv.

Terremoto in Marocco / 300mila euro “8xmille” per le prime necessità

vai all’articolo
La Conferenza Episcopale Italiana esprime solidarietà alla popolazione del Marocco, colpita da un violento terremoto. Devastata in particolare la regione di Marrakech; centinaia i morti e i feriti; migliaia le persone senza alloggio e ingenti i danni materiali. Come forma di aiuto immediata, la CEI ha deciso lo stanziamento di 300mila euro dai fondi 8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica.

“Alle sorelle e ai fratelli del Marocco giunga il nostro profondo cordoglio e la nostra vicinanza. Facendoci prossimi alla popolazione provata da questo tragico evento, preghiamo per le vittime e i loro familiari. Assicuriamo inoltre il sostegno delle nostre Chiese, stringendoci a tutti coloro che sono stati colpiti da questa calamità e alla comunità marocchina in Italia ferita negli affetti”, afferma il Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI.

Lo stanziamento della CEI, attraverso Caritas Italiana, aiuterà a far fronte alle prime necessità. Caritas Italiana – che collabora da molti anni con le Caritas in Marocco in vari progetti a favore di persone particolarmente vulnerabili, come i migranti e minori non accompagnati – sta seguendo costantemente le notizie che giungono dal Paese nordafricano per monitorare la situazione e valutare gli interventi più urgenti.

È possibile sostenere l’azione di Caritas Italiana in questa emergenza, utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario specificando nella causale “Terremoto Marocco” tramite:

Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 24 C 05018 03200 00001 3331 111

Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT 66 W 03069 09606 100000012474

Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT 91 P 07601 03200 000000347013

UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063 119

Portale UNITI IN RETE / Come inserire un incontro di formazione dedicato ai Progetti nel Territorio

vai all’articolo
All’interno del portale UNITI IN RETE, entrando nella pagina dedicata ai Progetti nel Territorio “unafirmaXunire” o “Uniti Possiamo”, è prevista una sezione dedicata alla gestione degli incontri di formazione e dei partecipanti. È fondamentale inserire l’Incontro di Formazione all’interno del portale al fine di:

  1. promuovere nel proprio territorio e darne notizia al Servizio Promozione CEI;
  2. avere l’incontro inserito sul calendario di SPSE e del TERRITORIO;
  3. poter generare un “Link di Invito” dedicato all’incontro da inviare, via E-mail, Whatsapp, Telegram, a tutte le persone che si desidera invitare e far iscrivere all’iniziativa. Le persone che si registrano ad ogni singolo incontro verranno inserite non solo nell’elenco dei partecipanti ma anche nei contatti della vostra Rubrica;
  4. mantenere nella sezione dello storico tutte le iniziative svolte nel tempo (compresi i materiali).

Come inserire nel portale un incontro di formazione dedicato ai Progetti nel Territorio?

Il bottone – CREA INCONTRO DI FORMAZIONE e GESTISCI INIZIATIVA

Entrando nel portale UNITI IN RETE nella sezione INIZIATIVE si apre una pagina dove sono presenti tutte le iniziative pubblicate e, in questo periodo dell’anno, trovate i due Progetti di Raccolta nelle Parrocchie “unafirmaXunire” e “Uniti Possiamo”.

Cliccando per esempio sull’icona del progetto “unafirmaXunire” si entra in una pagina dedicata dove è presente una barra con diversi bottoni:

  • informazioni – le notizie generali sul progetto;
  • materiali – il libretto operativo, i materiali stampabili, la modulistica, etc.;
  • materiali di comunicazione – Spot TV, Radio, Stampa, etc.;
  • video formativi – dedicati al progetto;
  • monitoraggio e gestione – per la gestione del progetto;
  • contatti – dell’Assistenza del Sovvenire

Entrando in “Monitoraggio e gestione” trovate il bottone per creare un incontro di formazione.

Infatti, cliccando sul bottone a destra – CREA INCONTRO DI FORMAZIONE – il portale apre una pagina dove poter inserire le seguenti informazioni e materiali dedicati:

  1. tipologia (selezionare: incontro)
  2. area (selezionare: 8xmille o Offerte)
  3. titolo dell’iniziativa
  4. descrizione dell’iniziativa
  5. copertina (dove allegare un’immagine identificativa dell’iniziativa)
  6. materiali dedicati (lettera invito, locandina, programma, brochure, istruzioni, etc.)
  7. organizzatore dell’evento (indicare la persona di riferimento dell’iniziativa)
  8. luogo e data
  9. visibilità dell’incontro sul portale – l’incontro pubblicato sarà visibile sulla rete del territorio presente nel Portale e condivisibile. Ma con un semplice flag è anche possibile limitare la visibilità dell’Incontro solo al proprio Ente di appartenenza.

