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Sovvenire alle necessità della Chiesa / I valori alla base del sistema

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Comunione, corresponsabilità, partecipazione dei fedeli, perequazione, solidarietà, trasparenza e libertà: sono alcuni dei pilastri su cui si fonda il sostegno economico alla Chiesa scaturito dalla revisione concordataria del 1984. Sono valori che rendono più ricca spiritualmente l’intera comunità. Insieme, laici e sacerdoti, sono chiamati a testimoniare con la loro vita questi valori e ad amministrare i beni spirituali e materiali che la Chiesa possiede. E sono anche chiamati, corresponsabilmente, al reperimento delle risorse necessarie al sostegno della vita e della missione della Chiesa.

Ma da dove deriva il dovere proprio di tutti i battezzati di sostenere economicamente la Chiesa? Deriva da una precisa idea che il Concilio Vaticano II ci ha insegnato: “una Chiesa che è manifestazione concreta del mistero della comunione e strumento per la sua crescita, che riconosce a tutti i battezzati che la compongono una vera uguaglianza nella dignità e chiede a ciascuno l’impegno della corresponsabilità, da vivere in termini di solidarietà non soltanto affettiva ma effettiva, partecipando, secondo la condizione e i compiti propri di ciascuno, all’edificazione storica e concreta della comunità ecclesiale e assumendo con convinzione e con gioia le fatiche e gli oneri che essa comporta” (Sovvenire alle necessità della Chiesa. Comunione e corresponsabilità dei fedeli, Episcopato Italiano, 1988).

Il sistema di sostegno economico alla Chiesa cattolica post-concordatario è, dunque, sicuramente ricco di valori e può contribuire, nel tempo, a coinvolgere la comunità dei fedeli ad una partecipazione e corresponsabilità ecclesiale “effettiva” e non solo “affettiva”.

Si tratta di una sfida permanente capace, però, di educarci ad essere sempre più quella Chiesa “casa e scuola di comunione” descritta dal Concilio Vaticano II. Una Chiesa nella quale si accantonano piccoli e grandi egoismi, gelosie, provincialismi. Quindi nulla ha inventato o imposto il nuovo “sovvenire” alle necessità della Chiesa avviato dopo il 1894.

Piuttosto esso ha contribuito a favorire la realizzazione pratica della Chiesa-comunione dove i fedeli sono chiamati responsabilmente a provvederla del necessario, anche economico, perché abbia tutto quanto le occorre per assolvere alla sua missione di annuncio del Vangelo, di santificazione attraverso i Sacramenti, di assistenza pastorale e caritativa. Una sfida educativa che contribuirà al bene comune dell’intera comunità ecclesiale e civile.

Campagna 8xmille 2023 / Prime emozioni dai “set” delle opere

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Anche quest’anno il Servizio CEI per la promozione del sostegno economico si è messo in ascolto. E poi, in viaggio.
In ascolto delle storie, tante e belle, che arrivano dal nostro territorio: storie di utilizzo dei fondi 8xmille che permettono a molti di affrontare e, spesso, superare realtà difficili da immaginare. Una volta scelte otto opere segno, grazie alla collaborazione con Caritas Italiana, il viaggio è iniziato per andare a vedere e cercare di riportare, con le lenti della cinematografia, queste realtà pulsanti di bene.

Sono iniziate così le riprese, precedute da contatti, sopralluoghi e accordi. E una volta sul set, tra telecamere e luci, è giunto finalmente il contatto con una umanità che resta nel cuore. È impressionante scoprire come, parlando con le persone più disparate, tra nord e sud Italia, ma soprattutto ascoltando, la parola che è stata pronunciata più spesso sia stata “speranza”. La seconda “grazie”.

A Brindisi un sacerdote ha raccontato le povertà crescenti e trasversali che si estendono a tessuti sociali fino a pochi anni fa ancora non colpiti dall’indigenza. Qui la mensa rappresenta un luogo vivo, che ogni anno estende i suoi servizi adattandosi alle necessità del territorio e offrendo attività che hanno un senso più profondo rispetto a ciò che viene concretamente offerto. Lo spiega bene nella sua video intervista quando afferma: “noi qui diamo accoglienza, ascolto, amicizia, speranza e poi…diamo anche da mangiare”.

A Nardò l’attenzione è stata attirata dallo sguardo acuto e profondo di un altro sacerdote. Egli si spende per il suo territorio creando circuiti virtuosi che, tutelando il lavoro agricolo, lo sottraggono alle logiche del caporalato o altre storture, immettendo il prodotto di questo lavoro “pulito” nel circuito delle forniture alle mense Caritas. Con una sola opera si aiutano i lavoratori, i proprietari terrieri, le mense diocesane e gli ospiti che le frequentano. L’intelligenza a servizio dell’amore.

Ad Albano (foto) sono stati ascoltati volontari che si dedicano da una vita – e con passione – ai poveri. Molto belle le parole di una referente che ha affermato: “lo scopo ultimo non è solo vestire, dare da mangiare o supplire alle mancanze economiche. Lo scopo ultimo qui è dare dignità. Far capire alle persone che per noi valgono e che per questo motivo esistono”.

A Roccella Jonica, poi, l’incontro con i volti di tanti ragazzi, arrivati come migranti e ora inseriti in un percorso virtuoso di integrazione. Qui la Caritas si occupa della prima accoglienza, di garantire assistenza per i primi 3 giorni di sbarco e, quindi, con una sinergia bellissima con altre realtà locali e attraverso altri progetti e cooperative, di integrazione. Quei ragazzi hanno rivissuto per noi i momenti tragici dell’arrivo in Italia con una disponibilità, umiltà e semplicità difficile da dimenticare.

Ad Ancona la protagonista del viaggio è stata la bellezza dell’arte che l’8xmille contribuisce a mantenere viva ogni anno attraverso interventi di restauro. Questo permette a gioielli inestimabili, come la chiesa di Santa Maria della Piazza, di continuare a trasmettere un patrimonio di fede e cultura a tutti i cittadini, non solo ai cattolici, ed essere attrattiva per il turismo. Senza contare come le opere di restauro generino anche lavoro nel settore specializzato.

Un’altra tappa del viaggio 8xmille 2023 ha toccato anche Verona e Seregno, per altre storie bellissime di accoglienza di famiglie, di donne sole con bambini e di persone con fragilità anche psichica. Anche qui sono stati vissuti, durante le riprese degli spot, incontri straordinari.

Così come fuori dall’Italia e precisamente in Tanzania alla volta dell’ospedale di Tosamaganga, di proprietà della diocesi di Iringa ma gestito dai medici del Cuamm. Chi ha destinato l’8xmille alla Chiesa cattolica, ha aiutato concretamente queste popolazioni grazie ai fondi assegnati al reparto maternità e ai corsi di nutrizione rivolti alle giovani donne. Una nuova storia che sarà raccontata a conclusione di questo itinerario, attraverso le varie forme di speranza che l’8xmille può assumere.

Firmato da Te / Alla Caritas di Nardò-Gallipoli con l’“Opera seme”

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“La carità mette in moto l’economia”. Può essere sintetizzato così il progetto “Opera seme” voluto e promosso da Caritas diocesana di Nardò-Gallipoli e realizzato grazie ai fondi dell’8xmille.

Il progetto è un segno di speranza per quanti credono che il territorio sia ancora un’ancora a cui aggrappare la propria vita. Punto di forza infatti sono i più giovani che con competenza e professionalità, hanno dato vita a una realtà capace di incidere positivamente nel contesto socio-culturale locale.

Il progetto ha avviato un processo che coinvolge la realtà cooperativistica sociale e le piccole imprese del territorio e che investe gli ambiti della produzione, della vendita, della formazione, della mobilità sostenibile, nella promozione e animazione del territorio, promuovendo un cambiamento culturale verso la conoscenza e il rispetto dell’ambiente.

Firmato da Te è un progetto televisivo sostenuto dal Servizio Promozione Sostegno Economico della CEI in collaborazione con Corallo e Tv2000 nato per raccontare, in pochi minuti e attraverso la voce dei protagonisti, cosa si fa concretamente con l’8xmille destinato alla Chiesa cattolica.

Il programma mette in luce il valore della gratuità, tocca la carne viva di ferite che spesso non si vogliono vedere, comprende gli sforzi di una chiesa in uscita, “ospedale da campo” che, anche nell’emergenza, non ha mai smesso di prendersi cura dei più deboli.