N.B. le specifiche sulla visibilità sono disponibili cliccando sul punto interrogativo. Portale UNITI IN RETE_come inserire Incontro di Formazione_Progetto di Raccola

Per gestire l’inserimento dell’incontro in momenti diversi è possibile salvare quanto già inserito cliccando sul bottone “Salva in Bozza”. Così sarà possibile fare inserimenti e aggiornamenti successivi prima della pubblicazione dell’Incontro che avverrà solo cliccando sul bottone “Pubblica”. Al momento della pubblicazione verrà creata una “Pagina di Invito” con tutte le informazioni in precedenza inserite. Attraverso il bottone CONDIVIDI, il portale genera un “Link di Invito” dell’incontro che potrà essere inoltrato, via Email e/o Whatsapp e/o Telegram, a tutte le persone che si desidera invitare.

Il bottone – GESTISCI PARTECIPANTI

Cliccando sul “Link di Invito” si apre una pagina dove sono presenti tutte le informazioni e gli allegati dell’incontro (es. locandina, brochure, lettera invito, programma, etc.). L’invitato può facilmente iscriversi all’incontro cliccando sul bottone “Iscriviti” e compilando una sezione con i propri dati personali (nome – cognome – indirizzo e-mail) e sottoscrivendo il consenso alla privacy (selezionando i flag obbligatori). Inoltre, nella stessa pagina, verrà invitato anche ad “iscriversi” alle nostre newsletter (Uniti nel Dono e 8xmille). Troverai l’elenco di tutte le persone che si sono registrate all’incontro entrando nel bottone “Gestisci partecipanti”. Potrai utilizzare il bottone per la gestione dei partecipanti anche il giorno stesso dell’incontro per iscrivere le persone presenti in loco ma che non si sono ancora registrate.

Inoltre, con il bottone “Scarica QRcode” potrai stampare una piccola locandina dell’incontro con un QRcode dedicato alle iscrizioni. La locandina può essere inserita in cartellina oppure esposta. I partecipanti presenti, puntando il QRcode, potranno iscriversi all’incontro direttamente dal proprio cellulare. Tutti i partecipanti iscritti e registrati ai vostri incontri verranno inseriti automaticamente anche nella sezione RUBRICA – PERSONE – DA INIZIATIVE. Questo vi consentirà di far crescere la vostra rete nel territorio e vi permetterà in futuro di contattarli agevolmente per nuove iniziative.

Il bottone – GESTISCI RENDICONTAZIONE

È dedicato alla rendicontazione dell’incontro di formazione. All’interno si possono inserire I SEGUENTI DOCUMENTI:

obbligatori

  1. il programma e/o una breve relazione dell’incontro;
  2. indicare il numero dei partecipanti;

facoltativi

  1. per gli incontri in presenza – foto esplicative dell’incontro di formazione e a testimonianza della partecipazione dei fedeli; per gli incontri online – il Link dell’incontro svolto online;
  2. eventuali materiali utilizzati per lo svolgimento dell’incontro (locandina, materiali esposti, etc.);
  3. rassegna stampa/comunicazioni (articoli su riviste, quotidiani, blog, pagine social, …).

Inoltre, a conclusione del progetto è importante compilare il Questionario Finale dove sarà possibile rispondere ad alcune semplici domande di valutazione complessiva dell’intero progetto.

Insieme all’Azione Cattolica per sostenere la Chiesa e costruire una rete di solidarietà

vai all’articolo
Caro Incaricato Diocesano,

come anticipato nella sezione delle notizie sul Portale Uniti in Rete (www.unitiinrete.it) il Servizio Promozione CEI ha partecipato all’Incontro Nazionale delle Presidenze diocesane di Azione Cattolica Italiana, tenutosi a Castel Gandolfo lo scorso 24-27 agosto, con un breve intervento e uno stand dedicato.