Chi firma offre un pasto caldo e una doccia a chi è nel bisogno, un calcio ad un pallone in oratorio, la rata del mutuo ad una famiglia vittima dell’usura, il restauro ad un bene culturale patrimonio di tutti, un mattone per una chiesa di periferia. Sono tanti i progetti 8xmille documentati in onda su Tv2000.

 

Fidei donum / Don Pellegrino: nel Nord Est del Brasile il Vangelo riaccende la speranza

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Nella diocesi di Pinheiro – comune con oltre 80 mila abitanti che si estende per quasi 1500 Km quadrati, grande quasi quanto la nostra Calabria – da 24 anni è fidei donum dell’arcidiocesi di Trani Barletta Bisceglie don Mario Pellegrino, classe 1963, nativo di Lecce ma cresciuto a Bisceglie.

“Raccontare la mia esperienza – esordisce don Mario – è sempre difficile, perché l’America Latina e l’Europa sono molto distanti, e non solo geograficamente. La gente qui vive semplicemente – continua – e spesso è sfruttata dai governi. È recente il servizio di un tg nazionale della rete “Nova Record” sulla triste realtà di oltre 200 persone della nostra diocesi che vivono con le mani nella spazzatura, per strappare tutto ciò che può essere venduto, sfamare le loro famiglie e ripescare tra i rifiuti prodotti da riciclare. In un contesto con forti disuguaglianze economiche e sociali, questo scandalo è un segno drammatico di un modello economico che concentra le ricchezze nelle mani di pochi privilegiati e lascia gli scarti a moltitudini condannate ad essere “scartabili”.

La maggior parte delle famiglie vive in case povere, percorrendo strade non asfaltate e poco illuminate, senza rete idrica e fognaria.

Don Mario Pellegrino racconta la sua esperienza missionaria in una zona immensa e lacerata da contrasti stridenti: per una stragrande maggioranza di poveri, il Vangelo è luce e speranza di riscatto. Leggi la sua storia su www.unitineldono.it.

Papa Francesco / Il sacerdote non è uomo di lamenti e giudizi ma dell’armonia di Dio

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Alla Messa crismale del Giovedì Santo in San Pietro, Francesco parla della vocazione sacerdotale e delle prove che essa può subire: è necessario abbandonarsi allo Spirito e lasciare che la propria vita profumi della sua presenza, senza lasciarsi andare alla mediocrità e ai compromessi.

Qui il servizio completo di Adriana Masotti per Radio Vaticana News.

In particolare, Francesco propone alcune domande che provocano un profondo esame di coscienza come quando invita i sacerdoti a chiedersi se la propria realizzazione “dipende dalla mia bravura, dal ruolo che ottengo, dai complimenti che ricevo, dalla carriera che faccio”, oppure se la propria vita “profuma” dell’unzione dello Spirito. Per intraprendere questo passo di maturazione è necessario, dice il Papa, partire dal riconoscimento della propria debolezza:

Fratelli, la maturità sacerdotale passa dallo Spirito Santo, si compie quando Lui diventa il protagonista della nostra vita. Allora tutto cambia prospettiva, anche le delusioni e le amarezze, anche i peccati, perché non si tratta più di cercare di stare meglio aggiustando qualcosa, ma di consegnarci, senza trattenere nulla, a Chi ci ha impregnati della sua unzione e vuole scendere in noi fino in fondo.

Il Papa sintetizza in una frase il senso di questo rinnovamento della vita sacerdotale quando non si vuole cucire su di sé delle toppe, ma ci si lascia guidare dallo Spirito. Afferma: “il nostro sacerdozio non cresce per rammendo, ma per traboccamento”. E mette in guardia dalla tentazione del compromesso tra falsità e luce cedendo alla mediocrità:

È vero, ogni doppiezza che si insinua è pericolosa: non va tollerata, ma portata alla luce dello Spirito. Perché se “niente è più infido del cuore e difficilmente guarisce”, lo Spirito Santo, Lui solo, ci guarisce dalle infedeltà. È per noi una lotta irrinunciabile: è infatti indispensabile, come scrisse San Gregorio Magno, che “chi annuncia la parola di Dio, prima si dedichi al proprio modo di vivere, perché poi, attingendo dalla propria vita, impari cosa e come dirlo. […] Nessuno presuma di dire fuori ciò che prima non ha ascoltato dentro” .

C’è un secondo aspetto che Papa Francesco vuol sottolineare dopo quello dell’unzione ed è la parola armonia che, dice, ne è la conseguenza. “Lo Spirito Santo, infatti, è armonia”, in Cielo, ma anche in terra. Nella Chiesa, afferma, “suscita la diversità dei carismi e la ricompone in unità, crea una concordia che non si fonda sull’omologazione, ma sulla creatività della carità”. “È il noi del Padre e del Figlio, perché è il loro nesso, è in sé stesso concordia, comunione, armonia”. Creare armonia è il compito di chi lo Spirito ha consacrato, anzi, sottolinea il Papa, creare armonia “è un’esigenza interna alla vita dello Spirito”. Francesco avverte:

Si pecca contro lo Spirito che è comunione quando si diventa, anche per leggerezza, strumenti di divisione (…) e si fa il gioco del nemico, che non viene allo scoperto e ama le dicerie e le insinuazioni, fomenta partiti e cordate, alimenta la nostalgia del passato, la sfiducia, il pessimismo, la paura. Stiamo attenti, per favore, a non sporcare l’unzione dello Spirito e la veste della Madre Chiesa con la disunione, con le polarizzazioni, con ogni mancanza di carità e di comunione. (…)Penso anche alla gentilezza del sacerdote: se la gente trova persino in noi persone insoddisfatte e scontente che criticano e puntano il dito, dove vedrà l’armonia? Quanti non si avvicinano o si allontanano perché nella Chiesa non si sentono accolti e amati, ma guardati con sospetto e giudicati!

Papa Francesco conclude con parole di gratitudine e di riconoscimento nei riguardi dei sacerdoti. Li ringrazia per la loro testimonianza, per il bene compiuto in modo spesso nascosto, “per il perdono e la consolazione che regalate in nome di Dio”. E invoca su di loro lo Spirito perché li sostenga e li faccia “profeti della sua unzione e apostoli di armonia”.

Scelta 8xmille / Guida alla firma 2023

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Scheda allegata al Modello CU

Chi può firmare?

Coloro che possiedono solo redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati, attestati dal modello CU e sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi.

Come scegliere?

Utilizzare l’apposita scheda allegata al modello CU e:

  1. nel riquadro relativo alla scelta per l’Otto per mille, firmare nella casella “Chiesa cattolica”, facendo attenzione a non invadere le altre caselle per non annullare la scelta.
  2. Firmare anche nello spazio “Firma” posto in basso nella scheda.

Nel caso in cui, per qualsiasi ragione, non si disponga della scheda allegata al modello CU, sarà possibile utilizzare per la scelta la apposita scheda presente all’interno del Modello REDDITI.

In tal caso, negli appositi spazi della scheda dovranno essere indicati anche il Codice Fiscale e le generalità del contribuente. Per effettuare la scelta:

  1. nel riquadro relativo alla scelta per l’Otto per mille, firmare nella casella “Chiesa cattolica”, facendo attenzione a non invadere le altre caselle per non annullare la scelta.
  2. Firmare anche nello spazio “Firma” posto in fondo alla scheda nel riquadro “RISERVATO AI CONTRIBUENTI ESONERATI”

La scheda è liberamente scaricabile dal sito internet dell’Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it – sezione: cittadini – dichiarazioni).

I tempi e modalità di consegna sono gli stessi di quelli previsti per la scheda allegata al Modello CU.

Quando e dove consegnare?

  1. Consegnare entro il 30 novembre solo la scheda con la scelta, in una busta chiusa, che deve recare cognome, nome, codice fiscale del contribuente e la dicitura “SCELTA PER LA DESTINAZIONE DELL’OTTO, DEL CINQUE E DEL DUE PER MILLE DELL’IRPEF”(*) secondo una delle seguenti modalità:

–     presso qualsiasi ufficio postale. Il servizio di ricezione è gratuito. L’ufficio postale rilascia       un’apposita ricevuta.

–     ad un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (professionista, CAF). Gli intermediari devono rilasciare, anche se non richiesta, una ricevuta attestante l’impegno a trasmettere la scelta; inoltre hanno facoltà di accettare la scheda e possono chiedere un corrispettivo per il servizio.

  1. Inoltre è possibile trasmettere la scelta direttamente via internet entro il 30 novembre.

 (*)La dicitura completa è necessaria anche se si sceglie di firmare solo per la destinazione dell’Otto per mille.