È stata l’occasione per consegnare ai Presidenti diocesani di Azione Cattolica, presenti all’incontro, una cartellina con alcuni materiali, tra cui:

  • un volantino collaborazione Servizio Promozione CEI e Azione Cattolica (vedi allegato);
  • un elenco completo delle parrocchie della diocesi con la segnalazione di quelle iscritte ai progetti nel territorio;
  • il tuo nominativo, indirizzo e-mail e recapito telefonico.

Abbiamo quindi chiesto ai responsabili diocesani dei vari settori di Azione Cattolica di mettersi in contatto con te, per iniziare un’efficace collaborazione al fine di:

  1. costruire una rete “capillare” di Referenti Parrocchiali e/o Promotori Parrocchiali del Sovvenire

In che modo?

  • nelle parrocchie dove manca il Referente del Sovvenire, i responsabili dei settori dell’Azione Cattolica parrocchiale si impegnano a trovare, in sinergia con il parroco, una persona disponibile per l’incarico di “Referente Parrocchiale del Sovvenire”;
  • nelle parrocchie in cui è già presente il Referente del Sovvenire, il socio di Azione Cattolica si rende disponibile a diventare “Promotore Parrocchiale del Sovvenire” per contribuire ad aumentare la capillarità della nostra rete.
  1. Iscrivere nuove parrocchie ai progetti nel territorio “unafirmaXunire” e “Uniti Possiamo”

In che modo?

  • nelle parrocchie NON ISCRITTE, in cui è presente l’Associazione, verificare con i responsabili parrocchiali di Azione Cattolica la possibilità di aderire, iscrivendo le proprie parrocchie, dopo averne parlato con il proprio parroco;
  • nelle parrocchie GIÀ ISCRITTE ai progetti, pianificare e promuovere l’informazione, la formazione e la raccolta previste per i due Progetti del Territorio sopra citati.

L’obiettivo che ci siamo prefissati con Azione Cattolica, a livello nazionale, è coinvolgere e far iscrivere ai Progetti nel Territorio almeno 500 nuove parrocchie entro il 2024.

L’auspicio è di poter avere, prima dell’apertura del progetto di raccolta “unafirmaXunire2024”, un Referente Parrocchiale del Sovvenire – nominato dal parroco – per ogni parrocchia iscritta al progetto e un consistente gruppo di Promotori Parrocchiali del Sovvenire che possa supportarlo. Infatti, abbiamo bisogno che la nostra Chiesa venga sostenuta da tutta la sua comunità!

Monzio Compagnoni / Offerte per i sacerdoti: “Una scelta che va oltre i numeri”

vai all’articolo
La terza domenica di settembre si celebra in tutta Italia la Giornata Nazionale di sensibilizzazione alle Offerte per i sacerdoti. Uno strumento, quello delle Offerte, ancora poco diffuso ma dal grande valore pastorale, come ci spiega il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, Massimo Monzio Compagnoni.

“Le Offerte per i sacerdoti sono un pilastro fondamentale del sostentamento del clero, molto più di quello che si potrebbe immaginare limitandosi a guardare solamente i numeri”.

Entra subito nel vivo della questione Massimo Monzio Compagnoni, al quale da poco più di tre anni la CEI ha affidato la guida del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica. Le cifre, nude e crude, potrebbero far nascere qualche dubbio. Nel 2022 per mantenere gli oltre 32.000 sacerdoti a servizio delle Chiese che sono in Italia sono stati necessari poco più di 500 milioni di euro, una somma che le offerte deducibili raccolte nell’anno (8 milioni e mezzo di euro) sono riuscite a coprire solamente per l’1,6%. Quasi il 70% di quel fabbisogno, invece, è stato soddisfatto dai fondi derivanti dall’8xmille. Perché allora non concentrare gli sforzi della comunicazione solo su quel fronte e lasciar stare la promozione delle offerte?

“Sarebbe un errore imperdonabile, soprattutto da un punto di vista pastorale. È vero che il nostro Servizio deve misurarsi con i numeri, saper leggere i segni dei tempi, valorizzare la comunicazione e far tesoro dei dati e delle ricerche. Ma la Chiesa non è un’azienda! È innanzitutto comunione di fratelli, è la famiglia dei figli di Dio. E come ogni famiglia che si rispetti deve saper condividere tutto: la fede, le motivazioni, le riflessioni… ma anche i conti e le necessità materiali”.