 Modello 730

Premessa

Il modello 730 precompilato viene messo a disposizione del contribuente, a partire dal 30 aprile, in un’apposita sezione del sito internet dell’Agenzia delle entrate (www.agenziaentrate.gov.it. – area riservata)

Si può accedere a questa sezione utilizzando:

  •  un’identità SPID – Sistema pubblico d’identità digitale;
  •  CIE – Carta di identità elettronica;
  •  una Carta Nazionale dei Servizi. 

Il contribuente può accedere alla propria dichiarazione precompilata anche tramite il proprio sostituto che presta assistenza fiscale oppure tramite un intermediario (Caf o un professionista abilitato).

In questo caso deve consegnare al sostituto o all’intermediario un’apposita delega per l’accesso al 730 precompilato.

Per chi è messo a disposizione il modello 730 precompilato?

Il 730 precompilato è messo a disposizione dei contribuenti che – oltre ai redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati – possiedono altri redditi da dichiarare con questo modello e/o hanno oneri deducibili/detraibili, non hanno la partita IVA e possono avvalersi dell’assistenza fiscale del proprio sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico) oppure di un CAF o di un professionista abilitato.

Modalità di presentazione 

Presentazione diretta all’Agenzia delle Entrate

Se il contribuente intende presentare il 730 precompilato direttamente tramite il sito internet dell’Agenzia delle entrate deve anche compilare il modello 730 – 1 con la scelta per la destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille dell’Irpef (anche se non esprime alcuna scelta). 

Presentazione al sostituto d’imposta

Chi presenta la dichiarazione al proprio sostituto d’imposta deve consegnare la delega per l’accesso al modello 730 precompilato. Il medesimo sostituto acquisisce anche la scheda contenente la scelta per destinare l’8, il 5 e il 2 per mille dell’Irpef secondo le disposizioni indicate dallo specifico provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate, previsto dall’art. 37, comma 2-bis, lettera c-bis) del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, in materia di dematerializzazione delle schede relative alle scelte.

Presentazione al Caf o al professionista abilitato

Chi si rivolge a un Caf o a un professionista abilitato deve consegnare, oltre alla delega per l’accesso al modello 730 precompilato, il modello 730-1 con la scelta, in busta chiusa.

Il contribuente deve consegnare la scheda anche se non esprime alcuna scelta, indicando il codice fiscale ed i dati anagrafici.

Termine di presentazione

Il Modello 730 precompilato ed il modello 730-1 devono essere presentati al CAF o al professionista o al sostituto d’imposta entro il 30 settembre.

Inoltre, il contribuente può presentare all’Agenzia delle Entrate il modello 730 precompilato e il 730-1 direttamente via internet entro il 30 settembre.

I termini che scadono di sabato o in un giorno festivo sono prorogati al primo giorno feriale successivo.

* * * * * * 

Modello 730 ordinario (non precompilato)

Il contribuente non è obbligato ad utilizzare il modello 730 precompilato messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Può infatti presentare la dichiarazione dei redditi con le modalità ordinarie (utilizzando il modello 730 o il modello REDDITI).

Il contribuente per cui l’Agenzia delle entrate ha predisposto il modello 730 precompilato, ma ha percepito altri redditi che non possono essere dichiarati con il modello 730 (ad esempio redditi d’impresa), non può utilizzare il modello 730 precompilato, ma deve presentare la dichiarazione utilizzando il modello REDDITI ordinario o modificando il modello REDDITI precompilato.

Il contribuente per cui l’Agenzia delle Entrate non ha predisposto il modello 730 precompilato (ad esempio perché non è in possesso di alcun dato da riportare nella dichiarazione dei redditi) deve presentare la dichiarazione dei redditi con le modalità ordinarie utilizzando il modello 730, ove possibile, oppure il modello REDDITI.

 A chi e quando si presenta

Il modello 730 ordinario, insieme al modello 730 1 – con la scelta, può essere presentato al sostituto d’imposta che presta l’assistenza fiscale, al Caf o al professionista abilitato entro il 30 settembre.

Modello REDDITI

La scelta viene effettuata utilizzando l’apposita scheda, presente all’interno del modello REDDITI, che è usata sia in caso di obbligo di presentazione della dichiarazione sia in caso di esonero.

Negli appositi spazi della scheda dovranno essere indicati anche il Codice Fiscale e le generalità del contribuente. 

Chi può firmare?

I contribuenti che non scelgono di utilizzare il modello 730 per la dichiarazione dei redditi oppure i contribuenti che sono obbligati per legge a compilare il modello REDDITI.

Come scegliere?

Firmare nella casella “Chiesa cattolica” facendo attenzione a non invadere le altre caselle per non annullare la scelta, nell’apposito riquadro denominato “Scelta per la destinazione dell’Otto per mille dell’Irpef” posto nella scheda.

Quando e dove consegnare?

  1. Il modello REDDITI e la scheda possono essere predisposti da qualsiasi intermediario abilitato alla trasmissione telematica (CAF, professionista), che provvederà anche all’invio della dichiarazione entro il 30 novembre. È importante comunque ricordare all’intermediario fiscale la propria scelta per la destinazione dell’Otto per mille.
  1. Chi invece predispone da solo il modello REDDITI, deve effettuare la consegna via internet entro il 30 novembre, ovvero, se non è obbligato all’invio telematico, presso qualsiasi ufficio postale dal 2 maggio al 30 giugno.

E IL CINQUE E DUE PER MILLE?

In tutti e tre i modelli troverete anche lo spazio per destinare il cinque e il due per mille. È una possibilità in più che non esclude o modifica la firma dell’Otto per mille. L’invito è a firmare l’Otto per mille come sempre e, per chi vuole, aggiungere anche la scelta del cinque e due per mille. 

Firmato da Te / Emporio solidale a Concordia-Pordenone

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Dal classico pacco alimentare alla possibilità di fare la spesa con una tessera precaricata: è questo il cambio di prospettiva concretizzato dalla Caritas della diocesi di Concordia-Pordenone con il contributo dell’8xmille, a favore delle persone in condizioni di povertà o disagio sociale. Il progetto si potenzia anche grazie a un lavoro di squadra tra le principali realtà caritatevoli della città. Chi si trova in una situazione di necessità può fare la spesa all’Emporio Solidale, attraverso la tessera consegnata in seguito alla valutazione dei servizi sociali e dei centri d’ascolto. In questo modo, anche nella normalità di un gesto apparentemente scontato come l’acquisto del cibo o di un prodotto per bambini, si può trovare il conforto necessario per affrontare una condizione esistenziale difficile.

Firmato da Te è un progetto televisivo sostenuto dal Servizio Promozione Sostegno Economico della CEI in collaborazione con Corallo e Tv2000 nato per raccontare, in pochi minuti e attraverso la voce dei protagonisti, cosa si fa concretamente con l’8xmille destinato alla Chiesa cattolica.

Il programma mette in luce il valore della gratuità, tocca la carne viva di ferite che spesso non si vogliono vedere, comprende gli sforzi di una chiesa in uscita, “ospedale da campo” che, anche nell’emergenza, non ha mai smesso di prendersi cura dei più deboli.

Chi firma offre un pasto caldo e una doccia a chi è nel bisogno, un calcio ad un pallone in oratorio, la rata del mutuo ad una famiglia vittima dell’usura, il restauro ad un bene culturale patrimonio di tutti, un mattone per una chiesa di periferia. Sono tanti i progetti 8xmille documentati in onda su Tv2000.

Papa Francesco / Il suo messaggio a Vescovi, rettori, seminaristi e formatori di Calabria

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A Vescovi, seminaristi, rettori, padri spirituali e formatori di quella “gemma incastonata tra il Tirreno e lo Ionio” che è la Calabria, Papa Francesco lo scorso 27 marzo ha ricevuto i Vescovi della Conferenza episcopale calabra insieme a superiori, formatori e seminaristi e ha esortato a “un rinnovato impegno comune per promuovere l’evangelizzazione e la formazione sacerdotale”. E ha chiesto di “orientare tutte le energie umane e spirituali” per l’unità dei Seminari.

A tutti ha posto la stessa domanda: “Che cosa cercate?”. Un quesito non generico né casuale, ma lo spunto per riflettere ognuno sulla propria missione e vocazione dinanzi alle “esigenze della carità” e “alla promozione della cultura della legalità”. Francesco, ha ricordato la storia e la cultura di cui la Calabria è impregnata: “Anche se la vostra terra a volte sale alla ribalta della cronaca portando alla luce vecchie e nuove ferite, mi piace ricordare che siete figli dell’antica civiltà greca e ancora oggi custodite tesori culturali e spirituali che uniscono l’Oriente e l’Occidente”, ha affermato.