E cosa c’entrano le Offerte con questo discorso?

“Le Offerte sono uno strumento importantissimo per alimentare la consapevolezza del reciproco affidamento in cui vivono i sacerdoti e le comunità ecclesiali, sia a livello parrocchiale che diocesano. I sacerdoti sono chiamati a spendersi interamente per le comunità loro affidate, e lo fanno ogni giorno in modo silenzioso e bellissimo. E quale è la nostra parte? Qual è il ruolo della comunità dei fedeli? La risposta più chiara e incisiva, secondo me, ce l’ha lasciata il Card. Nicora, uno dei padri fondatori del sistema di sostentamento, nato quasi 40 anni fa. Secondo lui siamo davvero corresponsabili quando la disponibilità a sentirci parte della vita della Chiesa arriva a tal punto che parlare di aspetti economici diventa normale.”

È per questo che ogni anno viene celebrata la Giornata Nazionale?

“Esattamente. Questa disponibilità non è scontata, o acquisita una volta per tutte. Negli ultimi anni stiamo cercando di non limitare questa attenzione alla sola domenica della Giornata Nazionale (quest’anno il 17 settembre), ma di estenderla almeno ai due mesi e mezzo successivi, fino alla fine di novembre, il periodo in cui diffonderemo anche attraverso i mezzi di comunicazione l’annuale campagna di sensibilizzazione.”

Quale sforzo chiedete alle comunità cristiane, soprattutto in questo periodo?

“L’obiettivo è che tutti coloro che si sentono parte viva della comunità si sentano coinvolti anche economicamente nel suo sostentamento. Ciascuno, ovviamente, per quanto può dare. È il gesto del fare un’offerta che è importante, perché testimonia la consapevolezza della propria corresponsabilità. Ed è verso questo obiettivo che chiediamo l’indispensabile contributo della rete di incaricati territoriali (parrocchiali e diocesani) con cui collaboriamo, realizzando anche progetti specifici come Uniti possiamo”.

Cosa chiedete, invece, ai sacerdoti?

“Di non avere paura di chiedere alla comunità. Non vuol dire essere inopportuni, ma piuttosto aiutarla a vivere con responsabilità il proprio ruolo da protagonista. Anche nel sostegno economico”.

(A cura di Stefano Proietti)

Domenica 17 settembre Giornata Nazionale delle Offerte per il sostentamento dei sacerdoti

vai all’articolo
“I sacerdoti, donando sé stessi, ci insegnano che Dio è la realtà più bella dell’esistenza umana”. Sono circa 32 mila in Italia i sacerdoti che – come evidenziato da Papa Francesco – si dedicano agli altri. Non solo ai più abbandonati ma ad ognuno di noi. Quotidianamente ci fanno spazio, ci offrono il loro tempo, dividono volentieri un pezzo di strada e ascoltano le nostre difficoltà.

Per richiamare l’attenzione sulla loro missione, torna domenica 17 settembre la Giornata Nazionale delle Offerte per il sostentamento del clero diocesano, celebrata nelle parrocchie italiane.

La Giornata – giunta alla XXXV edizione – permette di dire “grazie” ai sacerdoti, annunciatori del Vangelo in parole ed opere nell’Italia di oggi, promotori di progetti anticrisi per famiglie, anziani e giovani in cerca di occupazione, punto di riferimento per le comunità parrocchiali. Ma rappresenta anche il tradizionale appuntamento annuale di sensibilizzazione sulle Offerte deducibili. Uno strumento di grande valore come spiega il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, Massimo Monzio Compagnoni: “La Giornata è un appuntamento importante per dire ancora una volta ai fedeli quanto conti il loro contributo. Non è solo una domenica di gratitudine nei confronti dei sacerdoti, ma un’opportunità per ricordare che fin dalle origini le comunità si sono fatte carico di sostenere la Chiesa e questo dovrebbe, ancora oggi, essere il principio di base che spinge a farsi carico del sostentamento dei sacerdoti. Come allora l’impegno dei membri della comunità nel provvedere alle loro necessità è vitale. Le Offerte da sempre, quindi, costituiscono un mezzo per sostenere tutti i sacerdoti, dal proprio parroco al più lontano. Basta anche una piccola somma ma donata in tanti”.

Nonostante siano state istituite nel 1984, a seguito della revisione concordataria, le Offerte deducibili sono ancora poco comprese e utilizzate dai fedeli che ritengono sufficiente l’obolo domenicale; in molte parrocchie, però, questo non basta a garantire al parroco il necessario per il proprio fabbisogno. Da qui l’importanza di un sistema che permette a ogni persona di contribuire, secondo un principio di corresponsabilità, al sostentamento di tutti i sacerdoti diocesani.

“La Chiesa – aggiunge Monzio Compagnoni – grazie anche all’impegno dei nostri preti, è sempre al fianco dei più fragili e in prima linea per offrire risposte a chi ha bisogno”.

Nate come strumento per dare alle comunità più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose, le Offerte per i sacerdoti sono diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica, in quanto espressamente destinate al sostentamento dei preti al servizio delle 227 diocesi italiane; tra questi figurano anche 300 preti diocesani impegnati in missioni nei Paesi più poveri del mondo e 2.500 sacerdoti ormai anziani o malati, dopo una vita spesa al servizio degli altri e del Vangelo. L’importo complessivo delle offerte nel 2022 si è attestato appena sopra gli 8,4 milioni di euro in linea con il 2021. È una cifra ancora lontana dal fabbisogno complessivo annuo, che ammonta a 514,7 milioni di euro lordi, necessario a garantire a tutti i sacerdoti una remunerazione pari a circa mille euro mensili per 12 mesi (v. comunicato stampa in allegato).

In occasione della Giornata del 17 settembre in ogni parrocchia i fedeli troveranno locandine e materiale informativo per le donazioni ed avranno la possibilità di ricevere un “dono speciale”: le riflessioni di Papa Francesco. Basterà inquadrare il Qr code, presente sulla locandina con l’immagine del Santo Padre e lasciare i propri dati per ricevere via e-mail ogni settimana i commenti del Papa al Vangelo (locandina in allegato).

Nel sito www.unitineldono.it è possibile effettuare una donazione ed iscriversi alla newsletter mensile per essere sempre informati sulle numerose storie di sacerdoti e comunità che, da nord a sud, fanno la differenza per tanti.

Per maggiori informazioni:

https://www.unitineldono.it/

https://www.facebook.com/unitineldono

https://twitter.com/Uniti_nel_dono

https://www.instagram.com/unitineldono/

https://www.youtube.com/unitineldono

Il Papa ai preti di Roma: lavorate coi laici e vigilate sul clericalismo

vai all’articolo
È dello scorso 7 agosto la lettera di Francesco ai sacerdoti della sua Diocesi: “Vi sono vicino nelle gioie e sofferenze, grazie del vostro servizio spesso non riconosciuto”. Poi il monito contro la mondanità spirituale: “Si nasconde dietro apparenze di religiosità e amore alla Chiesa, ma in realtà consiste nel cercare, al posto della gloria di Dio, la gloria umana e il benessere personale”. Infine, il Pontefice raccomanda: servi e non padroni, “A volte diamo a vedere di essere superiori, privilegiati, collocati ‘in alto'”.

Il testo della lettera, scrive il Papa, è stato frutto anche della preghiera dinanzi alla Salus Populi Romani alla quale – assicura – ha affidato tutti i sacerdoti dell’Urbe.

“Le ho chiesto di custodirvi e di proteggervi, di asciugare le vostre lacrime segrete, di ravvivare in voi la gioia del ministero e di rendervi ogni giorno pastori innamorati di Gesù”.

Proprio quest’ultima sembra essere la più grande preoccupazione per Jorge Mario Bergoglio, da sempre presentatosi come Vescovo di Roma, cioè quella di un disinnamoramento dei preti dalla loro vocazione e dal loro ministero. Ministero che porta un “carico di gioie e di fatiche, di speranze e di delusioni”, e che spesso si svolge tra “tante fatiche” e “incomprensioni”, ammette il Pontefice. Dice “grazie”, infatti, per questo e lo ripete più volte nella lettera: “Grazie per tanto bene nascosto che fate”; “grazie” per un lavoro che talvolta non ha “riconoscimento”.

“D’altronde, il nostro ministero sacerdotale non si misura sui successi pastorali (il Signore stesso ne ha avuti, col passare del tempo, sempre di meno!)”.

Qui l’articolo di Salvatore Cernuzio per Radio Vaticana.