La terra calabrese “brilla anche come luogo di spiritualità, che annovera importanti Santuari, figure di santi e di eremiti, nonché la presenza della Comunità greco-bizantina”, ha sottolineato il Pontefice. Tuttavia, questo patrimonio religioso rischierebbe di restare solo un bel passato da ammirare, se non ci fosse ancora oggi, da parte dei presenti, un rinnovato impegno comune per promuovere l’evangelizzazione e la formazione sacerdotale.

In particolare, sulla formazione sacerdotale, il Papa ha esortato a “formare preti che, pur provenendo dai propri contesti di appartenenza, sappiano coltivare una visione comune del territorio e abbiano una formazione umana, spirituale e teologica unitaria”. A tal proposito ha chiesto di “fare una scelta chiara” e quindi di “orientare tutte le energie umane, spirituali e teologiche in un unico Seminario”. “Dico unico, possono essere due, ma sommare: orientare verso l’unità con tutte le variabilità che possono dare ma lì. Questo non vuol dire annientare i seminari, no: vedete come fate questa unità”, ha poi detto a braccio.

Non si tratta di una scelta logistica o meramente numerica, ma finalizzata a maturare insieme una visione ecclesiale e un orizzonte della vita sacerdotale, invece che disperdere le forze moltiplicando i luoghi di formazione e tenendo in piedi piccole realtà con pochi seminaristi.

Qui il servizio di Salvatore Cernuzio per Vatican News.

Cari amici…

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Dopo l’euforia del Convegno Nazionale siamo tornati a casa con tante attività da promuovere e realizzare. Siamo nel pieno del progetto unafirmaXunire. Quest’anno veramente vogliamo dimostrare che le 5.000 parrocchie sono raggiungibili e quanto sia importante la nostra rete nel territorio. Iniziate subito, quindi, a iscrivere le parrocchie, a nominare referenti parrocchiali e gruppi di lavoro. Al fine di facilitare la consegna delle buste (ricordate tutti i problemi generati dagli Uffici Postali?), abbiamo anche realizzato un accordo con i Caf Acli che vi aiuteranno in questa attività di raccolta. Come è stato detto durante l’incontro del 28 marzo, in ogni diocesi ci sarà un loro referente a disposizione con il quale potrete organizzare la consegna delle buste con la scelta dell’8xmille.

Non fatevi scoraggiare dalle difficoltà implicite in questo progetto, sarà comunque un modo per continuare a sensibilizzare le nostre comunità a firmare per l’8xmille. La vostra collaborazione è indispensabile!

Sembra banale ricordarlo, ma non dobbiamo abbassare la guardia. Ribadisco come in ogni diocesi, in ogni parrocchia, in ogni famiglia di cattolici bisogna ritrovare lo slancio che faccia dire “la mia firma è fondamentale, perché le necessità della Chiesa riguardano anche me”.

L’8xmille non costa nulla a chi firma, ma non può mai essere dato per scontato. Le firme espresse finora potrebbero continuare a diminuire, riducendo ulteriormente la capacità della Chiesa di svolgere la propria missione nel territorio. Continuiamo a impegnarci nel farle crescere e nel sostenerle. Il bene che fanno è sotto gli occhi di tutti nelle nostre diocesi e, aggiungerei, “sotto gli occhi di tutti coloro che vogliono vederlo”. Però devo ammettere che anche su questo fronte è necessario migliorare la comunicazione sul territorio. Cercheremo, a tale proposito, di coinvolgere gli Uffici delle Comunicazioni Sociali diocesani per migliorare la comunicazione locale, come è stato ben sottolineato durante la tavola rotonda al nostro Convegno Nazionale.

A livello nazionale stiamo finalizzando degli spot nuovissimi, che avranno un nuovo stile e un nuovo linguaggio. Abbiamo comunque mantenuto il “viaggio” tra le opere 8xmille in diverse diocesi. E a queste diocesi e agli incaricati coinvolti va il mio ringraziamento per la loro preziosa collaborazione.

Passando ora alle Offerte per il sostentamento dei sacerdoti, quest’anno abbiamo affrontato una crisi mondiale ed economica che ha ridotto il numero di Offerte fatte dai nostri donatori tradizionali. Ma anche qui un grandissimo ringraziamento va agli incaricati che si sono impegnati nel progetto “Uniti Possiamo”. Grazie a voi e al risultato positivo delle Offerte digitali arrivate attraverso unitineldono.it. siamo riusciti a compensare questo calo.

Infine una parola sul Portale: il gruppo di IDS dedicato al suo sviluppo sta progressivamente correggendo gli errori che lo hanno caratterizzato inizialmente. Anche qui grazie al vostro aiuto lo stiamo rendendo sempre più preciso. Sollecito solo chi ancora non lo ha visitato, dicendo di non aver paura di entrare in un mondo nuovo…Questo strumento sarà indispensabile per realizzare i vari progetti. Voi potete fare la differenza!

Prima di congedarmi voglio esprimere a voi tutti i miei più cari auguri per una serena e santa Pasqua di Resurrezione, con me si uniscono gli amici del Servizio Promozione CEI e Sua Eccellenza Mons. Donato Negro.

Massimo

Sviluppo dei Popoli / Più di 6 milioni di euro 8xmille per 44 nuovi progetti

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Nella riunione del 17 marzo, il Comitato per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli ha approvato 44 nuovi progetti, per i quali saranno stanziati € 6.041.987 euro così suddivisi: € 2.768.741 per 15 progetti in Africa, € 1.660.304 per 12 progetti in America Latina; € 1.528.609 per 15 progetti in Asia; € 84.333 per 2 progetti in Medio Oriente.

Tra gli interventi più significativi, cinque sono in Africa: in Burkina Faso, l’Ocades Caritas di Diebougou garantirà l’approvvigionamento idrico a dieci villaggi, attraverso infrastrutture sostenibili e servizi di fornitura domestica di acqua potabile. In Burundi, l’Arcidiocesi di Bujumbura organizzerà una biblioteca per conservare il patrimonio di libri e documenti e renderlo consultabile, mentre in Cameroun, la Diocesi di Bafia promuoverà la formazione agro-pastorale e professionale di 100 famiglie e 100 giovani di 20 parrocchie. In Marocco la Diocesi di Tangeri sosterrà quei minori che, non riuscendo a migrare, vivono situazioni di disagio e grande rischio nelle zone più marginali della città. Gli obiettivi sono molteplici: dall’ascolto, accoglienza e presa in carico alla creazione di un centro diurno educativo fino all’avvio di piccole attività imprenditoriali. In Tanzania, il Cuamm migliorerà l’assistenza offerta ai circa 11 mila pazienti dell’Ospedale di Tosamaganga attraverso la formazione del personale, il potenziamento dei centri di salute della zona e l’acquisto di attrezzature ospedaliere.

Dei 12 progetti che vedranno la luce nel Continente latino-americano, grande rilevanza assumono quello proposto dalla Diocesi di Santa Elena, in Ecuador, che restaurerà i due piccoli ospedali, “Cristo Redentor” e “Virgen de la Cisna”, potenziando l’assistenza sanitaria, e quello dell’Arcidiocesi di Porto Velho in Brasile che rafforzerà e rilancerà la Radio FM “Caiari” di Ariquemes, operativa dal 1961. Tale mezzo raggiunge circa 600 mila persone che abitano in vari insediamenti sparsi nella Foresta Amazzonica, molti dei quali fisicamente non raggiungibili durante la stagione delle piogge. Significativo anche l’intervento voluto dalla Diocesi di Paramaribo, in Suriname, che ristrutturerà il Centro sociale gestito da Obra de Maria per offrire corsi di formazione professionale a adolescenti e giovani, in vista del loro inserimento lavorativo.

Nel Continente Asiatico, uno dei progetti sarà realizzato in Bangladesh dove “Progetto Uomo Rishilpi International Onlus” supporterà le attività di un Centro per persone disabili e di altre cinque strutture di riabilitazione comunitaria. In India, la Catholic Charities dell’Arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar promuoverà la formazione delle donne dei gruppi etnici Khond e Pano di 10 parrocchie in situazione di vulnerabilità a causa della pandemia e della crisi finanziaria.

In Medio Oriente, la Congregation Hospitaliere Missionnaire des Filles de Notre-Dame des Douleurs doterà di pannelli solari il “Foyer de Vieillard” di Ghodrass (Libano), ottenendo una riduzione dei costi e contribuendo al contempo alla tutela dell’ambiente.